FONTI PER LA STORIA DELLA LIGURIA XVII I Libri Iurium della Repubblica di Genova Vol. I/8 a cura di Eleonora Pallavicino REGIONE LIGURIA – ASSESSORATO ALLA CULTURA SOCIETÀ LIGURE DI STORIA PATRIA Genova 2002 Con i 34 documenti contenuti in questo volume termina l’edizione del codice Duplicatum. A questi atti non è stata in origine assegnata una numerazione nello schema generale poiché non hanno riscontro né su Vetustior e Settimo né tantomeno sul Liber A, la seconda parte del quale si è andata formando in parallelo con Duplicatum stesso Con i 34 documenti contenuti in questo volume termina l’edizione del codice Duplicatum. A questi atti non è stata in origine assegnata una numerazione nello schema generale poiché non hanno riscontro né su Vetustior e Settimo né tantomeno sul Liber A, la seconda parte del quale si è andata formando in parallelo con Duplicatum stesso . Un primo gruppo di 13 documenti, che si collocano cronologicamente tra il 1133 e il 1295, è trascritto da Rolandino de Riccardo 2, alla cui mano, come è noto, si deve quasi per intero la stesura del registro. La redazione rolandiniana si interrompe a c. 450: sulle carte successive, ma anche su altre sporadiche rimaste in bianco all’interno dei fascicoli precedenti, si susseguono i restanti 21 documenti, redatti in originale o trascritti in copia da diversi notai a partire dal 1311. Come di consueto gli atti esemplati da Rolandino derivano da antigrafi di diversa natura: sei documenti sono copia di originali di diversi notai 3, tre sono estratti da cartulari 4, uno deriva da un registro delle sentenze 5 e infine due provengono da libri iurium deperditi 6. ——————— 1 I Libri Iurium della Repubblica di Genova, Introduzione, I/1, I/2, I/3, I/4, I/5, I/6, I/7, I/8, a cura di D. PUNCUH, A. ROVERE, S. DELLACASA, E. MADIA, M. BIBOLINI, E. PALLAVICINO, Genova-Roma 1992-2001 (Fonti per la storia della Liguria I, II, IV, X-XIII, XV; Pubblicazioni degli Archivi di Stato, Fonti, XII, XIII, XXIII, XXVII-XXIX, XXXII, XXXV). In particolare si veda: Introduzione, pp. 127-131, p. 311 e sgg. e, per quel che riguarda i rapporti tra Liber A e Duplicatum: I/6, pp. XIX-XXIV. 2 Nn. 1241-1253. 3 Bonavere di Trebiano (n. 1245), Gabriele de Predono (n. 1247), Guglielmo Caligepalio (n. 1241), Salvo di Trebiano (nn. 1243, 1244); la fonte del n. 1248 è un originale redatto da Oberto Testa che lo estrae dal cartolare del padre Facio su autorizzazione podestarile. 4 Nn. 1250 e 1251 (dal cartolare di Lanfranco de Valario); n. 1252 (dal cartolare di Iacopo de Bennesia). 5 N. 1249. 6 Nn. 1242 e 1253. – V – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 7. Già descritta in precedenza, la struttura delle autentiche di Rolandino è caratterizzata dall’uso di un formulario ricorrente che si accompagna alla citazione del mandato podestarile (20 giugno 1301) e ad una precisa descrizione degli antigrafi 8; unica eccezione è l’autentica al n. 1241, che pare incompleta poiché non vi figura la menzione del mandato. Il n. 1246 invece, benché sia privo dell’autentica, è seguito da uno spazio bianco di circa 10 righe ad essa probabilmente destinato. Perché questi 13 documenti compaiono solo in Duplicatum e sono stati esclusi dalla trascrizione nel Liber A? Alcuni forse per mera dimenticanza, vista la consistente mole della documentazione da gestire, altri probabilmente per una deliberata scelta. Non è possibile avere certezze a questo proposito: si può solo osservare che gli atti sono relativi, per la quasi totalità, alla Liguria (Arma, Bussana, Dego, Lerici, Trebiano, Triora, Varazze) o al basso Piemonte (Ovada, Tagliolo), e riguardano sia acquisizioni territoriali sia l’instaurazione di legami feudali (del Carretto). Un caso a parte è il privilegio pontificio emanato a Roma il 25 maggio 1133 con cui Innocenzo II eleva Genova ad arcidiocesi: esso costituisce infatti una sorta di doppione di quello analogo di Grosseto del 20 marzo precedente 9. Un unico atto concernente la politica estera è presente nella serie: si tratta di un documento con cui il re di Cipro annulla, ma su richiesta di un rappresentante genovese, quella convenzione del 21 settembre 1288, attestata dagli annali cittadini, di cui si era già rilevata l’assenza nei libri iurium, un’assenza che alla luce di questo documento è definitivamente chiarita 10. Le cc. 406 v. - 409 r., lasciate in bianco da Rolandino, sono state successivamente utilizzate da altri notai, che vi hanno inserito alcuni documenti ——————— 7 A questo proposito v. I Libri Iurium cit., I/6, pp. XIII-XV. 8 V. Ibidem, pp. VIII-XIII. 9 V. Ibidem, I/2, n. 282 10 V. Ibidem, I/6, p. XXXVII. – VI – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 11. Per il primo di essi (n. 1254) il confronto con una pergamena del fondo relativo al monastero di San Siro ha consentito di riconoscere la mano del redattore Enrico de Savignono e di stabilirne con certezza l’originalità 12. Lo stesso notaio parrebbe aver redatto il successivo n. 1255, che però è incompleto e pertanto manca della sottoscrizione; ad una mano anonima è invece da attribuire la prima parte del n. 1256, alla quale subentra (a c. 409 r.) Pietro de Reza, che ne conclude la redazione e sottoscrive sia questo documento sia il n. 1257. Si noti inoltre che il n. 1256, redatto disordinatamente, con variazioni del modulo di scrittura da due mani diverse, è stato iniziato a c. 408 v., proseguito a c. 409 r. e completato, dal momento che il verso era già occupato, alla c. 408 r. La scrittura del de Reza è una semicorsiva disordinata dal modulo molto piccolo. In questo caso non è stato possibile il confronto grafico con un originale ma solo con un’altra copia autentica, redatta sullo stesso Duplicatum 13. Analogamente è stato classificato come originale anche il successivo n. 1258, sottoscritto con il signum populi da Bonifacio di Camogli, della cui grafia non si hanno però altri riscontri 14. Quest’ultimo atto è stato inserito, con estrema precisione, proprio sotto quella convenzione con Taggia, stipulata nel 1241, della quale rappresenta la ratifica, concessa alla comunità taggiasca da parte di Simone Boccanegra quasi un secolo dopo (1339). ——————— 11 Nn. 1254-1258. 12 La pergamena è conservata presso l’A.S.G., San Siro, n. 562 ed è edita in Le carte del monastero di San Siro, IV, a cura di S. MACCHIAVELLO, Genova 1998, (Fonti per la Storia della Liguria, VIII), n. 873. 13 V. n. 1270. 14 Questo signum fu utilizzato a Genova a partire dal 1270, anno in cui compaiono i Capitani del Popolo, e fu prerogativa sia del capitanato stesso sia degli uffici da esso dipendenti. Per l’uso del signum populi come forma di convalidazione degli atti comunali v. G. COSTAMAGNA, Note di diplomatica comunale. Il “Signum Comunis” e il “Signum Populi” a Genova nei secoli XII e XIII, in Miscellanea di Storia Ligure in onore di Giorgio Falco, Milano 1964, pp. 105-115, e, in particolare, per il ricorrere dello stesso nei libri iurium v. ID., , in « Archivio Paleografico Italiano », fasc. n. 68, Roma 1970. – VII – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 15, ha inizio una serie di atti trascritti e autenticati da Ricobono Iacopini de Pontremulo, redatti in una testuale ordinata e regolare, di modulo medio-piccolo, molto simile a quella di Rolandino 16. I testi sono ben evidenziati poiché scanditi da spazi bianchi (pari a circa 5-10 righe) che separano la fine della trascrizione dall’autentica e l’autentica stessa dall’inizio del documento successivo; l’isolamento delle formule autenticatorie sulla pagina potrebbe far pensare, come già nel caso di Rolandino, ad una redazione non continuativa delle copie o comunque all’esistenza di un divario temporale tra la fase di copiatura e la procedura di autenticazione 17. Il notaio opera su mandato emanato il 1 agosto del 1331 dal vicario regio Tomaso de Todinis di Ancona. Il formulario delle sue autentiche è pressoché identico a quello di Rolandino: la citazione del mandato affianca una descrizione dettagliata degli antigrafi 18 e, qualora ve ne siano, dei sigilli 19, mentre è peculiare di Ricobono una meticolosa riprodu ——————— 15 È evidente che motivi di spazio hanno impedito l’inserimento di molti dei documenti della serie, come ad esempio quelli emanati da Enrico VII o quelli relativi ai rapporti con il re di Cipro o Andronico Paleologo, nei libri tematici corrispondenti – in questo caso rispettivamente il libro I contenente privilegi papali e imperiali e il libro III dedicato ai rapporti con l’oriente e l’oltremare. Per quanto riguarda la suddivisione tematica dei libri in Duplicatum v. I Libri Iurium cit., I/6, p. XX (nota 82). 16 Nn. 1259-1267; Il primo di questo gruppo di atti (a c. 456 r.) è già edito in Ibidem, vol I/7, n. 1240: si tratta di una convenzione stipulata nel 1300 tra il comune di Genova e il conte Amedeo di Savoia Quest’atto compare due volte su Duplicatum. Infatti oltre alla redazione di Ricobono Iacopini, derivata da una copia semplice a lui trasmessa dal giudice Pietro de Hugolinis, è presente sul registro anche una trascrizione eseguita da Rolandino de Ricardo (a c. 321 r.) che ebbe accesso ad uno degli originali dell’atto conservati ancora oggi nell’Archivio Segreto dell’A.S.G. 17 V. Ibidem, I/6, p. XXII. 18 V. ad esempio i nn. 1262 e 1263 (... exemplavi ab autentico instrumento scripto manu supradicti Leopardi et signato eius signo cum subscriptione et signo dicti Bernardi ut supra ...) o il n. 1267 (... exemplavi a quodam instrumento scripto ... manu supradicti ... notarii et signato eius signo ut supra cum subscriptionibus suprascriptorum fratris Francisci et fratris Francisci archiepiscopi et episcopi, fratris Iacobi episcopi, fratris Guillielmi et presbiteri Gualterii et bullato bullis cereis pendentibus omnium supradictorum ...). 19 V. ad esempio i nn. 1260 con la descrizione del sigillo imperiale di Enrico VII (... in qualibet ... erat ab una parte ymago ipsius domini imperatoris sedentis super duos leones et alterum leonem sub pedibus habentis et in manu dextra virgam tenentis et in manu sinistra pomum – VIII – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA Il registro si chiude con sei documenti esemplati e autenticati alternativamente dai notai Rolandino di Manarola, Lanfranco di Zoagli, Pietro de Reza e Oberto Mazurrus, un documento incompleto e un probabile originale. Per questa serie documentaria si rileva come il lavoro sia stato affidato non ad un solo notaio, come nel caso di Rolandino o Ricobono, ma a un gruppo di cancellieri comunali che operano coralmente o si interscambiano alternandosi nella trascrizione e/o nella redazione delle autentiche. In particolare: Rolandino di Manarola autentica in data 28 marzo 1346, in presenza del vicario podestarile Giovanni Angelli de Gualdo, la trascrizione di un trattato stipulato nel 1336 tra Genova ed i re d’Aragona e di Maiorca 20. Nell’apporre il proprio signum il notaio, come da dottrina, ribadisce la partecipazione di altri colleghi (... una cum infrascriptis notariis ...) alla realizzazione dell’exemplum, ed è palese come lo spazio bianco in calce al documento, pari a circa 30 righe, fosse deputato ad accogliere altre tre sottoscrizioni notarili 21. Ciò si desume anche dal confronto con la successiva ——————— cum cruce cuius circumscriptio talis erat “ • Enricus Dei gratia Romanorum imperator semper augustus ”, et in alia parte erat quedam avis cum alis tensis cuius circumscriptio talis erat “ • Iuste iudicate .. filii .. hominum ”), e il n. 1263 in cui si descrive quello di Govanni di Brabante (... bulla cerea pendenti dicti domini ducis, in qua erat ymago ipsius domini ducis sedentis super unum equm et in manu dextra frenum et in manu sinistra quamdam avem tenentis cuius circumscriptio talis esse videbatur “ • S. Iohannis, Dei gratia ducis Lotharingie, Brabantie et Limburgie ”...) o ancora il n. 1264 dove compare il sigillo della città di Anversa (... bulla cerea pendenti dicte ville, in qua erat ab una parte quedam civitas cum turribus et castris et scutis et banderiis cuius circumscriptio talis erat “ • Sigillum monarchie Atwerpiensis ” et ab alia parte quedam avis cum duobus capitibus et cum alis extensis cuius circumscriptio talis erat “ • Secretum scabinorum Antwerpiensium ” ...). 20 N. 1268. 21 Riguardo alla prassi ed alla dottrina relative alla realizzazione delle copie autentiche si veda A. ROVERE, Notariato e Comune. Procedure autenticatorie delle copie a Genova nel XII secolo, in « Atti della Società Ligure di Storia Patria », n.s., XXXVII/2 (1997), e quanto sintetizzato da A. BARTOLI LANGELI, Il notariato, in Genova, Venezia, il Levante nei secoli XII-XIV, Atti del convegno internazionale di Studi, a cura di G. ORTALLI e D. PUNCUH, Genova-Venezia 2001 (« Atti della Società Ligure di Storia Patria », n.s., XLI/1), pp. 90-92, con paricolare riferimento alla nota 56. – IX – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 22. Lanfranco di Zoagli, il 19 luglio dello stesso anno, nuovamente in presenza del vicario Giovanni de Gualdo, realizza la copia di una vendita di diritti su Cervo effettuata da Bonifacio di Clavesana al Comune genovese nel 1204, e nell’autentica richiama la presenza dei colleghi di cancelleria (... fideliter ascultavi una cum Petro de Reza, Lanfranco de Valle et Iohanne de Laurentiis de Gavio ...) 23. Si ha l’impressione che anche questa volta il notaio abbia lasciato in bianco una parte della pagina per 3 sottoscrizioni che però non sono mai state apposte; lo spazio è stato invece sfruttato da Pietro de Reza per l’inserimento di una copia in cui la fitta scrittura e la stretta interlineatura paiono rivelare una redazione avvenuta posterior- mente e in un’area poco appropriata all’estensione del documento. In questo caso il notaio introduce la copia ricordando che viene redatta su richiesta dei ventiquattro sapienti del Comune, ma né qui né nell’autentica, estremamente sintetica a paragone con quelle precedenti, fa riferimento al mandato ricevuto, e alla data di redazione sul liber. Si tratta dunque di una copia un po’ particolare – tanto che non sono previste le sottoscrizioni di altri cancellieri – e probabilmente il de Reza, non avendo ricevuto un mandato specifico, si trova nella necessità di “inventare” un formulario attraverso il quale, in qualche modo, si legittimi l’operazione: si spiega forse così il riferimento ad un precedente mandato del doge genovese relativo all’estrazione dell’originale (… exemplavi ab autentico alias extracto per me …) avvenuta su richiesta del comune di Varazze (6 marzo 1333) 24; le operazioni di copia di una lettera di Carlo IV di Boemia 25, e di una convenzione stipulata con i Clavesana 26, effettuate da Oberto Mazurro rispettivamente il 27 luglio, 1349 su mandato del doge e del consiglio dei 15 sapienti, e il 9 settembre 1351 su mandato del vicario podestarile Nicola de Salamonibus di Pavia, sono ——————— 22 In I libri iurium cit., vol. I/5, n. 827. 23 N. 1269. 24 N. 1270. 25 N. 1271. 26 N. 1272. – X – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA Le scritture dei quattro cancellieri sono tutte delle semicorsive di modulo molto piccolo, tracciate disordinatamente e fanno rimpiangere l’ordine e la regolarità dei documenti trascritti da Rolandino e da Ricobono Iacopini dal momento che spesso i testi degli atti, con l’aggravante dello scolorimento dell’inchiostro, che richiede l’intervento della lampada di Wood, risultano di difficile lettura 27. Dei due documenti che seguono, il n. 1273, incompleto e mancante di autentica, è attribuibile nuovamente alla mano di Pietro de Reza, mentre il n. 1274, plausibilmente redatto in originale da Corrado Mazurro, che lo sottoscrive, ma per la cui mano non è stato possibile effettuare il confronto grafico, si differenzia dai precedenti per scrittura (una corsiva disordinata di modulo piccolo) ed inchiostro (nero anziché marrone). Questo è in tutti i sensi l’atto che conclude Duplicatum, sia perché ne occupa l’ultima carta sia perché è il più tardo del liber, redatto il 4 gennaio 1392. Esaminiamo la natura degli antigrafi di questo gruppo finale di atti: Ricobono Iacopini deriva le sue copie da 4 originali muniti di sigillo 28, da 3 originali di diversi notai 29, mentre due atti derivano da copie dell’8 aprile 1335 redatte e autenticate dal notaio Giovanni Bocherius, plausibilmente in Pera, e destinate al podestà genovese della colonia che le aveva commissionate 30. Esse derivano a loro volta da 2 originali, l’uno caratterizzato dalla sottoscrizione in lettere purpuree e convalidato dalla bulla aurea imperiale, e l’altro sottoscritto in lingua greca dal cancelliere Nichiforo Ocumnos. Si noti la solennità con cui fu realizzata questa prima copia autentica: alla sottoscrizione del Bocherius si affiancano quelle di due rappresentanti dell’ordine ——————— 27 In particolare i nn. 1268, 1273. 28 Nn. 1259, 1260 (sigillo imperiale di Enrico VII), 1263 (sigillo di Giovanni di Brabante), 1264 (sigillo della città di Anversa). 29 Nn. 1261, 1262 (sottoscritti entrambi da Leopardo figlio del notaio Frenecti de Sancto Petro di Pisa e da Bernardo de Mercato de Yanna), 1265 (redatto da Stefano di Cipro). 30 Nn. 1266, 1267. – XI – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA Infine, per quanto riguarda gli atti esemplati dagli altri notai-cancellieri, 3 documenti derivano da originali 31; tra questi l’antigrafo della convenzione stipulata tra Genova, Aragona e Maiorca è un originale sottoscritto dal notaio Pietro de Quadres ma le litterae elongatae, tagliate orizzontalmente e poste in testa al documento, potrebbero essere spia di un antigrafo in carta partita, sebbene non se ne faccia menzione nel corso del testo né nell’autentica 32. In un solo caso la copia deriva da un atto redatto in mundum da notaio diverso dal rogatario 33. Si noti il caso del n. 1270, che come si è già detto è stato esemplato da Pietro de Reza da un originale a sua volta extracto parecchi anni prima dal medesimo notaio. Preme sottolineare che il de Reza parrebbe essere l’ultimo notaio ad essere intervenuto sistematicamente sul registro. Si noti infatti la posizione sul liber del n. 1273, un documento incompleto, per il quale, dal momento che segue un atto autenticato da Oberto Mazurro nel 1351, si desume una redazione risalente al 1351 o agli anni immediatamente successivi 34. I documenti nn. 1256, 1257 e 1270, come già si è osservato, sono stati inseriti dal notaio, per esigenze tematiche, in spazi già lasciati in bianco. In base a questi dati e al confronto grafico si ipotizza una redazione avvenuta tra il 1346, anno in cui Petrus de Reza sottoscrive la copia di cui al n. 827, redatta dal collega Lanfranco di Zoagli, e gli anni cinquanta del secolo. Anche i due originali su registro di cui ai nn. i nn. 1256 e 1257, seppur datati 2 ottobre 1317, devono essere stati realizzati dal de Reza, che li avrebbe quindi estratti dal suo cartulare, tra gli anni quaranta e gli anni cinquanta del trecento. Non lascia dubbi in proposito l’identità delle mani, che porta ad escludere decisamente redazioni avvenute a più di 40 anni di distanza e nel contempo indica un’attività lavorativa eccezionalmente estesa nel tempo. ——————— 31 N. 1271 (lettera di Carlo di Boemia) e n. 1272 (sottoscritto da Arnaldo Carlo). 32 N. 1268. 33 N. 1269 in cui Giovanni Henrici de Porta estrae dal ben noto cartolare di Marchisio Oberti de Domo; l’antigrafo è stato pertanto classificato come copia autentica di imbreviatura (v. sopra nota 7). 34 Il Liber iurium II conferma l’attività di Petrus de Reza in quest’epoca dal momento che vi sono raccolti in copia atti da lui redatti tra il 1349 al 1361. – XII – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 35 e 2 copie semplici dei documenti editi in questo volume 36. Le copie semplici sono contenute in un quadernetto cartaceo del 1308 in cui furono trascritte le sedute dei Capitani del popolo e del loro consiglio aventi per argomento i rapporti tra Genova e l’imperatore bizantino Andronico II Paleologo. L’originale dell’unico diploma papale contenuto nella nostra serie documentaria è conservato invece presso la National Library of Russia a San Pietroburgo 37. Minute conservate nell’Archivio di Stato di Torino ci tramandano il testo di due documenti di Enrico VII 38. Esse sono contenute nel frammento di un quaderno di imbreviature redatto quasi per intero da Bernardo di Mercato de Yenna 39. Tutti i testi contenuti nel frammento riguardano i rapporti tra Enrico VII e i comuni italiani e sono preceduti da annotazioni introduttive che contengono elementi cronologici aggiuntivi (come l’anno di pontificato) e una sorta di regesto; entrambi i documenti succitati compaiono due volte nel quaderno, una volta per intero e una volta risultano interrotti 40. Unitamente a questo materiale è conservata anche la pergamena ——————— 35 Nn. 1247, 1260, 1264. 36 Nn. 1266, 1267. 37 N. 1242; la collazione con la copia in registro è avvenuta con l’ausilio di una riprodu zione tratta da un microfilm inviatoci dalla Sezione Accessioni Straniere della National Library di Russia che qui ringraziamo sentitamente. Non è stato invece possibile leggere con chiarezza le note tergali sulle quali permane qualche dubbio. Una discreta riproduzione fotografica dell’originale si trova in V. POLONIO, Dalla diocesi all’archidiocesi di Genova, in Momenti di storia e arte religiosa in Liguria, Genova 1963 (Fonti e studi di Storia ecclesiastica, III). 38 Nn. 1261, 1262. 39 Il quaderno, conservato nel fondo Paesi (Repubblica di Genova), è classificato con il n. 4 all’interno del mazzo 1, ma non compare negli inventari. Esso è costituito da 5 fascicoli cuciti insieme e composti rispettivamente da 6, 5, 13, 8 e 4 carte. I documenti che ci riguardano sono contenuti all’interno del 1° fascicolo (alle cc. 1 r., 3 r., 12 r. e 14 v.) che presenta, a tergo dell’ultima carta, l’ annotazione coeva: Notula de facto Ianue. 40 È forse opportuno aggiungere qualche indicazione supplementare: due sono infatti i frammenti di minutario attribuibili a Bernardo de Mercato esistenti presso l’archivio torinese, il – XIII – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA Nell’Archivio torinese non è stato invece possibile reperire una minuta citata nei Monumenta Germaniae Historica e contenente il testo del n. 1262. Secondo la descrizione fattane si sarebbe trattato di un foglio sciolto in pessimo stato di conservazione, sottoscritto dal Leopardo Frenetti e corretto dallo stesso Bernardo de Yenna 41. A questo proposito si può rilevare che solo pochi atti relativi ai rapporti con l’imperatore furono selezionati per l’inserimento in Duplicatum. Infatti sia il fascicolo di imbreviature sia il fondo torinese ‘Diplomi imperiali’ ci tramandano numerosi testi documentari precedenti, propedeutici o successivi a quelli che compaiono nel liber e che sono stati forse intenzionalmente trascurati 42. *** Come si è visto, tra il lavoro di Rolandino de Riccardo e l’intervento di Ricobono Iacopini, trascorrono trent’anni; quest’ultimo notaio apparentemente riprende l’opera di trascrizione con una sorta di sistematicità ma subito la interrompe: le sue redazioni si collocano nell’arco di un decennio (tra il 1331, anno del mandato, e il 1341, data delle autentiche ai nn. 12661267) e si limitano a 9 atti. Solo 5 anni dopo, tra il 1346 e il 1351, il registro ——————— secondo è conservato nel fondo Diplomi imperiali, mazzo 3 (n. 4) e tra i molti atti, nuovamente relativi ai rapporti tra Enrico VII e alcune istanze di potere italiane, compare anche la prima sottomissione genovese all’imperatore avvenuta il 28 gennaio 1311 a Milano, che il notaio introduce con l’annotazione De fidelitate Ianuensium a c. 29 v. Insieme a questo frammento, sotto la stessa segnatura, si conserva un quaderno pergamenaceo scritto dallo stesso notaio: non si tratta però di minute ma di una sorta di ordinata trascrizione di alcuni degli atti già presenti nei due frammenti di protocollo. 41 V. Monumenta Germaniae Historica, Legum Sectio IV: Constitutiones et acta publica Imperatorum et Regum, IV/1, Hannoverae et Lipsiae 1906, p. 688 (n. 709). 42 Se ne trova l’edizione sistematica in Monumenta cit., IV/1, IV /2, Hannoverae et Lipsiae 1906-1911. Dal confronto tra i Libri iurium e i Monumenta emerge con evidenza che è stato scartato non solo tutto ciò che poteva risultare in qualche modo ripetitivo, ma anche quei documenti che rivelano un’eccessiva remissività e debolezza dell’organismo comunale nei confronti dell’imperatore. Si vedano ad esempio gli atti di cui ai nn. 704-706 dell’edizione tedesca, contenenti il giuramento di fedeltà del comune e la trasmissione di tutti i poteri al sovrano. – XIV – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 43. Quello che invece va ribadito è che la precarietà delle istituzioni si rispecchia nella discontinuità del liber: gli abbandoni e le riprese dell’opera di compilazione sono una sorta di indicatore di ciò che succede a livello politico. Un esempio: nel 1331 una pacecompromesso sancisce (solo per un breve periodo nonostante i favorevoli auspici) la conclusione di quella “guerra civile” che ha contrapposto per 13 anni guelfi e ghibellini e permette il rientro in città dei fuoriusciti Spinola e Doria. È forse solo un caso che proprio in questo periodo Ricobono Iacopini, riprenda a lavorare sul registro grazie al mandato del vicario di Roberto d’Angiò, quel re che, capitanando la lega guelfa, ha imposto la propria ——————— 43 Si vedano ad esempio V. VITALE, Breviario della Storia di Genova, Genova 1955, pp. 96 e sgg. e pp. 130 e sgg.; T. OSSIAN DE NEGRI, Storia di Genova, Milano 1968, pp. 435 e sgg.; e G. PISTARINO, Dal governo dei due capitani al doge perpetuo, in ID., La capitale del mediterraneo: Genova nel medioevo (Collana Storica dell’oltremare ligure, VI), Bordighera 1993. – XV – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 44? Sarà comunque necessario attendere l’elaborazione legislativa del 1363 (Regule comunis Ianue), compilata sotto il dogato di Gabriele Adorno, perché le istituzioni decretino ufficialmente la continuacionem registri dicti comunis e probabilmente ancora una decina d’anni prima che i cancellieri tornino ad attendere con sistematicità alla compilazione di un registrum novum, ossia il liber iurium II 45. Ancora una volta vorrei ringraziare con calore i proff. Dino Puncuh e Antonella Rovere senza l’aiuto, la pazienza e l’incoraggiamento dei quali la conclusione dell’edizione del primo volume dei libri iurium non sarebbe stata possibile. Un grazie infine anche all’insostituibile Fausto Amalberti per il suo costante e fondamentale supporto “informatico”. FONTI MANOSCRITTE CITATE IN FORMA ABBREVIATA Vetustior = A.S.G. (Archivio di Stato di Genova), Libri iurium, I, Vetustior. Settimo = A.S.G., Libri iurium, VII. Liber A = Biblioteca Universitaria di Genova, Libri iurium, I, ms. B.IX.2. Duplicatum = A.S.G., Duplicatum, mbr. LXXXVI. Liber di Gavi = A.S.T. (Archivio di Stato di Torino), Paesi per A e B, Genova G, mazzo 5, n. 1. ——————— 44 Per un’idea delle aspettative proiettate sulla pace del 1331, si veda l’unica fonte narrativa coeva: GEORGII et IOHANNIS STELLAE Annales Genuenses, a cura di G. PETTI BALBI (Rerum Italicarum Scriptores 2, XVII/2), Bologna 1975, pp. 117-121. 45 V. I libri iurium cit., Introduzione p. 137, nota 6. – XVI – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA A L’antichissime notitie = L’antichissime notitie della famiglia Scorza, et de l’altre de gli conti di Lavagna, Milano-Napoli 1611. Archives = Archives des missions scientifiques et littéraires, I, Paris 1851. ARDESCO MOLINA = G. ARDESCO MOLINA, Notizie storico-profane della città di Asti, Asti 1774-1776. BALLARDINI = A. BALLARDINI, In burgo Rapalli. Documenti e monumenti di un borgo medievale, Genova 1994. BANCHERO = G. BANCHERO, Il duomo di Genova, Genova 1855. BARONI = Gli atti del comune di Milano nel secolo XIII, a cura di M.F. BARONI, I (1227 - 1300), Alessandria 1992. BELGRANO = L.T. BELGRANO, Prima serie di documenti riguardanti la co lonia di Pera, in « Atti della Società Ligure di Storia Patria », XIII/2 (1877). BELGRANO-DESIMONI = C. DESIMONI, L.T. BELGRANO, Documenti ed estratti inediti o poco noti, riguardanti la storia del commercio e della marina ligure: Brabante, Fiandra e Borgogna, in « Atti della Società Ligure di Storia Patria », V (1867). BÖHMER = J.K. BÖHMER, Regesta imperii, Innsbruck 1877 (ristampa ana statica: Hildesheim 1968). CARO = G. CARO, Genova e la supremazia sul Mediterraneo, in « Atti della Società Ligure di Storia Patria », n.s., XIV-XV (1974-1975). Le carte = Le carte del monastero di S. Siro di Genova (1254-1278), I, a cura di M. CALLERI, in Fonti per la storia della Liguria, VI, Genova 1997. Chartarium Dertonense = E. GABOTTO, Chartarium Dertonense e altri documenti del comune di Tortona, in Biblioteca della Società Storica Subalpina, XXXI, Pinerolo 1909. Codice diplomatico = Codice diplomatico della Repubblica di Genova, a cura di C. IMPERIALE DI SANT’ANGELO, in Fonti per la storia d’Italia, nn. 77, 79, 89, Roma 1936-1942. Codice diplomatico di San Colombano = Codice diplomatico del monastero di San Colombano di Bobbio fino all’anno MCCVIII, a cura di C. CIPOLLA e G. BUZZI, II, in Fonti per la storia d’Italia, n. 53, Roma 1918. – XVII – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA AIRALDI e G. MARCENARO, Genova 1992. Dell’antichità = Dell’antichità e nobiltà della famiglia de’ signori di Passano, Torino, Pizzamiglio, 1616. DESIMONI = C. DESIMONI, Regesti delle lettere pontificie riguardanti la Liguria, in « Atti della Società Ligure di Storia Patria », XIX (1887). DONETTI = V. DONETTI, Arma e Bussana, Bussana 1914. FERRANDO CABONA = I. FERRANDO CABONA, A. GARDINI, T. MANNONI, Zignago1: Gli insediamenti e il territorio, in « Archeologia medievale » V (1978). FERRETTO = A. FERRETTO, Documenti genovesi di Novi e valle Scrivia, II, Pinerolo 1910 in « Biblioteca Società Sorica Subalpina », LII (Corpus Chart. Italiae, XXX). GASPAROLO = F. GASPAROLO, Cartario Alessandrino, in Biblioteca della Società Storica Subalpina, CXIII, CXV, CXVII, Torino 1928-1930. GAUTIER-ZIEGLER = U.G. GAUTIER-ZIEGLER, Histoire de Grasse au moyen age, 1159-1482, Paris 1935. GHILINI = G. GHILINI, Annali di Alessandria, Milano 1666. GILLERT = K. GILLERT, Lateinische Handschriften in St. Petersburg, in « Neues Archiv », V (1881). GIORDANO = M. GIORDANO, Manoscritti di immunità concesse alla Fa miglia Da Passano, in « Atti della Società Ligure di Storia Patria », n.s., XXIX/2 (1994). GIORGI = I. GIORGI, Il trattato di pace e di alleanza del 1165-66 fra Roma e Genova, in « Archivio della Società Romana di Storia Patria », 25 (1902). JAFFÈ LÖWENFELD = P. JAFFÈ-S. LÖWENFELD, Regesta Pontificum Romanorum, Leipzig 1881. KHER = P.F. KHER, Italia Pontificia, VI, Parte II, Berlin 1914. LABANDE = L. H. LABANDE, Histoire de la Principauté de Monaco, 2a ediz., Monaco 1934. Leges genuenses = Leges genuenses in Historiae Patriae Monumenta, XVIII, Torino 1901. Liber iurium = Liber iurium Reipublicae Genuensis, in Historiae Patriae Monumenta, VII, IX, Torino 1854-1857. – XVIII – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA MAS-LATRIE, Documents = L. DE MAS-LATRIE, Documents relatifs au commerce des Génois sur la côte d’Afrique au Moyen Age, in « Bibliothèque de l’École des chartes », serie IV, III (1857). MAS-LATRIE, Traités = L. DE MAS-LATRIE, Traités de paix et de commerce et documents divers concernant les rélations avec les arabes de l’Afrique septentrionale au Moyen Age, Paris 1866 (ristampa anastatica: New York s.d.). Monumenta = Monumenta Germaniae Historica, Legum Sectio IV: Constitutiones et acta publica Imperatorum et Regum, IV/1, IV /2, Hannoverae et Lipsiae 1906-1911. Mostra Genova-Venezia = Mostra documentaria Genova e Venezia tra i se- coli XII e XIV, Genova 1984. Mostra Genova-Arrigo VII = Mostra documentaria sulle interrelazioni fra il Regno di Sicilia e i Comuni di Genova e Pisa nell’età di Enrico VII di Lussemburgo: catalogo, Palermo 1987. OLIVIERI, Carte = A. OLIVIERI, Carte e cronache manoscritte per la storia genovese esistenti nella biblioteca della R. Università Ligure, Genova 1855. OLIVIERI, Serie dei consoli = A. OLIVIERI, Serie dei consoli del comune di Genova, in « Atti della Società Ligure di Storia Patria », I (1858). PAGANO = C. PAGANO, Delle imprese e del dominio dei genovesi nella Gre cia, Genova 1846. PFLUGK-HARTTUNG, Iter = J. v. PFLUGK-HARTTUNG, Iter Italicum, Stuttgart 1883 (ristampa anastatica: Torino 1960). PFLUGK-HARTTUNG, Acta = J. v. PFLUGK-HARTTUNG, Acta Pontificum Romanorum inedita, II, Stuttgart 1884 (ristampa anastatica: Graz 1958). PUNCUH = D. PUNCUH, Liber privilegiorum Ecclesiae Ianuensis, Genova 1962. ROSSI = G. ROSSI, Storia della città di Ventimiglia, Torino 1857. ROVERE = A. ROVERE, Privilegi ed immunità dei marchesi di Gavi: un «liber » del XIV secolo, in Studi e Documenti di Storia Ligure, in « Atti della Società Ligure di Storia Patria », n.s., 110/2 (1996). – XIX – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA SAULI = L. SAULI, Della colonia dei Genovesi in Galata, II, Torino 1831. SCORZA = A. SCORZA, Arbor sive genealogia familiae Scortiae, Mediolanum - Neapolim 1611. TOLA = P. TOLA, Codex Diplomaticus Sardiniae, in Historiae Patriae Mo numenta, X, XII, Torino. – XX – I Libri Iurium della Repubblica di Genova D U P L I C A T U M I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1173, gennaio 26, I consoli del comune di Genova concedono a Stregliaporco e ai suoi fratelli un appezzamento di terra situato nel quartiere del Molo per la costruzione di una chiesa dedicata a san Marco, contro il versamento di 50 lire devolute per l’abbattimento dei debiti del Comune. C o p i a autentica [B], Duplicatum, c. 13 r. E d i z i o n e: Liber iurium, II, n. 11. Concesio soli ecclesie Beati Marchi in Modulo facta Streiaporcho et fratribus. • In domo Martini Tornelli. Consules de comuni Symon Aurie, Corsus de Mari, Ottobonus de Albericis et Obertus Spinula laudaverunt quod Streiaporcus et fratres habeant pro ecclesia edificanda in Modulo pedes quadraginta et octo terre a muro exteriori et versus macellum in ea parte que est a citeriori parte pontis, ubi videlicet domus lignea solita est esse, et in latitudine sicut muri sunt utrinque et quod in ipsa terra libere edifficare possint ecclesiam ad honorem et commodum civitatis Ianue sine contradictione et impedimento consulum comunis et omnium personarum pro comuni. Quod ideo factum est quoniam cum laudem haberent per consules qui precesserant de ecclesia in Modulo edificanda supplicarunt et iterum prescriptis consulibus ut suam ad hoc impartirentur auctoritatem et terram qua edificare possent ei a consignarent, quorum petitioni consules annuentes et pro honore civitatis et quia laudem inde habebant per precedentes consules et pro libris quinquaginta quas inde solvit in debitis comunis, predictam terram Streiaporco assignari fecerunt ut supra laudantes. Millesimo centesimo septuagesimo tercio, indic(tione) quinta, vigesimo sexto die ianuarii. – 3 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA .. Ego W(ilielmus) de Nigrone subscripsi. .. Ego Guilielmus Crispinus subscripsi. (S.T.) Ego Rollandinus de Richardo, sacri palacii notarius, ut supra extrassi et exemplavi ex instrumento autentico scripto manu Guillelmi Caligepallii notarii sicut in eo vidi et legi, nichil addito vel diminuto nisi forte littera vel sillaba, titulo seu puncto abreviationis causa, sententia non mutata. a Corretto su eis con s espunta. 1242 1133, maggio 25, Roma Innocenzo II conferisce al vescovo Siro la dignità arcivescovile, sottomettendo alla nuova sede metropolitica le diocesi di Mariana, Nebbio e Accia, in Corsica, e quelle di Bobbio e Brugnato. O r i g i n a l e [A], San Pietroburgo, National Library of Russia, Dipartimento Manoscritti, F. 992 N. 7. C o p i a autentica [C], Duplicatum, c. 19 r., da copia autentica in registro, del 1229. Ab tergo di A le seguenti annotazioni di mano del XIII secolo: « Ista littera fuit facta M°C°XXXIII mense madii et alia eodem a[nno ...] marcii et in ista sunt que[dam que] non sunt in illa », « concessio archiepiscopatus et feudum » e, di mano moderna: « Cant(er)a 41 » Nel margine esterno di C la seguente annotazione moderna: « Originale est in fasciculo bullarum ». Per l’autentica di C, riferibile anche a questo privilegio, v. n. 280. Per un altro privilegio pressoché identico a questo, ma datato marzo 20, Grosseto, v. n. 282 (in particolare cfr. nota f, in cui erroneamente si rimanda al KHER, p. 255, n. 6 invece che p. 266, n. 6). E d i z i o n e: PFLUGK-HARTTUNG, Acta, n. 313; DESIMONI, p. 93. R e g e s t o: Liber iurium, I, col. 43, nota 1; GILLERT, p. 508; PFLUGK-HARTTUNG, Iter, p. 223; JAFFÈ LÖWENFELD, n. 7620; DESIMONI, p. 55; KHER, p. 266. – 4 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA .. Innocentius episcopus, servus servorum Dei, venerabili .. fratri SIRO, Ianuensi archiepiscopo, eiusque successoribus in a perpetuum. Iustus Dominus et iusticiam dilexit, equitatem vidit vultus eius si pro homine perdito humanatus est Dei filius et pro eius redemptione atque salute mortem ignominiosam pertulit. Catholica igitur et sancta mater Ecclesia ne filii sui dannentur perpetuo bona sua hilari vultu et mente iocunda, quoniam id ipsum equitatis et iusticie racio postulat, debet impendere. Quocirca sacrosancta Sedes Apostolica, animarum saluti providens, quoniam pro discordia et guerra que inter inclitam Ianuensem civitatem et Pisas olim, argutissimo id faciente inimico humani generis, orta est incomparabiles b hominum clades, christianorum captivitates et ecclesiarum destructiones innumere provenerunt. Ut de cetero tam detestabilis lis et dissensio conquiescant personam tuam c et per te Ianuensem Ecclesiam ad prefate civitatis, que beato Petro ac sancte Romane Ecclesie fidelis et ad serviendum prompta extitit et de cetero id facturam propensius pollicetur, decorem et exaltationem prerogativa gloriosa sublimat, te igitur, frater karissime Syre archiepiscope, pallei genio decorantes et gratia ampliori donantes, in archiepiscopum promovemus et tres episcopatus in Corsica, Maranensem videlicet, Nebolensem et tercium, cuius sedem constituimus ecclesiam Sancti Petri de Atho, cui concedimus unam plebem de Marana et aliam de Aleria, atque Bobiensem et illum de Brunade cum ecclesiis suis quas circa se et in castellis suis habet, quem modo novum statuimus tibi tuisque successoribus metropolitico d iure subicimus. Verumtamen episcopatum Ianuensem et te videlicet ac posteros tuos ab omni emancipatos subiectione in manu propria libere retinemus, statuentes ut Ianuensis archiepiscopus eo ordine quo et Pisanus a solo Romano pontifice consecretur, quod si forte Pisanus archiepiscopus a suis suffraganeis fuerit consecratus, Ianuensis quoque a suis nichilominus similiter consecretur. Denique, ut Ianuensium civitas, que favore celestis numinis de inimicis christiani nominis victoriam frequenter optinuit et eorum urbes plurimas subiugavit, tuis temporibus amplius honoretur, equo albo cum nacco albo in processionibus uti et crucem, vexillum videlicet dominicum, per subiectam vobis provintiam portandi tibi tuisque successoribus licentiam damus. Preterea Ianuensi civitati medietatem insule Corsicane concedimus, ita scilicet ut michi meisque successoribus Ianuensis populus, cum requisitus fuerit, fidelitatem iuret et pro pensione libram auri singulis annis nobis successoribusque nostris persolvat, salvis nimirum foedis tam vestris – 5 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA e. (R) Ego Innocentius, catholice Ecclesie episcopus subscripsi. (BV) .. Ego Guilielmus, Prenestinus episcopus, subscripsi. .. Ego Iohannes, Hostiensis episcopus, subscripsi. .. Ego Conradus, Sabinensis episcopus, subscripsi. // • Ego Iohannes, tituli Sancti Grisogoni presbiter cardinalis, subscripsi. .. Ego Gerardus, cardinalis presbiter tituli Sancte Crucis, subscripsi. .. Ego Anselmus, cardinalis presbiter, subscripsi. • Ego Lucas, presbiter cardinalis tituli Sanctorum Iohannis et Pauli, subscripsi. • Ego Martinus, presbiter cardinalis tituli Sancti Stefani in Celio Monte, subscripsi. // • Ego Romanus, diaconus cardinalis Sancte Marie in Porticu, subscripsi. ——————— 1 La festività di san Giovanni Battista 2 Le festività di Ognissanti e di san non è indicata nel n. 282. Siro non sono indicate nel n. 282. – 6 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA • Ego Gregorius, diaconus cardinalis Sanctorum Sergii et Bachi, subscripsi. .. Ego Guido, diaconus cardinalis Sancte Marie in Via Lata, subscripsi. .. Ego Oddo, diaconus cardinalis Sancti Georgii, subscripsi. • Ego Guido, diaconus cardinalis Sanctorum Cosme et Damiani, subscripsi. Datum Laterani, per manum AIMERICI, sancte Romane Ecclesie diaconi cardinalis et cancellarii, VIII kalendas iunii, indictione XIma, incarnationis dominice anno M°CXXXIII° f, pontificatus vero domni Innocentii pape II anno IIIIto. (S.T.) Ego Atto Placentinus, notarius sacri palacii, hoc exemplum ab autentico et originali domini Innocentii pape II, eius plumbea bulla bullato, sicut in eo vidi et legi transcripsi per omnia et exemplificavi, nichil in eo addito vel diminuto in litterarum oracione preter forte litteram vel sillabam, titulum seu punctum et hoc absque ulla mutatione, corruptione seu diminutione dictionum vel sensus, ad quod corroborandum, iussu prescripti domini Iacobi de Balduino, Ianuen(sium) potestatis, propria manu subscripsi. a successoribus canonice substituendis in in A b incomparabiles: così A, C c tuaam in C d metropolico in C e i nomi che seguono sono disposti in colonna; due trattini segnalano la fine di ogni colonna f M°CXXXIII°: C in sopralinea in C. 1243 1283, marzo 23, Trebiano Estratto dal testamento di Paganello, figlio di Guido di Trebiano, in cui dispone che quanto dovutogli annualmente dal comune di Genova e i diritti che gli competono sul castrum di Trebiano spettino alla moglie Romea. C o p i a autentica [B], Duplicatum, c. 85 v. Per l’autentica di B v. n. 1244. E d i z i o n e: Liber iurium, II, n. 34. – 7 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA In nomine Domini amen. M°CC°LXXXIII°, indic(tione) XI, die XXIII° mensis marcii. Inter cetera que dominus Paganellus quondam domini Guidonis de Trebiano in suo testamento et ultima voluntate dixit, voluit, statuit, reliquid et precepit, de quo testamento et ultima voluntate patet in publico instrumento facto seu rogato per me infrascriptum notarium, sic dixit, voluit, statuit, reliquid et precepit ut infra, videlicet quod domina Romea, uxor predicti domini Pagani, habeat et habere et percipere debeat omnes denarios et proventus quos habet et habere et recipere debet a comuni Ianue annuatim occasione iurisdictionis castri Trebiani et occasione feudi et omnia iura et actiones que et quas habet in dicta iurisdictione seu feudo libere et expedite et sine contradictione meorum heredum vel alterius persone et de ipsa iurisdictione et feudo et omnibus aliis ad ipsam iurisdicionem et feudum pertinentibus aliquo modo vel iure et faciat, tam pro anima quam pro corpore, quicquid voluerit ad suam liberam voluntatem et sine requisitione alicuius persone. Et predicta omnia dixit, voluit, statuit et precepit valere debere iure testamenti seu iure epistole vel libelli seu iure codicillorum vel cuiuslibet alterius ultime voluntatis qua vel quibus melius valere possunt quia sic fuit eius ultima voluntas. Actum Trebiani, in domo predicti domini Paganelli, presentibus testibus domino Guillelmo Mascardo, Ger(ardo) domini Hen(rici), Rizardo domini Ger(ardi), Frederico Tenterre, Ugolino filio Mercadantis de Sarzana, Petro Sartori de Serna et fratre Adam de Cortona de Ordine Minorum ad hec rogatis. (S.T.) Ego Salvus de Trebiano, notarius domini Iacobi, comitis palatini de Lomello, hiis omnibus interfui et rogatus scripsi a. a scripsi: corretto su precedente scrittura. 1244 1284, novembre 14, Trebiano Romea, vedova di Paganello, figlio di Guido di Trebiano, rilascia procura a Gualtierotto di Audoino di Trebiano per riscuotere quanto le spetta dal comune di Genova e per vendere i suoi diritti sul castrum di Trebiano. – 8 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA . E d i z i o n e: Liber iurium, II, n. 46. De eodem. In nomine Domini amen. M°CC°LXXXIIII°, indic(tione) XII, die XIIII novembris. Domina Romea, relicta olim domini Paganelli quondam domini Guidonis de Trebiano, fecit, constituit, creavit et ordinavit ut melius esse possit suum actorem, procuratorem et certum nuncium Gualterotum quondam domini Audoini de Trebiano, presentem et suscipientem, s(cilicet) ad habendum, petendum a, recipiendum, exigendum et quoquo modo voluerit transigendum omnes denarios quos habere et recipere debet a comuni Ianue temporis preteriti occasione iurisdictionis castri Trebiani et feudi pro parte sibi contingente de ipsa iurisdictione et feudo vel eius occasione; item ad vocandum se pro ea et eius nomine quietum et solutum in toto vel in parte; item ad faciendum finem et liberationem, refutationem et absolutionem et pactum de non petendo in perpetuum de eo toto quod habuerit et receperit occasione predicta; item ad vendendum, alienandum, pepigendum et quo- quo modo voluerit transigendum totam suam partem dicte iurisdictionis et iura omnia ad ipsam iurisdictionem pertinentia et ad obligandum se et sua bona omnia ad observandum omnia et singula que per ipsum procuratorem occasione predicta factum fuerit, dans et concedens dicto actori, procuratori et certo nuncio plenam et liberam potestatem et generale mandatum in predictis et singulis petendi, recipiendi, exigendi, pepigendi, vendendi, alienandi et quoquo modo voluerit transigendi ad suam liberam voluntatem et arbitrium, promittens michi notario infrascripto, stipulanti nomine et vice cuiuscumque interest vel intererit, habere ratum et firmum totum et quicquid per ipsum procuratorem b predictis c et singulis dictum, factum, statutum et promissum fuerit, sub ypotecha et obligatione bonorum suo- rum et volendo ipsum relevare ab omni onere satisdactionis et iudicatum solvi. Et predicta fecit dicta domina Romea consilio et consensu testium infrascriptorum quos in hac parte propinquos et consiliatores appellavit. Actum Trebiani, in domo predicte domine Romee, presentibus testibus Musto quondam Errii et Baudinoto quondam Napolioni ad hec rogatis. (S.T.) Ego Salvuus d de Trebiano, notarius domini Iac(obi), comitis palatini de Lomello, hiis omnibus interfui et rogatus scripsi. – 9 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA a Segue espunto et b segue espunto occ(asionibus); forse il redattore voleva aggiungere qualcosa: in? c predictis: corretto su predictas d Salvuus: così B. 1245 1284, dicembre 31, Trebiano I fratelli Opizzino e Attolino, figli di Tedisio di Trebiano, e Facio, figlio del fu Opizzino di Trebiano, rilasciano procura a Gualtierotto di Audoino di Trebiano per stipulare con il comune di Genova una convenzione relativa alla cessione dei diritti loro spettanti su Trebiano e Lerici. C o p i a autentica [B], Duplicatum, c. 86 r. Indizione anticipata. Per l’atto di cessione dei diritti v. n. 1192. E d i z i o n e: Liber iurium, II, n. 48. De eodem facto. In nomine Domini amen. Anno a nativitate eius M°CC°LXXXV, in- dic(tione) XIII, die ultima decembris. Opecinus et Attolinus, fratres et quondam domini Thedixii de Trebiano, et Facius quondam domini Opecini eiusdem loci, omnes nobiles et consortes de Trebiano, fecerunt, costituerunt et ordinaverunt Gualterotum quondam domini Aldoini de Trebiano, presentem et recipientem, eorum procuratorem, actorem et certum nuncium generaliter ad omnia negocia gerenda, facienda, exercenda et – 10 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA a perpetuo habere firmum totum et quicquid per dictum Gualterotum procuratorem in predictis et circa predicta et quolibet predictorum factum vel promissum vel procuratum fuerit sub obligatione omnium suorum bonorum, iudicatum solvi promiserunt sub ypotheca rerum suarum et promiserunt ipsum procuratorem a satisfactione relevare. Actum in castrum Trebiani, in domo dicti Attolini, presentibus Tedaldo, filio Oddi de Tre – 11 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA (S.T.) Ego Bonavere de Trebiano, notarius sacri palacii, hiis omnibus interfui et rogatus scripsi. (S.T.) Ego Rollandinus de Richardo, sacri palacii notarius, hoc instrumentum extraxi et exemplavi ex publico instrumento scripto manu dicti Bonavere notarii sicut in eo vidi et legi, nichil addito vel diminuto nisi forte littera vel sillaba, titulo seu puncto abreviationis causa, sententia non mutata, de mandato tamen domini Danii de Osenaygo, civitatis Ianue potestatis, presentibus testibus Iohanne Bonihominis, Loysio Calvo, cancellariis comunis Ianue, et Iacobo de Albario notario, M°CCC°I°, indic(tione) XIII, die XX iunii. a stipulanti: così B; forse manca qualcosa. 1246 1295, dicembre 16, Guiscardo de Gaidoldis, cittadino di Cremona e giudice designato super iuribus et publicis comunis recuperandis, aggiudica il Castrum Novum di Varazze al comune di Genova nonostante le pretese avanzate dagli eredi di Alberto Fieschi. C o p i a semplice [B], Duplicatum, c. 90 r. Nel margine esterno le seguenti annotazioni trecentesche parzialmente illeggibili per rifilatura della pergamena: « Condemnatio. Sententia lata per iudicem constitutum su[per] publicis comunis contra heredes quondam domini Alb[erti] de Flisco de Castro Novo quod est in Varisio » e: « Qualiter Castrum Novum de Varisio est comunis ». L’indizione segna un’unità in meno. E d i z i o n e: Liber iurium, II, n. 127. In nomine Domini amen. Condennationes facte atque sententie late per nos Guiscardum de Gaidoldis, civem Cremone, iudicem constitutum pro comuni Ianue super iuribus et publicis comunis Ianue inquirendis et – 12 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA a, die veneris XVI decembris, circa nonam. Andriolus de Flisco, filius et heres pro dimidia quondam domini Alberti de Flisco comitis Lavanie, Guillielmus, Bernabo et Murruellus, fratres, filii quondam dicti domini Alberti, heredes pro alia dimidia dicti domini Alberti. Quoniam super inquisitione contra ipsos facta per nos dictum iudicem officio nostro pro comuni super eo quod dicebatur ipsos tenere et possidere Castrum Novum de Varisio quod dicebatur esse vel fuisse de iurisdictione comunis Ianue et de ipso castro ipsos b non fecisse fidelitatem comuni Ianue nec eciam homines dicti loci et iurisdictionis ipsius ivisse in exercitibus et cavalcatis comunis Ianue et alias avarias non fecisse pro comuni sicut tenebantur, de quo quidem castro fit mentio in denunciatione facta nobis dicto iudici que inventa fuit per nos in capsieta deputata pro comuni ad denunciationes pertinentes ad iura et publica comunis Ianue ponendas, et que capsieta c est in palacio illorum Aurie in quo moratur dominus abbas felicis societatis populi Ianue, super qua inquisitione recepti sunt plures testes ex officio nostro; unde visis dictis inquisitione et denunciatione et testibus predictis et auditis allegationibus et racionibus quas ipsi de Flisco dicere et allegare voluerunt coram nobis et visis instrumentis ipsorum exhibitis coram nobis et visis eciam omnibus aliis scripturis et actitatis factis coram nobis occasione dicte inquisitionis et viso et examinato registro comunis Ianue et datis terminis ipsis quod suam facerent defensionem super predictis, et non fecerunt legittimam, et habita in predictis sollicita deliberatione, provisione et examinatione, nos dictus iudex eo modo et iure quo melius possumus et secundum formam capitulorum Ianue talem in scriptis damus sentenciam, videlicet quia dicimus et sentenciamus et per nostram sentenciam declaramus dictum locum Castri Novi cum iurisdictione ipsius castri esse de iurisdictione et districtu comunis Ianue d, qui et quod homines dicti loci et iurisdictionis ipsius debeant facere exercitum et cavalcatam seu ire in exercitibus comunis Ianue et alias avarias et factiones facere debeant pro comuni Ianue quemadmodum faciunt alii homines de terra iurisdictionis comunis – 13 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA a VII: così B b corretto su ipsorum c segue espunto e depennato p d nel margine esterno la seguente annotazione trecentesca Nota sententia pro comuni. 1247 1292, maggio 17, Nicosia Enrico, re di Cipro e di Gerusalemme, su richiesta di Guglielmo Doria, ambasciatore genovese, annulla la convenzione stipulata il 21 settembre 1288 tra lo stesso re e il comune di Genova, rappresentato da Benedetto Zaccaria. O r i g i n a l e [A], A.S.G., Archivio Segreto, n. 2726/2. C o p i a autentica [B], Duplicatum, c. 233 v. A tergo di A le seguenti annotazioni trecentesche: « Instrumentum scriptum quitacionis et remissionis factum per dominum regem Cipri de conventione ei facta per dictum Benedictum Zacharia, quam convencionem cassavit et irritavit » e « Regno Cipri »; di mano moderna: « Cant(er)a prima ». E d i z i o n e: Liber iurium, II, n. 111. R e g e s t o: LISCIANDRELLI, n. 457. De rege Cipri. • In nomine Domini amen. In Nicosia, in camera domini Henrici, Dei gratia Ierusalem et Cypri regis, anno a nativitate Domini millesimo ducentesimo nonagesimo secundo, indic(tione) quinta, die sabbati XVII ma- dii, circa terciam, in presentia mei, notarii comunis Ianue publici infrascripti, nec non et nobilium virorum testium infrascriptorum ad hoc specialiter vocatorum et rogatorum. Dominus Henricus, Dei gratia rex Ierusalem et Cypri, ad instantiam et requisitionem domini Guillelmi Aurie, ambaxatoris, sindici et procuratoris comunis Ianue, ut de sindicatu apparet per publicum instrumentum scriptum manu Bartolomei Pedebo, anno Domini – 14 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA a messatico pro comuni Ianue causa ipsum facere lacerari. Que omnia et singula supradicta dictus dominus rex predicto domino Willelmo sindico stipulanti promisit attendere, complere et observare et contra non venire seu nullo tempore revocare, sub ypotecha et obligatione omnium bonorum suorum habitorum et habendorum, firmis manentibus supradictis, presentibus testibus vocatis et rogatis dominis Amarigo domino Tyri, Guidone conestabulo regni Cipri, fratribus b predicti domini regis, Baliano de Ibelino, senescalco dicti regni, et Philippo de Ibelino, fratribus et avunculis dicti domini regis, Baliano de Ibelino magno, Baldoino de Nores, Matheo Zacharia, potestate et vicecomite Ianuen(sium) in regno Cypri, Iacobo Rubeo, Thoma Bulla, Cassicio socio dicti messatici, Oberto de Galiana et pluribus aliis personis. (S.T.) Ego Gabriel de Predono, notarius sacri palacii, rogatus scripsi. (S.T.) Ego Rollandinus de Richardo, sacri palacii notarius, hoc instrumentum extraxi et exemplavi ex instrumento scripto manu prescripti Gabrielis de Predono notarii sicut in eo vidi et legi, nichil addito vel diminuto nisi forte littera vel sillaba, titulo seu puncto abreviationis causa, sententia non mutata, de mandato tamen domini Danii de Osenaygo, civitatis Ianue potestatis, presentibus testibus Iohanne Bonihominis, Loysio Calvo, cancellariis comunis Ianue, et Iacobo de Albario notario, millesimo CCC° primo, indic(tione) XIII, die XX iunii. a dicti in B b fratribus: scribis in B. – 15 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1272, settembre 5, Ovada Manfredo de Castagna, Guido Rainaldo e Facio Testa, estimatori eletti da Corrado ed Enrico, marchesi del Bosco, e da Guido de Hospinello, stabiliscono quanti e quali uomini di Montesacho spettino ai marchesi per saldare il debito di 72 lire tortonesi contratto nei loro confronti dal detto Guido de Hospinello. C o p i a autentica [B], Duplicatum, c. 299 v., da originale estratto da notaio diverso dal rogatario. E d i z i o n e: Liber iurium, II, n. 25. De factis Ovade. (S.T.) Anno Domini nativitatis millesimo CC°LXXII°, indic(tione) XV, die lune V intrante septembri, in plathea Uvade. Manfredus de Castagna, Guido Rainaldus et Facius Testa, extimatores electi a dominis Conrado et Enrico, marchionibus de Bosco, et a Guidone de Hospinello ad dandum et extimandum in solutum predictis marchionibus de hominibus de Montesacho dicti Guidonis usque in summam librarum LXXII terdon(ensium), quos denarios dictus Guido dare tenebatur predictis marchionibus, ut patet per quoddam instrumentum scriptum per Facium Testam notarium, in M°CC°LXXI, indic(tione) XIIII, die mercurii XVII iunii, actum in plathea Uvade. Qui Manfredus, Guido, Rainaldus et Facius Testa, consensu, voluntate et precepto dictorum marchionum et dicti Guidonis, extimaverunt, dederunt et tradiderunt et quasi tradiderunt in solutum dicto domino Conrado, suo nomine et nomine dicti domini Henrici, infrascriptos homines de Montesacho dicti Guidonis: in primis Rusinum de Bollo a et Iohannem eius fratrem, item omnes Maronos de Valle, item Petrum Auricule, item Obertinum filium Manare, Bavaçanum, filium Alegri de Valle quondam, et Antonium, filium condam Oberti de Valle, item omnes illos de Botono, et reddit Martinus de Botono pro fictu dicto Guidoni annuatim bar(ilem) unam vini, pro libris LXXII t(er)don(ensium) quos dictus Guido dare tenebatur dictis marchionibus, ut patet per instrumentum superius nominatum, cum omni – 16 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA b, iurisdictionis et omnium aliorum iurium dicto Guidoni pertinentium eo modo ut dictus dominus Conradus, suo nomine et dicti domini Henrici, dictos homines et omnia predictorum hominum que habebat dictus Guido in dictis hominibus de cetero habeat, teneat, possideat et quasi possideat in solutum sicut dictus Guido tenebat sine contradictione dicti Guidonis et suorum heredum. Cui extimo et dationi in solutum dictus dominus Conradus, suo nomine et dicti domini Henrici, et dictus Guido consenserunt, et quod extimum et dationem in solutum dictus Guido confirmavit et approbabit ut dictus dominus Conradus, suo nomine et predicto, predictos homines cum heredibus et descendentibus c et cum omnibus honeribus habeant d quietos et faciat de eis ad suam voluntatem sine contradictione dicti Guidonis et heredum suorum et cum omni sua suorumque heredum def(ensione), sub pena dupli et sub ypotecha et obligatione bonorum suorum. Testes magister Omnisbonus, Ubertus de Sancto Michaele et Petrus Musus. (S.T.) Ego Obertus Testa, notarius sacri palacii, rogatus de auctoritate et licentia mihi concessa a domino Guillelmo de Montaldo, vichario domini Lanfranchi Spinole, potestatis Uvade, ut patet carta facta manu Iohannis de Bençononibus notarii, currente M°CC°LXXXXVIIII, indic(tione) XII, die XXII octubris, actum in Uvada, in domo ubi redditur curia, hanc cartam de quo- dam cartulario condam Facii Teste, patrui mei, scripsi et extraxi sicut in ipso inveni scriptam non cancellatam e, nichil addito vel diminuto de eo quod in ipsa carta inveni nisi forsam punctum vel litteram aut formam litterarum propter quod mutetur substancia veritatis et hoc feci ad instantiam supra- scriptorum hominum et de precepto dicti domini Lanfranchi. (S.T.) Ego Rollandinus de Richardo, sacri palatii notarius, hoc exemplum extraxi et exemplavi ex instrumento trascripto et exemplato manu dicti Oberti Teste notarii, ut in subscriptione sua continetur, sicut in eo vi- di et legi, nichil addito vel diminuto nisi forte littera vel sillaba, titulo seu puncto abreviationis causa, sententia non mutata, de mandato tamen domini Danii de Osenaygo, civitatis Ianue potestatis, presentibus testibus Iohanne Bonihominis, Loysio Calvo, cancellariis comunis Ianue, et Iacobo de Albario notario, M°CCC°I°, indic(tione) XIII, die XX iunii. a Bollo: la seconda o corretta su precedente scrittura b contili: così B per contilis c segue espunto e depennato suis d corretto su habeanto e corretto su scriptum non cancellatum – 17 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1295, maggio 25, Guiscardo de Gaidoldis, cittadino di Cremona e giudice designato super iuribus et publicis comunis recuperandis, delibera che Filippo de Volta, custode del castello di Tagliolo, debba restituirlo al comune di Genova. C o p i a autentica [B], Duplicatum, c. 300 r., da originale in registro. Nel margine esterno di B la seguente annotazione trecentesca: « Sentencia iudicis publicorum comunis de castro Taioli restituendo Ianue ut infra ». La rubrica è la seguente: « Sentencia iudicis publicorum de castro Taioli ». Il documento corrisponde ai nn. 927-928 nella parte iniziale da « Condennationes » a « locis infrascriptis » (v. I Libri Iurium I/5, p. 252) cui segue « ecc. » e quindi la parte finale dello stesso (Ibidem, pp. 255-257). Per l’autentica di B v. Ibidem, p. 252. E d i z i o n e: Liber iurium, II, n. 125. 1250 1292, marzo 29, Genova Antonio del Carretto giura la compagna in ottemperanza all’ordine di Guglielmo Gardino, podestà di Genova. C o p i a autentica di imbreviatura [B], Duplicatum, c. 351 r. Per l’autentica di B v. n. 1251. E d i z i o n e: Liber iurium, II, n. 110. Iuramentum compagne domini Anthonii de Carreto marchionis. In nomine Domini amen. Dominus Guillelmus Gardinus, potestas Ianue, ordinavit et laudavit quod dominus Antonius, marchio de Carreto, – 18 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA a, ex una parte, et dominum Antonium predictum sive eius progenitores 1, ex altera. Qui dominus Anthonius iuravit et fecit sacramentum compagne Ianue, ut debet et tenetur, salvis conventionibus dicti domini Antonii, presentibus testibus dominis Obertacio Spinula, Martino de Burgeto Monel(ie), Enrico Vaca de Finario, et do- minis Milono de Pascherio assessore et domino Conrado Gardino, milite dicti domini potestatis. Actum Ianue, in palatio heredum quondam Alberti de Flisco, anno Domini nativitatis M°CC°LXXXXII, die XXVIIII marcii, post completorium, indic(tione) quarta. a Anthonium: così B. 1251 1294, marzo 9, Genova. Antonio del Carretto giura la compagna in ottemperanza all’ordine di Iacopo de Carcano, podestà di Genova. C o p i a autentica di imbreviatura [B], Duplicatum, c. 351 r. E d i z i o n e: Liber iurium, II, n. 120. De eodem. In nomine Domini amen. Dominus Iacobus de Carcano, potestas Ianue, ordinavit quod dominus Antonius, marchio de Carreto, debeat facere iuramentum compagne civitatis Ianue secundum formam conventionum initarum inter comune Ianue, ex una parte, et dominos marchiones de Carreto 2 predecessores suos, ex alia, et secundum quod debet et tenetur. Qui dominus Antonius, in presentia dicti domini potestatis, tactis scripturis, iuravit et fecit dictum iuramentum compagne civitatis Ianue prout debet et ——————— 1 V. nn. 716, 850, 853. 2 Ibidem. – 19 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA (S.T.) Ego Rollandinus de Richardo, sacri palatii notarius, hec duo exempla extraxi et exemplavi de cartulario instrumentorum compositorum manu Lanfranchi de Valario notarii sicut in eo vidi et legi, nichil addito vel diminuto nisi forte littera vel sillaba, titulo seu puncto abreviationis causa, sententia non mutata, de mandato tamen domini Danii de Osenaygo, civitatis Ianue potestatis, presentibus Iohanne Bonihominis, Loisio Calvo, cancellariis comunis Ianue, et Iacobo de Albario notario, millesimo trecentesimo primo, indic(tione) XIII, die XX iunii. 1252 1284, marzo 17, Genova. Il comune di Genova rinnova l’investitura feudale a Oddone, Ughetto e Alberto, figli ed eredi di Manfredo del Carretto, ricevendone il giuramento di fedeltà. C o p i a autentica di imbreviatura [B], Duplicatum, c. 351 r. E d i z i o n e: Liber iurium, II, n. 38. Fidelitas et investitura feudi dominorum Oddonis, Ugueti et Alberti, march( ionum) de Carreto quondam domini Manfredi. In nomine Domini amen. Cum dominus Manfredus, marchio de Carreto, vassallus comunis Ianue pro castris et locis que tenebat in feudum a comuni Ianue et que per comune Ianue concessa fuerunt in feudum domino – 20 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA (c. 351 v.) (S.T.) Ego Rollandinus de Richardo, sacri palacii notarius, hoc instrumentum extraxi et exemplavi ex cartulario instrumentorum compositorum manu Iacobi de Bennesia notarii sicut in eo vidi et legi, nichil addito vel diminuto nisi forte littera vel sillaba, titulo seu puncto abreviationis causa, sententia non mutata, de mandato tamen domini Danii de Osenaygo, civitatis Ianue potestatis, presentibus testibus Iohanne Bonihominis, Loysio Calvo, cancellariis comunis Ianue, et Iacobo de Albario notario, millesimo trecentesimo primo, indic(tione) XIII, die XX iunii. ——————— 1 V. n. 276. – 21 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1260, febbraio 21, Genova Bonifacio, conte di Badalucco, vende a Ianella Avvocato, suo cognato, i castra di Triora e di Dego, e metà di quelli di Arma e di Bussana, al prezzo di 3000 lire. C o p i a autentica [B], Duplicatum, c. 395 v., da originale in registro. Nel margine esterno di B la seguente annotazione trecentesca: « No(ta) empc(ionem) factam per comune Ianue de pluribus castris inter que sunt castrum de Deo, medietas castro rum Alme et Buzane ». E d i z i o n e: Liber iurium, II, n. 24; DONETTI, p. 78. R e g e s t o: ROSSI, p. 576. Venditio Triorie. • Ego Bonifacius, comes Baaluchi, filius quondam Oberti comitis, vendo, cedo et trado tibi Ianelle Advocate, cognato meo, castrum Triole, castrum de Deo, medietatem castrorum Alme et Buçane cum omibus dominiis, segnoriis, contilibus, iurisdictionibus, fidelitatibus hominum, introitibus, proventibus et ceteris ipsis et quibuslibet eorum pertinentibus, tam in domesticis quam in salvaticis, donicatibus, pedagiis, regalibus, piscationibus, aqueductibus, molendinis, ruhis, ruinis, aquariciis, fluminibus et demum omnibus et singulis regalibus pertinentibus ad omnia et singula superius nominata, et demum omnia et singula quecumque ad me pertinent vel pertinere possent in supradictis omnibus et singulis et si ad me non pertinent omnia et singula que sunt superius specificata tanquam rem alienam, finito precio librarum trium milium ianuinorum quas a te habuisse confiteor et de eis me a te voco quietum et solutum, renuncians excepcioni non numerate et non habite pecunie et precii non soluti, doli, in factum, condicioni sine causa et omni alii iuri et excepcioni. Et si predicta omnia tibi per me vendita plus valent dicto precio, ipsum plus tibi dono et remitto pura donatione inter vivos, renuncians iuri quo subvenitur deceptis ultra dimi– 22 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA a, die XXI februarii, inter nonam et vesperas. Et istud instrumentum dictavit Obertus Paxius iudex. (S.T.) Ego Guillelmus Vegius, sacri palatii notarius, rogatus scripsi. (S.T.) Ego Rolandinus de Richardo, sacri palatii notarius, hoc instrumentum extraxi et exemplavi ex registro comunis Ianue scripto manu Guillelmi Vegii notarii sicut in eo vidi et legi, nichil addito vel diminuto nisi – 23 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1254 1311, agosto 4, Genova Odoardo Spinola di Luccoli cede al comune di Genova il complesso dei diritti spettantigli sui castra di Quiliano ed Albisola secondo l’accordo stipulato il 5 agosto 1310 tra diversi Spinola, compreso l’arcivescovo Porchetto, ed i loro aderenti, da una parte, e il Comune, dall’altra. O r i g i n a l e [A], Duplicatum, c. 406 v.; per l’originalità di A cfr. A.S.G., San Siro, n. 562. Per le trattative intercorse tra gli Spinola e il comune di Genova v. LISCIANDRELLI, n. 505. E d i z i o n e: Liber iurium, II, n. 164. .. In nomine Domini amen. .. Dominus Oddoardus Spinula de Luculo, volens servare ea que acta fuerunt in pace inita inter comune Ianue seu sindicos dicti comunis, ex una parte, et venerabilem patrem dominum fratrem Porchetum, divina et apostolica gratia Ianuensem archiepiscopum, nec non et nobiles viros, dominos Albertum, Cristianum, Precivalem, Andriolum et Nicolinum Spinulam, procuratores et procur(atorio) nomine domini Opecini Spinule de Lucolo et domini Raynaldi Spinule de Lucolo, nominibus ipsorum dominorum Opecini et Raynaldi et amicorum et sequacium suo- rum et cuiuslibet eorum et eciam nomine dicti domini Oddoardi et sequacium ipsius, ex alia, et de qua pace est publicum instrumentum, scriptum manu Benedicti de Fontanegio notarii, M°CCC°X°, die V° augusti, specialiter in illo puncto de quo fit mencio in dicta pace quod ipse teneatur facere cessionem solempnem comuni Ianue et legitime persone pro ipso comuni de omnibus iuribus ipsi domino Oddoardo quesitis in castro Quiliani, hedificiis, hominibus seu iurisditionibus hominum, territorio et pertinentiis dicti – 24 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA a actum est et actum fuisse confessus fuit in facienda emendatione dampnorum datorum dicto domino Oddoardo, de qua emendatione fit mencio in dicta pace et aliter dicta dampna emendata non fuissent prout dictus dominus Oddoardus ex certa scientia confessus fuit, renuncians exceptioni non habite et non recepte emendationis, satisfationis et omni iuri per quod dicere vel opponere posset in contrarium. Insuper in presentia dicti consilii gubernatorum iuravit, tac/tis (c. 407 r.) corporaliter scripturis, se solvisse seu solvere debere illam quantitatem pecunie de qua fit mentio in scriptura sive sententia lata per dominos Nicolaum Falamonicam, Manuelem de Savignono et Ansal – 25 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA a, die IIII° augusti, circa vesperas. Testes Raynerius Bucanigra, Gabriel Guanterius, Iohanninus Florençola, et Enricus de Casteliono, notarius et cancellarius comunis Ianue. (S.T.) Ego Enricus de Savignono, notarius sacri Imperii et cancellarius comunis Ianue, rogatus scripsi. a ita: in sopralinea. 1255 <1301-, Genova> Nolasco Gentile già de Turcha, anche a nome del figlio Dagnano, erede della madre Mabilia, e dei nipoti Nolaschino, Ughetto, Turchetto e Bartolomeo, eredi della madre Ayguineta, vende a Giovanni de Avundo, notaio e rappresentante del comune di Genova, un terreno sito nella zona dei palazzi del comune e dei calderai, al prezzo di 2300 lire, in parte già versate nel 1301 dall’ufficio dei clavigeri a Ughetto Lomellini, padre di Ayguineta, in parte qui pagate con luoghi della compera di Cipro. Documento incompleto, Duplicatum, c. 407 r. IN NOMINE DOMINI AMEN. Nobilis vir, dominus Nolascus a Gentilis olim de Turcha, suo proprio nomine in solidum et nomine Dagnani, filii sui, heredis quondam Mabilie, matris ipsius et quondam uxoris dicti domini – 26 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA b dicte quondam Mabilie per se vel mediam personam, et pro quo Dagnano et quocumque alio herede dicte quondam Mabilie ad cautelam ipse promisit de rato et in solidum, et nomine et vice Nolaschini, Ugueti, Turcheti et Bartholomei fratrum, filiorum dicti Dagnani filii sui et heredum Ayguinete, matris eorum, olim uxoris dicti Dagnani, in solidum, et pro quibus ad cautelam promisit de rato sub ypotecha et obligatione bonorum suorum omnium, vendidit, cessit et tradidit michi Iohanni de Avundo, notario infrascripto, stipulanti et recipienti officio publico tanquam publice persone, nomine et vice comunis Ianue et pro eo, terram, solum sive vacuum positam sive positum Ianue, in contracta palaciorum comunis Ianue et calderariorum, iuxta palacium in quo nunc moratur dominus abbas populi, quod fuit quondam domini Alberti de Flisco, et supra qua quidem terra partim hedificata est coquina sive edifficium domus in quo est coquina domini abbatis populi iuxta dictum palacium et cui solo sive terre coheret an- tea carubius, retro sive ab uno latere terra comunis Ianue que fuit Saladi de Auria – et est illud solum sive territorium super quo alias consueverunt esse plura edifficia domorum in quibus dominus Uguetus Lomelinus extimat( ionem) consecutus fuit, nomine supradicte Ayguinete, filie sue et olim uxoris dicti Dagnani, secundum tenorem cuiusdam / (c. 407 v.) publici instrumenti, scripti manu Ianuarii de Monleone notarii, M°CCC°, die VI° septembris – ad habendum, tenendum, possidendum, vendendum et alienandum et faciendum ex ipsa deinceps libere ad voluntatem dicti comunis, iure proprio titulo emptionis tamquam de terra sua propria, liberam et absolutam ab omni genere servitutis et exactionis preterquam a mutuis, collectis et oneribus comunis Ianue, finito precio librarum duo milium trecentarum ianuinorum quas dictus dominus Nolascus confitetur habuisse et recepisse a comuni Ianue vel ab alio pro comuni in forma infrascripta, videlicet in lo- cis decem et quarta alterius loci compere librarum triginta quinque milium comunis Ianue imposite pro factis Cypri. Que loca dictus dominus Nolascus confitetur habuisse in dicta compera pro libris noningentis ianuinorum, computatis in ipso precio libris mille quadringentis ianuinorum quas dictus Uguetus Lomelinus, nomine dicte Ayguinete filie sue, habuit ab officio clavigerorum comunis Ianue in M°CCC°I° pro solutione et satisffatione extimi supradicti. Et de ipso precio toto se bene quietum et solutum vocavit et abrenunciavit exceptioni non numerate et non recepte pecunie, precii non soluti et omni iuri et si plus valet dicta terra sive solum dicto precio, – 27 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA a Nolascus: l corretta su r b heres: corretto su precedente scrittura. 1256 1317, ottobre 2, Genova Corrado Doria, figlio del fu Oberto di Pietro, ammiraglio del regno di Sicilia, vende al comune di Genova, rappresentato da Andreolo di Fontana, il complesso dei diritti che detiene sul castrum di Varazze al prezzo di 80 luoghi della compera di 150 mila lire recentemente costituita ed equivalenti a 8000 lire. O r i g i n a l e [A], Duplicatum, c. 408 v. Il documento, scritto posteriormente alla redazione di Rollandino su carte bianche, inizia a c. 408 v. per proseguire nella 409 r. e finire, per mancanza di spazio, a c. 408 r. Nel margine esterno la seguente annotazione coeva: « Vid(e) de Varagine supra in carta CCCXXVII ». E d i z i o n e: Liber iurium, II, n. 172 In nomine Domini amen. Magnificus vir, dominus Conradus de Auria, filius quondam domini Oberti quondam domini Petri, admiratus regni Sicilie, suo proprio nomine, vendit, cedit et tradit Andriolo de Sancto Tho- ma, sindico et noncio speciali comunis Ianue ad hoc specialiter deputato per dictum comune sive per dictum potestatem comunis, abbatem populi et consilium gubernatorum civitatis et comunis Ianue, sicut aparet publico – 28 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA a obvencionibus quocumque nomine censeantur et cum aquariciis, pascaticis, boschis, piscariis, rivis, ruynis, rupibus, donicis, domesticis et salvestribus b, vadis, fodro, spalis, annona, successionibus, investituris et omnibus aliis redditibus quocumque nomine censeantur vel appelentur et cum bannis grossis et minutis et tam in pedagiis, malatoltis leze et gabele salis quam in aliis quibuscumque rebus vel iuribus per quas vel per que recipi possint vel exigi ab hominibus Varaginis, et tam ab illis qui sunt vel esse consueverunt de quarterio Varaginis quondam domini Iacobini, marchionis de Ponzono, quam ab aliis personis sive extraneis sive habitatoribus seu burgensibus Varaginis et cum omnibus vasalis, vasalaticis, homagiis, fidelitatibus et pertinenciis ad dictas tres sezenas sive tres sextas decimas partes pertinentibus seu spectantibus, nichil iuris penitus remanente in ipsum dominum Conradum occasione ipsarum trium sezenarum sive trium sextarum decimarum parcium vel alicuius partis ipsarum uti optime maximeque sunt et cum integro statu earum ad habendum, tenendum et possidendum et quasi et faciendum de ipsis quicquid comune predictum volluerit tamquam de re propria ipsius comunis iure proprietatis et titulo emptionis finito precio librarum oto milium ianuinorum sive loca octoaginta cum iure habendi et percipiendi introytus, pagas et proventus eorum a kalendis februarii proxime venturi in antea, computata in libris octo milibus ianuinorum quos proinde dictus dominus Conradus habuisse et recepisse confitetur a Nicolao de Tolomeo in compera librarum .... nuper imposita, dante et solvente nomine dicti comunis et pro ipso ac etiam de pecunia dicti comunis, de voluntate tamen et consensu duodecim sapientum constitutorum per ipsum comune super expendenda et erroganda pecunia comunis ac etiam consilii gubernatorum civitatis et comunis Ianue qui inde se absolve- runt ad lapilos albos et nigros, sicut aparet in actis *** c et servata omni solempnitate que observari requiritur in expendendo pecuniam comunis Ianue secundum formam capitulorum dicti comunis. De quibus libris octo ——————— 1 V. n. 1257. – 29 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA – 30 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA d, ut supra recipientes, transferre omnia iura, raciones et acciones utiles et directas, reales et personales, rei persecutorias, penales et mixtas et alias quascumque ipsi domino Conrado competentes / (409 r.) et competencia et que competere possunt et possent in predictis vel occasione predictorum et specialiter ex vigore instrumenti publici, scripti manu Oberti Faoli de Varagine notarii, M°CC°LXXXV, die XVIIII ianuarii, et extracti manu Iacobini de Terdona notarii, M°CC°LXXXXV, die decimo nono aprilis, et ex vigore alterius instrumenti publici, scripti manu Bertolini de Mezano notarii, M°CCC°IIII, die XII novembris, et ex vigore alterius instrumenti testamenti quondam domine Isolde, uxoris dicti quondam domini Oberti de Auria, scripti manu Iohannis Bocacii notarii, M°CCC°V, die III marcii, et ex vigore alterius instrumenti divisionis bonorum immobilium que fuerunt dicti quondam domini Oberti de Auria, scripti manu Otaviani de Nerbona notarii, M°CCC°VII, die XVII februarii, seu contentorum in eis et in quolibet eorum vel alia quacumque occasione vel causa, ita ut dictis iuribus, racionibus et actionibus dictum comune et quelibet legitima persona pro ipso comuni uti possit, agere, experiri, excipere, se defendere et omnia facere que ipse dominus Conradus facere potest seu posset, constituens predictum sindicum, recipientem ut supra, et per eum dictum comune in ipsius procuratorem ut in rem propriam dicti comunis, asserens dictus dominus Conradus se habuisse hinc retro occasione dictarum trium sezenarum usque in hodiernum diem et ab hodie in antea dictum comune Ianue habere debere homines et introytus infrascriptos: primo videlicet homines seu vasalos ducentos tredecim ad minus armigeros nisi aliqui eorum a paucis diebus citra mortui essent et quorum hominum nomina sunt ut infra; item pueros vasalos similiter decem vel duodecim annorum usque in quindecim et heredes hominum sive vassalorum mortuorum decem et novem, quorum hominum sive vassalorum ducentorum tredecim nomina sunt hec: et primo homines de Alpexelo e: Bovetus de Thomais, Iacobus eius filius, Morus filius dicti Boveti, Thomas de Thomais, Petrus eius filius, Enricus filius dicti Thome, Gabriel filius dicti Iacobi filii Boveti, Iacobus de Lanfrancho de Thomais, Franciscus eius frater, Manfredus frater eorum, Alpexelus de Thomais, Iohannes de Octa, filius condam Oglerii de Thomais, Guillelmus filius eius, Franciscus, filius condam Ceruti, Petrinus eius frater, Otobonus frater eorum, Iacobus frater eorum, Iohanninus frater eorum, Manuel de Thomais, filius condam Bruneli, Petrus Cultus de Alpexela, Iacobus eius filius, – 31 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA f, Guillelmus Ferla, Iohanninus Colombe, filius condam Ansaldi Colombi, Vayretus eius frater, Franciscus frater eorum, Iacobus Taruchus, Bertolinus de Toyrano, eius gener, Iohannes Sacharelus cui dicitur Scarela, Enricus eius frater, Iohanninus eius filius, Obertinus, filius dicti Enrici, Franciscus Sacharelus, Iohanninus, filius con- dam Dondi Barlete, Guilelmus Molaschus, Ansudinus eius filius, Iohanninus, nepos dicti Guillelmi, Iacobus Barleta condam Ansaldi, Iohannes Baili condam Thome Sachareli, Henricus Vilanus condam Danielis de Plano, Petrinus eius filius, Guillelmus, filius dicti Henrici, Nicola, filius dicti Henrici, Iacobus, filius dicti Henrici, Iohanninus, filius dicti Henrici, Iacobus Tarachus de Plano, Ansaldus eius filius, Petrus Gaimondus, Ansaldus eius filius, Cervinus, filius Cerati, Andreas eius filius, Ianuinus eius frater, Thomas, filius condam Iohanacii, Trotus eius frater, Franciscus eorum frater, Ansaldus eorum frater. // Homines de Castagnabona: Odinus de Lavagio Rubeo, Ugetus Tarditi, Henricus, filius Amiceti, Iohanninus eius filius, Franciscus, filius dicti Henrici, Guillelmus, filius dicti Amiceti, Petrus Bertolotus, Guillelmus Bertolotus, Henricus Bertolotus, Otobonus Bertolotus, Lafrancus Barosus condam Gandulfi Barosi, Ansaldus eius filius, Cominandus de Stela, habitator Varaginis, Iacobus et Petrinus filii condam Guilini Bertoloti, Bos eius filius, Vairus, filius dicti Cominardi, Guillelminus, filius dicti Cominardi, Petrus Bozanus, Iacobus, filius dicti Petri, Iacobus, filius condam Guillelmi Bertoloti, Iacobus Garatonus, Enricus eius frater, Petrus eius filius, Franciscus eius frater, Iacobus eius frater. Homines de Sancto Nazario: Ansaldinus, filius condam Ugeti Ansermini, Henricus Schenardus, Franci – 32 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA g, // (c. 408 r.) Otobonus h, frater i dicti Iohannini, Cerveleria frater eorum, Auricola Marrolii, Pisanus eius filius, Bonus Maroli, Paganinus eius frater, Enricus, filius condam Iohannis de Saxello, Bonifacius Guilacie, Iacobus Ferrus, Enricus eius filius, Ansaldinus Piola, Anthonius eius filius, Franciscus, filius dicti Ansaldi, Iohanninus frater eorum, Iacobus, filius condam Ugeti Layni, Franciscus, filius condam Baldoyni Layni, Monetus Gultarolus. // Homines Burgi: Ansaldinus Maniavacha, Iohinus eius frater, Anthonius filius dicti Ansaldi, Petrinus Maniavacha, Melianus, filius condam Iacobi Maniavache, Nicolaus filius condam Iohannis Maniavache, Muluchus, filius Ansaldi Maniavache, Thomas Piola, Conradinus Piola, Ansaldus condam Layni, Oglerius eius filius, Iacobus eius filius, Obertus de Porta, Balduinus eius filius, Manuel Guisulfus, Iohanninus eius filius, Guillelmus eius filius, Gandulfus eius filius, // Anthonius dictus Sclavus, filius dicti Manuelis, Guillelmus, filius Iohanacii, Andreas Surdus, Guillelmus Sardinius, Guillelmus Perrinus, Obertinus Quatonus, Franciscus, filius Doani, Ansaldus eius frater, Nicolinus Ferrus, Beneditus Facii Durantis, Franciscus Rolandoti, Iohanninus eius filius, Andreas Nanfus, Obertinus eius frater, Franciscus frater eorum, Guillelmus Altadona condam Iohannis de Stela, habitator Varaginis, Petrus de Pereto, Obertus Archerii, Thomas eius frater, Guillelmus Merlus, // Ansaldus Çerbus, Leonardus Piola, Bosetus Piola, Iohannes Sarielus, Thomas, filius condam Frederici Sarieli, Guillelmus Oberti Faoli, Petrus calegarius, Iohannes Taricus, Precival eius filius, Guillelmus Fusus calegarius, Obertinus Durtricis, Ansaldinus Guillelmi Ansermini, Nic(ola), filius Iohannis de Fossato, Odonetus executor, Obertinus Lixi, Nic(ola) eius frater, Enricus frater eorum, Iacobus Polarolus, Iohanninus eius filius, Lafrancus cui dicitur Gofus eius filius, Anthonius, filius condam Ricii sartoris, // Iohanninus frater eius, Iacobus Arcidranus de Caxina, habitator Varaginis, Guillelmus eius filius, Lafrancus serrator, Paxinus calegarius de Papia, habitator Varaginis, Bonaora serrator, Enricus calegarius de Vercelis, habitator Varaginis, Paganus de Sancto Thoma, habitator Varaginis. Homines Silani: Ansaldinus Oberti Nigri, Guillelmus caminator, Iohannes eius filius cui dicitur Musus, Thomas eius nepos, Guillelmus Bernerii, Rubeus eius filius, Precival eius filius, Ricius, filius condam Iacobi de Clavaro, La – 33 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA j pro qualibet mina et de eo quod venditur dictus sal in Varagine ultra dictum precium habent domini Varaginis denarios IIIIor ianuinorum de qualibet mina. Qui denarii quatuor ascendunt ad utilitatem sive proventum dominorum secundum quod venditur sal in anno in Varagine. Que vendicio potest ascendere usque in minas decem milia et tunc esset ipsa utilitas sive proventus de libris centum sexaginta sex sol(idis) tredecim et denariis IIIIor ianuinorum et si plus venderetur de sale maior esset ipsa utilitas et si minus minor per eandem racionem. De quibus libris centum sexaginta sex, sol(idis) tredecim et denariis IIIIor ianuinorum contingunt dicte parti dicti domini Conradi libre triginta una, s(olidi) quinque, denarii IIIIor ianuinorum et plus et minus secundum quod ibidem sal venditum erit ut supra dictum est. Item fodrum supra dictos homines suos quod potest ascendere quolibet anno ad summam librarum viginti ianuinorum vel circha. Item spalas quas certi de supradictis hominibus prestare tenentur quolibet anno et qui sunt numero viginti duo vel circha, quarum spalarum quelibet debet esse in pondere libre septem ad libram Ianue. Item successiones vasalorum decedentium sine heredibus. Item alia de quibus bene non est informatus ut dicit et propterea ad ipsa non se adstringit, que omnia vult cedere in presentem vendicionem prout – 34 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA a secundum cursum Ianue, die secunda octubris circha vesperas. Testes dominus Petrus Ugolini iudex, Petrus Marocelus, Rabela de Grimaldis, Galeotus de Mari, Benedictus Iacharia, Iacobus de Bennexia notarius, Franciscus de Turcha, Franciscus de Monelia notarius et Guilinus de Nigro. (S.T.) Ego Petrus de Reza quondam Guillelmi, notarius publicus et canzelarius comunis Ianue, rogatus scripsy et predictis omnibus interfui. a sive: in sopralinea b salvestribus: così A c cm 13 d eos: con segno abbreviativo depennato e i nomi che seguono sono disposti in tre colonne, due trattini segnalano la fine di ogni colonna f Anssaldi: così A g nel margine esterno, in calce al testo, la seguente annotazione coeva Retro in carta CCCCVIII est scriptum instrumentum subsequitur Octobonus frater dicti Iohanini • h precede la seguente annotazione coeva Ante est in carta CCCCX ubi est tale signum • i frater: in sopralinea su filius depennato j cm 2. 1257 1317, ottobre 1, Genova Il comune di Genova rilascia procura ad Andreolo di Fontana per acquistare da Corrado Doria i diritti che detiene sul castrum di Varazze. O r i g i n a l e [A], Duplicatum, c. 408 r. Nel margine interno la seguente annotazione coeva: « de Varagine etc. ». E d i z i o n e: Liber iurium, II, n. 171. In nomine Domini amen. Dominus Çambelinus de Bernardo de Brixia, legum doctor, potestas comunis, in presentia et volluntate domini Pasqualis de Sancto Stefano, abbatis populi, et consilii gubernatorum civitatis et comunis Ian(uensium), existente in ipso consilio legitimo et suficienti numero gubernatorum, nec non et ipsi dominus abbas et consilium gubernatorum, auctoritate, consenssu et decreto dicti domini potestatis, nomine et vice dicti comunis et pro ipso, creant, faciunt, constituunt et ordinant eorum, dicto nomine seu dicti comunis, sindicum, actorem et procuratorem et prout melius esse posset discretum virum Andriolum de Fontana de Sancto – 35 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA – 36 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA a et Acelinus Grilus. (S.T.) Ego Petrus de Reza condam Guillelmi, notarius publicus et canzelarius comunis Ianue, rogatus scripsy et predictis omnibus interfui. a Felorus: di lettura incerta. 1258 1339, novembre 27, Simone Boccanegra, doge di Genova, ratifica la convenzione con il comune di Taggia di cui al n. 789. O r i g i n a l e [A], Duplicatum, c. 409 v. E d i z i o n e: Liber iurium, II, n. 185. Millesimo CCC°XXXVIIII, die XXVII novembris. Magnificus et egregius dominus, dominus Symon Bucanigra, Dei gratia Ianuen(sium) dux et deffensor populi, et consilium viginti sapientum civitatis et comunis Ianue in quo interfuit legittimus numerus dictorum sapientum, vissis et examinatis supradictis convencionibus comunis et universitatis hominum Tabie et – 37 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA Dux (S.P) Bonifacius de Camulio. 1259 1313, marzo 27, Pisa L’imperatore Enrico VII conferma i diritti e i privilegi già acquisiti dal comune di Genova anche senza consenso imperiale, precisando che altri privilegi imperiali, tra cui quello elargito a Francesco di Clavesana, non devono pregiudicare gli interessi dello stesso comune. C o p i a autentica [B], Duplicatum, c. 458 r. Per l’autentica di B v. n. 1260. E d i z i o n e: Liber iurium, II, n. 168; Monumenta, IV/2, n. 927. R e g e s t o: LISCIANDRELLI, n. 511. HENRICUS, divina favente clemencia Romanorum imperator semper augustus, universis sacri Romani Imperii fidelibus a presentes litteras inspecturis graciam suam et omne bonum. Et virtutum premia benemerentibus tribui oportet et eos potissime decet gratiosioribus beneficiis illustrare quos constat in puritate fidei et puritatis fide diucius et constancius permansisse. Sane non obduxit oblivio sed continuacio omnibus patefecit quanta per comune et homines Ianuenses erga Romanum Imperium extitit fidei constancia, intime affectionis, perseverancia nedum tranquillis verum eciam temporibus nubilosis, racionabili ergo voluntate inducimur ut eis larga manu gratias gratiosas de imperialis celsitudinis gremio largiamur. Firmiter – 38 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA b Ianue causam habet. Volumus eciam quod in petendo et consequendo iura que habet et habere consuevit comune Ianue in rebus quibuscumque existentibus ultra mare non obsit ipsi comuni aliqua prescripcio seu transcursus temporis cuiuscumque; in rebus autem existentibus citra mare computetur contra dictum comune solummodo centum annorum prescripcio, videlicet in prescripcionibus pendentibus et futuris c. Item ordinamus quod privilegium per nos datum Francischo, marchioni de Cravexana, nullum faciat / (c. 458 v.) preiudicium comuni Ianue seu hominibus districtus ipsius et quantum ad iura comunis Ianue et hominum districtus ipsius comunis sit in eo statu dictum privilegium in quo erat tempore quo Ytaliam intravimus. Preterea decernimus quod per aliquod rescriptum vel privilegium per nos concessum vel confirmatum vel aliquam concessionem vel aliquam confirmationem alicui comunitati vel singulari persone factam non intelligatur nec sit factum preiudicium iuribus comunis Ianue seu hominibus, terris vel locis que tenentur ab ipso comuni, et quod iura ipsius comunis et hominum sint illesa a dictis privilegiis, concessionibus et confirmacionibus quemadmodum erant tempore quo Ytaliam intravimus, salvo omni iure imperii. Sane non intendimus quod infra tempus dominacionis vicennii nobis concesse a comuni et populo Ianue aliquis civis vel oriundus a Corvo usque Mona- chum sit vicarius in civitate Ianue pro nobis nec eciam intendimus quod alique vicarie seu potestarie riperiarum aut castellanie quibuscumque concesse vel concedende durent ultra tempus sex mensium vel unius anni ad plus. Cassamus autem et irritamus omnes laudes et sentencias latas per iudices seu auditores aule nostre et omnes processus factos contra comune Ianue postquam intravimus Ianuam usque ad undecimum diem februarii occasione contumacie seu quia dictum comune non fuerit defensum, restitutis expensis illis qui contra dictum comune dictas contumacias et processus habuerunt et obtinuerunt, nec eciam intendimus quod aliquis mercator forensis cuius civitas vel terra sit in obedientia nostra possit vel debeat in civitate Ianue realiter vel personaliter impediri, molestari vel detineri pro aliquo facto civitatis vel loci de quo vel de qua sit, videlicet pro eo quod civitas ipsa vel locus – 39 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA a Corretto su fidellibus b comune nel margine interno con segno di richiamo c nel margine esterno la seguente annotazione coeva No(ta) de prescriptione centum annorum. 1260 1313, marzo 27, Pisa L’imperatore Enrico VII revoca le immunità fiscali in precedenza concesse ad alcuni cittadini genovesi. – 40 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA A tergo di A la seguenti annotazioni coeve: « Iohannes » e « R(egistratum) »; i tagli sulla plica della pergamena attestano la presenza di un sigillo pendente. Nel margine esterno di B la seguente annotazione moderna: « Originale est in fasciculo privilegiorum ». E d i z i o n e: Liber iurium, II, n. 167; Monumenta, IV/2, n. 928. R e g e s t o: LISCIANDRELLI, n. 510; Mostra Genova-Arrigo VII, p. 57. Henricus, Dei gratia Romanorum imperator semper augustus, universis sacri Romani Imperii fidelibus presentes litteras inspecturis gratiam suam et omne bonum. Non ab re a sanctissimis predecessoribus nostris Romanis principibus est sanctitum ut sepius exasperetur vel relaxetur ad evitandum scandalum iuris rigor ibi tamen cicius est fiendum ubi facti ignorancia interveniente que fallit prudentissimos aliquid est concessum. Sane quasdam immunitates reales et personales quibusdam civibus Ianuensibus concessisse meminimus quod non tenerentur ad onera vel prestaciones ad que tenentur alii eorum concives, prout in litteris ipsarum immunitatum realium et personalium traditis a nobis plenius continetur. Cum igitur ex hoc civitas Ianue senciat se gravari ex eo quod redditus civitatis ipsius ex gabellis, prestacionibus et contribucionibus dicuntur potissime provenire, nolentes nostra privilegia in aliorum iniuriam redundare, ne quod uni conceditur alteri detrahatur, dictas gratias, immunitates et privilegia cuiusvis tenoris existant ex certa scientia tenore presentium suspendimus usque ad nostre beneplacitum voluntatis, non obstante si de ipsis non fiat mencio specialis nec etiam obstantibus iuribus seu consuetudinibus quibuscumque. / (c. 459 r.) Damus autem . . vicario nostro Ianuensi qui nunc est vel pro tempore fuerit tenore presencium in mandatis ne aliquos predictis graciis, immunitatibus seu privilegiis in iudicio vel extra uti sinat quousque aliud super ipsis duxerimus ordinandum, in cuius rei testimonium presentes litteras exinde conscribi et maiestatis nostre sigillo iussimus communiri. Datum Pysis, VI° kalendas aprilis, indictione XI, anno Domini millesimo trecentesimo tercio decimo, regni nostri anno quinto, imperii vero primo. (S.T.) Ego Ricobonus Iacopini de Pontremulo notarius predicta duo exempla ut supra extrasi et exemplavi ab autenticis a privilegiis dicti domini imperatoris, bullatis bullis cereis pendentibus ipsius domini imperatoris et in qualibet ipsarum erat ab una parte ymago ipsius domini imperatoris se – 41 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA • Enricus Dei gratia Romanorum imperator semper augustus », et in b alia parte erat quedam avis cum alis tensis cuius circumscriptio talis erat « • Iuste .. iudicate .. filii .. hominum », nichil addito vel diminuto nisi forte littera vel sillaba, titulo seu puncto abreviacionis causa, sententia non mutata, de mandato tamen domini Thome de Todinis de Ancona militis, capitanei et vicarii regii in civitate Ianue et districtu, millesimo trecentesimo trigesimo primo, indicione c XIII a, die prima augusti. a Corretto su autencis in B b in: in sopralinea c ci: in sopralinea. 1261 1311, novembre 22, Genova L’imperatore Enrico VII, alla presenza del popolo genovese riunito in piazza San Lorenzo, assume il governo di Genova per un periodo ventennale. M i n u t a [M], A.S.T., Paesi: Repubblica di Genova e riviere, mazzo 1, n. 4, c. 1 r.; m i n u t a [M’], incompleta, Ibidem, c. 12 r. C o p i a autentica [B], Duplicatum, c. 459 r. O r i g i n a l e [A] della procura inserta, Ibidem, mazzo 1, n. 5. Indizione anticipata. E d i z i o n e: Liber iurium, II, n. 166; Monumenta, IV/1, n. 708. R e g e s t o: Mostra Genova-Arrigo VII, p. 54. a IN NOMINE DOMINI AMEN. Serenissimus b princeps, dominus Henricus, Dei gratia Romanorum rex semper augustus. A prima die introitus sui in civitate Ianue rogatus fuit cum instancia continuata, tam a nobilibus quam popolaribus, tam clericis quam laycis, quod ante suum discessum predictam civitatem poneret in statu pacifico, iusto et equo, alioquin sciret pre- fate civitatis homines c post suum discessum adinvicem bellaturos tam acri bello quod timendum erat de d civitatis. Et quia materia e divisionum f atque odiorum in civitate predicta esse dicebant regimen civitatis et custodiam castrorum sive municionum g, consulebant multi quod hec erat – 42 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA h si prefatus dominus rex acciperet dominium civitatis et tocius districtus et si castra et municiones faceret custodiri sicut sue prudencie videretur. Que verba fuerunt tociens memorato i domino regi privatim et publice inculcata j quod idem dominus rex disposuit petere tam a nobilibus quam popolaribus quis esset aptus modus per quem talis et tam egregia civitas posset in pace atque iusticia vivere et in ea permanere quod et fecit, auditis consiliis, pene omnium domorum sive familiarum et artium civitatis sicque inventum est quod maior pars ymo pene omnes consulebant hanc esse rectam viam pacis et iusticie reformande ac etiam conservande si prenominatus dominus rex dominium civitatis et tocius districtus in se reciperet et municiones sive castra faceret custodiri. Hoc enim sepe et publice aclamatum et maxime ea die qua receptum fuit fidelitatis debite iuramentum, tunc enim astante tocius civitatis multitudine copiosa hominum, tam per aliquos nobiles, nomine et vice domorum sua- rum, quam eciam per k aliquos, nomine populi et popularium, idem fuit repetitum et scripto firmatum l. Demum vero, vocatis ad presentiam regis multis de maioribus civitatis hoc idem fuit consultum et libere et sponte oblatum. At idem dominus rex, utilitatibus tam inclite civitatis nolens omnino deesse nichilique in ea vel de ea querens nisi pacem, iusticiam et statum laudabilis equitatis, statuit annuere precibus, consiliis et oblacionibus civium predictorum et sic ad honorem Dei et gloriose matris eius et beati Laurentii, huius civitatis patroni, dictus dominus rex recepit in se dominium et regimen civitatis et districtus predictorum et castrorum sive municionum et ut omnes gentes sciant quanta modestia predictus dominus rex gubernatur et quantum diligit predictorum / (c. 459 v.) civium libertatem et quod in hac re non sua comoda sed solam pacem civitatis querit et vult ipse dominus rex et hoc publice asserit quod propter hoc dominium sive regimen non preiudicetur in aliquo libertati et privilegiis civitatis et civium predictorum, nec ex isto dominio sive regimine aliquid accrescat futuris regibus Romanorum sive imperatoribus, nec aliquid detrahatur libertati civitatis et civium predictorum nec iuri vel honori Romani Imperii et ut manifeste omnibus clareat hec sua sancta voluntas, hoc dominium sive regimen simpliciter oblatum recipit ad tempus scilicet viginti annorum et quia nullius nacionis sive condicionis homines agnoscit qui cautius, fortius et fidelius predictas municiones custodire et conservare possent, scirent aut vellent, intendit idem dominus rex memorata castra, fortellicia custodiri facere per homines civitatis predicte fideles et bonos ac divites qui et eorum patres nati sint in Ianua vel districtu et qui – 43 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA m Romanorum regis honorem et ipsius civitatis statum pacificum. Super qua re iurabunt et dabunt fideiussores et alias securitates sicut fuerit opportunum et isti taliter pro tempore elligentur quod nullus eorum poterit dicere « ego sum positus ad custodiam talis municionis vel castri favore vel opere alicuius nobilis, sed sola electione principis » et isti tales iurabunt et fideiubebunt quod predicto tempore finito vel principe rebus humanis exempto predicta castra sive municiones civitati Ianue fideliter et sine difficultate aliqua resignabunt. Et intendit dominus rex ponere vicarium sive vicarios in civitate predicta iustos et incorruptos qui iusticiam unicuique reddant et civitatem sepius nominatam in pace custodiant ad ipsius domini regis semper honorem et de modo ipsius regiminis taliter ordinabit quod Deus laudem et ipse verum honorem et civitas ipsa habebit quietem atque salutem. Hec omnia et singula supra- dicta fecit idem dominus rex sic dici, recitari et pronunciari nomine et vice eius et pro ipso per discretum et sapientem virum, dominum Sanctum de Riparolo, iudicem et consiliarium ipsius domini regis, ipso domino rege presente et volente, presente eciam et astante tocius dicte civitatis hominum multitudine copiosa et presente eciam domino Rolando de Castellione iudice, sindico, actore et procuratore et prout melius esse potest comunis et populi dicte civitatis Ianue ad hec specialiter et legiptime constituto, prout patet per publicum instrumentum scriptum manu Nicolai de Camulio notarii inter terciam et nonam, anno dominice nativitatis, indicione nona, millesimo trecentesimo undecimo, die vigesima secunda novembris, sindicario et procuratorio nomine dicti comunis et populi Ianuensis. Quibus sic dictis et recitatis per dictum dominum Sanctum, idem dominus rex, ore proprio, pre- dicta omnia et singula sicut ipse dominus Sanctus ea dixerat et protulerat approbavit, voluit et ratificavit et predictum dominium sive regimen in se recepit prout superius est expressum, hec eciam volente et approbante dicta hominum moltitudine n copiosa, ipsorum nemine discrepante quod percipi posset, clamantium et dicencium viva et alta voce unanimiter « sit, sit, sic fiat, sic fiat » et insuper dictus dominus o Rolandus, sindicus, actor et procurator dicti comunis et populi Ianue suprascriptus, sindicario et procuratorio nomine dicti comunis et populi Ianuensis et universitatis hominum dicte civitatis Ianue et pro eis suprascripta p universa et singula, scienter et gratis ac voluntate sua spontanea iuxta potestatem et bayliam sibi datam a – 44 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA q, Theodoro, marchione Montisferrati, Henrico de Flandria, marescalco ipsius domini regis, Amedeo de Villario, Conrado Aurie, Bernabove Aurie, Karolo de Flisco, Ottobono de Flisco, Petro de Tuderto iudice et aliis pluribus fide dignis testibus ad hec rogatis et vocatis, anno nativitatis Domini millesimo trecentesimo undecimo, indicione decima, die vigesima secunda mensis novembris, ac regni ipsius domini regis r anno tercio. Et hec est forma sive tenor supradicti instrumenti sindicatus predicti sindici s comunis Ianue videlicet: In nomine Domini amen. Dominus Simon de Grimeello de Pergamo miles, potestas comunis Ianue, in presencia et voluntate domini Iohannis de Monticello, abbatis populi, et consilii gubernatorum nec non et consiliariorum consilii generalis, ad consilium cornu et campana more soli/to (c. 460 r.) vocatorum et congregatorum, et ipsi dominus abbas, consilium, gubernator et consiliarii, auctoritate et decreto dicti potestatis, nomine et vice dicti comunis et pro ipso comuni, faciunt, constituunt, creant et ordinant eorum dicto nomine et dicti comunis et populi sindicum, actorem et procuratorem et prout melius esse potest et possunt dominum Rolandum de Castellione iudicem ad consenciendum quod invitissimus princeps dominus Henricus, Dei gratia Romanorum rex semper augustus, habeat et teneat usque ad an – 45 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA t et districtus quantum ad iurisdicionem, merum et mixtum imperium et quod possit u accipere per se et quemcumque voluerit v castra et fortellicia dicti comunis custodienda usque ad dictum tempus per bonos et equales homines qui sint ipsi et eorum patres oriundi de Ianua vel districtu et qui habitent in civitate Ianue ad honorem dicti domini regis et ad utilitatem et pacificum statum comunis Ianue de quibus videbitur dicto domino regi et ad recipiendum nomine dicti comunis consensum dicti domini principis, per quem consensum fiat quod per ea que promittantur per ipsum sindicum dicantur vel iurentur seu per ea que in presenti instrumento continentur non derrogetur vel preiudicet in aliquo beneficiis seu privilegiis comunis Ianue concessis usque in presentem diem per imperatores seu reges Romanorum, antecessores ipsius domini principis predicti, seu per ipsum, salvis predictis, et quod predicta w vel aliquod predictorum in nullo intelligantur vel sint diminuta iura dicti comunis ipsi comuni competencia ex vigore dictorum privilegiorum et cuiuslibet eorum nec eciam iura sua et imperii et quod ius quod ipsi domino principi queretur ex predictis vel ex vigore predictorum non transeat ad successores ipsius domini regis et per quem consensum fiat quod si divinum iudicium humane sortis infra dictos annos viginti contingerit in persona ipsius domini regis, quod absit et Deus deffendat per suam misericordiam ac ei prestet vitam et triumphum, dicta castra et fortellicia perveniant et reducantur libere in virtute comunis Ianue et ad deliberandum et deliberari faciendum dicto domino regi seu custodiendis x per eum vel eius mandato castra et fortellicia predicta custodienda ut supra et generaliter ad omnia et singula facienda in predictis et circa pre- dicta et quodlibet predictorum que dictum comune totum, si presens esset vel quelibet legiptima persona pro ipso facere y posset, et z eciam ad iurandum in animam dicti comunis et omnium et singulorum de dicto comuni de attendendo et observando omnia et singula supradicta, dantes dicto sindico in predictis et quolibet predictorum liberum et generale mandatum et administracionem, promittentes mihi notario infrascripto, stipulanti et recipienti officio publico nomine et vice ipsius domini regis et cuiuscumque interest, intererit vel interesse posset, habere, tenere et observare et observari facere rata et firma omnia et singula suprascripta et omnia et singula que per dictum sindicum dicto nomine promittentur, gerentur seu fient in predictis et circa predicta seu ex vigore predictorum, sub ypotheca et obligacione bonorum dicti comunis. Actum Ianue, in palacio Serrevalis in quo morantur – 46 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA aa, Guillienzonus de Fantibus, Gaspallis de Grimaldis, dominus Conradus Aurie, Lombardus Spinola, Precival bb de Flisco et Murualdus Salvaygus. (S.T.) Ego Nicolaus de Camulio notarius rogatus scripsi. (S.T.) Ego Leopardus, filius condam Frenecti, notarii de Sancto Petro de Pisis, inperiali auctoritate iudex ordinarius atque notarius et cammere predicti domini regis scriba publicus, supradictis omnibus et singulis una cum infrascripto magistro Bernardo notario presens fui et hanc inde cartam scripsi et in publicam formam redegi meoque signo consueto signavi rogatus. (S.T.) Et ego Bernardus de Mercato de Yanna, Bellicen(sis) dyocesis, sacrosancte Romane Ecclesie ac sacri Imperii auctoritate publicus notarius, suprascriptis omnibus una cum dicto Leopardo presens fui / (c. 460 v.) et huic presenti publico instrumento manu eiusdem Leopardi conscripto manu propria me subscripsi ipsumque signo meo consueto signavi et tradidi feliciter rogatus. (S.T.) Ego Ricobonus Iacopini de Pontremulo notarius predictum exemplum ut supra extraxi et exemplavi ab autentico instrumento scripto manu supradicti Leopardi et signato eius signo cum subscriptione et signo dicti Bernardi ut supra, nichil addito vel diminuto nisi forte littera vel sillaba, titulo seu puncto abreviacionis causa, sentencia non mutata, de mandato tamen domini Thome de Todinis de Ancona militis, capitanei et vicarii regii in civitate Ianue et districtu, millesimo trecentesimo trigesimo primo, indicione XIIIa, die prima augusti. a In M precede Receptio dominii Ianue facta per regem Henricum Romanorum. In M’ precede Secunda receptio dominii Ianue. In nomine Domini amen. Anno nativitatis eiusdem millesimo trecentesimo undecimo, inditione decima, die XXII mensis novembris, pontificatus domini Clementis pape quinti anno sexto ac regni serenissimi principis domini Henrici Dei gratia Romanorum regis semper augusti anno tertio. Per hoc presens publicum instrumentum cunctis evidenter appareat, quod convocatis publice et sollempniter (et sollempniter in sopralinea) ad vocem preconis civibus et populo Ianue coram regia maiestate et ipsis qui adesse voluerunt in multitudine copiosa coram ipso domino rege in platea ante ecclesiam sancti Laurentii presentialiter constitutis una *** (cm 6) syndico et procuratore civitatis, civium, comunis et populi Ianue, idem dominus rex per discretum virum dominum Sanctum de Ripparolo iudicem et consiliarium sue regalis camere fecit et mandavit legi et publicari, dici et pronunciari ex parte ipsius domini regis ea que inferius continentur b amen. Quoniam serenissimus in M’ – 47 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA in M’ segue inex d integrazione da M, M’; *** in B e materiam in M, M’ f dissensionum in M’ g municionem in M h M’ non prosegue oltre i verba tociens fuerunt memorate in M j inculcata: om. M k per: om. M l formatum in M m in M segue depennato regis n in M segue depennato copio o in M segue depennato rex p supra- dicta in M q de Sabaudia in M r regni: in B s sindici: om. M t riperiarum: om. M, A u posset in M; segue espunto exep v voluerit: om. M w quod per predicta in M, A x constituendis in M y pro ipso comuni facere in M, A z in M segue espunto generaliter ad omnia et singula facienda aa Nicola Carpenetus: om. M bb Precivallus in M. 1262 1311, novembre 22, Genova. L’imperatore Enrico VII annulla le convenzioni stipulate tra il comune di Genova e Carlo , re in quanto lesive dei diritti dell’Impero. M i n u t a [M], A.S.T., Paesi: Repubblica di Genova e riviere, mazzo 1, n. 4, c. 3 r.; M i n u t a [M’], incompleta, Ibidem, c. 14 v.; C o p i a autentica [B], Duplicatum, c. 460 v. Indizione anticipata. E d i z i o n e: Liber iurium, II, n. 165; Monumenta, IV/1, n. 709. R e g e s t o: Mostra Genova-Arrigo VII, p. 55. a IN NOMINE DOMINI AMEN. Ad perpetuam rei memoriam et noticiam presencium et futurorum cautelam et ut iura regalia b Romani Imperii iugiter serventur illesa et racio assignanda sit posteris profutura quia procedit ab arte deffensio sed acquisicio est a casu. Idcirco inter imperiales sollicitudines illa debet esse precipua ipsius iura et regalia ad Imperium Romanorum spectancia illesa servare, occupata recuperare et augere et ipsa aucta manu- tenere et deffensare duplici tuicione armorum videlicet atque legum. Sane nos Henricus c, Dei gratia Romanorum rex semper augustus, postquam divina favente clemencia pervenimus ad ipsius regalis culminis dignitatem circa ipsorum iurium et regalium Romani Imperii conservacionem, recuperacionem, acquisicionem ac eciam subiectorum nostrorum tranquilitatem et d pacem et eorumdem e custodiam sollicitis excitati vigiliis et ipsorum saluti iugi meditatione pensantes, noxia submovendo profutura, agendo excusso a nobis omnis negligencie sonno nostrique cordis, occulis diligencia sedula vigilan – 48 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA f armorum silicet atque legum in presenciarum attencius occulos nostre mentis dirigimus quadam peculari g benivolencia circa pacem, tranquillitatem atque statum civitatis Ianue eiusque districtus ac conservacionem iurium eorumdem quam ut pupillam occulorum nostrorum diligimus et ipsam intendimus prosequi favoribus et graciis opportunis propter ipsorum Ianuencium h sinceram devotionem quam ad nos et Romanum Imperium gessisse et gerere i dignoscuntur et penes maiestatem nostram ipsos experiencia facti probata dilucidat et in futurum fiducia secura declarat. Porro diligenti atque j solempni tractatu habito k ac inquisicione solerti per nos super statu ac reformacione civitatis et conservacione iurium eiusdem cum prelatis, principibus, comitibus, baronibus et proceribus sacri nostri palatii ac sapientibus et iuris peritis eiusdem invenimus inita fuisse per comune et homines civitatis eiusdem pacta, convenciones, obligaciones et federa cum rege Karolo 1 pro se et heredibus suis, hac forma videlicet inter procuratores dicti regis, procuratorio nomine pro eo et heredibus et subditis eius, ex parte una, et sindicos et procuratores capitaneorum, abbatis comunis et populi dicte civitatis Ianue, sindicario nomine pro ipsis capitaneis, abbate et populo et subditis et districtualibus dicti comunis, ex altera, que et quas decernimus, statuentes fuisse et fore gesta et contracta in grave preiudicium et iacturam et in diminucionem iurium et regalium sacri Romani Imperii ac ex observacione eorumdem verisimiliter oriri possent dissensiones et scandala in civitate iam dicta eiusque districtu; et quia, vacante Imperio, predicta gesta fuerunt per Ianuenses eosdem, subditos et devotos ipsius Romani Imperii, et absque connivencia et consensu, auctoritate et voluntate Romanorum regis et quia dicte convenciones, pacta et obligaciones verisimiliter parere possent discordias, dissensiones et scandala inter nos, successores et subiectos nostros et heredes dicti regis Karoli et eorumdem subiectos quas excitare comunio l sepius consuevit quod grave gerimus et molestum, unde, volentes super hiis de salubri et opportuno remedio providere, ipsa eadem pacta, conventiones, stipulaciones m, penarum adiectiones cum in eisdem semper maioris auctoritas intelligatur excepta / (c. 461 r.) sub quavis forma verborum concepta forent predicta et quovis tempore et manu cuiusvis publice vel private persone et maxime pactum illud et convencionem quod et quam fecerant Ianuenses prefati cum dicto rege pro se et heredibus suis ——————— 1 V. nn. 1236, 1239 e CARO, II, pp. 337, 378. – 49 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA n galeas a decem usque in centum sufficienter bene armatas, in numero quem dictus o rex seu heredes sui requirerent, ut dictum est, contra quascumque personas et alia plura de quibus in hac scriptura specialis p mencio non habetur et non obstante quod de eis specialis mentio non fit, volumus et mandamus ipsa omnia esse cassa et irrita perinde ac si de verbo ad verbum de eisdem facta foret mencio specialis auctoritate qua fungimur et de plenaria potestate et auctoritate atributa nobis in temporalibus quibuscumque cassamus, irritamus, anullamus, cassa et irrita et nulla pronunciamus ac ea nullius fore momenti decernimus, statuentes, disponentes, ordinantes et decernentes, precipientes et mandantes auctoritate et potestate eadem ab ipsis Ianuensibus et districtualibus eorumdem ipsa pacta, convenciones et obligaciones prout superius est expressum nullatenus observari debere, quin immo tanquam nulla, cassa et irrita a se ipsis prorsus abiciant et quod ad eorumdem observanciam de cetero nullatenus q teneantur, cum per observacionem ipsorum dissolvi possent regalia nostra, iura et iurisdictiones fraudari et auctoritatis nostre libertas aliquatenus tolleretur in eisdem Ianuensibus et eorum subiectis, tum quia pacis tranquillitas multorum regum, civitatum, universitatum et christianorum fidelium turbari posset ex observacione eorumdem. Si quis autem contra hec nostra ordinamenta, statuta, disposiciones, cassaciones, irritaciones, annullaciones, pronunciaciones, absoluciones, mandata et prohibiciones ausu temerario ausus fuerit contraire, indignacionem nostram se noverit incursurum et nostro banno perpetuali subiaceat. Hec omnia et singula suprascripta fecit et mandavit et precepit idem dominus rex legi et publicari et lecta et publicata fuerunt in ipsius domini regis presencia per Bernardum de Mercato, infrascriptum notarium camere sue, et ab ipso domino rege sedente pro tribunali approbata et publicata in generali et pleno parlamento sive arengo, populo Ianue ibidem ad vocem preconis et sonum campane more solito r convocato, presente magna parte civium Ianue, tam nobilium quam popolarium, in multitudine copiosa, presente eciam me Leopardo, infrascripto notario dicte camere. De quibus omnibus et singulis supradictis dictus dominus rex mandavit nobis Leopardo et Bernardo, predictis notariis suis, ut conficiamus et demus publica instrumenta. Acta sunt hec in civitate Ianue, in platea ante ecclesiam Sancti Laurentii, presentibus venerabilibus patribus dominis Baldovino, archiepiscopo Treverensi, Teobaldo, episcopo Leodiensi, et dominis Amedeo, co – 50 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA s, Teodoro, marchione Montisferrati, Henrico de Flandria, mariscalco ipsius domini regis, Amedeo de Villario, Conrado Aurie, Bernabove Aurie, Karolo de Flisco, Octobono de Flisco, Petro de Tuderto iudice et aliis pluribus fide dignis testibus ad hec vocatis et rogatis, anno nativitatis Domini millesimo trecentesimo undecimo, indictione decima, die vigesima secunda mensis novembris ac regni ipsius domini regis anno tercio. (S.T.) Ego Leopardus, filius condam Frenecti, notarii de Sancto Petro de Pisis, imperiali auctoritate iudex ordinarius atque notarius et camere dicti domini regis scriba publicus, supradictis omnibus et singulis una cum infrascripto Bernardo notario presens fui et ea omnia mandato ipsius domini regis scripsi et in publicam formam redegi meoque signo consueto signavi. (S.T.) Et ego Bernardus de Mercato de Yanna, Bellicensis diocesis, sacrosancte Romane Ecclesie ac sacri Imperii auctoritate publicus notarius, suprascritis t omnibus uno u cum dicto Leopardo presens fui et huic presenti publico instrumento manu propria me subscripsi ipsumque signo meo consueto signavi et tradidi feliciter rogatus. / (c. 461 v.) (S.T.) Ego Ricobonus Iacopini de Pontremulo notarius predictum exemplum ut supra extraxi et exemplavi ab autentico instrumento scripto manu supradicti Leopardi et signato eius signo cum subscriptione et signo dicti Bernardi ut supra, nichil addito vel diminuto nisi forte littera vel sillaba, titulo seu puncto abreviacionis causa, sentencia non mutata, de mandato tamen domini Thome de Todinis de Ancona militis, capitanei et vicarii regii in civitate Ianue et districtu, millesimo trecentesimo trigesimo primo, indicione XIIIa, die prima augusti. a In M precede Revocatio lige inhine per regem Carolum et comunitatem Ianue facta per regem Romanorum Henricum. In M’ precede Cassacio convencionum regis Karoli quondam et civium Ian(ue). Subsequenter vero anno, die et loco quibus supra, coram eisdem testibus, civibus et populo supradictis ut superius dictum est coram supradicto domino rege convocatis, coadunatis et personaliter constitutis, idem dominus rex sedendo pro tribunali (sedendo pro tribunali in sopralinea) fecit, mandavit et precepit legi, pronuntiari et publicari in sue regie magestatis presentia per me Bernardum de Mercato sue regie camere notarium ea que inferius continentur. b iura et regalia in M, M’ c M’ non prosegue oltre d et: corretto su precedente scrittura e eorum in M f tuctione: così B, M g in M segue depennato bensi h Ianuencium: così B i et gerere: om. M j ac in M k habito: om. M l comunio: in B nel margine esterno con segno di richiamo m conventiones, obligationes, stipulaciones in M n comune Ianue dare in M o in B segue espunto e depennato dominus p in M segue depennato mensi q nullatenus de cetero in M r in B segue espunto e depennato congregato s in M segue depennato Theodis t suprascritis: così B u uno: così B. – 51 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1315, ottobre 28 Giovanni, duca di Brabante concede protezione e privilegi ai mercanti genovesi, stabilendo le tariffe sulla vendita e sull’importazione di merci esplicitamente indicate. C o p i a autentica [B], Duplicatum, c. 461 v. E d i z i o n e: Liber iurium, II, n. 169; BELGRANO-DESIMONI, p. 373. R e g e s t o: A. WAUTERS, Table Cronologique des Chartes et diplômes imprimés concer nant l’histoire de la Belgique, Bruxelles 1892, VIII, p. 603. Cartulaire de l’ancienne estaple de Bruges, a cura di L. GILLIODTS-VAN SEVEREN, Bruges 1904-1906, I, n. 191 (f. 137). Iohannes, Dei gratia dux Loch(a)r(ingie) a, Brabant(ie) et Lymburg(ie), universis et singulis ballivis, sculteris b, villicis ceterisque iusticiariis nostris nec non scabinis, fidelibus et subditis nostris per terram nostram ubilibet constitutis salutem cum noticia veritatis. Notum vobis sit quod nos omnes et singulos mercatores Ianuenses et alios quoscumque, una cum bonis familiis et mercaturis seu mercimoniis suis, in nostra suscipimus protectione ac custodia speciali. Quocirca vobis omnibus et singulis precipimus et mandamus districtius inhibentes quatinus predictis mercatoribus in personis, rebus, mercaturis seu mercimoniis aut eorum familiis nullam prorsus molestiam, gravamen, iniuriam vel dampnum aliquod inferatis vel inferri quomodolibet permitatis, sed pocius eos tociens quociens per vos transierint c una cum bonis, mercaturis et familiis suis ab omni gravamine deffendentes et si quod eis illatum fuerit emendari viriliter facientes eis de securo conducto provideatis, nostro nomine, diligenter ipsosque privilegiis et libertatibus infrascriptis, quas sibi, nostro et heredum seu successorum nostrorum nomine, in perpetuum concedimus et donamus, uti et gaudere permitatis et faciatis libere, pacifice et quiete. In primis siquidem volumus, concedimus et ordinamus quod predicti mercatores Ianuenses ac alii quicumque eorum famuli, bona et mercature terram et dominium nostrum salvi et securi per terram vel aquam subintrare et ibidem ire, redire, moram trahere, emere, vendere et mercari unus cum alio vel aliis quibuscumque prout sibi pro utilitate sua et comodo expediens videbitur libere possint dummodo in opido – 52 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA – 53 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA d octo denarios turonenses nigros; item pro quibuscumque mercaturis in presentibus litteris non nominatis vel expressis persolvetur consuetudo et ius respective pro rata secundum estimacionem superius declaratam; item sciendum est quod balla mercaturarum que ad pondus venduntur trecentas libras et illarum que non ad pondus venduntur quadringentas libras et quintallum centum librarum debent tantummodo ponderare. Est eciam – 54 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA – 55 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA – 56 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA – 57 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA – 58 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA e quacumque prestanda vel solvenda dum tamen extraneis non vendantur. Item volumus et concedimus pro nobis et nostris successoribus quod omnes et singuli undecumque fuerint infra opidum nostrum Antwerpiense vendere cervisiam et victualia quecumque braxare, pinsere pro voluntate sua possint, solvendo nobis et nostris successoribus assisiam debitam racionabilem et solvi hactenus consuetam. Item volumus et concedimus eisdem mercatoribus quod possint cambire et cambia facere cum quibuscumque et soluciones facere ac recipere unus scilicet cum alio cum litteris vel sine litteris prout sibi visum fuerit expedire. Item volumus et concedimus quod nullus gartionum seu famulorum predictorum mercatorum possit bona vel mercaturas domini sui ludendo ad taxillos, pugnando, delinquendo vel alio quovis modo perdere seu fore facere, sed in persona, si delicti quantitas hoc exegerit, puniatur. Item quod nullus garcio vel noncius a dictis mercatoribus pro suis negociis missus vel cum eis commorans aut commorari consuetus conquerendo de domino suo vel dominis suis audiatur nisi querimonia ipsius summam quadraginta solidorum parisiensium parvorum ascenderit vel ascendat et si garcio vel nuncius mercatorum pro suis negociis missus per culpam suam delinqueret seu defectum faceret portando litteras vel alio quovis modo et inde mercator nostris iusticiariis conqueratur, volumus et concedimus quod mercatori conquerenti super hoc fiat celeriter iusticie complementum et super hoc fides hadhibeatur verbo simplici mercatoris. Item si mercator famulum, ancillam seu servientem suum pro delicto suo excessu seu forefacto percuciat absque lesione visibili vel apparenti, nolumus quod iusticiarius noster inde se intromittat vel propter hec mercatori dampnum inferat vel gravamen. Item si bona vel mercature aliquorum mercatorum veniendo Antwerpiam vel redeundo Antwerpia in Hollandia, Zellandia f vel alibi fuerint arrestata, promittimus pro nobis et nostris successoribus quod per litteras et nuncios nostros ipsis – 59 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA (S.T.) Ego Ricobonus Iacopini de Pontremulo notarius predictum exemplum ut supra extrassi et exemplavi ab autentico instrumento ipsius domini ducis, bullato bulla cerea pendenti dicti domini ducis, in qua erat ymago ipsius domini ducis sedentis super unum equm et in manu dextra frenum et in manu sinistra quamdam avem tenentis cuius circumscriptio talis esse videbatur « • S. Iohannis, Dei gratia ducis Lotharingie, Brabantie et Limburgie », nichil addito vel diminuto nisi forte littera vel sillaba, titulo seu puncto abreviacionis causa, sentencia non mutata, de mandato tamen domini Thome de Todinis de Ancona militis, capitanei et vicarii regii in civitate Ianue et districtu, millesimo trecentesimo trigesimo primo, indicione XIIIa, die prima augusti. a Locharingie: così B b sculteris: così B c transierint: corretto su precedente scrittura d canabii: a in sopralinea e assisia: nel margine esterno con segno di richiamo f Zellandia: nel margine esterno con segno di richiamo. – 60 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1315, novembre 5, I consoli e gli scabini di Anversa concedono ai mercanti genovesi che si trattengono in città il permesso di vendere vino greco, granadino o provenzale previo pagamento dello stesso dazio pagato dai cittadini. O r i g i n a l e [A], A.S.G., Archivio Segreto, n. 2727/13. C o p i a autentica [B], Duplicatum, c. 463 r. I tagli sulla plica della pergamena di A attestano la presenza di un sigillo pendente. E d i z i o n e: Liber iurium, II, n. 170; BELGRANO-DESIMONI, p. 383. R e g e s t o: LISCIANDRELLI, n. 513. Universis presentes litteras inspecturis scabini ac universi consules ville Antwerpiensis salutem cum noticia veritatis. Noverint universi quod nos de communi nostro consilio causa specialis gratie concedimus et licenciamus omnibus et singulis mercatoribus civitatis Ianuensis ad tempus quo iidem a mercatores cum suis mercandisiis moram facient in villa Antwerpiensi quod vina vendere possint comuniter ad brocam in dicta villa Antwerpiensi, videlicet / (c. 463 v.) vina Greca, Garnatina b et Provincialia, hoc salvo quod assiziam solvent de dictis vinis prout nostri coopidani solvunt et solvere tenebuntur. Et quia volumus quod hec premissa predictis mercatoribus rata permaneant et firma, sigillum ville Antwerpiensis presentibus litteris apposuimus in testimonium premissorum. Datum anno Domini M°CCC° quinto decimo, feria quarta post festum Omnium Sanctorum. (S.T.) Ego Ricobonus Iacopini de Pontremulo notarius predictum exemplum ut supra extrasi et exemplavi ab autentico privillegio sive instrumento dicte ville Antwerpiensis, bullato bulla cerea pendenti dicte ville, in qua erat ab una parte quedam civitas cum turribus et castris et scutis et banderiis cuius circumscriptio talis erat « • Sigillum monarchie Atwerpiensis » et ab alia parte quedam avis cum duobus capitibus et cum alis extensis cuius circumscriptio talis erat « • Secretum scabinorum Antwerpiensium », nichil addito vel diminuto nisi forte littera vel sillaba, titullo seu puncto abrevia – 61 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA a, die prima augusti. a quo iidem: corretto su quondem in B b garnatina: così A, B. 1265 1329, febbraio 16, Nicosia Ugo, re di Cipro e di Gerusalemme, e il comune di Genova stipulano un trattato di pace. C o p i a autentica [B], Duplicatum, c. 463 v. E d i z i o n e: Liber iurium, II, n. 176. In nomine sancte et individue Trinitatis, Patris et Filii et Spiritus Sancti. Redemptor et creator omnium, Iesus Christus, novum faciens testamentum, pacificos vocavit in filios quibus suam hereditatem reliquit et dedit quam voluit esse pacem. Serenissimus ergo princeps dominus Hugo, Dei gratia rex Ierusalem et Cipri, attendens quod inter bone memorie dominum Henricum, Ierusalem et Cipri regem, patruum et proximum predecessorem suum, ex una parte, et comune Ianue et Ianuenses, ex altera, hostis humani generis pacis emulus rancores, discordias excitavit et guerras, ad predicta mentis consideracione directa domino Nicolino de Flisco, dicto Cardinali, ambaxiatori, sindico et procuratori comunis Ianue, ut de eius ambaxiata, sindicatu et procuracione constat per instrumentum publicum, scriptum manu Galeoti de Liturfis notarii, sub anno dominice nativitatis millesimo trecentesimo vigesimo octavo, die vigesima tercia iulii, et ipsius comunis sigilli appensione munitum, qui pro parte dicti comunis ad presenciam dicti domini regis accessit ad tollendam dictam discordiam et pacem et concordiam procurandam, nobiles milites dominos Thomam de Monteolivo, marescalcum regni Cipri, Hugonem Beduinum, amiratum eiusdem regni, Thomam de Pinchiniaco, secrete dicti regni bailivum, et Iustinum de Iustinis, – 62 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA ——————— 1 V. n. 351. – 63 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA – 64 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA – 65 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA a per totum mensem februarii presentis sexaginta octo millia quingentos triginta septem bisancios et karatos XXIIos, et per totum alium mensem februarii tunc proxime sequentem bisancios quinquaginta millia, et per totum alium b mensem februarii tunc proxime sequentem bisancios quinquaginta millia, et per totum mensem februarii postea tunc sequentem bisancios quinquaginta millia, et per totum mensem februarii tunc proxime sequentem bisancios quinquaginta millia. Promisit insuper et convenit dominus rex predictus dicto ambaxiatori, nomine dicti comunis Ianue, restituere et assignare et restitui et assignari facere omnes terras et possessiones, domos, hedificia et logias que ad comune prefatum pertinent et pertinere consueverunt in regno Cypri et in parte qualibet regni Cypri ex vigore privilegii supradicti cum omnibus iuribus et pertinentiis eorum et cuiuslibet premissorum et nichilominus in terra sive solo super quo dictum comune Ianue in Nicossia, aput c monasterium Sancte Clare, balneum consuevit habere, facere – 66 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA – 67 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA (S.T.) Ego Stephanus de Cypro, publicus imperiali auctoritate notarius et iudex ordinarius, predictis omnibus presens interfui et de mandato et requisicione predictorum domini regis et ambaxiatoris ea omnia et singula scripsi et in hanc publicam formam redegi, in memoriam et cautelam signum meum apponens ad robur plenissimum omnium premissorum. (S.T.) Ego Ricobonus Iacopini de Pontremulo notarius predictum exemplum ut supra extrasi et exemplavi ab autentico instrumento publico, scripto manu dicti Stephani et signato eius signo ut supra, nichil addito vel diminuto nisi forte littera vel sillaba, titulo seu puncto abreviacionis causa, sentencia non mutata, de mandato tamen domini Thome de Todinis de An – 68 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA a, die prima augusti. a scilicet: nel margine esterno con segno di richiamo b alium: nel margine esterno con segno di richiamo c aput: così B. 1266 1304, marzo, Costantinopoli L’imperatore Andronico Paleologo concede ai Genovesi due aree abitabili, una in Galata e l’altra in Smirne, protezione, libertà di commercio – eccezione fatta per il sale, il mastice e in alcuni casi per il frumento – e privilegi giurisdizionali. C o p i a semplice [B], A.S.G., Archivio Segreto, n. 2727/4; c o p i a autentica [C], Duplicatum, c. 465 v., da copia autentica dell’ 8 aprile 1335. B è contenuta, contestualmente ad altri 3 documenti, tra cui il n. 1267, in un quaderno cartaceo di 16 carte che reca in copertina la seguente scrittura coeva: « M°CCC°VIII°. Copie consiliorum celebratorum per dominos capitaneos et suum consilium super et de factis et negociis comunis Ianue et domini imperatoris Constantinopoli » e, di mano moderna: « Cant(er)a 2. Constantinopoli ». Per l’autentica di B v. n. 1267. E d i z i o n e: Liber iurium, II, n. 160; SAULI, p. 211; BELGRANO, p. 105. R e g e s t o: PAGANO, p. 260; LISCIANDRELLI, n. 500. In nomine domini nostri Iesu Christi, beatissime semper virginis Marie, matris eius, et tocius curie celestis amen. Millesimo trecentesimo trigesimo quinto, indicione secunda iuxta ritum Ianuensium, die octava aprilis. Egregius vir, dominus Andalo de Mari, honorabilis potestas Ianuensium in imperio Romanie, in presencia discreti et prudentis viri domini Luchini de Petrarubea, honorabilis abbatis comunis et populi Peyre, et in presentia infrascriptorum sex consciliariorum ipsius domini potestatis, nomina quorum sunt hec: Iohannes de Mari, Seguranus Salvaygus, *** a de Nigro, Benedictus de Rolando, Daniel Ottavianus et Antoniotus de Monelia, presentibus eciam testibus discretis viris Francischo de Porticu, Georgio de Mari et – 69 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA Cum transmissi fuerint ad imperium nostrum ex parte illustris comunis Ianue dilecte fraternitatis imperii nostri ambaxatores et sindici speciales, nobiles et prudentes viri, videlicet dominus Guido Embriacus et dominus Acursinus b Ferrarius ad exponenda coram nostro imperio capitula ex qui- bus quedam ad ipsorum Ian(uensium) iura pertinere videbantur et observari debebant, quedam de speciali gratia requirebant iuxta ea que imperium nostrum facere consuevit, intuitu affectionis maxime et amoris quem erga illustrem comunem c Ianue imperium nostrum habet, quibus capitulis per eosdem noncios expositis et narratis, imperium nostrum annuens, ipsa concessit capitula ut inferius distinguetur. Et ecce presens privilegium, aurea bulla nostra munitum, eidem illustri comuni Ianue concedimus et largimur ad declaracionem, robur et firmitatem immobilis et inviolabilis perseverancie eorumdem capitulorum que aceptavimus et illa adimplevimus iuxta requisicionem ipsius illustris comunis Ianue d, quorum capitulorum talis est tenor. Primo quidem quod habere debeant Ianuenses in loco Galathe locum quem requisiverunt in formam quadrangulatam e determinatum f et assignatum secundum quod locus ille ambitus est per factam foveam circumcirca. Et volumus et iubemus quod a circuitu ipsius loci mensurando vacuus locus totaliter resideat absque habitacione aliqua alicuius g persone per spacium sexaginta cubitorum et a muro castri Galathe secundum latitudinem ipsius muri usque ad ipsorum Ianuensium confines, eciam sit locus totus vacuus nec alicui liceat habitationem ibidem facere quoquo modo. Infra vero locum predictum habitacionis ipsorum Ianuensium habeant ipsi Ianuenses h libertatem et mandatum faciendi mansiones et structuras et alias firmitates et omnem aliam securitatem ad eorum voluntatem preter tantummodo murum castri quod quidem construere i in ipso loco volumus eis non licere. Item quod habeant in eodem loco ipsi Ianuenses et qui tenentur Ianuenses liberta – 70 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA j, logiam, balneum, ecclesiam propriam sive ecclesias, sacerdotem vel sacerdotes Ianuenses et latinos, stateram et ponderatores Ianuenses et scribas, mensuras et omnia alia que voluerint ad voluntatem et placitum eorum; ponderare tamen debeant prefati ponderatores ipsorum presente scriba vel alio noncio ex parte comercii imperii nostri et ipsi quidem Ianuenses habere debeant omnimodam libertatem et franchisiam ad ponderandum mercationes eorum; ceteri vero qui rendentes sunt comercio imperii nostri dare debeant pro ipsa k ponderatura id quod est decens secundum ordinacionem et consuetudinem, ita quod non possint occultare se vel defraudare commercium. Item cum l in eodem loco sint ecclesie tres Grecorum super quibus habet omnimodam potestatem sanctissimus dominus generalis patriarcha, debeant ipsas ecclesias habere sacerdotes Greci et cantare et cellebrare in ipsis qui per ipsum sanctissimum dominum patriarcham generalem annuatim fuerint ordinati. Item quod omnis qui secundum veritatem fuerit Ianuensis et qui nominabitur et tenebitur Ianuensis esse debeat sub examine curie ipsorum m Ianuen(sium), licet transpositus fuerit ad aliam nacionem sive masculus fuerit sive femina, si facti essent Greci vel alterius nationis prout si Grecus vel Greca vel alius qui sub iurisdicione nostra sint vel esse debeant rendabiles n imperio nostro, licet efficerentur Ianuen(ses), debeant esse sub examine partis imperii nostri nec computabuntur in numero et ordinatione franchisie et libertatis Ianuensium. Item quod concedimus parti ipsorum Ianuen(sium) / (c. 466 r.) locum habitacionis in terra Smirnarum et permitemus ipsos habere in eodem loco logiam, balneum, furnum, ecclesiam et alia que specificata sunt particulariter in capitulo de Galatha ut dictum est. Item quod salvabimus tam in mari quam in terra, in portibus et insulis quas habemus et habituri sumus per gratiam Dei et intercessionem eius sanctissime genitricis omnes Ianuenses et de districtu Ianue et omnes nominatos Ianuenses et qui pro Ianuen(sibus) distringuntur vel tenebuntur in personis et rebus omnibus eorum et his qui patientur naufragium et inde evaserint si testificabuntur per litteras potestatis Ianue sive potestatis vel consulis Ianuen(sium) qui in partibus Romanie invenientur eo tempore quo hoc tale contingerit et demostratum fuerit per huiusmodi testimonium ipsos esse Ianuen(ses) vel de districtu Ian(ue) vel nominatos et appellatos Ianuen(ses) o. Item quod Ianuenses et qui dicti fuerint et nominati fuerint Ianuenses, ut supra, si contingerit fieri eis offensio seu dampnum aliquod in terris imperii nostri de naufragiis perve – 71 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA p qui tenebuntur Ianuen(ses) q libertatem et franchisiam et immunitatem de cetero semper tam in mari quam in terra in portibus et insulis nostris quas habemus et habebimus Dei misericordia et per intercessionem sanctissime Dei genitricis, ita quod omnes Ianuen(ses) et de districtu Ian(ue) et qui tenentur Ianuen(ses) sint franchi et liberi, nichil solventes in tota terra imperii nostri pro commercio vel causa alicuius exactionis, intrantes videlicet per totam terram imperii nostri vel exeuntes ex ipsa, vendentes et ementes et excambiantes vel aliquod aliud negociantes modis consuetis mercationis preter sal et masticum r, stantes et de terra in terram euntes per mare vel per terram s cum mercationibus vel sine mercationibus ad loca defferentes vel inde extrahentes ex emptione vel alio lucro et alibi deferentes personaliter seu realiter. Item si quis Ianuen(sis) vel qui tenetur ut Ianuen( sis) solverit aliquid vel dampnificatus foret in aliqua terra subiecta imperio nostro et ablatum esset sibi ratione scaliatici vel magene aut propter aliam causam vel modum operatum fuerit contra dictam franchisiam et libertatem ipsorum Ianuensium, quod imperium nostrum facere debeat satisfieri et restitucionem fieri hiis qui dampnum passi fuerint totum id quod ipsi tales iuraverint in presencia potestatis seu consulis Ianuen(sium) quod dederit t illud tali modo aut ablatum extiterit ab ipsis. Item quod non recipe- re debeat de cetero imperium nostrum aliquem Ianuensem vel de districtu Ianue in vassallum, ita quod eximatur et non esse u debeat sub iurisdicione et examine v potestatis vel consulis Ianuen(sium), sed debeat ipse talis iudicari per ipsos prout ceteri concives et habitatores Ianue. Item quod non impediemus nec impediri faciemus seu impediri permittemus in tota terra nostri imperii quam habemus et de misericordia Dei genitricis acquiremus aliquem Ianuensem et de districtu Ianue propter factum seu delictum vel furtum seu rapinam vel debitum alterius in persona vel re aliqua, sed unusquisque Ianuen( sis) vel qui tenetur ut w Ianuen(sis) sub culpa existens tali modo exa – 72 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA x tali causa quod fieri debeat super hoc iudicium et examen et vindicta et iusticia ex parte nostri imperii summaria et expedita, similiter fieri debeat ex parte ipsorum Ianuensium omnibus nostris et omnibus aliis qui inveniuntur in terris imperii nostri. Erit nichilominus hoc et operabitur de aliis omnibus, non tamen de illis qui cum iuramentis et conventionibus inveniuntur in terris imperii nostri, nam de illis erit id quod requiritur per ipsas convenciones ipsorum. Item quod omnes cursarios et malefactores Grecos sive Latinos subiectos y nobis vel non subiectos y, preter illos qui de parte sunt illorum qui convenciones et sacramenta nobiscum z habent, qui contra comune vel homines Ianuen(ses) vel contra illos qui tenentur ut Ianuen(ses) dampna inferrent et molestias persequemur et, capientes ipsos, puniemus secundum iuris ordinem prout similiter ipsi Ianuen(ses) debeant omnes cursarios Ianuen(ses) et malefactores Ianuen(ses) et qui Ianuen(ses) dicuntur persequi et aa capere et punire secundum iuris ordinem. Item quod Ianuenses et qui Ianuenses dicuntur bb habere debeant libertatem emendi de terris nostris quas habemus et habituri sumus omnia victualia preter furmentum et alia semina et extra- here de terris imperii nostri libere cc et sine aliquo impedimento vel dacita commercii vel alterius exactionis. Item quod de aliis terris que sunt in Mari dd Maiori nec sunt subiecte imperio nostro habeant libertatem ipsi Ianuenses et qui ut Ianuen(ses) tenentur extrahere et extrahi facere et portare et facere portare mercationes quascumque voluerint et furmentum et victualia et aa omnia ligna, picem et alumen et omnes alias res sine impedimento aliquo illato eisdem ex parte imperii nostri et propter huiusmodi mercationes non debeant cogi solvere quicquam aliquo modo ratione comergii seu alterius dacite. Item non detinebimus nec detineri faciemus vel permittemus navem aliquam sive aliquod lignum alicuius Ianuen(sis) vel qui ut Ianuen(sis) tenetur nec Ianuensem ee aliquem vel qui tenetur ut Ianuen(sis) in persona vel rebus sed habere debeant omnimodam libertatem et spacium exeundi sine impedimento / (c. 466 v.) de omnibus terris nostri imperii personaliter et realiter nisi forte fuerint inculpati de aliquo debito, furto vel – 73 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA ff de quo debeat iudicari in curia Ianuen(sium), ita quod per ipsos fieri debeat iusta huiusmodi criminis seu delicti expedictio. Actum fuit hoc presens privilegium imperii nostri in nostro sacro palatio gg Blachernarum, scriptum manu notarii aule nostre Nicolai de Parma, mense marcii, secunde indicionis, sexti hh milleni octavi centeni duodecimi anni a constitucione mundi secundum numerum Grecorum, secundum vero numerum Latinorum ab incarnacione Domini anno millesimo trecentesimo quarto, indicione secunda, subsignatum nostra imperiali rubea subscriptione et roboratum aurea bulla imperii nostri inferius appensa ad horum ii omnium particulariter distinctorum capitulorum declarationem et firmitatem et ut ipsa maneant incommutabilia. Andronicus, in Christo Deo fidelis imperator et moderator Romeo- rum, Ducas, Angelus, Comninus, Paleologus jj. (S.T.) Ego Iohannes Bocherius, notarius sacri Imperii, ut supra cum addicione ultime linee que incipit « presente » et finit « periculo » extrasi et exemplavi et in hanc publicam formam reddegi a supradicto privilegio scripto litteris latinis manu dicti Nic(olai) de Parma notarii cum predicta subscriptione scripta litteris grecis rubeis imperialibus et bulla aurea imperiali pendenti munito et viso, lecto, examinato et correcto in presencia reverendorum patrum fratris Francisci Ordinis Fratrum Predicatorum, archiepiscopi Vospote(re)n(sis), fratris Rizardi Anglici dicti ordinis, episcopi Chirsen(sis), fratris Francisci eiusdem ordinis, episcopi Botrenen( sis), fratris Iacobi Ordinis Fratrum Minorum, episcopi Fogonen(sis), et presbiteri Gualterii de Verano, rectoris ecclesie Beati Michaelis de Peyra et vicarii in eodem loco domini archiepiscopi Ianuen(sis). a Cm 2,5 in B b Acursus in B c illustre comune in B d Ianue: om. B e quadrangulam in B f terminatum in B g in B segue depennato persone h in B segue espunto libertatem i contruere in C j scioglimento da B k pro ipsa: in B nel margine esterno con segno di richiamo l in B segue espunto e m ipsorum: in B in sopralinea n rendables in C o qui parrebbe mancare qualcosa p illorum in B q tenebuntur ut Ianuenses in B r masticem in B s exeuntes per terram vel per mare in B t dederint in B u corretto su esset in C v examine et iurisdictione in B w ut: om. B x vel aliqua alia in B y subditos in B z in B segue depennato habat aa et: om. B bb et qui Ianuensem tenerentur in B cc libere: om. B dd Mare in B ee Ianuensem: in sopralinea in B ff seu alio delicto: om. B gg segue depennato Blaker hh sexti: in sopralinea in B ii eorum in B jj Andronicus-Paleologus: om. B. – 74 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1303, maggio Descrizione dei confini di un’ area abitabile presso Galata, donata al comune di Genova dall’imperatore . C o p i a semplice [B], A.S.G., Archivio Segreto, n. 2727/3; c o p i a autentica [C], Duplicatum, c. 466 v., da copia autentica dell’ 8 aprile 1335. Per quel che riguarda il fascicolo contenente B v. n. 1266. E d i z i o n e: Liber iurium, II, n. 158; SAULI, p. 209; BELGRANO, p. 103. R e g e s t o: PAGANO, p. 260; LISCIANDRELLI, n. 500. a De mandato potentis et sancti domini nostri imperatoris traditus et donatus locus aput Galatham illustri comuni Ianue habet terminos ut infra: incipit a marina que est circa scalam nominatam Vetus Tarsana, distant ab ipsa passus septem palmorum viginti quinque et ascendit versus Aquilonem, dimittens a sinistris b confinium divinum et venerandum templum honorabilis prophete precursoris domini Beati Iohannis et distat ab illis confinibus loci passus tres; postea intrat vineam quondam Prodicarii, accipiens de ipsa vinea passus quatuor, perveniens ad fossatum ipsius et fiunt de marina usque ad illud fossatum vinee passus septem palmorum ut dictum est nonaginta; ex illa vero parte vadit recto tramitte versus orientem, accipiens per totum ipsius vinee spacium passus IIIIor et transeundo recte pervenit ad vineam reverendi monasterii Lipsi reliquendo c a sinistris ecclesiam sancti et magni martyris Beati Theodori d, distantem ab huiusmodi loco terminato passus viginti quatuor, dividit autem ipsam vineam secedens a muro qui dividit ipsam vineam Emacropentam nominatam e passus quinquaginta quatuor, transit postea per puteum quod est in templo Sancte Erine quod prius habebant Ianuenses pro cimiterio transit similiter murum vinee logotheti Stranothico condam Loynami f, distantem ab huiusmodi passus tres, transit per vicinitatem ipsius muri et pervenit ad alium murum alterius vinee prefati logotheti quondam Stratiochito que est ex opposito contra portam divini et reverendi templi sancti et magni martyris Beati Georgii, que porta distat ab huiusmodi – 75 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA g passus ducenti decem et septem; postea declinat ipse terminus versus meridiem dimittendo in sinistris divinum et venerandum templum Sanctorum Anargirorum, distat porta ipsius templi ab huiusmodi terminato loco passus decem; postea declinat inde modicum versus orientem reliquendo c rursus a sinistris idem templum, perveniens ad curiam hospicii condam loghoteti Stratiochito, distando ab huiusmodi hospicio per passus quatuordecim; postea iterum vertitur versus meridiem reliquendo c a sinistris divinum et reverendum templum Sancti et Beatissimi Nicolai quod distat ab huiusmodi terminato loco passus sex et declinat rursus inde versus orientem per passus triginta, dimittendo a sinistris idem templum distando ab ipsis terminis per passus octo; rursus descendit versus meridiem et per- venit recto tramitte ad marinam distando a muro castri Galathe per passus septuaginta et sic fiunt etiam huiusmodi passus a supradicto muro vinee condam logotheti Stratiochito Kynami usque ad marinam passus septuaginta quinque; inde venit versus occidentem per marinam faciens finem ad terminos a h quibus incepit, existente in ipsa parte numero passuum trecentorum triginta novem. Est siquidem, ut superius dictum est, concessus et donatus locus i per potentem et sanctum dominum nostrum imperatorem aput Galatham illustri comuni Ianue, habens terminos et mettas cognitas ut hic particulariter distinguitur. Debet similiter j inveniri extra huiusmodi locum vacuus et sine habitacione, locus distanciam habens ex omni parte ipsorum terminorum cubitorum sexaginta, ita quod preter hospicia in qui- bus comorantur sacerdotes qui celebrant in superius dictis divinis templis non habeat / (c. 467 v.) libertatem aliquis Grecus seu alter aliquis habitacionem facere in ipso debeat esse similiter ab ipso termino usque ad castrum Galathe, perveniens locus a marina k vacuus et sine habitacione secundum latitudinem castri sicut et prefatus ceterus locus qui spacium habet sexaginta cubitorum prout etiam de hoc mandavit et ordinavit potens et sanctus dominus noster imperator. Actum mense maii, indic(tionis) prime, anno sexto milleno octavo centeno undecimo. Familiaris et consocer potentissimi sancti domini nostri imperatoris magnus cancellerius Nichiforus Comnos. (S.T.) Ego Iohannes Bocherius, notarius sacri Imperii, ut supra extraxi et exemplavi et in hanc publicam formam reddegi a quadam scriptura consignacionis et tradicionis terre predicte scripta litteris latinis su subscrip – 76 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA Nos frater Franciscus, Ordinis Predicatorum, archiepiscopus Vosp(re)nsie, predictum privilegium dicta bulla aurea imperiali munitum et dictam scripturam dicte consignationis et traditionis dicte terre cum subscripcionibus et addicione predictis una cum Iohanne Bocherio notario fideliter et diligenter vidimus, legimus et abscultavimus, ideo nos subscripsimus et sigillo nostro pendenti munivimus. Nos frater Franciscus eiusdem ordinis, episcopus Botrocen(sis), pre- dictum privilegium et predictam scripturam concessionis predicte cum additione predicta una cum predictis archiepiscopo et notario fideliter vidimus, legimus et ascultavimus de verbo ad verbum et ideo nos subscripsimus et sigillo nostro pendenti munivimus. Nos frater Iacobus, Ordinis Fratrum Minorum, episcopus Fogonensis, predictum privilegium et scripturam predictam dicte concessionis et additionem predictam una cum dictis dominis archiepiscopo, episcopis et notario fideliter vidimus, legimus et ascultavimus de verbo ad verbum, ideo nos subscripsimus et nostro sigillo pendenti munivimus. Ego frater Guillelmus de Lagneto, Ordinis Fratrum Predicatorum, vicarius in loco de Pera, predictum privilegium, bulla aurea imperiali munitum l, et predictam scripturam supradicte concessionis cum addicione pre- dicta una cum domino archiepiscopo Vosporen(si) et Iohanne Bocherio notario fideliter vidi, legi et ascultavi, ideo manu propria me subscripsi et sigillo quo utor munivi. Ego presbiter Gualterius de Verano, prepositus ecclesie Sancti Michaelis de Peyra et in dicto loco pro domino archiepiscopo Ianuensi in spiritualibus vicarius generalis, predictum privilegium et predictam scripturam concessionis predicte una cum predictis archiepiscopo, episcopis et notario fideliter vidi, legi et ascultavi de verbo ad verbum cum autentico et ideo ad cautelam me subscripsi et sigilli mei quo utor appensione munivi. – 77 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA m primo, die XVa ianuarii. a In B precede • b in B segue depennato confinis c reliquendo: così C d Theoldoli in B e Macropitam nominatum in B f Stratioticho quondam Kinami in B g Kinami in B h a: in sopralinea in C i locus: om. B j in B segue depennato inve k maritima in B l bulla aurea munitum imperiali con segno d’inversione m trigesimo quadragesimo: così C. 1268 1336, settembre 1, Avignone Pietro d’Aragona, e Giacomo, re di Maiorca, da una parte, e il comune di Genova, dall’altra, stipulano una convenzione. C o p i a autentica [B], Duplicatum, c. 467 v. Nel margine superiore di B le parole « Allel Allel Allel », in lettere allungate e tagliate longitudinalmente, potrebbero indicare una carta partita sebbene non indicata nella corroboratio. In alcuni punti il testo di B è sbiadito e di difficile lettura nonostante l’ausilio della lampada di Wood. E d i z i o n e: Liber iurium, II, n. 183. ..I..n Christi nomine et eius gracie amen. Ex hoc presenti publico documento pateat universis et singulis tam presentibus quam futuris quod suborta olim materia questionum, dissensionum, hodiorum, ranchorum, inimiciciarum, guerrarum et malarum voluntatum inter serenissimos principes et dominos, dominos Petrum, Dei gratia regem Aragonum, Valencie, – 78 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA – 79 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA – 80 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA a pacis osculo solidatam, dicti procuratores et ambaxatores partium iam dictarum sponte et gratis remiserunt sibi adinvicem, nominibus quibus supra, in perpetuum omnes rancores, cedes, mortes, iniurias, odia atque malas voluntates et omnia danna, depredationes seu robarias ante guerram et in guerra quoquo modo hinc inde ilatas per subditos et districtuales partium iam dictarum, de quibus omnibus dicti procuratores et ambaxatores, nominibus quibus supra, fecerunt adinvicem bonam finem, liberationem, remissionem, absolucionem et quitacionem et pactum de ulterius non petendo et de non agendo, imponentes super predictis sibi adinvicem, nomine partium predictarum, subdictorum et districtualium earumdem silentium sempiternum, exceptis tamen et demptis inde dumtaxat damnis illatis per quosdam Ianuenses subditis dictorum dominorum regum in navi Stephani Bordelli, civis Barchinonie b, de quibus fuit iam facta specialis conventio, et etiam damnis illatis quibusdam Ianuensibus de quibus fit mencio in conventione predicta, de qua convencione apparet in convencione predicta, et etiam exceptis dampnis illatis hinc inde contentis et expressatis in quadam sententia arbitrali, lata in Avinione per dominum Iohannem Cabassole, militem et legum doctorem, Bernardum Serra de Maioricis, Iacobum Runsque c de Perpiniano, Gerardum de Ultramarinis et Obertum de Braco, cives Ianue, arbitros et arbitratores comuniter electos pro parte dicti domini regis Maioricarum et dicti comunis, anno nativitatis Domini millesimo CCC°XXVII°, indictione X secundum cursum et stilum – 81 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA d. Que quidem damna prefata non veniant nec includantur nec venire includi aut comprehendi intelligantur in remissione, liberatione et quitatione predictis prout inter dictos procuratores et ambaxatores in tractatu dicte pacis actum est et conventum, sed de ipsis stetur dicto et nocticie illustris domini regis Frederici et eciam exceptis inde damnis datis vicisim per dictas partes et subditos et districtuales eorum tempore treugue iam dicte per serenissimum principem dominum regem Fredericum, Dei gratia Trinaclie regem, de quibus damnis stetur dicto et noticie prefati domini regis Frederici sicut ipse dominus rex Fredericus, visis et diligenter inspectis instrumentis predictis, conventiones predictas et sententiam arbitralem predictam continentibus, et summarie auditis rationibus partis utriusque, ordinet et disponat supra eisdem prout sue regie magnificentie visum fuerit faciendum nec non et de- claret si et an et a quo tempore citra damna predicta vigore dicte treugue restitui debeant et emendari. § Super probatione quorum dannorum treugue tempore illatorum servetur ille modus probandi qui in talibus depredationibus est servari comuniter assuetus et eciam stetur dicto ipsius domini regis Frederici si tregua fuit et quando incepit et quod hinc ad festum sancti Iohannis Baptiste proxime venturum quelibet habeat suos nuntios speciales coram dicto domino rege Frederico cum plenaria potestate. Dictus vero dominus rex Fredericus sit arbiter et arbitrator et amicabilis compositor super omnibus damnis premissis, exceptis seu in exceptionibus deductis quod si medio tempore antequam illustris dominus rex Fredericus pronunciaverit damnificati aliqui redemptionem, compositionem seu rescatum frecerint e vel facient in futurum de rebus eis tempore treugue depredatis et damnis datis, quod non preiudicet eis in aliquo dicta redemptio, compositio seu rescatum, ymo facta declaratione seu pronunciatione de damnis restituendis, debeant eis dicta damna integre restitui, non obstantibus redemptione, composicione seu rescato et conventione in contrarium interpositis seu conventis, et possit dictus dominus rex Fredericus pronunciare et diffinire super predictis omnibus vel aliquo predictorum coniunctim simul vel separatim dictis partibus seu earum nuntiis presentibus vel absentibus postquam fuerit dictum festum sancti Iohannis Baptiste elapsum et etiam ante si par – 82 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA – 83 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA f, reformatio et concordia inter dictos dominos reges et comune Ianue et subditos et districtuales eorum in posterum firmius observentur, quod abhinc in antea quicumque patronus vel dominus, magister vel prepositus navis, galee, ligni vel cuiuscumque navigii seu vasi maritimi in quo navigent ultra decem persone, recedendo ab aliquo portu seu districtibus, ripariis vel plagiis terrarum dictis dominis regibus seu eorum comitatibus et similiter dicto comuni Ianue et riparie et districtu eiusdem ubique subiectorum antequam recedat teneatur ad sancta Dei evangelia iurare et sub obligatione bonorum suorum promittere de non offendendo g, molestando, inquietando vel damnificando in personis, bonis et rebus in mari nec in terra aliquam partem vel subiectos aut districtuales partis alicuius in generali, universali seu etiam particulari quoquo modo, quod si contra dictum iuramentum et dictam promissionem factum fuerit, dicti domini reges, videlicet dictus dominus rex Aragonum pro recedentibus a portubus, terris et districtibus suis, et dictus dominus rex Maioricarum pro recedentibus a portubus et terris et districtibus suis, et dictum comune, cives et districtuales Ianue pro recedentibus a portubus terris et districtibus eorumdem, satisfaciant taliter damnificatis et satisfacere teneantur de bonis dictorum dampnificancium usque ad quantitatem in qua dampnificati fuisse probentur et nichilominus dictos ledentes prosequantur et puniantur prout iuris erit et eis visum fuerit expedire, quod si dicti patroni vel domini, magistri seu prepositi ipsarum navium, galearum, lignorum vel aliorum vasorum maritimorum seu navigii cuiuscumque, non prestita cautione predicta, recesserint et navigando hinc inde aliqua dampna intulerint seu subdictos et districtuales dictorum dominorum regum et comunis Ianue aliquem alicuius ipsorum offenderint, molestaverint, inquietaverint vel dampnifficaverint in personis, bonis aut rebus in mari vel in terra dicti domini regis h et dictum comune prout ad quenlibet et eorum districtum pertinuerit emendam et satisfacionem dampna passis de bonis dampnificantium facere teneantur et ipsis emendam et satisfacionem huiusmodi ut predicitur facientibus non incidant in penam infrascriptam quamvis eciam cautionem non receperint supradictam. Si vero subditi tam dictorum dominorum regum quam dicti comunis Ianue extra iurisdictionem eorum armaverint seu aliunde recedentes aliqua dampna intulerint subdictis vel districtualibus partium iam dictarum in personis, bonis aut rebus in mari vel in terra quo – 84 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA i illatis in solidum teneatur. § Item ad uberiorem et pleniorem reformationem dicte pacis et concordie fuit actum et conventum inter dictos procuratores et ambaxiatores dictarum partium quod liberi dominorum Casani et Galeoti de Auria et ceteri obsides et captivi incarcerati hinc inde tam mares quam femine libere relaxentur persone, videlicet dumtaxat ita quod cautiones si que ab eis ex- torte sunt dolo, fraude vel metu de eo tamen quod restabit j ad solvendum non valeant nec proinde ab eis ulterius exigatur. § Item fuit conventum quod si Ianuenses inobedientes nunc vel in futurum dicto comuni Ianue prefatis dominis regibus seu alteri eorumdem vel eorum subdictis seu alterius eorumdem seu bonis eorum damna aliqua intulerint seu inferant in futurum et sub districtu / (c. 469 r.) dicti comunis non redierint seu a dicto comuni non fuerint deprehensi, dictum comune de bonis ipsorum dampnificantium que reperiri poterunt infra ipsius comunis districtum restitutionem et emendam fieri faciant damnum passis remediis opportunis; si vero inobedientes qui nunc sunt vel si qui alii etiam pro tempore fuerint inobedientes redierint infra districtum ipsius comunis vel alias infra dictos distric – 85 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA k ad dicti comunis redierint unitatem, tunc dictum comune contra personas eorum pro delictis comissis tempore inobedientie procedere non teneatur, set contra bona eorum dumtaxat et de eis quecunque sint et qualiacunque satisfieri faciat damnum passis; si vero post predictam pacem generalem damnificaverint dictos dominos reges vel alterum ipsorum seu subdictos ipsorum vel alterius eorumdem existendo inobedientes vel non, tunc comune tam contra eorum personas quam contra eorum bona procedere habeat prout de aliis delinquentibus seu depredantibus in aliis superioribus capitulis est expressum. Et hoc iddem inteligatur et observetur de subditis inobedientibus nunc vel in futurum dictis dominis regibus vel alteri eorumdem. § Predictam itaque pacem generalem, concordiam et reformationem, transationem et amicabilem compositionem, aquiliane stipulationis et subsequute aceptilationis vinculis roboratam, remissionem, quitationem et absolutionem et omnia alia et singula supradicta prefati procuratores et ambaxiatores dictorum dominorum regum Aragonum et Maioricarum ilustrium et prefati sindici et procuratores dicti comunis Ianue honorabilis nominibus quibus supra laudaverunt et approbaverunt, ratificaverunt et confirmaverunt et promiserunt adinvicem ea omnia supra- dicta rata et firma semper habere et tenere, attendere et complere ac etiam inviolabiliter observare et contra ea vel aliquod premissorum non venire ullo modo, sub pena quinquaginta millium florenorum auri ab ipsis procuratoribus et sindicis legittime stipulata et promissa quibus supra nominibus, in quam penam incidat pars que contra predicta venerit vel aliquod premissorum, que quidem pena parti dictam pacem et concordiam observanti in solidum aquiratur. § Et pro predictis omnibus et singulis complendis et attendendis et tenendis ac etiam observandis prefati procuratores et ambaxiatores ilustris domini regis Aragonum bona dicti domini regis et subditorum et districtualium eiusdem et prefati procuratores et ambaxiatores illustris domini regis Maioricarum bona dicti domini regis et subditorum et districtualium eiusdem et dicti sindici, procuratores et ambaxiatores comunis predicti bona eius et subditorum et districtualium eiusdem, nominibus quibus supra, et eciam pro predictis penis legittime stipulatis et promissis in posse mei dicti notarii, nomine quorumcumque interest vel intersit, stipulantis et – 86 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA l et manibus corporaliter tacta predicti nuncii et procuratores et sindici in animas dictorum constituentium ipsos nuntios, sindicos et procuratores predicta omnia et singula rata et firma semper habere, tenere et observare et facere firmiter observari. § Per predictam autem pacem et concordiam ac transactionem non fiat preiudicium alicui partium m super iuribus bonorum immobilium si qua eis competunt in aliqua mondi parte seu personis singularibus earumdem, obligationibus tamen predictis per dictos procuratores et ambaxiatores nominibus quibus supra sibi adinvicem factis pro observatione omnium premissorum super bonis et iuribus presentibus et futuris remanentibus semper salvis. § Tenores vero dictorum procuratoriorum, actoriarum et sindicatuum tam dictorum dominorum regum quam dicti comunis per ordinem sic sequuntur. In eterni Dei nomine amen. Noverint universi quod serenissimus princeps et dominus, dominus Petrus, Dei gratia rex Aragonum, Valencie, Sardinee et Corsice comesque Barchinonie, nomine suo proprio et vice et nomine omnium et singulorum subditorum ipsius, ac omnium et singulorum universitatum et locorum subditorum ipsius, fecit, constituit et ordinavit suos et predictorum ac predictarum subditorum et subditarum ipsius procuratores, actores, sindicos et nuntios speciales et prout de iure melius valere potest, videlicet Ferrarium de Caneto militem et Francischum de Sancto Clemente, consiliarios ipsius domini regis, presentes, ac Burgetum de Serricino, iuris peritum Barchinon(ie), licet absentem et quemlibet eorum in solidum, ita quod occupantis condicio melior sive pocior non existat, sed quod per eos vel aliquem ipsorum inceptum fuerit eorum alius mediare valeat et finire, ad tractandum inhiendum, faciendum et firmandum treuguam et pacem prout maluerint cum nobili comuni Ianue et quibuscumque sindicis vel procuratoribus ipsius comunis uno vel pluribus de et super quibuscumque guerris, iniuriis, dannis, incendiis, cedibus, vulneribus, arzaliis et aliis quibuscumque offensionibus, rancoribus vel delictis illatis, factis vel comissis vel inferendis, quod absit, usque in diem firmande pacis comuniter vel divisim per ipsum comune vel aliquem seu aliquos districtuales ipsius vel de riperiis ipsius in ipsum dominum regem vel gentes seu subditos vel distric – 87 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA n – 88 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA Testes sunt qui predictis presentes fuerunt: reverendus dominus Petrus Oeser 1, Auguste archiepiscopus, dicti domini regis cancellarius, venerabilis frater Cacanus de Aragona, castellanus Emposte, et Pontius, abbas monasterii Populeti, ac nobilis Otto de Monte Catheno et Guillelmus de Cervillione, consiliarii domini regis predicti. Si..gnum Bernardi de Podio, predicti domini regis scriptoris et auctoritate regia notarii publici per totam terram et dominationem suam, qui predictis interfuit et de mandato ipsius domini regis hoc scribi fecit cum litteris rasis et emendatis in linea tercia ubi dicitur « Barchinonie » et clausit die et anno quo supra. In eterni Dei nomine amen. Noverint universi quod serenissimus princeps et dominus, dominus Iacobus, Dei gratia rex Maioricarum, comes Rossilionis et Ceritane ac dominus Montispesulani, notarii publici et testium subscriptorum presentia, nomine suo proprio et vice ac nomine omnium subditorum suorum ac omnium et singulorum locorum et universitatum subditorum ipsius, fecit, constituit et ordinavit suos et predictorum ac predictarum subditorum et universitatum procuratores, actores, sindicos et nuncios speciales prout melius de iure valere potest, videlicet discretum Bernardum Saporis, militem et legum doctorem, consiliarium suum fidelem, Guillelmum Michaelis, iuris peritum, civem Maioricarum, et Guillelmum Eybimi de Perpiniano et quemlibet eorum in solidum, ita quod occupantis conditio melior sive pocior non existat, sed quod per eos vel ipsorum aliquem inceptum fuerit eorum alius mediare valeat et finire, ad tractandum, inheundum, faciendum et firmandum treuguam et pacem prout maluerint cum nobili comuni Ianue et cum quibuscumque sindicis vel procuratoribus ipsius uno vel pluribus de et super quibuscumque guerris, iniuriis, damnis, incendiis, cedibus, vulneribus, arzaliis et aliis quibuscumque offensionibus, rancoribus vel delictis illatis, factis vel comissis aut inferendis, quod absit, usque in diem firmande pacis comuniter vel divisim per ipsum comune aut aliquem seu aliquos districtuales ipsius in personis, bonis vel rebus aut econtra cum et sub illis pactis, modis, condicionibus, iuramentis, penarum ——————— 1 Nel 1336 vescovo di Saragozza era catholica medii aevii, I, Münster 1913, p. Pietro Lopez de Luna: C. EUBEL, Hierarchia 153. – 89 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA – 90 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA Si..gnum mei Iacobis Scuderii, notarii prefati domini regis Maioricarum illustris et eius auctoritate publici ubique terrarum dominationi sue subiectarum, qui predictis omnibus interfui et inde confeci presens publicum instrumentum quod scribi feci, sigillavi et clausi. § In eterni Dei nomine amen. Nobilis vir, dominus Franciscus de Inghinami, civis Parmensis, iuris peritus, potestas civitatis Ianue et districtus, in presentia, voluntate et consensu dominorum Raffaelis de Auria militis, regni Sicilie ammirati, et Galeoti Spinule de Luculo, capitaneorum comunis et populi Ianue, et domini Benedicti de Archu, abbatis populi predicti, et ancianorum et consiliariorum generalis consilii in quo consilio fuerunt due partes et ultra consiliariorum dicti consilii generalis prout apparuit ex collatione et numeratione super hoc factis de numero dictorum ancianorum et consiliariorum et quorum ancianorum nomina sunt infra et nomina dictorum consiliariorum generalis consilii scripta sunt in cartulario dicti comunis, et ipsi capitanei, anciani et consiliarii, congregati pro infrascriptis in palacio novo dicti comunis in quo moratur dictus dominus potestas voce preconia et sonu campane, ut moris est, in presentia, auctoritate et decreto dicti domini potestatis, nomine et vice comunis Ianue et omnium et singulorum civitatum, castrorum et locorum subdictorum ipsi comuni seu existentium in riperiis orientis vel occidentis et qualibet earum conventionatarum cum ipso comuni et tam universitatum quam singularium personarum existentium in dictis civitatibus, castris et locis et eorum universitatibus singularibusque personis in dictis riperiis Ianue, tam orientis quam occidentis, et alibi et pro ipsis comuni, universitatibus et singularibus personis fecerunt, constituerunt, creaverunt et ordinaverunt eorum sindicos, actores, procuratores et nuncios speciales, nobiles et discretos viros, dominos Angellum – 91 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA – 92 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA (S.T.) Ego Rizardus de Plathealonga, imperiali auctoritate notarius publicus, predictis omnibus interfui et rogatus scripsi. § Insuper ut de predictis omnibus et singulis appareat in futurum et ad habendam perpetuam memoriam rei geste, predicti ambaxiatores, sindici et procuratores partium iam dictarum mandaverunt et pecierunt de predictis fieri publica instrumenta per manum mei notarii infrascripti et eciam per manum Petri de Montelauto, notarii publici auctoritate imperiali, nec non per manum Rizardi de Plathealonga, auctoritate imperiali notarii publici, que fuerunt acta in civitate Avinion(i), in monasterio Sancti Laurentii, videlicet in capella beati Thedorici constructa in dicto monasterio, circa horam vesperarum, sub anno Domini millesimo trecentesimo tricesimo sexto, indictione quarta secundum stilum curie romane, die prima mensis septembris, pontificatus sanctissimi in Christo patris et domini, domini Benedicti, divina providentia pape XIIci, anno secundo, presentibus testibus venerabilibus viris, dominis Agabito de Columpna predicto, Gotifredo Spinula, electo Ianuensi, et Guillelmo de Vilarico, canonico G(erund)ensi o, licentiato in decretis, Petro de Yporregia, canonico Ianuensi, Michaele de Vineis iuris perito, habitatore Montispesulani, Bernardo de Monterotondo et Guilaberto de Trigamanento, clericis Vicentine diocesis, Mirualdo Cibo, Christiano de Guisulfo magistro, Iohannino de Ancisa, civibus Ianue, et me, Petro de Quadres, cive Barchin(onie), imperiali auctoritate notario publico. – 93 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA a ubi dicitur « dominus » et in linea XIIa ubi scribitur « eorum » et in linea XVIII in duobus locis, in altero quorum dicitur « indi(ctione) » et in alio legitur « principem », et in XXXI linea ubi videtur « terris » et il linea LXII ubi scribitur « quam in » et in linea LXIIII ubi legitur « et substituendis ab eis et eorum quolibet in solidum » et in LXXVa ubi corrigitur « Spinule » et cum rasis et emendatis in linea XII ubi dicitur « solida » et in linea XXX ubi videtur « districtui » et in linea LXVII p ubi legitur « per prefatum » et in linea LXXIIII ubi dicitur « cu. » et in linea LXXV ubi inseritur « remissionibus » et clausi rogatus die et anno prefixis. In nomine Domini amen. Anno a nativitate eiusdem millesimo trecentesimo quadragesimo sexto, indicione XIII secundum cursum Ian(ue), die vigesima octava mensis marcii. Hoc exemplum ab autentico suprascripto sumptum per me Rolandinum de Manarolia, notarium subscriptum et cancellarium comunis, domino Iohanni magistri Angelli de Gualdo, iuris utriusque perito, vicario domini potestatis Ianue, insinuatum fuit ipsumque exemplum cum dicto autentico diligenter et fideliter ascultatum una cum infrascriptis notariis et quia utrumque concordare inveni, de dicti domini vicarii mandato in eiusdem exempli plenam fidem et testimonium me in testem subscripsi et signum meum apposui consuetum et dictus dominus vicarius in predictis omnibus suam auctoritatem et comunis Ianue interposuit pariter et decretum. (S.T.) Ego Rolandinus de Manarol(ia), notarius et cancellarius comunis Ianue, hoc exemplum ad autenticum suprascriptum una cum infrascriptis notariis diligenter et fideliter ascultavi et quia utrunque concordare inveni, de dicti domini vicarii mandato in eiusdem exempli plenam fidem et testimonium me subscripsi et signum meum apposui consuetum q. a Nel margine esterno la seguente annotazione coeva Remissio damnorum b nel margine esterno la seguente annotazione coeva Reservatio damni coche dati per illos de Saona c Runsque: di lettura incerta d nel margine esterno la seguente annotazione coeva Reformacio sententiarum domini Iohannis de Bazale de Avinione e frecerint: così B f nel margine esterno la seguente annotazione coeva De illis de Auria de Sardinea g nel margine esterno la seguente annotazione coeva, parzialmente illeggibile per l’evanescenza dell’inchiostro De modo tenendi [...] armatoribus partis ut [...] h qui parrebbe mancare qualcosa i nel margine esterno la seguente annotazione coeva De carceratis j nel margine esterno la seguente annotazione coeva De inobedientibus k nel margine esterno la seguente annotazione coeva – 94 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA l cm 1,5 m nel margine esterno la seguente annotazione coeva Reser[vatio] inm[obilium] n Rim[...], Ran[...]: di lettura incerta o G(erund)ensi: di lettura incerta p corretto su LXXVII q segue spazio bianco pari a circa 30 righe. 1269 1204, agosto 7, Albenga Bonifacio, marchese di Clavesana, vende al comune di Genova i suoi diritti sul castrum di Cervo al prezzo di 325 lire, dovute al Comune dagli uomini della valle Arroscia, con la riserva di rientrarne in possesso se il debito verrà assolto entro la festa di san Michele. C o p i a autentica [C], Duplicatum, c. 472 r., da copia autentica di imbreviatura. Nel margine esterno la seguente annotazione trecentesca: « Hoc debet esse ante prece dens instrumentum » Per i precedenti v. n. 477. E d i z i o n e : Liber iurium, II, n. 18. Hoc est exemplum cuiusdam publici instrumenti in pergameno scripti et cuius tenor talis est: • Ego Bonifacius, marchio de Cravexana, vendo, cedo et traddo vobis, domino Guiffreoto Grasello, Ianue potestati, nomine comunis Ianue, castrum Servi, cum curia, pertinentiis suis et cum omni iure suo, honore et commodo in integrum, finito precio librarum trecentarum viginti quinque quas vobis debeo pro hominibus vallis Arotie, tali conditione quod, si predictas libras CCCXXV usque sanctum Mich(aelem) proximum vobis vel vestro certo misso persolvam, venditio illa sit vacua et castrum ipsum ad me revertatur et si non solvero supradictas libras CCCXXV, venditio sit firma in suo robore semper in perpetuum perseveret. Quam venditionem firmam habere omni tempore et non contravenire per me meosque heredes vel aliquam personam pro me sed ab omni homine legittime defendere et auctorizare promitto et ipsam facio, sciens rem venditam valere ultra duplum veri precii et renuncio illi legi que loquitur deceptio ultra dimidiam factam. Quod castrum, nomine comunis Ianue, cum curia et pertinentiis suis et – 95 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA (S.T.) Ego Iohannes Enrici de Porta, notarius, predictum instrumentum ut supra extraxi in hanc publicam formam de cartulario quondam Marchisii Oberti de Domo de generali mandato dominorum capitaneorum, M°CC°LXXXX°. (S.T.) Ego Lanfranchus de Zoalio, sacri Imperii notarius et comunis Ianue cancellarius, predictum exemplum a supradicto autentico instrumento a me viso et lecto, non abollito, non cancellato, non viciato, non abraso nec in aliqua sui parte suspecto, sed omni prorsus suspicione carente, in presentia domini Iohannis de Gualdo iuris periti, vicarii domini . . ducis Ian(uensium), et sui consilii pro tribunali sedentis in loco infrascripto quem ad hec agenda sibi pro iuridico et ydoneo ellegit, sumpsi et exemplavi, nichil addito vel diminuto quod mutet sensum vel variet intelectum nisi forte littera, puncto seu sillaba abreviationis vel extensionis causa, sententia tamen in aliquo non mutata, ipsumque exemplum in presentia dicti domini vicarii vidi, legi et diligenter ac fideliter ascultavi unaa cum infrascriptis Petro de Reza, Lanfranco de Valle et Iohanne de Laurentiis de Gavio, notariis et cancellariis dicti domini ducis et comunis Ianue, et quia utrumque concordare inveni dictum instrumentum ut supra registravi, publicavi, scripsi et extendi in registro comunis Ianue, de mandato, decreto et auctoritate dicti domini vicarii. Cui quidem exemplo, publicationi et registrationi dictus dominus vicarius pro tribunali sedens ut supra suam et comunis Ianue auctoritatem interposuit et decretum et laudavit, statuit et pronunciavit predictam publicationem et omnia et singula supradicta ratam et firmam et rata et firma esse et infringi vel revocari non posse aliqua ratione, causa vel ingenio, de iure vel de facto, sed optinere debere perpetuam roboris firmitatem et presenti exemplo, publicationi et registrationi eandem fidem et robur iusit adhiberi debere quemadmodum dicto instrumento auttentico ad plenariam fidem ubilibet faciendam et predicta facta sunt ad instantiam Nic(olai) de Castello notarii et Ingheti Bo(n)i lanerii, sindicorum domini ducis et comunis Ianue. Hec omnia acta sunt Ianue, in cancellaria dicti domini ducis et consilii, anno dominice – 96 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA a secundum cursum Ianue, die XVIIII iulii, in terciis, presentibus testibus ad hec vocatis et rogatis Marcho Portonario, filio Tinati, et Georgio condam Oddoardi de Clavaro. 1270 1320, novembre 13, Genova Gabriele Malocello riceve in pegno dal comune di Genova i castra di Varazze, Celle ed Albisola, a garanzia di un debito di 2864.2 lire contratto dallo stesso Comune nei suoi confronti, garantendone la restituzione se esso sarà estinto entro 5 anni. C o p i a autentica [B], Duplicatum, c. 472 r. Nel margine esterno la seguente annotazione coeva: « Vide de Varagine bonum instru mentum supra in carta CCCXXVII ». Per i precedenti v. n. 1142. E d i z i o n e: Liber iurium, II, n. 175. Hoc est exemplum cuiusdam publici instrumenti in pergameno scripti per me notarium infrascriptum et extracti ad instanciam officii viginti quatuor sapientum comunis et cuius tenor talis est: In nomine Domini amen. Gabriel Marocelus, civis Ianue, presentibus testibus infrascriptis, confitetur mihi Petro de Reza, notario infrascripto, stipulanti et recipienti officio publico nomine et vice comunis Ianue, actum fuisse inter ipsum Gabrielem, ex una parte, et dominum Rizardum de Gambatesa, capitaneum, dominum Pasarinum de La Turre, vicarium regium civitatis Ianue, et consilium duodecim sapientum comunis ordinatorum super negociis comunis Ianue, nomine et vice dicti comunis Ianue, ex altera, ante contractum et in contractu et promisionibus et obligacionibus que predicti domini capitaneus, vicharius et consilium fecerunt dicto Gabrieli et cum ipso occasione debiti librarum duorum milium octingentarum sexaginta IIIIor et soldorum duorum Ianue solvendarum eidem Gabrieli per dictum comune usque ad annos quinque et pro quibus obligaverunt specialiter dicto Ga – 97 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA a decima novembris, circha sonum campanarum, indic(tione) IIIa, presentibus testibus domino Novelo de Gavio, iuris perito, Francisco Vicecomite, Turello Lercario et Anthonio Scachi notario. – 98 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1271 1349, maggio 26, Eltvil L’imperatore Carlo IV di Boemia informa il doge genovese delle vittorie riportate sui signori tedeschi a lui ribelli. C o p i a autentica [B], Duplicatum, c. 472 v. E d i z i o n e: Liber iurium, II, n. 194. R e g e s t o: BÖHMER, VIII, n. 963. Hoc est exemplum et registratio quarumdam litterarum in pergameno scriptarum et presentatarum magnifico domino, domino Iohanni de Murta, duci Ianuen(sium), pro parte serenissimi et illustrissimi principis et domini domini Karoli, Dei gratia Romanorum regis semper augusti et Boemie regis, sigillatarum sigillo parvo ipsius domini regis cera rubea, in qua cera sive sigillo ipsius videbatur prima facie secundum quod comprehendere potui ego Obertus Mazurrus, notarius et cancellarius infrascriptus, in presencia eiusdem domini . . ducis et sui consilii ac testium infrascriptorum ad hec specialiter vocatorum et rogatorum et similiter prefati dominus dux, consiliarii et testes predicti infrascripti quedam aquila, littere enim circuitus dicte cere sive sigilli non poterant comode legi. Et quarum litterarum suprascriptum sic legebatur et scriptum erat in ipsis litteris « Nobili . . duci Ianuen(sium) fideli suo dilecto » et quarum litterarum tenor et forma interius scriptus et scripta talis erat, videlicet ut infra sequitur: Karolus, Dei gratia Romanorum rex semper augustus, et Boemie rex etc. Quanto fidelitatem tuam de nostre maiestatis successibus iocundus lectari conspicimus tanto uberioris gratie et benignitatis flagrantia ea que – 99 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA (S.T.) Ego Obertus Mazurrus, sacri imperii notarius et cancellarius, comunis Ianue, predictas litteras in pergameno scriptas, ut supra, et presentatas prefato domino . . duci pro parte eiusdem serenissimi principis et domini, domini Karoli memorati, M°CCC°XXXXVIIII°, die XXVIIa mensis iulii, ut asserebatur pro parte eiusdem domini ducis et sui consilii, ac tradditas mihi per eundem dominum . . ducem in presencia dicti eius consilii quindecim – 100 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1272 1304, luglio 5, Pieve di Teco Gli uomini di Caprauna (?), avendo promesso a Ottone e a Francesco, marchesi di Clavesana, un contributo di 400 genovini per l’acquisto di Camezana da Guglielmo Cipolla, stipulano con i marchesi una convenzione. C o p i a autentica [B], Duplicatum, c. 473 r. E d i z i o n e: Liber iurium, II, n. 161. Hoc est exemplum cuiusdam instrumenti in pergameno scripti cuius tenor talis est: (S.T.) Cum hoc esset quod universitas hominum Cravahene in publico parlamento more solito congregati in dicta villa ubi dicitur Camezane promisserint dominis Oddono et Francischo, marchionibus Cravexane, si ipsi emerent dictam villam a domino Iacobo Cepulla, dare et solvere dictis marchionibus in adiutorio dicte emptionis libras quadringentas ianuinorum solvendas per quatuor annos, ut patet publico instrumento inde scripto manu mei subscripti notarii, M°CCC°IIII°, indic(tione) secunda, die XIIa ianuarii, et predicti homines sub tali specie et pacto fecerunt fidelitatem dictis dominis marchionibus quia aliter non fecissent si dicti domini marchiones non – 101 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA a iunii, ecce quod predicti domini marchiones, ex una parte, et Henricus Iocha et Iohannes Gedus, sindici et procuratores comunis et universitatis Cravahene, ut patet publico instrumento scripto manu mei iam dicti notarii, anno presenti, die XIIa ianuarii, ex altera parte, ad infrascripta pacta et conventiones unanimiter et concorditer devenerunt quia dicti homines supradicta predictis marchionibus aliter non fecissent. Primo quod dicti marchiones per se et habentes causam ab eis et qui pro temporibus habebunt promiserunt et convenerunt dictis sindicis, stipulantibus nomine et vice universitatis predicte, et michi notario infrascripto, publice persone, quod ipsi domini marchiones nec eorum heredes non vendent nec alienabunt villam Cravahene nec homines nec iura dicte ville nec aliquam obligationem vel alienationem alicui persone facient de predictis nisi persone que castrum Teychi tenebit nisi erit de voluntate omnium et singularum personarum tam feminarum quam masculorum tocius universitatis loci predicti, que persone sint presentes et scribi et nominari debeant in instrumento si aliquid fieret de predictis et nisi esset de voluntate et consenssu comunis et universitatis Ianue et rectoris eiusdem; item quod dicti . . marchiones non possint facere aliquam obligationem de dicta villa nec iuribus suis nisi in castro Theyci vel in burgo Plebis in presencia nuncii certi Ianue et si contrafieret dicta obligatio sit cassa et nullius valoris; item quod dicti . . marchiones et eorum successores a in perpetuum apud se ipsos predictam villam, homines et iura predicte ville retinebunt, manutenebunt, regent, substinebunt et conservabunt et bene tractabunt suo posse tanquam terram suam propriam et sicut facient alios homines suos et specialiter sicut castrum Theyci et castellaniam ipsius; item quod si dicti marchiones vel eorum successores venderent vel alienarent dictam villam seu iura ipsius sine consenssu et voluntate omnium et singularum personarum dicte ville ibidem presentium et comunis sive rectoris Ianue nisi persone que castrum Theyci tenebit, dicta alienatio et dicta instrumenta tam fidelitatis quam cuiuslibet alterius generis instrumenta sint cassa, cancellata et nullius valoris et predicti homines sint franchi et liberi ab omni servitute et condicione cuiuslibet domini tamquam curia Romana et dicta villa et homines ibi habitantes et qui pro temporibus habitabunt sint et esse debeant comunis Ianue. Que omnia et singula supradicta predicti domini . . marchiones promiserunt et convenerunt dictis sindicis, stipulantibus et reci – 102 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA Ego magister Arnaldus Carlus, notarius imperiali auctoritate, rogatus hiis omnibus interfui et scripsi. (S.T.) Ego Obertus Mazurrus, sacri Imperii notarius et cancellarius magnifici domini ducis et comunis Ianue, deputatus per ipsum dominum . . ducem super registrandis negociis pertinentibus ad comune Ianue, predictum instrumentum in pergameno scriptum manu dicti magistri Arnaldi Carli, ut in ipso instrumento continebatur, vidi et legi, non viciatum nec abolitum in aliqua parte ipsius, et ipsum registravi in presenti libro et registro comunis Ianue, nichil addito vel diminuto quod mutet senssum seu variet intelectum nisi forte littera, silaba seu ponto causa abreviationis, substancia tamen in aliquo non mutata. Et hoc de mandato et auctoritate domini Nicolai de Salamonibus de Papia, iudicis et vicarii domini . . potestatis Ianue, qui huiusmodi registracioni et presenti exemplo suam auctoritatem interposuit pariter et decretum, laudantis, statuentis et pronunciantis presens exemplum illam vim et robur obtinere debere quod et quam obtinet et habet autenticum supradictum scriptum in pergameno. Anno dominice nativitatis millesimo trecentesimo quinquagesimo primo, indic(tione) tercia secundum cursum Ianue, die nona septembris, circa vesperas, presentibus testibus Thoma Archanto, cive Ianue, Nicolino de Redenascho et Conrado Mazurro notario. a successores: cce in sopralinea. – 103 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA <1340, gennaio 12-1344, dicembre 23> Nicola Antonio Doria miles, erede del fu Galeotto Doria, raggiunta la maggior età, vende a Simone Boccanegra, doge di Genova, i possessi e i diritti a lui spettanti su Varazze, Celle ed Albisola per la somma di 4500 lire. Documento incompleto, Duplicatum, c. 473 v. Gli estremi cronologici del documento sono delimitati dalla data dell’acquisto dei diritti ivi menzionata e dalla fine del dogato del Boccanegra. Il testo di B è sbiadito e di difficile lettura nonostante l’ausilio della lampada di Wood. Nel margine esterno la seguente annotazione coeva di incerta lettura: « Varaginis, Cella- rum et Albizole ». In nomine Domini amen, sancte et individue Trinitatis, Patris et Filii et Spiritus Sancti amen. Nobilis vir, dominus Nicolaus Anthonius de Au- ria, miles et heres quondam magnifici et potentis militis domini Galeoti de Auria, etatis veniam consecutus, prout aparet quodam publico instrumento scripto manu Michaelis Bonaventure notarii, hoc anno, die *** februarii mensis presentis, vendidit, cessit et tradidit magnifico et potenti domino, domino Simoni Buccanigre, Dei gratia Ianuen(sium) duci et populi defensori, ac etiam mihi notario infrascripto [tanquam persone publice], stipulanti et recipienti officio publico et nomine et vice comunis Ianue, totam illam partem quam ipse dominus Nicolaus Anthonius habet seu habebat dictus condam dominus Galeotus in Varagine, Celis et Albizole a et in hominibus dictorum locorum et in territorio suo cum hominibus, terris, domibus et posesionibus, iuribus et racionibus, mero et mixto imperio et omni iurisdictione [quam seu que] dictus dominus Nicolaus Anthonius habet seu dictus condam dominus Galeotus habebat in dicto loco seu aquixivit titulo empcionis a Iano et Agabito, fratribus et filiis et heredibus pro duabus quartis partibus condam Frederici Maroceli, eorum propriis nominibus, et dictus Ianus tanquam procurator Eliane, matris sue – 104 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA b ad ipsos de Marocelis spectabant quoquo modo quam alia quacumque racione vel causa, liberam et expeditam ab omni honere servitutis tam publice quam private, pro precio et nomine precii librarum IIIIor milium quingentarum ianuinorum quas dictus dominis Nicolaus Anthonius confesus fuit habuisse et recepisse a prefacto domino duce, dante et solvente nomine et vice comunis Ianue, renunciantes exceptioni predicte pecunie non habite et non recepte ex causa predicta vendicionis predicte ut supra et infra non facte rerum ut supra et infra non gestarum, doli, mali in factum, condicioni sine causa vel ex iniusta causa et omni iuri. Insuper omnia iura, actiones et raciones utiles et directas, rei persecutorias et penales et alia quecumque sibi competencia in dictis terris et ea- rum qualibet et omnibus iuribus et c et cuilibet earum prefacto magnifico domino duci et iam dictis notario stipulantibus, ut supra, cessit, transtulit et mandavit, ita ut dictis iuribus c a Albizole: così b que: di lettura incerta segue parola illeggibile. – 105 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1392, gennaio 4, Genova Alla presenza del doge e del consiglio del comune di Genova viene data lettura del parere del collegio dei giudici ove si delibera che il comune di Savona sia tenuto a contribuire all’armamento di alcune galee genovesi. O r i g i n a l e [A], Duplicatum, c. 474 r. E d i z i o n e: Liber iurium, II, n. 320; MAS-LATRIE, Documents, p. 451; MAS-LATRIE, Traités, p. 133. In nomine Domini amen. Cum per illustrem et magnificum dominum, dominum ducem et consilium et comune Ianue armate sint et sperant non- nulla galearum quarum una transmissa fuit ad partes Romanie pro facienda pace in partibus illis et due ad partes Barbarie inimicorum comunis Ianue et una ad custodiam occasione Maurorum et piratarum et una ad partes Ispanie pro pace tractanda, et per prefatum illustrem et magnificum dominum ducem et eius consilium requisiti fuerint et sint Saonenses et comune Saone ut conferant et conferre debeant in ipsarum galearum armamentis prout per ipsos dominum . . ducem et consilium asseritur comune Saone teneri vigore convencionum quod ipsi Saonenses recusare videntur dicentes se ad id non teneri vigore conventionum, maxime cum armate non sint occasione guerre et propter guerram et cum non sint soliti conferre in armamentis galearum que non sunt in numero decem galearum vel plurium, et super predictis per ipsum illustrem et magnificum dominum ducem et consilium requiratur a collegio iudicum civitatis Ianue consilium an dictum comune Saone teneatur in armamentis dictarum galearum conferre vigore et ex forma dictarum conventionum sic vel ne, super themate vero suprascripto, Christi nomine invocato, consulit colegium iudicum civitatis Ianue a quo super predictis consilium petitur Saonenses et comune Saone teneri ad conferendum in armamentis dictarum galearum attenta conventione, quorum qui interfuerunt nomina sunt hec ut infra: dominus Gregorius de Guisulfis, dominus Araon de Auria, dominus Georgius Honestus, dominus Matheus de Illionibus, – 106 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA a hec: Iohannes de Vulturo macellarius, tenens locum prioris, Bartholomeus de Odino lanerius, Martinus Marruffus, Anthonius de Montenigro ad Modulum, Franciscus Carena, Nicolaus Fatinanti notarius, Amigetus Bassus de Sancto Petro Arene, Raffael de Laur(entio), Iohannes de Pinu quondam Guillelmi, Anth(oniu)s Carbonus de Vulturo, Anthonius de Sancto Urcisio de Vernacia macellarius, Raffael Vatacius condam Augustini, in sala olim capelle veteris palacii ducali comunis Ianue, presentibus testibus Anthonio de Credencia, Petro de Bargalio, et Massimo de Iudicibus, notariis et cancellariis comunis Ianue, ad predictam apericionem vocatis et rogatis. Ego Conradus Mazzurrus, sacri Imperii notarius et comunis Ianue cancelarius, predictis interfui et rogatus scripsi. a Segue ripetuto sunt – 107 – REPERTORIO CRONOLOGICO DEI DOCUMENTI I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA – 111 – INDICE DEI NOMI DI PERSONA, DI LUOGO E DELLE COSE NOTEVOLI Oltre ai nomi di persona e di luogo si elencano anche i titoli, le cariche, le dignità, le professioni e le cose notevoli. Le liste delle dignità, dei magistrati e degli ufficiali, ripartiti se- condo le categorie, sono raggruppate sotto i rispettivi toponimi. Oltre ai nomi di persona e di luogo si elencano anche i titoli, le cariche, le dignità, le professioni e le cose notevoli. Le liste delle dignità, dei magistrati e degli ufficiali, ripartiti se- condo le categorie, sono raggruppate sotto i rispettivi toponimi. La frequenza di diminutivi e accrescitivi di un nome, riferiti in molti casi ad un’unica persona, e grafie diverse dello stesso nome ci hanno indotto a raggrupparli, nella maggior parte dei casi, sotto un’unica voce principale, più corretta o maggiormente documentata; dalle diverse voci (registrate tutte nell’indice) si rinvia sempre a quella principale, evidenziata in neretto come quelle secondarie che l’accompagnano. Analogamente abbiamo raggruppato sotto un unico lemma le varianti dello stesso cognome. I toponimi sono riprodotti in corsivo quando il nome attuale corrisponde all’antico. In caso contrario si indicano tra parentesi quadre la corrispondente località moderna, in corsivo se riconosciuta, o, ricorrendo all’indicazione fornita dal documento, la zona di ubicazione. I numeri rinviano ai documenti, ai relativi apparati e alle note introduttive; quelli romani alle pagine introduttive. Le abbreviazioni usate sono le seguenti: cas. = casale; civ. = civis; consil. = consiliator, consiliarius; dom. = dominus; f. = filius, filia; fl. = flumen o torrente e in genere ogni corso d’acqua; fr. = frater; loc. = località, locus; nep. = nepos; pr. = presso; ux. = uxor; v. = vedi. Per i toponimi di merci, pesi e misure relativi alle Fiandre (doc. n. 1263) vorremmo qui ringraziare il prof. Walter Prevenier che ci ha fornito utili indicazioni. Per quel che riguarda gli homines de Casanova, Fosateli et Plani Supranorum, di cui al doc. n. 1256, si tenga presente che, nell’impossibilità di attribuire molti dei nomi elencati ad una delle tre comunità essi sono stati genericamente indicati come de Casanova. I tre toponimi sono stati poi raggruppati sotto la voce “Casanova [Casanova pr. Varazze], Fosateli et Plani Supranorum” che rimanda a tutti i nomi in questione. I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA . abbatia de Tyro [San Venerio del Tino]: 1242. Acelinus Grilus: 1257. Acursinus Ferrarius: 1266. Adam de Cortona, frater Ordinis Minorum: 1243. admiratus: v. amiratus Adurnus: v. Antonius. Advocatus: v. Ianella. Agabitus, Agabithus Marocelus, f. Frederici: 1273; eius mater: v. Eliana. f. Stephani de Columpna militis, archidiaconus Loberiensis et de Tardano in ecclesia Suessionensi, legum doctor: 1268. Aimericus, Aimerichus, Aymerichus, Aymerigus cardinalis et cancellarius sancte Romane Ecclesie: 1242. de Millemarchis: 1265. Alamanus: v. Elia. Alaxia, f. Otoboni Fraschareli Spalam: 1256. Albario (de): v. Iacobus. Albericis (de): v. Ottobonus. Albertus de Carreto, f. Manfredi de Carreto marchionis, marchio: 1252. de Flisco, comes Lavanie, eius filius: v. Andriolus, Bernabos, Guillelmus, Murruellus. de Flisco, eius palacium in quo moratur abbas populi: 1255. de Flisco, palacium eius heredum: 1250, 1251. Rondena: 1265. Spinula: 1254. Albingana [Albenga]: 1269; v. ecclesia Sancte Marie. Albizola, Albiçola [Albisola], castrum: 1254, 1270, 1273; dominus: v. Babilanus. Aldoinus de Trebiano, eius filius: v. Gualterotus. ale: 1260, 1264. Alegrus de Valle, eius filius: v. Bavaçanus. Aleria: 1242. Alexandria (de): v. Iohannes Cultus. Alfonsus IV, rex Aragonum: 1268. allecis: 1263. alluta: 1263. Alma [Arma], castrum: 1253. Almaricus: v. Amarigus. Alpexelum, Alpexela, Alpexelo, [Alpicella- Varazze]: 1256; (de), habitatores, homines de: v. Alpexelus de Thomais, Bovetus de Thomais, Bucius de Pavara de Thomais, Feniculus, Franciscus f. Ceruti, Franciscus fr. Iacobi de Lanfrancho de Thomais, Gabriel f. Iacobi filii Boveti de Thomais, Guillelmus f. Iohannes de Octa, Henricus f. Thome de Thomais, Iacobus f. Boveti de Thomais, Iacobus de Casteleto, Iacobus de Lanfrancho de Thomais, Iacobus fr. Francisci filii Ceruti, Iacobus f. Petri Culti, Iacobus Taraschinus, Iohannes f. Bucii de Pavara de Thomais, Iohannes de Octa, Iohannes Ferrus, Iohannes fr. Francisci filii Ceruti, Manfredus fr. Iacobi de Lanfrancho de Thomais, Manuel de Thomais, Morus f. Boveti de Thomais, Obertus fr. Francisci filii Ceruti, Obertus Mesigra, Petrus f. Bozii, Petrus Cultus, Petrus fr. Francisci filii Ceruti, Petrus f. Iohannis – 115 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA mas de Thomais. Alpexelus de Thomais, de Alpexelo: 1256. Altadona: v. Guillelmus. alumen: 1266. alunum: 1263. Amalricus, vicecomes, dom. Narbone, consil. Iacobi regis Maioricarum: 1268. Amarigus, Almaricus, dom. Tyri, frater Henrici regis Cipri et Ierusalem: 1247, 1265; eius cartularium sive liber: 1265; eius frater: v. Guido. ambra: 1263. Amedeus comes Sabaudie: 1261, 1262. de Villario: 1261, 1262. Amelius Ugonis, frater Ordinis Predicatorum: 1265. Amicetus, eius filius: v. Guillelmus, Henricus. amigdala: 1263. Amigetus Bassus de Sancto Petro Arene, consil. comunis Ianue: 1274. amiratus, ammiratus, admiratus: v. Conradus Aurie, Raffael de Auria, Ugo Beduinus. ancilla: 1263. Ancisa (de): v. Iohannes. Ancona (de): v. Thomas de Todinis. Andalus de Mari, potestas Ianue in imperium Romanie: 1266; eius consiliarius: Benedictus de Rolando, Daniel Ottavianus, Nigro (de), Benedictus de Rolando, Antonius de Monelia, Iohannes de Mari, Seguranus Salvaygus. Andreas f. Cervini, de Casanova: 1256. de Gavio, gubernator comunis Ianue: 1257. de Nazario, gubernator comunis Ianue: 1257. Nanfus, Burgi: 1256; eius frater: v. Franciscus, Obertus. Surdus, Burgi: 1256. Andriolus de Flisco, f. Alberti de Flisco comitis Lavanie: 1246. de Fontana de Sancto Thoma: 1257. de Nigro, iudex: 1274. de Sancto Thoma: 1256. Spinula: 1254. Andronicus Ducas Angelus Comnenus Paleologus, imperator: 1266, 1267; eius bulla aurea: 1266, 1267; eius cancellarius: v. Nichiforus Ocumnos; notarius eius aule: v. Nicola de Parma. Angellus de Gualdo magister, eius filius: v. Iohannes de Gualdo. Imperialis, iuris peritus: 1268. Angelus: v. Andronicus. Anglicus: v. Ricardus. Anioynus: v. Bonifacius. anona, annona: 1256, 1263. Ansaldus, Ansaldinus, eius filius: v. Iacobus Barleta. Colombus, eius filius: v. Iohannes Colombe. fr. Francisci filii Doani, Burgi: 1256. Guillelmi Ansermini, Burgi: v. Ansaldus. f. Iacobi Tarachi de Plano: 1256. f. Lanfranci Barosi, de Castagnabona: 1256. f. Layni, Burgi: 1256; eius filius: v. Iacobus, Oglerius. Maniavacha: 1254. Maniavacha, Burgi: 1256; eius filius: v. Antonius, Muluchus; eius frater: v. Iohannes. Oberti Nigri, Silani: 1256. fr. Petri filii Iohannis de Fossatelo: 1256; eius frater: v. Obertus. f. Petri Gaimondi, de Casanova: 1256. Piola, de Sancto Nazario: 1256; eius filius: v. Antonius, Franciscus. Ramacius, de Casanova: 1256; eius filius: v. Iohannes. fr. Thome filii Iohanacii, de Casanova: 1256; eius frater: v. Franciscus, Trotus. f. Ugeti Ansermini, de Sancto Nazario: 1256. Çerbus, Burgi: 1256. – 116 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA cardinalis: 1242. de Bria: 1265. Ansermini: v. Ansaldus Guillelmi. Anserminus: v. Ugo. Ansudinus, f. Guillelmi Molaschi, de Casanova: 1256. Antonius, Anthonius, Antoniotus Adurnus, dux Ianue: 1274. f. Ansaldi Maniavache, Burgi: 1256. f. Ansaldi Piole, de Sancto Nazario: 1256; eius frater: v. Iohannes. Carbonus de Vulturo, consil. comunis Ianue: 1274. de Carreto, marchio: 1250, 1251. de Credencia, notarius, cancellarius comunis Ianue: 1274. de Grimaldis: 1265. de Monelia, consil. potestatis Ianue in imperio Romanie: 1266. de Montenigro ad Modulum, consil. comunis Ianue: 1274. de Sancto Urcisio de Vernacia, macellarius, consil. comunis Ianue: 1274. f. Iohannis filii Bucii de Pavara de Thomais: 1256. f. Oberti de Valle, de Montesacho: 1248. f. Ricii sartoris, Burgi: 1256; eius frater: v. Iohannes. f. Savignoli, de Sancto Nazario: 1256. Scachi, notarius: 1270. dictus Sclavus, f. Manuelis Guisulfi, Burgi: 1256. Antonius: v. Nicola. Antwerpia [Anversa]: 1263, 1264; consules: 1264; ponderator: 1263; scabini: 1264; sculteti: 1263; sigillum ville: 1264. aquaricia: 1253, 1256. aqueductus: 1253. aquila: 1271. Aragona (de): v. Cacanus. Aragona, rex: v. Alfonsus, Petrus. Araon de Auria, iudex: 1274. Archantus: v. Nicola, Thomas. Archerii: v. Obertus. archidiaconus: v. Agabitus de Columpna. Archu (de): v. Benedictus; Archu (de): v. Thodischus. Arcidranus: v. Iacobus. Ardixonus: v. Philipus. argentum vivum: 1263. arma: 1263. armamenta galearum: 1274. armigeri: 1256. Arnaldus Carlus, magister, notarius: 1272. de Podiorfila, legum professor, consil. Ia cobi regis Maioricarum: 1268. Arotie [Aroscia], vallis: 1269. arvina: 1263; arvina: v. anche pinguedo, sagi men. assessor: v. Milonus de Pascherio. assisia: 1263, 1264. Atto Placentinus, notarius: 1242. Attolinus, f. Thedixii de Trebiano: 1245; eius domus: 1245; eius frater: v. Opecinus. Audana: v. Guillelmus. Audoinus de Trebiano, eius filius: v. Gualte rotus. Auguste [Saragozza], archiepiscopus: v. Pe trus Oeser. Augustinus, eius filius: v. Raffael Vatacius. Auria (de), Aurie: v. Araon, Bernabos, Conradus, Galeotus, Guillelmus, Nicola Antonius, Obertus, Petrus, Raffael, Saladus, Symon, Ugo; palacium illorum in quo moratur abbas populi Ianue: 1246; palacium illorum quo habitat potestas Ianue: 1252. Auricola Marrolii, de Sancto Nazario: 1256; eius filius: v. Pisanus. Auricule: v. Petrus. avaria: 1246. avena: 1263. Avinione, Avinionis [Avignone]: 1268; v. monasterium Sancti Laurentii. avis: 1253. Avundo (de): v. Iohannes. – 117 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA Aymerichus: v. Aimericus. Baaluchum [Badaluccho] comes: v. Bonifacius, Obertus. Babilanus ex dominis Albizole, eius filius: v. Gabriel Gaita. Babilonia [il Cairo]: 1265; soldanus: 1265. baculum: 1252. Baili: v. Iohannes. Baldoinus, Baldoynus, Baldovinus, Balduinus archiepiscopus Treverensis: 1261, 1262. de Nores, de Noris, marescalcus hospicii regii Cipri:: 1247, 1265. Laynus, eius filius: v. Franciscus. f. Oberti de Porta, Burgi: 1256. Piola: 1256; eius heres: v. Catalina. Balduino (de): v. Iacobus. Baldus Schenardus, de Sancto Nazario: 1256. Balianus de Ibelino, magnus: 1247. de Ibelino, senescalcus regni Cipri, avunculus Henrici regis Cipri: 1247; eius frater: v. Philippus de Ibelino. balla: 1263. banderii: 1264. bannum: 1256. Barbaria: 1274. Barbavaria: v. Nicola. Barchinonia [Barcellona], comes: v. Petrus rex; (de), civis: v. Burgetus de Serricino; Petrus de Quadres, Stephanus Bordellus. Bargalio (de): v. Petrus. barile: 1248. Barlete: v. Dondus, Iacobus. baro: v. Casanus, Galeotus de Auria. Barosus: v. Gandulfus, Lanfrancus. Bartholomeus canonicus et cantor ecclesie Famagoste, electus episcopus ecclesie Nimocensis: 1265. f. Dagnani filii Nolasci Gentilis: 1255. de Flisco, dictus Cardinalis: 1265. de Odino, lanerius, consil. comunis Ianue: 1274. Pedebo, notarius: 1247. Bassus. v. Amigetus, Elianus. Baudinotus, f. Napolioni: 1244. Bavaria (de): v. Lodovicus. Bavaçanus, f. Alegri de Valle, de Montesacho: 1248. Bayullis (de), dominus: v. Petrus Raymondi. Beduinus: v. Ugo. Bellicensis [Belley] dyocesis, notarius: v. Bernardus de Mercato. Bemegadius de Vilariacuto, miles, consil. Iacobi regis Maioricarum: 1268. Benedictus, Beneditus de Archu, abbas populi comunis Ianue: 1268. de Fontanegio, notarius: 1254. de Rolando, consil. potes. Ianue in imperio Rom.: 1266. de Savignonis: 1266. de Viali, iudex: 1274. Facii Durantis, Burgi: 1256. Iacaria: 1256. f. Iacobi Laboranti Spalam: 1256. XII papa: 1268. Zacharia: 1247. Bengarius de Podio, miles, consil. Iacobi regis Maioricarum: 1268. Bennesia (de): v. Iacobus. Bençononibus: v. Iohannes. Berghen super Zomam [Berg-op-Zoom]: 1263. Bernabos, f. Alberti de Flisco comitis Lavanie: 1246. Bernabos Aurie: 1261, 1262. Bernardo (de): v. Çambelinus. Bernardus abbas monasterii Arulensis, consil. Iacobi regis Maioricarum: 1268. de Mercato de Yanna, Bellicen(sis) dyocesis, notarius Romane Ecclesie ac sacri Imperii: 1261, 1262; notarius camere Henrici VII: 1262. – 118 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA ) de Monterotondo, clericus Vicentine dio cesis: 1268. de Monterubeo, notarius: 1271. de Podio, notarius, scriptor regis Arago num: 1268. Saporis, miles, legum doctor, consil. Iacobi rex Maioricarum: 1268. Serra de Maioricis: 1268. Bernerii: v. Guillelmus. Bertholotus: v. Guilinus. Bertolinus de Mezano, notarius: 1256. de Toyrano, gener Iacobi Taruchi, de Casanova: 1256. Bertolotus: v. Guillelmus, Henricus, Otto- bonus, Petrus. berusteen: 1263. Biblio (de): v. Guillelmus. Bisacia: v. Guillelmus. bisanti, bisanci: 1265. Blaxius de Nicia, gubernator comunis Ianue: 1257. Bobium [Bobbio], episcopatus: 1242. Bocacius: v. Iohannes. Bocha (de): v. Peregrinus. Bocherius: v. Iohannes. Boemia, rex: v. Carolus. Bollo (de): v. Rusinus. Bonaiuncta Quartinus, ancianus comunis Ia nue: 1268. Bonaora serrator, Burgi: 1256. Bonaventura: v. Christianus, Michael. Bonavere de Trebiano, notarius: 1245. Bonus: v. Inghetus. Bonifaciis (de): v. Bonifacius. Bonifacius, Boniffacius Anioynus, ancianus comunis Ianue: 1268. comes Baaluchi, f. Oberti comitis: 1253; eius cognatus: v. Ianella Advocatus. de Bonifaciis, iudex: 1258. de Camulio, [notarius]: 1258. de Cravexana, marchio: 1269. de Marocelis: 1270. Guilacie, de Sancto Nazario: 1256. Bonihominis: v. Iohannes. Bonus Maroli, de Sancto Nazario: 1256; eius frater: v. Paganus. Bordellus: v. Stephanus. Bos, f. Petrini(?) filii Guilini Bertoloti, de Castagnabona: 1256. boschum: 1256. Bosco [Marengo], marchiones: v. Conradus, Henricus; (de): v. Lançalotus. Bosetus Piola, Burgi: 1256. Botono (de): 1248; v. Martinus. Botono illi (de), de Montesacho: 1248. Botrenensis, Botronensis, Botrocensis [Vu zindro-Epiro], episcopus: v. Franciscus. Bovetus de Thomais, de Alpexelo: 1256, eius filius. v. Iacobus, Morus. Bozanus: v. Petrus. Bozius: v. Bucius. Brabantia [Brabante], dux: v. Iohannes. Braco (de): v. Obertus. Brandenburgensis [Brandeburgo], marchio: v. Lodovicus f. Lodovici de Bavaria. braxara: 1263. Bria (de): v. Anselmus. Brixia (de): v. Çambelinus de Bernardo. broca: 1264. bruggeghelt [pedaggio sui ponti]: 1263. Brunade [Brugnato], episcopatus: 1242. Brunelus, eius filius: v. Manuel de Thomais. Bucanigra, Buccanigra: v. Raynerius, Symon. Bucius de Pavara de Thomais, de Alpexelo: 1256; eius filius: v. Iohannes, Petrus. bulla, sigillum: v. Ianua. bulla aurea Andronici Paleologi: 1266, 1267. bulla bailivi secrete Henrici regis Cipri: 1265. bulla cerea Henrici VII imperatoris: 1260. bulla cerea Iohannis ducis Lotharingie: 1263. bulla cerea ville Antwerpie: 1264. Bulla: v. Thomas. Burgetum Monelie, de: v. Martinus. Burgetus de Serricino, iuris peritus Barchi nonie: 1268. – 119 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA f. Manuelis Guisulfi, Iohannes dictus Musus, Iohannes Sarielus, Iohannes Taricus, Lanfrancus dictus Gofus, Lanfrancus fr. Ricii filii Iacobi de Clavaro, Lanfrancus serrator, Leonardus Piola, Manuel Guisulfus, Melianus f. Iacobi Maniavache, Muluchus f. Ansaldi Maniavache, Nicola Ferrus, Nicola f. Iohannis de Fossato, Nicola f. Iohannis Maniavache, Nicola f. Oberti Lixi, Obertus fr. Andree Nanfi, Obertus Archerii, Obertus de Porta, Obertus Durtricis, Obertus Lixi, Obertus Quatonus, Odonetus executor, Oglerius f. Ansaldi filii Layni, Paganus de Sancto Thoma, Paxinus calegarius de Papia, Petrus calegarius, Petrus de Pereto, Petrus de Raymondo, Petrus Maniavacha, Precival f. Guillelmi Bernerii, Precival f. Iohannis Tarici, Ricius f. Iacobi de Clavaro, Rubeus f. Guillelmi Bernerii, Rubeus gener Iacobi Canuti, Thomas f. Frederici Sarieli, Thomas nep. Guillelmi caminatoris, Thomas fr. Oberti Archerii, Thomas Piola. butirum: 1263. Buçana [Bussana] castrum: 1253. Cabassole: v. Iohannes. Cacanus de Aragona, castellanus Emposte: 1268. Cacione (de): v. Ugo. calegarius: v. Guillelmus Fusus, Henricus, Paxinus, Petrus. calibis: 1263. calige: 1263. Caligepallii: v. Guillelmus. Calvus: v. Loysius. canbium: 1263. Camezana [loc. pr. Caprauna?]: 1272. caminator: v. Guillelmus. Camulio (de): v. Bonifacius, Nicola. canabius: 1263. cancellarius sancte Romane Ecclesie: v. Aimericus. cancellarius: v. Anthonio de Credencia, Conradus de Credencia, Conradus Mazurrus, Henricus de Casteliono, Henricus de Savignono, Iohannes Bonihominis, Iohannes de Laurentiis de Gavio, Lanfrancus de Valle, Lanfrancus de Zoalio, Loysius Calvus, Massimus de Iudicibus, Nichiforus Ocumnos, Obertus Mazurrus, Petrus de Bargalio, Petrus de Reza, Rolandus de Manarolia. Caneto (de): v. Ferrarius. Cantalupum, Cantalupo (de) [Cantalupo- Varazze]: 1256; homines de: v. Franciscus fr. Guillelmi Eurigalio, Franciscus f. Henrici Cerbi, Franciscus f. Oberti Cavealis, Guillelmus Eurigalio, Henricus Cerbus dictus Mazinus, Iacobus f. Henrici Cerbi, – 120 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA cantor: v. Bartholomeus. Canutus: v. Iacobus. capitaneus: v. Thomas de Todinis, Ricardus de Gambatesa. Cappa: v. Nicola. captivi: 1268. Carbonus: v. Antonius. Carcano (de): v. Iacobus. carcer: 1263. Cardinalis: v. Bartholomeus de Flisco, Manuel de Flisco, Nicola de Flisco. cardinalis: v. Aimericus, Anselmus, Conradus episcopus Sabinensis, Gerardus, Gregorius, Guido, Guillelmus episcopus Prenestinus, Martinus, Otto, Iohannes episcopus Hostiensis, Iohannes, Luca, Romanus. Carena: v. Franciscus. Carlus: v. Arnaldus. Carmadino (de): v. Philippus, Symon. Carnata (de): v. Paganus. carnes: 1263. Carolus, Karolus de Flisco: 1261, 1262. II, rex: 1262. IV rex Boemie, imperator: 1271; eius sigillum: 1271. Carpenetus: v. Nicola. Carreto [Carretto-Cairo M.], marchio: 1250, 1251; v. Albertus, Antonius, Manfredus, Otto, Ugo. Casali (de): v. Lanfrancus, Raimundus. Casanova [Casanova pr. Varazze], Fosateli et Plani Supranorum: 1256; (de), homines de: v. Andreas f. Cervini, Ansaldus f. Petri Gaimondi, Ansaldus Ramacius, Ansudinus f. Guillelmi Molaschi, Bertholinus de Toyrano, Cervinus f. Cerati, Franciscus fr. Iohannis Colombe filii Ansaldi Colombe, Franciscus Sacharelus, Franciscus fr. Thome filii Iohanacii, Guillelmus Ferla, Guillelmus Molaschus, Henricus fr. Iohannis Sachareli, Iacobus Barleta, Iacobus Taruchus, Ianuinus fr. Cervini, Iohannes Ansaldi Ramacii, Iohannes Baili, Iohannes Colombe f. Ansaldi Colombi, Iohannes f. Dondi Barlete, Iohannes fr. Francerini Guillelmi de Plano de Roza, Iohannes nep. Guillelmi Molaschi, Iohannes f. Iohannis Sachareli, Iohannes Sacharelus, Obertus f. Henrici fratris Iohannis Sachareli, Petrus Gaimondus, Petrus Maniavacha, Thomas, Thomas f. Iohanacii, Trotus fr. Thome filii Iohanacii, Vayretus fr. Iohannis Colombe. Casanus, baro: 1268. caseum: 1263. Cassicius: 1247. Cassino (de) v. Marchisius, Pascal. Castagna (de): v. Manfredus. Castagnabona [Castagnabuona pr. Varazze]: 1256; homines de: v. Ansaldus f. Lanfranci Barosi, Bos f. Petrini(?) filii Guilini Bertoloti, Cominandus de Stela, Francerinus Guillelmi de Plano de Roza, Franciscus f. Henricii filii Amiceti, Franciscus fr. Petri filii Henrici fratri Iacobi Garatoni, Guillelmus f. Amiceti, Guillelmus Bertolotus, Guillelmus f. Cominandi de Stela, Henricus f. Amiceti, Henricus Bertolotus, Henricus fr. Iacobi Garatoni, Iacobus fr. Francisci filii Henrici fratri Iacobi Garatoni, Iacobus Garatonus, Iacobus f. Guilini Bertoloti, Iacobus f. Guillelmi Bertoloti, Iacobus f. Petri Bozani, Iohannes f. Henrici filii Amiceti, Lanfrancus Barosus, Odinus de Lavagio Rubeo, Ottobonus Bertolotus, Petrus Bertolotus, Petrus Bozanus, Petrus f. Guilini Bertholoti, Petrus f. Henrici fratri Iacobi Garatoni, Ugo Tarditi, Vairus f. Cominandi de Stela. Casteleto (de): v. Iacobus. Casteliono, Castellione (de): v. Gabriel, Henricus, Rolandus. – 121 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA castrum: 1261, 1264. Castrum Novum de Varisio [Varese Ligure]: 1246. Catalanus: 1265. Catalina, heres Balduini Piole: 1256. Cataneus: v. Valerianus. cauchiedeghelt [pedaggio]: 1263. Cavalcabos de Medicis, civ. Papie, potestas Ianue: 1246. cavalcata: 1246. Cavealis: v. Obertus. Caxina (de): v. Iacobus Arcidranus. Ceba: v. Melianus. Celle: 1270, 1273. centenarium: 1263. Cepulla: v. Iacobus. cera: 1263, 1271. Ceratus, eius filius: v. Cervinus. Cerbus: v. Henricus. Ceritanie [Cerdagna], comes: v. Iacobus rex. Cerutus, eius filius: v. Franciscus. Cerveleria, fr. Iohannis filii Iacobi Ragni, de Sancto Nazario: 1256; eius frater: v. Otto- bonus. Cervillione (de): v. Guillelmus. Cervinus, f. Cerati, de Casanova: 1256; eius filius: v. Andreas; eius frater: v. Ianuinus. cervisia: 1263. Chirsensis, Chirsenensis [Scurschi in Crimea], episcopus: v. Ricardus Anglicus. Christianus, Cristianus Bonaventura, ancianus comunis Ianue: 1268. de Guisulfo, magister, civ. Ianue: 1268. Spinula: 1254. Cibo: v. Murualdus. Cigala: v. Iacobus. cimiterium: 1267. cinis: 1263. Cipro (de): v. Stephanus. Ciprum, Cyprum [Ciprum]: potestas Ianue: v. Megoullus Lercarius; potestas: et vice- comes Ianue: v. Matheus Zacharia; regnum: 1247, 1255, 1265, amiratus: v. Ugo Beduinus, conestabulus: v. Guido; domus, hedificia, logia comunis Ianue: 1265; hospicii marescalcus: v. Baldoinus de Noris; marescalcus: v. Thomas de Monteolivo; notarius: v. Stephanus de Cipro, Peregrinus de Bocha; rex: 1265, v. Henricus, Ugo; secreta: 1265, bailivus secrete: v. Thomas de Pinchiniaco; senescalcus: v. Balianus de Ibelino; sigillum bailivi: 1265; v. anche Nicosia. Clavaro (de): v. Georgius, Iacobus, Oddoardus. Clemens V papa: 1261. clericus: v. Bernardus de Monterotondo, Guilabertus de Trigamanento. cocha: 1265; v. anche galea, navis, vaselus, vasum. Codaleto (de): v. Petrus Raymondi. Colombe, Colombus: v. Ansaldus, Iohannes. Columpna (de): v. Stephanus. comercium: 1266. comes palatinus: v. Iacobus de Lomello, Rupertus. comes: Albertus de Flisco, Amedeus, Bonifacius, Guncherus, Obertus. Cominandus, Cominardus de Stela, habitator Varaginis, de Castagnabona: 1256; eius filius: v. Guillelmus, Vairus. Comnenus: v. Andronicus. Comnos: v. Ocumnos. conestabulus: v. Otto de Dampier. Conradus, Conradinus, Corradinus, Corradus Aurie: 1261, 1262. de Auria, f. Oberti filii Petri, admiratus regni Sicilie: 1256, 1257; eius domus: 1256. de Bosco, marchio: 1248. de Credencia, notarius et cancellarius comunis Ianue: 1268. episcopus Sabinensis, cardinalis: 1242. Gardinus, miles potestatis Ianue: 1250. – 122 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA ) Mazurrus, notarius, cancellarius comunis Ianue: 1272, 1274. Piola, Burgi: 1256. Spinula: 1251, 1252. consuetudo: 1259, 1263. contile: 1248, 1253. convencio: 1245, 1247, 1250, 1251, 1258, 1262, 1268, 1274. coquina: 1255. Corradinus, Corradus: v. Conradus. Corsica: 1242; rex: v. Petrus. Corsio (de): v. Lanfrancus. Corsus de Mari, consul comunis Ianue: 1241. Cortona (de): v. Adam. Corvum [Capo Corvo]: 1259. [Costantinopoli], palatium Blachernarum: 1266; patriarca: 1266. Cravahena [Caprauna], homines: 1272; parlamentum publicum: 1272. Cravexana (de), marchiones: v. Bonifacius, Franciscus, Otto. Credencia (de): v. Antonius, Conradus. Cremona, civis: v. Guiscardus de Gaidol dis. Crispinus: v. Guillelmus. Cristianus: v. Christianus. crocum: 1263. cubeba: 1263. cubiti: 1266, 1267. Cultus: v. Iohannes, Petrus. cuprum: 1263. cursari Greci, cursari Latini: 1266. cutis: 1263. cyminum: 1263. cynamomum: 1263. Cyprum: v. Ciprum. dacita: 1266. Dagnanus, f. Nolasci Gentilis olim de Turcha: 1255; eius uxor: v. Ayguinete. dakerlynte: 1263. Dalmaticus, maiordomus: v. Petrus Raymondi. Dampier (de): v. Otto. Daniel de Plano, eius filius: v. Henricus Vilanus. Grilus, gubenator comunis Ianue: 1257. Ottavianus, consiliar. potes. Ianue in im perio Romanie: 1266. Danius de Osenaygo, potestas Ianue: 1244, 1245, 1247-1248, 1251-1253. denarii parisienses parvi: 1263. denarii terdonenses: 1248. denarii turonenses nigri: 1263. Deo [Dego], castrum: 1253. dica: v. taillia. Diestense [Diest in Brabante], opidum: 1263. Doanus, eius filius: v. Franciscus. doctor in decretis, licentiatus in decretis: v. Guillelmus de Vilarico, Raimundus de Ro fiace. Dodus: v. Symon. Dominicus de Imperialibus, iudex: 1274. dominium: 1248, 1253. Domo (de): v. Marchisius Oberti. donicates: 1253, 1256. Dondus Barlete, eius filius: v. Iohannes. draperius: v. Lanfrancus de Corsio. Ducas: v. Andronicus. Durantis: v. Benedictus Facii. Duroforti (de): v. Raimundus. Durtricis: v. Obertus. dux: v. Iohannes. Ecclesia, Ecclesia Romana: 1242, 1265; nota rius: v. Bernardus de Mercato. ecclesia Beati Georgii [Galata]: 1267. ecclesia Beati Iohannis [Galata]: 1267. ecclesia Beati Marchi in Modulo [Genova]: 1241. ecclesia Beati Michaelis [Pera], rector: v. Gualterius de Verano. ecclesia Beati Nicolai [Galata]: 1267. – 123 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA . ecclesia sancte Erine [Galata]: 1267. ecclesia Sancte Marie [Albenga]: 1269. ecclesia Sancti Laurencii [Genova]: 1253, 1261, 1262; canonicus: v. Iacobus Cigala, Petrus de Yporregia. ecclesia Sanctorum Anargirorum [Galata]: 1267. ecclesia Sancti Petri de Atho [Corsica]: 1242. ecclesia Svessionensi: v. Svessionensi. Elciul [Eltvil]: 1271. Elefantus: v. Petrus. Elia Alamanus, vicecomes Nicossie: 1265. Eliana, ux. Frederici Maroceli: 1273. Elianus Bassus, ancianus comunis Ianue: 1268. Emacropenta, vinea [Galata]: 1267. Embriacus: v. Guido. Emposte [Amposta], castellanus: v. Cacanus de Aragona. Enricus: v. Henricus. Errius, eius filius: v. Mustus. Eurigalio: v. Guillelmus. executor: v. Odonetus. exercitus: 1246, 1271. extimator: v. Facius Testa, Guido Rainaldus, Manfredus de Castagna. Eybimi: v. Guillelmus. fabe vecie, fabe anone: 1263. Facii Durantis: v. Benedictus. Facius f. Opecini de Trebiano: 1245. Testa, notarius, extimator: 1248. factores torsellorum seu fardellorum: 1263; v. anche ligatores. Faoli: v. Oberti. Faolus: v. Obertus. Falamonica: v. Nicola. Famagosta, ecclesia, canonicus et cantor: v. Bartholomeus. famulus: 1263. Fantibus (de): v. Guillienzonus. fardellus: 1263. Fatinanti: v. Nicola. Felorus: v. Iohannes. Feniculus, de Alpexelo: 1256. Ferla: v. Guillelmus. Ferrarius de Caneto, miles, consil. Petri, regis Aragonum: 1268. Ferrarius: v. Acursinus. ferrum: 1263. Ferrus: v. Iacobus, Iohannes, Nicola, Petrus. feudatarius: 1268. feudum: 1243, 1244, 1252, 1268, 1270, 1271. fidelitas: 1248, 1253, 1256, 1257, 1273. Filippus: v. Philippus. filum sericum tinctum: 1263. Finarium, Finario [Finale Ligure], de: v. Henricus Vaca. firtellum: 1263. Flandria [Fiandra]: 1263; (de): v. Henricus. flassargia: 1263. Flisco (de): v. Albertus, Andriolus, Bartholomeus, Bernabo, Carolus, Guillelmus, Iohannes, Manuel, Murruellus, Nicola, Ottobonus, Precival. floreni auri: 1268. Florençola: v. Iohannes. flumina: 1253. fodrum: 1248, 1256. Fogonensis [Focea?], episcopus: v. Iacobus. folium: 1263. Fontana (de): v. Andriolus. Fontanegio (de): v. Benedictus. fortellicia: 1261. Fosatelum, Fossatellum, Fosatelo [loc. pr. Varazze]: 1256; (de), homines de: v. Ansaldus fr. Petri filii Iohannis, Franciscus fr. Iacobi filii Gandulfi, Gandulfus, Iohannes, Guillelmus fr. Iacobi filii Gandulfi, Guillelmus fr. Petri filii Iohannis, Iacobus f. Gandulfi, Obertus fr. Petri filii Iohannis, Petrus f. Iohannis; v. anche Casanova. Fossato (de): v. Iohannes. – 124 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA Franceschina, heres Iohannis Culti: 1256. franchisia: 1265, 1266. Franciscus, Francischus fr. Andree Nanfi, Burgi: 1256; eius frater: v. Obertus. f. Ansaldi Piole: 1256, de Sancto Nazario; eius frater: v. Iohannes. f. Baldoini Layni, de Sancto Nazario: 1256. Carena, consil. comunis Ianue: 1274. f. Ceruti, de Alpexelo: 1256; eius frater: v. Ottobonus, Iacobus, Iohannes, Petrus. de Cravexana, marchio: 1259, 1272. de Inghiramis o Inghinamis, civ. Parme, iuris peritus, potestas comunis Ianue: 1268. de Monelia notarius: 1256. de Porticu: 1266. de Pulcro Castro, consil. Iacobi regis Maioricarum, miles: 1268. de Sancto Clemente, consil. Petri regis Aragonum: 1268. de Spinulis, iudex: 1274. de Turcha: 1256. f. Doani, Burgi: 1256; eius frater: v. Ansaldus. frater Ordinis Predicatorum, archiepiscopus Vospoterensis o Vospennensis o Vosporensis o Vosprensie: 1266, 1267; eius sigillum: 1267. frater Ordinis Predicatorum, episcopus Botrenensis o Botronensis o Botrocensis: 1266, 1267; eius sigillum: 1267. fr. Guillelmi Eurigalio, de Cantalupo: 1256. f. Henricii filii Amiceti, de Castagnabona: 1256. f. Henrici Cerbi, de Cantalupo: 1256. f. Henrici Schenardi, de Sancto Nazario: 1256. fr. Iacobi de Lanfrancho de Thomais, de Alpexelo: 1256; eius frater: v. Manfredus. fr. Iacobi filii Gandulfi de Fussatelo: 1256; eius frater: v. Guillelmus. fr. Iohannis Colombe filii Ansaldi Colombe, de Casanova; eius frater: v. Vayretus: 1256. f. Oberti Cavealis, de Cantalupo: 1256. fr. Petri filii Henrici fratri Iacobi Garatoni, de Castagnabona: 1256. Rolandoti, Burgi: 1256; eius filius: v. Iohannes. Sacharelus, de Casanova: 1256. fr. Thome filii Iohanacii, de Casanova.: 1256; eius frater: v. Ansaldus, Trotus. Vicecomes: 1270. Fraschareli Spalam: v. Ottobonus. frater: v. Porchetus archiepiscopus. frater Ordinis Minorum: v. Adam de Cortona, Guillelmus de Saona, Iacobus; minister provincie Terre Sancte: v. Fredericus. frater Ordinis Predicatorum: v. Amelius Ugonis, Franciscus, Guillelmus de Lagneto, Iacobus Tholosanus, Ricardus Anglicus. Fredericus, Fridericus frater, minister Ordinis Minorum provincie Terre Sancte: 1265. Marocelus; eius uxor: v. Eliana. rex Trinaclie: 1268. Sarielus, eius filius: v. Thomas. Tenterre: 1243. Frenectus, notarius de Sancto Petro de Pisis, eius filius: v. Leopardus. Fridericus: v. Fredericus. furmentum, frumentum: 1263, 1266. furtum: 1266. Furno (de): v. Iacobus. Fusus: v. Guillelmus. gabela salis: 1256. gabella: 1260. Gabriel de Casteliono, iudex: 1274. de Predono, notarius: 1247. Gaita, f. Babilani ex dominis Albizole, notarius: 1273. Guanterius: 1254. – 125 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA f. Iacobi filii Boveti de Thomais, de Alpexelo: 1256. Marocelus, f. Iacobi, civ. Ianue: 1270. gadagium: 1270. Gaidoldis (de): v. Guiscardus. Gaimondus: v. Petrus. Gaita: v. Gabriel. galanga: 1263. Galatha [Galata]: 1266, Aquilonis: 1267; balneum: 1266; castrum: 1266, 1267; cimiterium Ianuensium: 1267; : 1266; hospicia in quibus comorantur sacerdotes: 1267; macellum: 1266; missitas: 1266; ponderator Ianue: 1266; scala Vetus Tarsana: 1267; scriba Ianue: 1266; vinea Emacropenta nominata: 1267; vinea logotheti Stratiochito f. Loynami: 1267; vinea Prodicarii: 1267; v. ecclesia Beati Georgii, ecclesia Beati Iohannis, ecclesia Beati Nicolai, ecclesia Beati Theodori, ecclesia Sancte Erine, ecclesia Sanctorum Anargirorum, Grecorum ecclesie, monasterium Lipsi. galea: 1262, 1265, 1268; galea armata: 1274; v. anche armamenta galearum, cocha, lignum, navis, vaselus, vasum. Galeotus de Auria, baro: 1268. de Auria, miles: 1273. de Liturfis, notarius: 1265. de Mari: 1256. Spinula de Luculo, capitaneus comunis et populi Ianue: 1268. Galiana (de): v. Obertus. Gallucius: v. Mellianus. Gambatesa (de): v. Ricardus. Gandulfus, Gandulfinus Barosus, eius filius: v. Lanfrancus. de Fossatelo, eius filius: v. Iacobus. heres Lanfranci Guisulfi: 1256. f. Manuelis Guisulfi, Burgi: 1256. Gandus de Mari: 1251. Garatonus: v. Iacobus. Gardinus: v. Conradus, Guillelmus. gartio: 1263. Gaspallis de Grimaldis: 1261. Gathinus de Turri: 1268. Gatilusius: v. Obertus. Gavio (de): v. Andreas, Iohannes de Laurentiis, Novelus. Gedus: v. Iohannes. Gentilis: v. Inguetus, Nolascus. Georgius de Clavaro, notarius: 1271. de Mari: 1266. Honestus, iudex: 1274. f. Oddoardi de Clavaro: 1269. Gerardi: v. Ricardus. Gerardus cardinalis, tit. Sancte Crucis: 1242. de Ultramarinis, civ. Ianue: 1268. Henrici: 1243. Gerardi: v. Ricardus. Gerundensis [Gerona], canonicus: v. Guillelmus de Vilarico. gherlanden: 1263. gingiber: 1263. Girartzburg [Schwarzenburg], comes: v. Guncherus. Gofus: v. Lanfrancus. gondborden: 1263. Gotifredus Spinula, electus episcopus Ianuensis: 1268. granna, grainne: 1263. granum: 1256. Grasellus: v. Guiffreotus. Grecorum ecclesie [Galata]: 1266. Grecus: 1266, 1267. Gregorius cardinalis Sanctorum Sergii et Bachi:1242. de Guisulfis, iudex: 1274. Grilus, Grillus: v. Acelinus, Daniel, Manuel. Grimaldis (de): v. Antonius, Gaspallis, Rabela, Symon. Grimeello: v. Symon. Grosseto: 1242. Gualdo (de): v. Angellus, Iohannes. – 126 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA Gualterotus, f. Audoini de Trebiano: 1244, 1245. Guanterius: v. Gabriel. Guercius: v. Nicola. guibellini: 1265. Guido cardinalis Sancte Marie in Via Lata: 1242. cardinalis Sanctorum Cosme e Damiani: 1242. conestabulus regni Cipri, frater Henrici regis Cipri: 1247; eius frater: v. Amarigus dom. Tyri. de Hospinello: 1248. de Trebiano, eius filius: v. Paganus. Embriacus: 1266. Rainaldus, extimator: 1248. Guiffreotus Grasellus, potestas Ianue: 1269. Guilabertus de Trigamanento, clericus Vicentine diocesis: 1268. Guilacie: v. Bonifacius. Guilinus Bertholotus, eius filius: v. Iacobus, Petrus. de Nigro: 1256. Guillelmi: v. Ansaldus, Francerinus. Guillelmi Ansermini: v. Ansaldus. Guillelmi de Plano de Roza: v. Francerinus. Guillelmus, Guillelminus, Guilielmus, Wilielmus, Wlielmus, eius filius: v. Iohannes de Pinu, Petrus de Reza. f. Alberti de Flisco comitis Lavanie: 1246. Altadona, f. Iohannis de Stela, habitator Varaginis, Burgi: 1256. f. Amiceti, de Castagnabona: 1256. Audana, eius domus: 1272; eius filius: v. Iacobus. Aurie: 1247. Bernerii, Burgi: 1256; eius filius: v. Precival, Rubeus. Bertolotus, de Castagnabona: 1256; eius filius: v. Iacobus. Bisacia: 1265. Caligepallii, notarius: 1241. caminator, Burgi: 1256; eius filius: v. Iohannes dictus Musus; eius nepos: v. Thomas. f. Cominandi de Stela, de Castagnabona: 1256. Crispinus: 1241. de Biblio: 1265. de Cervillione, consil. Petri regis Aragonum: 1268. de Lagneto, frater Ordinis Predicatorum, vicarius in Pera: 1267; eius sigillum: 1267. de Montaldo, vicarius Lanfranci Spinule potestatis Ovade: 1248. de Nigrone: 1241. de Sancto Donato, speciarius: 1257. de Saona, frater Ordinis Minorum: 1265. de Solario de Varagine: 1270. de Vilarico, canonicus Gerundensis, licentiatus in decretis: 1268. episcopus Prenestinus, cardinalis: 1242. Eurigalio, de Cantalupo: 1256; eius frater: v. Franciscus. Eybimi, burgensis Perpignani: 1268. Ferla, de Casanova: 1256. Fusus, calegarius, Burgi: 1256. Gardinus, potestas Ianue: 1250. f. Henrici Vilani, de Plano: 1256. f. Iacobi Arcidrani, Burgi: 1256. fr. Iacobi filii Gandulfi de Fossatelo: 1256; eius frater: v. Franciscus. f. Iacobi Iachini: 1256. f. Iacobi Laboranti Spalam: 1256. f. Iohanacii, Burgi: 1256. f. Iohannis de Octa, de Alpexelo: 1256. f. Manuelis Guisulfi, Burgi: 1256. Mascardus: 1243. Merlus, Burgi: 1256. Michaelis, iuris peritus, civ. Maioricarum: 1268. Molaschus, de Casanova: 1256; eius filius: v. Ansudinus; eius nepos: v. Iohannes. fr. Oberti et Ansaldi fratrum Petri, filiorum Iohannis de Fossatelo: 1256. – 127 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA Oberti Faoli, Burgi: 1256. Perrinus, Burgi: 1256. fr. Ricii filii Iacobi de Clavaro, Burgi: 1256; eius frater: v. Lanfrancus. Sardinius, Burgi: 1256. Tornellus: 1269. Vegius, notarius: 1253. Guillienzonus de Fantibus: 1261. Guiscardus de Gaidoldis, civ. Cremone, notarius, iudex super iuribus et publicis comunis Ianue: 1246, 1249. Guisulfo (de), Guisulfis (de), Guisulfi: v. Christianus, Gregorius, Lanfrancus, Manuel. Gultarolus: v. Monetus. Guncherus, comes Girartzburg: 1271. Henrici: v. Gerardus. Henrici de Porta: v. Iohannes. Henricus f. Amiceti, de Castagnabona: 1256; eius filius: v. Franciscus, Iohannes. Bertolotus, de Castagnabona: 1256. calegarius de Vercelli, habitator Varaginis, Burgi: 1256. Cerbus dictus Mazinus, de Cantalupo: 1256; eius filius: v. Franciscus, Iacobus de Bosco, marchio: 1248. de Casteliono, notarius, cancellarius comunis Ianue: 1254. de Flandria, marescalcus Henrici VII: 1261, 1262. de Illionibus, iudex: 1274. de Nigro: 1269. de Savignono, notarius, cancellarius comunis Ianue: 1254. de Virnenburg, Moguntinus, depositus: 1271. f. Iacobi Ferri, de Sancto Nazario: 1256. fr. Iacobi Garatoni, de Castagnabona: 1256; eius filius: v. Petrus. VII, imperator: 1259, 1260, 1261, 1262; eius consiliarius: v. Sanctus de Riparolio; eius marescalcus: v. Henricus de Flandria; eius sigillum: 1259, 1260; eius vicarius in Ianua: 1260, 1261, v. Thomas de Thodinis; notarius eius camere: v. Bernardus de Mercato; scriba eius camere: v. Leopardus f. Frenecti. f. Iohannis de Saxello, de Sancto Nazario: 1256. fr. Iohannis Sachareli, de Casanova: 1256; eius filius: v. Obertus. Iocha: 1272. fr. Oberti Lixi, Burgi: 1256; eius frater: v. Nicola. rex Cipri et Ierusalem: 1247, 1265; eius avunculus: v. Balianus de Ibelino, Philip- pus de Ibelino; eius bailivum secrete: v. Thomas de Pinchiniaco; eius frater: v. Amarigus dom. Tyri, Guido conestabulus regni Cipri; eius notarius: v. Stephanus de Cipro; marescalcus eius hospicii: v. Baldoinus de Noris. Schenardus, de Sancto Nazario: 1256; eius filius: v. Franciscus, Iohannes, Leonus. Spinula: 1252. f. Thome de Thomais, de Alpexelo: 1256. Vacha de Finario: 1250. Vilanus, f. Danielis de Plano: 1256; eius filius: v. Guillelmus, Iacobus, Iohannes, Ni cola, Petrus. Hermirius: v. Iasinus. Hollandia [Olanda]: 1263. homagium: 1248, 1256, 1257, 1270, 1273. Honestus: v. Georgius. Hospinello (de): v. Guido. Hostiensis episcopus: v. Iohannes. Hugo: v. Ugo. Iacharia, Zacharia: v. Benedictus, Matheus. Iachinus: v. Iacobus. Iacobina, heres Iohannis Culti: 1256. – 128 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA f. Ansaldi filii Layni, Burgi: 1256. Arcidranus de Caxina, habitator Varaginis, Burgi: 1256; eius filius: v. Guillelmus. Barleta, f. Ansaldi, de Casanova: 1256. f. Bovetis de Thomais, de Alpexelo: 1256; eius filius: v. Gabriel. Canutus, eius gener: v. Rubeus. Cepulla: 1272. Cigala, canonicus Ianue: 1253. comes palatinus de Lomello, eius notarius: v. Salvus de Trebiano. de Albario, notarius: 1244, 1245, 1247, 1248, 1251-1253. de Balduino, potestas Ianue: 1242. de Bennesia, notarius: 1252, 1256. de Carcano, potestas Ianue: 1251. de Casteleto, habitator Alpexele: 1256. de Clavaro, eius filius: v. Ricius. de Furno: 1265. de Lanfrancho de Thomais, de Alpexelo: 1256; eius frater: v. Franciscus, Manfredus. de Ponte, ancianus comunis Ianue: 1268. de Ponzono, marchio: 1256. de Terdona, notarius: 1256. episcopus Fogonensis, frater Ordinis Minorum: 1266, 1267; eius sigillum: 1267. Ferrus, de Sancto Nazario: 1256; eius filius: v. Henricus. fr. Francisci filii Ceruti, de Alpexelo: 1256; eius frater: Ottobonus, Petrinus. fr. Francisci, filii Henrici fratri Iacobi Ga ratoni, de Castagnabona: 1256. f. Gandulfi de Fussatelo: 1256; eius frater: v. Franciscus, Guillelmus. Garatonus, de Castagnabona: 1256; eius frater: v. Henricus. f. Guilini Bertoloti, de Castagnabona: 1256. f. Guillelmi Audane, dictus Spaleria: 1272. f. Guillelmi Bertoloti, de Castagnabona: 1256. f. Henrici Cerbi, de Cantalupo: 1256. f. Henrici Vilani, de Plano: 1256. Iachinus: 1256; eius filius: v. Guillelmus, Precival. Laboranti Spalam: 1256; eius frater: v. Pascal; eius filius: v. Benedictus, Guillelmus, Ianinus. le Petit: 1265. Maniavacha, eius filius: v. Melianus. Marocelus: 1270. f. Petri Bozani, de Castagnabona: 1256. f. Petri Culti, de Alpexelo: 1256. Polarolus, Burgi: 1256; eius filius: v. Iohannes, Lafrancus. Ragnus, de Sancto Nazario: 1256; eius filius: v.Iohannes. rex Maioricarum, comes Russilionis, Ceritanie, dom. Montispesulani: 1268; eius consiliarius: v. Amalricus vicecomes, Arnaldus de Podiorfila, Bemegadius de Vilariacuto, Benegarius de Podio, Bernardus abbas, Bernardus Saporis, Franciscus de Pulcro Castro, Iacobus Scuderii, Nicola de Sancto Iusto, Petrus Raymondi, Raimundus de Duroforti, Raimundus de Rofiace, Ugo de Cacione; eius notarius: v. Petrus Scuderius; eius sigillum: 1268. Rubeus: 1247. Runsque de Perpiniano: 1268. Scuderius, notarius et consil. Iacobi regis Maioricarum: 1268. Tarachus de Plano: 1256; eius filius: v. Ansaldus. Taraschinus, f. Taraschini, de Alpexelo: 1256. Taruchus, de Casanova: 1256; eius gener: v. Bertolinus de Toyrano. Tholosanus, frater Ordinis Predicatorum: 1265. f. Ugetus Layni, de Sancto Nazario: 1256. Iacopini de Pontremulo: v. Ricobonus. Iacopo (de): v. Manfredus. Ianella Advocatus, cognatus Bonifacii comi tis Baaluchi: 1253. – 129 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA Ianotus Squarzaficus, iudex: 1274. Ianua [Genova] abbas populi: 1256, 1262; Benedictus de Archu, Iohannes de Monticello, Pascal de Cassino, Pascal de Sancto Stefano; palacium in quo moratur: v. palacium Aurie. anciani: v. Bonaiuncta Quartinus, Bonifacius Anioynus, Christianus Bonaventura, Elianus Bassus, Iacobus de Ponte, Iasinus Hermirius, Iohannes de Vignolo, Iohannes Ricius, Lucianus Imperialis, Manuel Sapana, Melianus Gallucius, Thomas de Montaldo; v. consilium ancianorum. archiepiscopus: v. Gotifredus Spinula, Porchetus Spinula, Syrus; eius vicarius in Peyra: v. Gualterius de Verano. arenghum, parlamentum: 1261, 1262. assessor potestatis: v. Milonus de Pascherio. cancellaria ducis et consilii: 1269. cancellarius comunis et ducis: v. Iohannes de Laurentiis, Lanfrancus de Valle, Petrus de Reza. cancellarius comunis: v. Antonius de Credencia, Antonius de Sancto Urcisio, Conradus de Credencia, Conradus Mazurrus, Iohannes Bonihominis, Loysius Calvus, Henricus de Casteliono, Henricus de Savignono, Iohannes Carbonus, Iohannes de Laurentiis, Lanfrancus de Zoalio, Lanfrancus de Valle, Massimus de Iudicibus, Obertus Mazurrus, Petrus de Bargalio, Petrus de Reza, Rollandus de Manarolia. capitanei comunis et populi: 1245, 1262; v. Obertus Aurie, Obertus Spinula, Raffael de Auria, Galeotus Spinula de Luculo. capitaneus et vicarius regius: v. Thomas de Todinis. capitulum: 1246, 1256, 1302; capitulum quod loquitur de robariis: 1259. capsieta deputata ad denunciationes pertinentes ad iura et publica comunis: 1246. cartularium in quo scripta sunt nomina consiliariorum: 1268. castellania: 1259. clavigeri: v. officium clavigerorum. collegium iudicum: 1274. compagna: 1250, 1251. compera librarum 150.000: 1256, 1257. compera librarum 35.000 imposita pro factis Cypri: 1255. consilium 15 sapientum ducis: 1271; v. Antonius de Montenigro, Antonius de Sancto Urcisio, Amigetus Bassus, Antonius Carbonus, Bartholomeus de Odino, Franciscus Carena, Iohannes de Pinu, Iohannes de Vulturo, Martinus Marruffus, Nicola Fatinanti, Raffael de Laurentio, Raffael Vatacius. consilium ancianorum: 1268; v. anche anciani. consilium 12 sapientum: 1270; v. anche sapientes 12. consilium gubernatorum: 1254, 1256, 1257, 1261; v. anche gubernatores. consilium viginti sapientum super negociis comunis: 1258. consilium, consilium generale: 1261, 1268, 1270; v. cartularium. consilium, consilium maius: 1252, 1268, 1274. consul in imperio Romanie: v. potestas vel consul. consules comuni: v. Corsus de Mari, Obertus Spinula, Ottobonus de Albericis, Symon Aurie. contracta calderariorum: 1255. contracta palaciorum comunis: 1255. coquina abbatis pupuli iuxta palacium Alberti de Flisco: 1255. domus Conradi de Auria: 1256. domus Martini Tornelli: 1241. dux: 1270; v. Antonius Adurnus, Iohannes de Murta, Symon Bucanigra; palacium in quo habitat: v. palacium ducalis. gabelle: 1260. – 130 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA gubernatores: v. Andreas de Gavio, Andreas de Nazario, Blaxius de Nicia, Daniel Grilus, Iohannes de Loco, Lanfrancus de Casali, Luca de Nigro, Thomas de Casanova, Rafus Maniavacha, Valerianus Cataneus; v. anche consilium gubernatorum. guibellini: 1265. iudex et vicarius Henrici VII: 1260, 1261. iudex super iuribus et publicis comunis: v. Guiscardus de Gaidoldis. macellum: 1241. mercatores: 1263. miles potestatis: v. Conradus Gardinus. Modulum: 1241; v. anche ecclesia Beati Marchi. officium assignationis mutuorum: 1257. officium clavigerorum, clavigeri: 1255. officium de robariis: 1259. officium 24 sapientum: 1269. palacium Aurie quo habitat potestas: 1252. palacium Aurie quo moratur abbas populi: 1246. palacium ducale in quo habitat dux: 1271; capella vetus: 1274. palacium heredum Alberti de Flisco in quo moratur abbatis populi: 1250, 1251, 1255; v. anche coquina. palacium novum comunis in quo moratur potestas: 1268, 1270. palacium Serrevalis in quo morantur gubernatores civitatis et ubi reguntur consilia: 1261; terracia: 1254, 1257. parlamentum: v. arenghum. platea ante ecclesia Sancti Laurentii: 1261, 1262. potestarie riperiarum: 1259. potestas: 1256, 1266; Cavalcabos de Medi cis, Danius de Osenaygo, Franciscus de Inghiramis, Guiffreotus Grasellus, Guillelmus Gardinus, Iacobus de Balduino, Iacobus de Carcano, Michael de Salvaticis; potestas, Symon de Grimeello, Çambelinus de Bernardo de Brixia; eius miles: v. Conradus Gardinus; potestas, palacium quo habitat. v. palacium Aurie, palacium novum. potestas et vicecomes Ianuensium in regno Cipri: v. Matheus Zacharia. potestas in Cipro: v. Megoullus Lercarius. potestas vel consul in imperio Romanie: 1266; v. Andalus de Mari; eius consiliarii: v. *** de Nigro, Antonius de Monelia, Benedictus de Rolando, Daniel Ottavianus, Iohannes de Mari, Seguranus Salvaygo. registrum comunis: 1246, 1269, 1272. sapientes 12 super expendenda et erroganda pecunia comunis: 1256 ; v. anche consilium 12 sapientum. scriba comunis: v. Iohannes Bonihominis, Lombardinus Spinula, Loysius Calvus. sigillum: 1265. vicarie riperiarum: 1259. vicarius ducis: v. Iohannes de Gualdo. vicarius Henrici VII: v. iudex et vicarius Henrici VII. vicarius potestatis: v. Nicola de Salamonibus, Iohannes de Gualdo. vicarius regius civitatis: v. Pasarinus de La Turre, Thomas de Todinis de Ancona. vicecomes Ianuensium: v. potestas et vice- comes Ianuensium. v. ecclesia Beati Marchi in Modulo, ecclesia Sancti Laurencii. civis: v. Christianus de Guisulfo, Gabriel Marocelus, Gerardus de Ultramarinis, Iohannes de Ancisa, Murualdus Cibo, Obertus de Braco, Thomas Archantus. Ianuarius de Monleone notarius: 1255. Ianuinus, fr. Cervini, de Casanova: 1256. Ianus Marocelus, f. Frederici: 1273, eius ma ter: v. Eliana. Iasinus Hermirius, ancianus comunis Ianue: 1268. Ibelino (de): v. Balianus (magnus), Balianus, Philippus. – 131 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA Ilerda [Lerida], castrum regium: 1268. Illicis [Lerici]: 1245. Illionibus (de): v. Henricus, Matheus. imperator: 1261, 1263; v. Andronicus, Carolus rex, Henricus VII. Imperialibus (de): v. Dominicus. Imperialis: v. Angellus, Lucianus. Imperium Romanum: 1259, 1260, 1261, 1262, 1271. Inghetus Bonus lanerius: 1269. Inghiramis, Inghinamis (de): v. Franciscus. Inguetus Gentilis, eius cocha: 1265. Innocentius II papa: 1242. inquisitor: v. Raimundus de Duroforti. investitura: 1256. Iocha: v. Henricus. Iohanacius, Burgi: eius filius: v. Guillelmus. Iohanacius, de Casanova: eius filius: v. Thomas. Iohannes, Iohanninus fr. Ansaldi Maniavache, Burgi: 1256. f. Ansaldi Ramacii, de Casanova: 1256. fr. Antonii filii Ricii Sartoris, Burgi: 1256. fr. Antonii et Francisci filiorum Ansaldi Piole, de Sancto Nazario: 1256. Baili, f. Thome Sachareli, de Casanova: 1256. Bocacius, notarius: 1256. Bocherius, notarius: 1266, 1267. Bonihominis, notarius, cancellarius et scriba comunis Ianue: 1244, 1245-1248, 12511253. f. Bucii de Pavara de Thomais, de Alpexelo: 1256; eius filius: v. Antonius. Cabassole, miles, legum doctor: 1268. cardinalis, tit. Sancti Grisogoni: 1242. Colombe, f. Ansaldi Colombi, de Casanova: 1256; eius frater: v. Vayretus, Franciscus. Cultus de Alexandria: 1256; eius heres: v. Franceschina, Iacobina. de Ancisa, civ. Ianue: 1268. de Avundo, notarius: 1255. de Bençononibus, notarius: 1248. de Flisco, iudex: 1274. de Fossatelo, eius filius: v. Petrus. de Fossato, eius filius: v. Nicola. de Gualdo, f. magistri Angelli de Gualdo, iuris utriusque peritus, vicarius potestatis et vicarius ducis Ianue: 1268, 1269. de Laurentiis de Gavio, notarius, cancellarius comunis et ducis Ianue: 1269. de Loco, gubernator comunis Ianue: 1257. de Mari, consil. potestatis Ianue in imperio Romanie:1266. de Monteolivo: 1265. de Monticello, abbas populi Ianue: 1261. de Murta, dux Ianue: 1271. de Octa, f. Oglerii de Thomais, de Alpexelo: 1256; eius filius: v. Guillelmus. de Pinu, f. Guillelmi, consil. comunis Ianue: 1274. de Plessia, bailivus Talie: 1265. de Rocha, notarius: 1265. de Saxello; eius filius: v. Henricus. de Solaina, notarius: 1273. de Stela, eius filius: v. Guillelmus Altadona. de Uvada: 1274. de Vignolo, ancianus comunis Ianue: 1268. de Vulturo, macellarius, consil. comunis Ianue: 1274. f. Dondi Barlete, de Casanova: 1256. dux Lotharingie, Brabantie, Lymburgie: 1263; eius sigillum:1263. episcopus Hostiensis, cardinalis: 1242. Felorus: 1257. Ferrus, f. Petri Ferri, de Alpexelo: 1256; eius filius: v. Petrus. Florençola: 1254. fr. Francerini Guillelmi de Plano de Roza, de Casanova: 1256. fr. Francisci filii Ceruti, de Alpexelo; eius frater: v. Petrus, Ottobonus, Iacobus: 1256. f. Francisci Rolandoti, Burgi: 1256. – 132 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA Gedus: 1272. nep. Guillelmi Molaschi, de Casanova: 1256. Henrici de Porta, notarius: 1269. f. Henrici filii Amiceti, de Castagnabona: 1256. f. Henrici Schenardi, de Sancto Nazario: 1256. f. Henrici Vilani, de Plano: 1256. f. Iacobi Polaroli, Burgi: 1256. f. Iacobi Ragni, de Sancto Nazario: 1256; eius frater: v. Ottobonus, Cerveleria. f. Iohannis Sachareli, de Casanova: 1256. magistri Angelli de Gualdo: v. Iohannes de Gualdo. Maniavacha, eius filius: v. Nicola. f. Manuelis Guisulfi, Burgi: 1256. dictus Musus, f. Guillelmi caminatoris, Burgi: 1256. , papa: 1265, 1268. f. Petri Zembi, de Cantalupo: 1256. fr. Ricii sartoris: 1256. Ricius, ancianus comunis Ianue: 1268. fr. Rusini de Bollo, de Montesacho: 1248. Sacharelus dictus Scarela, de Casanova: 1256; eius filius: v. Iohannes; eius frater: v. Henricus. Salvaigus, iudex: 1274. Sarielus, Burgi: 1256. Taricus, Burgi: 1256; eius filius: v. Precival. Tristivelus, eius filius: v. Nazarinus. Isolda ux. Oberti de Auria: 1256. Ispania [Spagna]: 1274. iudex: v. Antonius, Bonifacius de Bonifaciis, Guiscardus de Gaidoldis, Leopardus f. Frenecti, Nicola de Salamonibus, Obertus Paxius, Petrus de Tuderto, Petrus Ugolini, Rolandus de Castelione, Sanctus de Riparolo, Stephanus de Cipro. Iudicibus (de): v. Massimus. iuris peritus: 1262; v. Angellus Imperialis, Burgetus de Serricino, Franciscus de Inghi ramis, Guillelmus Michaelis, Lanfrancus Pignolus, Marchisius de Cassino, Marinetus de Marino, Michael de Vineis, Nicola Guercius, Novelus de Gavio, Raimundus de Casali. iuris utriusque peritus: v. Iohannes magistri Angelli de Gualdo. ius iusti precii o ius quo subvenitur deceptis ultra dimidiam iusti precii: 1253, 1255, 1256. iusticiarius: 1263. Iustinis (de): v. Iustinus. Iustinus de Iustinis: 1265. karati: 1265. Karolus: v. Carolus. Kinamus, Kirramus: v. Loynamus. kup, kupruvare: 1263. Laboranti Spalam: v. Iacobus. laboratores: 1263. Lafrancus: v. Lanfrancus. lagena: 1263. Lagneto (de): v. Guillelmus. lana: 1263. lanerius: v. Bartholomeus de Odino, Inghetus Bonus. Lanfrancho de Thomais (de): v. Iacobus. Lanfrancus, Lanfranchus, Lafranchus Barosus, f. Gandulfi Barosi, de Castagnabona: 1256; eius filius: v. Ansaldus. de Casali, gubernator comunis Ianue: 1257. de Corsio, draperius: 1261. de Valario, notarius: 1251. de Valle, notarius, cancellarius comunis et ducis Ianue: 1269. de Zoalio, notarius, cancellarius comunis Ianue: 1269. dictus Gofus, f. Iacobi Polaroli, Burgi: 1256. – 133 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA Guisulfi: 1256; eius heres: v. Precival, Thomas. Pignolus, iuris peritus: 1252. fr. Ricii filii Iacobi de Clavaro, Burgi: 1256, eius frater: v. Guillelmus. serrator, Burgi: 1256. Spinola, potestas Ovade: 1248. Lateranum [Laterano]: 1242. Laudixius: v. Loysius. Laurentiis (de), Laurentio (de): v. Iohannes, Raffael. Lavagio Rubeo (de): v. Odinus. Lavania [Lavagna], comes: v. Albertus de Flisco. Laynus: v. Baldoinus, Ugo. Laynus, eius filius: v. Ansaldus. legum doctor: v. Agabitus filii Stephani de Columpna, Bernardus Saporis, Iohannes Cabassole, Çambelinus de Bernardo. legum professor: v. Arnaldus de Podiorfila. lembus: 1268. leo: 1260. Leodiensis[Liegi], episcopus: v. Teobaldus. Leonardus Piola, Burgi: 1256. Leonus, f. Henrici Schenardi, de Sancto Nazario: 1256. Leopardus, f. Frenecti notarii de Sancto Petro de Pisis, iudex ordinarius, notarius, scriba camere Henrici VII: 1261, 1262. le Petit: v. Iacobus. Lercarius: v. Megoullus, Turellus. leza: 1256. libellum: 1243. libra: 1242, 1256. licentiatus in decretis: v. doctor in decretis. ligatores torsellorum seu fardellorum: 1263; v. anche factores. ligna: 1266, 1268. lignum: 1266; v. anche cocha, galea, navis, vaselus, vasum. linum: 1263; v. anche panni linei, peple. littere rubee imperiales: 1266. Liturfis (de): v. Galeotus. Lixi: v. Obertus. Loberiensis [Lombez], archidiaconus: v. Agabitus f. Stephani de Columpna. Loco (de): v. Iohannes. Locharingia: v. Lotharingia. Lodovicus, Ludovvicus, Luddowicus: de Bavaria, eius filius: v. Lodovicus. f. Lodovici de Bavaria, marchio Brandenburgensis: 1271. logotheta: v. Stratiochitus. Loisius: v. Loysius. Lombardus, Lombardinus Spinula: 1261. Spinula, notarius et scriba comunis Ianue: 1246. Lomelinus: v. Ugo. Lomello (de), comes palatinus: v. Iacobus. Lotharingia, Locharingia [Lotaringia] dux: v. Iohannes. Loynamus, Kinamus, Kirramus, eius filius: v. Stratiochitus. Loysius, Laudixius, Loisius Calvus, notarius, cancellarius et scriba comunis Ianue: 1244, 1245-1248, 12511253. Marocelus, f. Thomaini filii Frederici: 1273. Luca, Lucas, Luchinus cardinalis, tit. Sanctorum Iohannis et Pauli: 1242. de Nigro, gubernator comunis Ianue: 1257. de Petrarubea, abbas comunis et populi Peyre: 1266. Lucianus Imperialis, ancianus comunis Ianue: 1268. Lucolo, Luculo (de): v. Galeotus Spinula, Neapolinus Spinula, Nicola Spinula, Oddoardus Spinula, Opecinus Spinula, Raynaldus Spinula. Ludovvicus: v. Lodovicus. Lymburgia [Limburgo], dux: v. Iohannes. – 134 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA macellarius: v. Antonius de Sancto Urcisio, Iohannes de Vulturo. Machlimiense [Malines], opidum: 1263. magena: 1266. magister: v. Arnaldus Carlus, Angellus de Gualdo, Christianus de Guisulfo, Omnisbonus. maiordomus: v. Petrus Raymondi. Maiorice, Maioricis [Maiorca], rex: v. Iacobus; civis, (de): v. Bernardus Serra, Guillelmus Michaelis. Malonus: v. Nicola. Manara, eius filius: v. Obertus. Manarolia (de): v. Rolandus. Manfredus de Carreto, marchio: 1252. de Castagna, extimator: 1248. de Iacopo, notarius: 1257. de Nigro, iudex: 1274. fr. Iacobi de Lanfrancho de Thomais, de Alpexelo; eius frater: v. Franciscus: 1256. Maniavacha: v. Ansaldus, Iacobus, Iohannes, Petrus, Rafus. Manuel de Flisco, dictus Cardinalis: 1265. de Savignono: 1254. de Thomais, f. Bruneli, de Alpexelo: 1256. Grillus, iudex: 1274. Guisulfus, Burgi: 1256; eius filius: v. Antonius dictus Scalvus, Gandulfus, Guillelmus, Iohannes. Sapana, ancianus comunis Ianue: 1268. Marabotus: v. Nicola. Marana [Mariana-Corsica], episcopatus: 1242. marchio: v. Albertus de Carreto, Antonius de Carreto, Bonifacius de Cravexana, Conradus de Bosco, Franciscus de Cravexana, Henricus de Bosco, Iacobus de Ponzono, Lodovicus f. Lodovici de Bavaria, Manfredus de carreto, Otto de Carreto, Otto de Cravexana, Teodorus, Ugo de Carreto. Marchisius, Marchisinus de Cassino, iuris peritus: 1252. Oberti de Domo, notarius: 1269. Marchus Portonarius, f. Tinati: 1269. Mare Maius [Mar Nero]: 1266. marescalcus: v. Baldoinus de Noris, Henricus de Flandria, Thomas de Monteolivo. Mari (de): v. Andalus, Corsus, Galeotus, Gandus, Georgius, Iohannes. Marinetus de Marino, iuris peritus: 1252. Marino (de): v. Marinetus. Marocelus, Marocelis (de): 1256; v. Agabitus, Bonifacius, Fredericus, Gabriel, Iacobus, Ianus, Loysius, Petrus, Thomainus. Maroni de Valle, de Montesacho: 1248. Marrolii, Maroli: v. Auricola, Bonus. Marruffus: v. Martinus. Martinus cardinalis, tit. Sancti Stefani in Celio Monte: 1242. de Botono, de Montesacho: 1248. de Burgeto Monelie: 1250. de Montaldo, iudex: 1274. Marruffus, consil. comunis Ianue: 1274. Tornellus, eius domus: 1241. Mascardus: v. Guillelmus. Masimino (de): v. Petrus. massa: 1263. Massimus de Iudicibus, notarius, cancellarius comunis Ianue: 1274. masticum: 1266. Matheus de Illionibus: 1274. de Pascalibus: 1265. Zacharia, potestas et vicecomes Ianue in regno Cipri: 1247. Mauri: 1274. Mazinus: v. Henricus Cerbus. Mazurrus: v. Conradus, Obertus. Medicis (de): v. Cavalcabos. Megoullus Lercarius, potestas Ianue in Cipro: 1265. mel: 1263. Melianus Ceba: 1268. – 135 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA Gallucius, ancianus comunis Ianue: 1268. f. Iacobi Maniavache, Burgi: 1256. Mercadante de Sarzana, eius filius: v. Ugo linus. Mercato (de): v. Bernardus. mercator: 1259, 1263, 1265. Merlus: v. Guillelmus. Mesigra: v. Obertus. Mezano (de): v. Bertolinus. Michael Bonaventura, notarius: 1273. de Salvaticis, potestas Ianue: 1252. de Vineis, iuris peritus, habitator Monti spesulani: 1268. f. Pasqualis fratris Iacobi Laboranti Spa- lam: 1256. Michaelis: v. Guillelmus. miles: v. Bemegadius de Vilariacuto, Benega rius de Podio, Bernardus Saporis, Conradus Gardinus, Ferrarius de Caneto, Franciscus de Pulcro Castro, Galeotus de Auria, Iohannes Cabassole, Nicola Antonius de Au- ria, Petrus Raymondi, Raffael de Auria, Stephanus de Columpna, Symon de Grimeello, Thomas de Thodinis, Ugo de Cacione. Millemarchis (de): v. Aimericus. millenarium: 1263. Milonus de Pascherio, assessor potestatis Ia nue: 1250. mina: 1256. modius: 1263. Modulum [Genova]: 1274. Moguntine, Moguntinus, [Magonza], : v. Henricus de Virnen burg; provisores ecclesie: 1271. Molaschus: v. Guillelmus. molendina: 1253. Monachum [Monaco]: 1259. monasterium Arulensis [Arles-sur-Tech], ab- bas: v. Bernardus. monasterium Lipsi [Galatha]: 1267. monasterium Populeti [Poblet], abbas: v. Pontius. monasterium Sancte Clare [Nicosia-Cipro]: 1265. monasterium Santi Laurentii [Avignone], capella beati Theodorici: 1268. Monelia, Monelie [Moneglia] (de): v. Anto nius, Franciscus, Martinus de Burgeto. moneta: 1263. Monetus Gultarolus, de Sancto Nazario: 1256. Monleone (de): v. Ianuarius. Monsferratum [Monferrato], marchio: v. Teodorus. Monspesulanum [Montpellier], dominus: v. Iacobus rex; habitator: v. Michael de Vineis. Montaldo (de): v. Guillelmus, Martinus, Thomas. Monte Catheno (de): v. Otto. Montelauto (de): v. Petrus, Ianuarius. Montenigro (de): v. Antonius. Monteolivo (de): v. Iohannes, Symon, Tho mas. Monterotondo (de): v. Bernardus. Monterubeo (de): v. Bernardus. Montesacho [loc.]: 1248; homines de: v. An tonius f. Oberti de Valle, Bavaçanus f. Alegri de Valle, Botono (illi de), Iohannes fr. Rusini de Bollo, Maroni de Valle, Martinus de Botono, Obertus f. Manare, Petrus Auricule, Rusinus de Bollo. Monticello (de): v. Iohannes. Morus, f. Boveti de Thomais, de Alpexelo: 1256. Muluchus, f. Ansaldi Maniavache, Burgi: 1256. municiones: 1261. Murruellus, f. Alberti de Flisco comitis La vanie: 1246. Murta (de): v. Iohannes. Murualdus, Mirualdus Cibo, civ. Ianue: 1268. Salvaygus: 1261. Musso (de): v. Petracius. Mustus, f. Errii: 1244. – 136 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA Nanfus: v. Andreas. Napolionus, eius filius: v. Baudinotus. Narbona, vicecomes et dominus: v. Amalricus. naufragium: 1266. navigium: 1268; v. anche cocha, galea, lignum, vaselus, vasum. navis: 1263, 1266, 1268; v. anche cocha, galea, lignum, vaselus, vasum. Nazarinus, f. Iohannis Tristiveli, de Sancto Nazario: 1256. Nazario (de): v. Andreas. Neapolinus Spinula de Luculo: 1268. Nebolensis [Nebbio], episcopatus: 1242. Nerbona (de): v. Otavianus. Nichiforus Ocumnos o Comnos, consocer, cancellarius imperatoris Andronici Paleologi: 1266, 1267. Nicia (de): v. Blaxius. Nicola, Nicolaus, Nicolinus, Nicolosus Antonius de Auria, miles: 1273. Barbavaria: 1269. Cappa: 1265. Carpenetus: 1261. de Camulio, notarius: 1261. de Castello, notarius: 1269. de Flisco dictus Cardinalis: 1265. de Parma, notarius: 1266. de Redenascho: 1272. de Salamonibus de Papia, iudex, vicarius potestatis Ianue: 1272. de Sancto Iusto, consil. Iacobi regis Maioricarum, tesaurarius: 1268. de Tolomeo: 1256. Falamonica: 1254. Fatinanti, notarius, consil. comunis Ianue: 1274. Ferrus, Burgi: 1256. Guercius, iuris peritus: 1252. f. Henrici Vilani, de Plano: 1256. f. Iohannis de Fossato, Burgi: 1256. f. Iohannis Maniavache, Burgi: 1256. Malonus: 1269. Marabotus: 1265. fr. Oberti Lixi, Burgi: 1256; eius frater: v. Henricus. Spinula: 1254. Spinula de Lucolo: 1268. Nicosia, Nicossia: 1247, 1265; acqueductus: 1265; aula regia: 1265; balneum comunis Ianue: 1265; fovea: 1265; vicecomes: v. Elia Alamanus; v. monasterium Sancte Clare. Nigri: v. AnsaldusOberti. *** de Nigro, consil. potestatis Ianue in imperio Romanie: 1266. Nigro (de): v. Andriolus, Guilinus, Henricus, Luca, Manfredus, Prianus, Seguranus. Nigrone (de): v. Guillelmus. Nimocensis [Limassol], episcopus electus: v. Bartholomeus canonicus. Nolascus, Nolaschus Gentilis olim de Turcha: 1255; eius filius: v. Dagnanus; eius uxor: v. Mabilia. Nolaschinus, f. Dagnani filii Nolasci Gentilis: 1255; eius mater: v. Ayguineta. Nores (de), Noris (de): v. Baldoinus. notarius: v. Antonius de Credencia, Antonius Scachi, Arnaldus Carlus, Atto Placentinus, Bartholomeus Pedebo, Benedictus de Fontanegio, Bernardus de Mercato, Bernardus de Monterubeo, Bernardus de Podio, Bertolinus de Mezano, Bonavere de Trebiano, Bonifacius de Camulio, Conradus de Credencia, Conradus Mazurrus, Facius Testa, Franciscus de Monelia, Frenectus, Gabriel de Predono, Gabriel Gaita, Galeotus de Liturfis, Georgius de Clavaro, Guillelmus Caligepallii, Guillelmus Vegius, Henricus de Casteliono, Henricus de Savignono, Iacobus de Albario, Iacobus de Bennesia, Iacobus de Terdona, Iacobus Scuderii, Ianuarius de Monleone, Iohan – 137 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA Novelus de Gavio, iuris peritus: 1270. Obertacius Spinula: 1250, 1251. Oberti de Domo: v. Marchisius. Oberti Faioli: v. Guillelmus. Oberti Nigri: v. Ansaldus. Obertus, Obertinus, Ubertus fr. Andree Nanfi, Burgi: 1256; eius frater: v. Franciscus. Archerii, Burgi: 1256; eius frater: v. Thomas. Aurie, capitaneus comunis et populi Ianue: 1252. Aurie f. Petri, eius filius: v. Conradus, eius uxor: v. Isolda. Cavealis, de Cantalupo: 1256; eius filius: v. Franciscus, Ugo, Valente. comes Baaluchi, eius filius: v. Bonifacius. de Braco, civ. Ianue: 1268. de Galiana: 1247. de Porta, Burgi: 1256; eius filius: v. Baldoinus. de Sancto Michaele: 1248. de Valle, eius filius: v. Antonius. Durtricis, Burgi: 1256. Faolus de Varagine, notarius: 1256. Gatilusius: 1268. f. Henrici fratris Iohannis Sachareli, de Casanova: 1256. Lixi, Burgi: 1256; eius frater: v. Henricus, Nicola. f. Manare, de Montesacho: 1248. Mazurrus, cancellarius comunis Ianue, notarius: 1270 - 1272. Mesigra de Signo, habitator Alpexele: 1256. f. Otoboni Trisinele, de Sancto Nazario: 1256. Paxius, iudex: 1253. fr. Petri filii Iohannis de Fossatelo: 1256; eius frater: v. Ansaldus, Guillelmus. Quatonus, Burgi: 1256. Spinula, capitaneus comunis et populi Ianue: 1252. Spinula, consul comunis Ianue: 1241. Testa, notarius: 1248. obsides: 1268. Octa (de): v. Iohannes. Ocumnos: v. Nichiforus. Oddo: v. Otto. Oddoardus de Clavaro, eius filius: v. Georgius. Spinula de Lucolo: 1254. Odino (de): v. Bartholomeus. Odinus de Lavagio Rubeo, de Castagnabona: 1256. Odonetus executor, Burgi: 1256. Oeser: v. Petrus. Oglerius f. Ansaldi filii Layni, Burgi: 1256. de Thomais, eius filius: v. Iohannes de Octa. oleum: 1263. Oliverius, f. Paganini de Carnata, habitator Trebiani: 1245. – 138 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA Opecinus, Opecius de Sancto Stephano: 1272. de Trebiano, eius filius: v. Facius. Spinula de Luculo: 1254. f. Thedixii de Trebiano: 1245; eius frater: v. Attolinus. ordeum: 1263. Osenaygo (de): v. Danius. Otavianus de Nerbona, notarius: 1256. Otobonus: v. Ottobonus. Ottavianus: v. Daniel. Otto, Oddo cardinalis Sancti Georgii: 1242. de Carreto, f. Manfredi de Carreto marchonis, marchio: 1252. de Carreto, marchio: 1252. de Cravexana, marchio: 1272. de Dampier, conestabulus regni Ierosolimitani: 1265. de Monte Catheno, consil. Petri regis Aragonum: 1268. de Trebiano, eius filius: v. Tedaldus. Ottobonus, Otobonus, Octobonus Bertolotus, de Castagnabona: 1256. de Albericis, consul comunis Ianue: 1241. de Flisco: 1261, 1262. fr. Francisci filii Ceruti, de Alpexelo: 1256; eius frater: v. Petrinus. Fraschareli Spalam: 1256; eius filia: v. Alaxia. fr. Iohannis filii Iacobi Ragni, de Sancto Nazario: 1256; eius frater: v. Cerveleria. Trisinela, de Sancto Nazario: 1256; eius filius: v. Obertus, Savignolus. Ovada, Uvada: 1248; domus ubi redditur curia: 1248; platea: 1248; potestas: v. Lanfrancus Spinula; vicarius potestatis: v. Guillelmus de Montaldo; (de): v. Iohannes. Paganus, Paganellus, Paganinus fr. Boni Maroli, de Sancto Nazario: 1256. de Carnata, eius filius: v. Oliverius. de Sancto Thoma, habitator Varaginis, Burgi: 1256. f. Guidonis de Trebiano: 1243; eius domus: 1243; eius uxor: v. Romea. Paleologus: v. Andronicus. palmi: 1267. panni: 1263; panni aurei: 1263; panni linei dealbati vel non: 1263; panni linei tincti: 1263; panni pileorum: 1263; panni serici: 1263. papa: v. Benedictus, Clemens, Innocentius, Iohannes. Papia (de): v. Nicola de Salamonibus, Paxinus calegarius; civis: v. Cavalcabos de Medicis. Parma, (de), civis: v. Franciscus de Inghiramis, Nicola. Pasarinus de La Turre, vicarius regius civitatis Ianue: 1270. Pascal, Pasqual de Cassino, abbas populi Ianue: 1246. de Sancto Stefano, abbas populi Ianue: 1257. fr. Iacobi Laboranti Spalam: 1256; eius filius: v. Michael. Pascalibus (de): v. Matheus. pascaticum: 1256. Pascherio (de): v. Milonus. pascua: 1273. passagium: 1259. passagium ultramarinum: 1268. passus: 1267. patriarcha: v. Costantinopoli. Paulus Vegius, notarius: 1270. Pavara (de): v. Bucius. Paxinus calegarius de Papia, habitator Varaginis, Burgi: 1256. Paxius: v. Obertus. pedagium: 1253, 1256, 1259, 1273. Pedebo: v. Bartolomeus. pedes: 1241. pelles agninarum: 1263; pelles capriolorum: 1263; pelles cervorum: 1263; pelles clippine: 1263; pelles cum pillo: 1263; pelles ferarum: 1263; pelles grisearum: 1263; pelles hyrcorum: 1263; pelles ovinarum: 1263; pelles speriolorum: 1263. – 139 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA Peregrinus de Bocha, notarius: 1265. Pereto (de): v. Petrus. Pergamo (de): v. Symon de Grimeello. Perpinianum, Perpiniano [Perpignan], castrum: 1268; burgenses: v. Guillelmus Eybimi; (de): v. Iacobus Runsque. Perrinus: v. Guillelmus. Petracius de Musso, notarius: 1253. Petrarubea (de): v. Luca. Petrus, Petrinus Auricule, de Montesacho: 1248. Aurie, eius filius: v. Obertus Aurie. Bertolotus, de Castagnabona: 1256. Bozanus, de Castagnabona: 1256; eius filius: v. Iacobus. f. Bozii, filii Bucii de Pavara, de Alpexelo: 1256. calegarius, Burgi: 1256. Cultus de Alpexela: 1256; eius filius: v. Iacobus. de Bargalio, notarius, cancellarius comunis Ianue: 1274. de Masimino: 1272. de Montelauto, notarius: 1268. de Pereto, Burgi: 1256. de Quadres, civ. Barchinonie, notarius: 1268. de Ranfredo: 1269. de Raymondo, Burgi: 1256. de Reza, f. Guillelmi, notarius, cancellarius comunis et ducis Ianue: 1256, 1257, 1269, 1270. de Tuderto, iudex: 1261, 1262. de Yporregia, canonicus Ianuensis: 1268. Elefantus: 1263. Ferrus, eius filius: v. Iohannes. fr. Francisci filii Ceruti, de Alpexelo: 1256; eius frater: v. Iacobus, Iohannes, Ottobonus. Gaimondus, de Casanova: 1256; eius filius: v. Ansaldus. f. Guilini Bertholoti, de Castagnabona: 1256; eius filius: v. Bos (?). f. Henrici fratri Iacobi Garatoni, de Casta gnabona: 1256. f. Henrici Vilani, de Plano: 1256. f. Iohannis de Fossatelo: 1256; eius frater: v. Ansaldus, Guillelmus, Obertus. f. Iohannis Ferri, de Alpexelo: 1256. Maniavacha, Burgi: 1256. Marocelus: 1256. Musus: 1248. Oeser, archiepiscopus Auguste, cancell. Petri regis Aragonum: 1268. Raymondi de Codaleto, maiordomus Dalmaticus, dom. de Bayullis, miles, consil. Iacobi regis maioricarum: 1268. IV rex Aragonum, Valencie, Sardinee, Corsice, comes Barchinonie,: 1268; eius cancellarius: v. Petrus Oeser; eius consiliarius: v. Ferrarius de Caneto, Franciscus de S. Clemente, Guillelmus de Cervillione, Otto de Monte Catheno; eius scriptor: v. Bernardus de Podio; eius sigillum: 1268. Sartor de Serna: 1243. f. Thome de Thomais, de Alpexelo: 1256. Ugolini, iudex: 1256. Ultramarinus, iudex: 1274. Zembus, de Cantalupo: 1256; eius filius: v. Iohannes, Precival. Peyra, Pera: 1266; abbas comunis et populi: v. Luca de Petrarubea; vicarius archiepiscopus Ianuensis: v. Gualterius de Verano; vicarius: v. Guillelmus de Lagneto; v. ecclesia Beati Michaelis; v. anche Galatha. Philippus Ardixonus de Tabia: 1258. de Carmadino: 1265. de Ibelino, avunculus Henrici regis Cipri: 1247; eius frater: v. Balianus de Ibelino. de Volta, custos castri Taioli: 1249. Pignolus: v. Lanfrancus. pilei: 1263. pillus: v. pelles cum pillo. Pinchiniaco (de): v. Thomas. pinguedo: 1263; v. anche arvina, sagimen. Pinu (de): v. Iohannes. – 140 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA Piola: v. Ansaldus, Baldoinus, Bosetus, Conradus, Leonardus, Thomas. Piola de Varagine: 1256. piper: 1263. pirate: 1274. Pisanus, f. Auricole Marrolii, de Sancto Nazario: 1256. piscaria: 1256. piscationes: 1253. Pise, Pyse [Pisa]: 1242, 1259, 1260; archiepiscopus: 1242; (de): v. Leopardus f. Frenecti notarii de Sancto Petro. pisi: 1263. pix vel teer: 1263, 1266. Placentinus: v. Atto. Plano (de), Plani Supranorum [loc. pr. Varazze], homines: v. Ansaldus Tarachus, Daniel, Iacobus Tarachus, Guillelmus f. Henrici Vilani, Iacobus f. Henrici Vilani, Iohannes f. Henrici Vilani, Nicola f. Henrici Vilani, Petrus f. Henrici Vilani; v. anche Casanova. Plano de Roza (de): v. Francerinus Guillelmi. Plathealonga: v. Ricardus. plaustrata: 1263. Plebis [Pieve di Teco], burgum: 1272; domus Guillemi Audane: 1272. Plessia (de): v. Iohannes. plumbum: 1263. Podio (de): v. Benegarius, Bernardus. Podiorfila (de): v. Arnaldus. Polarolus: v. Iacobus. pomus: 1260. Ponte (de): v. Iacobus. Pontius, abbas monasterii Populeti: 1268. Pontremulo (de): v. Ricobonus Iacopini. Ponzono, marchio: v. Iacobus. Porchetus [Spinula], archiepiscopus Ianuensis: 1254. porcus: 1263. Porta (de): v. Iohannes Henrici, Obertus. Portichu (de): v. Franciscus. portitores: 1263. Portonarius: v. Marchus. portus: 1266. potus: 1263. Precival, Precivallus: de Flisco: 1261. f. Guillelmi Bernerii, Burgi: 1256. f. Iacobi Iachini: 1256. f. Iohannis Tarici, Burgi: 1256. heres Lanfranci Guisulfi: 1256. f. Petri Zembi, de Cantalupo: 1256. Spinula: 1254. Predono (de): v. Gabriel. prelati: 1262. Prenestinus episcopus: v. Guillelmus. presbiter: v. Gualterius de Verano. Prianus de Nigro, iudex: 1274. Prodicarius: 1267. Pulcro Castro (de): v. Franciscus. puteus in ecclesia Sancte Erine [Galata]: 1267. Quadres (de): v. Petrus. quartinus (grani): 1256. Quartinus: v. Bonaiuncta. Quatonus: v. Obertus. Quilianum [Quiliano], castrum: 1254. quintale: 1263. Rabela de Grimaldis: 1256. Raffael de Auria, capitaneus comunis et populi Ianue, miles, ammiratus regni Sicilie: 1268. de Laurentio, consil. comunis Ianue: 1274. Vatacius, f. Augustini, consil. comunis Ianue: 1274. Rafus Maniavacha, gubenator comunis Ianue: 1257. Ragnus: v. Iacobus. – 141 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA de Casali, iuris peritus: 1252, 1257. de Duroforti, consil. Iacobi regis Maioricarum, inquisitor: 1268. de Rofiace, consil. Iacobi regis Maioricarum, doctor in decretis: 1268. Rainaldus: v. Guido. Ramacius: v. Ansaldus. Ranfredo (de): v. Petrus. rapina: 1266, 1268. Raymondi, Raymondo (de): v. Petrus. Raymondi de Codaleto: v. Petrus. Raynaldus Spinula de Luculo: 1254. Raynerius Bucanigra: 1254. Redenascho (de): v. Nicola. regales: 1253. represalia: 1268. Renum [Reno] fl.: 1271; comes palatinus: v. Rupertus. rex: v. Alfonsus IV, Carolus II, Carolus IV, Fredericus, Henricus, Iacobus, Petrus, Ugo. Reza (de): v. Petrus. Ricardus, Rizardus, Riçardus Anglicus, frater Ordinis Predicatorum, episcopus Chirsensis o Chirsenensis: 1266, 1267. de Gambatesa, capitaneus: 1270. de Plathealonga, notarius: 1268. Gerardi: 1243. Richardo (de): v. Rolandus. Ricius: v. Iohannes. f. Iacobi de Clavaro, Burgi: 1256; eius frater: v. Lanfrancus, Guillelmus. sartor, eius filius: v. Antonius. Ricobonus Iacopini de Pontremulo, notarius: 1260-1264, 1265, 1267. Rim[...]: 1268. Riparolo (de): v. Sanctus. riperie [riviere liguri]: 1268; v. anche Ianua, potestatie, vicarie. risum: 1263. rivus: 1256. Rizardus: v. Ricardus. Rocha (de): v. Iohannes. Rofiace (de): v. Raimundus. Rolando (de): v. Benedictus. Rolandoti: v. Franciscus. Rolandus, Rolandinus, Rollandinus de Castellione, iudex: 1261. de Manarolia, notarius, cancellarius comunis Ianue: 1268. de Richardo, notarius: 1241, 1244, 1245, 1247, 1248, 1251-1253. Romania: 1274; imperium: 1266; potestas Ianue: v. Andalus de Mari; consiliarius potestatis: v. *** de Nigro, Antonius de Monelia, Benedictus de Rolando, Daniel Ottavianus, Iohannes de Mari, Seguranus Salvaygo. Romanus cardinalis Sancte Marie in Porticu: 1242. Romea ux. Pagani filii Guidonis de Trebiano: 1243, 1244; eius domus: 1244. Rondena: v. Albertus. rotulum: 1263. Rubeo: v. Odinus de Lavagio. Rubeus: v. Iacobus. gener Iacobi Canuti, Burgi: 1256. f. Guillelmi Bernerii, Burgi: 1256. Ruffinus de Silvano: 1265. ruhe: 1253. rumbus (piscis): 1263. Runsque: v. Iacobus. Rupertus, comes palatinus Reni: 1271. rupes: 1256. Rusinus de Bollo, de Montesacho: 1248; eius frater: v. Iohannes. Russilionis [Roussilion], comes: v. Iacobus rex. ruyna: 1256. Sabaudia, comes: v. Amedeus. Sabinensis episcopus: v. Conradus. saccus: 1263. sacerdotes Greci: 1266. – 142 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA sagimen foce dicta zelsmont: 1263; v. anche arvina, pinguedo. sal: 1256, 1263, 1266. Saladus Aurie: 1255. Salamonibus (de): v. Nicola. Salvaigus: v. Iohannes. Salvaticis (de): v. Michael. Salvaygus: v. Murualdus, Seguranus. Salvus de Trebiano, notarius domini Iacobi comitis palatini de Lomello: 1243, 1244. Sancto Clemente (de): v. Franciscus. Sancto Donato (de): v. Guillelmus. Sancto Iusto (de): v. Nicola. Sancto Michaele (de): v. Obertus. Sancto Petro Arene (de): v. Amigetus Bassus. Sancto Petro de Pisis (de): v. Frenectus. Sancto Stefano (de): v. Opecinus, Pascal. Sancto Thoma (de): v. Andriolus, Andriolus de Fontana, Paganus. Sancto Urcisio (de): Antonius. Sanctum Nazarium, Sancto Nazario [loc. pr. Varazze]: 1256; homines de: v. Ansaldus Piola, Ansaldus f. Ugeti Ansermini, Antonius f. Ansaldi Piole, Antonius f. Savignoli, Auricoli Marrolii, Baldus Schenardus, Bonifacius Guilacie, Bonus Maroli, Cerveleria fr. Iohannis filii Iacobi Ragni, Franciscus f. Ansaldi Piole, Franciscus f. Baldoini Layni, Franciscus f. Henrici Schenardi, Henricus f. Iacobi Ferri, Henricus f. Iohannis de Saxello, Henricus Schenardus, Iacobus Ferrus, Iacobus Ragnus, Iacobus f. Ugetus Layni, Iohannnes fr. Antonii et Francisci filiorum Ansaldi Piole, Iohannes f. Henrici Schenardi, Iohannes f. Iacobi Ragni, Leonus f. Henrici Schenardi, Monetus Gultarolus, Nazarinus f. Iohannis Tristiveli, Obertus f. Otoboni Trisinele, Ottobonus fr. Iohannis filii Iacobi Ragni, Ottobonus Trisinela, Paganus fr. Boni Maroli, Paganus de Sancto Thoma, Pisanus f. Auricole Marrolii, Savignolus f. Otoboni Trisinele. Sanctus de Riparolo, iudex, consil. imperatoris Henrici VII: 1261. sandix: 1263. Saona [Savona]: 1274; (de): v. Guillelmus. Sapana: v. Manuel. Saporis: v. Bernardus. Sardinea [Sardegna], rex: v. Petrus. Sardinius: v. Guillelmus. Sarielus: v. Fredericus, Iohannes. sartor: v. Ricius. Sartor: v. Petrus. Sarzana (de): v. Mercadante. Savignolus, f. Otoboni Trisinele, de Sancto Nazario: 1256; eius filius: v. Antonius. Savignono (de), Savignonis (de): v. Benedictus, Henricus, Manuel. Saxello (de): v. Iohannes. Scachi: v. Antonius. scaliaticum: 1266. Scarela: v. Iohannes Sacharelus. Schenardus: v. Baldus, Henricus. Sclavus: v. Antonius. scriba: v. Iohannes Bonihominis, Leopardus f. Frenecti, Lombardus Spinula, Loysius Calvus. Scuderius: v. Iacobus. segnoria: 1253. Seguranus de Nigro, iudex: 1274. Salvaygus, consil. potestatis Ianue in imperio Romanie: 1266. semina: 1266. senescalcus: v. Balianus de Ibelino. Serna (de): v. Petrus Sartor. Serra: v. Bernardus. serrator: v. Bonaora, Lanfrancus. Serricino (de): v. Burgetus. Servum [Cervo], castrum: 1269. Sicilia, regnum, admiratus: v. Conradus Aurie, Raffael de Auria; v. anche Trinaclia. sigillum cereum Karoli regis Boemie: 1271. sigillum: v. anche bulla. – 143 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA Silanum, Silani, Silano [loc. pr. Varazze]: 1256; homines de: v. Ansaldus Oberti Nigri. siligo: 1263. Silvano (de): v. Ruffinus. Simon: v. Symon. sindalum: 1263. Sirus: v. Syrus. Smirne: 1266; balneum: 1266; furnum: 1266; ecclesia: 1266; logia: 1266. snocren: 1263. Solaina (de): v. Iohannes. Solario (de): v. Guillelmus, Symon. spala, spale: 1256. Spaleria: v. Iacobus f. Guillelmi Audane. speciarius: v. Guillelmus de Sancto Donato. Spinola, Spinula, Spinulis (de): v. Albertus, Andriolus, Christianus, Conradus, Franciscus, Gotifredus, Henricus, Lanfrancus, Lombardus, Nicola, Obertacius, Obertus, Porchetus, Precival. Spinola, Spinula de Lucolo: v. Galeotus, Neapolinus, Nicola, Oddoardus, Opecinus, Raynaldus. Squarzaficus: v. Ianotus. stannum: 1263. statera: 1266. Stela (de): v. Cominandus, Iohannes. Stephanus Bordellus, civ. Barchinonie, eius navis: 1268. de Cipro, notarius Henrici regis Cipri, iudex: 1265. de Columpna, miles, eius filius: v. Agabitus. Stratiochito, Stranothico, f. Loynami o Kinami, logotetha: 1267. Streiaporchus, Streiaporcus: 1241. successiones: 1256. Surdus: v. Andreas. Suessionensi [Soissons], ecclesia: 1268. Symon, Simon Aurie, consul comunis Ianue: 1241. Bucanigra, dux Ianue: 1258, 1273. de Carmadino: 1265. de Grimeello de Pergamo, miles, potestas comunis: 1261. de Monteolivo, boutellerius regni Ierosolimitani: 1265. Dodus: 1270. Syrus, Sirus, archiepiscopus Ianuensis: 1242. Tabia [Taggia]: 1258; (de): v. Philipus Ardixonus. taillia sive dica: 1263. Taiolum [Tagliolo], castrum, custos: v. Philippus de Volta. Talia, bailivus: v. Iohannes de Plessia. tallia: 1263. tapetum: 1263. Tarachus: v. Iacobus. Taraschinus: v. Iacobus; eius filius: v. Iacobus. Tardano [Tardenois], archidiaconus: v. Agabitus f. Stephani de Columpna. Tarditi: v. Ugo. Targia Sacharelus: 1256; eius heres: v. Verdosa. Taricus: v. Iohannes. Taruchus: v. Iacobus. Tedaldus, f. Oddi de Trebiano: 1245. teer: v. pix. templum: v. ecclesia. Tenterre: v. Fredericus. Teobaldus, Theobaldus, episcopus Leodiensis: 1261, 1262. Teodorus, Theodorus, marchio Montisferrati: 1261, 1262. Terdona (de): v. Iacobus. Terra Sancta, provincia Ordinis Minorum, minister: v. Fredericus. tesaurarius: v. Nicola de Sancto Iusto. Testa: v. Facius, Obertus. Thedixius de Trebiano, eius filius: v. Attolinus, Opecinus. theloneum: 1259, 1263. – 144 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA . Theodorus: v. Teodorus. Theychum [Pieve di Teco], castrum: 1272. Thodiscus de Archu: 1268. Tholosanus: v. Iacobus. Thomainus, Tomainus Marocelus, f. Frederici; eius filius: v. Loysius, Thomainus. Marocelus, f. Thomaini filii Frederici: 1273. Thomais (de): v. Alpexelus, Bovetus, Bucius de Pavara, Iacobus de Lanfrancho, Manuel, Oglerius, Thomas. Thomas Archantus, civ. Ianue: 1272. Bulla: 1247. de Casanova, gubernator comunis Ianue: 1257. de Montaldo, ancianus comunis Ianue: 1268. de Monteolivo, marescalcus regni Cipri: 1265. de Pinchiniaco, bailivus secrete regni Cipri: 1265. de Thomais, de Alpexelo: 1256; eius filius: v. Henricus, Petrus. de Todinis de Ancona, miles, capitaneus et vicarius regius in Ianua: 1260-1265. f. Frederici Sarieli, Burgi: 1256. nep. Guillelmi caminatoris, Burgi: 1256. f. Iohanacii, de Casanova: 1256; eius frater: v. Ansaldus, Franciscus, Trotus. heres Lanfranci Guisulfi: 1256. fr. Oberti Archerii, Burgi: 1256. Piola, Burgi: 1256. Sacharelus, eius filius: v. Iohannes Baili. Tinatus, eius filius: v. Marchus Portona rius. Todinis (de): v. Thomas. Tolomeo (de): v. Nicola. Tomainus: v. Thomainus. tonna: 1263. Tornellus: v. Guillelmus, Martinus. torsellus: 1263. Toyrano (de): v. Bertolinus. Trebianum, Trebiano [-Arcola], castrum: 1243, 1244, 1245; domus Attolini f. Thedixii de Trebiano: 1245; domus Pagani f. Guidonis de Trebiano: 1243; domus Romee ux. Pagani f. Guidonis de Trebiano: 1244; (de), habitator: v. Audoinus, Bonavere, Guido, Oddus, Oliverius f. Paganini, Opecinus, Salvus, Thedixius. treugua: 1268. Treverensis [Treviri], archiepiscopus: v. Baldoinus. Trigamanento (de): v. Guilabertus. Trinaclie [Trinacria], rex: v. Fredericus. Trioria, Triola [Triora]: 1253. Trisinela: v. Ottobonus. Tristivelus: v. Iohannes. Trotus, fr. Thome filii Iohanacii, de Casanova: 1256; eius frater: v. Franciscus, Ansaldus. Tuderto (de): v. Petrus. Turcha (de): v. Franciscus, Nolascus Gentilis. Turchetus, f. Dagnani filii Nolasci Gentilis: 1255. Turellus Lercarius: 1270. Turre (de La): v. Pasarisnus. turres: 1264. Turri (de): v. Gathinus. Tyro [Tino]: v. abbatia. Tyrum [Tiro], dominus: v. Amarigus. Ubertus: v. Obertus. Ugo, Ugetus, Uguetus, Hugo Anserminus, eius filius: v. Ansaldus. Aurie: 1252. Beduinus, amiratus regni Cipri: 1265. de Cacione, miles, consil. Iacobi regis Maioricarum: 1268. de Carreto, f. Manfredi de Carreto marchionis, marchio: 1252. de Carreto, f. Ottonis de Carreto marchionis, marchio: 1252. – 145 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA ) f. Dagnani filii Nolasci Gentilis: 1255. Laynus, eius filius: v. Iacobus. Lomelinus: 1255; eius filia: v. Ayguineta. f. Oberti Cavealis, de Cantalupo: 1256. rex Ierusalem et Cipri: 1265. Tarditi, de Castagnabona: 1256. Ugolini: v. Petrus. Ugolinus f. Mercadantis de Sarzana: 1243. Ugonis: v. Amelius. Uguetus: v. Ugo. Ultramarinus: v. Gerardus, Petrus. Uvada: v. Ovada. Vaca: v. Henricus. vadia: 1256. Vairus, f. Cominandi de Stela, de Castagnabona: 1256. Valario (de): v. Lanfrancus. Valencia, rex: v. Petrus. Valente, f. Oberti Cavealis, de Cantalupo: 1256. Valerianus Cataneus, gubernator comunis Ianue: 1257. Valle (de): v. Alegrus, Lanfrancus, Maroni, Obertus. Varaginum, [Varazze]: 1256, 1257, 1270, 1273; burgenses: 1256; domini: 1256; gabela salis: 1256; quarterium quondam Iacobini marchionis de Ponzono: 1256; (de), habitator: Cominandus de Stela, Guillelmus Altadona, Guillelmus de Solario, Henricus calegarius, Iacobus Arcidranus, Obertus Faolus, Piola, Paganus de Sancto Thoma, Paxinus calegarius. Varisium [Varese Ligure]: v. Castrum Novum. vasalagium: 1270. vasalaticum: 1256. vasallus, vasalus, vasali: 1256, 1257, 1266, 1268. vaselus: 1268. vasum: 1265, 1268; v. anche cocha, galea, lignum, navis. Vatacius: v. Raffael. Vayretus, fr. Iohannis Colombe, de Casanova: 1256; eius frater: v. Franciscus. Vegius: v. Guillelmus, Paulus. venationes: 1273. Verano (de): v. Gualterius. Vercelis (de): v. Henricus calegarius. Verdosa, heres Targie Sachareli: 1256. Vernacia (de): v. Antonius de Sancto Urcisio. vesteghlt [pedaggio]: 1263. Viali (de): v. Benedictus. vicecomes: v. Amalricus, Elia Alamanus. Vicecomes: v. Franciscus. Vicentine [Vicenza] diocesis, clericus: v. Bernardus de Monterotondo, Guilabertus de Trigamanento. victualia: 1263, 1266. Vignolo (de): v. Iohannes. Vilanus: v. Henricus. Vilariacuto: v. Bemegadius. Vilarico (de): v. Guillelmus. Villario (de): v. Amedeus. villicus: 1263. vinum: 1248, 1263, 1264; vinum Garnatinum: 1264; vinum Grecum: 1264; vinum Provincialium: 1264. vinea: 1267. Vineis (de): v. Michael. Virnenburg (de): v. Henricus. Volta (de): v. Philippus. Vospoterensis o Vospennensis o Vosporensis o Vosprensie [Kertsch], archiepiscopus: v. Franciscus. vuerfghelt [pedaggio]: 1263. Vulturo (de): v. Antonius Carbonus, Iohan nes. wagha: 1263. Wilielmus, Wlielmus: v. Guillelmus. – 146 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA dus de Mercato. Yporregia (de): v. Petrus. Ytalia: 1259. Zacharia: v. Iacharia. zeduaris: 1263. Zellandia [Zelanda]: 1263. zelsmont: v. sagimen foce. Zembus: v. Petrus. Zoalio (de): v. Lanfrancus. Çerbus: v. Ansaldus. Çambelinus de Bernardo de Brixia, legum doctor, potestas comunis Ianue: 1257. – 147 – REPERTORIO GENERALE DEI DOCUMENTI (voll. I/2 - I/8) Il repertorio comprende anche gli inserti e le notizie di documenti inediti datati o databili con una certa sicurezza. Si è ritenuto opportuno inserire anche quelle notizie per le quali i documenti riportano informazioni sufficienti seppur databili solo attraverso i termini ante quem o post quem. Sono stati inseriti anche eventuali aggiornamenti relativi alla bibliografia e alla tradizione. I regesti stessi contengono emendamenti e/o aggiunte concernenti il testo o, più raramente, i toponimi e i nomi. I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 958, luglio 18, Pavia - Berengario e Adalberto re, dietro intervento e petizione del fedele Ebone, confermano agli abitanti di Genova quanto posseggono a qualsiasi titolo, secondo le loro consuetudini, entro e fuori la città 1 1056, maggio - Il marchese Alberto Malaspina giura, per mezzo di tre boni homines, di rispettare le consuetudini degli abitanti di Genova 2 <1088 - 1099> - Urbano II concede all’arcivescovo di Pisa l’autorità di consacrare i vescovi di Corsica notizia in 280, 281 <-1104, settembre 24> - I consoli genovesi giurano fedeltà al re Baldovino, impegnandosi a combattere in difesa del suo regno 60 1104 <-settembre 24> - Baldovino, re di Giudea e difensore del Santo Sepolcro, dona alla chiesa di San Lorenzo di Genova una piazza in Gerusalemme e in Giaffa, la terza parte di Assur, di Cesarea, di Acri e del territorio circostante, compreso un terzo dei redditi portuali di Acri, oltre a 300 bisanti annui. Promette di comprendere nella donazione le città e le terre che acquisterà con aiuto genovese, concedendo infine vari privilegi e immunità fiscali, estensibili anche agli abitanti di Savona, Noli e Albenga e alla casata di Gandolfo Pisano 61 1105, maggio 26 - Testo dell’iscrizione nella basilica del Santo Sepolcro per ricordare i privilegi accordati ai Genovesi dal re Baldovino 59 Al gruppo di documenti riferibili all’autentica di C’ vanno aggiunti i nn. 323, 324. <1108>, agosto 10 - Bertrando di Saint Gilles concede alla chiesa di San Lorenzo di Genova un censo annuo di mille soldi e ai Genovesi esclusiva – 151 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1109, giugno 26 - Il conte Bertrando di Saint Gilles concede alla chiesa di San Lorenzo di Genova Gibelletto, il castello di Ruggero connestabile e la terza parte di Tripoli con le isole e il porto, ai Genovesi e abitanti del loro distretto, da Nizza a Portovenere, nonché ai Lombardi loro associati esenzione dai tributi e protezione 119 <1118 - 1119> - Gelasio II rinnova all’arcivescovo di Pisa l’autorità di consacrare i vescovi di Corsica notizia in 280, 281 1121, gennaio 3, Roma - Callisto II riserva alla Sede Apostolica la consacrazione dei vescovi della Corsica, sottraendola all’arcivescovo di Pisa 280 A tergo di A le seguenti annotazioni di mano del XIII secolo: « Ponatur in armario de Corsica » e « Eorum extractum » e di mano moderna « Cant(er)a 14 ». 1123, aprile 6, Roma - Callisto II, confortato dal parere dei partecipanti al concilio lateranense, conferma la decisione di cui al n. 280 281 A tergo di A la seguente annotazione di mano del XIII secolo: « Ponatur in armario de Corsica » e di mano moderna « Cant(er)a 14 ». 1127, gennaio 4, Genova - Oberto, Giovanni e Pietro, figli del fu Rustico, che agiscono anche a nome del fratello Martino, vendono al comune di Genova cinque parti di un mulino e una chiusa posti sul fiume Lemore, presso Voltaggio, al prezzo di 25 lire di bruneti 968 1127, gennaio 4, Gavi - Alberto del fu Guidone, marchese di Gavi, concede a Gerardo, abate dell’abbazia di Tiglieto, di sfruttare il bosco detto Roboretum limitatamente alle necessità di una casa della stessa abbazia sita in località Bosco inserto in 542 1127, gennaio 12, Genova - Martino, figlio di Rustico, ratifica la vendita di cui al n. 968 969 – 152 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1127, dicembre, Antiochia - Boemondo II, principe di Antiochia, conferma donazioni e privilegi accordati ai Genovesi da suo padre Boemondo in Antiochia, quanto ottenuto dagli stessi in Laodicea e San Simeone e si impegna a riservare loro nei territori conquistati con aiuto genovese le stesse condizioni di cui godevano in Laodicea 337 1128, febbraio, Genova - I consoli di Genova stabiliscono che i conti di Lavagna non siano tenuti a versare altre imposte oltre le consuete 970 <1128, febbraio 2 - 1130, febbraio 1> - Lanfranco Gabo e Azo determinano l’ammontare della tassazione dovuta dai mercanti forestieri e dalle navi genovesi che trasportano sale a Genova 3 <1128, marzo 31 - settembre 8> - Il comune di Tortona rilascia procura a Corrado Gensor (notaio Ruffino) notizia in 633 Per gli estremi cronologici v. 636. 1128, aprile 16-30 - I consoli di Genova annullano il decreto di cui al n. 970 971 1130, gennaio, Genova - I consoli del Comune dichiarano la validità dei contratti stipulati tra marito e moglie di età superiore a 18 anni secondo le consuetudini del paese 138 1130, - I consoli del Comune impongono al marchese Alberto di Gavi di proteggere, nell’ambito della sua giurisdizione, i Genovesi e gli uomini di Voltaggio, Fiaccone e Montaldo, di non congiurare contro questi tre castelli, ma anzi di aiutare i Genovesi a recuperarli in caso di perdita e di rinunciare contestualmente con i suoi eredi a qualsiasi diritto vantato sugli stessi, di non imporre pedaggi se non quello, non supe – 153 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA C o p i a autentica [D’’], Liber di Gavi, c. 1 r., da copia autentica in registro, del 1233, tratta dalla stessa fonte di C. R e g e s t o: ROVERE, n. 1. <1131, dicembre>-, Cabras - Comita, giudice di Arborea, confidando nell’aiuto genovese, rimette se stesso, suo figlio e il suo regno nelle mani di Ottone Gontardo, console genovese 380 1131, dicembre, Oristano - Comita, giudice di Arborea, dona alla Cattedrale di San Lorenzo e al comune di Genova la chiesa di San Pietro de Claro, una curia con il territorio circostante, servi e armenti e la metà delle vene argentifere esistenti nel suo regno. Promette inoltre altre quattro curie e la quarta parte delle vene argentifere del regno di Torres quando ne entrerà in possesso 42, 381 R e g e s t o: LISCIANDRELLI, n. 42. 1131, dicembre, Oristano -Comita, giudice di Arborea, dona alla Cattedrale di San Lorenzo e al comune di Genova la chiesa di San Pietro de Claro, una curia con il territorio circostante, servi e armenti e la metà delle vene argentifere esistenti nel suo regno. Promette inoltre quattro curie e la quarta parte delle vene argentifere del regno di Torres 379 <1132, febbraio 2 -1133, febbraio 1> - I consoli del Comune stipulano una convenzione con i signori di Passano ai quali concedono in feudo Frascaro 41, 975 E d i z i o n e: Dell’antichità, p. 9. 1132, giugno, - I rappresentanti dell’arcivescovo, del visconte e dei consoli di Narbona stipulano un trattato di pace con i Genovesi, concedendo loro, oltre a riduzioni di tariffe e ad esenzioni fiscali, un terreno per l’edificazione di due torri e di un fondaco e rinunziando al diritto di naufragio nei confronti delle navi genovesi 46 – 154 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA L’accenno al vescovo fa ipotizzare che la donazione sia anteriore al 1133 quando la sede di Genova fu eretta in arcidiocesi. 1133, marzo 20, Grosseto - Innocenzo II conferisce al vescovo Siro la dignità arcivescovile, sottomettendo alla nuova sede metropolitica le diocesi di Mariana, Nebbio e Accia, in Corsica, e quelle di Bobbio e Brugnato 282 A tergo di A le seguenti annotazioni di mani diverse del XIII secolo: « Si est in registro », « Nam est in registro », « Ponatur exemplum de istis in armario de Corsica » e « Concessio archiepiscopatus et (di mano più tarda) feudum medietatis Corsice de dando ecclesie libram auri et remexit postea Lucius papa MCXXXXIIII (cfr. KHER, p. 326, n. 18) […] non habea […] » e di mano moderna: « Cant(er)a 41 ». E d i z i o n e: Codice diplomatico di San Colombano II, n. 148. 1133, maggio 25, Roma - Innocenzo II conferisce al vescovo Siro la dignità arcivescovile, sottomettendo alla nuova sede metropolitica le diocesi di Mariana, Nebbio e Accia, in Corsica, e quelle di Bobbio e Brugnato 1242 1133, novembre, Genova - I consoli del comune di Genova vietano di alienare o di impegnare i proventi sulla mina e sul quartino che si percepiscono sulla ripa oltre la durata del consolato, prescrivendo inoltre alcune norme in materia di edilizia e di strade 567 Il riferimento a PUNCUH, n. 13 è errato e pertanto va cassato. <1134>, Pisa -Baldovino, cancelliere del patriarca di Gerusalemme, e Bernardo Vaccario informano l’arcivescovo e i consoli genovesi dell’esito negativo della loro missione a Pisa 30 1134, gennaio 7 - I consoli del comune di Genova rivendicano al Comune le aree di sua proprietà, emanando nel contempo norme in materia di edilizia e di strade ed imponendo tasse per l’opera del porto e del molo nonché per l’olio dell’altare della Cattedrale 568 – 155 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1135, novembre - Aleramo, marchese di Ponzone, giura la Compagna e stipula una convenzione col comune di Genova 497 1137, gennaio, Genova - I consoli del Comune pronunziano sentenza in merito alle controversie con i castellani di Fiaccone per la proprietà e i diritti sul bosco di monte Ceta 43, 525 <1137, gennaio 23-> - Ferraria, signora di Albisola, giura di non alienare o pignorare il castello di Albisola senza licenza del comune di Genova, di partecipare alle guerre ordinate dai consoli, di salvaguardare i Genovesi nelle persone e nei beni sul suo territorio, di prendere dimora in Genova e di concorrere alle spese del comune nella stessa misura della madre 31 <1138?> - Formula dell’impegno a prendere dimora in Genova e a rispettare le disposizioni della compagna 154 <1138, febbraio 2 - 1139, febbraio 1> - I conti di Lavagna giurano la compagna e si impegnano a prendere dimora in Genova 8 R e g e s t o: L’antichissime notitie, c. 30 r.; SCORZA, p. 34. <1138, febbraio 2 - 1139, febbraio 1> - I signori di Lagneto giurano la compagna e si impegnano a prendere dimora in Genova 9 <1138, febbraio 2 - 1139, febbraio 1> - I signori di Nasci giurano la compagna e si impegnano a prendere dimora in Genova e a conservare la pace con i signori di Lagneto 10 – 156 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA <1138, febbraio 2 - 1139, febbraio 1> - I consoli di Genova decretano che i conti di Lavagna debbano abitare in città per almeno due mesi all’anno secondo le consuetudini degli altri cittadini 12 R e g e s t o: L’antichissime notitie, c. 30 r.; SCORZA, p. 35. <1138, febbraio 2 - 1139, febbraio 1>, Genova - I consoli del Comune concedono alla chiesa di San Lorenzo e all’opera del molo e del porto di effettuare lavori ed innalzare costruzioni sulle aree prospicienti la riva del mare e determinano l’ammontare delle tasse a cui sono soggette le imbarcazioni che scaricano zavorra tra Capodifaro e l’isola di Carignano, a seconda della stazza delle stesse 24 <1138, febbraio 2 - 1139, febbraio 1, Genova> - Determinazione delle aree destinate allo scarico della zavorra e tassazione dei naviganti per lo sbarco e l’imbarco e in base alle rotte seguite dalle navi sulle quali navigavano 27 1138, luglio, - Gli uomini di Fos si impegnano a difendere ovunque i Genovesi e i loro amici, a combatterne i nemici, a non aumentare i tributi correnti, a pagare alla chiesa di San Lorenzo o al comune di Genova un tributo annuo di 20 mine di grano per un periodo di dieci anni, prorogabile finchè Genova assicurerà la pace col re del Marocco, a partecipare alle spedizioni militari promosse da Genova, a rispondere dei danni arrecati ai cittadini genovesi negli ultimi dieci anni, a salvaguardare gli uomini del re del Marocco nelle persone e nei beni e a non consentire l’armamento di legni corsari senza un preventivo impegno in tal senso 14 1138, luglio, - Gli uomini di Marsiglia si impegnano a difendere ovunque i Genovesi e i loro amici, a combatterne i nemici, a non aumentare i tributi correnti, a partecipare con 100 uomini alle spedizioni militari promosse da Genova per un periodo di dieci anni, prorogabile finché Genova assicurerà la pace col re del Marocco, a rispondere dei danni arrecati ai cittadini genovesi negli ultimi dieci anni, a salvaguardare gli uomini – 157 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1138, luglio, - Gli uomini di Fréjus si impegnano a difendere ovunque i Genovesi e i loro amici, a combatterne i nemici, a garantire loro la libera partecipazione alle fiere locali senza aggravi fiscali superiori a quelli già correnti fissati in nove denari, a pagare alla chiesa di San Lorenzo o al comune di Genova un tributo di 50 sestari di grano per un periodo di dieci anni, prorogabile finché Genova assicurerà la pace col re del Marocco, a partecipare alle spedizioni militari promosse da Genova, a rispondere dei danni arrecati ai cittadini genovesi negli ultimi dieci anni, a salvaguardare gli uomini del re del Marocco nelle persone e nei beni e a non consentire l’armamento di legni corsari senza un preventivo impegno in tal senso 16 1138, luglio, - Gli uomini di Hyères si impegnano a difendere ovunque i Genovesi e i loro amici, a combatterne i nemici, a non aumentare i tributi correnti, a pagare alla chiesa di San Lorenzo o al comune di Genova un tributo annuo di 50 sestari di grano per un periodo di dieci anni, prorogabile finché Genova assicurerà la pace col re del Marocco, a partecipare alle spedizioni militari promosse da Genova, a salvaguardare gli uomini del re del Marocco nelle persone e nei beni e a non consentire l’armamento di legni corsari senza un preventivo impegno in tal senso 17 1138, luglio, -Raimondo d’Antibes e i suoi uomini si impegnano a difendere ovunque i Genovesi e i loro amici, a combatterne i nemici, ad osservare la pace col re del Marocco, salvaguardandone uomini e beni, a non consentire l’armamento di legni corsari contro i Saraceni senza un preventivo impegnono in tal senso e a partecipare alle spedizioni militari promosse da Genova 18 1138, dicembre, Norimberga - Corrado III concede ai Genovesi il diritto di battere moneta 283 <-1139> - Assegnazione dei servizi di guardia agli abitanti di alcuni sobborghi e vallate contigue alla città di Genova e tassazione in denaro o in – 158 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA <-1139> - Tariffario dei dazi esigibili dagli appaltatori del cantaro e del rubbo 6 1139, gennaio, Genova - I consoli del Comune donano ai figli di Rolando e di Guido da Passano un appezzamento di terra in Domoculta, venduta al comune da Guglielmo Pevere (v. n. 22), col divieto di rivenderlo o di pignorarlo 19 E d i z i o n e: Dell’antichità, p. 11. 1139, gennaio, - I fratelli Giovanni e Guglielmo Barca rilasciano quietanza ai consoli del Comune di 176 libbre di denari bruneti per la vendita di tavole 28 ½ di terra al comune 20 1139, gennaio, Genova - I consoli del Comune donano ai figli di Rubaldo, di Pagano e di Gerardo, conti di Lavagna, l’appezzamento di terreno acquistato dai fratelli Giovanni e Guglielmo Barca (v. n. 20), col divieto di rivenderlo o di pignorarlo, e pagano 124 libre di denari bruneti a Guglielmo Barca e ad Elia per costruire sulla stessa terra la casa dei conti di Lavagna 21 R e g e s t o: L’antichissime notitie, c. 30 r.; SCORZA, p. 35. 1139, gennaio, Genova - Guglielmo Pevere vende ai consoli del Comune sei tavole di terra nel borgo per 54 libbre di denari bruneti 22 <1139, febbraio 2, Genova> - Breve dei consoli contro i falsari della moneta genovese 25 <1139, febbraio 2, Genova> - Impegno del cittadino genovese a non partecipare ad operazioni di falsificazione della moneta genovese, a denunciarne l’esistenza, a concorrere alla loro repressione e infine a distruggere la moneta falsa di cui potrebbe essere venuto in possesso 26 – 159 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1140, gennaio, Genova - I consoli del Comune decretano che ogni anno in cui si conierà la moneta genovese venga devoluta alla costruzione della chiesa di San Lorenzo, fino al compimento della stessa, la somma di mille soldi. Aggiungono inoltre, in favore della stessa, per dieci anni dal momento in cui si renderanno disponibili, i proventi di alcuni dazi sulla pesatura delle merci, già riconosciuti in passato all’arcivescovo e alla chiesa di San Lorenzo 34 1140, marzo - Trattato d’alleanza tra Genova e Pavia 35 1140, giugno - I Genovesi stipulano con i figli del marchese Bonifacio un trattato di alleanza offensiva contro il conte di Ventimiglia 44 1141, , Genova - I consoli del Comune cedono per 14 mesi ad un consorzio di cittadini genovesi l’appalto della zecca, fissandone le condizioni e i guadagni, compreso quanto destinato all’opera di San Lorenzo 36 1141, gennaio, Genova - I consoli del Comune donano alla chiesa di San Nicolò di Capodimonte 14 tavole di terra in Sarzano per l’edificazione di una chiesa 45 <-1141, febbraio 2> - I consoli del Comune si impegnano ad accettare le testimonianze giurate di due uomini di Voltaggio e due di Fiaccone nei casi di contestazione dei confini di Ceta e di Ronco notizia in 51 <1141, febbraio 2 - 1142, febbraio 1> - I consoli del Comune pronunciano sentenza in merito alla valle di Pota Crosa, riconosciuta pertinente alla zona del monte Ceta 51 <1141, febbraio 2 - 1142, febbraio 1, Genova> - I consoli del Comune, in base ad una precedente sentenza consolare, respingono le richieste d’indennizzo avanzate da Alberto Vento e dai suoi figli, per le perdite subite in Sicilia 52 – 160 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1141, luglio, Genova - I consoli del Comune investono del castello di Aimero gli antichi proprietari 48 <1141, luglio> - Formula di giuramento di fedeltà al comune di Genova prestato dai castellani di Aimero 49 1141, novembre, Genova - I consoli del comune di Genova concedono ad alcuni abitanti di Portovenere e ai loro eredi la terra di Capellina con l’obbligo di corrispondere annualmente, trascorsi dodici anni, al castellano di Portovenere un terzo dei prodotti e due capponi ed il divieto di venderla se non al comune di Genova o al predetto castellano 596 <1142, febbraio 2-> - Determinazione delle funzioni, dei doveri e delle prerogative del cintraco e dei tributi dovutigli 5 <1142, febbraio 2 - 1143, febbraio 1> - I nuovi abitanti di Rivarola giurano fedeltà al comune di Genova 37 <1142, febbraio 2 - 1143, febbraio 1> - Gerardo e Arnaldo della Torre e il figlio di quest’ultimo giurano di osservare quanto verrà ordinato dai consoli di Genova 13 <1142, febbraio 2 - 1143, febbraio 1> - I consoli del Comune condannano Rolando Avvocato a restituire una partita di carne agli uomini di Recco dipendenti dal Comune notizia in 267 Per l’indicazione dell’anno occorre fare riferimento ai nomi dei consoli (v. OLIVIERI, Serie dei consoli, p. 262). <1143> - Guglielmo di Montpellier ringrazia i Genovesi per l’aiuto prestatogli nella riconquista della città di Montpellier che gli si era ribellata 28 – 161 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1143, febbraio <2>, Genova - I consoli del Comune e quelli dei placiti decretano che nessuna donna genovese possa rivendicare un terzo dei beni del marito, spettandole solo l’antefatto, fissato per il futuro in una somma non superiore alle cento lire 64 1143, <-settembre 3> - Trattato d’alleanza concluso da Guglielmo conte di Montpellier, con Genova e Pisa 68 1143, settembre 3 - Trattato di pace concluso tra Genova e Pisa, da una parte, e il conte Alfonso di Tolosa, i consoli, l’abate e gli abitanti di St. Gilles, dall’altra 66 1143, novembre, Genova - Il popolo genovese, riunito a parlamento, giura di osservare il trattato di cui al n. 66 65 <1144> -Formula del giuramento di fedeltà prestato dagli uomini di Montaldo al comune di Genova 70 1144 - Raimondo, principe di Antiochia, conferma a Guglielmo Burono, legato genovese, donazioni e privilegi accordati ai Genovesi dai suoi predecessori 338 Per i privilegi concessi al comune di Genova da Boemondo e Tancredi v. PUNCUH, rispettivamente nn. 23, 25; per quello concesso da Boemondo II v. n. 337 della presente edizione. 1144, marzo -I fratelli Strambo e Oberto da Passano e il loro parente Rustico giurano fedeltà al comune di Genova per il castello di Frascaro 39 1144, marzo - Rubaldo, figlio di Guido da Passano, giura fedeltà al comune di Genova per i castelli di Frascaro e Rivarola 40 – 162 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1144, aprile 7, novembre, - Notizia del n. 134 e dell’appalto della gabella dell’acciaio ceduta nel novembre 1144 139 1144, maggio, - Ugo Embriaco, figlio di Nicola, giura di non consentire atti ostili nei confronti di Guglielmo Embriaco, fatti salvi gli impegni assunti nei confronti del comune di Genova, e di adoperarsi comunque ad appianare le divergenze che potessero insorgere tra lo stesso Comune e Guglielmo 140 1144, agosto - I Genovesi e i Tortonesi si obbligano reciprocamente con giuramento a non sottrarre metà del castello e del territorio di Montaldo, di competenza di ognuna delle parti, e di garantire per 20 anni la sicurezza della strada della valle Scrivia 69 1144, agosto, Genova - Lantelmo, Ogerio e Gualia Fulco donano metà del castello e del territorio di Montaldo al comune di Genova 71 E d i z i o n e: Chartarium Derthonense, n. 66. 1144, agosto, - I consoli del Comune e dei placiti definiscono la normativa relativa ai pubblici testimoni 73 <1144, agosto> - Formula del giuramento dei pubblici testimoni 74 1144, agosto - Trattato di alleanza tra Genova e Pavia 75 <-1145> -Il marchese Alberto di Parodi giura fedeltà al comune di Genova, impegnandosi a risiedere in città due mesi all’anno in tempo di guerra e un mese in periodo di pace 55 E d i z i o n e: (parziale) GASPAROLO, n. 46. – 163 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA <1145 ?> - I signori di Vezzano cedono al comune di Genova il territorio che si estende tra il muro esterno del castello di Portovenere e la spiaggia, e nell’interno fino ad un alto monte che si può vedere dalla spiaggia stessa, compresi il colle sui cui sorgono il castello e il borgo, ed eccettuata un’area di 40 tavole; vendono inoltre allo stesso comune metà del territorio delimitato dalla spiaggia e dal piano che si estende da lì fino alla zona che sta a metà tra il monte Muzzerone e il monte e infine da qui fino al mare. Segue un trattato di reciproca assistenza tra il comune di Genova ed i signori di Vezzano 29 1145 - I signori di Cogorno donano il castello Calosi al comune di Genova 76 1145, Genova - I consoli del Comune dichiarano che il terreno sul quale è stato edificato il castello di Sestri Levante, donato dal monastero di San Fruttuoso di Capodimonte, appartiene al comune di Genova, tenuto a offrire ogni anno una libbra di incenso e fissano agli abitanti il pagamento di un canone annuo al monastero stesso 85 1145, gennaio, Genova -I consoli del Comune riconoscono al monastero di San Siro la proprietà del piano di Castelletto e la facoltà di edificare entro limiti ben circoscritti, in modo tale da non pregiudicare per una certa zona la vista della città e del mare, vietandone comunque ogni futura alienazione 53 E d i z i o n e: Le carte, n. 107. 1145, febbraio, Genova - I consoli del Comune decretano che i cittadini genovesi vassalli di una signoria forestiera non possano ricoprire alcun ufficio pubblico in Genova 81 – 164 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1145, febbraio <1>, Genova - I consoli del Comune decretano che la piazza di Sarzano, abituale luogo di raduno del popolo genovese, non possa essere alienata né trasformata nella sua destinazione, ma debba essere riservata perpetuamente ad uso pubblico 63 1145, giugno, Rivarola - Guiniguiso, figlio di Gandolfo, dona al comune di Genova un poggio in Levaggi, chiamato Runcus, e il terreno occorrente per la costruzione di un castello e di un borgo 82 1145, giugno, Rivarola -I signori di Levaggi ed i loro consorti donano al comune di Genova un poggio in Levaggi, chiamato Runcus, e il terreno occorrente per la costruzione di un castello e di un borgo 83 <1145, luglio> - I consoli del Comune notificano ai conti di Lavagna gli obblighi ai quali dovranno soggiacere nel quadro dei rapporti reciproci 77 R e g e s t o: L’antichissime notitie, c. 30 v.; SCORZA, p. 35. 1145, luglio - I conti di Lavagna giurano di osservare le condizioni imposte dal Comune di Genova 78 R e g e s t o: L’antichissime notitie, c. 30 v.; SCORZA, p. 36. <1145, luglio> - I signori di Lagneto giurano di osservare le condizioni imposte dal comune di Genova 79 <1145, luglio> - I signori di Passano giurano di osservare le condizioni imposte dal comune di Genova 80 E d i z i o n e: Dell’antichità, p. 13. <1145 luglio-> - I nuovi abitanti dell’isola di Sestri Levante giurano fedeltà al comune di Genova 99 – 165 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA <1146, febbraio o marzo> - Gli uomini di Gamondio si impegnano ad aiutare i Genovesi nella difesa dei castelli di Voltaggio, Fiaccone, Aimero e Montaldo e a non consentire nel loro territorio la circolazione di monete di lega diversa da quella genovese 96 Nel gruppo di documenti riferibili all’autentica di C’ non deve figurare il n. 620 bensì il n. 640. 1146, febbraio o marzo, Genova - I consoli del Comune esentano per tre anni, a partire dal febbraio successivo, gli abitanti di Gamondio dal pagamento del pedaggio di Voltaggio 97 <1146, febbraio o marzo> - Elenco degli uomini di Gamondio che hanno giurato di osservare l’impegno di cui al n. 96 98 <1146, agosto> -Condizioni imposte dal comune di Genova al conte di Ventimiglia, costretto a giurare la compagna, a prendere dimora in Genova, dove i suoi figli dovranno contrarre matrimonio, a consegnare la guardia del castello di Poggiopino e a rinunciare a tutti i suoi diritti nella contea di Ventimiglia 101 <1146, agosto> - Oberto, conte di Ventimiglia, si impegna a consegnare la guardia del castello di Poggiopino a semplice richiesta dei consoli genovesi 102 <1146, agosto> - Ottone, figlio del conte Oberto di Ventimiglia, si impegna a custodire fedelmente il castello di Poggiopino per conto del comune di Genova e a riconsegnarlo ai consoli genovesi qualora suo padre o suo fratello violassero gli accordi testè conclusi 103 – 166 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA <1146, settembre> - Trattato di alleanza tra Alfonso VII di Castiglia e il comune di Genova, nel quale si precisano gli impegni del re 932 <1146, settembre ?> - Trattato di alleanza tra il comune di Genova e Raimondo Berengario IV, conte di Barcellona, nel quale si precisano gli impegni dei Genovesi 934 1146, settembre <24-30, Genova> - Trattato di alleanza tra il comune di Genova e Alfonso VII di Castiglia, nel quale si precisano gli impegni dei Genovesi 933 <1146, settembre?> - Trattato d’alleanza tra Raimondo Berengario IV, conte di Barcellona, e i Genovesi, nel quale si precisano gli impegni del re 297 <-1147, gennaio> - Guglielmo Embriaco si impegna a restituire al comune di Genova Gibelletto, Solino, Laodicea e Antiochia trascorsi 20 anni dalla data dell’investitura notizia in 136 1147, , Genova - I consoli del Comune chiudono una causa mossa contro i figli di Nicola Embriaco per la restituzione di Gibelletto, Solino, Laodicea e Antiochia, di cui era stato investito per 20 anni, nel 1125, il loro avo Guglielmo, accettando a titolo di transazione la somma di 300 lire 136 1147, gennaio, Genova - I consoli del Comune dichiarano la validità dei contratti stipulati tra marito e moglie di età superiore a 18 anni dopo il decreto del gennaio 1130 di cui al n. 138 137 – 167 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1147, febbraio, Genova - I consoli del Comune e dei placiti decretano la validità dei contratti di vendita e di pegno stipulati da coniugi di età non inferiore a 25 anni con parenti o amici della moglie 90 1147, febbraio, Genova - I consoli del Comune e dei placiti decretano che nessun cittadino genovese possa acquistare, senza il consenso scritto dei consoli, terreni nel distretto genovese da persona che abiti o abbia contratto matrimonio fuori dal distretto medesimo 91 <1147, febbraio - aprile, Genova> - Siro, arcivescovo di Genova, e i consoli del Comune interdicono dai pubblici uffici Filippo di Lamberto, vietandogli qualsiasi azione di rappresaglia nei confronti dei suoi accusatori 143 <-1147, aprile 20, Genova> - Siro, arcivescovo di Genova, e i consoli del Comune condannano i partecipanti alla rassa o congiura contro Filippo di Lamberto a pagargli entro il 1° agosto 100 lire, parte in moneta e parte in merci, ed entro un anno a partire dalla prossima Pasqua 50 lire 144 1147, aprile, Genova - Cacciaguerra, Roberto, Lamberto e Chaperius, anche a nome dei loro fratelli, vendono per 15 lire al comune di Genova, rappresentato da Caffaro, i beni immobili posseduti da Cona di Vezzano nell’isola di Sestri Levante, riservandosi la proprietà di un sesto dei terreni e di cinque case 100 1147, maggio, Genova - I consoli del Comune denunciano l’infamia dei cittadini assentatisi arbitrariamente dalla città per non partecipare alla guerra, sottoponendoli, con i loro figli maschi, allo stesso trattamento fiscale riservato ai forestieri 92 1147, maggio - metà giugno, Genova - I consoli del Comune dichiarano Filippo di Lamberto eleggibile agli uffici pubblici, avendo accertato, attraverso – 168 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1147, novembre 5, Almeria - I consoli genovesi presenti all’impresa di Almeria la concedono in feudo ad Ottone Bonivillani, per trent’anni con l’obbligo di offrire due pallii all’anno all’altare di San Lorenzo e di versare dopo 15 anni annualmente al comune di Genova la metà delle entrate della città, al netto delle spese. Analoga investitura riguarderà i compensi territoriali che i Genovesi otterranno in futuro dal re Alfonso tra Denia e Siviglia 94 <1147, novembre, Almeria> - Ottone Bonivillani giura fedeltà al comune di Genova per il feudo di Almeria 95 <1148 - 1150> - Enrico, marchese di Savona, si impegna ad abitare in Genova tre mesi all’anno e a partecipare con dieci militi ad operazioni militari nell’ambito del distretto genovese 112 Nel gruppo di documenti riferibili all’autentica di C’ non devono figurare i nn. 490 e 491 bensì i nn. 493, 494. 1148, febbraio, Genova - I consoli del Comune e dei placiti, in ottemperanza alle disposizioni degli emendatori, dichiarano la validità dei contratti di vendita e di pegno stipulati da coniugi di età non inferiore a 25 anni tra la data del decreto di cui al n. 64 e quella di cui al n. 90 111 <1148, marzo> - Condizioni imposte dal comune di Genova alla contessa Matilde, moglie del marchese Alberto di Parodi, costretta a cedere al comune di Genova entro la successiva Domenica delle Palme, il castello, la torre e metà della curia di Parodi per ottenerne il concorso alla liberazione del marito, prigioniero degli abitanti di Castelletto d’Orba 106 <1148, marzo> - Impegni assunti dal comune di Genova nei confronti del marchese Alberto di Parodi: aiuto per la sua liberazione dalla prigionia in Castelletto d’Orba, concessione della quarta parte della curia di Gavi se la conquista avverrà con l’aiuto dei marchesi di Parodi, una casa in Genova, oltre ad una somma di lire 700 107 – 169 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA <1148, maggio> - I Genovesi assicurano gli uomini di Castelletto d’Orba che non vi saranno ripercussioni a causa della prigionia del marchese Alberto di Parodi e che non gli presteranno aiuto nel caso egli intendesse attuare rappresaglie contro di loro 109 1148, maggio, Genova - Alberto Zueta, marchese di Parodi, e la moglie Matilde vendono al comune di Genova il castello di Parodi con metà della sua curia per lire 700 110 1149, -Tariffario delle tasse sul naviglio, dei dazi su alcune merci e norme per il trasporto del legname da costruzioni 123 1149, gennaio, presso Tortosa - Raimondo Berengario IV, conte di Barcellona, grato per i servizi resigli dai Genovesi nella conquista di Tortosa, accorda loro esenzione doganale nei suoi dominii 294 1149, febbraio, Genova - I consoli del Comune cedono per la durata di 15 anni ad un consorzio di privati tutti gli introiti dei dazi sulle merci, eccettuati quelli sulle mandorle e sul sevo, per la somma di 1301 lire, destinata a coprire i debiti contratti per la spedizione di Tortosa 113 <1149, febbraio 2 - 1150, febbraio 1> - I consoli del Comune respingono la pretesa dei Pisani di non essere tenuti al pagamento di alcuni dazi 7 1149, aprile, Genova - I consoli del Comune, in riconoscimento della valorosa partecipazione degli uomini di Ventimiglia alla spedizione di Almeria e Tortosa, concedono loro libertà di commercio in Genova e lo stesso trattamento fiscale dei Genovesi 131 1149, maggio - Raimondo Berengario IV, conte di Barcellona, grato per i servizi resigli dai Genovesi nella conquista di Tortosa, accorda loro esenzione doganale nei suoi dominii 295 – 170 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1149, ottobre, Genova - Martino Golia vende al comune di Genova una terra in Domocolta per cento lire 130 <1149, dicembre, Genova> - Folco Stretto si impegna a giudicare tutte le controversie sottopostegli dai consoli genovesi e a compiere missioni per conto del comune di Genova 121, 133 1149, dicembre, Genova - I consoli del Comune concedono al giudice piacentino Folco Stretto, in riconoscimento dei servizi resi, la facoltà di impiegare in operazioni commerciali marittime 200 lire al pari dei cittadini genovesi 132 <1150, gennaio, Genova> - Formula del giuramento di coloro che dovranno amministrare i possedimenti genovesi di Tortosa per 25 anni in nome e per conto del comune di Genova 114 <1150, gennaio>, Genova - I consoli del Comune cedono per 29 anni a un consorzio di privati l’appalto della riscossione delle tasse del porto e degli scali, del pedaggio di Voltaggio, delle monete d’oro e di quelle d’argento (di queste ultime per soli dieci anni), dietro corrispettivo di 1200 lire impiegate per saldare i debiti contratti per la spedizione di Tortosa. Gli appaltatori si impegnano a consentire il riscatto dell’appalto anche prima del termine dietro pagamento di 1500 lire 122 1150, gennaio, Genova - I consoli del Comune decretano che gli appaltatori delle tasse e dei dazi vengano rimborsati del danno subito se la compagna avrà termine prima dei 29 anni concordati con loro 124 – 171 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA R e g e s t o: Credito e Banca, p. 18, n. 2. <1150, gennaio, Genova> - Alberto di Salino e consorti giurano fedeltà al comune di Genova 126 1150, gennaio - Alberto di Salino e consorti cedono al comune di Genova il castello di Teviggio 127 <1150, gennaio, Genova> - Il marchese Alberto di Gavi e i suoi figli giurano fedeltà al comune di Genova. Il figlio Manfredo si impegna inoltre a prendere dimora in Genova 128 Co p i a autentica [C’’], Liber di Gavi, c. 2 r., da copia autentica in registro, del 1233, tratta dalla stessa fonte di B. Al gruppo di documenti riferibili all’autentica di C’ va aggiunto il n. 529. R e g e s t o: ROVERE, n. 2. 1150, gennaio, Genova - Il marchese Alberto di Gavi rinuncia alla riscossione del pedaggio di Gavi sugli uomini della diocesi di Genova 129 C o p i a autentica [C’’], Liber di Gavi, c. 2 r., da copia autentica in registro, del 1233, tratta dalla stessa fonte di B. Per l’autentica di C’ v. n. 128. R e g e s t o: ROVERE, n. 3. <1150, febbraio 2 - 1151, febbraio 1>, Genova - I consoli del Comune donano a Bonmartino un’area in Capodifaro per la costruzione di una chiesa in onore di San Lazzaro e di un ospizio 146 <1150, giugno, Genova> -Il marchese Guglielmo di Monferrato giura fedeltà al comune di Genova 86 – 172 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1150, ottobre, Genova - I consoli del Comune pronunciano sentenza nella vertenza tra il marchese Enrico di Savona e gli uomini di Noli 148 <1150, dicembre, Genova> - Formula del giuramento dei partecipanti al consorzio di privati impegnati per 29 anni nell’amministrazione dei possedimenti genovesi di Tortosa e indicazione delle garanzie pecuniarie offerte da ciascuno di essi 115 <1150, dicembre, Genova> - I consoli genovesi Rodoano e Lanfranco Pevere si impegnano ad affidare per 29 anni a un consorzio di privati l’amministrazione dei possedimenti genovesi di Tortosa 116 1150, dicembre, Genova - I consoli genovesi Rodoano e Lanfranco Pevere affidano per 29 anni a un consorzio di privati l’amministrazione dei possedimenti genovesi di Tortosa dietro un corrispettivo annuo di 300 lire 117 1151, gennaio, Genova -I consoli del Comune annullano una precedente donazione in favore dei sacerdoti della pieve di Sestri Levante che rifiutavano di rispettare l’impegno assunto di trasferire la pieve nell’area dell’isola, loro concessa dai consoli del 1148 54 1151, gennaio, Genova - I consoli del Comune concedono in feudo a Baldizzone Fornari e ai suoi eredi il castello di Fiaccone per 29 anni a decorrere dalla scadenza dei quattro anni di custodia assegnata ai figli di Lanfranco, avendo ricevuto in prestito da lui senza interessi la somma di 107 lire che si impegnano a restituire, unitamente alle somme impiegate per la manutenzione del castello, alla scadenza della concessione 149 – 173 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1151, maggio, Genova - I consoli del Comune confermano la sentenza pronunciata nell’ottobre 1150 (n. 148) nella vertenza tra il marchese Enrico di Savona e gli abitanti di Noli. Decretano inoltre che questi versino al marchese il 24 giugno un terzo della somma dovutagli in base alla stessa sentenza, un terzo il 29 settembre e il saldo a Natale 147 1151, maggio, Genova - I consoli del Comune vietano agli abitanti del territorio genovese, da Monaco a Portovenere, di portare armi e legname da costruzioni navali nei territori occupati dai Saraceni 151 <1151, novembre 12-> - Ermengarda, viscontessa di Narbona, scrive all’arcivescovo, ai consoli e ai cittadini genovesi, invitandoli a provvedere affinché sia pagata a Raimondo Pisano la dote della moglie Tabaria, figlia di Ansaldo Guercio, sposata il 12 novembre 1151 67 1151, dicembre, Genova - I consoli del Comune, preso atto che Lanfranco, figlio di Bombello, si impegnerebbe a giurare la compagna, a prendere di- mora in Genova, a servirsi, nelle operazioni commerciali, di mezzi finanziari propri, esclusi quindi quelli dei forestieri, e che lo stesso ha contribuito alle spese comunali con 100 lire, gli concedono la facoltà di commerciare al pari dei cittadini genovesi 135 1152, gennaio, Genova - I consoli del Comune cedono ad un consorzio di privati il monopolio della vendita del sale al prezzo di 810 lire 150 <1152, febbraio 2 - 1153, febbraio 1>, Genova - Baldo de Molino rilascia procura al figlio Ottone per riscuotere la dote della nuora Mizatale 72 <1152, febbraio 2 - 1153, febbraio 1>, Genova - I consoli del Comune affidano per due anni a Grifo e a Lamberto Guercio, dai quali hanno ricevuto la – 174 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1152, aprile, Portovenere - Alcuni seniori di Vezzano concedono in feudo a Ido di Carmadino e ai suoi figli la quarta parte del monte di Lerici per 10 lire lucchesi, pagate dal comune di Genova, a condizione che metà del terreno torni agli stessi nel caso il Comune vi edifichi un castello 152 1152, aprile, Portovenere - Alcuni uomini di Arcola concedono in feudo a Guglielmo Garrio, a Giordano Bocca e ai loro figli cinque parti del monte di Lerici per 29 lire lucchesi, pagate dal comune di Genova, a condizione che metà del terreno torni agli stessi nel caso il Comune vi edifichi un castello 153, 201 1152, aprile, Genova - I consoli del Comune, riconosciuti i diritti dei visconti e dei loro consorti sui macelli, ne stabiliscono l’ubicazione, il numero e le modalità d’uso 157 1152, aprile, Genova - I consoli del Comune decretano che le aree sulle quali sono trasferiti i macelli appartengano perpetuamente al Comune, non possano essere vendute o impegnate, né siano edificabili 158 1152, maggio, Genova - I consoli del Comune decretano che gli abitanti del borgo e del castello di Portovenere siano tenuti al pagamento del quarto dei prodotti ricavati dalla terra posta oltre la chiesa 88 <1153 ?> - I Genovesi si impegnano a far garantire la sicurezza dei Pontremolesi sulla strada per Genova dagli uomini di Lavagna, Passano e Lagneto 161 1153, gennaio, - Il popolo savonese si impegna ad osservare la convenzione restrittiva imposta da Genova 156 – 175 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 160 1153, luglio, Genova - I consoli del Comune concedono al giudice pavese Opizzo Boccafolle, in riconoscimento dei servizi resi o promessi, la facoltà di impiegare in operazioni commerciali la somma di 200 lire di moneta genovese al pari dei cittadini genovesi 32 <1153, luglio, Genova> - Il giudice pavese Opizzo Boccafolle s’impegna a giudicare tutte le controversie sottopostegli dai consoli genovesi e a compiere missioni per conto del comune di Genova 33 1153, luglio 10, - I consoli del Comune offrono alcune garanzie al commercio lucchese per la durata di dieci anni 162 R e g e s t o: SAN QUINTINO, p. 62. 1153, agosto 29, Genova - I consoli del Comune concedono al giudice piacentino Opizzo de Riçolo, in riconoscimento dei servizi resi o promessi, la facoltà di impiegare in operazioni commerciali la somma di 100 lire al pari dei cittadini genovesi 57 <1153, agosto 29, Genova> - Il giudice piacentino Opizzo de Riçolo s’impegna a giudicare tutte le controversie sottopostegli dai consoli genovesi e a compiere missioni per conto del comune di Genova 58 1154, gennaio, Genova - I consoli del Comune concedono in feudo per 29 anni a Guglielmo Embriaco e ai suoi eredi Gibelletto e quanto il Comune possiede in Laodicea, contro il pagamento annuo di 270 bisanti al Comune e di un pallio del valore di 10 bisanti all’altare di San Lorenzo, accettando, a titolo di transazione di quanto dovuto dallo stesso per Gibelletto, la somma di 100 lire 164 – 176 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1154, gennaio, Genova - I consoli del Comune concedono in feudo per 29 anni ai fratelli Ugo e Nicola Embriaco e ai loro eredi quanto il comune possiede in Antiochia contro il pagamento annuo di 80 bisanti 166 1154, febbraio 2, Genova - I consoli del Comune accordano ai padroni delle galee la facoltà di punire con l’arresto e la confisca dei beni coloro che fuggono o si allontanano arbitrariamente dalle stesse 163 <1154, febbraio 2 - settembre 29> - I consoli del Comune si impegnano a saldare un debito di 6000 lire ai Piacentini alle seguenti condizioni: lire 2000 immediatamente, le altre 4000 entro il 29 settembre, se non impediti da scadenze più impellenti, altrimenti entro il 1° gennaio, ricorrendo per il pagamento al credito di 6000 bisanti vantato nei confronti del conte di Barcellona e a merci varie, il cui valore verrà stimato da periti scelti di comune accordo 169 <1154, febbraio 2 - settembre 29> - Boso, console del comune di Piacenza, e Riccardo Sordo, console dei negozianti della stessa città, si dichiarano pronti a rilasciare quietanza di ogni credito vantato dai Piacentini nei confronti del comune di Genova, previo pagamento della somma di 6000 lire 170 <1154, febbraio 2 - settembre 29> - I consoli piacentini Boso e Riccardo annunziano che invieranno a Genova i loro rappresentanti per riscuotere la somma di cui al n. 170 e per rilasciare quietanza di quanto versato ai Piacentini dal comune di Genova 171 <1154, settembre 29 - 1155, gennaio, Piacenza> - Boso de Petra Doeria e Riccardo Sordo, , invitano i consoli genovesi ad adoperarsi affinché le merci consegnate in pagamento dei debiti genovesi non siano suscettibili di riduzione di prezzo, come purtroppo é avvenuto per – 177 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA <1154, settembre 29 - 1155, gennaio, Piacenza> - I consoli del comune di Piacenza e quelli dei negozianti della stessa città comunicano ai consoli genovesi i nomi dei loro rappresentanti incaricati di riscuotere la somma convenuta e di rilasciarne quietanza 173 <1154, dicembre> - I nuovi concessionari del castello di Fiaccone giurano fedeltà al comune di Genova 167 1154, dicembre, Genova - I consoli del Comune affidano per 29 anni la custodia del castello di Fiaccone a Giacomo, Filippo e Qualia, figli del visconte (v. n. 149), e ai loro eredi, dai quali hanno ricevuto la somma complessiva di 74 lire 168 1154, dicembre 30, Piacenza - Il comune di Piacenza ratifica la transazione conclusa col comune di Genova relativa al debito contratto da quest’ultimo nei confronti dei Piacentini 178 <1155> - Raimondo, arcivescovo di Arles, Ugo di Baux, i suoi fratelli e i domini de Burgo garantiscono assistenza ai naufraghi delle navi genovesi, rinunciando al diritto di saccheggio ed assicurano il libero ingresso nel porto di Arles alle navi genovesi che seguano una rotta costiera, escludendone quelle provenienti dall’alto mare, fatta eccezione per le navi adibite al trasporto dei pellegrini 367 1155, gennaio, Genova - I rappresentanti del comune di Piacenza rilasciano quietanza al comune di Genova di quanto dovuto dallo stesso ai Piacentini 174 1155, gennaio, Genova - I consoli del Comune sciolgono lo stesso Comune dal debito di 8510 lire e 14 denari, contratto nei confronti dei Piacentini, a seguito dell’accettazione da parte degli stessi, a titolo di transazione, della somma di 6000 lire in moneta e in merci 175 – 178 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA <-1155, gennaio> - Siro, arcivescovo di Genova rinuncia ad alcune decime abitualmente versate dagli uomini di Vezzano e di Nasci e di altri luoghi circonvicini notizia in 177 1155, gennaio, Genova - I consoli del Comune annullano la rinuncia ad alcune decime estorta all’arcivescovo di Genova dagli uomini di Vezzano e di Nasci in cambio della liberazione del maestro Durando, da loro stessi catturato a scopo di ricatto 177 <1155, maggio> -Guglielmo VII, conte di Montpellier, stipula una convenzione quinquennale con il comune di Genova 940 Per la notizia relativa alla stipula della convenzione tra il comune di Genova e Guglielmo VI, conte di Montpellier, v. n. 68. 1155, maggio, Genova - Il comune di Genova stipula una convenzione quinquennale con Guglielmo VII, conte di Montpellier 941 1155, agosto, Genova - I consoli del Comune impegnano il parlamento a non consentire per il futuro che la durata degli appalti di redditi comunali, in particolare di quelli da loro stessi riscattati e qui elencati, si estenda oltre il mandato dei consoli appaltanti 179 1155, <-agosto 1> - Convenzione tra Genova e i marchesi di Savona 180, 221 1155, ottobre 12, Genova - Convenzione stipulata tra l’imperatore di Costantinopoli Emanuele Comneno e il comune di Genova 181 1156 - I comuni di Genova, Milano e Tortona si promettono reciproca assistenza e si impegnano a non contrarre alleanze offensive con i rispettivi nemici 186 – 179 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA <1156, febbraio 2 - settembre 23> - Il conte Martino , suo fratello Enrico e i signori di Nasci, Cogorno e Vezzano giurano fedeltà al comune di Genova 183 1156, - I consoli del Comune promettono ai signori di cui al n. 183 di perseguire giudizialmente i propri cittadini che faranno loro torto o li offenderanno e di salvaguardarne i diritti sui futuri acquisti territoriali del Comune 184 1156, luglio 20, Genova - I consoli del Comune concedono ad Azzolino piacentino la facoltà di impiegare in operazioni commerciali marittime la somma di 150 lire in considerazione del suo matrimonio con una cittadina genovese di nobili natali ma priva di risorse finanziarie e dell’impegno di porsi al servizio del Comune, se richiesto, personalmente o mediante un milite, e di pagare le tasse sul capitale impegnato 38 1156, novembre, Palermo - Guglielmo I, re di Sicilia, ad istanza di Ansaldo Doria e Guglielmo Vento, ambasciatori del Comune, conferma ai Genovesi, ampliandoli e precisandoli, i privilegi commerciali già goduti durante il regno di Ruggero, impegnandosi ad escludere dai propri porti le navi provenzali e a non consentire che navi siciliane si dirigano verso i porti della Provenza 289 1156, novembre, Palermo - Guglielmo I, re di Sicilia, anche a nome del figlio Ruggero, duca di Puglia, garantisce protezione ai Genovesi nei propri territori, escludendone gli autori di atti di pirateria 290 1157, gennaio 5, Genova - Cono, Gauta e Maraboto giurano di ottemperare per 29 anni agli ordini dei consoli genovesi 155 – 180 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA <1157, febbraio 2 - 1158 febbraio 1> - Gli emendatori del Comune vietano la copertura di alcuni tratti di vie cittadine notizia in 247 Per l’indicazione dell’anno occorre fare riferimento ai nomi dei consoli (v. OLIVIERI, Serie dei consoli, p. 299). 1157, giugno 24 - I conti di Lavagna si impegnano a costituire la compagna e il consolato nell’ambito della pieve di Lavagna secondo le disposizioni dei consoli genovesi e a partecipare alle spedizioni militari offensive e difensive del comune di Genova, alla cui giurisdizione rimettono le controversie che li oppongono ai conti Martino ed Enrico e ai signori e abitanti di Cogorno, Nasci e Vezzano 187 R e g e s t o: L’antichissime notitie, c. 31 r.; SCORZA, p. 37. 1157, giugno 24 - I conti Martino ed Enrico e i loro consorti si impegnano a costituire la compagna e il consolato nell’ambito della pieve di Lavagna secondo le disposizioni dei consoli genovesi e a partecipare alle spedizioni militari offensive e difensive del comune di Genova, alla cui giurisdizione rimettono le controversie che li oppongono ai conti di Lavagna 188 1157, agosto 12, Genova - Alcuni signori di Passano giurano fedeltà al comune di Genova per il castello di Frascaro, impegnandosi a non permettere che Oberto, Stolto e Corvetto da Passano vi abbiano alcun potere 189 1157, agosto 30, Genova - Guido Guerra, conte di Ventimiglia, dona al comune di Genova Roccabruna ed altri luoghi della contea con riserva di usufrutto dopo la sua morte, del luogo di Penna, alla moglie Ferraria 190 1157, agosto 30>, Genova - Guido Guerra, conte di Ventimiglia e gli abitanti di Poggiopino, Penna, Sospello e Roccabruna giurano fedeltà al comune di Genova 191 – 181 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA v. n. 47». <1157, dicembre ?> - I Tortonesi si impegnano per vent’anni a conservare la pace con i Genovesi e i Novesi, a salvaguardarli nelle persone e nelle cose, a restituire metà del castello di Montaldo e a partecipare attivamente alle spedizioni militari genovesi 23 1159, - I consoli del Comune decretano l’abolizione di alcune gabelle 704 <1161, febbraio 2 - 1162, febbraio 1, Genova> - I pubblici testimoni prestano giuramento 193 1162, , Genova - I consoli del Comune assolvono gli abitanti del quartiere di Recco, dipendente dal comune stesso, da ogni arimannia nei confronti di Rolando Avvocato a causa dei soprusi compiuti a loro danno 268 <1162>, aprile 23, Montpellier - Alessandro III, grato per la fedeltà dei Genovesi alla Santa Sede, conferma loro la propria protezione 948 1162, giugno 9, San Salvatore di Pavia - Convenzione tra l’imperatore Federico I e i Genovesi 285 1162, ottobre 31, Genova - I partecipanti alla rassa o congiura contro Filippo di Lamberto si dichiarano disponibili a giurare la compagna presente e le due successive, obbligandosi a pagarne le relative tasse, a patto che i consoli si impegnino, nel caso di elezione di Filippo di Lamberto a una funzione pubblica, a saldare ciò che resta di un debito contratto dal Comune nei – 182 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1163, gennaio 29, Genova - I consoli del Comune aggiudicano allo stesso Comune diversi terreni, da loro acquistati in vista della costruzione di nuovi scali e del rafforzamento delle torri di Luccoli e di Castelletto 197 1164, giugno, Monleone - Marchisino di Lorsica e altri esplicitamente indicati donano al comune di Genova il poggio chiamato Figarolo 972 1164, settembre 16, Genova - Il comune di Genova e Barisone, re di Sardegna, stipulano una convenzione 382 1164, settembre 16, Genova - Barisone, re di Sardegna, si impegna a saldare i debiti contratti con i Genovesi prima di sbarcare nell’isola. Segue la nota dei debiti 383 E d i z i o n e: SAN QUINTINO, p. 96. 1164, settembre 16, Genova - Barisone, re di Sardegna, si impegna a sostenere la nomina dell’arcivescovo di Genova a primate e legato apostolico in Sardegna 384 1165, ottobre, Arles - Raimondo Berengario di Provenza stipula un trattato di amicizia col comune di Genova, impegnandosi a non accogliere nelle sue terre i Pisani, a meno che non si tratti di mercanti 366 1166 - Barisone, giudice di Torres, si impegna col comune di Genova in un’alleanza difensiva contro i Pisani 405 <1166> - Sancio VI, re di Navarra, propone ai consoli genovesi di stipulare reciproci accordi e si offre mediatore tra i Genovesi e i nipoti Alfonso, – 183 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1166, novembre 15, Genova - I consoli del Comune pronunciano bando perpetuo contro il visconte Boterico, Guglielmo Gimbo e Guglielmo Monticello, rei di tradimento per aver consegnato il castello di Parodi al marchese di Monferrato e a suo nipote Guglielmo Saraceno, confiscandone tutti i beni, compresi quelli garantiti alle loro consorti 198 1166, novembre 23, Genova - I conti di Lavagna giurano fedeltà al comune di Genova, fatti salvi gli obblighi nei confronti dell’imperatore Federico e la facoltà di non prendere le armi, se non in funzione difensiva dei Genovesi, contro l’arcivescovo di Genova, il vescovo di Bobbio, i Malaspina, i marchesi di Gavi, i Cavalcabò, i Pelavicini e il marchese Azzo di Verona 206 R e g e s t o: L’antichissime notitie, c. 32 r.; SCORZA, p. 38. 1166, novembre 23, Genova - I consoli del Comune concedono ai conti di Lavagna che hanno giurato o giureranno fedeltà al comune di Genova, fra gli altri benefici, l’esenzione dalle tasse, garantiscono i loro castelli e proprietà e rimettono le offese ricevute 215 R e g e s t o: L’antichissime notitie, c. 32 v.; SCORZA, p. 39. 1166, novembre 30, Genova - I consoli del Comune emancipano tutti i servi del visconte Boterico, di Guglielmo Gimbo di Carmadino e di Guglielmo Monticello, rei di tradimento per aver consegnato il castello di Parodi al marchese di Monferrato e a suo nipote Guglielmo Saraceno 199 1167, - I pubblici testimoni prestano giuramento 194 1167, febbraio 13, Genova - Rainaldo, arcivescovo di Colonia e arcicancelliere d’Italia, mette al bando dall’Impero i marchesi di Gavi e di Parodi per aver occupato il castello di Parodi, tenuto dai Genovesi per concessione imperiale, e promette che lo stesso imperatore inviterà il comune di Pavia ed i marchesi del Vasto, di Ponzone, del Bosco e Malaspina a prestare aiuto – 184 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1167, maggio 2 - Trattato d’alleanza e di reciproca assistenza stipulato tra Alfonso II, re d’Aragona, conte di Barcellona e duca di Provenza, e il comune di Genova, rappresentato dal console Rodoano de Mauro 293 1167-1169, ottobre 12, Benevento - Alessandro III invita Amalrico, re di Gerusalemme, a ripristinare nella Basilica del Sancto Sepolcro l’iscrizione che documentava le concessioni accordate ai Genovesi dal re Baldovino I e a rispettarne i diritti acquisiti 312 1167-1169, ottobre 13, Benevento - Alessandro III invita il patriarca di Gerusalemme e le altre dignità ecclesiastiche del Regno ad intervenire presso il re Amalrico per far ripristinare nella Basilica del Santo Sepolcro l’iscrizione che documentava le concessioni accordate ai Genovesi dal re Baldovino I (v. n. 59) 311 <1168, Genova> - Accordi stipulati tra Barisone, re di Sardegna, il comune di Genova e gli armatori delle navi destinate al ritorno del re nell’isola 388 C o p i a autentica [D], Vetustior, c. 103 v., da B attraverso copia autentica in registro, del 1233. <1168, Genova> - Istruzioni date dai consoli del comune di Genova al loro collega Nuvelone per il rimpatrio di Barisone, re di Sardegna 389 C o p i a autentica [D], Vetustior, c. 104 r., da B attraverso copia autentica in registro, del 1233. <1168> - Barisone, giudice di Arborea, e Barisone, giudice di Torres, stipulano un trattato di pace 390 <1168> - Barisone, giudice di Torres, e Nuvelone, console genovese, stipulano un trattato di alleanza, a garanzia del rispetto degli impegni assunti nei loro confronti da Barisone, giudice di Arborea 391, 406 – 185 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1168, metà agosto, Savona - I Savonesi riconfermano la convenzione di cui al n. 156 203 1168, ottobre 23, Genova - Opizzo Malaspina giura fedeltà all’arcivescovo di Genova e, insieme al figlio Moruello, si impegna a osservare la convenzione stipulata contestualmente col comune di Genova 218 1168, ottobre 23, Genova - I marchesi Opizzo e Morruello Malaspina rimettono tutte le offese ricevute dai Genovesi, eccettuate quelle arrecate in tempo di tregua 219 1168, ottobre 23, Genova - I consoli del Comune si impegnano a versare al marchese Opizzo Malaspina la somma di 300 lire così rateizzata: 100 lire, oltre a 12 ai mediatori dell’accordo, prima della partenza del marchese da Genova, nelle quali sono computabili anche i diritti marchionali sul castello di Monleone riconosciuti da una sentenza di Simone Doria e Folco di Castello, 100 lire entro l’anno consolare e il saldo nell’anno seguente. Convengono inoltre di pagare ogni anno, il 30 novembre, allo stesso marchese 25 lire e altrettante al figlio Morruello, vassallo del Comune, di risarcire i torti che i loro uomini potranno subire ad opera di cittadini genovesi, stabilendo contestualmente le modalità dell’amministrazione della giustizia e rimettendo le ingiurie e le offese ricevute, eccettuate quelle arrecate in tempo di tregua 220 1168, novembre 13, Genova - I consoli del Comune garantiscono, fatti salvi alcuni casi particolari, la validità delle sentenze riguardanti i minori o le loro proprietà emesse nell’ultimo venticinquennio, nonché di quelle relative a vendite o cessioni autorizzate dai consoli anche in assenza dei tutori 200 1168, dicembre 25-31, Sardegna - Pietro, giudice di Cagliari, e Barisone, giudice di Arborea, con l’intervento del console genovese Nuvelone, stipulano un trattato di pace 415 – 186 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA Per la notizia relativa ai privilegi concessi al comune di Genova da Boemondo II v. n. 337. 1169, maggio, Portovenere - I comuni di Genova e di Pisa stipulano una convenzione per la durata di 29 anni 672 <1169, ottobre> - Impegni assunti da Amico de Murta, ambasciatore genovese, nei confronti dell’imperatore Emanuele Comneno 352 1170, - I pubblici testimoni prestano giuramento 195 1170, novembre 2, Genova - I consoli del Comune, esaminate le ragioni addotte dal marchese Enrico di Savona in riferimento alla convenzione di cui al n. 180, vietano agli abitanti Noli di edificare sul poggio, di fabbricare mura, torri o case fortificate nel borgo e di penetrare nel castello se non in caso di stretta necessità a scopi difensivi contro attacchi Pisani o Saraceni 222 1171, gennaio, Genova - Convenzione con gli uomini di Grasse 223 Inserto anche nel n. 745. E d i z i o n e: GAUTIER-ZIEGLER, p. 8. 1171, aprile 14, Genova - Girardo Scorza e i suoi figli Musso e Cagnolo giurano fedeltà al comune di Genova e si impegnano a osservare la convenzione di cui al n. 206, escludendo dalle eccezioni i marchesi di Gavi e Azzo di Verona, ma inserendovi l’abate di San Colombano di Bobbio 216 R e g e s t o: L’antichissime notitie, c. 33 v.; SCORZA, p. 40. 1171, maggio 1 - Raimondo di Tolosa accorda ai Genovesi, rappresentati dal console Nicola Rocia, protezione e libertà di commercio nei suoi dominii, escludendone i Pisani, conferma le antiche convenzioni impegnandosi a non innovare alcunché in materia doganale e ad affiancare il comune di Genova contro Guglielmo di Montpellier 360 – 187 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1171, maggio 10, Genova - Guglielmo e Raniero, marchesi di Parodi, restituiscono al comune di Genova il castello di Parodi, e giurano fedeltà allo stesso Comune dichiarandosene vassalli 549 <1171>, maggio 10, - I consoli del comune di Genova concedono in feudo, per la durata di quattordici anni, il castello di Parodi ai marchesi Guglielmo e Raniero 550 <1171, maggio 10-> - Alcuni uomini di Parodi, esplicitamente indicati, giurano di prestare aiuto ai Genovesi per far rispettare dai marchesi di Parodi gli impegni da essi assunti nei confronti del comune di Genova 551 <1171, maggio 10-> - Alcuni uomini di Parodi, esplicitamente indicati, giurano fedeltà al comune di Genova, impegnandosi a prestargli aiuto per far rispettare dai marchesi di Parodi gli impegni da essi assunti nei confronti dello stesso comune 552 1171, agosto 4, Genova - I signori di Passano restituiscono al comune di Genova i castelli di Frascaro e Frascarino e tutto quanto tenevano in feudo dallo stesso comune 224 1171, agosto 4, Genova - I consoli del Comune dichiarano inalienabili in perpetuo i castelli di Frascaro e Frascarino, stabilendo nel contempo che per la sicurezza degli abitanti di Sestri Levante e delle valli circonvicine non possano essere concessi in feudo 225 – 188 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA E d i z i o n e: Dell’antichità, p. 15. R e g e s t o: GIORDANO, p. 247. 1171, agosto 4, Genova - I consoli del Comune garantiscono la proprietà di territori e castelli dei signori di Passano, rimettono le offese ricevute e si impegnano a versare loro annualmente, nomine feudi, la somma di 50 lire 229 C o p i a autentica [E], Archivio Durazzo Giustiniani, ... da C anziché C o p i a autentica [D], da B. E d i z i o n e: Dell’antichità, p. 20. R e g e s t o: GIORDANO, p. 224. 1172, gennaio 17, Genova - Impegni assunti da Barisone, re di Sardegna, nei confronti dei Genovesi 385-386, 387 Per gli impegni precedenti v. nn. 383, 388, 390, 391. 1172, agosto 15, Gavi - I procuratori del comune di Alessandria giurano fedeltà ai marchesi di Gavi, impegnandosi a far rinnovare il giuramento ogni anno dai loro consoli o dal podestà 648 1172, novembre, Genova - I consoli del Comune e i signori di Lagneto stipulano un’alleanza con contro i marchesi Malaspina 231 <1172>, dicembre 3, - Musso, figlio di Alberto di Lagneto, si impegna a osservare il patto di alleanza di cui al n. 231 232 1173, gennaio 26, - I consoli del comune di Genova concedono a Stregliaporco e ai suoi fratelli un appezzamento di terra situato nel quartiere del Molo per la costruzione di una chiesa dedicata a san Marco, contro il versamento di 50 lire devolute per l’abbattimento dei debiti del Comune 1241 – 189 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA <1173>, agosto 1, Genova - Ogerio, figlio di Alberto di Lagneto, si impegna a osservare il patto di alleanza di cui al n. 231 233 1173, agosto 16, Genova - I consoli del Comune concedono ad Artusio Albarecio e ai suoi eredi, per gli impegni di fedeltà e di servizio militare promessi, la facoltà di impiegare in operazioni commerciali marittime l’equivalente di 200 lire al pari dei cittadini genovesi 202, 237 <1173, agosto 16>, Genova - Artusio Albarecio giura fedeltà al comune di Genova 238 1173, novembre, Genova - I consoli del comune di Genova stipulano con Guglielmo, marchese di Massa, figlio di Alberto Corso, un trattato di alleanza contro i Pisani e i Malaspina definendo gli impegni di parte genovese 562 R e g e s t o: BALLARDINI, p. 145, n. XXXV. 1173, dicembre 9, Genova - I consoli del Comune emancipano per rappresaglia alcuni dipendenti dei conti di Lavagna, alleati dei Malaspina e ribelli al comune di Genova 240 1173, dicembre 9, Genova - I consoli del Comune emancipano Albertino di Gandolfo per rappresaglia contro i conti di Lavagna, ribelli al comune di Genova 242 1174, gennaio 25, Genova - Guglielmo, marchese di Massa, figlio di Alberto Corso, stipula col comune di Genova un trattato di alleanza contro i Pisani e i Malaspina, definendo i propri impegni 563 1174, febbraio 6, Genova - I consoli del Comune aggiudicano all’opera di San Lorenzo, fino ad ultimazione della chiesa, la decima parte dei legati – 190 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA E d i z i o n e: BANCHERO, p. 274. 1174, febbraio 28, Genova - I consoli del Comune concedono a Drogo di Buonconsiglio, ai suoi fratelli Girardo, Giovanni e Guidotto e ai loro eredi, per gli impegni di fedeltà e di servizio militare promessi, la facoltà di impiegare in operazioni commerciali marittime l’equivalente di 400 lire al pari dei cittadini genovesi, oltre al trattamento fiscale degli stessi 217 1174, marzo 15, Genova - Il marchese Alberto d’Incisa, Balduino Guercio, Simone Doria, Folco di Castello e Ruggero de Maraboto, arbitri eletti per trattare la pace tra Opizzone e Morruello Malaspina, e i loro alleati, da una parte, e il comune di Genova, dall’altra, notificano ai consoli del Comune le condizioni di pace che dovranno essere osservate dai Genovesi. Alcuni cittadini genovesi, esplicitamente indicati, giurano l’osservanza della pace 560 1174, marzo 15, Genova - Il marchese Alberto d’Incisa, Balduino Guercio, Simone Doria, Folco di Castello e Ruggero de Maraboto, arbitri eletti per trattare la pace tra i Malaspina e i loro alleati, da una parte, e il comune di Genova, dall’altra, notificano a Opizzone e Morruello Malaspina le condizioni di pace che dovranno essere osservate da loro. Si dà atto che lo stesso Opizzo ed alcuni suoi alleati, esplicitamente indicati, hanno giurato l’osservanza della sentenza arbitrale il giorno precendente nei pressi di Lavagna 561 1174, -marzo<25>, presso Massa - Alcuni uomini di Massa, esplicitamente indicati, giurano l’osservanza degli impegni assunti dal marchese Guglielmo di cui al n. 563 564 1174, agosto, Genova -Raimondo V di Tolosa concede ai Genovesi il monopolio del commercio in esenzione doganale in tutti i suoi dominii, vietando ai suoi mercanti la navigazione d’alto mare senza licenza genovese. Concede inoltre un fondaco in Saint Gilles, un quartiere in Arles, la città di – 191 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1174, agosto, Genova - I consoli del comune di Genova si impegnano a mettere a disposizione di Raimondo V di Tolosa una flotta di sedici galee per la conquista di Tarascona, Arles, Nizza, Hyères e di tutti i luoghi compresi tra Arles e Turbia, a non fare pace separata col re d’Aragona ed i suoi alleati, a garantire l’appoggio navale contro ogni ribellione futura, accordando inoltre agli uomini del conte libertà di commercio in esenzione doganale nel territorio genovese, ma confermando le limitazioni alla navigazione d’alto mare senza licenza genovese 363 1174, ottobre 1 - Pietro, giudice e re di Cagliari, accorda ai Genovesi protezione ed assistenza nel suo regno, libertà di commercio in esenzione fiscale escludendone i Pisani, libera estrazione e vendita del sale, merci del valore di cinquecento lire per un quinquennio, il porto di Grota e la corte di Tefaraxi, impegnandosi ad aiutarli a tenere il regno di Arborea fino alla totale estinzione del debito contratto dallo stesso regno nei confronti del comune di Genova 416 1174, novembre, Palermo - Guglielmo II, re di Sicilia, conferma gli impegni assunti da Guglielmo I (v. n. 290) nei confronti dei Genovesi, che a loro volta dovranno giurare l’osservanza dei patti conclusi col re 291 <1175> - I consoli del Comune accordano immunità fiscali agli uomini di Diano (notaio Ogerio Pane) notizia in 923 1176, gennaio 17 - I consoli del Comune stabiliscono che Folco di Castello e i suoi eredi abbiano diritto ad edificare su suolo pubblico inserto in 765 Indizione anticipata. – 192 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1176, aprile 18, Genova - I consoli del Comune concedono a Lercaro piacentino, in riconoscimento dei servizi resi, di impiegare in operazioni commerciali marittime l’equivalente di 300 lire e di essere soggetto alla stesse gabelle dei cittadini genovesi 243 1177, febbraio 1, Genova - I consoli del Comune Ogerio Vento e Nicola Embriaco sciolgono il Comune dagli impegni nei confronti dei creditori delle marche per il dazio del cacio 239 1177, settembre 5, Genova - Ottone, conte di Ventimiglia, cede al comune di Genova alcuni castelli dell’estrema riviera di ponente, riservandosene il possesso precario, ricevendoli in feudo dallo stesso Comune, al quale giura fedeltà 419 <1178 - 1179>, maggio 16, Laterano - Alessandro III conferma i privilegi accordati ai Genovesi nel giudicato di Cagliari e d’Arborea 1052 1178, gennaio 14, Genova - Ugo , arcivescovo di Genova, accertato che Blancardo, durante l’ultima malattia, aveva dichiarato di rinunciare agli interessi usurari praticati e che dai documenti consultati risultava che il comune di Genova gli aveva versato 1050 lire di interessi, aggiudica allo stesso comune la somma corrispondente da prelevarsi sull’asse ereditario di Blancardo 244 1178, gennaio 31, Sampierdarena - I consoli del Comune rivendicano allo stesso comune la proprietà di un terreno in Chiavari nei pressi dell’arenile 245 – 193 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1178, ottobre 19, Genova - I consoli del Comune determinano le aree di sviluppo urbanistico di Chiavari, stabilendone i relativi prezzi e canoni 250 1179, - Il popolo di Albenga si impegna ad osservare la convenzione restrittiva imposta da Genova 251 C o p i a autentica [E’], A.S.G., Membr. I, c. 93 r., da D’. Per l’autentica di E’ v. n. 362. 1179, aprile 9, Laterano - Alessandro III informa le dignità ecclesiastiche e tutto il clero del regno di Gerusalemme di aver concesso all’arcivescovo di Genova il titolo di legato transmarino, invitandoli ad accoglierlo con tutti gli onori riservati ad un legato papale 314 1179, aprile 25, Laterano - Alessandro III esorta Ugo , signore di Gibelletto, a pagare alla Chiesa genovese il censo dovutole, riconoscendosene, attraverso il giuramento di fedeltà, vassallo 315 1179, aprile 26, Laterano - Alessandro III invita Baldovino IV, re di Gerusalemme, a ripristinare nella Basilica del Sancto Sepolcro l’iscrizione che documentava le concessioni accordate ai Genovesi dal re Baldovino I e a restituire agli stessi il denaro indebitamente estorto dal re Amalrico 313 1179, agosto 7, Genova - I consoli del comune di Genova stipulano una convenzione con Lanfranco, vescovo di Brugnato 588 R e g e s t o: BALLARDINI, p. 146, n. XXXVII. 1179, settembre 12, Genova - I consoli del Comune concedono a Cencio, scriniario romano, in riconoscimento dei servizi resi, in particolare per aver ospitato in Roma l’arcivescovo di Genova e il suo seguito durante l’ultimo – 194 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA E d i z i o n e : GIORGI, p. 454. 1180, gennaio 31, Genova - I consoli del Comune, richiamandosi a un precedente decreto del 1157 in materia edilizia, ribadiscono il divieto di copertura di alcuni tratti di vie cittadine, ordinando la demolizione di quelle edificate dopo il decreto citato 247 1180, febbraio 1, Genova - I consoli del Comune vietano di alienare o cedere come area edificabile ciò che resta della casa di Ogerio scriba, acquistata dai canonici di San Lorenzo 248 1180, maggio 16, giugno 16, luglio 16, Genova -I pubblici testimoni prestano giuramento 204 1180, agosto 20, Genova - I consoli del Comune concedono ai figli e al nipote di Folco Stretto la facoltà di impiegare in operazioni commerciali marittime l’equivalente di 200 lire, come già concesso allo stesso Folco (v. n. 132) 249 <1181 - 1185> - Lucio III esorta il signore di Gibelletto a pagare alla Chiesa genovese il censo dovutole e a riconoscersene vassallo notizia in 322, 328 R e g e s t o: KHER, p. 335. <1181> - I cittadini di Narbona, in presenza di un delegato della viscontessa Ermengarda, rinunciano ad ogni rappresaglia nei confronti dei Genovesi a causa dei danni loro inflitti dalla galea di Belmosto e di Martino Golia 120 1181, febbraio 24 - marzo 7, Genova, Alessandria? - I comuni di Genova e di Alessandria stipulano una convenzione 647 1181, marzo 31, - Il popolo savonese si impegna ad osservare la convenzione restrittiva imposta da Genova 252 – 195 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1181, dicembre 1, Narbona - dicembre 12, Genova - Ermengarda, viscontessa di Narbona, e i consoli del comune di Genova stipulano una convenzione. 657 1182, luglio 20, Genova - I marchesi Ottone ed Enrico, figli di Enrico, marchese di Savona, giurano la Compagna e stipulano una convenzione col comune di Genova 493 <1183, febbraio 2 - 1184, febbraio 1> - I consoli del comune di Genova concedono in locazione a Gerardo de Bonataca e ai suoi eredi, in perpetuum, alcune terre incolte situate in Perdolasco, in Mizani et in loco ubi dicitur plagia de Casali, nel territorio di Frascaro, con l’obbligo di compiervi lavori di miglioria e di corrispondere la metà dei prodotti degli alberi di castagne, degli olivi e delle querce e di un quarto delle terre coltivate a frumento 593 1183, novembre 22, Genova - I consoli del comune di Genova concedono in locazione a Domenico de Cella, a suo nipote Fredino e ai loro eredi, in perpetuum, alcune terre incolte situate in Cella, contro la corresponsione di un canone annuo di venti soldi 589, 592 <1184> - Raimondo di Narbona, Sancio di Provenza e Guglielmo di Forcalquier stipulano col comune di Genova, rappresentato da Filippo Baraterio, un trattato di alleanza offensiva nei confronti di Marsiglia 365 1184, novembre 24, in ecclesia Sancti Victoris de Veta - Gaialdo de Meleda si impegna nei confronti di Balduino de Medolico, castellano di Monleone, e dei consoli del comune di Genova a rinunciare ai diritti e alle ragioni che vanta – 196 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1185, settembre 8, Genova - Ottone, conte di Ventimiglia, conferma al console Gandolfo Caxolo quanto concesso al Comune da suo fratello Guido Guerra, impegnandosi, anche a nome dei suoi figli, a garantire la pace con gli uomini di Ventimiglia e a giurarne la compagna ad ogni richiesta dei consoli, fatta salva la fedeltà all’imperatore e al comune di Genova 444 1185, settembre 9, Genova - I consoli del comune di Genova ratificano gli impegni di cui al n. 444 445 1186, febbraio 2, - Delimitazione e misure di alcuni mercati genovesi 272 1186, marzo 11, Verona - Urbano III invita il patriarca di Antiochia a costringere, anche ricorrendo a censure ecclesiastiche, Ugo , signore di Gibelletto, a pagare al Comune e alla Chiesa genovese il censo dovuto e a prestar loro il giuramento di vassallaggio 328 1186, marzo 11, Verona - Urbano III invita Ugo , signore di Gibelletto, a pagare al Comune e alla Chiesa genovese il censo dovuto e a prestare loro il giuramento di fedeltà, minacciandolo di censura ecclesiatica comminabile dai patriarchi di Gerusalemme e di Antiochia e dai vescovi di Tripoli e di Byblus 329 1186, marzo 12, Verona - Urbano III invita Baldovino V, re di Gerusalemme, a restituire ai Genovesi diritti e concessioni loro accordati dal re Baldovino I o a sottomettersi al giudizio dell’arcivescovo di Nazareth e dei Maestri dei Templari e dei Gerosolimitani 316 1186, marzo 12, Verona - Urbano III invita il conte di Tripoli, balivo del regno di Gerusalemme, a restituire ai Genovesi diritti e concessioni loro – 197 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1186, marzo 12, Verona - Urbano III esorta il conte di Tripoli, balivo del regno di Gerusalemme, ad invitare Ugo , signore di Gibelletto, a pagare al Comune e alla Chiesa genovese il censo dovuto e a prestar loro il giuramento di vassallaggio 322 1186, marzo 13, Verona - Urbano III commette all’esame dell’arcivescovo di Nazareth e dei Maestri dei Templari e dei Gerosolimitani la vertenza che oppone i Genovesi a Baldovino V, re di Gerusalemme 317 1186, marzo 13, Verona - Urbano III invita il priore ed i canonici della Basilica del Sancto Sepolcro a ripristinare l’iscrizione che documentava le concessioni accordate ai Genovesi dal re Baldovino I a spese dei canonici autori della rimozione o, se morti o irreperibili, a spese del Capitolo 318 1186, marzo 13, Verona - Urbano III invita il patriarca di Gerusalemme ad intervenire presso i canonici della Basilica del Sancto Sepolcro per il ripristino dell’iscrizione che documentava le concessioni accordate ai Genovesi dal re Baldovino I 319 1186, marzo 13, Verona - Urbano III, richiamandosi a precedenti lettere inviate al re di Gerusalemme e al conte di Tripoli, invita il patriarca di Gerusalemme ad ammonirli sulle conseguenze negative della discordia con i Genovesi e ad esortarli ad una pacifica composizione delle vertenze o a sottomettersi al giudizio del delegati papali 320 1186, marzo 13, Verona - Urbano III esorta il vescovo di Tripoli ad invitare il conte di Tripoli a restituire ai Genovesi la terza parte della città, indebitamente sottratta 323 1186, marzo 13, Verona - Urbano III invita il conte di Tripoli a restituire ai Genovesi la terza parte della città indebitamente sottratta 324 – 198 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA <1186, marzo 13, Verona> - Urbano III invita il patriarca di Gerusalemme, unitamente e ai vescovi di Tripoli e di Byblus, a costringere, anche ricorrendo a censure ecclesiastiche, Ugo , signore di Gibelletto, a pagare al Comune e alla Chiesa genovese il censo dovuto e a prestar loro il giuramento di vassallaggio 326 1186, marzo 13, Verona - Urbano III invita il vescovo di Byblus, unitamente ai patriarchi di Gerusalemme e di Antiochia e al vescovo di Tripoli, a costringere, anche ricorrendo a censure ecclesiastiche, Ugo , signore di Gibelletto, a pagare al Comune e alla Chiesa genovese il censo dovuto e a prestar loro il giuramento di vassallaggio 327 1186, ottobre 8, Hyères - Ruggero Bernardi, conte di Foix, procuratore del re d’Aragona in Provenza, promette a Guglielmo Tornello, console genovese, di far approvare dal suo sovrano gli impegni di cui al n. 296 298 1186, ottobre 8, Hyères - Arenborga, regina di Arborea, assicura protezione ai Genovesi, promettendo al comune di Genova la quarta parte delle rendite del giudicato di Arborea o mille lire annue fino alla totale estinzione dei debiti contratti nei confronti dei Genovesi per il recupero dello stesso Giudicato 396 1186, novembre 20, Genova - Barisone, giudice di Torres, assicura ai Genovesi protezione e assistenza logistica nel Giudicato, in particolare agli incaricati di recuperare i crediti vantati nei confronti del giudicato di Arborea, ivi compresi i Catalani inviati dalla vedova di Barisone di Arborea, promettendo inoltre il proprio aiuto in caso di guerra contro i Pisani 407 – 199 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1186, novembre 30, Genova - I consoli genovesi assicurano protezione e assistenza a Barisone, giudice di Torres, in particolare in caso di guerra contro i Pisani 408 1186, dicembre 18, Genova - I consoli del comune di Genova concedono in locazione a Enrico de Casaveteri, a Gerardo de Avei e ai loro eredi alcune terre incolte situate in Avei, in Campo Loventino et in Lambresario, con l’obbligo di compiere lavori di miglioria e contro la corresponsione di metà dei frutti, di un quinto dei foraggi e di un canone annuo di dodici denari 590 <-1187> - Raimondo, conte di Tripoli, concede un privilegio al comune di Genova notizia in 330 (di Iacopo Doria), 331, 335 1187, Tiro - I baroni del regno di Gerusalemme, dopo la sconfitta di Tiberiade, accordano ai Genovesi libertà di commercio in Tiro, case e terreni con propria curia 330 1188 - I conti di Lavagna giurano fedeltà al comune di Genova e si impegnano a osservare la convenzione di cui al n. 1206 notizia di Iacopo Doria in 215 1188, luglio 7, Lucca - Pietro, cardinale di Santa Cecilia, e Soffredo, cardinale di Santa Maria in Via Lata, legati pontifici, stabiliscono la pace tra Pisani e Genovesi, ponendo fine alle controversie relative alla Sardegna 673 1188, ottobre 11, Genova - Morando, figlio del conte Martino, giura fedeltà al comune di Genova e la compagna di Sestri Levante, fatti salvi gli obblighi nei confronti dell’imperatore e del vescovo di Bobbio e si impegna a osservare la convenzione di cui al n. 206 207 – 200 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1189, aprile, Tiro - Boemondo III, principe di Antiochia, concede ai Genovesi privilegi di giurisdizione e di commercio in Antiochia, Laodicea e Gabala 342 1189, aprile 30, Genova - Nicola Leccanozze, a nome di Pietro, re e giudice di Arborea, giura la Compagna genovese impegnando il re al vassallaggio nei confronti del comune di Genova, fatte salve la fedeltà al papa e l’osservanza delle promesse di cui al n. 401 398 1189, aprile 30, Genova - I consoli di Genova accolgono nella Compagna e nella cittadinanza genovese Pietro, re e giudice di Arborea 399 1189, maggio 29 - Pietro, re e giudice di Arborea, promette a Nicola Leccanozze, legato genovese, di pagare annualmente la somma di ottanta lire fino alla completa estinzione dei debiti contratti nei confronti dei Genovesi, ottenendone in cambio la restituzione del castello di Azuni 397 1189, maggio 29 - Pietro, re e giudice di Arborea, delimita i confini delle aree donate al comune di Genova (v. n. 401) per la costruzione di cento botteghe 400 1189, maggio 29 - Pietro, re e giudice di Arborea, riconferma gli impegni di cui al n. 401 402 <1189, maggio 29-> - Formula del giuramento conseguente agli impegni assunti dal giudice di Arborea nei confronti del comune di Genova 404 – 201 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA <-1190, febbraio 16> - Filippo Augusto, re di Francia, rilascia procura a Ugo III di Borgogna per trattare diverse questioni con il comune di Genova notizia in 935 1190, febbraio 16, Genova - Ugo III, duca di Borgogna, che agisce per conto di Filippo Augusto re di Francia, promette al comune di Genova di pagare le 5850 marche d’argento precedentemente pattuite per il trasporto su navi genovesi di soldati, cavalli e viveri in Oltremare, di reintegrare i Genovesi e la chiesa di San Lorenzo nei loro diritti in Terrasanta e di concedere loro libertà di commercio e propria giurisdizione, nonché quartiere, chiese, fondaci, bagni e forni nelle terre orientali da lui sottomesse 935 1190, febbraio 19, < Genova> - Tedaldo, figlio del conte Beltramo, giura fedeltà al comune di Genova e si impegna a osservare la convenzione di cui al n. 206 208 1190, aprile 11, Tiro - Corrado di Monferrato, signore di Tiro, Sidone e Beirut, ricordate le benemerenze dei Genovesi per la difesa della Terrasanta e in particolare di Acri, concede al comune di Genova, rappresentato dal console Guido Spinola, libertà di commercio e propria giurisdizione in Tiro, la terza parte dei proventi portuali, piazze, bagni e forno, oltre al casale di San Giorgio 331 1190, maggio 4, Acri - Guido, re di Gerusalemme, conferma i privilegi goduti dai Genovesi in Acri prima dell’assedio turco, accordando loro libertà di commercio nella stessa città 332 1190, luglio 22, Genova - Flor., vescovo di Fréjus, e il comune di Genova stipulano una convenzione 659 1190, , Genova - Filippo Augusto, re di Francia, promette al comune di Genova, rappresentato dai consoli, di reintegrare i Genovesi e la – 202 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1190, agosto 22, Genova - I consoli del comune di Genova concedono in locazione perpetua a Gerardo Bonatacca e ai suoi eredi alcune terre della curia di Frascaro, contro la corresponsione annuale di metà del raccolto 976 1190, agosto 22, Genova - I consoli del Comune di Genova concedono in locazione perpetua a Gerardo Bonatacca e ai suoi eredi alcune terre della curia di Frascaro contro la corresponsione annuale di metà del raccolto 977 1190, settembre 1 - Boemondo III, principe di Antiochia, concede ai Genovesi libertà di commercio in Antiochia, Laodicea e Gabala e in ogni altro territorio che potrà conquistare 343 1190, settembre 6, Genova - I consoli del Comune di Genova concedono in locazione perpetua a Dionigi di Frascaro, a Zanforno e ai loro eredi alcune terre incolte contro la corresponsione di un canone annuo della metà del raccolto 978 1190, novembre 29, Genova - I consoli del comune di Genova concedono in locazione a Giovanni Caudarassa, figlio di Martino de Gropula, a Giovanni figlio di Opizzo de Costula e ai loro eredi, in perpetuum, alcune terre incolte situate in Brugnoleta, que est curie Frascarii, con l’obbligo di impiantarvi piantagioni di viti, castagni e fichi, contro la corresponsione di metà dei prodotti 591 1191, maggio 30, presso Napoli - Convenzione tra l’imperatore Enrico VI e i Genovesi 286 1191, giugno 10, Ardara - Costantino, giudice di Torres, stipula con Stregliaporco, legato genovese, un trattato di alleanza difensiva e offensiva contro i Pisani e il giudicato di Arborea se non verranno rispettati gli impe – 203 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1191, giugno 10, Ardara - Manegoldo, podestà di Genova, ratifica il trattato di cui al n. 409 410 1191, luglio 2, Monaco - I giudici Arnaldo Stretto di Piacenza e Alberto Strucio di Cremona, nunzi e legati dell’imperatore Enrico VI, investono formalmente i rappresentanti del comune di Genova del territorio di Monaco 253 1191, luglio 18 o 19, Genova - Gandolfo Alaxie e il consanguineo Giacomo Oberto prestano giuramento di fedeltà al comune di Genova per la loro parte di Lingueglia, ricevendone l’investitura 458 1191, luglio 18 o 19, Genova - Anselmo Oberto di Albenga, Raimondo Fulchius, Bonsignore di Lingueglia e suo fratello Oberto prestano giuramento di fedeltà al comune di Genova per la loro parte di Lingueglia, ricevendone l’investitura 459 <1191>, ottobre 11, Acri - Riccardo, re d’Inghilterra, ricordate le benemerenze genovesi per la difesa della Terrasanta e riconfermate le convenzioni reciproche, richiede l’intervento delle galee genovesi per una spedizione in Egitto, assicurando la corresponsione di metà delle spese sostenute per le navi e la concessione di una parte delle terre conquistate. Nomina inoltre suo agente e procuratore Maurino, già console genovese in Siria 937 <1191>, ottobre 11, Acri - Riccardo, re d’Inghilterra, conferma gli impegni di cui al n. 937 938 1191, ottobre 26, Giaffa - Guido, re di Gerusalemme, a richiesta di Riccardo, re d’Inghilterra, conferma le concessioni di cui al n. 332 333 – 204 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1192, febbraio 14, Alessandria - I cittadini di Alessandria, esplicitamente indicati, confermano la convenzione stipulata col comune di Genova di cui al n. 647 651 1192, febbraio 20, Oristano - Guglielmo Burono, console genovese, arbitro eletto da Pietro, giudice di Arborea, e da Ugo de Bas per determinare i loro diritti sul giudicato di Arborea, definisce i loro rapporti vicendevoli e col comune di Genova, stabilendo in particolare che i redditi del giudicato spettino per metà ad entrambi, fatte salve le rivendicazioni genovesi su metà di essi fino all’estinzione del debito contratto dal re Barisone 392 1192, febbraio 20, Oristano - Ugo, figlio di Ugo de Bas, giudice e re di Arborea, assicura ai Genovesi protezione nel Giudicato, impegnandosi ad onorare i debiti contratti nei loro confronti, a concedere terreni in Oristano per l’edificazione di cento botteghe e di una chiesa, sufficientemente dotata di mezzi di sostentamento, e ad offrire all’arcivescovo di Genova una curia, equivalente per numero di terre e di servi a quella concessa all’arcivescovo pisano 393 1192, febbraio 20, Oristano - Pietro, re e giudice di Arborea, assicura ai Genovesi protezione nel Giudicato, impegnandosi ad onorare i debiti contratti nei loro confronti, a concedere terreni in Oristano per l’edificazione di cento botteghe e di una chiesa, sufficientemente dotata di mezzi di sostentamento, e ad offrire all’arcivescovo di Genova una curia equivalente, per numero di terre e di servi a quella concessa all’arcivescovo pisano 403 <1192, febbraio 24, Genova> - I consoli del comune di Genova confermano la convenzione di cui al n. 647, esentando gli Alessandrini dal pagamento del pedaggio dovuto per le merci in entrata a Genova 650 – 205 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1192, marzo 3 e 6, Alessandria - I consoli, i consiglieri e i cittadini di Alessandria, esplicitamente indicati, giurano un trattato di alleanza col comune di Genova, impegnandosi particolarmente a fornire aiuto per la difesa dei castelli di Gavi, Montaldo, Amero, Tassarolo e Pasturana e della strada di accesso a Gavi 652 1192, aprile, Tiro - Corrado di Monferrato, signore di Tiro, ricordate le benemerenze genovesi per la difesa della Terrasanta e in particolare di Acri, conferma al comune di Genova, rappresentato da Guglielmo Ricio, console genovese in Siria, diritti e possedimenti in Acri e dintorni, accordando loro libertà di commercio e la terza parte dei proventi portuali di Acri. Analoga libertà, con propria giurisdizione, case, bagni e forni, estende alle città di Giaffa, Ascalona e Gerusalemme, con facoltà di ripristinare l’iscrizione della basilica del Santo Sepolcro 334 1192, luglio 14, Genova - Guglielmo, marchese di Gavi, cede al comune di Genova una casa in Gavi donatagli dall’imperatore Federico, riservandosene l’usufrutto vita natural durante, nonché tutti i diritti da lui vantati nei confronti di Guglielmo de Feregala 534 C o p i a autentica [B’’], Liber di Gavi, c. 11 v., da copia autentica in registro, del 1233. R e g e s t o: ROVERE, n. 15. 1192, novembre 17, Genova - I fratelli de Plumbedo, Guido di Lerma giudice e Giovanni prete riducono da quindici a dodici lire pavesi il provento riscosso per concessione imperiale sul pedaggio di Gavi, impegnandosi a non chiederne l’aumento in futuro 535 C o p i a autentica [B’’], Liber di Gavi, c. 12 r., da copia autentica in registro, del 1233. R e g e s t o: ROVERE, n. 16. – 206 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1192, dicembre 17, Genova - Il marchese Bonifacio di Clavesana stipula una convenzione col comune di Genova 473 1192, dicembre 17, 1193, marzo 4, Genova - Il comune di Genova e i conti di Ventimiglia stipulano una convenzione 420 1193, aprile 22, Genova - Ugolino, figlio di Enrico Bianco, giura fedeltà al comune di Genova, fatti salvi gli obblighi nei confronti dell’imperatore e del vescovo di Bobbio e si impegna a osservare la convenzione di cui al n. 206 209 1194, giugno 4, Piacenza - Enrico VI conferma ai Genovesi il diritto di battere moneta, già accordato da Corrado III (v. n. 283) 284 1195, settembre, Acri - Enrico di Troyes, conte palatino, signore di Acri e di Tiro, ricordate le benemerenze genovesi per la difesa della Terrasanta e in particolare di Acri, riconfermati diritti e concessioni goduti dai Genovesi in Tiro e la loro propria giurisdizione in Acri, concede al comune di Genova, rappresentato dall’ammiraglio Gafforio, libertà di commercio nella stessa città e la ruga Sancti Laurentii con possibilità di edificare una torre ed una chiesa dedicata a San Lorenzo 336 1197, maggio 19, Nizza - I consoli di Peglia donano al comune di Genova, rappresentato da Guglielmo Ficomatario, 50 tavole di un terreno sul poggio di Monaco 254 E d i z i o n e: LABANDE, p. 15. 1197, giugno 3, Tortona - I consoli e i consiglieri del comune di Tortona giurano di osservare la convenzione stipulata col comune di Genova per la durata di ventinove anni 617 – 207 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA E d i z i o n e: LABANDE, p. 15. 1198, maggio 19, Genova - I signori di Tassarolo donano al comune di Genova, rappresentato da Vicario di Marliano, giudice del podestà, il castello di Tassarolo che ricevono in feudo previo giuramento di fedeltà allo stesso comune 256 1198, giugno, Genova - Il comune di Genova stipula una convenzione con gli uomini di Grasse 641 1198, agosto 19 e 26, presso Tortona - Gualfredo de Turricella, Busnardo de Granvillano e Guascono de Beccaria, consoli di Pavia, col consenso giurato dei podestà di Genova e di Tortona, fissano le condizioni preliminari alle quali dovranno attenersi quattro arbitri designati dalle parti in causa per dirimere le vertenze insorte tra i due comuni, in particolare per i pedaggi, castelli e territori di Gavi e di Parodi, e per il trattamento e il rilascio dei prigionieri 618 1198, agosto 27, Tortona - I consiglieri del comune di Tortona rinunziano ad ogni diritto tortonese sui pedaggi, castelli e territori di Gavi e di Parodi 619 1198, agosto 27, Tortona - Giacomo Isembardo, podestà di Tortona, rinunzia ad ogni diritto tortonese sui pedaggi, castelli e territori di Gavi e di Parodi 620 1198, agosto 28, Genova - Ugo de Bas, figlio di Ugo, riconferma, ampliandole, le concessioni di cui al n. 393, promettendo al comune di Genova la quarta parte delle rendite del giudicato di Arborea o mille lire annue fino alla totale estinzione dei debiti contratti nei confronti dei Genovesi per il recupero del Giudicato 395 – 208 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1198, settembre 3, Genova - Raimondo de Fressia, per conto del re d’Aragona, e Alberto di Mandello, podestà di Genova, rinnovano le convenzioni stipulate in passato tra i re d’Aragona e il comune di Genova 299 Le notizie relative ai trattati stipulati in precedenza si riferiscono ai nn. 293, 294, 295. 1198, settembre 9, Gavi - Guglielmo, marchese di Gavi, dona al comune di Genova tutti i suoi diritti feudali sulle località di Gavi, Montemarzino, Grondona, Radmei, Pozzol Groppo, Montechiaro, Crocefieschi, Grognardo, Gattarba e Serravalle 974 1199, marzo 27, Tortona - I rappresentanti del comune di Tortona giurano di osservare per ventinove anni le proposte avanzate dai consoli di Pavia per la conclusione del trattato di pace col comune di Genova 632 1199, maggio 9, Genova - Alberto, figlio di Opizzo, e Guglielmo, figlio di Morruello, marchesi Malaspina, anche in nome di Corrado, figlio di Opizzo, giurano fedeltà al comune di Genova e rimettono tutte le offese ricevute 258 1199, maggio 9, Genova - Beltrame Cristiano, podestà, e i rettori di Genova si impegnano a pagare annualmente, il 30 novembre, ai marchesi Malaspina la somma di 50 lire e a consentire, in caso di perdita di alcuni dazi esigibili alle porte di Tortona causata dall’eventuale stato di guerra tra Genova e Tortona, di trasferirne l’esazione presso Gavi o Voltaggio o alle porte di Genova, rimettendo contestualmente tutte le offese ricevute 259 1199, giugno 4, Genova - Musso Scorza giura fedeltà al comune di Genova 210 R e g e s t o: L’antichissime notitie, c. 34 r.; SCORZA, p. 42. – 209 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1199, settembre 19 e 29, Genova e Lingueglia - Amico Raffano, console di Lingueglia, alla presenza e per volontà di Bonifacio Quaranta, signore del luogo, si impegna ad osservare la convenzione imposta dal comune di Genova, successivamente approvata dagli altri consoli, in publico parlamento 455 1199, settembre 20 e 24, Genova e Diano -Oberto Melegoso e Ottone iudex, consoli di Diano, si impegnano ad osservare la convenzione imposta dal comune di Genova, successivamente approvata dagli altri consoli, in publico parlamento 453 1199, settembre 29, Oneglia - I consoli di Oneglia si impegnano ad osservare la convenzione imposta dal comune di Genova 454 1199, ottobre 16, Genova - Gaufrido, Rainaldo Sofredo e Rainaldo Enrico, consoli di San Remo, si impegnano ad osservare la convenzione imposta dal comune di Genova 450 <1199, novembre 22 - 1200 novembre 10> - Il comune di Genova assume non meglio precisati impegni relativi a Gavi nei confronti del comune di Tortona (notaio Bertoloto Alberti) notizia in 622, 632 <1200, febbraio 2 - settembre 23, Genova> - I pubblici testimoni prestano giuramento 205 Il documento va datato 1201; per la datazione occorre fare riferimento ai nomi dei con- soli presenti nell’atto (v. OLIVIERI, Serie dei consoli, p. 407); l’indizione è errata. 1200, gennaio 24, Genova - Daniele di Oneglia, console di Portomaurizio, si impegna ad osservare la convenzione imposta dal comune di Genova 452 – 210 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1200, luglio 8, Genova - Guglielmo Ficusmatarius e Ogerio Pevere, arbitri eletti dal comune di Genova, da una parte, e da Caput Vetelli di Savignone ed i suoi nipoti, dall’altra, per dirimere una vertenza insorta tra loro in merito al pedaggio di Gavi sulle merci in transito per Tortona, pronunciano sentenza favorevole al comune di Genova 536 C o p i a autentica [C’’], Liber di Gavi, c. 12 v., da copia autentica in registro, del 1233. R e g e s t o: ROVERE, n. 17. 1200, novembre 10, Gavi - I comuni di Genova e di Tortona, confermando gli accordi precedenti, stipulano un trattato di alleanza contro i marchesi di Gavi 622 A p. 383, nota 1: si legga p. 381 anziché 66. 1200, dicembre, Palermo - Federico I, re di Sicilia, confermate le speciali giurisdizioni di cui godevano i Genovesi al tempo di Guglielmo II, si impegna a pagare al comune di Genova, in cinque rate annuali, 10.000 onze, a restituire case e terreni posseduti dai Genovesi in precedenza, concedendo fondaci e case in Messina, Trapani, Siracusa e Napoli, oltre alla facoltà di esportare dal suo regno grano e vettovaglie in esenzione doganale 292 R e g e s t o: Mostra Genova-Arrigo VII, p. 28. 1201, febbraio 18, Genova - I signori di Lagneto e di Celasco stipulano una convenzione col comune di Genova 581 1201, marzo - Leone, re di Armenia, concede ai Genovesi, rappresentati da Ogerio de Pallo, protezione, libertà di commercio, aree per erigere chiese, fondaci e case in Sis, Mamistra e Tarso, nonché propria giurisdizione in tutti i suoi territori 344 – 211 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1201, ottobre 13, Costantinopoli - Verbale di consegna di un quartiere di Costantinopoli, effettuata dai funzionari dell’imperatore Alessio III ad Ottobono della Croce, ambasciatore genovese 354 <1202 - 1204>, novembre 3, Genova - Bernardo de Rocha di Narbona dichiara ad Alberto de Summaripa, giudice di Guiffredotto Grassello, podestà di Genova, di aver ricevuto una certa quantità di merci di sua proprietà stivate su una nave marsigliese presa da Oberto Castagna, impegnandosi a non avanzare ulteriori richieste al comune di Genova ed in genere ai Genovesi 645 <1202 - 1217, Arles> - I consoli di Arles e l’arcivescovo Michele, disponibili a ritornare in concordia con i Genovesi, promettono di difenderne uomini e merci nel loro territorio ed attendono di avere al riguardo la risposta dell’arcivescovo e dei consoli di Genova 665 <1202, marzo> - Lettera del podestà di Genova ai consoli di Tarascona per sollecitare il ristabilimento della pace e la difesa dei Genovesi nel territorio della città notizia in 663 1202, marzo <1-24, Tarascon> - I consoli di Tarascon, presa visione della lettera del podestà di Genova, assicurano ai Genovesi la protezione nel proprio territorio e la facoltà di commerciare alle medesime condizioni degli abitanti del luogo 663 1202, marzo -Lettera del podestà di Genova al vescovo di Arles a ai consoli della città per sollecitare il ristabilimento della pace e la difesa dei Genovesi nel territorio della città notizia in 667 1202, marzo <1-24, Arles> - Umberto, arcivescovo di Arles, insieme ad Ugo di Baux, Guglielmo Porcelleto e ai consoli della città, presa visione della lettera del podestà di Genova, promette di favorire il ristabilimento della pace e di difendere i Genovesi e le loro merci nel proprio territorio 667 – 212 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1202, 16, -I consoli di Avignone ed il vescovo Rostagno, presa visione della lettera del podestà di Genova, assicurano ai Genovesi la protezione nel proprio territorio e la facoltà di commerciare alle medesime condizioni degli abitanti del luogo 666 1202, marzo 18, Genova - I rappresentanti della valli Arroscia, di Andora e di Oneglia e di altre valli e castelli della Riviera di Ponente stipulano una convenzione col comune di Genova 461 1202, aprile, Genova - Ugo del Carretto, podestà di Savona, si impegna ad osservare la convenzione imposta dal comune di Genova 466 1202, aprile 19, Genova - Rubaldo Pelato e Guglielmo Bindello, consoli di Noli, si impegnano, anche per il collega Corrado Cornabarla, ad osservare la convenzione imposta dal comune di Genova 465 1202, maggio 10, Gavi - I comuni di Genova e di Tortona, nel rispetto di tutti gli accordi precedenti, stipulano una nuova convenzione 621 1202, maggio 19, 23, giugno 2, settembre 21, 22, 29, Parodi L. - Alcuni uomini di Parodi, esplicitamente indicati, già ribelli al comune di Genova, si sottomettono ai castellani dello stesso luogo 557 <-1202, settembre 16> - Diritti vantati dal comune di Genova sugli uomini di Gavi notizia in 260 1202, settembre 16, Genova - Convenzione stipulata tra Alberto, Guglielmo e Raniero, figli di Giovanni, marchesi di Gavi e il comune di Genova 260 C o p i a autentica [C’’], Liber di Gavi, c. 3 r., da copia autentica in registro, del 1233, tratta dalla stessa fonte di B. R e g e s t o: ROVERE, n. 4. – 213 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA n. 260 i crediti da loro vantati nei confronti di abitanti al di qua dello Scrivia 261 C o p i a autentica [C’’], Liber di Gavi, c. 6 v., da copia autentica in registro, del 1233, tratta dalla stessa fonte di B. R e g e s t o: ROVERE, n. 5. 1202, settembre 18, Genova - Guglielmo e Raniero, marchesi di Gavi, delegano il fratello Alberto ad esigere i giuramenti di fedeltà dagli uomini di Alessandria, dai burgenses di Gavi e dagli altri vassalli e a trasferire il posses- so di Gavi, con tutte le sue pertinenze e gli obblighi di fedeltà al comune di Genova, a norma della convenzione di cui al n. 260 527, 649 C o p i a autentica [C’’’], Liber di Gavi, c. 9 r., da copia autentica in registro, del 1233. R e g e s t o: ROVERE, n. 9. 1202, settembre 20, Capriata - Ottone ed Enrico, marchesi del Bosco, rinunciano a tutti i diritti che possedevano su Capriata e sui suoi uomini 516 1202, settembre 25, Gavi - I marchesi di Gavi cedono al comune di Genova il castello e il borgo di Gavi con tutte le loro dipendenze e diritti al di qua dello Scrivia, riconfermando la convenzione di cui al n. 260 262 C o p i a autentica [C’’], Liber di Gavi, c. 7 r., da copia autentica in registro, del 1233, tratta dalla stessa fonte di B. E d i z i o n e: (parziale) GASPAROLO, n. 223. R e g e s t o: ROVERE, n. 6. 1202, settembre 27, Alessandria - I marchesi di Gavi sciolgono gli Alessandrini dagli obblighi di fedeltà cui erano tenuti nei loro confronti, trasferendoli, a norma della convenzione di cui al n. 260, al comune di Genova 263 Co p i a autentica [C’’], Liber di Gavi, c. 7 v., da copia autentica in registro, del 1233, tratta dalla stessa fonte di B. E d i z i o n e: GASPAROLO, n. 224. R e g e s t o: ROVERE, n. 7. – 214 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1202, ottobre 27, Genova - Guiffredotto Grassello, podestà di Genova, si impegna a versare la somma di dieci lire a Vermiglio di Novi 529 C o p i a autentica [C’’], Liber di Gavi, c. 9 v., da copia autentica in registro, del 1233. R e g e s t o: ROVERE, n. 11. 1203, aprile 12, Gavi - Vermiglio di Novi vende al comune di Genova un prato in località Campus Iustonus per dieci lire pavesi, ricevendolo contestualmente in feudo da Guiffredotto Grassello, podestà di Genova 537 C o p i a autentica [C’’], Liber di Gavi, c. 13 v., da copia autentica in registro, del 1233. R e g e s t o: ROVERE, n. 18. 1203, aprile 12, Gavi -Formula del giuramento al comune di Genova prestato dagli uomini di Gavi 538 C o p i a autentica [C’’], Liber di Gavi, c. 14 r., da copia autentica in registro, del 1233. R e g e s t o: ROVERE, n. 19. <1203>, maggio 31, Genova - Alberto, marchese di Gavi, dichiara che Guglielmo, marchese di Parodi, era vassallo di Gavi. Rosso dalla Volta, Giovanni Balbo di Savignone e Lanfranco Bastardo dichiarano di aver presenziato al suo giuramento di fedeltà 533 C o p i a autentica [C’’], Liber di Gavi, c. 11 v., da copia autentica in registro, del 1233. R e g e s t o: ROVERE, n. 14. 1203, settembre 4, Genova - Guiffredotto Grassello, podestà di Genova, concede la cittadinanza genovese a Ugo Siccus, conte di Lavagna, che rinuncia contestualmente ai diritti feudali che gli competono contro la corresponsione della somma di lire 87 1/3 574 – 215 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1203, novembre 25, Genova - Ugo Siccus, conte di Lavagna, cede al comune di Genova una terra posta nei pressi di Cogorno, in località Fabbrica, contro la corresponsione della somma di lire 87 1/3 576, 643 1203, novembre 25, Genova - Armano, conte di Lavagna, e sua moglie Agnese cedono al comune di Genova una terra posta nei pressi di Cogorno, in località Oliveto, contro la corresponsione della somma di lire 87.1 577, 644 1203, novembre 25, Genova - Guifredotto Grassello, podestà di Genova, concede in feudo a Ugo Siccus, conte di Lavagna, la terra posta nei pressi di Cogorno, in località Fravega, di cui al n. 576 578 1203, novembre 25, Genova - Guifredotto Grassello, podestà di Genova, concede in feudo ad Armano, conte di Lavagna, la terra posta nei pressi di Cogorno, in località Oliveto, di cui al n. 577 579 1203, novembre 26, Genova - Ugo Siccus e Armano, conti di Lavagna, rinunciano a quanto loro spettante sulla contribuzione annua di 40 lire dovuta dal comune di Genova ai conti di Lavagna 580, 646 1204 - Tariffario delle somme dovute ai sensali 264 1204, aprile 5, - Guglielmo Tonso, figlio di Guido di Lerma, presta giuramento di fedeltà al comune di Genova 532 Co p i a autentica [C’’], Liber di Gavi, c. 11 r., da copia autentica in registro, del 1233, tratta dalla stessa fonte di C. R e g e s t o: ROVERE, n. 13. – 216 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1204, maggio 28, Genova - Giacomo di Vistarino, giudice del podestà di Genova, dichiara la competenza del comune a giudicare le cause di omicidio relative agli uomini degli Avvocato che rivendicavano la propria giurisdizione 266 Inserto con alcune varianti anche nel 569. 1204, agosto 3, Fréjus - Raimondo, vescovo di Fréjus e il comune di Genova stipulano una convenzione 658 <1204>, agosto 7 - Guiffredotto Grassello, podestà di Genova, impone alle comunità delle valli Arroscia, di Oneglia e di Andora le condizioni di pace 477 <1204>, agosto 7 - Guiffredotto Grassello, podestà di Genova, dispone che le comunità della Riviera di Ponente debbano aiutarsi reciprocamente ove qualcuna di esse venga minacciata dagli uomini delle valli Arroscia e di Oneglia o comunque da altre comunità montane, imponendo ad alcune di queste ultime pene pecuniarie 478 1204, agosto 7, Albenga - Bonifacio, marchese di Clavesana, vende al comune di Genova i suoi dirittti sul castrum di Cervo al prezzo di 325 lire, dovute al Comune dagli uomini della valle Arroscia, con la riserva di rientrarne in possesso se il debito verrà assolto entro la festa di san Michele 1269 1204, agosto 16, Genova - Guiffredotto Grassello, podestà di Genova, conferma la sentenza relativa alla competenza del comune di Genova a giudicare le cause di omicidio relative agli uomini degli Avvocato di cui al n. 266 569 – 217 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA C o p i a autentica [C’], Liber di Gavi, c. 18 r., da copia autentica in registro, del 1233. R e g e s t o: ROVERE, n. 25. <1204, -settembre 24> - Guglielmo de Girardo di Gavi rinuncia al contratto livellario di un mulino, stipulato con i castellani di Gavi, ricevendo dal comune di Genova la somma di nove lire pavesi 543 C o p i a autentica [C’], Liber di Gavi, c. 18 r., da copia autentica in registro, del 1233. R e g e s t o: ROVERE, n. 23. <1204, -settembre 24> - Giacomo calderarius di Gavi rinuncia al contratto di locazione di un orto in Gavi, stipulato con i castellani di Gavi, ricevendo dal comune di Genova la somma di dieci lire pavesi 544 C o p i a autentica [C’], Liber di Gavi, c. 18 r., da copia autentica in registro, del 1233. R e g e s t o: ROVERE, n. 24. <1204, -settembre 24> - Elenco nominativo dei vassalli della curia di Gavi 530 C o p i a autentica [C’’], Liber di Gavi, c. 9 v., da copia autentica in registro, del 1233. R e g e s t o: ROVERE, n. 12. <1204, -settembre 24> - Formula del giuramento di fedeltà al comune di Genova degli uomini di Gavi 531 C o p i a autentica [C’’], Liber di Gavi, c. 11 r., da copia autentica in registro, del 1233. R e g e s t o: ROVERE, n. 13. 1204, ottobre 13, Genova - Alberto, già marchese di Gavi, anche a nome dei nipoti, figli del fratello Guido, rilascia quietanza al comune di Genova della somma di lire 583 1/3, a saldo delle 3200 lire dovute ai marchesi di Gavi a norma della convenzione di cui al n. 260, e dichiara di aver investito tale somma residua nell’acquisto di terreni in Genova, nella contrada di San Matteo, da Nicolò Doria che conferma, unitamente ad Alberto, la regola – 218 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA fronti del Comune 265, 539 C o p i a autentica [B’’], Liber di Gavi, c. 15 r., da copia autentica in registro, del 1233. R e g e s t o: ROVERE, n. 20. <-1204, ottobre 13> - Alberto, già marchese di Gavi, anche a nome dei nipoti, figli del fratello Guido, acquista da Nicolò Doria dei terreni in contrada San Matteo al prezzo di 583 lire notizia in 265 1205, gennaio 3, Genova - Guiffredotto Grassello, podestà di Genova, esenta gli uomini di Portovenere da ogni imposizione fiscale sulle merci trasportate da Genova a Portovenere 597 Inserto anche in n. 754. 1205, luglio, Tripoli di Siria - Boemondo IV, principe di Antiochia e conte di Tripoli, concede ai Genovesi, esclusi quelli residenti nel regno di Gerusalemme, in Cipro, Tripoli e Antiochia, tramite Enrico, conte di Malta, rappresentato da Alberto Gallina e Armanno visconte, protezione, propria giurisdizione nei suoi territori, libertà di commercio in Tripoli e conferma i diritti di cui essi già godevano in Antiochia sotto il governo di suo padre, contro la corresponsione, da parte genovese, di tremila bisanti e del servizio di due galee e di trecento armati 345 1205, ottobre 30, Gavi - Ottobono de Cruce e Porco, castellani di Gavi, riconoscono al comune di Genova la proprietà di una terra in Roveleta, già tenuta da Alberto de Longorola 540 1206, gennaio 14, Gavi - Enrico Detesalve, Ottobono de Cruce e Porco, castellani di Gavi, aggiudicano al comune di Genova un sedime in Gavi confiscato a Guercio Tignoso 541 C o p i a autentica [C’’], Liber di Gavi, c. 16 v., da copia autentica in registro, del 1233. R e g e s t o: ROVERE, n. 21. 1206, agosto 1, Sestri Levante - Folco di Castello, podestà di Sestri Levante, concede in locazione perpetua a Ugo Francesco, figlio del fu Aimerico – 219 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1206, agosto 28, Albenga - Il marchese Bonifacio di Clavesana cede al comune di Albenga la metà pro indiviso dei diritti che gli competono sul castello di Rocca Corvara 463 1206, agosto 28, Albenga - I consoli di Albenga investono feudatario nomine il marchese Bonifacio di Clavesana della metà pro indiviso dei diritti sul castello di Rocca Corvara di cui al n. 463 464 <1206>, dicembre 11, Genova - Ugolino Grasso giura fedeltà al comune di Genova per il castello di Aimero 523 <1207>, gennaio 3, Genova - Rubaldo, figlio di Oberto di Passano, giura fedeltà al comune di Genova 227 E d i z i o n e: Dell’antichità, p. 18. 1207, febbraio 28, - Guido e Rustichino, figli di Ordolaffo , giurano fedeltà al comune di Genova 228 E d i z i o n e: Dell’antichità, p. 18. 1207, aprile 9, Genova - Il conte Ambrogio, figlio di Alberto Rapallino, giura fedeltà al comune di Genova e si impegna ad osservare la convenzione di cui al n. 206 211 R e g e s t o: BALLARDINI, p. 154, n. LXX. 1207, giugno 26, Genova - I consoli del comune di Genova concedono all’abbazia di Tiglieto di sfruttare il bosco detto Roboretum limitatamente alle necessità di una casa della stessa abbazia, sita in località Bosco 542 C o p i a autentica [C’], Liber di Gavi, c. 17 r., da copia autentica in registro, del 1233. R e g e s t o: ROVERE, n. 22. – 220 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1208 - I consoli del Comune concedono ad alcuni uomini di costruire su terreni di proprietà comunale posti fuori mura del borgo di Chiavari notizia in 572 1208, gennaio 7, Sestri Levante - Oberto Malocello, podestà di Sestri Levante, concede in locazione perpetua a Guglielmo, figlio di Arnaldo de Venilo, alcuni appezzamenti di terreno situati nella curia di Frascaro, già condotti da Gerardino Canatium, contro il corrispettivo annuo di metà delle castagne, dell’olio e dei fichi secchi 981 1208, aprile 16, Genova - I comuni di Genova e di Ancona stipulano una convenzione decennale 355.1 1208, maggio 1, Ancona - Il comune di Ancona ratifica la convenzione di cui sopra, impegnandosi ad osservarla 355.2 1208, giugno 13, Genova - Il conte Andrea, figlio di Oddone, giura fedeltà al comune di Genova, fatti salvi gli obblighi nei confronti dell’arcivescovo, e si impegna a osservare la convenzione di cui al n. 206 212 1208, luglio 17, Genova - Raniero, marchese di Gavi, dichiara di aver investito la somma di 583 lire ricevuta dal comune di Genova nell’acquisto di terreni in Albaro da Giovanni Rubeus, che conferma, unitamente allo stesso Raniero, la regolarità dell’operazione, avvenuta senza alcuna frode o pregiudizio nei confronti del Comune 270 1208, dicembre, Genova - Ugo di Baux, a nome del comune di Marsiglia, ed i consoli del Comune di Genova concordano una tregua fino alla metà della successiva Quaresima. I Genovesi si impegnano a farla rispettare anche dagli uomini di Bonifacio, ma non garantiscono per i conti di Siracusa e di Malta e per il signore di Creta, né per i pirati operanti in Sicilia 660 – 221 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA R e g e s t o: L’antichissime notitie, c. 33 r.; SCORZA, p. 39. <1209>, febbraio 1, - I consoli del comune di Genova esentano gli abitanti nel borgo di Chiavari dal pagamento del canone di locazione dei terreni di proprietà del Comune, pareggiando così la loro condizione a quella degli abitanti fuori dalle mura 573 <1209>, aprile 11, Genova - I consoli del comune di Genova concedono ad alcuni uomini, esplicitamente indicati, di costruire su terreni di proprietà del Comune posti fuori mura del borgo di Chiavari, già loro assegnati dai consoli dell’anno precedente 572 1209, giugno 20, Genova - Corrado Malaspina, figlio di Opizzo, giura fedeltà al comune di Genova e rimette tutte le offese ricevute 271 1209, novembre 14, Vernazza - Guglielmo, figlio Henriguini de Ponsolo, cede al comune di Genova la sua parte del castello di Vernazza 594 <1209, novembre 14, Vernazza> - Gli uomini di Vernazza, esplicitamente indicati, giurano fedeltà al comune di Genova 595 <1209-, Avignone> I consoli di Avignone si impegnano a rispettare la pace concordata con i Genovesi previa restituzione dei beni sottratti dalla nave de Oliva ai loro concittadini Bertrando Formage e Bertrando di Briançon 661 <1209-, Avignone> - I consoli di Avignone si impegnano a rispettare la pace concordata con i Genovesi previa restituzione dei beni sottratti ad alcuni loro concittadini 662 – 222 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA <1210, febbraio 2- settembre 23> - Formula del giuramento di fedeltà al comune di Genova da parte degli uomini di Capriata 514 1210, luglio 25, Genova - Enrico, conte di Malta e signore di Creta, in cambio dell’intervento genovese per il recupero dell’isola, caduta in mano veneta, concede al comune di Genova protezione, propria giurisdizione, libertà di commercio, nonché quartieri, chiese, fondaci, bagni e forni in Creta e nei territori che acquisterà in futuro, impegnandosi, inoltre, in caso di mancanza di eredi legittimi, ad affidare l’isola di Creta al dominio genovese 945 1210, ottobre - I consoli di Arles, con l’assenso dell’arcivescovo Michele, accordano per 29 anni ai Genovesi protezione e sicurezza e un fondaco con propria giurisdizione 371 1211, marzo 11, - Alberto Rapallino, figlio del conte Tedisio di Rubaldo, giura fedeltà al comune di Genova e si impegna a osservare la convenzione di cui al n. 206 213 <1211>, maggio 10, Genova - Begino, anche a nome del nipote Guibertino, vende al comune di Genova il castello di Corvara al prezzo di 1800 lire di genovini. Contestualmente Raniero Cotta, podestà di Genova, si impegna, anche per conto dei suoi successori, a non consentire che lo stesso o i suoi eredi vengano tratti in giudizio a Genova per reati compiuti in precedenza, garantendogli nel contempo il possesso e l’esenzione dai tributi delle altre proprietà 565 <1211, maggio 10> - Il comune di Genova stipula una convenzione con gli uomini di Corvara inserto in 883 Considerando che il 10 maggio 1211 il comune di Genova acquista il castello di Corvara (v. n. 565) è probabile che questa convenzione sia stata stipulata lo stesso giorno o comunque in tale occasione. – 223 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1211, settembre 2, Sestri Levante - Nicola Embriaco, podestà di Sestri Levante, concede in locazione per 29 anni a Gerardo, Bernardo e Alberto de Casale e a Oberto Boiario di Bargone diversi appezzamenti di terreno situati nella podesteria di Frascaro, contro la corresponsione di un canone annuo di 40 soldi 980 1211, novembre 10, Genova - Ruggero de Cagnanega, causidicus di Raniero Cotta, podestà di Genova, si impegna, per conto del Comune, all’osservanza della convenzione stipulata con i signori da Passano 585 1211, dicembre - Impegni genovesi nei confronti del comune di Arles notizia in 372 1212, luglio 9, Genova - Federico, re di Sicilia, si impegna a confermare ai Genovesi tutti i privilegi e le convenzioni concesse dai suoi predecessori, a riconoscere il possesso genovese sui castelli di Bonifacio, Gavi, Parodi e Serravalle con le relative dipendenze, il diritto di fodro e la giurisdizione del distretto a fossato de Atrenolio usque Monachum e a pagare la somma di 9.200 once d’oro, rateizzata in 5 anni, in conformità agli impegni assunti con Nicolò Doria 668 R e g e s t o: Mostra Genova-Arrigo VII, p. 31. 1212, novembre 11 - Costituzione di dote e controdote di Mabilia, moglie di Guglielmo Pregno di Montaldo notizia in 740 1213, luglio 3, - Tealdo, figlio di Guirardo , si impegna a osservare il patto di alleanza di cui al n. 231 234 1213, ottobre 16, - Leo, figlio di Gandolfo , giura fedeltà al comune di Genova e si impegna a osservare il patto di alleanza di cui al n. 231 235 – 224 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA <1214, luglio 25, Genova>, - I consoli del Comune concedono in feudo a Ottone del Carretto e a suo figlio Ugo il castello di Cairo con tutte le sue dipendenze e altri territori e diritti posseduti dal Comune nella stessa zona, impegnandosi a versare annualmente, agli stessi e ai loro eredi, la somma di 25 lire 274, 276 R e g e s t o: OLIVIERI, Carte, p. 200. <1214, luglio 28>, Cairo - Ottone del Carretto immette il comune di Genova, rappresentato dal console Giovanni Rubeus, nel possesso del castello di Cairo e sue dipendenze 277 <1214, luglio 28>, Dego - Ottone del Carretto immette il comune di Genova, rappresentato dal console Giovanni Rubeus, nel possesso del castello di Dego e sue dipendenze 278 <1214, luglio 28>, Carcare - Ottone del Carretto immette il comune di Genova, rappresentato dal console Giovanni Rubeus, nel possesso di Carcare 279 1214, dicembre 31, Genova - I consoli del comune di Genova stipulano una convenzione con i signori di Lagneto 582 1214, dicembre 31, Genova - I signori di Lagneto rinunciano alla contribuzione annua di 50 lire dovuta dal comune di Genova 583 <1215>, gennaio 2, Genova - I signori di Rivalta stipulano una convenzione col comune di Genova 584 – 225 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1215, marzo - Leone II, re di Armenia, concede ai Genovesi, rappresentati da Ugo Ferrario, propria giurisdizione e libertà di commercio nei suoi territori, compresi quelli di futura conquista, oltre ad un’area con chiesa in Tarso 346 1215, giugno 5, Laterano - Innocenzo III esorta i Genovesi ad intervenire presso il marchese Malaspina per impedirgli di estorcere nuovi pedaggi ai partecipanti al concilio lateranense 949 <1216> -Comita, giudice di Torres, e suo figlio Marignano, premesso l’impegno di diventare cittadini genovesi, stipulano una convenzione con Ansaldo Guaraco, legato genovese 411 1216 - Impegni relativi alla dote di Agnese, moglie di Bartolomeo Feldrato, assunti da Enrico de Uxetio e dai suoi figli Manfredo, Guglielmo e Guidone notizia in 502 <1216> - I consoli di Genova accolgono nella Compagna e nella cittadinanza genovese Comita, giudice di Torres, e suo figlio Marignano, ratificando la convenzione di cui al n. 411 412 1216, febbraio - Rupino, principe di Antiochia, concede ai Genovesi libertà di commercio e propria giurisdizione in Antiochia e nei suoi territori, compresi quelli di futura conquista, il vicus Sancti Iohannis de Platea e la terza parte del porto di San Simeone; conferma inoltre i diritti di cui essi già godevano in Antiochia 347 1216, ottobre 19 e 24, Genova - Baliano, figlio di Guido Aucchie di Serravalle, giura fedeltà al comune di Genova per alcune terre della curia di Gavi, delle quali viene investito dai consoli del comune di Genova. Analogamente giura Rolando Croti 546 – 226 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA <1217>, aprile 19 -Baiamonte Isembardo e Alderico, militi di Oberto Boccafollis, podestà di Genova, impongono ad Enrico, marchese di Savona, la distruzione delle opere effettuate dopo il 2 febbraio nel castello e nella camminata, nella valle di Finale, sollecitandone l’intervento presso i suoi uomini per la consegna, entro 15 giorni, di una somma di denaro dovuta al Comune pro facto navium 496 1217, giugno 19, Genova - Ottone, marchese del Bosco, anche a nome dei suoi figli e dei figli di suo fratello Bonifacio, dei quali è tutore, dona al comune di Genova i loro diritti sui castelli e sulle località di Ovada, Campale, Rossiglione, Tagliolo, Silvano, Campo, Masone, Trisobbio, Bruceda, Monteggio e sul monte Cacharmorinus 508 <1217>, giugno 19, Genova - Oberto Buccafollis, podestà di Genova, investe il marchese Ottone del Bosco, anche a nome dei suoi figli e nipoti, dei castelli e località di cui al n. 508 509 1217, dicembre 29, Genova - Enrico, marchese de Uxecio, ed i suoi figli Guglielmo e Guido donano al comune di Genova tutti i loro diritti sui castelli e sulle località di Belforte, Cassinelle, Campale, Bruceta, Trisobbio, castrum Plaxani, Tagliolo, Bosco, Novi, Arquata, Capriata, Pareto, Monteacuto e Mioglia 507 1217, dicembre 29, Genova -Oberto Boccafollis, podestà di Genova, promette al marchese Enrico de Uxecio di impegnare il proprio successore a costringere il marchese Ottone del Bosco ad attenersi al suo giudizio in merito alla questione vertente tra i due marchesi per il castello di Pareto 642 – 227 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA A p. 388, nota 1: si legga p. 381 anziché 66. 1218, marzo 12, Genova -Rambertino Guidonis de Bovarello, podestà di Genova, col consenso dei consiglieri, eplicitamente indicati, promette a Guidoto Faravello e a Oberto giudice, ambasciatori del comune di Tortona, l’osservanza degli impegni genovesi assunti nel trattato di pace stipulato con esso 624 1218, aprile 14, Savona -Pietro, vescovo di Savona, contrae un debito di 300 lire di genovini nei confronti del comune di Savona per restaurare il castello di Spotorno, concedendone l’uso al Comune in tempo di guerra, a condizione che gli uomini di Spotorno non siano gravati dall’imposizione di nuovi tributi 467 <-1218, maggio 3> - Il comune di Ventimiglia rilascia procura a Guglielmo Valloria, Guglielmo Savonese, Baldovino Maroso e a Imberto Giudici per giurare l’osservanza delle disposizioni imposte dal podestà di Genova notizia in 429 <-1218, maggio 11> - Il doge di Genova invia a Venezia il monaco Amico e il cancelliere Ugone in occasione della ratifica veneziana del trattato di pace stipulato tra i comuni di Genova e di Venezia notizia in 357 1218, maggio 11, Venezia - Pietro Ziani, doge di Venezia, ratifica la pace decennale col comune di Genova, concordata a Parma dagli ambasciatori dei due comuni 357 1218, maggio 14, Genova - Gli ambasciatori del comune di Ventimiglia si impegnano ad osservare le disposizioni impartite dal comune di Genova 423 <1218>, maggio 14, Genova - Alcuni cittadini di Ventimiglia, esplicitamente indicati, prestano il prescritto giuramento al comune di Genova 436 – 228 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA <1218, maggio 19, Genova> - Aldono de Porcharia e Guifredo di Carpena si impegnano nei confronti di Rambertino Guidonis Bovarelli, podestà di Genova, a far osservare dalla moglie di Aldono e dal loro consortile l’arbitrato di cui al n. 598 599 1218, maggio 22, Ventimiglia - I consoli ed i consiglieri del comune di Ventimiglia ratificano gli impegni di cui al n. 423 424 <1218>, maggio 22-23, Ventimiglia - Alcuni cittadini di Ventimiglia, esplicitamente indicati, prestano il prescritto giuramento al comune di Genova 437 1218, maggio <22>-23, Ventimiglia - Alcuni cittadini di Ventimiglia, esplicitamente indicati, in ottemperanza agli accordi di cui ai nn. 423 e 424, prestano il prescritto giuramento al comune di Genova 425 1218, maggio 23, Ventimiglia - Gli ambasciatori genovesi ordinano ai con- soli di Ventimiglia di impegnare i loro successori a recarsi tempestivamente a Genova, al momento dell’assunzione del loro mandato, per ricevere ordini dal podestà genovese 426 <1218>, maggio 26, Genova - Rambertino Guidonis Bovarelli, podestà di Genova, rilascia procura a Pietro, canonico di Santa Maria delle Vigne di Genova, per richiedere a B., priore di Carrara, di fissare un luogo più sicuro per i Genovesi per trattare super facto Giliberti, e per appellarsi al papa in caso di risposta negativa 600 <1218>, giugno 13, Genova - Rambertino Guidonis Bovarelli, podestà di Genova, da una parte, Aldono de Porcharia, anche a nome di sua moglie, – 229 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA <1218, giugno 13, Genova> - Guglielmo di Negro, in esecuzione del mandato conferitogli (v. n. 601), aggiudica al comune di Genova il territorio di Marola, contro la corresponsione agli attuali detentori della somma di 75 lire, diffidando nel contempo lo stesso comune dal concedere la cittadinanza genovese agli uomini di Carpena e di Vezzano senza il consenso degli attuali signori 602 <1218, giugno 13, Genova> - Aldono de Porcharia, anche a nome di sua moglie, Guifredo di Carpena, anche a nome dei fratelli, ed altri aventi diritti sul territorio di Marola, anche a nome dell’intero consortile, rilasciano quietanza a Guglielmo de Roderico, clavigero del comune di Genova, della somma di 75 lire, in esecuzione della sentenza arbitrale di cui al n. 602, cedendo contestualmente al Comune i loro diritti su Marola 603 1218, luglio - Alice, regina di Cipro, concede al comune di Genova, rappresentato de Pietro Contardo, libertà di commercio e propria giurisdizione nel regno di Cipro e due appezzamenti di terra per l’edificazione di case, rispettivamente presso Limassol e Famagosta 348 <1218>, luglio 8 e 18, Ventimiglia, Genova - Il testo rappresenta una specie di compendio dei nn. 427-428, ai quali si rimanda 438 1218, luglio 9, Genova - Guglielmo Valloria, console, e gli ambasciatori del comune di Ventimiglia giurano l’osservanza degli impegni di cui al n. 423 428, 989 1218, luglio 12, Genova - Rambertino Guidonis de Bovarello, podestà di Genova, riepilogati gli atti intercorsi tra Genova e Ventimiglia dal 3 maggio, enuncia le condizioni imposte al comune di Ventimiglia, disponendo, tra l’altro, oltre alla totale sottomissione, l’osservanza di ordini e divieti del – 230 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1218, luglio 18, Ventimiglia - Nicola Pane, ambasciatore del podestà di Genova, ordina ai consoli di Ventimiglia di apporre il sigillo del loro comune alle disposizioni del podestà genovese, lamentando tuttavia la scarsa sollecitudine dei Ventimigliesi ad ottemperare agli ordini di cui al n. 426 427 1218, settembre 28, Ventimiglia - Oberto Spinola ed i legati di Rambertino Guidonis Bovarelli, podestà di Genova, preso atto della sottomissione dei Ventimigliesi, prendono formale possesso di Ventimiglia per conto del comune di Genova 430 1218, ottobre 9, Savona - Pietro, vescovo di Savona, contrae un debito di 300 lire di genovini nei confronti del comune di Savona per restaurare il castello di Spotorno alle stesse condizioni di cui al n. 467 468 1218, ottobre 22, Genova - Raimondo de Oddone, Rufino de Grilla, consoli ed ambasciatori di Capriata, e Belengerio de Cancello, ambasciatore della stessa comunità, cedono al comune di Genova il castello e la località di Capriata sottomettendosi alla giurisdizione dello stesso comune 517 1218, ottobre 28, Capriata - Rufino de Burdino, Rufino de Grilla, Raimondo de Oddone e Gandolfo, consoli di Capriata, alla presenza del popolo, confermano l’atto di donazione e di sottomissione al comune di Genova di cui al n. 517. Segue la lista dei nomi degli uomini di Capriata che giurano l’osservanza dell’atto 518 1219, marzo 8, Savona - Pietro, vescovo di Savona, contrae un debito di 200 lire di genovini nei confronti del comune di Savona per restaurare il castello di Spotorno alle stesse condizioni di cui al n. 467 469 – 231 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1220, aprile 2-3, Ancona - I comuni di Genova e di Ancona stipulano per dodici anni una nuova convenzione. Bonsalto, pubblico banditore del comune di Ancona, ne giura l’osservanza da parte degli Anconetani 356 1220, ottobre 3, Bologna - Federico II ordina al marchese Ottone del Carretto di richiamare i Ventimigliesi all’obbedienza dovuta al comune di Genova 422 1220, ottobre 4, presso Bologna - Federico II conferma, aggiornandoli al mutato quadro politico-territoriale, i privilegi accordati dai suoi predecessori ai Genovesi (v. nn. 285-286) 287 1220, dicembre 16, Sanremo - Ottone del Carretto, preso atto della persistente inosservanza delle disposizioni imperiali di cui al n. 422, pone al bando dell’Impero i Ventimigliesi, condannandoli al pagamento di una penale di tremila marche d’argento 431, 990 1220, dicembre 18, Sanremo - Ottone del Carretto diffida i comuni di Tenda, Briga, Breil e Saorgio dal prestare aiuto ai Ventimigliesi, minacciando, in caso di inosservanza, il bando dell’Impero e una pena di duemila marche d’argento 432, 991 1220, dicembre 18, Sanremo - Ottone del Carretto diffida i comuni di Triora, Pigna, Baiardo, Apricale, Castelvittorio, Perinaldo, Rocchetta e tutti gli uomini della Valle Nervia dal prestare aiuto ai Ventimigliesi, minacciando, in caso di inosservanza, il bando dell’Impero e una pena di cinquecento marche d’argento 433, 992 1220, dicembre 22, Borgo San Dalmazzo - Ottone del Carretto diffida i comuni di Vernante, Robilante, Limone e Roccavione dal prestare aiuto ai – 232 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1220, dicembre 22, Borgo San Dalmazzo - Ottone del Carretto diffida i consiglieri ed i consoli di Borgo San Dalmazzo dal prestare aiuto ai Ventimigliesi, minacciando, in caso di inosservanza, il bando dell’Impero e una pena di mille marche d’argento 435 1221, gennaio 3, Genova - Enrico Piperata de Vicesimo, inviato a Ventimiglia dal marchese Ottone del Carretto per richiamare i Ventimigliesi all’obbedienza dovuta al comune di Genova, dichiara sotto giuramento di essere stato incarcerato e minacciato di morte dagli stessi. Analoga dichiarazione rilasciano gli altri legati 993 1221, novembre - Giovanni d’Ibelin, signore di Beirut, concede ai Genovesi libertà di commercio e propria giurisdizione in Beirut, le case già di proprietà di Rubaldo Corvo e la facoltà di usare un giorno alla settimana il bagno posto davanti al castello, oltre ad assicurare la protezione dei naufraghi 349 1222, agosto 19, Ventimiglia - Il conte Guglielmo ed alcuni cittadini di Ventimiglia giurano di osservare le proposte di accordo contenute nei documenti inoltrati a Genova per il tramite di Oberto Giudici e Giacomo de Canellis se accolte favorevolmente da parte genovese 443 1222, agosto 22, Genova - Oberto Giudici e Giacomo de Canellis, dichiarano che le due scritture allegate presentate al podestà di Genova, contenenti i preliminari degli accordi di cui ai nn. 439-440, sono i soli documenti approvati dal conte e dagli uomini di Ventimiglia 442 1222, agosto 31, Genova - Spino di Soresina, podestà di Genova, riconosce la cittadinanza genovese agli uomini di Ventimiglia e assicura loro lo stesso trattamento riservato ai Genovesi, impegnandosi a salvaguardarne i diritti, in particolare quelli di Guglielmo, conte di Ventimiglia, dentro e fuori città, ma riservandosi quello di procedere alle demolizioni di edifici necessarie alla costruzione di nuove fortificazioni 439 – 233 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1222, settembre 5, Bonifacio - I castellani di Bonifacio, su richiesta del podestà di Genova, accolgono Opizo di Cinerca e Guglielmo Blancolacio tra gli abitanti del castello. Per contro questi ultimi si impegnano ad eseguire gli ordini del comune di Genova e a difendere il castello 891, 1063 1222, settembre 8, Ventimiglia - Guglielmo, conte e podestà, ed i consiglieri di Ventimiglia consegnano a Spino di Soresina, podestà di Genova, la città di Ventimiglia con le sue fortificazioni, concedendo la facoltà di costruirne altre, anche attraverso la demolizione di edifici preesistenti, e impegnandosi a sostenere gli stessi impegni finanziari dei Genovesi e ad attenersi alle disposizioni impartite dal comune di Genova 440 1223, febbraio 3, Genova - Spino di Soresina, podestà di Genova, rivendica al Comune la facoltà di nominare i consoli nei tre quartieri di Recco contro l’opposizione di Giovannni Avvocato 570 1223, febbraio 19 o 20, Vesigna - Baldovino di Vezzano, anche a nome dei suoi eredi e nipoti, Alcherio e Saladino di Vezzano rilasciano procura a Paganello, figlio del predetto Baldovino, per giurare fedeltà al comune di Genova 614 <1223, aprile, Genova> - Enrico de Uxetio, col consenso della moglie Bruna, e i figli Guglielmo, Manfredo e Guido vendono al comune di Genova il castello di Pareto, Mioglia, Casteldelfino e Monteacuto per la somma di tremila lire di genovini, nella quale sono comprese cento lire sborsate per loro conto dallo stesso comune a Ugo del Carretto, e compresi i diritti loro competenti sui beni ceduti in permuta a Ottone, marchese del Bosco, per conto dei figli di Bonifacio di Pareto 501 – 234 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA <1223>, aprile 30, Genova - Bartolomeo Feldrato, cittadino savonese, che agisce anche a nome della moglie Agnese, si impegna nei confronti di Enrico de Uxetio e dei suoi figli Manfredo, Guglielmo e Guido a non avanzare alcuna rivendicazione sui diritti, presenti e futuri, derivantigli dalla dote della moglie, contro la corresponsione della somma di cinquanta lire di genovini, a saldo della stessa dote 502 1223, maggio - Giovanni d’Ibelin, signore di Beirut, conferma ai Genovesi, con qualche eccezione doganale relativa ad alcuni generi alimentari, le concessioni di cui al n. 349, accordando loro un forno 350 1223, maggio 13 - Gli uomini di Pareto, esplicitamente indicati, giurano fedeltà al comune di Genova 505 1223, maggio 16, Gavi - Purpura, moglie di Manfredo de Uxetio, si impegna nei confronti di Ansaldo Fallamonica, procuratore del comune di Genova, a non avanzare alcuna rivendicazione sui diritti che potessero competerle sui beni di cui al n. 501 503 <1223>, giugno 2 - Sofia, moglie di Guido de Uxetio, si impegna nei confronti di Ansaldo Fallamonica, procuratore del comune di Genova, a non avanzare alcuna rivendicazione sui diritti che potessero competerle sui beni di cui al n. 501 504 <1223>, giugno 2, Genova - Paganello, figlio di Baldovino di Vezzano, anche a nome di suo padre, dei suoi fratelli e nipoti, e suo fratello Raimondino, giurano fedeltà al comune di Genova 605 1223, giugno 24, Genova - I marchesi di Massa, Andrea, figlio di Morroello, anche a nome di Corrado, figlio di Palodino, e Opizzo, figlio di Raniero, an – 235 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA <1223>, giugno 26, Genova - Spino di Soresina, podestà di Genova, si impegna, a nome del Comune, a versare annualmente ai marchesi di Massa la somma di cento lire per la cessione dei diritti di cui al n. 553 554 <1223>, giugno 26, Genova - Rubaldagia e Montenario da Passano, Oberto di Montoggio, Bartoloto di Vernazza, ciascuno per cento lire, Ubaldo, Ugo e Manfredo di Savignone, per altre cento lire, s’impegnano nei confronti di Spino di Soresina, podestà di Genova, a far osservare a Corrado, figlio di Raniero, marchese di Massa, gli impegni di cui al n. 553 555 1223, luglio 27, Corsica, in plagia que dicitur Lasala - Corrado, figlio di Raniero, marchese di Massa, cede al comune di Genova i suoi diritti sul castello di Parodi e sul pedaggio di Gavi, alle stesse condizioni di cui al n. 553 556 <1223, settembre 10, Genova> - I signori di Morbello si sottomettono al comune di Genova cedendogli due parti del castello di Lerma con tutti i relativi diritti 520 <1223>, settembre 10, Genova - Spino di Soresina, podestà di Genova, concede in feudo ai signori di Morbello le due parti del castello di Lerma con i relativi diritti, ceduti al comune di Genova (v. n. 520) 521 1223, ottobre 20, Genova - Prima che venga data lettura della sentenza definitiva della causa vertente tra Giovanni Avvocato, da una parte, e gli uomini di Camogli, Uscio e dei quartieri di Recco, dall’altra, Spino di Soresina, podestà di Genova, dichiara che essa non può in alcun caso pregiudicare i diritti del Comune 571 <1223>, novembre 18, Genova - Alcuni uomini di Pareto, esplicitamente indicati, denunziano possedimenti, diritti e redditi del castello di Pareto. – 236 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1224, gennaio 9, - Altri signori di Tassarolo giurano fedeltà al comune di Genova 257 <1224, febbraio 2-marzo 21> - Aldebrando, vicedomino di Trebiano, si sottomette al comune di Genova 611 1224, febbraio 16, Genova - Il comune di Genova ed i castellani di Vallerano e Folo stipulano una convenzione 606 1224, marzo 21, Trebiano - Vinciguerra, figlio di Aldebrando, vicedomino di Trebiano, giura l’osservanza degli impegni assunti da suo padre nei confronti del comune di Genova, di cui al n. 611 610 1224, marzo 23, in curia Alberti de Vexigna - I signori di Isola rilasciano procura a Valentino e a Guido, figlio di Abate, per stipulare una convenzione col comune di Genova, promettendo a Giacomo Pignolo e al giudice Guglielmo, ambasciatori dello stesso comune, la piena osservanza degli impegni assunti dai suddetti procuratori 604, 613 1224, marzo 25, Vallerano - Aicardino, Guglielmino, Anrigino e Filippino, signori di Isola, promettono a Giacomo Pignolo e a Guglielmo di Voltaggio, ambasciatori del comune di Genova, l’osservanza degli stessi impegni assunti dagli altri consignori di Isola, di cui al n. 604 612 1224, marzo 30, Genova - Andalo di Bologna, podestà di Genova, notifica a Valentino, figlio di Marchisio, e a Guido, figlio di Abate, procuratori del comune di Isola, i termini della convenzione stipulata tra i due comuni, impegnando il comune di Genova alla loro osservanza 607 <1224>, giugno 6 e 10, Genova - I signori di Vezzano e di Carpena, esplicitamente indicati, giurano fedeltà al comune di Genova 608-609 – 237 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1224, luglio 27, Genova - Il comune di Genova infeuda a Guglielmo, Manfredo e Corrado, marchesi del Bosco, i castra di Ovada, Campale, Rossiglione, Tagliolo, Silvano, Campo Ligure e Masone inserto in 747 1224, luglio 27 - Ottone, marchese del Bosco, suo figlio Guglielmo e i nipoti Manfredo e Corrado, figli di Bonifacio, donano al comune di Genova i loro diritti sui castelli e sulle località di Ovada, Campale, Rossiglione, Tagliolo, Silvano, Campo, Masone, Trisobbio, Bruceda, Monteggio, sul monte Cucharmorinus, Belforte, Arquata, Morsasco e Cassinelle ed in genere quanto possiedono in Val d’Orba 510 <1224, luglio 27, Genova> - Manfredo e Corrado, figli di Bonifacio, marchese del Bosco, eleggono Ottone del Bosco loro curatore per la donazione di cui al n. 510 511 <1224>, luglio 27, Genova - Andalo di Bologna, podestà di Genova, concede in feudo a Ottone, marchese del Bosco, a suo figlio Guglielmo, ai nipoti Manfredo e Corrado e ai loro discendenti tutti i castelli e beni, donati al comune di Genova, di cui al n. 510 512 1224, luglio 27, Genova - Ottone, marchese del Bosco, suo figlio Guglielmo ed i nipoti Manfredo e Corrado, figli di Bonifacio, vendono al comune di Genova tutti i loro diritti su Capriata contro la corresponsione della somma annua di lire 75 515 1224, luglio 27, Genova - Andalo di Bologna, podestà di Genova, promette al marchese Ottone del Bosco, al figlio Guglielmo ed ai nipoti Manfredo e Corrado, figli del fu Bonifacio, di difendere la terra loro concessa in feudo dal Comune, di fornire aiuto in caso di guerra, specialmente contro gli Alessandrini, e di versare ogni anno 75 lire per la cessione fatta al comune – 238 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1224, agosto 4-5 - Gli uomini di Morbello, Cassinelle, Campale, Ovada, Morsasco, Bruxeta, Ussecio e Campo giurano fedeltà al comune di Genova 418 1224, settembre 7, Santu Chirigu (Riola Sardo) - Mariano, giudice di Torres e di Arborea, conferma gli impegni di cui al n. 411 413 <-1224, ottobre 8> - Aimerico, visconte di Narbona, e i consoli della città rilasciano procura a Guglielmo Peire e a Bernardo Leone per rinnovare la convenzione con il comune di Genova notizia in 368 1224, ottobre 8, Genova - I consoli e il visconte di Narbona, da una parte, e il comune di Genova, rappresentato dal podestà Andalo di Bologna, rinnovano la convenzione stipulata al tempo della viscontessa Ermengarda 368 <1224>, dicembre 13 e 20, Genova - Pietro ed Enrico, marchesi di Ponzone, stipulano una convenzione col comune di Genova. Analoga convenzione vie- ne stipulata successivamente da Ponzio ed Alberto di Ponzone 498 1224, dicembre 19 e 30, Genova - Il comune di Genova e Assalito di Mongiardino stipulano un trattato di alleanza offensiva e difensiva contro i comuni di Alessandria e Tortona. Ad esso si associa successivamente Guglielmo, figlio di Assalito 547 1224, dicembre 20, Genova - Il comune di Genova e Poncio e Alberto, marchesi di Ponzone, stipulano una convenzione 881 1224, dicembre 20, Genova - Ponzio e Alberto, marchesi di Ponzone, e il comune di Genova stipulano una convenzione 997 – 239 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1225, febbraio 24, Genova - Brancaleone de Andalo di Bologna, podestà di Genova, vieta ai podestà, consoli e visconti genovesi d’oltremare di alienare proprietà o diritti del comune di Genova in Acri e Tiro 275 R e g e s t o: Archives, p. 363. 1225, agosto 28, Genova - Sigencello, giudice e vicario del comune di Genova, e gli ambasciatori della città di Montpellier stipulano un trattato di amicizia e di commercio per la durata di 34 anni 373 1225, settembre 9, Genova - Ugo, conte di Empúries, e Ugolino domine Danie, podestà di Genova, stipulano una convenzione 370 1225, novembre 26, Montpellier - I consoli e gli uomini di Montpellier giurano di osservare gli impegni assunti nei confronti del comune di Genova, di cui al n. 373 374 1226, luglio, presso Pontremoli - Federico II conferma il precedente diploma in favore dei Genovesi (v. n. 287) 288 <1227>, aprile 28, - Simone, Girbaldo e Bonifacio, castellani di Stella, anche a nome degli altri membri del loro consortile, si impegnano ad intervenire a fianco del comune di Genova nella guerra contro i ribelli della Riviera di Ponente, consentendo, durante la stessa guerra, la presenza di truppe genovesi nel predetto castello 499 1227, aprile 29, Albisola - Lazzaro Girardini Glandonis, podestà di Genova, ed il consiglio del Comune promettono a Simone di Stella e ai membri del suo consortile di restituire loro, al termine delle ostilità contro i ribelli della Riviera di Ponente, il castello di Stella, di difenderli dai nemici, di rifondere – 240 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA <1227>, maggio 27, Savona - Il marchese Enrico, figlio di Enrico, marchese di Savona, giura la Compagna e stipula una convenzione col comune di Genova 494 1227, novembre 9, 18 e 24, Milano - Aiulfus de Cocallio, Pietro de Fontana e Crescembene de Prato Albuino, giudici di Lanfranco de Ponte Carali, podestà di Milano, alla presenza degli ambasciatori delle parti in causa, dettano le condizioni di pace tra i comuni di Genova e Asti, da una parte, Alba, Alessandria e Tortona dall’altra. Nei giorni seguenti gli stessi giudici, il podestà ed il Consiglio di Milano apportano chiarimenti, aggiunte e precisazioni al predetto testo 640 Stando all’indicazione del giorno della settimana e agli usi cronologici milanesi, le date proposte (18 e 24) vanno corrette rispettivamente in 17 e 23. R e g e s t o: GHILINI, p. 33; ARDESCO MOLINA, II, p. 177. A p. 449, riga 3, ove si menziona l’intervento del podestà e del comune di Alessandria, si fa riferimento al doc. in BARONI, I, n. 181. 1227, dicembre 1, Savona - Il comune di Savona cede per 900 lire al comune di Genova i crediti vantati nei confronti del vescovo di Savona di cui ai nn. 467-470 471 1228 - Il comune di Venezia rilascia procura al cancelliere Michele, plebano di Santa Maria di Iubianico per stipulare un trattato di pace con il comune di Genova notizia in 358 1228, gennaio 25, Genova - Il Consiglio del comune di Genova, a richiesta del podestà Lazzaro Gerardini Glandonis, delibera di confermare l’antica convenzione (n. 493) col comune di Savona anziché la più recente (n. 494) 910, 998 – 241 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 911, 999 1228, febbraio 1, Genova - Lazzaro Gerardini Glandonis, podestà di Genova, dichiara nulla la convenzione col marchese Enrico, figlio del fu Enrico, marchese di Savona, di cui al n. 494 912, 1000 1228, marzo 11, Savona - Amedeo de Gandulfo e la moglie Iacopa vendono al comune di Genova nella persona di Oberto Passio, giudice ed assessore di Giovanni Spinola, podestà di Savona, alcuni appezzamenti di terra all’interno e fuori del castello di Savona al prezzo di 13 lire 799 1228, marzo 12, Savona - Carenzona e Benenca Taxia vendono al comune di Genova nella persona di Giovanni Spinola, podestà di Savona, una casa nel castello di Savona, in hora domus Rubaldi de Roveascha, al prezzo di 6 lire 800 1228, marzo 12, Savona - Raimondo e Bonifacio Buchaordei vendono al comune di Genova nella persona di Giovanni Spinola, podestà di Savona, un appezzamento di terra con muro fuori del castello di Savona e un terreno accanto alla loro casa all’interno del detto castello al prezzo di 6 lire e mezza 801 1228, marzo 12, Savona - Ogerio di Finale e la moglie Benenca Turreta vendono al comune di Genova nella persona di Giovanni Spinola, podestà di Savona, la metà di un terreno all’interno del castello di Savona e una casa nella stessa zona al prezzo di 6 lire e 4 soldi 802 1228, marzo 12, Savona - Guglielmo Foldrato vende al comune di Genova nella persona di Giovanni Spinola, podestà di Savona, un terreno nel castello di Savona, iuxta domum Bucheordei, al prezzo di 5 lire 814 – 242 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1228, marzo 12, Savona -Bonahor vende al comune di Genova nella persona di Giovanni Spinola, podestà di Savona, una tavola di terra nel castello di Savona, iuxta viam que erat a latere domus Ogerii Beliami, al prezzo di 20 soldi 816 1228, marzo 16, Savona - Guido Foldrato vende al comune di Genova nella persona di Giovanni Spinola, podestà di Savona, la decima parte di alcune case, torri e terreni all’interno del castello di Savona al prezzo complessivo di 7 lire e 7 soldi 803 1228, marzo 16, Savona - Guglielmo Rebelia vende al comune di Genova nella persona di Giovanni Spinola, podestà di Savona, la metà di una casa diroccata nel castello di Savona al prezzo di 25 soldi 804 1228, marzo 16, Savona - Salvo de Bersotino e la moglie Marchisia vendono al comune di Genova nella persona di Giovanni Spinola, podestà di Savona, due case nel castello di Savona al prezzo di 11 lire e 10 soldi 805 1228, marzo 16, Savona - Nicoloso, figlio del fu Oberto Robino, e la sorella Rosa vendono al comune di Genova nella persona di Giovanni Spinola, podestà di Savona, due case nel castello di Savona al prezzo di 10 lire. Il notaio Musa si fa garante per loro 806 1228, marzo 16, Savona - Belielda, vedova di Bongiovanni Vicio, vende al comune di Genova nella persona di Giovanni Spinola, podestà di Savona, la terza parte di una casa nel castello di Savona al prezzo di 30 soldi 807 1228, marzo 16, Savona - Vidale de Stabulo di Vado e la moglie Agnese vendono al comune di Genova nella persona di Giovanni Spinola, podestà di Savona, un terreno nel castello di Savona al prezzo di 1 lira e 10 soldi 808 – 243 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1228, marzo 31, presso Serravalle - Mudalbergo giudice e Resonato de Puteobonello, ambasciatori del comune di Milano, notificano a Pagano de Petrasancta e agli ambasciatori del comune di Tortona la stima dei danni arrecati ai castelli di Montereale e di Morsasco, quantificati rispettivamente in 3125 e 100 lire pavesi 636 1228, aprile 4, Savona - Vivaldo Caputmallei vende al comune di Genova nella persona di Oberto Passio, giudice e vicario di Giovanni Spinola, podestà di Savona, la quarta parte di tre tavole di un terreno nel castello di Savona, in fossato novo, al prezzo di 3 lire 810 <-1228>, aprile 12 - Lettera patente con la quale si autorizza il frate Giovanni di Ceva, ministro della casa di San Giacomo di Compostella di Savona, a gestire e vendere i beni della casa stessa notizia in 812 1228, aprile 12, Savona - Guglielmo Foldrato vende al comune di Genova nella persona di Oberto Passio, giudice di Giovanni Spinola, podestà di Savona, la decima parte di una torre nel castello di Savona al prezzo di 3 lire 811 1228, aprile 12, Savona - Il frate Giovanni di Ceva, ministro della casa di San Giacomo di Compostella di Savona, vende al comune di Genova nella persona di Oberto Passio, giudice di Giovanni Spinola, podestà di Savona, l’ astregum della predetta casa nel castello di Savona al prezzo di 20 lire 812 1228, aprile 12, Savona - Gandolfo Civis vende al comune di Genova nella persona di Oberto Passio, giudice di Giovanni Spinola, podestà di Savona, due parti di una casa in pietra nel castello di Savona al prezzo di 6 lire, 13 soldi e 4 denari 813 – 244 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1228, giugno 1, Genova - Oddone e Bonifacio Tagliaferro, marchesi di Clavesana, vendono al comune di Genova le località di Diano, Portomaurizio, Castellaro (eccettuati i diritti che su di esso competono a Bonifacio di Lingueglia e a Giacomo di Casanova), Taggia, San Giorgio, Dolcedo e vallate relative, contro una rendita annua di 250 lire di genovini 474 <1228, giugno 1, Genova> - Goffredo di Pirovano, podestà di Genova, e il consiglio del Comune si impegnano a versare annualmente ai marchesi di Clavesana la somma di lire 250, a seguito della cessione allo stesso Comune delle località di cui al n. 474, e ad inserire tale obbligo negli statuti 480 <1228>, giugno 3, Genova - Oddone e Bonifacio Tagliaferro, marchesi di Clavesana, sciolgono uomini e vassalli dei luoghi compresi nell’atto di vendita di cui al n. 474 dal giuramento di fedeltà, concedendo loro di prestarlo al comune di Genova 481 <1228, giugno 3, Genova>-Bonifacio di Lingueglia giura fedeltà al comune di Genova 482 <1228, giugno 3, Genova> - Goffredo di Pirovano, podestà di Genova, investe Bonifacio di Lingueglia del castello di Castellaro e degli altri luoghi dallo stesso detenuti in feudo da Oddone e Bonifacio Tagliaferro, marchesi di Clavesana 483 <1228, giugno 3, Genova> - Giacomo di Casanova giura fedeltà al comune di Genova 484 <1228, giugno 3, Genova> - Goffredo di Pirovano, podestà di Genova, investe Giacomo di Casanova dei luoghi dallo stesso detenuti in feudo da Oddone e Bonifacio Tagliaferro, marchesi di Clavesana 485 – 245 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1228, giugno 7, Andora - Rufino di Asti, giudice e procuratore del comune di Genova, scioglie gli uomini di Stellanello dal giuramento di fedeltà allo stesso Comune, fatte salve alcune riserve di carattere militare e fiscale, restituendo a Oddone e Bonifacio Tagliaferro, marchesi di Clavesana, quanto da esso ancora posseduto nel predetto luogo 487 1228, giugno 8, Andora - Oddone e Bonifacio Tagliaferro, marchesi di Clavesana, rilasciano procura al notaio Sifredo di Andora per consegnare al comune di Genova i luoghi vendutigli di cui al n. 474 488 1228, giugno 8, Diano - Il notaio Sifredo di Andora, procuratore di Oddone e Bonifacio, marchesi di Clavesana, trasferisce a Rufino di Asti, giudice e procuratore del comune di Genova, i diritti detenuti dagli stessi marchesi in Diano, sciogliendone gli uomini dal giuramento di fedeltà 489 1228, giugno 9, Portomaurizio - Il notaio Sifredo di Andora, procuratore di Oddone e Bonifacio, marchesi di Clavesana, trasferisce a Rufino di Asti, giudice e procuratore del comune di Genova, i diritti detenuti dagli stessi marchesi in Portomaurizio, sciogliendone gli uomini dal giuramento di fedeltà 490 1228, giugno 10, Taggia - Il notaio Sifredo di Andora, procuratore di Oddone e Bonifacio, marchesi di Clavesana, trasferisce a Rufino di Asti, giudice e procuratore del comune di Genova, i diritti detenuti dagli stessi marchesi in Taggia, sciogliendone gli uomini dal giuramento di fedeltà 491 1228, giugno 13, Clavesana - Mabilia, moglie di Oddone di Clavesana, alla presenza di Rufino di Asti, giudice e procuratore del comune di Genova, ratifica la vendita di cui al n. 474 492 – 246 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA <-1228, luglio 19> - Ugo, magiscola della cattedrale di Genova, e Armano, preposito della chiesa di San Donato di Genova, giudici delegati dal papa nella causa vertente tra il comune di Genova e il vescovo di Savona, convocano quest’ultimo presso Varazze notizia nell’inserto del 19 luglio 1228 in 472 <1228> luglio 19, Novi Ligure - Ugo, magiscola della cattedrale di Genova, e Armano, preposito della chiesa di San Donato di Genova, giudici delegati dal papa nella causa vertente tra il comune di Genova e il vescovo di Savona, convocano il vescovo stesso presso Novi inserto in 472 1228, luglio 21, Vezzano - Alberto, vescovo di Savona, rilascia procura al presbitero Filippo di San Ambrogio di Novi per presentare appello al papa nella causa che l’oppone al comune di Genova inserto in 472 <1228>, luglio 26, Novi Ligure - Ugo, magiscola della cattedrale di Genova, giudice delegato dal papa e Guglielmo, canonico di San Donato di Genova, giudice subdelegato da Armano, preposito della stessa chiesa, altro giudice delegato dal papa, dichiarano nulla la procura rilasciata al presbitero Filippo da parte del vescovo di Savona inserto in 472 <1228>, agosto 13, Novi Ligure - Ugo, magiscola della cattedrale di Genova, e Armano, preposito della chiesa di San Donato di Genova, giudici delegati dal papa nella causa vertente tra il comune di Genova e il vescovo di Savona, convocano quest’ultimo presso Cortemiglia inserto in 472 <1228>, agosto 18, Genova - Ugo, magiscola della cattedrale di Genova, giudice delegato dal papa nella causa vertente tra il comune di Genova e il vescovo di Savona, delega i suoi poteri a Nicola Lercari inserto in 472 1228, agosto 23, Cortemiglia - Armano, preposito della chiesa di San Donato di Genova, giudice delegato dal papa Gregorio IX, e Nicola Lercarius, giudice subdelegato da Ugo, magiscola della cattedrale di Genova, altro giudice delegato dal papa, in assenza del preposito della stessa Cattedrale, – 247 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA <1228>, agosto 27, Genova - Ugo, magiscola della cattedrale di Genova, giudice delegato dal papa nella causa vertente tra il comune di Genova e il vescovo di Savona, delega nuovamente i suoi poteri a Nicola Lercari riservandosi la pronuncia della sentenza definitiva inserto in 472 1228, settembre 8, Serravalle - Corrado Gensor, procuratore del comune di Tortona, rilascia quietanza ai giudici Opizzo Tartaro e Ugolino di Bologna, che agiscono per conto del comune di Genova, di duemila lire pavesi, da lui percepite come acconto sulla somma di lire 3125 dovute al comune di Tortona per la distruzione del castello di Montereale 633 1228, settembre 19, Gavi - Gli uomini di Capriata, esplicitamente indicati, promettono a Goffredo di Pirovano, podestà di Genova, di non concludere nei prossimi cinque anni alcun trattato con altre città o comunità senza licenza del comune di Genova 519 1229, febbraio 12, Genova - Rubaldalia da Passano rinuncia in favore del comune di Genova ai suoi diritti sull’elezione del podestà di Levanto 586 1229, marzo 7, Genova - Gli uomini di Levanto si sottomettono al comune di Genova 587 R e g e s t o: BALLARDINI, p. 163, n. CIII. <1229>, marzo 21, Genova - Il marchese di Savona concorda con Giacomo de Balduino, podestà di Genova, l’inserimento nella convenzione precedente di una clausula contenuta in quella del 1182 (v. n. 493) 495 <-1229, aprile 24> - I signori di Fos e Hyères rilasciano procura a Ruggero de Fos e a Goffredo Irato, anch’essi signori di Fos e Hyères, per trattare una convenzione con il comune di Genova notizia in 377 – 248 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1229, aprile 24, Genova -Iacopo de Balduino, podestà di Genova, da una parte, Ruggero de Fos e Gofredo Irato, signori di Fos e di Hyères, dal- l’altra, stipulano una convenzione ventennale 377 1229, maggio 7, Genova - Iacopo de Balduino, podestà di Genova, e gli ambasciatori del comune di Marsiglia stipulano un trattato ventennale di pace e di commercio 375 1229, maggio 8, Hyères - Bertrando de Inizon et Bertrando di Fos, signori di Hyères, confermano le convenzioni di cui ai nn. 376 e 377 378 1229, maggio 31, Levanto - I signori da Passano dichiarano liberi i loro vassalli di Castelnuovo, Passano, Carrodano, Mattarana e Levanto concedendo loro il diritto di eleggere il podestà e i consoli, fermi restando i rapporti con il comune di Genova 982 1229, maggio 31, Levanto - I signori da Passano concedono ai loro vassalli di Castelnuovo, Passano, Carrodano, Mattarana e Levanto il diritto di eleggere il podestà e i consoli e di occupare la metà dei posti nel consiglio, impegnandosi inoltre a non firmare accordi con altre comunità senza averli consultati, pur mantenendo ferme le convenzioni con il comune di Genova 983 1229, maggio 31, Levanto - Gli uomini di Castelnuovo, Passano, Carrodano, Mattarana e Levanto ratificano gli accordi con i signori da Passano di cui ai nn. 982 e 983 984 1229, agosto 18, Genova - Iacopo de Balduino, podestà di Genova, e gli ambasciatori della città di Arles confermano per 20 anni i precedenti accordi del 1210 e 1211, con l’aggiunta di nuove clausole di natura commerciale e doganale 372 – 249 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1230, febbraio 15, Levanto - I signori da Passano dichiarano che gli uomini di Castelnuovo, Passano, Carrodano, Mattarana e Levanto avevano, prima della convenzione con il comune di Genova del 1211, piena facoltà di eleggere i propri podestà o consoli e che erano loro vincolati solamente da un legame di vassallaggio 985 1230, febbraio 15, Levanto - Gli uomini di Castelnuovo, Passano, Carrodano, Mattarana e Levanto, esplicitamente indicati, ratificano gli accordi con i signori da Passano di cui ai nn. 982-984 986 1230, febbraio 15, Levanto - I signori da Passano ratificano gli accordi con i loro vassalli di Castelnuovo, Passano, Carrodano, Mattarana e Levanto di cui ai nn. 982-986 987 1230, giugno 3, Genova - Enrico Bonvicino, giudice e assessore di Spino di Soresina, podestà di Genova, emette sentenza nella causa vertente tra Genova e Levanto notizia in 831 1230, giugno 28, Maiorca - Giacomo I, re d’Aragona, e Andrea de Cafaro, legato genovese, compongono le vertenze relative ad atti di pirateria reciproci compiuti fino al giorno della cattura della nave San Biagio, avvenuta durante il regno di Pietro II, impegnandosi a nominare entro il prossimo Natale i rispettivi arbitri per le definizione delle pendenze in corso 300 Per la notizia relativa alla vendita di Tortosa al re d’Aragona v. Codice diplomatico, I, nn. 243, 244. 1230, giugno 28, Maiorca - Giacomo I, re d’Aragona, e Andrea de Cafaro, legato genovese, confermano tutte le convenzioni stipulate in precedenza, promettendosi reciprocamente pace, sicurezza, libertà di commercio, giustizia rapida e aiuto contra la pirateria 302 – 250 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA Per la notizia relativa alla vendita di Tortosa al re d’Aragona v. Codice diplomatico, I, nn. 243, 244. <1230>, agosto 17, Maiorca - Giacomo I, re d’Aragona, nomina Berengario de Cerveria e Raimondo de Solceto propri arbitri per definire le vertenze in corso col comune di Genova 306 1231, febbraio 24 - marzo 2, Montpellier - Berengario de Cerveria e Raimondo de Sauceto, arbitri di parte aragonese, da una parte, e Andrea de Cafaro e Omobono giudice, di parte genovese, dall’altra, convengono di prorogare alla prossima festività di Pentecoste il termine per la definizione delle vertenze tra le due parti in causa, a patto che il comune di Genova approvi tali accordi entro la prossima Pasqua 304 1231, aprile 15, Montpellier - Andrea de Cafaro e Omobono giudice, arbitri per il comune di Genova, da una parte, Belengerio de Cerveria e Raimondo de Sauçeto, arbitri per il re d’Aragona, dall’altra, preso atto della ratifica genovese dei patti stipulati tra loro (v. n. 304) anche se presentata in ritardo, si accordano su alcune procedure da osservare per l’esecuzione del loro mandato, a condizione, tuttavia, che il loro operato venga approvato dal re d’Aragona entro la prossima festività di Pentecoste 303 1231, maggio 1, Trancheria - Giacomo I, re d’Aragona, ratifica i patti stipulati tra i suoi rappresentanti e quelli del comune di Genova (v. n. 304) 305 1232, aprile 22, Genova - Giovanni da Gallarate, giudice del podestà di Genova nella causa d’appello vertente tra il comune di Genova, da una parte, Bonifacio di Lingueglia e Giacomo di Casanova, dall’altra, per i diritti feudali sul castello di Castellaro, seguendo l’inserto parere del giurisperito Tommaso de Foa e di Giacomo de Ginamis, entrambi cittadini parmensi, – 251 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1232, giugno 10, Famagosta - Enrico, re di Cipro, concede al comune di Genova, rappresentato da Ingo Ferrario e Guglielmo de Orio, consoli e visconti genovesi in Siria, protezione, propria giurisdizione e libertà di commercio, con qualche eccezione doganale per alcuni generi alimentari, nel regno di Cipro, oltre a case e terreni in Limassol, Famagosta, Nicosia e Pafo 351 <-1232, giugno 11> - La città di San Gilles rilascia procura a Nicola Paratori, Bernardo Mancipo e a Gilio Visiano per stipulare un trattato con il comune di Genova (notaio Bernardo di San Felice) notizia in 364 1232, giugno 11, Marsiglia - I rappresentanti dei comuni di Genova e di Saint Gilles stipulano un trattato d’amicizia e di commercio valido per trentacinque anni 364 1232, giugno 24, Genova -Il conte Oberto di Badalucco giura fedeltà al comune di Genova 447 1232, agosto 15 o 16, Sospello - I consoli di Sospello promettono a Giovanni Streiaporco, podestà di Ventimiglia, di demolire le mura di detto luogo se richiesto dal comune di Genova, purché non a spese della loro comunità 476 1232, novembre 22, Cocconato - Bonifacio, marchese del Monferrato, promette a Pietro Doria e a Guglielmo Pittavino, ambasciatori del comune di Genova, di garantire la percorribilità e la sicurezza della strada che congiunge Asti a Torino, di non imporre nuovi pedaggi oltre a quelli convenuti, di non ricorrere a sequestri indiscriminati se non a carico di specifici debitori, di risarcire le spese sostenute per i danni arrecati e di coinvolgere negli stessi impegni i signori dei luoghi attraversati dalla predetta strada 558 O r i g i n a l e [A], A. S. T., Paesi per A e per B, Genova G, mazzo 5/2. – 252 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA O r i g i n a l e [A], A. S. T., Paesi per A e per B, Genova G, mazzo 5/2. 1232, dicembre 2, Genova - Il comune di Genova rilascia procura a Ugolino Marsilii per la causa vertente con il comune di Tortona per il possesso di Arquata inserto in 626 <-1232, dicembre 8> - Arduino de Comitibus, podestà di Tortona, informa Pagano de Petrasancta, podestà di Genova, di aver designato Gando de Guidobonis arbitro tortonese nella causa vertente tra i comuni di Genova e Tortona per il possesso di Arquata inserto in 630 1232, dicembre 8, Milano - Pietro Vento, podestà, ed il Consiglio del comune di Milano, respinte le eccezioni sollevate da Gando de Guidobono, arbitro designato dal comune di Tortona per decidere in merito alla vertenza che l’oppone al comune di Genova per il possesso di Arquata, e da Gandolfo di Montemerlo, procuratore dello stesso comune, si dichiarano pronti a rendere ragione ai Tortonesi ed invitano gli altri arbitri, Guido di Landriano e Tederico de Villa, arbitri milanesi, e Raimondo giudice, arbitro designato dal comune di Genova, che a loro volta sollecitano i rappresentanti tortonesi a non allontanarsi, a procedere comunque a norma della sentenza di cui al n. 640 625 1232, dicembre 8, Milano - Ugolino Marsilii giudice, procuratore del comune di Genova per la causa che l’oppone al comune di Tortona per il possesso di Arquata, presenta ai due arbitri milanesi e al genovese, in assenza di quello tortonese, denuncia contro il comune di Tortona e la procura rilasciatagli da Pagano de Petrasancta, podestà di Genova, che vengono registrate per ordine dei predetti arbitri 626 1232, dicembre 8, Milano - Gando de Guidobonis e Gandolfo di Montemerlo, rispettivamente arbitro e procuratore designati dal comune di Tortona per la causa che l’oppone al comune di Genova per il possesso di Arquata, presentano ai due arbitri milanesi e al genovese, i relativi strumenti di nomina pur rifiutandosi di consegnarli 627 – 253 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1232, dicembre 8, Milano - Guido di Landriano, Tederico de Villa e Raimondo giudice, arbitri nella causa tra i comuni di Genova e di Tortona per il possesso di Arquata, invitano Gando de Guidobonis e Gandolfo di Montemerlo, rispettivamente arbitro e procuratore designati dal comune di Tortona, ad intervenire al procedimento; in caso contrario procederanno da soli 629 1232, dicembre 8, Milano - Guido di Landriano, Tederico de Villa e Raimondo giudice, arbitri nella causa tra i comuni di Genova e di Tortona per il possesso di Arquata, ordinano al notaio Oprando Capello di registrare e redigere in publicam formam la lettera con la quale il podestà di Tortona informava il podestà di Genova di aver designato Gando de Guidobonis arbitro tortonese 630 1233 -Ugone Fieschi, figlio di Alberto Fieschi figlio di Ugone giura fedeltà al comune di Genova e si impegna a osservare la convenzione di cui al n. 1206 notizia di Iacopo Doria in 215 1233, gennaio, - Ugo Fieschi giura fedeltà al comune di Genova e si impegna a osservare la convenzione di cui al n. 206 214 1233, gennaio 24, Cetronum - Barisone, giudice di Torres e di Arborea, conferma gli impegni di cui al n. 411 414 1233, febbraio 1, Gavi - Guido di Landriano, Tederico de Villa e Raimondo giudice, arbitri nella causa tra i comuni di Genova e di Tortona per il possesso di Arquata, rilasciano procura al notaio Oldrando Faxiolo per consegnare al podestà di Tortona l’invito a far intervenire alla causa l’arbitro ed il – 254 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA <-1233 marzo 1> - Guido di Landriano, Tederico de Villa e Raimondo giudice, arbitri nella causa tra i comuni di Genova e di Tortona per il possesso di Arquata, invitano Opizone de Canevanova, podestà di Tortona, a far intervenire l’arbitro ed il procuratore designati dal comune di Tortona entro il primo marzo inserto in 631 1233, aprile 21, Tarragona - Giacomo I, re d’Aragona, concede in Maiorca ai Genovesi, rappresentati da Oberto dalla Volta, propria giurisdizione nelle cause civili, riservandosi comunque la cognizione delle cause d’appello e di quelle penali 943 1233, maggio 17, Maiorca - Pietro, signore di Maiorca, ad istanza di Giacomo I, re d’Aragona, concede ai Genovesi, rappresentati da Oberto dalla Volta, alcune case con forno e casali distrutti per l’edificazione di un fondaco e di una cappella, oltre ad altri beni destinati al sostentamento di cinque chierici 307 1233, maggio 27, Maiorca - Nuño Sanche, signore del Roussillon, e Oberto dalla Volta, rappresentante del comune di Genova, si rimettono reciprocamente danni e offese arrecati ai loro uomini 310 1233, maggio 27, Maiorca - Nuño Sanche, signore del Roussillon, e il comune di Genova, rappresentato da Oberto dalla Volta, stipulano un trattato di amicizia 944 1233, maggio 31, Maiorca - Pietro, signore di Maiorca, e Oberto dalla Volta, rappresentante del comune di Genova, si impegnano reciprocamente ad assicurare ai loro uomini, nell’ambito dei rispettivi territori, pace, protezione e libertà di commercio, fatte salve alcune limitazioni ed imposizioni doganali 309 – 255 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1233, luglio 10, Laterano - Gregorio IX diffida i Frati Minori di Spagna e dell’isola di Garbum dall’emettere sentenza di scomunica nei confronti dei Genovesi che praticano commerci leciti in quelle terre, ritenendosi scomunicati solo coloro che riforniscono di armi e di materiale strategico i Saraceni 950 1233, settembre 12, Genova - Anselmo di Lingueglia, anche a nome di suo padre Bonifacio e del consanguineo Giacomo di Casanova, stipula una convenzione col comune di Genova 456 1233, settembre 16, Genova - Raimondo, conte del Maro, anche a nome del fratello Filippo, ed il comune di Genova stipulano una convenzione 448 1233, settembre 16, Genova - Bonifacio Tagliaferro e Bonifacio figlio di Oddone, marchesi di Clavesana, anche a nome dei fratelli del secondo, stipulano una convenzione col comune di Genova 475 1233, ottobre 4, Albenga - Bonifacio di Lingueglia ratifica la convenzione di cui al n. 456 457 1233, dicembre 26, Albenga - Giacomo di Casanova promette a Enrico figlio di Ansaldo di Negro, podestà d’Albenga, che agisce per conto del comune di Genova, di versare in collectis comunis Ianue la somma di 250 lire per castelli, proprietà e diritti da lui detenuti nella Riviera di Ponente, ratificando nel contempo la convenzione di cui al n. 456 479 1234, gennaio 12, Caifa - Roardo, signore di Caifa, in riconoscimento dei benefici ricevuti, concede ai Genovesi di commerciare liberamente nel suo territorio e li esenta da ogni sorta di tributo 674 – 256 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1234, agosto 3 - Bonifacio Tagliaferro, marchese di Clavesana, riceve in mutuo da Merlo di Castello la somma di 60 lire (notaio Guglielmo de Clavica) notizia in 713 1234, ottobre 4, Taggia - Oberto, conte di Ventimiglia e signore di Badalucco, figlio del fu Guglielmo, vende la terza parte di Carpasio con le relative dipendenze ad Oberto Sacherio, ai fratelli Bonifacio e Iacopo Rubeus, figli del fu Guglielmo di Carpasio, ed ai fratelli Oberto e Raimondo, figli del fu Oberto di Carpasio, agenti anche a nome dei loro consorti, al prezzo di 80 lire, fatti salvi i diritti feudali 768 1234, ottobre 4, Taggia - Oberto, conte di Ventimiglia, figlio del fu Guglielmo, concede in feudo a Oberto Sacherio, ai fratelli Bonifacio e Iacopo, figli del fu Guglielmo di Carpasio, e agli altri loro consorti la terza parte di Carpasio, fatti salvi i diritti feudali, ricevendone il giuramento di fedeltà 769 1234, novembre 14, Genova - Bonifacio Tagliaferro, marchese di Clavesana, vende a Folchino di Castello, figlio del fu Merlo di Castello, i 5/6 di due mulini e i 4/5 di una gualchiera a Borghetto d’Arroscia, presso il torrente Arroscia, al prezzo di 300 lire 1005 <1234>, dicembre 20, Genova - Filippo, conte del Maro, ratifica la convenzione di cui al n. 448 449 1235 - Mabilia, vedova di Oddone, marchese di Clavesana è debitrice della somma di 80 lire nei confronti di Corrado di Castello (notaio Guglielmo de Clavica) notizia in 714 1235, gennaio 6, Tortona - Gualtiero de Curte, podestà, e i consiglieri del comune di Tortona, esplicitamente indicati, rilasciano procura a Lantelmo de Casellis per procedere, unitamente al procuratore del comune di Genova, all’elezione di quattro arbitri delle vertenze esistenti tra i due comuni, im – 257 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1235, gennaio 6, Tortona - Gualtiero de Curte, podestà, e i consiglieri del comune di Tortona, esplicitamente indicati, rilasciano procura a Lantelmo de Casellis per assumere col procuratore del comune di Genova gli impegni di cui al n. 638 639 1235, gennaio 6 - Il comune di Tortona rilascia procura a Lantelmo de Casellis (notaio Ruffino de Calcinaria) notizia in 638 1235, gennaio 10 - Il comune di Genova rilascia procura a Madio scriba (notaio Bonvassallo Caligepallii) notizia in 638 1235, gennaio 13, Genova - Madio scriba e Lantelmo de Casellis, rispettivamente procuratori dei comuni di Genova e di Tortona, si impegnano a garantire la sicurezza sulla strada che congiunge, attraverso Gavi e Serravalle, Genova a Tortona e Pavia, e al risarcimento reciproco per alcuni misfatti, esplicitamente indicati, perpetrati contro i cittadini dei due comuni; in particolare, per quanto riguarda Gattarba, il procuratore tortonese si impegna all’osservanza delle convenzioni vigenti 638 1235, febbraio 15, Prelà - Giovanni Zaccaria, a nome del podestà di Genova, ingiunge a Filippo e a Raimondo, conti del Maro, di pagare entro 15 giorni quanto dovuto al comune di Genova 994 1235, febbraio 23, Albenga - Mabilia, vedova di Oddone, marchese di Clavesana, e il figlio Bonifacio si dichiarano debitori nei confronti di Enrico Cepulla della somma di 137 lire e 12 soldi. Bonifacio Tagliaferro si costituisce fideiussore 1016 1235, febbraio 24 - Gli eredi di Mabilia e di Bonifacio Tagliaferro di Clavesana sono debitori della somma di 337 lire e 12 denari nei confronti di Enrico Cepulla (notaio Alberto di Alassio) notizia in 712 – 258 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1235, marzo 6, Andora - Giovanni Zaccaria, a nome del podestà di Genova, ingiunge a Mabilia, vedova di Oddone di Clavesana, e a Giacomo di Casanova, suo consanguineo, di pagare entro 15 giorni quanto dovuto al comune di Genova 996 <-1235, aprile 2> - Contratto di vendita stipulato tra Bonifacio Tagliaferro, marchese di Clavesana, e Grimaldo Grimaldi (notaio Guglielmo Taiatroia) notizia in 1014 1235, aprile 2, Genova - Bonifacio Tagliaferro, marchese di Clavesana, si impegna a versare annualmente a Grimaldo Grimaldi la somma di 62 lire e 10 soldi finché tale somma non gli sarà versata dal comune di Genova. Manuele, marchese di Ceva, e Rubeus della Volta si costituiscono fideiussori 1014 1235, aprile 2 - Bonifacio Tagliaferro, marchese di Clavesana, si impegna a versare annualmente a Grimaldo Grimaldi la somma di 52 lire e 10 soldi (notaio Guglielmo Taiatroia) notizia in 711 <-1235, maggio 12> - Contratto di vendita stipulato tra Mabilia, vedova di Ottone di Clavesana, unitamente al figlio Bonifacio, da una parte, e Corrado di Castello e Guglielmo, figlio di Bonifacio della Volta, dall’altra (notaio Ursone magister) notizia in 1003, 1020 <-1235, maggio 12> - Contratto di vendita stipulato tra Oddone, marchese di Clavesana e Ugone della Volta notizia in 1003 1235, maggio 12, Genova - Mabilia, vedova di Oddone di Clavesana, anche in qualità di tutrice dei figli, si impegna a versare annualmente, per otto anni, a Corrado di Castello e a Bonifacio della Volta o ai loro eredi la somma di 93 lire e 15 soldi loro dovuta in forza di un contratto stipulato tra lo stesso Oddone e Ugone della Volta 1003, 1008 – 259 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1235, ottobre 9, Tortona - Gualtiero de Curte, podestà, e il consiglio del comune di Tortona, preso atto che il comune di Genova ha risarcito alcuni cittadini genovesi per crediti da essi vantati nei confronti di alcuni uomini di Tortona e ha rimborsato i fratelli Guido e Tedisio di Mandello di un credito di 800 lire pavesi vantato da loro padre Pellizario nei confronti del comune di Tortona, rilasciano quietanza a Bertolino draperius, ambasciatore del comune di Genova, di lire 1215 pavesi, dovute al comune di Tortona per la distruzione del castello di Montereale, impegnandosi a impedire a coloro che avevano prestato fideiussione al comune di Tortona per Assalito di Mongiardino di avanzare altre richieste al comune di Genova 635 1235, ottobre 10, Tortona - Alegro di Milano, Rufino de Mussis, Bovero Grasso, Salvagio Malpassuto, Enrico Malpassuto, Guidoto Corolo, Giovanni Zopo, anche a nome dei figli di Enrico de Naterio, rilasciano quietanza a Bertolino draperius, che agisce per conto del comune di Genova, di 800 lire pavesi dovute per una fideiussione prestata al comune di Tortona per Assalito di Mongiardino 634 1235, novembre 29, Genova - Bonifacio Tagliaferro, marchese di Clavesana, e Anselmo di Lingueglia si dichiarano debitori di Guglielmo Sardena per la somma di 100 lire 1009 1236, febbraio 26, - Un console di giustizia di Genova condanna Bonifacio Tagliaferro, marchese di Clavesana, a restituire a Nicola de Mari, suo fideiussore, la somma di 60 lire entro la prossima Pentecoste, trascorsa la quale sarà tenuto a pagare una penale del doppio di tale somma 1021 1236, aprile 22, Genova - Arpus Galiator, giudice e console di giustizia di Genova, condanna Bonifacio Basso e Martino Barlaterio, fideiussori di Bonifacio Tagliaferro nella vendita di cui al n. 1005 1012 – 260 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1236, giugno 8, Albenga - Mabilia, vedova di Oddone marchese di Clavesana, ed il figlio Bonifacio si dichiarano debitori nei confronti di Enrico Cepulla della somma di 330 lire, dando in garanzia i loro diritti sul castello e sul territorio di Andora 1015 V. anche notizia in n. 712. 1237, luglio 3, Savona - Bonifacio Tagliaferro, marchese di Clavesana, vende a Manuele e a Lanfranco Doria la metà dei suoi diritti sui castelli e sulle località di Andora e Stellanello al prezzo di 5000 lire 1013 V. anche notizia in nn. 709, 710. 1237, luglio - Bonifacio Tagliaferro, marchese di Clavesana, vende ai fratelli Lanfranco e Manuele Doria i diritti loro spettanti sulla metà del castello di Andora e sulle relative dipendenze (notaio Ambrogio) notizia in 709, 710 1238, aprile 1 - Privilegio attestante i diritti della famiglia Doria sui territori di Nulauru, Crucca e Santu Tetaru in Sardegna (notaio Bonushomo de Vaierano) notizia in 1211 1239, marzo 15 - I signori e gli uomini di Carpena rilasciano procura a Baldovino Avvocato (notaio Oberto de Castagnola) notizia in 681 1239, marzo 25, Genova - Baldovino Avvocato, procuratore dei signori e degli uomini di Carpena, cede al comune di Genova fino alla fine della guerra il castello ed il territorio di Carpena, concedendo la facoltà di fortificarlo e promettendo aiuto per la sua difesa. Il comune di Genova si impegna a proteggere e ad esentare dalle imposte nel proprio distretto gli stessi uomini di Carpena e a restituire loro il castello 681 1239, maggio 9, Laterano - Gregorio IX, preso atto della situazione di grave pericolo esistente in Lombardia, concede ai Genovesi la facoltà di non essere citati in giudizio al di fuori del loro territorio 678 – 261 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA inserto in 827 1239, luglio 26, Genova - Filippo Vicedominus, podestà di Genova, promette al maestro Berardo, legato pontificio, di fornire, insieme ai Veneziani ed alle condizioni specificate, galee ed uomini armati per l’occupazione del regno di Sicilia. Il detto Berardo, a nome del pontefice, si impegna a concede- re feudi ed immunità in Sicilia in ragione dell’aiuto prestato da Genovesi e Veneziani. Tali accordi saranno validi soltanto previa adesione del comune di Venezia 675 R e g e s t o: Mostra Genova-Venezia, p. 19; Mostra Genova-Arrigo VII, p. 31. 1239, agosto 8 - L’ospedale di San Giovanni di Prè rilascia procura al frate Martino (notaio Enrico de Pomario) notizia in 1001 1239, agosto 8, Genova - Filippo Vicedominus, podestà di Genova, concede all’ospedale di San Giovanni di Prè e ad alcuni uomini di Gavi il permesso di costruire un mulino in Gavi, nell’isola di Bagnacavallo, nel luogo scelto da uno degli otto nobili, in sostituzione di quello già esistente e alle stesse condizioni, cioè che metà sia di proprietà del comune di Genova, un quarto del detto ospedale e il restante quarto degli uomini di Gavi 1001 1239, settembre 26, Anagni - Gregorio IX invita il podestà e il popolo genovese ad osservare le convenzioni e i patti stipulati con la Chiesa Romana e con Venezia, a non avversare il futuro re di Sicilia e a prestare al riguardo giuramento al vescovo di Palestrina, legato della Santa Sede 669 1239, ottobre 11, Genova - Filippo Vicedominus, podestà, e il Consiglio di Genova, giurano in presenza di Iacopo, vescovo di Palestrina e legato pontificio, di osservare gli impegni di cui al n. 675 676 1239, novembre 22, Lucca - Tommaso, giudice lucchese e vicario del podestà Manfredo di Cornatano, informa il comune di Genova di aver rilasciato procura a Guidotto Tegrini de Podio, console dei mercanti, e al giudice Ar – 262 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA <1240> - Enrico de Modoecia, podestà di Genova, assume non meglio precisati impegni nei confronti del comune di Portomaurizio (notaio Guglielmo Cavagno) notizia in 726 Per l’indicazione dell’anno occorre fare riferimento al nome del podestà (v. Leges Genuenses, col. 1020). 1240, giugno 9, Laterano - Gregorio IX si impegna a far restituire ai Genovesi le terre che Federico II aveva sottratto loro all’epoca della podesteria di Paolo de Surisino, a condizione che vi sia pace tra Chiesa e Impero 951 1240, agosto 27, Milano - Corrado de Concesio, podestà, e il consiglio di Milano rilasciano procura a Ugo Grasello e a Lantelmo Prealono per stipulare un trattato di alleanza con i comuni di Piacenza e di Genova 677 Stando agli usi cronologici milanesi la data proposta (27) va corretta in 26. 1240 ottobre 8 - Il comune di Genova assume impegni nei confronti della comunità di Taggia (notaio Iacopo Papia) notizia in 789 1240, dicembre 24, Tebe - Guido I de la Roche, signore di Atene, concede ai Genovesi protezione nella sua terra, esenzione da imposte, ad eccezione di quelle sui tessuti di seta, facoltà di disporre di giurisdizione propria, tranne che per i reati di omicidio, furto, violenza sulle donne e per l’appello, una casa ed un terreno ad Atene e a Tebe 671 <-1241, marzo 8> - Il comune di Taggia rilascia procura a Iacopo Dalivota notizia in 789 1241, marzo 8, Genova - I comuni di Genova e di Portomaurizio stipulano una convenzione, nuovamente ripresa e ratificata il 4 settembre 1276 da Simone Bonoaldi, podestà di Genova, e da Oberto Doria ed Oberto Spinola, capitani del popolo 726 – 263 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1241, marzo 25, Faenza - Federico II informa Federico Grillo e Giovanni Stregliaporco sulle misure messe in atto in Italia 653 1241, luglio 22, Aix en Provence - Raimondo Berengario V, conte di Provenza, da una parte, Lanfranco Malocello e Lanfranco Cigala, ambasciatori del comune di Genova, dall’altra, stipulano un trattato di pace 724 1241, dicembre 18, Salou - Raimondo Berengario V, conte di Provenza, in- forma Guglielmo Surdo, podestà di Genova, di aver dato incarico a Romeo di Villeneuve di soddisfare le richieste formulate dal giudice Omobono, ambasciatore genovese, in seguito alle convenzioni stipulate tra le due parti presso Aix en Provence 679 1242, maggio 7, Genova. – Il comune di Genova, accoglie nella Compagna Guglielmo Longo, Opizzo, Lanfranco, Viscontino figlio di Ugone, Corbellus di Savignone, vicecomites di Savignone, e Pagano di Savignone impegnandosi a difendere il territorio e gli uomini di Savignone specialmente dalla fazione di Guglielmo Spinola 1190 <1242>, novembre 1, Venezia - Iacopo Tiepolo, doge di Venezia, informa Corrado de Concesio, podestà di Genova, di aver rilasciato procura a Malco Tebaldo per ricevere dal comune di Genova i giuramenti stabiliti per il rinnovo del patto di alleanza precedentemente stipulato tra le due città presso la Curia Pontificia 680 <-1242, novembre 16, Capriata> - Ingone Tornello, podestà di Capriata, informa Corrado de Concesio, podestà di Genova, di aver messo al bando – 264 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA <-1242, novembre 16, Capriata>- Ingone Tornello, podestà di Capriata, informa Corrado de Concesio, podestà di Genova, del rifiuto opposto dagli uomini del medesimo luogo in merito alla consegna dei prigionieri tortonesi e chiede l’invio di rinforzi per consolidare la sua posizione 654 <-1242, novembre 16, Capriata> - Gli uomini di Capriata si giustificano con Corrado de Concesio, podestà di Genova, per il mancato rilascio dei prigionieri tortonesi, loro ostaggi 655 1243, agosto 19, Genova - Brixianus Liazarii, giudice e assessore di Manuele de Madio, podestà del comune di Genova, emette sentenza nella causa vertente tra i con- soli mulionum, da una parte e alcuni mercanti di Cortemiglia, dall’altra, esentando questi ultimi dal pagamento di ogni dazio sulle partite di canapa trasportate via mare verso Genova inserto in 761 1244, maggio 4, Genova - Ruggero Caponus, giudice e assessore di Filippo Vicedomini, podestà di Genova, seguendo l’inserto parere di Pietro Cacia, cittadino di Pavia, professore di diritto civile, emette sentenza in causa vertente tra i consoli mulionum, da una parte e alcuni mercanti di Cortemiglia, dall’altra, esentando questi ultimi dal pagamento di ogni dazio sulle partite di canapa trasportate via mare verso Genova inserto in 761 1245, luglio 14, Lione - Innocenzo IV concede ai Genovesi di non essere tratti in giudizio al di fuori del loro territorio durando i pericoli di guerre in Lombardia 953 1246, gennaio 29, Genova - Il podestà Filippo Guiringuello conferma agli uomini di Cervo gli inserti impegni assunti dal comune di Genova il 21 giugno 1239 827 1246, ottobre 29, Narbona - La città di Narbona rilascia procura a Bernardo de Bagis e a Bonetto Alfarici per ricevere dal comune di Genova il risarcimento di ruberie commesse a danno di cittadini di Narbona inserto in 828 – 265 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1246, novembre 24, Lione - Innocenzo IV invita il vescovo di Maiorca a consentire al comune di Genova la posa della prima pietra per la costruzione della chiesa dedicata a San Lorenzo sul terreno donatogli dal re d’Aragona in Maiorca 954 1246, dicembre 5, Lione - Innocenzo IV concede ai Genovesi d’Oltremare la piena facoltà di redigere testamenti e di disporre dei propri beni 952 <-1247> - I signori da Passano rilasciano procura a Filippo Negro, figlio del fu Martino Gallo da Levanto, e a Corradino, figlio del fu Lauro da Passano (notaio Giovanni Bracegius) notizia in 832 1247, febbraio 19, Genova - Il podestà Bernardo de Castronovo e cinque degli otto nobili del comune di Genova si impegnano a versare alla città di Narbona la somma di lire 1130 a risarcimento delle ruberie commesse da cittadini genovesi nei confronti di alcuni cittadini di Narbona 828 1247, febbraio 26 - Testamento di Iacopo di Levanto notizia in 759 1247, giugno 2, Corvara - Il comune di Genova stipula una convenzione con alcune località della Val di Vara notizia in 1085 <1247>, giugno 26 - Il comune di Genova costituisce una commissione composta da Enrico de Montedonico, Ottobono de Cruce, Giovanni Calvo e Pietro de’ Nigro per ricevere gli impegni della comunità di Beverino notizia nell’inserto del 2 giugno 1247 in 1085 1247, luglio 7 - Il comune di Genova estende alla comunità di Beverino la convenzione stipulata il 2 giugno con altre località della Val di Vara inserto in 1085 – 266 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1247, luglio 30, Genova - Il comune di Genova ratifica l’inserta convenzione stipulata dal suo inviato il 7 luglio con la comunità di Beverino 1085 <1247>, novembre 16, Genova - Bernardo de Castronovo, podestà di Genova, rimette agli uomini di Zolasco tutte le offese e i danni arrecati al comune di Genova o ai suoi cittadini, riconoscendo contestualmente ad essi le stesse immunità già concesse agli abitanti di Corvara e Portovenere 829 <1247>, novembre 16 - Gli uomini di Zolasco rilasciano procura a Corradino Celonus e a Benadu de Celasco (notaio Guido de Bracellis) notizia in 829 1247, novembre 24 - Gli uomini di Levanto rilasciano procura ad Albertino Oberti da Levanto (notaio Ianuinus di Levanto) notizia in 831 <1247>, dicembre 6, Genova - Bernardo de Castronovo, podestà di Genova, concede agli uomini di Levanto la facoltà di eleggere i consoli nell’ambito della loro comunità e di non essere tassati oltre 500 lire riconfermando la convenzione del 3 giugno 1230 831 Per la notizia relativa ad un’antica convenzione relativa ai diritti degli uomini di Levanto v. n. 985. 1247, dicembre 6, Lione - Innocenzo IV concede ai Genovesi il permesso di edificare una propria cappella presso il castello di Monaco inserto nell’inserto del 26 febbraio 1258 in 1131 1247, dicembre 7, Lione - Innocenzo IV concede ai Genovesi residenti nel regno di Gerusalemme, a Cipro o in altri luoghi d’Oltremare di non essere scomunicati per questioni testamentarie senza licenza della Sede Apostolica 955 – 267 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1247, dicembre 7, Lione - Innocenzo IV incarica il priore della chiesa di Santa Croce di Acri di vigilare sull’osservanza della concessione di cui al n. 956 957 1247, dicembre 7, Lione - Innocenzo IV incarica il priore della chiesa di Santa Croce di Acri di vigilare sull’osservanza della concessione di cui al n. 955 958 1247, dicembre 12, Genova - Bernardo de Castronovo, podestà di Genova, rimette agli uomini di Casano tutte le offese e condona i danni arrecati al comune di Genova, fissando contestualmente le condizioni alle quali essi dovranno sottostare 830 1247, dicembre 23, Genova - Bernardo de Castronovo, podestà di Genova, riconferma la convenzione del 10 novembre 1211(v. n. 585) e riduce le imposizioni fiscali sui signori da Passano, i loro uomini e quelli di Levanto da 2000 a 500 lire, escludendo dal beneficio i banditi e i ribelli 832, 988 1248, gennaio 7, Genova - Bernardo de Castronovo, podestà di Genova, rimette agli uomini di Casale tutte le offese e condona i danni arrecati al comune di Genova, fissando contestualmente le condizioni alle quali essi dovranno sottostare 833 1248, febbraio 27 - Gli uomini di Groppo rilasciano procura a Pagano Gundi, a Castello, figlio del fu Polandinus, Pagano, figlio del fu Dodi, e a Obertino, figlio del fu Oberto Merlino (notaio Ottolinus o Attolinus Discomia) notizia in 834 1248, marzo 7, Genova - Il comune di Genova e i rappresentanti della comunità di Groppo stipulano una convenzione 834, 925, 1191 – 268 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 793 1248, giugno 16, Genova - Il giudice Guarnerio condanna Mabilia, vedova di Oddone, marchese di Clavesana, e tutrice dei figli, a restituire a Folco e a Davide, figli del fu Merlo di Castello, la somma di 78 lire e 15 soldi 1017 V. anche notizia in n. 713; per altre informazioni sui debiti v. anche nn. 714, 1003. 1248, novembre 5, Lione - Innocenzo IV dispone che nessun giudice delegato o subdelegato possa pronunciare sentenza di scomunica o di interdetto nei confronti del podestà, consiglio e comune di Genova senza espressa menzione della presente lettera d’indulgenza 616, 959 1248, dicembre 25 - Testamento di Lanfranco Doria (notaio Pietro de Clavica) notizia in 710 1249, luglio 12, Roquebrune - Guglielmo, Guglielmino e Guglielmo Peire, conti di Ventimiglia, rilasciano procura a Raimondo Restagno per stipulare una convenzione con il comune di Genova inserto in 835 1249, luglio 30, Genova - ll comune di Genova e Guglielmo, Guglielmino e Guglielmo Peire, conti di Ventimiglia, stipulano una convenzione 835 1250, gennaio 1, Arma - Oberto, conte di Ventimiglia, riconosce i diritti degli uomini di Arma ricevendone il giuramento di fedeltà inserto in 770 1250, marzo 4, Genova -Girardo de Corrigia, podestà di Genova, da una parte, Raimondo Berengario e Ugo Mercaderio, ambasciatori della comunità – 269 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA E d i z i o n e : GAUTIER-ZIEGLER, p. 8. 1251 - Documenti relativi al possesso di terre site in planis Albiçole ubi dicitur Mogia et Campus Supranus sive ad ecclesiam Sancti Petri da parte di Guglielmo da Varazze notizia in 719 Per l’indicazione dell’anno occorre fare riferimento al nome del podestà (v. Leges Genuenses, col. 1031). 1251, gennaio 29, Siviglia -Ferdinando III concede ai Genovesi un quartiere nella città di Siviglia inserto in 795 1251, febbraio 2 - Il comune di Albenga rilascia procura al giudice Rubaldo, Ogerio Baapitius, Aicardo Caçolinus, Enrico Collus, Rubaldo Pandalus e a Bongiovanni di Iacopo (notaio Robaldus Feni) notizia in 720 1251, febbraio 15, Savona - Iacopo del Carretto, marchese di Savona, rilascia procura a Iacopo, marchese di Ponzone e ai giudici Enrico di Finale e Berromino per stipulare una convenzione con il comune di Genova inserto in 716 1251, febbraio 17, Varazze - Il comune di Genova e Bonifacio, marchese di Clavesana, che agisce anche a nome dei suoi fratelli, stipulano una nuova convenzione 746 1251, febbraio 18, Varazze - I comuni di Genova e di Albenga stipulano una convenzione 720 1251, febbraio 18, Savona - Il comune di Savona rilascia procura a Lanfranco Gloria, Guglielmo Foldrato, Raimondo Gara e a Gandolfo Naso per stipulare una convenzione con il comune di Genova inserto in 717 1251, febbraio 19, Varazze - Convenzioni e patti stipulati tra il comune di Genova ed il marchese Iacopo del Carretto 716 – 270 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1251, marzo 7, Genova - Oberto de Mari, figlio del fu Nicola de Mari, cede a Davide di Castello, Folco, Nicola e Lodisio, figli del fu Merlo di Castello, i crediti vantati nei confronti degli eredi del fu Tagliaferro, marchese di Clavesana 1006 Per la notizia relativa alla scadenza del termine di pagamento v. n. 1021. 1251, marzo 7 - Gli eredi di Bonifacio Tagliaferro, marchese di Clavesana sono debitori della somma di 60 lire nei confronti di Davide, Folco, Nicoloso e Loisio, figli del fu Merlo di Castello (notaio Angelino di Sestri Levante) notizia in 713 1251, marzo 14, Genova - Bonifacio e Manuele, marchesi di Clavesana, nipoti di Bonifacio Tagliaferro, si costituiscono debitori nei confronti di Luca e Bovarello, figli del fu Ingo Grimaldi, e di Grimaldo Grimaldi 1004 1251, marzo 14 - Bonifacio e Manuele, eredi di Bonifacio Tagliaferro, marchese di Clavesana, si impegnano a pagare 266 lire a Grimaldo, Luca e Bovarello Grimaldi (notaio Enrico, figlio di Guglielmo giudice) notizia in 711 1251, maggio 22, Siviglia - Ferdinando III, re di Castiglia e di Leon, concede ai Genovesi uno statuto per l’esercizio del commercio nella città di Siviglia, riservando loro particolari agevolazioni 721 1251, giugno 5, Genova - Innocenzo IV ordina al Maestro e agli Ospedalieri di Gerusalemme di vendere al comune di Genova il castello di Cervo con le relative dipendenze al prezzo, che verrà fissato dall’abate di S. Andrea di Sestri Ponente 682 1251, giugno 7 - Il comune di Asti rilascia procura a Tomaso de Bechariis e a Guglielmo de Castagnolis per la stipula di una convenzione con il comune di Genova (notaio Melanus Grillus) notizia in 761 – 271 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1251, giugno 8, Genova - Innocenzo IV concede ai genovesi l’esenzione da ogni sorta di tributo nel regno di Sicilia, nel ducato di Spoleto, nella marca Anconetana e nelle terre della Santa Sede 696 1251, giugno 8, Genova - I comuni di Genova e di Ventimiglia stipulano una convenzione 760 R e g e s t o: Mostra Genova-Arrigo VII, p. 32. 1251, giugno 9, Genova - Innocenzo IV ordina al comune di Alessandria di restituire ai Genovesi Capriata con le relative dipendenze 686 1251, giugno 9, Genova - Innocenzo IV ordina al vescovo di Noli di sottoporre a censura ecclesiastica il comune di Alessandria se non eseguirà il mandato di cui al n. 686 687 1251, giugno 9, Genova - Innocenzo IV ordina al comune di Tortona di restituire ai Genovesi Arquata, Pietrabissara, Gattarba e Caniliolum con le relative dipendenze 688 1251, giugno 9, Genova - Innocenzo IV ordina al vescovo di Noli di sottoporre a censura ecclesiastica il comune di Tortona se non eseguirà il mandato di cui al n. 688 689 1251, giugno 9, Genova - Innocenzo IV ordina ai principi, ai baroni e ai rettori delle città, castelli e luoghi del regno di Sicilia di consentire che i Genovesi godano dell’esenzione da ogni sorta di tributo loro concessa nel regno medesimo dalla Santa Sede 690 1251, giugno 9, Genova - Innocenzo IV conferma ai Genovesi tutte le consuetudini, i privilegi e le immunità loro concesse in precedenza dalle autorità – 272 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1251, giugno 9, Genova - Innocenzo IV ordina a tutti i prelati di ogni ordine e grado del regno di Sicilia di consentire che i Genovesi godano liberamente dell’esenzione da ogni sorta di tributo loro concessa nel regno medesimo dalla Santa Sede 697 1251, giugno 9, Genova - Innocenzo IV incarica il vescovo di Noli di vigilare sull’esecuzione della conferma di cui al n. 693 698 1251, giugno 9, Genova - Innocenzo IV ordina al vescovo di Noli di vigilare sull’esecuzione del mandato di cui al n. 682 700 1251, giugno 9, Genova - Innocenzo IV esorta il re dei Romani a confermare ai Genovesi i privilegi loro concessi in precedenza dagli imperatori e dai re e a rinnovare le promesse fatte da Federico II, già re di Sicilia 701 1251, giugno 10, Genova - Innocenzo IV ratifica le convenzioni ed i patti stipulati tra i Genovesi, da una parte, gli abitanti di Albenga e di Savona e Iacopo del Carretto, dall’altra, confermando ed imponendo contestualmente la validità della sentenza pronunciata dal maestro Martino, preposito di Parma 694 Per le notizie relative alle convenzioni con Albenga, Savona e Iacopo del Carretto v. rispettivamente i nn. 720, 717, 716. 1251, giugno 11, Genova - Innocenzo IV promette ai Genovesi soddisfazione per i danni subiti al tempo dei contrasti sorti tra la Chiesa e l’imperatore Federico II, per la cattura dei prelati e per l’occupazione di Lerici, se i Pisani responsabili di tali atti ritorneranno all’obbedienza della Chiesa 702 1251, giugno 20, Genova - I comuni di Genova e di Asti stipulano una convenzione decennale 761 – 273 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1251, giugno 21, Genova - Innocenzo IV ordina all’arcivescovo di Tiro di non permettere che i Genovesi presenti nel regno di Gerusalemme, nella contea di Tripoli e nel principato di Antiochia siano vessati da indebite esazioni 683 1251, giugno 22, Genova - Innocenzo IV concede ai Genovesi di mantenere immutate tutte le consuetudini, le libertà, le immunità con i relativi diritti ed i possessi di cui godono nel regno di Sicilia 692 R e g e s t o: Mostra Genova-Arrigo VII, p. 32. 1251, giugno 23, Genova - Innocenzo IV conferma ai Genovesi i privilegi loro concessi in precedenza dagli imperatori, dai re e da Federico II, già re di Sicilia 695 1251, giugno 23, Genova - Innocenzo IV incarica il vescovo di Noli di vigilare sull’esecuzione della conferma di cui al n. 695 699 <-1251, giugno 26> - Marino Morosini, doge di Venezia, rilascia procura a Marco, plebanus della chiesa di San Gemignano e cancelliere ducale, per stipulare una pace di 8 anni con Genova (notaio Gabriele Paolino) notizia in 722 1251, giugno 26, Genova - Menabò de Turricella, podestà di Genova, promette a Marco plebanus della chiesa di San Gemignano, cancelliere ducale e procuratore di Marino Morosini, doge di Venezia, pace e concordia per i successivi otto anni, garantendo piena giustizia ai Veneziani in caso di offesa da parte dei Genovesi 722 1251, giugno 27, Gavi - Innocenzo IV ordina al monastero di S. Saba di Alessandria d’Egitto di vendere ai Genovesi ad un congruo prezzo o di – 274 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1251, giugno 27, Gavi - Innocenzo IV ordina all’arcivescovo di Tiro di sottoporre a censura ecclesiastica il monastero di S. Saba di Alessandria d’Egitto se non eseguirà il mandato di cui al n. 684 685 <-1251, luglio 10> - Il comune di Genova rilascia procura al notaio Iacopo Candelerio per stipulare una pace di 8 anni con Venezia (notaio Enrico de Bisanne) notizia in 723 1251, luglio 10, Venezia - Marino Morosini, doge di Venezia, promette al notaio Iacopo Candelerio, procuratore del comune di Genova, pace e con- cordia per otto anni a partire dal 26 giugno scorso (v. n. 722), garantendo ai Genovesi piena giustizia in caso di offesa da parte dei Veneziani 723 1251, agosto 30 - Il comune di Firenze rilascia procura a Stoldo Kierissimi, cittadino Fiornetino, per la stipula di una convenzione relativa al commercio e ai percorsi viari con il comune di Genova notizia in 727 1251, settembre 1 - Il comune di Firenze rilascia procura a Bencivegna della Torre, giudice e notaio, per la stipula di una convenzione con il comune di Genova (notaio Bonensegna Consilii giudice) notizia in 763 1251, settembre 4, Carpena - Gli uomini di Carpena e delle località vicine, esplicitamente indicati, prestano giuramento di fedeltà al comune di Genova, specialmente contro Guibertino de Viano, e promettono di rispettare le precedenti convenzioni 1097 1251, settembre 6, Portovenere -Saluto de Blascia presta giuramento di fedeltà al comune di Genova, assumendo gli stessi impegni di cui al n. 1097 1098 1251, settembre 7 - Il comune di Lucca rilascia procura a Bonaventura Guercio, notaio e giudice per la stipula di una convenzione con il comune di Genova (notaio Guglielmo domini ***) notizia in 763 Indizione anticipata. – 275 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1251, settembre 10, - Giovani, figlio di Vegna de Fabiano, presta giuramento di fedeltà al comune di Genova, assumendo gli stessi impegni di cui al n. 1097 1100 1251, settembre 10, - Opizzo di Coregno presta giuramento di fedeltà al comune di Genova e si assume gli stessi impegni di cui al n. 1097 1101 1251, settembre 13, Genova - I comuni di Genova e di Firenze stipulano una convenzione quinquennale 727 1251, ottobre 8 - Il comune di Pavia rilascia procura a Martino Agnelli per la stipula di una convenzione con il comune di Genova (notaio Silanus de Oldrana) notizia in 762 L’indicazione del giorno della settimana è errata: l’8 ottobre cadeva infatti di domenica anzichè di venerdì. 1251, ottobre 20, Genova - I comuni di Genova, Firenze e Lucca stipulano un trattato decennale di alleanza offensiva contro i Pisani 763 1251, ottobre 30, Genova - I comuni di Genova e di Pavia stipulano una convenzione 762 1251, novembre 9, Genova - I comuni di Genova e di Marsiglia stipulano una convenzione decennale 715, 728 1251, dicembre 7, Genova - Menabò de Turricella, podestà di Genova, si impegna nei confronti di Ottone di Albisola, che agisce anche a nome degli altri signori, a restituire il castello di Albisola 1050 – 276 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1252, marzo 10 - La comunità di Breil rilascia procura a Raimondo Restagno e a Giovanni Clerico (notaio Guglielmo Restagno) notizia in 729 1252, marzo 25, Genova -Guiscardo de Petrasancta, podestà di Genova, con il beneplacito del Consiglio del Comune, accoglie le richieste formulate da Raimondo Restagno e Giovanni Clerico, procuratori della comunità di Breil. I detti procuratori si impegnano a riconsegnare il castello di Piena nelle mani dei Genovesi a richiesta del podestà 729 1252, maggio 2, Genova - Il comune di Genova e Guglielmo, Manfredo e Corrado, marchesi del Bosco, si rimettono vicendevolmente danni ed offese arrecati e confermano i precedenti inserti accordi del 27 luglio 1224 747 1252, maggio 6, Montpellier - I consoli di Montpellier donano una casa sita a Montpellier presso la chiesa della Beata Maria de Tabulis a Martino di Marabotto, rappresentante del podestà e del comune di Genova, che la concede in locazione a Guirardo Provenzale 703 1252, giugno 5, Genova - I comuni di Genova e di Montpellier stipulano una convenzione ventennale 748 1252, giugno 7, Genova - Guiscardo de Petrasancta, podestà di Genova, a richiesta degli interessati, nomina Guglielmo di Garessio curatore dei fratelli Manuele e Francesco, figli del fu Oddone, marchese di Clavesana, per la vendita del castello di Andora e delle relative dipendenze. Bonifacio, fratello dei detti Manuele e Francesco, presta fideiussione 705, 730 1252, giugno 7, Genova - Manuele e Francesco, figli del fu Oddone, marchese di Clavesana, alla presenza del loro curatore Guglielmo di Garessio, e gli eredi del fu Bonifacio Tagliaferro, fratello del detto Oddone, vendono a Porchetto Stregliaporco il castello e la villa di Andora con le relative dipendenze al prezzo di 8000 lire di genovini 706, 731 – 277 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1252, giugno 12 - Enrico Cepulla rilascia procura a Aicardo Cepulla per cedere al comune di Genova tutti i diritti e i crediti vantati nei confronti di Bonifacio Tagliaferro, marchese di Clavesana notizia in 712 1252, giugno 12, Albenga - Enrico Cepulla rilascia procura a Aicardo Cepulla per cedere al comune di Genova i crediti vantati nei confronti di Bonifacio, marchese di Clavesana, e degli eredi di Mabilia e Tagliaferro, marchese di Clavesana, di cui ai nn. 1015 e 1016 1018 1252, giugno 12, Albenga - Enrico Cepulla rilascia procura a Aicardo Cepulla per riscuotere dal comune di Genova quanto dovutogli per la cessione dei crediti di cui al n. 1018 1019 1252, giugno 15, Genova - Guiscardo de Petrasancta, podestà di Genova, a richiesta dell’interessato, nomina Manuele Doria curatore di Lanfranchino Doria, figlio del fu Ingone ed erede di Lanfranco Doria, per la cessione al comune di Genova dei diritti che gli spettano sulla metà del castello di Andora e sulle relative dipendenze. Guglielmo Soldano Mallono presta fideiussione 709 1252, giugno 15, Genova - Manuele Doria, per tre parti, e Lanfranchino Doria, figlio del fu Ingone, per la quarta parte, cedono a Guiscardo de Petrasancta, podestà di Genova, tutti i diritti loro spettanti sulla metà del castello di Andora e sulle relative dipendenze al prezzo di 1100 lire di genovini. Dichiarano, inoltre, che la somma ricevuta è parte delle 8000 lire convenute per la vendita di Andora di cui al n. 706 710 1252, giugno 15, Genova - Grimaldo, Luca e Bovarello Grimaldi cedono a Guiscardo de Petrasancta, podestà di Genova, tutti i diritti e i crediti vantati – 278 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA n. 706 711 1252, giugno 22, Genova - Aicardo Cepulla cede a Guiscardo de Petrasancta, podestà di Genova, tutti i diritti e i crediti vantati da Enrico Cepulla, del quale è procuratore, nei confronti di Bonifacio Tagliaferro, marchese di Clavesana 712 1252, luglio 11, Genova -Fulco, Nicoloso e Loisio, figli del fu Merlo de Castello, cedono a Guiscardo de Petrasancta, podestà di Genova, tutti i diritti e i crediti vantati nei confronti degli eredi di Mabilia, vedova di Oddone, marchese di Clavesana, e del fu Tagliaferro al prezzo di 180 lire. Dichiarano, inoltre, che tale somma è parte delle 8000 lire convenute per la vendita di Andora di cui al n. 706 713 1252, luglio 11, Genova - Corrado di Castello cede a Guiscardo de Petrasancta, podestà di Genova, tutti i diritti e i crediti vantati nei confronti degli eredi di Mabilia, vedova di Oddone, marchese di Clavesana, al prezzo di 80 lire. Dichiara, inoltre, che tale somma è parte delle 8000 lire convenute per la vendita di Andora di cui al n. 706 714 1252, agosto 20, Ventimiglia -Imbertus Curlo rilascia quietanza al comune di Genova, rappresentato da Bartolomeo Ferrario, di 10 lire, parte del prezzo di una casa posta in Ventimiglia, destinata alla canonica della città 1039 1252, agosto 20, Ventimiglia - Oberto Barbaxora rilascia quietanza al comune di Genova, rappresentato da Bartolomeo Ferrario, di 5 lire, parte del prezzo di una casa posta in Ventimiglia, destinata alla canonica della città 1040 1252, agosto 20, Ventimiglia - Giovanni de Episcopo rilascia quietanza al comune di Genova, rappresentato da Bartolomeo Ferrario, di 10 lire, parte del prezzo di una casa posta in Ventimiglia, destinata alla canonica della città 1041 – 279 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1252, agosto 21, Ventimiglia - Folco di Castello rilascia quietanza al comune di Genova, rappresentato da Bartolomeo Ferrario, di 8 lire, parte del prezzo di un casale posto in Ventimiglia, destinato alla canonica della città 1042 1252, settembre 2, Ventimiglia - Guglielmino, a nome della madre Adalasia Calcia, rilascia quietanza al comune di Genova, rappresentato da Bartolomeo Ferrario, di 3 lire, 6 soldi e 4 denari, corrispondenti a un terzo del prezzo di una casa, posta in Ventimiglia, che possiede in comune con Richelmo di Tenda e Verdana, moglie di Giranni di Tenda, destinata alla canonica della città 1044 1252, settembre 11 - Dolce, vedova di Guglielmo Rubeus ed erede di Merlo Schillino rilascia procura ad Uguccione di Arezzo, cittadino di Messina (notaio Matteo de Ricio) notizia in 739 1253, gennaio 10, Genova - Il Consiglio del Comune di Genova approva l’inserta inchiesta, condotta da Oberto Doria, Enrico del fu Ansaldo Di Negro, Iacopo Malocello e Guglielmo Gabernia sulle rendite spettanti al comune genovese nel territorio di Albisola e ne decreta l’inserimento nel registro 718.1 <1253, gennaio 10, Genova> - Il Consiglio del Comune consente che Guglielmo di Varazze mantenga il possesso delle terre site nella piana di Albi- sola assegnategli a saldo di alcuni debiti contratti dai Savonesi nei suoi confronti 718.2 <-1253, gennaio 10> - Inchiesta condotta da Oberto Doria, Enrico del fu Ansaldo Di Negro, Iacopo Malocello e Guglielmo Gabernia circa le rendite del comune genovese nel territorio di Albisola inserto in 718.1 – 280 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1253, aprile 20 - Il comune e i mercanti di Cremona rilasciano procura a Giovanni Medaglia e a Grasso de Grecis per la stipula di una convenzione con il comune di Genova (notaio Iacopo de Alfano) notizia nell’ inserto dell’8 maggio 1253 in 1051 1253, aprile 22, Ventimiglia - Il Capitolo della cattedrale di Ventimiglia rilascia quietanza liberatoria al comune di Genova, rappresentato da Bartolomeo Ferrario, per la riparazione dei danni arrecati alla canonica della città, fatta riserva per quelli relativi ad altri possedimenti della stessa 1038 1253, maggio 8 - I comuno di Genova e di Cremona stipulano una convenzione inserto in 1051 1253, giugno 25, Cremona - Il comune di Cremona ratifica l’inserta convenzione col comune di Genova, stipulata dai suoi procuratori l’8 maggio precedente 1051 <-1254> - Esposto anonimo sulla situazione di grave pericolo di Genova 615 <1254, luglio - dicembre 11> - Il comune di Firenze, arbitro eletto per trattare la pace tra Genova e Pisa convoca il rappresentante del comune di Pisa (notai Bomcambius Roggeroti e Iacopo) notizia in 1030 1254, luglio 15, Genova - Il comune di Genova rilascia procura a Enrico de Bisanne per trattare la pace con Pisa e per sottoporre la vertenza all’arbitrato del comune di Firenze, sotto pena di 1000 lire d’oro in caso d’inadempienza ai patti 1025 – 281 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1254, luglio 28, Pisa - Marzucco Scornisciani, uno dei due procuratori del comune di Pisa di cui al n. 1022, incarica Sigerio Conecti di fare le sue veci 1023 1254, luglio 29, Pisa - Il comune di Pisa conferma e proroga a Sigerio il mandato di cui ai nn. 1022, 1023 1024 1254, agosto 4, Firenze - Enrico di Bisagno e Sigerio Conecti, rispettivamente procuratori dei comuni di Genova e di Pisa, stipulano una pace e promettono reciprocamente di pagare 1000 lire d’oro in caso di inadempienza ai patti, fermo restando l’arbitrato del comune di Firenze di cui al n. 1025 1026 1254, agosto 4, Firenze - Enrico di Bisagno e Sigerio Conecti, rispettivamente procuratori dei comuni di Genova e di Pisa, rimettono all’arbitrato del comune di Firenze la soluzione delle controversie territoriali impegnandosi ad osservarne le condizioni sotto pena di 1000 lire d’oro 1027 1254, agosto 13, Pisa - Il comune di Pisa rilascia procura a Gualterotto Sampante per ricevere dal comune di Genova la ratifica della pace 1029 1254, settembre 23, Cagliari -Chiano, marchese di Massa e giudice di Cagliari, cede ai cugini Guglielmo e Rinaldo, figli del fu Russo, tutti i suoi diritti e le proprietà nel regno di Cagliari 1059 1254, ottobre 10, Firenze - Il comune di Firenze, arbitro eletto per trattare la pace tra Genova e Pisa, condanna quest’ultima a restituire a Genova, entro 15 giorni, il castello di Lerici e si riserva di risolvere le altre questioni entro il primo gennaio successivo 1028 – 282 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1254, novembre 20, Genova - Il comune di Genova rilascia procura a Simone Embrono per presenziare alla pronuncia della sentenza arbitrale del comune di Firenze e per le altre incombenze derivanti da essa 1031 1254, novembre 20, Genova - Giacomo, preposito di Lombardore, e Zaccaria, vicario del podestà, rispettivamente procuratori del monastero di Fruttuaria e del comune di Genova, compongono la questione di cui al n. 1045, stabilendo che il monastero ceda al Comune tutti i diritti sui terreni in questione per la somma di 600 lire, delle quali il preposito rilascia quietanza 1046 1254, dicembre 3, - L’abate Oberto e i monaci del monastero di Fruttuaria ratificano l’accordo di cui al n. 1046 1047 1254, dicembre 11, Firenze - Il comune di Firenze, arbitro eletto per trattare la pace tra Genova e Pisa, impone ai Pisani di restituire entro 10 giorni il castello di Lerici e di rinunciare alle pretese sui territori e i castelli posti tra il fiume Magra e Genova, su Portovenere, Levanto, Monterosso, Vernazza, Corniglia, Celasco, Carpino e su Bonifacio in Corsica 1030 <1254, dicembre 20-1261, maggio 27> - Alessandro IV concede ai Genovesi di non essere tratti in giudizio al di fuori del loro territorio o della diocesi notizia in 966 1254, dicembre 29, Pisa - Simone Embrono, inviato a Pisa dal governo genovese per riavere il possesso del castello di Lerici, in base all’arbitrato del comune di Firenze di cui al n. 1030, inoltra formale protesta per non es- sere stato ricevuto dal podestà della città 1032 1255, gennaio 8, Napoli - Alessandro IV conferma ai Genovesi il privilegio di Innocenzo IV che concedeva loro esenzioni doganali e immunità nei ter – 283 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA Per la notizia relativa ai privilegi concessi da Innocenzo IV v. n. 696. 1255, gennaio 8, Napoli - Alessandro IV invita il clero del Regno di Sicilia a far osservare le disposizioni di cui al n. 962 963 1255, gennaio 8, Napoli - Alessandro IV invita i duchi, i principi e le autorità temporali del Regno di Sicilia a far osservare le disposizioni di cui al n. 962 964 1255, gennaio 9, Napoli - Alessandro IV, ribadendo una precedente decisione di Innocenzo IV, conferma ai Genovesi i privilegi e le immunità nel Regno di Sicilia già concesse loro da diversi imperatori e da Federico II all’epoca in cui era re di Sicilia 960 Per la notizia relativa ai privilegi concessi da Innocenzo IV v. n. 696. 1255, gennaio 9, Napoli - Alessandro IV incarica il vescovo di Noli di far osservare le disposizioni di cui al n. 960 961 1255, gennaio 13, Savona - Corrado, vescovo di Savona, ratifica l’accordo di cui al n. 1046 1048 1255, gennaio 14, Savona - Pastore, canonico di Savona, ratifica l’accordo di cui al n. 1046 1049 1255, marzo 5, Napoli - Alessandro IV, a conferma di precedente decisione di Innocenzo IV, stacca dalla diocesi di Tortona le chiese d’Oltregiogo soggette al dominio genovese unendole all’arcidiocesi genovese 965 Per la notizia relativa alla decisione di Innocenzo IV v. FERRETTO, p. 682. 1255, marzo 5, Napoli - Alessandro IV concede ai Genovesi di non essere citati in causa al di fuori del territorio cittadino e della loro diocesi 797 – 284 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1255, ottobre 15 - Gli uomini di Santa Igia e alcuni capitani di Sardegna rilasciano procura a a Costantino, arciprete di Santa Maria de Cluso, Trovacio Bocaleo, Tisti de Simeo, e a Turbino Melono, per la stipula di accordi con il comune di Genova (notaio Iacopo Metifocus) notizia in 1058 1256, gennaio 4 - Il comune di Alba rilascia procura a Lanfranco Usodimare per la stipula di una convenzione con il comune di Genova (notaio Guglielmo Bonanatus) notizia in 1086 1256, gennaio 14, Genova - I comuni di Genova e di Alba stipulano una convenzione 1086 1256, gennaio 23 - Chiano, marchese di Massa, rilascia procura a Ildebrandino de Querceto per la stipula di una convenzione con il comune di Genova (notaio Luparello Bonacius) notizia in 1053 1256, febbraio 6 - Chiano, marchese di Massa, rilascia procura a Matteo Barberio per la stipula di una convenzione con il comune di Genova (notaio Luparello Bonacius) notizia in 1053 1256, aprile 20, Genova - Filippo della Torre, podestà di Genova, stipula una convenzione con Chiano, marchese di Massa e giudice di Cagliari, rappresentato da Ildebrandino de Querceto e Matteo Barberio 1053 1256, maggio 25, Cagliari - Chiano, marchese di Massa e giudice di Cagliari, ratifica l’inserta convenzione con il comune di Genova di cui al n. 1053 1054 1256, giugno 5, Levanto - Filippo della Torre, podestà di Genova, e nove nobili promettono agli uomini di Lerici, rappresentati da Guglielmo, Attolino e Çiliolo di Trebiano lo stesso trattamento fiscale e militare degli uomini di Portovenere a patto che consegnino al comune di Genova il borgo e il castello di Lerici 902 – 285 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1256, ottobre 15, Santa Igia - Simone Guercio e Nicola Cigala, a nome del comune di Genova, concedono in feudo a Guglielmo, cugino del fu Chiano, marchese di Massa e giudice di Cagliari, le terre situate nel Giudicato cagliaritano, già condotte dallo stesso Chiano, ad eccezione di Santa Igia e di quelle elencate nel n. 1053 1055 1256, ottobre 15, Santa Igia - Alcuni capitani di Santa Igia, in Sardegna, esplicitamente indicati, giurano fedeltà a Guglielmo, erede di Chiano, marchese di Massa e giudice di Cagliari, e al comune di Genova 1057 <1256, ottobre 15 - novembre 17> - Guglielmo, fratello di Chiano marchese di Massa, rilascia procura a Costantino, arciprete di Santa Maria de Cluso, Trovacio Bocaleo, Tisti de Simeo, e a Turbino Melono, per ricevere dal comune di Genova la ratifica degli accordi di cui al n. 1055 (notaio Iacopo Metifocus) notizia in 1056 1256, ottobre 20 - Il comune di Firenze rilascia procura a Fortebraccio de Fighino per la consegna del castello di Trebiano e di altre terre comprese tra il fiume Magra e Genova inserto in 1033 1256, ottobre 23, Pisa - Il comune di Pisa rilascia procura a Lanfranco della Torre per restituire il castello di Lerici ai Genovesi 1037 1256, ottobre 25, Trebiano - Fortebraccio de Fighino, procuratore del comune di Firenze, come da inserta procura, consegna a Simone Embrono, procuratore del comune di Genova, il castello di Trebiano e le altre terre comprese tra il fiume Magra e Genova 1033 Per la notizia relativa alla procura rilasciata dal comune di Genova a Simone Embrono v. n. 1031. 1256, ottobre 25, Trebiano - Simone Embrono, procuratore del comune di Genova, dichiara che l’accettazione del castello di Trebiano di cui al n. 1033 non deve arrecare alcun pregiudizio al Comune nella convenzione stipulata – 286 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA Per la notizia relativa alla procura rilasciata dal comune di Genova a Simone Embrono v. n. 1031. 1256, ottobre 28, Santa Igia - Agnese, figlia del fu Guglielmo, marchese di Massa e giudice di Cagliari, cede a Guglielmo Cepolla tutti i suoi diritti e le proprietà nel regno di Cagliari 1061 1256, ottobre 29, Lucca - Lanfranco della Torre, procuratore del comune di Pisa, in esecuzione dell’arbitrato fiorentino di cui ai nn. 1028 e 1030, cede a Simone Embrono, procuratore del comune di Genova, tutti i diritti sul castello di Lerici 1035 Per la notizia relativa alla procura rilasciata dal comune di Genova a Simone Embrono v. n. 1031. 1256, ottobre 29, Lucca - Simone Embrono, a nome del comune di Genova, dichiara di non aderire alla pace conclusa tra Firenze, Lucca e Pisa e di non ritenere pregiudizievole alla convenzione stipulata con le prime due città la cessione di cui al n. 1035 1036 Per la notizia relativa alla procura rilasciata dal comune di Genova a Simone Embrono v. n. 1031. 1256, novembre 17, Genova - Il comune di Genova ratifica gli accordi di cui al n. 1055 1056 1256, novembre 17, Genova - Il comune di Genova ratifica gli accordi stipulati dai suoi delegati con alcuni capitani di Sardegna, impegnandosi ad osservare gli impegni assunti 1058 1257, marzo 2, Genova - Filippo Della Torre, già podestà di Genova, e cinque suoi giudici e militi si impegnano con giuramento a non rivalersi su alcun Genovese o a non sollecitare diritti di rappresaglia da parte del comune di Milano 733 – 287 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1257, luglio, Melfi - Privilegio di Manfredi, re di Sicilia, in favore dei Genovesi inserto in 742 1257, luglio 9, Campo Santa Lucia - Iacopo di Bovino e Guglielmo di Agrigento, giudici di Bovino, ed il notaio Nicolò redigono in publicam formam, dopo averne accertate la legittimità e l’integrità, l’inserto diploma di Corradino di Svevia con il quale questi affida il governo del regno di Sicilia a Manfredi, principe di Taranto fino al compimento della maggiore età 743 La data del giorno va corretta in 8. R e g e s t o: Mostra Genova-Arrigo VII, p. 34. 1257, luglio 26, Santa Igia - Guglielmo, conte di Capraia, giudice di Arborea e vicario dei Pisani in Sardegna, Giovanni Visconti, giudice di Gallura, Gerardo ed Ugolino Guelfo, giudici del regno di Cagliari, Otto di Gualducio, comandante dell’esercito pisano, da una parte, Iachino Calderario, podestà di Santa Igia, e Tagliaferro Avvocato, capitano genovese, dall’altra, definiscono le condizioni di resa del castello di Santa Igia fatta dai Genovesi ai Pisani 744 1257, dicembre 31 - Il sindaco di Triora attribuisce a Oberto, conte di Ventimiglia, i diritti relativi ad Albenga, Ventimiglia, Carpasio e Rezzo, contro le pretese avanzate dal figlio Bonifacio (notaio Dalfinus) notizia in 766 <-1258> - Merlo di Castello, ministro della casa degli Ospedalieri di San Giovanni, acquista un forno da Guglielmo Sacco per la somma di 30 lire e 10 soldi notizia in 738 1258, gennaio 14 - Testamento di Guglielmo Cepolla, marchese di Massa e giudice di Cagliari, col quale istituisce suo erede il comune di Genova 1062 – 288 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1258, gennaio 20, Genova - Sentenza del capitano del popolo che vieta la riscossione di pedaggi non autorizzati dal Comune in Valle Scrivia, a Savignone e in partibus Palixoni, pena la multa di 50 lire 735 1258, gennaio 20, Genova - Guglielmo Boccanegra, capitano del popolo di Genova, rivendica al Comune l’area di Sarzano posta tra le mura ed il mare vietandone l’edificabilità, fatti salvi il diritto del Comune di esigere un canone annuo sugli edifici preesistenti ed i diritti acquisiti anteriori al lodo consolare del 1134 764 1258, gennaio 20, Genova - Guglielmo Boccanegra, capitano del popolo di Genova, presa visione della documentazione prodotta dall’interessato, in particolare dell’inserto lodo consolare del 1176, riconosce il diritto di Corrado di Castello ad edificare su suolo pubblico, imponendogli contestualmente di pagare al Comune la somma di 25 lire per i pilastri appoggiati ad un muro costruito a spese dello stesso Comune 765 1258, gennaio 31, Genova -Il comune di Genova, da una parte, e Ugo Ugardo e Raimondo Iberto, Provenzali di Hyéres, dall’altra, stipulano una convenzione riguardante alcune prestazioni d’opera nelle saline della Riviera e le modalità del relativo compenso 736 1258, febbraio 26 - Gualtiero, arcivescovo di Genova, pubblica un privilegio di Innocenzo IV del 6 dicembre 1247 con il quale il pontefice concede ai Genovesi il permesso di edificare una propria cappella presso il castello di Monaco inserto in 1131 <-1258> giugno 3 - I pubblici estimatori del comune di Savona certificano misure e confini di un terreno in Savona sul quale è edificato il castello Sperone inserto in 738 – 289 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1258, agosto 12, Genova - Il comune di Genova e l’arcivescovo Gualtiero si accordano per porre fine alla controversia vertente tra loro in merito ad alcuni diritti reclamati dalla Curia sulle navi entranti nel porto di Genova 737 1258, agosto 16, Taggia (Loquetus) - Veirana, figlia de fu Oberto, conte di Ventimiglia, rilascia procura al marito Pagano, marchese di Ceva (notaio Oberto Terimellus) inserto in 766, notizia in 783, 784 1258, agosto 19 - Michele di Ceva rilascia procura al fratello, il marchese Pagano di Ceva (notaio Guglielmo Gerxella) notizia in 782, 783, 784 <1258> settembre 12, Messina - Manfredi, re di Sicilia, sollecita il comune di Genova a restituire a Mabilia vedova di Merlo, 1410 lire appartenenti al marito, morto intestato ad Acri, pervenute al comune inserto in 739 <-1258, ottobre 22> - Guglielmo de Castronovo atttesta che Merlo di Castello è ministro dell’ordine dei Giovanniti notizia in 738 1258, ottobre 22, Genova - Merlo di Castello, ministro della casa degli Ospedalieri di San Giovanni di Savona, vende al comune di Genova un terreno in Savona sul quale è stato edificato il castello Sperone al prezzo di 30 lire e 10 soldi e dichiara di avere impiegato tale somma nell’acquisto del forno di Guglielmo Sacco 738 1258, dicembre 4, - Latro di Cinerca, anche a nome del fratello Giudice, dona al comune di Genova la loro parte del territorio di Cinerca con uomini, cose e diritti, impegnandosi nel contempo a contribuire attivamente alla difesa dei cittadini genovesi ed in particolare degli abitanti di Bonifacio 893, 1064 – 290 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1259, gennaio 10, Bonifacio - I castellani di Bonifacio, preso atto della donazione e degli impegni assunti da Latro e Giudice di Cinerca (v. nn. 893, 895), assicurano agli stessi e ai loro uomini la stessa protezione garantita agli abitanti di Bonifacio 892 1259, gennaio 10 - Giudice di Cinerca denuncia ai castellani di Bonifacio i suoi possedimenti (notaio Ianoynus magister) notizia in 892 1259, gennaio 10, - Giudice di Cinerca ratifica la donazione e gli impegni di cui al n. 893 895, 1064 <1259, gennaio 10, Bonifacio> - I castellani di Bonifacio riconfermano a Giudice di Cinerca gli impegni di cui al n. 892 896, 1064 1259, marzo 10 - Guglielmo Boccanegra, capitano del popolo di Genova, seguendo l’inserto parere dei giurisperiti Oberto Paxius e Marchesino de Cassino, decreta che i visconti e tutti gli aventi diritto possano continuare a percepire l’introitum vicecomitatus de blavis et aliis victualibus 1137 1259, marzo 20 - Diritti riconosciuti a Nicolò Fieschi sul pedaggio di Madrignano (notaio Proinus de Sancto Stephano) notizia in 865 1259, aprile 30, Genova - Uguccione di Arezzo, cittadino di Messina, procuratore di Dolce, vedova di Guglielmo Rubeus ed erede di Merlo Schillino, rilascia quietanza al comune di Genova di 1410 lire appartenenti al detto Merlo, morto intestato ad Acri, pervenute al comune di Genova e restituite su sollecitazione di Manfredi, re di Sicilia 739 1259, maggio 10, Genova - Andrea di Lavagna, arcidiacono, e i canonici della Cattedrale ordinano la demolizione di una loro casa per illuminare – 291 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1259, giugno 16, Genova - Guglielmo Boccanegra, capitano del popolo di Genova, dichiarata l’illegittimità degli appalti dei redditi comunali di durata superiore ad un anno in quanto contrastanti con una precedente normativa, ne decreta la nullità rivendicando al Comune la restituzione dei relativi introiti 741 1259, settembre 17, Genova - Ruffino Caballacio, podestà di Genova, e Guglielmo Boccanegra, capitano del popolo, rinnovano l’inserta convenzione stipulata nel luglio 1257 con Manfredi di Sicilia e promettono ad Arduino de Plumbarola, ambasciatore del re, di onorare gli impegni assunti dal Comune 742 R e g e s t o: Mostra Genova-Arrigo VII, p. 34. 1259, ottobre 12, Carpena - Alcuni signori di Carpena, esplicitamente indicati, vendono i loro diritti sul consolato di Carpena, al cardinale Ottobono Fieschi al prezzo di 100 lire 1102 1259, ottobre 13, Carpena - Rosso, figlio di Guido de Naschese di Carpena, vende i propri diritti sul consolat di Carpena al cardinale Ottobono Fieschi al prezzo di 100 lire 1103 1259, novembre 24, Genova - Pagano, marchese di Ceva, a nome proprio e della moglie Veirana, figlia del fu Oberto, conte di Ventimiglia, e il fratello Michele vendono al comune di Genova i castelli di Badalucco e di Baiardo, la metà di quelli di Arma e di Bussana con le relative dipendenze e la metà dei feudi che il detto Oberto aveva nella marca di Albenga e nel comitato di Ventimiglia con i diritti ad essi spettanti e con quanto teneva in Carpasio e in Rezzo al prezzo di 2300 lire, ivi compresi tutti i diritti che lo stesso Oberto vantava sui predetti luoghi ed in particolare quelli contro Bonifacio, figlio del fu Oberto, derivanti dalla sentenza del 31 dicembre 1258 766 – 292 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1259, dicembre 11, Badalucco - Veirana, figlia del fu Oberto, conte di Ventimiglia e di Badalucco, e moglie di Pagano di Ceva, alla presenza e col consenso del marito, dichiara al giudice Guarnerio, rappresentante del comune di Genova, che la vendita di cui al n. 766 è stata effettuata nel pieno rispetto della sua volontà. Il giudice Guarnerio nomina castellano di Badalucco per il comune di Genova Boterico de Porta di Portomaurizio e gli affianca alcuni armigeri che prestano giuramento 782 1259, dicembre 12 - Pagano di Ceva dichiara i possessi feudali della curia di Badalucco 776 <1259>, dicembre 13, Montalto - Pagano di Ceva, a nome proprio, della moglie Veirana e del fratello Michele, ordina agli uomini di Montalto Ligure che appartengono alla curia di Badalucco, esplicitamente indicati, di giurare fedeltà al giudice Guarnerio, rappresentante del comune di Genova, sciogliendoli da ogni obbligo nei suoi confronti. Il 16 dicembre il castellano trasmette a Guarnerio presso Taggia l’elenco degli altri giuranti assenti all’assemblea del giorno 13 783 <1259>, dicembre 13, 16 - Elenco degli uomini di Montalto Ligure che giurano fedeltà per la curia di Badalucco al giudice Guarnerio, rappresentante del comune di Genova 778 <1259>, dicembre 14, Baiardo e Taggia - Pagano di Ceva, a nome proprio, della moglie Veirana e del fratello Michele, immette il giudice Guarnerio nel possesso di Baiardo e delle relative dipendenze ed ordina agli uomini del medesimo luogo, esplicitamente indicati, di giurare fedeltà al detto Guarnerio, sciogliendoli da ogni obbligo nei suoi confronti. Il giudice richiede ai consoli di Baiardo di far prestare giuramento agli assenti e di mandarne per iscritto i nomi entro il successivo 15 dicembre a Taggia; affida, inoltre, la custodia del castello ad Enrico Sacco, a Tabiasco ed al gastaldo Enrico Moriano 784 – 293 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA <1259>, dicembre 15, 16 - Enrico Sacco, Oberto Trelago ed Oberto Sicardo, designati dai consiglieri di Baiardo, rendono noti i diritti ed i possessi feudali spettanti alla curia del medesimo luogo. Giovanni Martino di Carpasio, abitante in Baiardo, rilascia una deposizione al riguardo 780 <1259>, dicembre 16 - 1260, gennaio 13 - I consoli di Montalto Ligure trasmettono al comune di Genova l’elenco delle terre del detto Comune, già appartenute a Pagano , e dei diritti di Carpasio. Bonifacio Greco di Arma ne consegna un altro relativo ai possessi feudali di Arma e di Bussana 777 <1259>, dicembre 16, Taggia - Pagano , a nome proprio, della moglie e del fratello, ordina agli uomini di Bussana, esplicitamente indicati, di giurare fedeltà nella forma di cui al n. 784 785 <1259>, dicembre 16, 17, 18 - Pagano di Ceva, a nome proprio e della moglie Veirana, e del fratello Michele, ordina agli uomini di Bussana e di Arma, esplicitamente indicati, di giurare fedeltà al giudice Guarnerio, rappresentante del comune di Genova, sciogliendoli da ogni obbligo nei suoi confronti 781 <1259>, dicembre 18, Arma - Pagano , a nome proprio, della moglie e del fratello, immette il giudice Guarnerio nel possesso della metà di Arma e di Bussana, ordinando agli uomini del medesimo luogo, esplicitamente indicati, di giurargli fedeltà e sciogliendoli da ogni obbligo nei suoi confronti 786 1260, gennaio 13, Genova - Oberto Pulpo de Mari concede in perpetuo al monaco Oliverio, sovrintendente dell’Opera del porto e del molo, e ai suoi successori la facoltà di estrarre pietre dalle terre che possiede in Albaro, in prossimità del mare, riservando a se stesso la metà delle spese di estrazione e del materiale ricavato che verrà venduto alla stessa Opera secondo un tariffario prestabilito 757 – 294 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1260, maggio 5, Genova - Bovarello Grimaldi concede in perpetuo al monaco Oliverio, sovrintendente dell’Opera del porto e del molo, e ai suoi successori la facoltà di estrarre pietre dalle terre che possiede in Carignano, in prossimità del mare, riservando a se stesso la metà delle spese di estrazione e del materiale ricavato che verrà venduto alla stessa Opera secondo un tariffario prestabilito 758 1260, maggio 7, Messina -Giovanna Sarda, cittadina di Messina, ed i figli Leonardo e Belladonna, alla presenza e col consenso del marito Marino Buttarius, marito di quest’ultima, donano a Iacopo Pignolo e a Nicoloso Porco, consoli genovesi in Sicilia, agenti a nome del Comune, un casolare sito fuori le mura della nuova città di Messina, in maritima, con le relative dipendenze, soggetto ad un canone annuo di 24 tarì d’oro in favore del demanio regio 755 1260, maggio 18, Genova - Alda, vedova ed esecutrice testamentaria di Iacopo di Levanto, tutrice dei figli del genero Lanfranco Simione, e Iacopa, sua figlia, rilasciano quietanza al monaco Oliverio, sovrintendente dell’Opera del porto e del molo, di 100 lire e concedono a lui e ai suoi successori per 10 anni la facoltà di estrarre pietre dalla terra sita in Albaro già di proprietà del fu Iacopo e poi pervenuta come legato testamentario a Lanfranco Simione. Il monaco Oliverio dovrà provvedere, a spese dell’Opera, alla ricostruzione del muro che chiude dal lato del mare tale appezzamento nel caso in cui fosse distrutto durante i lavori di estrazione 759 1260, giugno 2, Genova - Mabilia, vedova di Guglielmo Pregno di Montaldo, vende al comune di Genova tutti i diritti che le competono sui beni del marito in Montaldo e nella villa Rodulosi al prezzo di 100 lire 740 1260, luglio 18, Arma - Gli uomini di Arma rilasciano procura a Manuele Pompiana per trasferire al comune di Genova il diritto di nomina del podestà inserto in 770 – 295 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1260, dicembre 8 - Bonifacio figlio di Oberto, conte di Ventimiglia, rilascia procura a Iacopino Avvocato per vendere al comune di Genova Triora e la metà di Arma, Bussana e Castelvittorio (notaio Ardicius) notizia in 788 <-1261> - Il comune di Genova rilascia procura a Nicola Doria e al giudice Giovanni Ugolini notizia in 790 <-1261 marzo 4> - Emancipazione di Iacopino e Ianella Avvocato, figli di Pietro Avvocato notizia in 788 1261, marzo 4, Genova - Iacopino e Ianella Avvocato, figli maggiorenni di Pietro Avvocato, a nome proprio e dei loro fratelli, il primo anche per conto di Bonifacio conte di Ventimiglia, vendono al comune di Genova Triora con le relative dipendenze e i diritti, la metà di Arma, Bussana e Castelvittorio al prezzo di 2300 lire, impegnandosi inoltre a fare ratificare la vendita dai fratelli, dal padre e da Iuleta, moglie del detto Bonifacio, entro un mese (v. n. 775) 788 <1261, marzo 4-> - Elenco dei possedimenti degli Avvocato nel comitato e nella Riviera genovese verso ponente 774 1261, marzo 11, 13, 30, Triora - Il conte Bonifacio, figlio del fu Oberto conte di Badalucco, Iacopo e Ianella Avvocato ordinano agli uomini di Triora di giurare fedeltà a Lanfranco Bolbonino, rappresentante del comune di Genova, sciogliendoli da ogni obbligo nei loro confronti, a seguito della vendita di Triora al comune di Genova. Seguono i nomi di coloro che prestano giuramento 772 <1261>, marzo 11 - Ugobono Segnorio, Guglielmo Rustico, Guglielmo Aiana, Raimondo Verrando e Guglielmo Scoferio, designati da Lanfranco – 296 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1261, marzo 13, Arma - Pietro Avvocato maior e la figlia Iuleta ratificano la vendita al comune di Genova di Triora, della metà di Arma, Bussana e Castelvittorio, fatta da Iacopo, figlio dello stesso Pietro e procuratore di Bonifacio del fu Oberto conte di Badalucco, impegnandosi a confermare nuovamente tale vendita a richiesta di Guglielmo Boccanegra, capitano del popolo di Genova 775 1261, marzo 13 - Trattato di Ninfeo inserto in 749 1261, marzo 16, Genova - Il monastero di San Siro rilascia procura al monaco Pietro Gaitanus nella causa che l’oppone al comune di Genova per la proprietà del piano di Castelletto 1135 1261, marzo 18, Genova - Il monastero di San Siro, nella persona del monaco Pietro Gaitanus, retrocede al comune di Genova il piano di Castelletto per la somma di 60 lire 1136 Per la notizia relativa alla cessione da parte del Comune del piano di Castelletto v. n. 53, la cui data è però 1145 e non 1245 come erroneamente indicato nella notizia stessa. 1261, aprile 2, Laterano - Alessandro IV esorta l’imperatore greco Michele Paleologo VIII a restituire ai mercanti lucchesi Lanfranchino ed Ildebrandino la libertà ed il denaro indebitamente sequestrato in Landimitri 817 1261, aprile 28, Ninfeo - Michele VIII Paleologo rilascia generale procura a Isacco Ducas, Teodoro Cruvicioto e a Leone arcidiacono, impegnandosi a riconoscerne i debiti eventualmente contratti 750 1261, giugno, Acerra - Manfredi, re di Sicilia, assicura protezione nel suo regno ai Genovesi, riparazione in caso di danni ricevuti, concede loro esen – 297 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA R e g e s t o: Mostra Genova-Arrigo VII, p. 36. 1261, luglio 10, Genova - Il comune di Genova ratifica l’inserto trattato di alleanza stipulato dai suoi ambasciatori il 13 marzo precedente con l’imperatore Michele VIII Paleologo 749 1261, luglio 11, - Ricognizione degli introiti spettanti alla curia di Parodi Ligure 751 1261, - I castellani di Parodi notificano a Guglielmo Boccanegra, capitano del popolo di Genova, alcuni introiti spettanti alla curia del medesimo luogo non censiti in precedenza 752 1261, agosto 15, Siviglia - Alfonso X, re di Castiglia, conferma ai Genovesi un quartiere nella città di Siviglia, già concesso loro da Ferdinando III come da inserto del 29 gennaio 1251, precisando che le case compresevi non possono essere vendute se non ai Genovesi medesimi 795 1261, agosto 16, Siviglia - Alfonso X, re di Castiglia, conferma ai Genovesi l’inserto privilegio di Ferdinando III, di cui al n. 721, estendendolo anche ai luoghi riconquistati ai Saraceni e concedendo la facoltà di fare appello al tribunale di Siviglia in caso di disaccordo con i loro consoli di giustizia 794 1261, agosto 24, Siviglia - Alfonso X, re di Castiglia, concede al comune di Genova, in riconoscimento dei servizi resi, una moschea sita nella piazza di S. Francesco in Siviglia e ne autorizza la trasformazione in palazzo di giustizia 796 1261, settembre 2, Genova - Il comune di Genova e Giacomo, Manuele e Tomaso, marchesi di Ponzone, stipulano una convenzione relativa alla gestione del bosco del monte Ursale 882, 1002 – 298 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1262, febbraio 26, Genova - Il comune di Genova accorda agli uomini della comunità di Monaco, in riconoscimento dei servizi resi, le stesse immunità concesse in precedenza agli abitanti di Portovenere e di Bonifacio 754 1262, aprile 6, Genova - Percivalle Doria maior e Nicolò Doria del fu Manuele dichiarano di avere ricevuto in mutuo da Giordano de Raalvengo, podestà di Genova, la somma di 2000 lire da impiegare nel recupero delle terre e dei possedimenti appartenenti alla loro casata nel giudicato di Torres, impegnandosi a restituirle in 4 rate annuali di 500 lire ciascuna, una volta rientrati nelle loro proprietà o se Manfredi, re di Sicilia, non avrà fornito loro un contigente armato o se entro un anno essi non avranno compiuto la spedizione in Sardegna 753 1262, luglio 9 - Il comune di Genova rilascia procura a Tedisio Fieschi, conte di Lavagna, Bovarello Grimaldi e a Marchesino de Cassino per stipulare una convenzione con Carlo d’Angiò e la moglie Beatrice, conti di Provenza inserto in 819 1262, luglio 21, Aix en Provence - Carlo d’Angiò e la moglie Beatrice, conti di Provenza, da una parte, Tedisio Fieschi, Bovarello Grimaldi e Marchsino de Cassino, ambasciatori genovesi, come da inserta procura del 9 luglio, dall’altra, stipulano una convenzione 819 R e g e s t o: Mostra Genova-Arrigo VII, p. 36 (erroneamente datato 1261). 1262, luglio 21, Aix en Provence - Carlo d’Angiò e la moglie Beatrice, conti di Provenza, promettono agli ambasciatori genovesi di cui al n. 819 di lasciare al comune di Genova il possesso e la giurisdizione del castello di Dolceacqua, fatti salvi i diritti degli eredi di Bonifacio di Ventimiglia anteriori alla vendita del castello agli stessi Conti 820 <1262, autunno, Costantinopoli> - Michele VIII Paleologo accredita presso il Comune di Genova due ambasciatori (uno dei quali destinato a proseguire – 299 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1263, settembre 7 - Il consiglio del comune di Genova stabilisce l’istituzione di un prestito super negociis Romanie notizia in 904 1263, settembre 21, Genova - Il comune di Genova, sulla base della delibera consiliare del 7 settembre 1263, istituisce un prestito di 30000 lire destinato alla soluzione delle questioni pendenti della Romania 904 <-1264, gennaio 23> - Il comune di Genova scrive a , castellano di Roccabruna, invitandolo a far osservare agli uomini della sua comunità tutti gli obblighi nei confronti di Ventimiglia notizia in inserto del 23 gennaio <1264> in 771 <1264>, gennaio 23 - Gucio, figlio e vicario di Liaçarius de Liaçariis, podestà di Genova, annullando la precedente lettera del comune di Genova, richiede a , castellano di Roccabruna, di sollecitare e ricevere il giuramento di fedeltà al comune di Genova da parte della sua comunità inserto in 771 Per l’indicazione dell’anno occorre fare riferimento al nome del podestà (v. Leges Genuenses, col. 1042). 1264, gennaio 29, Roquebrune - Nicolò Visconti, castellano di Roquebrune per conto del comune di Genova, in ottemperanza all’inserta richiesta del podestà, del 23 gennaio, induce gli uomini della comunità di Roquebrune a prestare fedeltà al Comune, invalidando il loro precedente giuramento a Guglielmo Peire, conte di Ventimiglia 771 1264, marzo 5, Genova - Guglielmo Scarampi, podestà di Genova, il Consiglio e i rappresentanti delle compagne approvano le clausole della convenzione con Filippo di Montfort signore di Tiro 823 – 300 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1267, marzo 2 - Napoleone di Voltaggio rilascia procura a Emblavato di Voltaggio (notaio Filippo de Sauro) notizia in 825 1267, marzo 5, Genova - Stefano da Voltaggio, Mastracio da Voltaggio e Paganino de Carexio vendono al comune di Genova, rappresentato dal podestà Guidotto de Rodobio, un mulino, una gualchiera con casa, terre e diritti connessi, situati in Voltaggio, loco ubi dicitur Placius vel Monte Mauro, per la somma di 144 lire 826 1267, maggio 5, Genova - Emblavato da Voltaggio, anche a nome di Napo- leone da Voltaggio, Roseto e Marcoaldo, figli di Manegoldo da Voltaggio, e Guglielmo Oddonis da Voltaggio vendono al comune di Genova, rappresentato dal podestà Guidotto de Rodobio, un mulino, una gualchiera con casa, terre e diritti connessi, situati in Voltaggio, loco ubi dicitur Salezium, per la somma di di 156 lire 825 1267, maggio 15 - Enrico, marchese del Bosco, emancipa la figlia Guerreria e le dona diversi possedimenti in Val d’Orba e Valle Stura con i relativi diritti, riservandosene l’usufrutto vita natural durante 1126 1267, luglio 8, Genova - Guidotto de Rodobio, podestà, e il Consiglio di Genova, ratificano gli accordi di pace stipulati in Tiro il 10 febbraio 1267 tra Belengerio Traverio, procuratore del comune di Genova, e Tomaso Berardi, Maestro del Tempio 824 1267, luglio 19, Genova -Il Consiglio dei giurisperiti e dei sapienti del comune di Genova approva la proposta, avanzata dal giudice Guglielmo Cirimello, di procedere giudizialmente nei confronti delle comunità della Riviera di Ponente non ottemperanti alle disposizioni del comune di Genova in materia di commercio del sale, imponendo altresì alle stesse una cauzione di lire 1000 822 – 301 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1269, aprile 30 - Bonifacio, custode dei Minori di Genova, e Nicola, priore dei Predicatori di Genova, autorizzano la riabilitazione degli esiliati delle podesterie di Recco, Rapallo, Sestri, Moneglia e Corvara (notaio Andrea Paschalis) notizia in 791 1269, dicembre 13, - Bonifacio di Canossa, podestà di Genova, invalida tutte le riabilitazioni degli esiliati non autorizzate dalla sentenza pronunciata il precedente 30 aprile dai frati Bonifacio, custode dei Minori di Genova, e Nicola, priore dei Predicatori di Genova, alla cui osservanza il podestà era tenuto da una speciale convenzione 791 1270, giugno 16, Aigues Mortes - Luigi IX, re di Francia, assolve il comune di Genova dall’obbligo del pagamento della multa cui era tenuto per non avere rispettato i termini di consegna di due navi complete di equipaggiamento 792, 1089 <1270, ottobre 28 - 1278, febbraio 28, Costantinopoli> - , su richiesta dell’ambasciatore genovese Pietro Arcanto, accorda ai mercanti genovesi il libero esercizio della loro attività in tutto il territorio dell’Impero 860 <1270, ottobre 28 - 1278, febbraio 28, Costantinopoli> -Michele VIII Paleologo, preso atto del deterioramento delle relazioni con i Genovesi, dichiara la propria disponibilità a ristabilire buoni rapporti con il comune di Genova 861 1271, giugno 17, Ovada - Guido de Hospinello è debitore della somma di 72 lire tortonesi nei confronti di Corrado ed Enrico, marchesi del Bosco (notaio Facio Testa) notizia in 1248 1271, agosto 23, Saragozza - Giacomo, re d’Aragona, dichiarando di non poter accedere alla richiesta genovese di restituzione di pegni consegnati da – 302 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1271, novembre 9, - Simone Bonoaldi, giudice dei capitani Oberto Spinola e Oberto Doria, aggiudica al comune di Genova tutti i diritti su alcune aree cittadine destinate ad attività commerciali e sulle costruzioni su di esse insistenti 921 <-1272, marzo 26> -Gli uomini di Taggia presentano una petizione al comune di Genova richiedendo l’istituzione della podesteria di Taggia, Arma e Bussana inserto in 880 1272, marzo 26, - Il Consiglio degli anziani e i quattro delegati per ogni compagna del comune di Genova, su richiesta degli uomini di Taggia, deliberano di istituire la podesteria di Taggia, Arma e Bussana, staccando tali località dalla giurisdizione del podestà di Porto Maurizio 880 1272, maggio 11, Genova - Oberto Spinola e Oberto Doria, capitani del comune e del popolo di Genova, concordano con un gruppo di Genovesi le condizioni per il loro trasferimento in Corsica, in Castel Lombardo, presso Aiaccio 922 1272, giugno 18, Genova - Oberto Spinola e Oberto Doria, capitani del comune e del popolo di Genova, rivendicano al Comune la giurisdizione sugli uomini di Salino e di Castelnuovo contro le pretese di Manuele Fieschi, figlio di Alberto, che aveva fatto decapitare Baffolino e Bertoloto di Salino e imprigionare i loro figli 858 1272, settembre 5, Ovada - Manfredo de Castagna, Guido Rainaldo e Facio Testa, estimatori eletti da Corrado ed Enrico, marchesi del Bosco, e da Guido de Hospinello, stabiliscono quanti e quali uomini di Montesacho spettino ai – 303 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1273, aprile (29?) - Le comunità di Zignago e di Serò rilasciano procura a Cepellus quondam Piperelli, Vivaldo Iohanacii de Zignaculo, Foraboscus quondam Cendati e ad Albertone quondam Guirardi Ricci di Serò per la stipula di una convenzione con il comune di Genova (notaio Marchesello de Sopramaiore) notizia in 1138 1273, maggio 10, Genova - Il comune di Genova e i rappresentanti delle comunità di Zignago e di Serò stipulano una convenzione 1138 1273, maggio 29, Genova - Oberto Spinola e Oberto Doria, capitani del comune e del popolo di Genova, accordano alcune immunità fiscali agli uomini di Diano, richiamando una precedente concessione del 1175 923 1273, giugno 5 - Gli uomini di Carpena e del suo distretto rilasciano procura a Benadu, figlio del fu Federico di Biassa, Aneto Saluti di Biassa, Ravarano de Caçinagola, Vivaldo Maçafino, Rolandino Baldulini e a Bonfiglio Iuncte de Odurano (notaio Rolandino di Biassa) notizia in 857 1273, giugno 16 - La comunità di Carpena rilascia procura a Guglielmo Erboloti e a Gerardo Ferrario (notaio Giovanni de Ioria) notizia in 857 1273, giugno 19 - Le comunità di Volastra e Manarola rilasciano procura a Aldebrandino, figlio del fu Guadagno, e a Donato quondam Bestarci (notaio Ricobono di Corniglia) notizia in 857 1273, giugno 28, Genova - Oberto Doria, capitano del comune del popolo di Genova, anche a nome di Oberto Spinola suo consocio, e i rappresentanti delle comunità di Carpena e distretto, Manarola e Volastra, stipulano una convenzione 857 1274, gennaio 12, - Riforma degli impegni finanziari assunti dal comune di Genova in favore dei signori di Vezzano 926 – 304 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1274, gennaio 19, Genova - Henricetus di Ventimiglia e Oberto di Garessio, Oddone, figlio di Raimondo di Garessio, anche a nome del fratello Rubaldo, Giacomino, figlio di Giribaldo di Garessio, anche a nome dei fratelli Raimondino e Giovannino, signori di Pornassio, cedono al comune di Genova la loro quota, corrispondente alla metà, sul castello di Pornassio, con relative dipendenze e diritti, liberato con aiuto genovese dall’indebita occupazione di Roberto di Laveno 907, 1093 1274, gennaio 19, Genova - Oberto Doria, capitano del comune e del popolo di Genova, anche a nome di Oberto Spinola, suo consocio, e gli anziani del comune di Genova concedono in feudo il castello e il borgo di Cosio a Guglielmo di Garessio, Enriceto di Ventimiglia, Oberto di Garessio, Oddone, figlio di Raimondo di Garessio, anche a nome del fratello Rubaldo, e a Giacomino, figlio di Giribaldo di Garessio, anche a nome dei fratelli Raimondino e Giovannino 908, 1094 1274, gennaio 29 - La città di Brugnato rilascia procura a Paganetto quondam Bosii, per la stipula di una convenzione con il comune di Genova (notaio Gerardo di Brugnato) notizia in 1087 1274, marzo 6, Genova - Oberto Doria, capitano del comune e del popolo di Genova, anche a nome di Oberto Spinola, e gli anziani del comune di Genova ratificano e riconfermano la delibera di cui al n. 902 903 1274, maggio 22, Genova - Il comune di Genova e la città di Brugnato stipulano una convenzione 1087 <1275 - 1281>, ottobre 1, Tripoli - Boemondo VII, principe di Antiochia e conte di Tripoli, notifica al comune di Genova di avere sequestrato al – 305 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1276, marzo 13, Genova - Il comune di Genova rilascia procura a Guido Spinola, Babilano Doria, Lanfranco Pignatario e a Giovanni Hugolini per stipulare un trattato di pace con Carlo I d’Angiò re di Sicilia inserto in 879, 1129 1276, giugno 18, Roma - Carlo I d’Angiò re di Sicilia e il comune di Genova rappresentato da Guido Spinola, Babilano Doria, Lanfranco Pignatario e Giovanni Hugolini, stipulano un trattato di pace 879 Inserto anche nel n. 1129. 1276, luglio 23, Viterbo - Adriano V approva e ratifica l’inserta pace stipulata tra gli ambasciatori del comune di Genova e Carlo I d’Angiò, re di Sicilia, il 18 giugno precedente 1129 1276, novembre 14, Genova - Simone Bonoaldi, podestà di Genova, Oberto Spinola e Oberto Doria, capitani del comune del popolo di Genova, da una parte, e Nicolò Fieschi, dall’altra, eleggono Simone Grillo, Lanfranco di S. Romolo e Pasqualino d’Albaro arbitri per definire tute le questioni connesse alla vendita al comune di Genova di terre dell’estrema Riviera di Levante 863, 1104 1276, novembre 24, Genova - Gli arbitri di cui al n. 863 definiscono le modalità di trasferimento dei possedimenti di Nicolò Fieschi al comune di Genova con il relativo prezzo, presentando il testo dell’atto di vendita che Enrico Dardella si impegna ad accettare per conto del comune di Genova 864, 1106 1276, novembre 24, Genova - Nicolò Fieschi, in osservanza all’arbitrato di cui al n. 864, vende al comune di Genova tutte le terre e i castelli con gli annessi diritti posti nell’estrema Riviera di Levante al prezzo di 25000 lire 865, 1107 R e g e s t o: FERRANDO CABONA, p. 365. – 306 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1276, novembre 24 - Enrico Dardella, rappresentante del comune di Genova, si impegna a pagare 25.000 lire a Nicolò Fieschi accettando il testo dell’atto di vendita di cui al n. 865 inserto in 864 1276, novembre 24 - Il comune di Genova rilascia procura a Enrico Dardella per l’accettazione dell’atto di vendita di cui al n. 865 (notaio Benedetto di Fontanegli) notizia in 864, 865 1276, novembre 24, -Il comune di Genova rilascia procura al notaio Enrico Dardella notizia in 865 <1277> - Il comune di Genova accredita presso Giudice di Cinerca gli ambasciatori Percivalle de Baldizonis e Giacomo Beaqua inserto in 897 1277, gennaio 15, Genova - Tomaso di Ponzone vende al comune di Genova tre sedicesimi di Varazze al prezzo di lire 1500 866, 1141 1277, febbraio 27 -Rubeus, figlio di Guglielmo di Albisola, rilascia procura al fratello Gandolfo (notaio Arnaldo Carboni) notizia in 854 1277, marzo 10, Genova - I signori di Albisola cedono al comune di Genova metà di Albisola, delle sue pertinenze e di un bosco, con tutti i diritti connessi, contro la cessione di gran parte dei redditi e proventi ricavati dal comune di Genova nello stesso territorio 854 1277, marzo 26, Arcola - Corrado e Opicino Malaspina rilasciano procura al fratello Tomaso (notaio Gasparino) notizia in 842, 867 1277, aprile 16, Genova - Tomaso Malaspina, a nome proprio e dei fratelli Corrado e Opicino, vende al comune di Genova numerosi possedimenti in Val d’Orba e Valle Stura al prezzo di 10000 lire 867, 1118 – 307 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1277, luglio 15 - Testamento di Contessa, vedova del fu Trico de Qualiis (Giovanni de Insulabona) notizia in 1163 1277, luglio 24, Genova -Rogerio de Guidisbobus, podestà di Genova, e Oberto Spinola, capitano del comune del popolo di Genova, anche a nome di Oberto Doria, suo consocio nel capitanato, riconoscono agli uomini di Andora lo stesso trattamento fiscale di cui godono gli uomini di Diano, diffidando gli appaltatori delle gabelle dal comportarsi diversamente 859 1277, ottobre 20 - Guglielmo, figlio del fu Ugolino, dei signori di Vezzano, rilascia procura al fratello Guido per la vendita di alcune quote loro spettanti su Vezzano (notaio Mastrucius) notizia in 1139, 1140 1277, ottobre 27, Propriano - Percivalle de Baldizonis e Giacomo Beaqua, rappresentanti del comune di Genova, notificate le loro credenziali a Giudice di Cinerca e preso atto del rifiuto dello stesso Giudice di accogliere tutte le richieste avanzategli, gli assegnano un termine perentorio per presentarsi di fronte al podestà e ai capitani del comune di Genova per difendersi dalle accuse mossegli dalle stesse autorità comunali 897 1277, novembre 5, Genova - Guido e Guglielmo, figli del fu Ugolino, dei signori di Vezzano, vendono al comune di Genova alcune quote loro spettanti su Vezzano con i relativi diritti, per la somma di 2031 lire e 5 soldi, riservandosi alcuni beni allodiali, introiti provenienti da affictus et pensiones e il pedaggio oltre il fiume Magra 1139 1278, febbraio, Parigi - Filippo III re di Francia accoglie sotto la propria protezione i mercanti di Genova, Venezia, Piacenza, Lucca, Bologna, Pistoia, Asti, Alba, Firenze, Siena e Milano che intrattengono rapporti commerciali con Nîmes 836, 1090 – 308 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1278, marzo 16, Genova - Tomaso, marchese di Ponzone, dichiara di aver ricevuto dal comune di Genova la somma di lire 1500 per la vendita della parte a lui spettante di Varazze 845 1278, aprile 12, Genova - Tommaso Malaspina, figlio del fu Federico, si impegna a restituire al comune di Genova, del quale si professa vassallo, gli edifici che costruirà sul poggio di Molare per la difesa del luogo 1117 1278, maggio 3, - , su richiesta di Guglielmo di Savignone, ambasciatore del comune di Genova, si impegna a tutelare i Genovesi nei territori dell’Impero a norma della convenzione precedentemente stipulata e a rimettere loro, escluse alcune eccezioni specificamente indicate, tutte le offese arrecategli 870 1278, maggio 8 - Lucheto e Pietrino, di Montaldo, dividono i beni loro spettanti nella proprietà di Montaldo (notaio Faravello de Ansaldis) notizia in 1148 1278, maggio 16, Genova - Oberto Spinola e Oberto Doria, capitani del comune e del popolo di Genova, concedono agli abitanti del borgo Monsregalis, in Corsica, le stesse immunità di cui godono gli abitanti di Bonifacio 862 1278, giugno 25, Genova - Manfredo Malaspina, anche a nome dei fratelli Murruello e Alberto e dei nipoti Tomaso, Corrado e Opicino, figli di Federico, da una parte, e il comune di Genova, dall’altra, compongono le divergenze esistenti tra loro 868, 1116 1278, giugno 25, Genova - Manfredo Malaspina, anche a nome dei fratelli Murruello e Alberto e dei nipoti Tomaso, Corrado e Opicino, figli di Federico, in osservanza agli accordi di cui al n. 868, vende al comune di Genova il castello di Arcola al prezzo di 7000 lire 869, 1109 – 309 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1278, giugno 28, Genova - Manfredo Malaspina dichiara di aver ricevuto dal comune di Genova la somma di lire 1000 in base alla convenzione del 25 giugno 1278 stipulata tra lo stesso Manfredo, i suoi fratelli e i suoi nipoti, da una parte, e il comune di Genova dall’altra 843, 1113 1278, luglio 10, Robertacio (Corsica) - Corrado Vento, rappresentante del comune di Genova, intima a Giudice di Cinerca di rispettare l’impegno di cui al n. 893 899 1278, luglio 14, Genova - Tomaso Malaspina dichiara di aver ricevuto dal comune di Genova la somma di lire 3000 per la vendita del castello di Arcola allo stesso Comune 844, 1115 1278, luglio 22 - Il comune di Genova rilascia procura a Corrado Vento (notaio Lanfranco de Vallario) notizia in 899 1278, agosto 1 - Guido e Guglielmo, dei signori di Vezzano, rilasciano procura a Lamba Doria per ricevere dal comune di Genova parte della somma dovuta loro per la vendita di alcune parti di Vezzano di cui al n. 1139 (notaio Mastrucius) notizia in 1140 1278, settembre 27, Genova - Tommaso Malaspina, figlio del fu Federico, anche a nome di suo zio Manfredi, rilascia quietanza al comune di Genova, di 1000 lire, parte del prezzo pattuito per la vendita di cui al n. 869 1114, 1121 1278, settembre 27 o 28, Genova - Tomaso, figlio del marchese Federico Malaspina, anche a nome dei fratelli Corrado e Opicino, dichiara di aver ricevuto dal comune di Genova la somma di lire 2000, parte del prezzo convenuto per la vendita allo stesso Comune della parte di Ovada e territorio di loro competenza 842, 1120 – 310 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1278, novembre 5, Genova - I comuni di Genova e Alessandria stipulano una convenzione in materia di strade (notai Benedetto di Fontanegli e Tommaso Piterii di Alessandria) notizia in 838, 839 1278, novembre 17 - Il comune di Sassari e Barisone Doria stipulano una tregua (notaio Federico de Landis) notizia in 1212-1214 1278, novembre 19, Alessandria - Il comune di Alessandria dà mandato a Bottacio, nunzio e araldo dello stesso comune, di giurare la convenzione in materia di strade stipulata il 5 novembre 1278 con il comune di Genova 839 1278, dicembre 11, Campodena - Giudice di Cinerca dichiara a Pasquale de Mari, podestà di Bonifacio, che tutti i suoi possedimenti presenti e futuri sono detenuti in nome del comune di Genova 841, 898, 1065 1278, dicembre 19, Milano - Guglielmo, marchese di Monferrato, su richiesta del comune di Alessandria ratifica la convenzione del 5 novembre 1278 in materia di strade, stipulata tra i comuni di Genova e di Alessandria, impegnandosi ad osservarla 838 1279, febbraio 7, Roma - Giacomo, cardinale del titolo di Santa Maria in Cosmedin, fa registrare dal notaio Rainerio da Rieti di aver avuto mandato dal papa di giudicare le cause d’appello relative all’accordo di pace stipulato tra il comune di Genova, da una parte, i Fieschi, i Grimaldi e i loro adherentes dall’altra 840 1279, marzo 1, Sarzanello - Il vicario del podestà e il consiglio di Sarzanello rilasciano procura al notaio Borgeseto di Sarzana per definire i loro rapporti con il comune di Genova 890 – 311 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1279, marzo 2, Bolano - Gli uomini di Bolano rilasciano procura a Borgeseto notaio di Sarzana per definire i loro rapporti con il comune di Genova 887 1279, marzo 2, S. Stefano di Magra - Il podestà e gli uomini di S. Stefano di Magra rilasciano procura al notaio Borgeseto di Sarzana per definire i loro rapporti con il comune di Genova 901 1279, marzo 2 - Gli uomini di Albiano Magra rilasciano procura al al notaio Borgeseto di Sarzana per definire i loro rapporti con il comune di Genova (notaio Beaqua) notizia in 886 1279, marzo 3 - Gli uomini di Caprigliola rilasciano procura al notaio Borgeseto di Sarzana per definire i loro rapporti con il comune di Genova (notaio Pietro f. Gentis de Castro Sarzane) notizia in 886 1279, marzo 3 - Gli uomini di Falcinello rilasciano procura al al notaio Borgeseto di Sarzana per definire i loro rapporti con il comune di Genova (notaio Campus) notizia in 886 1279, marzo 5 - Gli uomini di Brina rilasciano procura al al notaio Borgeseto di Sarzana per definire i loro rapporti con il comune di Genova (notaio Sachinus f. Nuveloni) notizia in 886 1279, marzo 25, Genova - Nicolò Fieschi, conte di Lavagna, dichiara di aver ricevuto la somma di lire 25000 per la vendita di castelli e territori nell’estrema Riviera di Levante 846, 1108 1279, aprile 18, Genova - Il comune di Genova e Abou’Labbas, figlio di Abd-Arrahman, ambasciatore di Boabdil Mohammed , re di Granata e signore dei saraceni di Spagna, ratificano l’inserta convenzione stipulata tra il re, anche a nome del figlio Boabdil Mohammed , e Samuele Spinola e Bonifacio Embriaco, ambasciatori genovesi 1187 – 312 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1119 1279, maggio 14, Genova - Corrado Malaspina, figlio del fu Federico, anche a nome del fratello Tomaso, rilascia quietanza a Nicolino dalla Volta, clavigero del comune di Genova, di 2000 lire, parte del prezzo della vendita di Ovada di cui al n. 867 1122 1279, maggio 14 - Tommaso Malaspina nomina procuratore il fratello Corrado per rilasciare quietanza al comune di Genova di parte del prezzo della vendita di Ovada (notaio Guglielmo de Podio) notizia in 1122 1279, maggio 23, Genova - Corrado Malaspina, figlio del fu Federico, ratifica la vendita del castello di Arcola al comune di Genova di cui al n. 869 1111 1279, giugno 2, Genova - Corrado di Montaldo, figlio del fu Baiamonte di Montaldo, vende al comune di Genova la sesta parte del quartiere tenuto dai Cantatores nel castello di Montaldo al prezzo di 86 lire e 10 soldi, fatta eccezione per alcune proprietà che detiene in comune con i signori di Montaldo 1144 1279, giugno 11 - Lucheto rilascia procura al fratello Pietrino, figlio del fu Lanfranco di Montaldo, per la vendita di parte della proprietà Tignosorum del castello di Montaldo al comune di Genova (notaio Calderarius f. Alegri Canis) notizia in 1148 1279, giugno 15, Genova - Giacomo, figlio del fu Corrado Mesturelli de Gandis di Montaldo, vende al comune di Genova la sesta parte del quartiere Gandorum del castello di Montaldo al prezzo di 86 lire e 10 soldi, fatta eccezione per alcune proprietà che detiene in comune con i signori di Montaldo 1145 1279, giugno 16 - Tealdo di Montaldo rilascia procura a Corrado di Montaldo per la vendita della sesta parte del quartiere Cantatorum del castello di Montaldo al comune di Genova notizia in 1146 – 313 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1279, luglio 11 - Guglielmo de Castellano di Montaldo e il figlio Aicardo rilasciano procura a Tommaso di Montaldo, rispettivamente figlio e fratello dei suddetti, per la vendita delle loro parti della proprietà Tignosorum del castello di Montaldo al comune di Genova (notaio Giovanni di Busalla) notizia in 1147 1279, luglio 18, Genova - Tommaso, figlio di Guglielmo de Castellano di Montaldo, anche a nome del padre e del fratello Aicardo, vende al comune di Genova le loro parti della proprietà Tignosorum del castello di Montaldo, al prezzo di 174 lire, fatta eccezione per alcuni beni che detengono in comune con i signori di Montaldo 1147 1279, settembre 2, Ferrara - Testamento di Alberto Fieschi (notaio Iacopo Durantis) notizia in 918, 919 1279, settembre 3 - Bona e il figlio Galvagno rilasciano procura a Gervasino, rispettivamente figlio e fratello dei suddetti, per la vendita delle loro parti della proprietà Tignosorum del castello di Montaldo al comune di Genova (notaio Iacopo Ferramenta) notizia in 1150 1279, settembre 8, Genova - Pietrino, figlio del fu Lanfranco di Montaldo, anche a nome del fratello Lucheto, vende al comune di Genova le loro parti della proprietà Tignosorum del castello di Montaldo, al prezzo di 187 lire, fatta eccezione per alcuni beni che detengono in comune con i signori di Montaldo 1148 1279, settembre 8, Genova - Documento incompleto relativo a una vendita effetuata al comune di Genova da Mussa, sorella della fu Contessa e cognata di Tricus di Montaldo 1149 – 314 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1279, ottobre 8, Serravalle - Gli abitanti di Serravalle rilasciano procura al notaio Borgeseto di Sarzana per definire i loro rapporti con il comune di Genova 889 1279, ottobre 14, Sarzanello - Enrico, vescovo di Luni, rilascia procura al canonico Bertolo per trattare con il comune di Genova la composizione delle vertenze esistenti tra loro e la stipula di una convenzione 888 1279, ottobre 22, Nîmes - Guglielmo Bergundio di Nîmes vende ad Andrea Buccuccio e a Oberto Datilo, consoli genovesi in quella città, un hospicium cum solo et hedificio al prezzo di 250 tornesi. Raimondo Bergundio, fratello di Guglielmo e il notaio Guglielmo Andree si costituiscono fideiussori 1091 1279, ottobre 24 - Guglielmo figlio del fu Ugolino, dei signori di Vezzano, rilascia procura a Federico, figlio del fu Raimondino, per ricevere dal comune di Genova parte della somma dovutagli per la vendita di alcune parti di Vezzano (notaio Mastrucius) notizia in 1140 1279, novembre 4, Narbona - Pietro, arcivescovo di Narbona, preso atto che da parte degli ambasciatori dei consoli e degli uomini di Narbona, che agirebbero senza legittimo mandato, è in corso la denuncia dell’antico trattato di pace stipulato tra le autorità laiche e religiose di Narbona, da una parte, e il comune di Genova, dall’altra, manifesta la propria volontà di mantenere inalterata l’antica convenzione 848 1279, novembre 6 - Montano, figlio del fu Guglielmo Rogerio de Qualiis di Montaldo, rilascia procura al fratello Guideto per la vendita di parte del castello di Montaldo al comune di Genova (notaio Tommaso di Ponzone) notizia in 1154 – 315 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1279, novembre 30 - Federico, figlio del fu Raimondino, procuratore di Guglielmo figlio del fu Ugolino, dei signori di Vezzano, subdelega a Ughetto Doria la facoltà di ricevere dal comune di Genova la somma dovuta al detto Guglielmo per la vendita di alcune parti di Vezzano (notaio Mastrucius) notizia in 1140 1279, dicembre 11, Genova - Guglielmo, figlio ed erede del fu Enrico Lanfranco di Montaldo, vende al comune di Genova la sesta parte Qualiorum del castello di Montaldo, al prezzo di 86 lire e 10 soldi, fatta eccezione per alcune proprietà che detiene in comune con i signori di Montaldo 1151 1279, dicembre 11, Genova - Manuele, figlio del fu Guigno di Montaldo, vende al comune di Genova la ventiquattresima parte Qualiorum del castello di Montaldo, al prezzo di 21 lire, 12 soldi e 6 denari, fatta eccezione per alcune proprietà che detiene in comune con i signori di Montaldo 1152 1279, dicembre 11, Genova - Opizzino di Montaldo, fratello di Baiamonte, vende al comune di Genova la sesta parte del quartiere Cantatorum del castello di Montaldo, al prezzo di 86 lire e 10 soldi, fatta eccezione per alcune proprietà che detiene in comune con i signori di Montaldo 1153 1279, dicembre 15, Genova - Ospinello, Guideto e Montano, figli del fu Guglielmo Rogerio de Qualiis di Montaldo, vendono al comune di Genova alcune parti del loro quartiere del castello di Montaldo, al prezzo di 115 lire, 6 soldi e 8 denari, fatta eccezione per alcune proprietà che detengono in comune con i signori di Montaldo 1154 <1280?> - Mesturino di Montaldo rilascia procura a Oberto, figlio del fu Guido de Gandis di Montaldo, per la vendita di parte del castello di Montaldo al comune di Genova notizia in 1157 – 316 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1280, gennaio 20, febbraio 2, Bonifacio - Giudice di Cinerca promette a Pietro Matteo Doria, podestà di Bonifacio, esenzioni fiscali, protezione e diritti civili per i genovesi abitanti nelle sue terre in cambio della pace con il comune di Genova. Il 2 febbraio aggiunge una clausola che permette al podestà di Bonifacio di avere i falconi e gli astores che si prendono in Bonifacio 1066 1280, gennaio 21 - Gando e Guglielmo rilasciano procura al fratello Oberto, figlio del fu Guido de Gandis di Montaldo, per la vendita di parte del castello di Montaldo al comune di Genova (notaio Furellus Ottonis de Burono) notizia in 1156 1280, gennaio 22, Genova - Oberto, figlio del fu Guido de Gandis di Montaldo, anche a nome dei fratelli Gando e Guglielmo, vende al comune di Genova la terza parte Gandorum del castello di Montaldo al prezzo di 173 lire, fatta eccezione per alcune proprietà che detiene in comune con i signori di Montaldo 1156 1280, gennaio 22, Genova - Oberto, figlio del fu Guido de Gandis di Montaldo, che agisce in qualità di procuratore di Mesturino di Montaldo, vende al comune di Genova la sesta parte Gandorum del castello di Montaldo al prezzo di 86 lire e 10 soldi, fatta eccezione per alcune proprietà che lo stesso Mesturino detiene in comune con i signori di Montaldo 1157 1280, gennaio 30, Genova - Opizzino, figlio del fu Guigno di Montaldo, vende al comune di Genova la ventiquattresima parte Qualiorum del castello di Montaldo al prezzo di 21 lire, 12 soldi e 6 denari, fatta eccezione per alcune proprietà che detiene in comune con i signori di Montaldo 1158 1280, febbraio 28, Genova -Cavalcabò de Medici, podestà di Genova, in ottemperanza alla convenzione stipulata tra Giacomo del Carretto e il co – 317 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA Genova v. n. 716. 1280, febbraio 28, Genova - Rosa, sorella di Contessa, vedova di Trico de Qualiis di Montaldo, vende al comune di Genova alcune parti Tignosorum del castello di Montaldo al prezzo di 13 lire e 5 soldi 1159 1280, febbraio 29, - Cavalcabò de Medici, podestà di Genova, affida a Giacomo Paiarino, Ospinello di Castello e Segnorino, esecutori del Comune, il compito di notificare ad Antonio del Carretto l’ingiunzione di cui al n. 850 852 1280, marzo 1, Finale Ligure - Giacomo Paliarius, nunzio del comune di Genova, notifica ad Antonio del Carretto l’ingiunzione di cui al n. 850 851 Per la notizia relativa alla convenzione stipulata tra Giacomo del Carretto e il comune di Genova v. n. 716. 1280, marzo 13, Genova - Burgensis e Sagius, figli del fu Litorfo de Qualiis, vendono al comune di Genova le loro parti Qualiorum del castello di Montaldo al prezzo di 46 lire, 1 soldo e 8 denari, fatta eccezione per alcune proprietà che detengono in comune con i signori di Montaldo 1160 1280, marzo 14, Genova - Cavalcabò de Medici, podestà di Genova, preso atto che Antonio del Carretto, rifiutando di ottemperare all’ingiunzione di cui al n. 850, ha violato le convenzioni tra il marchese del Carretto e il comune di Genova, lo esclude dai benefici derivanti dalle stesse 853 Per la notizia relativa alla convenzione stipulata tra Giacomo del Carretto e il comune di Genova v. n. 716. 1280, maggio 4, Genova - Oberto Spinola e Oberto Doria, capitani del comune e del popolo di Genova, concedono agli eredi di Arnaldo, figlio di Folco Stretto, l’appannaggio annuo di lire 4 già goduto da loro padre in risarcimento della mancata applicazione dei benefici di cui ai nn. 132 e 249 855 – 318 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1280, maggio 21, Genova - Oberto Spinola e Oberto Doria, capitani del comune e del popolo di Genova, ed Enrico, vescovo di Luni, rappresentato da Bertolo, canonico lunense, compongono le vertenze esistenti tra loro e stipulano una convenzione 886 1280, giugno 22, Genova - Qualiano de Qualia di Montaldo vende al comune di Genova alcune parti Qualiorum del castello di Montaldo al prezzo di 23 lire, fatta eccezione per alcune proprietà che detiene in comune con i signori di Montaldo 1161 1280, settembre 13 - Il comune di Genova rilascia procura al notaio Lanfranco di Soziglia (notaio Faravello) notizia in 872 1280, settembre 20, Lucca - Il comune di Lucca rilascia procura a Guido Ciampa per trattare la restituzione al comune di Genova di un prestito di 2000 lire 871 1280, settembre 27, Lucca - Guido Ciampa, procuratore del comune di Lucca, si impegna a restituire entro due anni, a partire dal prossimo 29 settembre, la somma di lire 2000 al comune di Genova 872 1280, dicembre 7, Genova - Calvino di Montaldo vende al comune di Genova alcune parti Cantatorum del castello di Montaldo al prezzo di 259 lire e 10 soldi, fatta eccezione per alcune proprietà che detiene in comune con i signori di Montaldo 1162 1280, dicembre 14 - Ogerio, Pasquale e Lanfranco rilasciano procura al fratello Obertino, figlio del fu Trico de Qualiis, per la vendita di parte del castello di Montaldo al comune di Genova (notaio Lanfranco de Ferrariis) notizia in 1163 1280, dicembre 16, Genova - Obertino, figlio del fu Trico de Qualiis, anche a nome dei fratelli Ogerio, Pasquale e Lanfranco, vende al comune di Genova – 319 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1281, gennaio 9, Vitoria - Alfonso di Castiglia invita tutte le autorità dei suoi dominii all’osservanza dei privilegi da lui già concessi ai Genovesi 877, 947 <1281>, febbraio 27, Burgos - Alfonso X di Castiglia invita Oberto Spinola e Oberto Doria, capitani del comune del popolo di Genova, a ricevere onorevolmente suo genero di Monferrato proveniente dalla Spagna e diretto in Lombardia 874 <1281>, marzo 1, Burgos 1 - Guglielmo di Monferrato annuncia al governo genovese la sua prossima partenza verso la Lombardia chiedendo nel contempo di essere ricevuto onorevolmente nel territorio della Repubblica dove intende sbarcare e due galere per il trasporto proprio e dei familiari 875 <1281>, marzo 1, Burgos - Guglielmo di Monferrato annuncia a Oberto Spinola e a Oberto Doria, capitani del comune del popolo di Genova, la sua prossima partenza verso la Lombardia chiedendo nel contempo di essere ricevuto onorevolmente nel territorio genovese e due galere per il trasporto proprio e dei familiari 876 1281, marzo 1 - Gli abitanti di Ibiza rilasciano procura a Guglielmo Galli e a Berengario Coma di Ibiza (notaio Raimondo Rabacia) notizia in 1170 1281, giugno 11, Oneglia - Il comune di Oneglia rilascia procura al notaio Romeo per giurare l’osservanza delle convenzioni stipulate con il comune di Genova inserto in 1186 1281, giugno 13, Genova - Il notaio Romeo, procuratore del comune di Oneglia, giura l’osservanza delle convenzioni stipulate con il comune di Genova 1186 – 320 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA L’incertezza sulla data del giorno deriva dal fatto che nel 1281 il 9 ottobre cadeva di giovedì anziché di mercoledì come indicato nel documento. 1281, dicembre 9 - Giacomo, re di Maiorca, rilascia procura a Guglielmo Galli e a Berengario Coma di Ibiza notizia in 1170 1281, dicembre 22, Genova - Oberto Spinola e Oberto Doria, capitani del comune del popolo di Genova, su richiesta di Filippo Enrico, procuratore degli uomini di Prelà, confermano la convenzione del 18 marzo 1202. 878 1282, marzo 12 - La casa venduta da Lorenzo, figlio del fu Giordano, al comune di Genova è gravata dal canone locatizio sul terreno a favore di Montanario Anfossi (notaio Oberto di Terralba) notizia in 1181 1282, aprile 10, Genova - Enrigucius e Rainerio di Cinerca, figli del fu Enrico, donano al comune di Genova i loro diritti e possessi di Corsica ad eccezione di quelli in Curço sive plebatu Sye 1164 1282, aprile 10, Genova - Il comune di Genova concede in feudo ad Enrigucius e Rainerio di Cinerca, figli del fu Enrico, i diritti ed i possessi di cui al n. 1164 1165 1282, aprile 12 - Guerriera, figlia de fu Enrico marchese del Bosco, rilascia procura al marito Leone, marchese di Ponzone per la vendita al comune di Genova di numerosi possedimenti in Val d’Orba e Valle Stura notizia in 1124 1282, aprile 13 - Bernardo, arcivescovo di Tarragona e signore di Ibiza, rilascia procura a Guglielmo Galli e a Berengario Coma di Ibiza (notaio Bernardo) notizia in 1170 1282, aprile 13 - Guglielmo de Bagnariis, preposito di Tarragona, rilascia procura a Guglielmo Galli e a Berengario Coma di Ibiza (notaio Michele Boterius) notizia in 1170 – 321 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1282, maggio 22, - I capitani del comune di Genova chiedono a Guglielmo Galli e a Berengario Coma di Ibiza, rappresentanti di Giacomo, re di Maiorca, e procuratori di Bernardo, arcivescovo di Tarragona e signore di Ibiza, di Guglielmo de Bagnariis, preposito di Tarragona, e degli abitanti di Ibiza, che sia inviato a Genova un procuratore per la ratifica dell’atto di cui al n. 1170 e di alcuni capitoli aggiuntivi 1171 1282, agosto 6, Genova - Corrado e Opicino Malaspina, anche a nome del fratello Tomaso, rilasciano quietanza generale a Oberto Spinola e a Oberto Doria, capitani del comune e del popolo di Genova, di 9500 lire a saldo della vendita di Ovada di cui al n. 867 1123 1282, agosto 13 -Gonarius, vescovo di Empurias, rilascia procura a Pietro, vescovo di Bisarchio, per la stipula di un accordo con il comune di Genova (notaio Bonalbergus Cavariatus de Terra Nova) notizia in 1172 1282, agosto 29, Genova - Bernardo, arcivescovo di Genova, notifica l’inserta pubblicazione di un privilegio di Innocenzo IV, del 6 dicembre 1247, effettuata dal suo predecessore Gualtiero, il 26 febbraio 1258, con il quale il pontefice concede ai genovesi il permesso di edificare una propria cappella presso il castello di Monaco 1131 <1282, dicembre 11, Costantinopoli> - Andronico II Paleologo annunzia al comune di Genova la morte del padre e la propria ascesa al trono, assicurando la sua disposizione favorevole nei confronti dei Genovesi 1283, marzo 23, Trebiano - Estratto dal testamento di Paganello, figlio di Guido di Trebiano, in cui dispone che quanto dovutogli annualmente dal – 322 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1283, marzo 23, Trebiano - Testamento di Paganello, figlio di Guido di Trebiano, (notaio Salvo di Trebiano) notizia in 1243 1283, agosto 30, Genova - Pietro, vescovo di Bisarchio, anche a nome di Gonarius, vescovo di Empurias, si impegna, in cambio della protezione genovese contro i Pisani, ad aiutare il comune di Genova nella conquista di Sassari 1172 1283, ottobre 8 - La casa venduta da Guglielmo de Clavaro al comune di Genova è gravata dal canone locatizio sul terreno a favore degli Anfossi (notaio Oberto di Terralba) notizia in 1180 1283, novembre 19 - Il comune di Genova si impegna con i marchesi Malaspina a non fare pace separata con il comune di Pisa (notaio Gabriele Capriata) notizia in 1204 1284, febbraio 2, Genova - Oberto Doria, con il consenso Iacopo, vende al comune di Genova il borgo e il territorio di Calvi in Corsica al prezzo di 7000 lire 1169 1284 marzo 7 - La casa venduta da Gandolfo de Pratolongo al comune di Genova è gravata dal canone locatizio sul terreno a favore degli Anfossi (notaio Oberto di Terralba) notizia in 1182 1284, marzo 17, Genova - Il comune di Genova rinnova l’investitura feu- dale a Oddone, Ughetto e Alberto, figli ed eredi di Manfredo del Carretto, ricevendone il giuramento di fedeltà 1252 1284, agosto 11 - Il comune di Lucca rilascia procura a Labrus Vulpelli e a Aiutus Rosimpelli per trattare tutte le questioni relative agli accordi di alleanza in funzione antipisana stipulati in Rapallo con i comuni di Firenze e Genova (notaio Veltris Dombelinghi) notizia in 1194, 1196-1200 – 323 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA notizia in 1194, 1196-1200 1284, ottobre 9 - La casa venduta da Iachinus, figlio del fu Giovanni Rubeus, al comune di Genova è gravata dal canone locatizio sul terreno a favore della chiesa di San Lorenzo (notaio Deodato Bonacursi) notizia in 1183 1284, ottobre 12 - Il comune di Pistoia rilascia procura a Cacialeo Caciadraghi per aderire all’alleanza antipisana stipulata tra i comuni di Genova, Lucca e Firenze di cui al n. 1194 (notaio Vitale Barceromini) notizia in 1197 1284, ottobre 12 o 14 - Il comune di Firenze rilascia procura a Brunetto Latini e a Mainetto Bennecase per trattare tutte le questioni relative agli accordi di alleanza in funzione antipisana stipulati in Rapallo con i comuni di Genova e Lucca (notaio Bonsegnor Gueci de Mutina) notizia in 1194, 1196-1200 L’incertezza sulla data del giorno deriva dalla discordanza della stessa nei documenti contenenti la notizia. 1284, ottobre 13, Firenze - Brunetto Latini e Mainetto Bennecase, procuratori del comune di Firenze, Oberto da Padova, procuratore del comune di Genova, e Labrus Vulpelli e Aiutus Rosimpelli, procuratori del comune di Lucca, ratificano gli accordi di alleanza in funzione antipisana stipulati in Rapallo 1194 1284, ottobre 13 - Il comune di Prato rilascia procura a Carbone, figlio di Pipino da Prato, per aderire all’alleanza antipisana stipulata tra i comuni di Genova, Lucca e Firenze di cui al n. 1194 (notaio Anrigus figlio di Iacopo) notizia in 1196 1284, ottobre 14, Firenze - Il comune di Prato aderisce all’alleanza di cui al n. 1194 1196 1284, ottobre 14 - Il comune di Poggibonsi rilascia procura al notaio Varchus, figlio del fu Rainerio, per aderire all’alleanza antipisana stipulata tra i comuni di Genova, Lucca e Firenze di cui n. 1194 (Guido del fu Gerardino) notizia in 1198 – 324 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1284, ottobre 15 - Il comune di San Miniato rilascia procura al notaio Luchensis per aderire all’alleanza antipisana stipulata tra i comuni di Genova, Lucca e Firenze di cui al n. 1194 (notaio Cochus Boscus di Passignano) notizia in 1198 1284, ottobre 17 - Il comune di San Giminiano rilascia procura al notaio Bandus, figlio del fu Cambii, per aderire all’alleanza antipisana stipulata tra i comuni di Genova, Lucca e Firenze di cui al n. 1194 (notaio Tramerino figlio di Guidone detto Merotius) notizia in 1198 1284, ottobre 18 - Il comune di Siena rilascia procura a Iacopo, figlio quondan Renaldii Gilii, per aderire all’alleanza antipisana stipulata tra i comuni di Genova, Lucca e Firenze di cui al n. 1194 (notaio Giovanni Paganello) notizia in 1199 1284, ottobre 18 - I conti di Collegarli rilasciano procura a Catello, figlio del fu Folco quondam Groverii, dei conti di Collegarli, per aderire all’alleanza antipisana stipulata tra i comuni di Genova, Lucca e Firenze di cui al n. 1194 (notaio Uguccione de Garbiala) notizia in 1200 Datato 1285 secondo lo stile pisano dell’incarnazione. 1284, ottobre 20, Lucca - Gli Anziani del comune di Lucca giurano di osservare l’alleanza di cui al n. 1194 1195 1284, ottobre 20, Lucca - I comuni di San Miniato, Poggibonsi e San Giminiano aderiscono all’alleanza di cui al n. 1194 1198 1284, ottobre 20, Lucca - Il comune di Siena aderisce all’alleanza di cui al n. 1194 1199 1284, ottobre 21, Lucca - Il conti di Collegarli aderiscono all’alleanza di cui al n. 1194 1200 – 325 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA Notizia anche in n. 1198. 1284, dicembre 31, Trebiano - I fratelli Opizzino e Attolino, figli di Tedisio di Trebiano, e Facio, figlio del fu Opizzino di Trebiano, rilasciano procura a Gualtierotto di Audoino di Trebiano per stipulare con il comune di Genova una convenzione relativa alla cessione dei diritti loro spettanti su Trebiano e Lerici 1245 1285, gennaio 19 - Diritti di Corrado Doria, figlio del fu Oberto di Pietro, sul castrum di Varazze (notaio Oberto Faolus e copia autentica del 19 aprile 1295 di Iacopino da Tortona) notizia in 1256 1285, gennaio 31, Genova - Guglielmo Mascardo, figlio del fu Alberto, Saladino, figlio del fu Opizzino, Gualterotus, figlio del fu Audoinus, e Corrado, figlio del fu Bonacorso, signori di Trebiano, anche a nome di numerosi congiunti, vendono al comune di Genova il complesso dei diritti e dei possessi che detengono nel territorio di Trebiano al prezzo di 2500 lire 1192 1285, marzo 17, Pisa - Ugolino di Donoratico, podestà di Pisa, comunica a Oberto Spinola e a Oberto Doria, capitani del popolo e del comune di Genova, di aver inviato i frati predicatori Bertolino e Rainerio Maturo, latori delle proposte di pace del comune di Pisa 884 1286, luglio 15, Corsica - Nicolino Zaccaria, comandante della galee genovesi, e Nicolino de Peracio stipulano una convenzione, in nome del comune di Genova, con Rolando de Lacio, già signore di Castel Sant’Angelo di Corsica 1084 1286, settembre 14 - Gli uomini di Barbazzano rilasciano procura a Oliverio, figlio del fu Ottonello di Barbazzano, per la stipula di una convenzione con il comune di Genova notizia in 1088 – 326 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1287, dicembre 23, Genova - Il comune di Genova, da una parte, Brancaleone Doria e Saladino Doria, figlio del fu Mariano, anche a nome di Nicola, fratello di Saladino, dall’altra, stipulano una convenzione per regolare i reciproci rapporti in Sardegna 1210 1287, dicembre 23, Genova - Il comune di Genova, da una parte,e Babilano Doria, figlio del fu Manuelino, anche a nome dei fratelli Guglielmino e Branca, e Bonifacio e Rizardo Doria, figli del fu Nicola, anche a nome del fratello Babilano, dall’altra, stipulano una convenzione per regolare i reciproci rapporti in Sardegna 1211 1287, dicembre 23, Genova - Il comune di Genova, da una parte, e i fratelli Sorleone e Marino (o Mariano) Doria, figli del fu Barisone, dall’altra, stipulano una convenzione per regolare i reciproci rapporti in Sardegna 1212 1287, dicembre 23, Genova - Il comune di Genova e Giovannino Doria, figlio del fu Petrino, stipulano una convenzione per regolare i reciproci rapporti in Sardegna 1213 1287, dicembre 23, Genova - Il comune di Genova, da una parte, e Percivalle Doria, figlio del fu Gavino, anche a nome dei fratelli Antonino, Manuele e Andriano, dall’altra, stipulano una convenzione per regolare i reciproci rapporti in Sardegna 1214 <-1288> - Gli uomini di Grasse rilasciano procura ad Antonio Durando notizia in 905 <-1288> - Gli uomini di Grasse rilasciano procura al giurisperito Giovanni Iaberto notizia in 905 1288 - Alcuni uomini di Cosio, esplicitamente indicati, prestano giuramento di fedeltà al comune di Genova 1095 – 327 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1288, aprile 5, Pisa - Il comune di Pisa rilascia procura al giurisperito Ranieri Sampante per trattare la pace con il comune di Genova 1201 1288, aprile 14 - Il comune di Genova rilascia procura al giurisperito Nicolò de’ Guerci per la stipula di un trattato di pace con il comune di Pisa (Lanfranco de Valario) notizia in 1203-1205 1288, aprile 15, Genova - I comuni di Genova e di Pisa stipulano un trattato di pace con l’assistenza dei giurisperiti Nicolò de’ Guerci e Ranieri Sampante 1203 1288, aprile 15, Genova - I giurisperiti Nicolò de’ Guerci, procuratore del comune di Genova e Ranieri Sampante, procuratore del comune di Pisa, definiscono alcuni aspetti relativi all’esecuzione della pace di cui al n. 1203 1204 1288, aprile 15, Genova - Il giurisperito Nicolò de’ Guerci, procuratore del comune di Genova, definisce gli impegni genovesi relativi alla liberazione dei prigionieri pisani 1205 1288, aprile 23, Genova - Oberto Spinola, capitano del popolo e del comune di Genova, anche a nome di Corrado Doria, suo consocio, e gli anziani del comune di Genova rinnovano, con modifica di una clausola, la convenzione con gli uomini di Grasse del 1198 (v. n. 641) 905, 1185 1288, maggio 13, Pisa - Il comune di Pisa ratifica la pace stipulata con il comune di Genova di cui al n. 1203 e gli atti ad essa complementari di cui ai nn. 1204 e 1205 1206-1208 – 328 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA <-1288, giugno 8> - Il comune di Genova rilascia procura al giudice Rufino di Asti notizia in 486, 488 1288, giugno 13, Grasse - Gli uomini di Grasse riuniti in parlamento ratificano il rinnovo della convenzione con Genova di cui al n. 905 909 1288, luglio 28 - Sismondo di Quiliano vende alcune proprietà site nel territorio di Quiliano a Brancaleone Doria (notaio Guglielmo Osbergerio) notizia in 1173, 1174 1288, settembre 21 -Enrico, re di Cipro e di Gerusalemme, da una parte, e Benedetto Zaccaria, plenipotenziario genovese, a nome del comune di Genova, stipulano una convenzione notizia in 1247 1288, dicembre 23 - Leone , re d’Armenia, su richiesta di Benedetto Zaccaria, concede ai Genovesi esenzioni fiscali sull’acquisto di schiavi e bestiame nelle sue terre e determina le tariffe sulla vendita, sull’importazione e sull’esportazione di merci esplicitamente indicate 1188 1289, febbraio 18, Cosio - Luchetto Cacho de Pelio, assediato nel castello di Cosio, consegna il castello a Leone Spinola, che agisce per conto del comune di Genova, e a Guglielmo di Garessio, signore del luogo, a norma della convenzione di cui al n. 908 1096 1289, marzo 3 o 4 - Rainerio e Facino, figli di Rainaldo di Quiliano, vendono a Brancaleone Doria alcune proprietà site nel territorio di Quiliano (notaio Guglielmo Osbergerio) notizia in 1173, 1174 L’incetezza sulla data del giorno deriva dalla discordanza della stessa nei due documenti contenenti la notizia. – 329 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1289, marzo 4, Genova - Brancaleone Doria vende ad Enrico Dardella, rappresentante del comune di Genova, i diritti ed i possessi che detiene nel territorio di Quiliano al prezzo di 500 lire 1173 1289, marzo 4, Genova - Brancaleone Doria vende al comune di Genova, il complesso dei diritti che detiene su metà del castrum e del territorio di Quiliano e sui territori di Roviasca, Galexium, Solarolium e Dolarium al prezzo di 700 lire 1174 1289, aprile 24, Genova - Carlo d’Angiò, conte di Provenza, restituisce il castello di Roquebrune al comune di Genova 1132 1289, aprile 26, Sarzana -Carlo d’Angiò rilascia mandato a Simone detto Fuocogreco, castellano di Roccabruna, per la consegna del castello stesso al comune di Genova inserto in 1133 1289, maggio 19, in plano de Barexe (Corsica) - Tedisio Blancoracio de Besogino presta giuramento di fedeltà al comune di Genova 1068 1289, maggio 24, in plano de Barexe (Corsica) - Rainerio di Cinerca e suo figlio Guglielmo prestano giuramento di fedeltà al comune di Genova 1069 1289, maggio 24, in plano de Barexe (Corsica) - I fratelli Giovanni e Latroncello Riso prestano giuramento di fedeltà al comune di Genova 1070 1289, maggio 24, in plano de Barexe (Corsica) - Guido Stanconus de Taravetacio, suo figlio Guglielmo e Ugolino Taravetacius, dei signori di Rocca de Cauro di Corsica, prestano giuramento di fedeltà al comune di Genova 1071 – 330 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1072 1289, maggio 31, Genova - Il comune di Genova rilascia procura a Lamba Doria per ricevere da Simone detto Fuocogreco, che agisce su mandato di Carlo d’Angiò, il castello di Roccabruna inserto in 1133 1289, giugno 5, Roquebrune - Lamba Doria, procuratore del comune di Genova, prende possesso del castello di Roccabruna consegnatogli dal castellano Simone detto Fuocogreco su mandato, inserto, di Carlo d’Angiò del 26 aprile 1133 1289, giugno 5, - Gli uomini di Roccabruna, esplicitamente indicati, prestano giuramento di fedeltà al comune di Genova 1134 1289, luglio 1 - Il comune di Genova rilascia procura ad Afachino Afachino per l’acquisto di numerosi possedimenti in Val d’Orba e Valle Stura notizia in 1124 1289, luglio 5, Genova - Leone, marchese di Ponzone, a nome della moglie Guerreria, figlia del fu Enrico, marchese del Bosco, vende ad Afachino Afachino, che agisce per conto del comune di Genova, numerosi possedimenti in Val d’Orba e Valle Stura al prezzo di 2000 lire 1124 1289, luglio 17, Corsica - Guglielmo Cortengo, figlio di Ugo, castellano di Petreto in Corsica, presta giuramento di fedeltà al comune di Genova al quale promette di dare in ostaggio uno dei suoi figli 1074 1289, luglio 17, Petreto (Corsica) - Guglielmo Cortengo, figlio di Ugo, castellano di Petreto in Corsica, presta giuramento di fedeltà al comune di Genova e consegna in ostaggio a Luchetto Doria, vicario genovese in Corsica, suo figlio Ugonetto 1075 1289, luglio 20, Capo Corso - Giovannello de Loreta di Corsica, figlio di Sarracino, rilascia procura a Manuele de Mari per richiedere al comune di – 331 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1289, luglio 20 - Giovannello de Loreta di Corsica, figlio del fu Sarraxinus, rilascia procura a Manuele de Mari, figlio del fu Bonifacio, per trattare i suoi rapporti con il comune di Genova (notaio Bulferius Bulferiorum) notizia in 1166, 1167, 1168 1289, luglio 23, Savona - Guerreria, moglie di Leone, marchese di Ponzone, e figlia del fu Enrico, marchese del Bosco, ratifica la vendita e la quietanza di cui al n. 1124 1125 1289, luglio 28, Aleria - Opizzo, Alberto, Ugo, Manente e Ansaldo, signori di Orecia, in Corsica, prestano giuramento di fedeltà al comune di Genova 1077 1289, agosto 1, Pieve di Casinca (Corsica) - Audrevando e Andrea di Loreto, in Corsica, prestano giuramento di fedeltà al comune di Genova 1078 1289, agosto 1, Quanta (Corsica) - I signori di Olmeto, di Corsica, prestano giuramento di fedeltà al comune di Genova 1081 1289, agosto 3, Belfiorito (Corsica) - Guglielmo e Oddurando Cortengo, signori di Olmeto, in Corsica, prestano giuramento di fedeltà al comune di Genova 1082 1289, agosto 12, Genova - Il comune di Genova concede la cittadinanza a Giovannello de Loreta di Corsica, figlio del fu Sarraxinus, il quale, tramite il suo procuratore Manuele de Mari, promette appoggio militare ai Genovesi, garantendo loro protezione ed immunità fiscali nei suoi possessi sull’isola 1166 1289, agosto 12, Genova - Giovannello de Loreta di Corsica, figlio del fu Sarraxinus, tramite il suo procuratore Manuele de Mari, dona al comune di Genova i diritti ed i possessi che detiene in varie località della Corsica 1167 – 332 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1289, agosto 13, Biguglia (Corsica) - Roberto, marchese di Massa in Corsica, presta giuramento di fedeltà al comune di Genova 1083 1289, agosto 15, Bagnara (Corsica) - I signori di Bagnara, in Corsica, prestano giuramento di fedeltà al comune di Genova 1079 1289, agosto 15, Belfiorito (Corsica) - Guidozurello di Bagnara, di Corsica, dichiara di aver consegnato il castello di Belgodere, di cui è podestà e castellano, al comune di Genova 1080 1289, ottobre 6, in villa Agulini (Corsica) - Guglielmo Blancoracius o Tagliavacca, dominus Capure, di Corsica presta giuramento di fedeltà al comune di Genova 1073 1289, novembre 11, Petreto (Corsica) - Guglielmo e Giudicello Cortengo, rispettivamente figlio e nipote di Ugo, castellani di Petreto in Corsica, prestano giuramento di fedeltà al comune di Genova e promettono di fornire aiuto contro Giudice di Cinerca e i suoi seguaci 1076 1289, novembre 18 - Atto di divisione dell’eredità di Alberto Fieschi notizia in 918, 919 1289, dicembre 8, Favone (Corsica) - Giudice di Cinerca presta giuramento di fedeltà al comune di Genova 1067 1290 -Il comune di Genova rilascia procura a Enrico Dardella per acquistare da Giacomo e Bonifacio Malocello alcuni beni in Varazze e Albisola notizia in 1142 <-1290, febbraio 10> - Aldixia Cantonna vende a Iacopo Malocello un terreno piantato a vite in Varazze notizia in 1142 – 333 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1290, aprile 21 - Il comune di Genova rilascia procura a Ansaldo Doria per la divisione di beni di cui al n. 1142 notizia in 1143 1290, aprile 24, Varazze - Ansaldo Doria, procuratore del comune di Genova, da una parte, e Niccolò, Tedisio, Antonio, Giorgio, figli del fu Giacomo Malocello, Tommaso figlio del fu Enrico Malocello, Albertino e Luchino, figli del fu Lanfranco Malocello detto Paza, Costantino Lercari, in qualità di tutore di Albertino, figlio del fu Enrico Malocello, dall’altra, dividono i beni di cui al n. 1142 1143 1290, maggio 13 -Melech Elmansor, sultano d’Egitto, insieme al figlio Melech Laserat, da una parte, e Alberto Spinola, rappresentante del comune di Genova, dall’altra, stipulano una convenzione 1189 1290, novembre 22, Genova - Tommaso, marchese di Ponzone, figlio del fu Enrico, dona al comune di Genova due parti dei castelli e dei territori di Spigno, di Merana e di Rocchetta 1175 1290, novembre 22, Genova -Il comune di Genova concede in feudo a Tommaso, marchese di Ponzone, figlio del fu Enrico,i diritti ed i possessi di cui al n. 1175 1176 1290, novembre 22, Genova - Enrichetto figlio del fu Bonifacio e Manfredino, figlio del fu Corrado, marchesi di Ponzone, donano al comune di Genova il castrum ed il territorio di Ponzone e la terza parte dei castra e dei territori di Spigno, di Merana e di Rocchetta 1177 – 334 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1290 novembre 22, Genova - Il comune di Genova, da una parte, e Tommaso, figlio del fu Enrico, Manfredino, figlio del fu Corrado, ed Enrichetto, figlio del fu Bonifacio, marchesi di Ponzone, anche a nome della comunità di Spigno, dall’altra, stipulano una convenzione relativa alla foresta del monte Orsaro 1179 1291, agosto 22 - Il comune di Genova rilascia procura a Oberto da Padova per acquisti di diversi immobili in città (notaio Lanfranco de Valario) notizia in 1180-1183 1291, agosto 24, Genova - Guglielmo de Clavaro, macellaio, vende al Comune una casa in Genova, edificata sulla terra degli Anfossi, al prezzo di 200 lire 1180 1291, agosto 24, Genova – Lorenzo, figlio del fu Giordano, macellaio, vende al Comune una casa in Genova, edificata sulla terra di Montanario Anfossi, al prezzo di 100 lire 1181 1291, agosto 25, Genova -Gandolfo de Pratolongo, macellaio, vende al comune una casa in Genova, edificata sulla terra degli Anfossi, al prezzo di 200 lire 1182 1291, agosto 26, Genova -Iachinus del fu Giovanni Rubeus da Begato, vende al Comune, una casa in Genova, edificata sulla terra della chiesa di S. Lorenzo, al prezzo di 145 lire 1183 1291, settembre 1, Genova - Lanfranco, Opizzino e Giovanni Tartaro, speciarii, vendono al Comune alcuni edifici in Genova presso i macelli di Soziglia, al prezzo di 500 lire 1184 – 335 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA Per la notizia relativa al privilegio di Alessandro IV v. n. 797. 1292, gennaio 23, Roma - Niccolò IV conferma il privilegio di Innocenzo IV di cui al n. 616 967 1292, marzo 26 - Il comune di Genova rilascia procura a Guglielmo Doria per richiedere al re di Cipro l’annullamento della convenzione stipulata con il comune stesso il 21 settembre 1288 (notaio Bartolomeo Pedebò) notizia in 1247 1292, marzo 29, Genova - Antonio del Carretto giura la compagna in ottemperanza all’ordine di Guglielmo Gardino, podestà di Genova 1250 1292, maggio 17, Nicosia - Enrico, re di Cipro e di Gerusalemme, su richiesta di Guglielmo Doria, ambasciatore genovese, annulla la convenzione stipulata il 21 settembre 1288 tra lo stesso re e il comune di Genova, rappresentato da Benedetto Zaccaria 1247 1292, maggio 17, Calizzano -Antonio del Carretto, marchese di Savona, rilascia procura al giurisperito Mantello de Mantellis e ad Enrico Vacca, vicecomes di Finale, per la stipula di una convenzione con il comune di Genova inserto in 1193 1292, maggio 27 - Il comune di Genova rilascia procura a Pietro Dardella per la stipula di una convenzione con Antonio de Carretto, marchese di Savona e con i Finalesi inserto in 1193 1292, maggio 28 - Il consiglio di Genova accetta gli inserti impegni del conte Lotto di Donoratico inserto in 1217, 1218 1292, giugno 3, 19, Genova, Calizzano - Pietro Dardella, cancelliere e procuratore del comune di Genova, da una parte, e Mantello de Mantellis, giurisperito, ed Enrico Vacca, vicecomes di Finale, procuratori di Antonio del Carretto, marchese di Savona, e dei Finalesi, dall’altra, stipulano una convenzione. Lo stesso Antonio del Carretto ratifica la convenzione in data 19 giugno 1193 – 336 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1292, luglio 14, Lucca - Guglielmo de Aldovinis, podestà di Lucca, costituisce Riccomanno Bulgarini, cittadino di Lucca, curatore di Matteo di Donoratico, figlio del fu conte Ugolino, per la ratifica degli impegni assunti da Lotto di Donoratico nei confronti del comune di Genova il 28 maggio precedente 1217 1292, luglio 14 - Matteo di Donoratico, figlio del fu conte Ugolino, ratifica gli impegni finanziari assunti dal fratello Lotto di Donoratico nei confronti del comune di Genova di cui al n. 1217 1218 Per la notizia relativa all’inventario dei beni di Matteo di Donoratico (1292, agosto 30) v. TOLA, I , n. 132, LISCIANDRELLI, n. 459 e cfr. anche vol. I/6, p. XXVII. 1292, agosto 23 - Il conte Lotto di Donoratico deposita la somma di 15.000 lire presso Paquale de Palacio, Percivalle Cigala, Pasquale di Albaro e Simone Spaerio che agiscono per conto del comune di Genova (notaio Lanfranco de Podio) notizia in 1215 1292, settembre - Il comune di Genova rilascia procura al giurisperito Oberto Paxius per la stipula di una convenzione con il conte Lotto di Donoratico (notaio Lanfranco de Valario) notizia in 1215 1292, settembre 16, Genova - Il giurisperito Oberto Paxius, procuratore del comune di Genova, ed il conte Lotto di Donoratico, anche a nome dei fratelli Guelfo e Matteo, stipulano una convenzione 1215 1292, settembre 16, Genova - Vanni Gatarello e Federico de Fabro del fu Giovanni, procuratori del conte Guelfo di Donoratico, ratificano gli impegni assunti da Lotto di Donoratico nei confronti del comune di Genova il 28 maggio precedente 1216 – 337 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA notizia in 1127 1293, maggio 11, Genova - Il marchese Lanzarotto del Bosco, figlio del fu Manfredi, vende al comune di Genova alcune parti dei feudi in Val d’Orba e Valle Stura con i relativi diritti, al prezzo di 4000 lire. Guglielmo, Daniele, Federico, Montano e Franceschino de Camilla, Leonardo Carena, Bovarello Lercari, Gabriele Malfante, Manuele Vento e Percivalle Alpano si costituiscono fideiussori 1127 1293, maggio 23, Molare - Giacomo e Ugo del Bosco, figli del fu Manfredi, ratificano la vendita effettuata da Lanzarotto, marchese del Bosco, loro fratello, di cui al n. 1127 1128 1294, gennaio 2, Genova - Il comune di Genova rilascia procura al notaio Stabile Octaviani de Sexto per chiedere al comune di Venezia se intende rispettare la tregua concordata tra le due città inserto in 916 1294, gennaio 5 - Il comune di Genova accredita presso Pietro Gradonico, doge di Venezia, il notaio Stabile Octaviani de Sexto, rappresentante del comune stesso inserto in 915 <1294, gennaio 5-23> Il notaio Stabile Octaviani de Sexto, rappresentante del comune di Genova, chiede al comune di Venezia se intende rispettare la tregua concordata tra le due città inserto in 915 1294, gennaio 23-25, Venezia - Il notaio Stabile Ottaviani di Sestri presenta al doge di Venezia l’atto di procura rilasciatogli dal comune di Genova per informare lo stesso doge della volontà del Comune di rispettare la tregua concordata con quello di Venezia e la lettera inserta nel n. 915, ottenendone in risposta quanto contenuto nel n. 915 – 338 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 915 1294, febbraio 16 - Il comune di Sassari rilascia procura a Dorbino Henrivaca, Biagio Marnato, Guantino Pilalbo, e a Gascono Capra per la stipula di una convenzione con il comune di Genova (notaio Francesco Paiyti quondam Bonacurssi) notizia in 1219 1294, marzo 9, Genova - Antonio del Carretto giura la compagna in ottemperanza all’ordine di Iacopo de Carcano, podestà di Genova 1251 1294, marzo 14 - Il comune di Genova rilascia procura a Giovanni Bonihominis per la stipula di una convenzione con il comune di Sassari (notaio Enrico de Savignono) notizia in 1219 1294, marzo 24, Genova - I comuni di Genova e di Sassari stipulano una convenzione 1219 1295, gennaio 21, Genova - Leonardo Fieschi, figlio di Alberto, vende a Giacomo de Carcano, podestà di Genova, un palazzo con fondaco nella contrada di San Lorenzo al prezzo di lire 10000. Andriolo Fieschi, figlio di Alberto, e il nipote Guglielmino, anche a nome dei fratelli Murruello e Bernabò, si costituiscono fideiussori, escludendo qualsiasi pretesa da parte loro e dei propri successori sui beni venduti 918 1295, gennaio 25, Genova - Murruello Fieschi, nipote di Alberto, anche a nome del fratello Bernabò, ratifica la vendita di cui al n. 918 919 1295, maggio 25, Genova - Guiscardo de Gaidoldis, giudice del comune di Genova, condanna alcuni cittadini genovesi a demolire entro otto giorni le costruzioni indebitamente edificate sul suolo pubblico e Filippo dalla Volta a restituire al Comune il castello di Tagliolo 927-928 – 339 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1299, gennaio 21 - Gli organi di governo del comune di Pisa concedono al consiglio degli anziani la facoltà di nominare i procuratori del comune stesso inserto in 1220 1299, marzo 23 - Il comune di Venezia rilascia procura a Romeo Quirino e a Grato- nus Dandolo per la stipula di un trattato di pace con il comune di Genova (notaio Giovanni Pugna, figlio di Lorenzo) notizia in 1226 1299, maggio 18, Genova - Il comune di Genova rilascia procura ad Ansaldo de Castro, Oberto Paxius, Porchetto Salvago e a Nicola Ferrarius per la stipula di un trattato di pace con il comune di Venezia (notaio Iacopo di Albaro) notizia in 1226 Cfr. vol. I/6, p. XXVI, nota 11, n. 1. 1299, maggio 25, Milano - I comuni di Venezia e Genova stipulano un trattato di pace 1226 1299, giugno 3 - Il comune di Asti rilascia procura a Oberto Gambarello per garantire al comune di Venezia l’osservanza della pace di cui al n. 1226 da parte del comune di Genova (notaio Enrico de Savignono) notizia in 1235 Cfr. vol. I/6, p. XXVII, n. 4. 1299, giugno 5, Venezia - Il comune di Venezia rilascia procura al giurisperito Zambonino de Fraganesco e al notaio Giovanni, figlio del fu Marchesino Egizio per ricevere giuramento e ratifica del trattato di pace di cui al n. 1226 da parte del comune di Genova 1229 1299, giugno 5, Venezia - Il comune di Venezia rilascia procura al giurisperito Zambonino de Fraganesco e al notaio Giovanni del fu Marchesino Egizio per ricevere dai comuni di Asti e di Tortona le garanzie relative all’osservanza della pace di cui al n. 1226 da parte del comune di Genova 1234 – 340 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA Cfr. vol. I/6, p. XXVII, n. 6. 1299, giugno 10, Padova -Il comune di Padova rilascia procura al notaio Azone, figlio del fu Giacomo, per garantire al comune di Genova l’osservanza della pace di cui al n. 1226 da parte del comune di Venezia 1230 1299, giugno 10 - Il comune di Genova rilascia procura a Giovanni Bonihominis per ricevere la ratifica del trattato di cui al n. 1226 da parte del comune di Venezia (notaio Iacopo di Albaro) notizia in 1228 1299, giugno 12, Verona -Il comune di Verona rilascia procura al giurisperito Benvenuto a Falcibus per garantire al comune di Genova l’osservanza della pace di cui al n. 1226 da parte del comune di Venezia 1232 1299, giugno 25, Genova - Il notaio Azzone, figlio del fu Giacomo, procuratore del comune di Padova, garantisce al comune di Genova l’osservanza della pace di cui al n. 1226 da parte del comune di Venezia 1231 1299, giugno 25, Genova - Il giurisperito Benvenuto a Falcibus, procuratore del comune di Verona, garantisce al comune di Genova l’osservanza della pace di cui al n. 1226 da parte del comune di Venezia 1233 1299, luglio 1, Venezia - Il comune di Venezia rilascia procura a Donato Lombardo, detto Calderario, per giurare l’osservanza della pace di cui al n. 1226 1227 1299, luglio 1, Venezia - Il comune di Venezia ratifica e giura il trattato di pace di cui al n. 1226 alla presenza del procuratore genovese Giovanni Bonihominis 1228 – 341 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA Cfr. vol. I/6, p. XXVII, n. 7 in cui figura erroneamente il comune di Asti invece che quello di Tortona. 1299, luglio 1 - Il comune di Venezia rilascia procura allo scriba dogale Donato Lambardo detto Calderario per la ratifica e il giuramento del trattato di cui al n. 1226 (notaio Beneincha de Gheciis) notizia in 1228 1299, luglio 1, in villa Laconi - Giovanni, visconte de Bas e giudice di Arborea, rilascia procura al giurisperito Guido de Vada e a Giovanni de Panevinis di Cremona per la stipula di una tregua con il comune di Genova (notaio Nicola, figlio di Alamanno Rubeus di Pisa) notizia in 1222 1299, luglio 13 - Oberto Gambarello, procuratore del comune di Asti, garantisce al comune di Venezia l’osservanza della pace di cui al n. 1226 da parte del comune di Genova (notaio Rolando Riccardo) notizia in 1235 Cfr. vol. I/6, p. XXVII, n. 5 in cui figura erroneamente il comune di Tortona invece che quello di Asti. 1299, luglio 16 - Gli anziani del comune di Pisa rilasciano procura a Gano Chiccolus de domo Lanfrancorum, miles, e ai giurisperiti Tommaso de Tripallo e Guidone de Vada per la stipula di una tregua con il comune di Genova inserto in 1220 1299, luglio 18, Genova - Lanfranco Tartaro, procuratore del comune di Genova, consegna ai procuratori del Comune di Venezia di cui al n. 1234, gli atti di fideiussione prestati dai comuni di Asti e di Tortona relativi all’osservanza del trattato di pace di cui al n. 1226 da parte del comune genovese 1235 1299, luglio 24, Genova - Il comune di Genova rilascia procura al cancelliere Loisio Calvo per la stipula di una tregua con il comune di Pisa e con Giovanni, visconte de Bas e giudice di Arborea inserto in 1220 1299, luglio 31 - Il notaio Loisio Calvo, cancelliere e procuratore del comune di Genova, da una parte, il miles Gano Chiccolus de domo Lanfrancorum ed i – 342 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1299, luglio 31, Genova - Il comune di Genova ratifica la tregua di cui al n. 1220 1221 1299, luglio 31, Genova -Il notaio Loisio Calvo, cancelliere genovese e procuratore dei comuni di Genova e di Sassari, da una parte, e i giurisperiti Giovanni de Panevinis de Cremona, e Guido de Vada, procuratori di Giovanni, visconte de Bas e giudice di Arborea, dall’altra, stipulano una tregua modellata su quella stipulata tra i comuni di Genova e di Pisa di cui al n. 1220 1222 1299, luglio 31, Genova - Il comune di Genova ratifica la tregua di cui al n. 1222 1223 1299, agosto 13, Pisa - Il Comune di Pisa ratifica la tregua di cui al n. 1220 1225 1299, ottobre 22, Ovada - Guglielmo di Montaldo, vicario di Lanfranco Spinola, podestà di Ovada, autorizza il notaio Oberto Testa ad estrarre documenti dal cartulare del padre Facio (notaio Giovanni de Bençononibus) notizia in n. 1248 1299, dicembre 20 - Il comune di Sassari rilascia procura a Gantino Carbonus per la ratifica della tregua di cui al n. 1222 (notaio Salveto Bonaiuncte) notizia in 1224 1299, dicembre 20, Sassari - Gantino Carbonus, procuratore del comune di Sassari ratifica la tregua di cui al n. 1222 inserto in 1224 1299, dicembre 30, Oristano - Gantinus Carbonus, procuratore del comune di Sassari, presenta a Giovanni, visconte de Bas e giudice di Arborea, la ratifica della tregua di cui al n. 1222 1224 – 343 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1300, giugno 2, Genova - Matteo de Adria e Landolfo Aiosa di Napoli, procuratori del re Carlo II , da una parte, e Francesco de Mari e Pietro de Hugolinis, procuratori del comune di Genova, dall’altra, stipulano un trattato di pace e si accordano per la cessione al comune di Genova del castello di Monaco e della torre di Abeglio 1236 1300, giugno 28, Anagni - Bonifacio VIII, approvando la pace stipulata tra il comune di Genova e Carlo II , dichiara che si adopererà affinchè il re osservi le clausole relative alla restituzione del castello di Monaco ed esorta i Genovesi a rafforzare ulteriormente i pacifici rapporti conseguiti 1237 1300, settembre 6 - Ughetto Lomellini, a nome di sua figlia Ayguineta, moglie di Dagnano, consegue l’estimo per la somma di 1400 su alcuni edifici siti nella contrada dei palazzi del comune di Genova e dei calderarii (notaio Ianuarius de Monleone) notizia in 1255 1301, febbraio 23, Roma - Carlo II rilascia procura a Pietro, vescovo di Leictoure e cancelliere del regno di Sicilia, al miles Sergio Siginulfus di Napoli, ciambellano regio e marestalle magister del re, e ad Andrea d’Isernia, professore di diritto civile e magister racionalis della corte regia, per la stipula di un trattato di pace con il comune di Genova inserto in 1239 La data del giorno è quella dell’inserto, espressa in lettere, benché l’introduzione ad esso denunci il 13 febbraio, in numeri. 1301, aprile 29, Genova - Il comune di Genova rilascia procura a Porchetto Salvago, figlio del fu Guglielmo e al giudice Pietro de Hugolinis per la stipula di un trattato di pace con il re Carlo II inserto in 1239 1301, <-1 maggio > - Offerte di alleanza avanzate al comune di Genova da Enrico di Ventimiglia, conte di Ischia e di Geraci, da Arnaldo de Rexato, archidiacono Xative e tesoriere del re, e da Federico de Claramonte e Ruggero de – 344 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1301, maggio 9, Genova - Pietro, vescovo di Leictoure e cancelliere del regno di Sicilia, il miles Sergio Siginulfus di Napoli, ciambellano regio e marestalle magister del re, e Andrea de Isernia, professore di diritto civile e magister racionalis della corte regia, ambasciatori di Carlo II , re di Gerusalemme e di Sicilia, da una parte, e Porchetto Salvago, figlio del fu Guglielmo ed il giudice Pietro de Hugolinis, procuratori del comune di Genova, dall’altra, stipulano nuovamente un trattato di pace in cui gli ambasciatori del re avvallano l’avvenuta cessione al comune di Genova del castello di Monaco e della torre di Abeglio 1239 <1301-, Genova> - Nolasco Gentile già de Turcha, anche a nome del figlio Dagnano, erede della madre Mabilia, e dei nipoti Nolaschino, Ughetto, Turchetto e Bartolomeo, eredi della madre Ayguineta, vende a Giovanni de Avundo, notaio e rappresentante del comune di Genova, un terreno sito nella zona dei palazzi del comune e dei calderai, al prezzo di 2300 lire, in parte già versate nel 1301 dall’ufficio dei clavigeri a Ughetto Lomellini, padre di Ayguineta, in parte qui pagate con luoghi della compera di Cipro 1255 1303, maggio - Descrizione dei confini di un’area abitabile presso Galata, donata al comune di Genova dall’imperatore 1267 1304, gennaio 12 - Gli uomini di Cravahena si impegnano a versare a Oddone e Francesco, marchesi di Clavesana, 400 lire come contributo per acquistare Camezana da Guglielo Cepulla (notaio Arnaldo Carlo) notizia in 1272 1304, gennaio 12 - Gli uomini di Cravahena rilasciano procura a Enrico Iocha e a Giovanni Gedus per stipulare una convenzione con Oddone e Francesco, marchesi di Clavesana (notaio Arnaldo Carlo) notizia in 1272 1304, marzo, Costantinopoli - L’imperatore Andronico Paleologo concede ai Genovesi due aree abitabili, una in Galata e l’altra in Smirne, – 345 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1304, giugno 24 - Gli uomini di Cravahena giurano fedeltà a Oddone e Francesco, marchesi di Clavesana (notaio Arnaldo Carlo) notizia in 1272 1304, luglio 5, Pieve di Teco - Gli uomini di Chravahene, avendo promesso a Ottone e a Francesco, marchesi di Clavesana, un contributo di 400 genovini per l’acquisto di Camezana da Guglielmo Cepulla, stipulano con i marchesi una convenzione 1272 1304, novembre 12 - Diritti di Corrado Doria, figlio del fu Oberto di Pietro, sul castrum di Varazze (notaio Bertolino de Mezano) notizia in 1256 1305, marzo 3 - Testamento di Isolda, moglie di Oberto Doria (notaio Giovanni Bocacius) notizia in 1256 1306, 24 novembre - Almarico, signore di Tiro, contrae un debito di 70.000 bisanti con il comune di Genova (notaio Giovanni de Rocha) notizia in 1265 Nel documento 1265 sono citati altri debiti con non meglio precisati cittadini genovesi per una somma totale di 24.972 bisanti. 1307, febbraio 17 - Divisione dei beni immobili del fu Oberto Doria (notaio Ottaviano di Narbona) notizia in 1256 1310, agosto 5 - L’arcivescovo Porchetto Spinola, Alberto, Cristiano, Percivalle, Andriolo e Nicolino Spinola, a nome di Opizzo Spinola di Luccoli e di Rinaldo Spinola di Luccoli e dei loro aderenti, di cui sono procuratori, e a nome di Oddoardo Spinola di Luccoli e dei suoi aderenti, da una parte, e il comune di Genova, dall’altra, stipulano un trattato di pace (notaio Benedetto di Fontanegli) notizia in 1254 <1310, agosto 5 - 1311, agosto 4> - Gli arbitri Nicola Falamonica, Manuele di Savignone e Ansaldo Maniavacha definiscono l’ammontare dei danni di cui gli Spinola e il comune di Genova dovranno rispondere reciprocamente notizia in 1254 – 346 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1311, novembre 22, Genova - Il comune di Genova rilascia procura al giudice Rolando de Castellione, per la trasmissione all’imperatore Enrico VII della signoria della città inserto in 1261 1311, novembre 22, Genova - L’imperatore Enrico VII, alla presenza del popolo genovese riunito in piazza San Lorenzo, assume il governo di Genova per un periodo ventennale 1261 1311, novembre 22, Genova - L’imperatore Enrico VII annulla le convenzioni stipulate tra il comune di Genova e Carlo , re in quanto lesive dei diritti dell’Impero 1262 1312, luglio 11, Genova - Alaono Doria, figlio di Emanuele, anche a nome del fratello Marino, vende al comune di Genova, parte di una terra sulla quale è stata costruita una strada pubblica, al prezzo di 17 lire e 10 soldi 930 1313, marzo 27, Pisa - L’imperatore Enrico VII conferma i diritti e i privilegi già acquisiti dal comune di Genova anche senza consenso imperiale, precisando che altri privilegi imperiali, tra cui quello elargito a Francesco di Clavesana, non devono pregiudicare gli interessi dello stesso comune 1259 Per la notizia relativa al privilegio elargito a Francesco di Clavesana v. Archivio Durazzo- Giustiniani Genova, Archivio Pallavicini, Rezzo, 40/5. 1313, marzo 27, Pisa - L’imperatore Enrico VII revoca le immunità fiscali in precedenza concesse ad alcuni cittadini genovesi 1260 1315, ottobre 28 - Giovanni, duca di Brabante concede protezione e privilegi ai mercanti genovesi, stabilendo le tariffe sulla vendita e sull’importazione di merci esplicitamente indicate 1263 – 347 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1317, ottobre 1, Genova - Il comune di Genova rilascia procura ad Andreolo di Fontana per acquistare da Corrado Doria i diritti che detiene sul castrum di Varazze 1257 1317, ottobre 2, Genova - Corrado Doria, figlio del fu Oberto di Pietro, ammiraglio del regno di Sicilia, vende al comune di Genova, rappresentato da Andreolo di Fontana, il complesso dei diritti che detiene sul castrum di Varazze al prezzo di 80 luoghi della compera di 150 lire recentemente costituita ed equivalenti a 8000 lire 1256 1320, novembre 13, Genova - Il comune di Genova cede i castra di Varazze, Celle ed Albisola a Gabriele Malocello (notaio Paolo Vegius) notizia in n. 1270 1320, novembre 13, Genova - Gabriele Malocello riceve in pegno dal comune di Genova i castra di Varazze, Celle ed Albisola, a garanzia di un debito di 2864.2 lire contratto dallo stesso Comune nei suoi confronti, garantendone la restituzione se esso sarà estinto entro 5 anni 1270 1327, dicembre 24, Avignone - Giovanni Cavassola, miles e dottore in legge, Bernardo Serra di Maiorca, Giacomo Runsque di Perpignan, da una parte, Gerardo de Ultramarinis e Oberto de Braco, cittadini genovesi, dall’altra, arbitri eletti per dirimere le vertenze tra Giacomo, re di Maiorca e il comune di Genova, pronunciano sentenza notizia in 1268 1328, luglio 23 - Il comune di Genova rilascia procura a Nicolino Fieschi detto Cardinale per la stipula di un trattato di pace con Ugo re di Cipro (notaio Galeotto de Liturfis) notizia in 1265 1329, febbraio 16, Nicosia - Ugo, re di Cipro e di Gerusalemme, e il comune di Genova stipulano un trattato di pace 1265 – 348 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA 1330, maggio 30 - Il comune di Genova rilascia procura a Francesco de Mari e a Pietro de Hugolinis per la stipula di un trattato di pace con il re Carlo II (notaio Tomaso Porcus) notizia in 1236 1336, giugno 19, Lerida - Pietro re d’Aragona, rilascia procura al miles Ferrario de Caneto, a Francesco di San Clemente, suoi consiglieri, e a Burgeto de Serricino, giurisperito di Barcellona, per la stipula di un trattato di pace con Genova (notaio Bernardo de Podio) inserto in 1268 1336, luglio 26, Perpignan - Giacomo re di Maiorca, conte di Roussilon e Cerdagna e signore di Montpellier, rilascia procura al miles Bernardo Saporis, dottore in legge e suo consiliere, Guglielmo Michaelis, giurisperito e cittadino di Maiorca, e a Guglielmo Eybimi di Perpignan per la stipula un trattato di pace con Genova (notaio Giacomo Scuderii) inserto in 1268 1336, agosto 9, Genova - Il comune di Genova, rilascia procura al giurisperito Angelo Imperiale e a Nicoloso Spinola di Luccoli per la stipula di un trattato di pace con i re di Aragona e di Maiorca (notaio Riccardo de Platealonga) inserto in 1268 1336, settembre 1, Avignone - Pietro d’Aragona, e Giacomo, re di Maiorca, da una parte, e il comune di Genova, dall’altra, stipulano una convenzione 1268 1337, giugno 11 - Definizione delle parti di eredità di Federico Malocello spettanti ai figli Giano e Agabito e ai nipoti Lodisio e Tomaino di cui è tutrice Eliana, moglie dello stesso Federico (notaio Gabriele Gaita, figlio del fu Babilano, ex dominis Albizole) notizia in 1274 1339, novembre 27, - Simone Boccanegra, doge di Genova, ratifica la convenzione con il comune di Taggia di cui al n. 789 1258 <1340 - 1344>, febbraio - Nicola Antonio Doria, miles, erede del fu Galeotto Doria, viene emancipato (notaio Michele Bonaventure) notizia in n. 1273 – 349 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA <1340, gennaio 12 -1344, dicembre 23> - Nicola Antonio Doria miles, ere- de del fu Galeotto Doria, raggiunta la maggior età, vende a Simone Boccanegra, doge di Genova, i possessi e i diritti a lui spettanti su Varazze, Celle ed Albisola per la somma di 4500 lire 1273 1346, aprile 23, Cervo - La comunità di Cervo rilascia procura a Franco Siccardo e Leone Vialis (notaio Domenico Gazelli) notizia nelle note introduttive al 827 1349, maggio 26, -L’imperatore Carlo IV di Boemia informa il doge genovese delle vittorie riportate sui signori tedeschi a lui ribelli 1271 1392, gennaio 4, Genova -Alla presenza del doge e del consiglio del comune di Genova viene data lettura del parere del collegio dei giudici ove si delibera che il comune di Savona sia tenuto a contribuire all’armamento di alcune galee genovesi 1274 – 350 – REPERTORIO GENERALE DEI NOTAI (voll. I/2 - I/8) REPERTORIO GENERALE DEI NOTAI (voll. I/2 - I/8) Sono stati elencati in ordine alfabetico e secondo la grafia più corretta o prevalente i no- mi di tutti i notai che compaiono a qualunque titolo nei libri iurium, accompagnati dalla loro qualifica. La sequenza dei numeri dei documenti rispetta l’ordine cronologico. Le date, collocate tra parentesi dopo ogni documento o gruppo di documenti a cui devono attribuirsi, si riferiscono all’intervento del notaio; in assenza di altri elementi cronologici sono state indicate in corsivo le date degli atti. Le abbreviazioni usate sono le seguenti: c = estrazione da cartolare; n = nominato; s = sottoscrittore; t = testimone; n.q. = non qualificato; s.d. = senza data; i. = introduzione; consil. = consiliarius. I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA i notarius Luce: 1195 t, 1199 t (1284). Adam, Adannus de Monte notarius: 882 c (1261). scriba o scriptor: 1054 t, 1056 t, 1058 t (1256). Aicardus notarius, de Diano: 489 t (1228). Aicardus notarius, de Trioria: 772-773 n (1261). Aimericus cancellarius sancte Romane Ecclesie, cardinalis: 1242 n (1133). Aimericus de Racone scriba comunis Terdone: 623 t (1218). Aimericus Taconi notarius: 634-635 n (1235). notarius sacri palatii: 634-635 s (1235). Albertus notarius: 1102 n (1259). Albertus notarius, de Montecampolese, ancianus Florencie: 1028 n (1254). Albertus de Alaxio notarius: 1016 n (1235), 712 n (1235-36), 1015 n (1236), 1018 n/t (1235-36/1252), 1019 t n.q. (1252). sacri Imperii notarius: 1016 s (1235), 1015 s (1236). Albertus de Casali magister notarius: 904 t n.q. (1263), 823 t (1264), 825-826 t (1267). scriba comunis Ianue, magister: 821 t (1263), 19 t, 20 t, 22 t, 24 t, 34 t, 38 t, 54 t, 57 t, 63 t, 64 t, 73 t, 81 t, 94 t,113 t, 142 t, 160 t, 163 t, 177 t, 197 t, 252 t, 253 t, 255 t, 263 t, 268 t, 273 t, 275 t, 279 t, 282 t, 286-288 t, 293 t, 299 t, 310 t, 350 t, 351 t, 358 t, 364 t, 378 t, 417 t, 430 t, – 353 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA Albertus de Tavernago notarius: 536 n (1200). imperialis aule notarius: 536 s (1200). Albertus de Ylice imperialis aule notarius: 902 s (1256). Albertus Iuncte notarius de Camaiore: 1198 t, 1200 t (1284). Albertus Palvalli, Polvarius notarius Mediolani: 640 t (1227). Alcherius Vacha notarius: 858 t n.q. (1272), 854 t n.q., 859 t n.q. (1277), 843 t n.q., 847 t (1278), 878 t n.q. (1281), 836 t n.q. (1289). Alexander notarius regis Sicilie: 291 n (1174). Amaynus de Porta Sancti Andree notarius: 1240 t (1301). Ambrosius savonese (vol. I/4, p. XI) notarius: 468 n, 471 n (1235), 1013 n (1237). notarius sacri palacii: 467 s, 468 s (1235), 799-815 s, 816 s/n (1228), 1013 s (1237). scriba: 471 t (1227). Ambrosius notarius: 575-579 s, 580 s/n (1233), 709-710 n (1237). scriba: 571 t (1223), 883 t (1234). Ambrosius Caniolus notarius civitatis Mediolani: 1226 n (1299). Ambroxius Caudalupi notarius: 356 t (1220). scriba comunis Ianue: 375 t (1229). Ambrosius de Brolio notarius: 1112 n (1279). – 354 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA ) notarius: 1138 n (1273). sacri Imperii notarius: 790 s (1271), 923 s, 1138 s (1273). Amedeus de Volta notarius: 717 t (1265). Andreas anconetano notarius: 356 t (1220). Andreas genovese notarius: 1011 t (1238). Andreas de Fraxaneto scriba: 1007 t (1251). Andreas, Andriolus de Langasco notarius: 1231 t, 1233 t (1299). Andreas de Norengis de Parma notarius, scriba ducatus Veneciarum: 1229 t, 1234 t (1229). Andreas de Porta notarius: 1031 t (1254). Andreas, de Trioria notarius: 772 n (1261). Andreas Paschalis notarius: 791 n (1269). Andriolus onegliese notarius: 1186 n (1218). Andriolus de Langasco: v. Andreas de Langasco. Andriolus de Mezano f. Bertholini notarius: 527 n (1346). sacri Imperii notarius: 527 s (1346). Andriolus f. Symonis de Oledo notarius: 527 s/n (1346). Angelinus, de Montali notarius: 888 t (1279). – 355 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA o notarius: 930 t (1312). Angelinus de Sigestro notarius: 713 n, 1006 n (1251). sacri Imperii notarius: 1006 s (1251). Ansaldus Rubeus notarius: 717 t (1265). Anselmus de Castro (vol. I/4, pp. VII-IX, XX, XXI) notarius: 668-671 s, 673-678 s, 681 s/n (1244). Anthonius f. Alberti de Benaxuto notarius: 1230-1231 n (1299). notarius, existens in officio comunis Padue ad officium sigilli: 1230 s (1299). notarius civitatis Padue sacri palacii: 1231 s (1299). Anthonius de Angello notarius: 1231 t, 1233 t (1299). Anthonius de Credentia notarius: 276 s (1214). notarius et cancellarius [comunis Ianue]: 560 s (s.d.), 262 s (1389), 368 s (1390), 1274 t (1392), 597 s (1427). Anthonius de Inghibertis de Castro notarius: 45 n (1346). Anthonius de Quarto notarius: 1144 t, 1187 t (1279). Anthonius Scachi notarius: 1270 t (1320). Anthonius Sellarius notarius: 363 t (1310). scriba: 866 t (1283). Ardicio notarius, de Alma: 770 n (1250), 781 n, 786 n (1259), 788 n (1260). Ardovinus de Treggira notarius, scriba publicus ancianorum Pisani populi: 1220 §25 t (1299). – 356 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA s notarius: 831 t (1230). Arnaldus Carbonus notarius: 854 n (1277). Arnaldus Carlus notarius imperiali auctoritate, magister: 1272 s/n (1304). Arnaldus Claverius publicus notarius Valencie: 302 s (1305). Arverius notarius, de Terdona: 617 n (1197), 632 n (1199), 622 n (1200). notarius sacri palatii: 617 s (1197), 632 s (1199), 622 s (1200). Atto notarius: 608-609 c (1224). Atto Placentinus (vol. I/3, pp. V, VI, VIII-X; I/6, p. XIII) notarius sacri palacii: 280-282 s, 330-340 s, 342-350 s, 353-358 s, 380 s, 382-385 s, 390-392 s, 394-399 s, 401-405 s, 407-408 s, 410 s, 412-414 s, 416-417 s, 1242 s (1229). Audeguerius de Cornilia (vol. I/6, p. VII) notarius: 1084 n (1286). sacri palacii notarius: 1084 s (1286). Aytonus cancellarius Armenie: 1188 n (1288). Azo f. Iacobi de Titulo de contracta Sancti Antonii notarius, civ. Padue: 1230-1231 n (1299). Baldicio Musa o Musa notarius: 799 t, 802-805 t, 806 n, 808 t n.q., 810-816 t (1228), 717 t (1251). scriba: 801 t (1228). Balduinus cancellarius patriarche Ierusalem: 30 n (1134). Balduinus notarius, consil. Pisarum: 1022 n (1254). – 357 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA o notarius: 819 t (1262), 825-826 t (1267). scriba comunis Ianue: 824 t (1267). Balduinus de Salvo notarius: 1129 t (1276). scriba comunis Ianue: 823 t (1264), 291 t (1266), 879 t (1276). Balonus notarius: 1085 n (1247). Bandus f. Cambii notarius, de Sancto Geminiano: 1198 n (1284). Bartholomeus (vol. I/3, p. IX; vol. I/4, p. XIX; vol. I/6, p. XIII) magister: 494 c (1227), 716 n (1228), 372 n, 375 t, 376 s/n, 377 t, 378 n, 495 c, 586 s, 587 n (1229), 300 s (1230), 304 t (1231), 449 t, 478 n (1234). magister, notarius: 911-912 c (1228). notarius: 372 n, 375 t (1229), 364 s/n (1232), 478 n (1234). sacri Imperii notarius: 376 n (1229). sacri Imperii notarius et iudex ordinarius: 376 s, 378 n, 586 s, 587 n (1229), 300 s (1230). scriba comunis: 494 c (1227). Bartholomeus de Capua prothonotarius regni Sicilie, miles, logotheta: 1236 n (1300), 1239 n (1301). Bartholomeus de Crasso Mugello notarius, de Pisis: 1035 n (1256). Bartholomeus de Fontemaroso (vol. I/5, p. VIII) magister, scriba comunis Ianue: 864-865 t (1276). notarius: 817-818 t (1262), 922 t (1272), 923 t, 1138 t n.q., (1273), 863-865 t (1276), 867 t (1277). notarius comunis Ianue: 1105 t (1276). sacri Imperii et comunis Ianue notarius: 819 s (1262). Bartholomeus de Regio Apostolice Sedis auctoritate notarius: 879 s/n, 1129 s (1276). Bartholomeus Pedebo (vol. I/6, p. VIII, XIII, XIV) cancellarius comunis Ianue: 1220, i n, 1222 n, 1224-1225 n (1299). notarius: 1217 n n.q., 1247 n n.q. (1292), 1219 t (1294), 918 t (1295), 1220, i, §§4, 16-18, 20, 23, 24 n, 1221-1225 n (1299), 1236 c (1300), 1239 c (1301). – 358 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA notarius: 1230 t (1299). Bassus f. Roberti (vol. I/4, p. XI) notarius: 798 n (1258). apostolica autoritate et camere notarius: 798 s/n (1258). Beaqua notarius: 886 n (1279). Bedrois scriba passidoni de Layacio, camarlengus: 1188 n (1288). Belmustus de Pelio notarius: 853 t (1280). Bencivegna de la Turre iudex et notarius, de Florentia: 763 n (1251). Benedictus (vol. I/4, p. VII) notarius: 661-662 s (1209). Benedictus Bogerius notarius civitatis Saone: 717 t (1285). Benedictus de Anagnia magister, notarius domini pape Innocentii V: 879 t (1270), 1129 t (1276). Benedictus de Fontanegio (vol. I/4, pp. VI, XXII; vol. I/5, pp. VII-XI, XIV; vol. I/6, pp. VII-IX, XIII, XIV, XXIII, XXIV) cancellarius comunis Ianue: 1220 §23 t, 1222-1223 t (1299), 1239 t (1301). notarius: 1085 t (1275), 846 n, 863-864 n, 865 c, 1105 n (1276), 845 n, 866 c, 1139 c, 1140 n (1277), 838-839 n (1278), 827 t, 1146 c (1279), 850 c, 851-852 n, 1163 c n.q. (1280), 853 n, 1165 n/c, 1171 n/c (1282), 832 t, 879 t, 1172 c (1283), 1203 §45-1205 n (1288), 1221 t n.q. (1299), 1254 n (1310). sacri Imperii notarius: 726 s, 863-865 s, 1105 s (1276), 866 s (1277), 860-861 s, 870 s (1278), 855-856 s (1280), 877 s (1281). Benedictus Vivianus notarius Saonensis: 717 t (1306). Benenca de Gheciis (vol. I/6, p. X) notarius: 1227-1228 n (1299). auctoritate imperiali notarius et ducatus Veneciarum scriba: 1227-1228 s (1299). – 359 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA iudex atque notarius domini Frederici imperatoris: 1026-1028 n (1254), 1024 s/n, 1029 s (1254). Benevenutus de Vezano notarius: 903 t (1283). Benevenutus Lavagius (vol. I/6, p. VII) notarius: 1088 n (1286). aule imperialis notarius: 1088 s (1286). Berardus magister subdiaconus et notarius domini pape: 675-676 n (1239). Bergesetus de Sarzana notarius: 886-887 n, 889-890 n, 900-901 n (1279). Bernabos de Porta (vol. I/5, pp. VIII, IX, XI, XII) notarius: 870 t (1278), 838-839 s, 841 s (1279), 878 s (1281), 882 s (1282), 903 s (1283), 904 t (1285), 1206-1209 n (1288). Bernardus cancellarius: 340 n (1169). Bernardus de Ares notarius publicus Maioricarum: 307 s (1233). Bernardus de Bonoanno (vol. I/6, p. VII) notarius: 944 s/n (1233). Bernardus de Mercato de Yenna notarius: 1240 n (1300). auctoritate imperiali et comitis Sabaudie publicus notarius: 1240 s (1300). de Yanna, Bellicen(sis) dyocesis, notarius Romane Ecclesie ac sacri Imperii: 1261-1262 s/n (1311). notarius camere Henrici VII: 1262 n (1311). Bernardus de Monterubeo notarius: 1271 t (1349). Bernardus de Podio notarius, scriptor regis Aragonum: 1268 n (1336). Bernardus de Sancto Felice notarius publicus Sancti Egidii: 364 n (1232). – 360 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA a scriba sive subscriba salinarum: 1171 n (1282). Bertholinus de Mezano notarius: 1256 n (1304). Bertholotus Alberti (vol. I/3, p. IX; vol. I/6, pp. VIII, XIII, XIV) notarius: 256 c, 395 n, 618 n, 620 n, 641 n, 974 c (1198), 623 n, 632 n (1199), 421 n (1200), 260-263 c, 461 n/c, 465-466 n, 527 c, 529 c n.q. (1202), 265 c (1204), 268 n (1205), 542 c (1207), 430 n. notarius sacri Imperii: 256 s, 395 s, 618- 620 s, 641 s (1198), 258-259 s (1199), 421 s (1200), 260-263 s, 461 s, 465-466 s (1202), 266 s (1204), 267-268 s (1205). scriba: 450 t (1199), 622 n (1200), 260 n (1202). Bertholotus Laumellinus (vol. I/5, p. XVI) notarius: 891 s (1222). Bertholus de Vezano notarius: 919 t (1295). Bertholus Millomini notarius: 918-919 s (1295). Bertramus o Bernardus Raimundus: notarius comitis Provincie: 724 t (1241). Bertrandus Foresii notarius publicus Montispesulani: 363 s (1314). Bonacursus de Guiti notarius: 798 t (1258). Bonacursus Dosgii notarius, de Luca: 1194-1200 n (1284). Bonaiuncta Emadore notarius, consil. Pisarum: 1022 n (1254). Bonalbergus Cavariatus notarius, de Terra Nova Sicilie: 1172 n (1282). Bonandrea f. fratris Odolini Ferrariensis notarius: 918-919 (1279) n. Bonannus Batacta notarius, cancellarius comunis Pisarum: 1202 t (1288), 1220 §§ 25, 26 t, 1225 t (1299). – 361 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA s imperialis aule iudex, notarius et cancellarius comunis Lucensis: 670 s (1239), 763 n (1251). Bonavere de Trebiano notarius: 1245 n (1284). notarius sacri palacii: 1245 s (1284). Bonavia de Praelo notarius: 1194 n (1313). Boncambius f. Ruggeroti notarius: 1026-1030 n (1254). notarius Federici imperatoris et ordinarius iudex, de Florentia: 1026-1027 s (1254). Bonensegna Consilii notarius: 1028 n (1254). iudex et publicus notarius: 727 n, 763 n (1251). Bonifacius de Camulio notarius: 276 n n.q., 1258 s n.q. (1339). auttoritate imperiali notarius: 302 s (1314). Bonifacius de Pontuli notarius: 1231 t, 1233 t (1299), 363 n (1312), 302 t (1314). notarius sacri Imperii: 363 s/n (1310 e 1312). Bonifacius Grullus notarius: 1124 n (1282). Bonlaurentius Guardarelli de Manarolia notarius: 749 s/n (sec. XIV). Bononcontrus Martini notarius, scriba publicus antianorum Pisani populi: 1225 t (1299). Bonsegnor Gueci de Mutina notarius: 1196-1200 n (1284). notarius, cancellarius comunis Florencie: 1194 n (1284). Bonusfilius Amicus de Barbazano notarius: 1088 n (1286). Bonusfilius de Angelo (vol. I/4, p. XI) imperialis publicus Messane notarius: 793 s/n (1248). – 362 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA o sacri Imperii notarius: 1211 n (1238). Bonusinfans (vol. I/6, p. VII) Ianuensis curie cancellarius: 567 s (1133), 568 s/n (1134). notarius: 524 s/n, 968 s, 969 s/n (1127). notarius et cancellarius: 45 n (1141). notarius et Ianuensis curie cancellarius: 45 s (1141). Bonusiohannes, Bonusiohannes Cainardus notarius: 42 s, 380 s/n (1131), 47 s/n (1135). universalis notarius Ianuensium: 47 n (1135). Bonusiohannes Capalia notarius sacri palacii: 640 s (1227). Bonusiohannes de Langasco (vol. I/5, p. VII) notarius: 835 s (1264), 824 c (1267). Bonusiohannes de Vaierano: v. Bonushomo de Vaierano. Bonussegnor notarius: 791 n (1269). Bonussegnor de Castro (vol. I/4, pp. VI, XX; vol. I/5, p. XVIII) notarius: 725 s, 922 s (1272). Bonusvassallus notarius: 163 s/n (1154). Bonusvassallus Caligepalii (vol. I/3, pp. VIII, IX; vol I/4, p. VI; vol. I/6, pp. VII, XIII) notarius: 575-580 t n.q. (1203), 355 s/n (1208), 945 s/n (1210), 2 n n.q., 668 s/n (1212), 582 t n.q. (1214), 496 c n.q., 507 s/n, 642 s/n (1217), 423 t, 428-429 t, 436 n, 438 t, 598 t n.q., 600 t n.q., 623-624 t n.q. (1218), 446 s, 501 n n.q., 502 t n.q., 554 n, 555 c n.q., 605 t n.q. (1223), 257 c, 275 s/c, 368 s/n, 498 c n.q., 515 t n.q., 547 n/t n.q., 606 n n.q., 611 n, 648 t n.q., 881 s, 997 s/n (1224), 610 n (1224), 373 s/n, 370 n, 725 s/n (1225), 465 n n.q. (1227), 474 n, 480 n n.q., 485-486 n n.q. (1228), 372 t, 375-376 t, 378 n, 586-587 t n.q. (1229), 304 t (1231), 447 c, 460 t n.q., 626 s (1232), 448 c, 456 c n.q., 475 c, 729 n (1233), 449 c, 883 s (1234), 638 n (1235). scriba comunis Ianue: 521 t (1223), 474 c, 481 n, 492 n, 911 t (1228), 488 n (1228). Bonusvassallus de Porta scriba: 767 t (1259). – 363 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA e notarius: 932-936 t, 938-939 t, 941-946 t, 948-951 t, 964-965 t (1301), 363 t (1310). Brunetus Latini, Burnectus Bonacursi Latini notarius: 1028 n (1254), 1030 n (1254), 1194 n, 1196-1199 n n.q. (1284). notarius, cancellarius comunis seu populi Florentini, scriba anzianorum Florencie: 1028 s (1254). Bulferius Bulferiorum imperiali auctoritate notarius, de Vintimilio: 913-914 n, 1166-1168 n (1289). Calcesanus de Calci notarius cancellarie Pisani comunis: 1202 t (1288). Calderarius f. Alegri Canis notarius: 1148 n (1279). Campus notarius: 886 n (1279). Carlus de Richardo notarius consulum calegarum: 362 n (1377). Castellanus o Castellinus de Passano notarius: 798 t (1258). Cataneus scriba: 1067 t (1289). Celonius (vol. 1/5, p. XVIII) notarius: 920 s/n (1178). Cochus Boschi de Pasignano notarius: 1198 n (1284). Conradus notarius: 429 t, 437 n (1218). Conradus de Credencia notarius et cancellarius comunis Ianue: 1268 t (1336). Conradus f. Guidonis de Vendri notarius: 1232-1233 n (1299). notarius Conradi regis: 1232-1233 s (1299). – 364 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA s notarius: 1272 t (1351). notarius et cancellarius comunis Ianue: 754 s/n (1357), 832 s (1247). sacri Imperii notarius et cancellarius comunis Ianue: 1274 s/n (1392). Conte f. Nochii : 1059 n (1254). Dalfinus Verrandus notarius, de Trioria: 766 n (1258), 772 n, 773 n (1261). Delomede de Sancto Matheo notarius: 1143 t (1290). Deodatus Bonacursi notarius: 904 n (1283), 1183 n (1284). Deomedede Eiterini Simonis notarius: 1028 t (1254). Dietaiutti f. Azonis notarius: 1030 n (1254). imperiali auctoritate notarius publicus et notarius ancianorum Florencie: 1030 s (1254). Dominicus de Claromonte notarius publicus Valencie: 302 s (1305). Dominicus Gazelli imperiali auctoritate notarius: 827 n (1346). Donatus Lambardus dictus Calderarius scriba ducatus Veneciarum: 1227-1228 n (1299). Dusius f. Accurseti de castro Sarzane notarius: 886 n (1279). imperiali autoritate notarius: 890 s (1279). Emilianus Petri de Aellone (vol. I/6, p. VII) : 946 n (1255). – 365 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA a notarius, extimator: 1248 n/c (1271-1272). Faravellus de Ansaldis notarius: 1148 n (1278). Faravellus de Novis (vol. I/5, pp. VII, IX-XI, XIII, XVI, XVII) notarius: 872 n (1280), 873 t (1281), 1164-1165 t (1282), 832 t, 879 t, 892 s (1283). notarius sacri palacii: 880-881 s (1282), 841 s, 891 s, 896-897 s, 899 s (1283). subscriba palatii capitaneorum Ianue: 880 s (1273). Ferrabovis f. Iohannisbelli Ferrarii de Sancto Georgio in Palatio notarius: 640 n n.q. (1227). Ferrandus (vol. I/6, p. XVIII) magister, notarius regis in Castella: 946 n (1255). Festa de Rivarolia (vol I/4, pp. IX, XI) notarius: 766-767 s/n, 782 n, (1259), 744-745 t, 768 t (1260), 770 c/t (1260-1261), 749 t n.q., 751-752 t, 787-788 t, 790 t (1261), 754 t n.q. (1262). notarius curie domini capitanei: 882 t (1261). scriba: 706 t, 708 t, 715 t, 727 t, 729 t, 733 t, 735-743 t, 746-748 t, 756-765 t, 769 t (1260). Fontaninus de Borzulo (vol. I/ 5, p. XVI) notarius: 897 n (1277). notarius sacri Imperii: 897 s (1277). Fralinus f. Ugucionis de Garbiala notarius sacri palacii ordinarii: 1200 n (1284). Franceschinus de Bonifacio notarius: 899 n n.q. (1278). Francinus de Briosco, f. Leonis de Briosco notarius Mathei Vicecomitis, notarius publicus et scriba comunis Mediolani: 1226 s (1299), 1227-1235 n (1299). Francischus de Sancto Donato, Francischus de Pontili de Sancto Donato notarius: 836 n (1289). notarius sacri Imperii: 512 s (1287), 836 s (1289). Francischus de Malumbris notarius, scriba ducatus Veneciarum: 1229 t, 1234 t (1299). scriba ducatus Veneciarum: 1227-1228 t (1299). – 366 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA a notarius: 1256 t (1317). Francischus de Naulo notarius: 742 t (1259). sacri Imperii notarius: 421 s (1257-1258). Francischus de Serra notarius: 1193 t (1292). Francischus Opizonis de Clavaro notarius comunis Ianue: 902 s (1256). Francischus Paonensis de Corvaria notarius: 363 t (1313), 302 t (1314). Francischus Paytus, f. Bonacursi imperiali auctoritate iudex ordinarius et notarius publicus: 1219 n (1294). Francischus Tabernarius (vol. I/6, p. VII) notarius: 1066 n (1280). sacri Imperii notarius: 1066 s (1280). Francischus Ultramarinus notarius consulum calegarum: 362 n (1377). Francischus Maria Piaggius notarius: 597 n (s.d.). Fredericus de Bargono (vol. I/4, p. VI) notarius: 771 n (1264). sacri palatii notarius: 771 s (1264). Fredericus de Landis notarius: 1212-1214 n (1278). Fredericus de Predis scriba: 754 n (1262). Fredus Rogerii notarius et officialis Pisani comunis: 1225 t (1299). Frenectus, notarius de Sancto Petro de Pisis, eius filius: v. Leopardus. Fulbertus cancellarius: 1 s (958). – 367 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA notarius: 1156 n (1280). G. de Albario notarius: 302 t (1271). G. Suarii notarius domini infantis Maioricarum: 307-308 s (1233). protonotarius: 309 s (1233). Gabriel Capriata (vol. I/5, p. XII) notarius: 880-881 t (1282), 903 t, 1204 n (1283). notarius sacri Imperii: 904 s (1285). Gabriel de Bernardo notarius: 362 t (1377). Gabriel de Predono notarius: 1247 n (1292). notarius sacri palacii: 1247 s (1292). Gabriel Gaita, f. Babilani ex dominis Albizole notarius: 1273 n (1337). Gabriel Paulinus notarius et cancellarius ducalis aule Venetiarum: 722 n (1251), 723 s/n (1251). Galeotus de Liturfis notarius: 462 s (1199), 720 s (1251), 819 s/n (1262), 1265 n (1328), 657 n (1330), 597 n (s.d.). Galobinus Bursa (vol. I/6, p. XII) notarius, de Varagine: 1062 s/n (1258). Gandulfus notarius: 20-21 s, 22 s/n (1139). scriba: 206 t, 215 t (1166), 562 n (1173). Gandulfus notarius sacri palatii: 1048 s, 1049 s/n (1255). Gandulfus de Sexto notarius: 713 n, 1017 s/n (1248). – 368 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA s notarius, de Sassaro: 1224 n (1298-1299). Garsia Petri de Toleto notarius regis in Vandalia: 946 n (1255). Gaspal Vegius notarius: 362 t (1377). Gasparinus notarius: 842 n (1277). notarius domini comitis palatini de Lomello: 867 n (1277). Gasparinus de Danieto auctoritate imperiali notarius et scriba potestatis Monaci: 754 s (1363). Genesius de Rapallo notarius: 229 n, 585 n (1500). Georgius notarius de Terdona: 618 n (1198). Georgius de Clavaro notarius: 1271 t (1349). Geraldus de Campellis publicus notarius Tholose: 363 s (1313). Gervasius scriniarius, regionarius et notarius sacri palacii: 280 n (1121). Ghecius notarius: 636 n (1228). sacri palacii notarius: 636 s (1228). Gilius notarius: 670 t (1239). Gilius Faxolus notarius: 640 t (1227). Girardus anconetano notarius: 356 t (1220). Girardus (vol. I/6, p. VII) notarius: 980 n (1211). notarius sacri Imperii: 979 s (1206), 980 s (1211). – 369 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA notarius: 1087 n (1274). Girardus de Porta notarius: 304 n (1231). Girardus de Vico, f. Henrici notarii (vol. I/6, pp.VII, XIII, XXI, XXIV) imperatorie dignitatis notarius: 1201 n (1288). imperatorie dignitatis notarius et scriba publicus cancellarie Pisani comunis: 1201 s, 1209 s (1288). notarius publicus cancellarie Pisani comunis: 1206-1208 n (1288). notarius et scriba publicus cancellarie Pisani comunis: 1202 t, 1203-1205 n (1288), 1220, i n (1299). scriba publicus et cancellarius cancellarie Pisani comunis: 1220 §26 t (1299). Granarius de Pinasca (vol. I/3, p. IX) notarius: 575-580 c (1203), 266 n, 268 n, 526 c, 569 c (1204). Gualfredus f. Bonaiuncte de Oratorio (vol. I/6, pp. VII, XXI) notarius Frederici imperatoris et cancellarie Pisani comunis scriba publicus: 1037 s/n (1256). publicus notarius cancellarie comunis Pisani: 1035 n (1257). Guantus notarius et iudex ordinarius: 1219 n (1294). Guarnerius de Albara notarius et suscriba palacii potestatis: 749 s (1285-86). Guasco Bonfilioli notarius: 1028 t (1254). Guasco iudex notarius, de Florencia: 1033 n, 1035 n (1256). Guibertus de Nervio (vol. I/4, p. XIV) sacri Imperii notarius: 431 n, 432-433 s, 1130 s (1259), 94 s, 113 s, 142 s, 160 s, 163 s, 177 s, 197 s, 252-253 s, 255 s, 263 s, 268 s, 273 s, 275 s, 279 s, 282 s, 288 s, 378 s, 417 s, 430 s, 449 s, 580 s, 614 s, 652 s, 667 s, 681 s, 704 s, 706-712 s, 714 s, 742-749 s, 751-771 s (1267). Guido notarius: 648 c (1172). Guido de Bracellis notarius: 829 n (1247). – 370 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA notarius: 1198 n (1284). Guido Masca cancellarius Pisani comunis et populi, iudex: 1202 t (1288). Guido Turchii notarius: 1222 n (1299). Guietus de Mignono notarius, de Gavio: 1068 t, 1069-1072 t n.q., 1074 t, 1075 t n.q. (1289). Guillelmus (vol. I/6, p. VII): v. Guillelmus Caligepalii. Guillelmus alessandrino notarius sacri palacii: 97 s, 647 s, 650 s (sec. XIII in.). Guillelmus iudex, notarius et cancellarius comunis Luchani: 763 n (1251). Guillelmus notarius: 24 s/n (1138-1139), 19 s/n (1139). Guillelmus notarius, magister: 439 t, 443 n (1222). Guillelmus scriba: 339 t (1168). Guillelmus scriba regni Maioricarum: 301 s (1230) s, 305 s (1231) s, 943 s (1233). Guillelmus scribe (così), de Capriata: 654 n (1242). Guillelmus, Guillelmus Rapalli notarius: 463-464 n (1206). notarius sacri palacii: 463-464 s (1206). Guillelmus, di Cervo notarius: 827 n (1239-1246). notarius sacri palatii: 827 s (1239). – 371 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA , civitatis Mediolani notarius: 630 n (1227). sacri palacii notarius: 640 s (1227). Guillelmus Andree notarius: 1091 n (1279). Guillelmus Bartholomei notarius: 847 t, 862 t (1278), 846 t (1279), 913-914 t (1289). notarius et cancellarius comunis Ianue: 918 t (1295). scriba comunis Ianue: 905 t (1288). Guillelmus Boletus notarius curie domini capitanei: 882 t (1261). Guillelmus Bonanatus notarius: 1086 n (1256). Guillelmus Bonavia (vol. I/6, p. VII) notarius: 994 s/n (1235). Guillelmus Cafaraina (vol. I/3, p. VIII; vol. I/6, p. XIII) notarius: 418 c (1224), 587 t (1229). Guillelmus Caligepalii (vol. I/3, pp. VIII, IX; vol. I/6, pp. VII, XIII) cancellarius comunis Ianue: 408 s (1186), 673 t (1189), 936 t (1190), 266 t (1204). Ianuensis curie cancellarius: 444 s (1185), 408 s/n (1186). notarius: 383 n (1164), 198-199 s, 206 s, 215 s (1166), s 548 s/n, 765 (1167), 200 s, 218 s/n, 219-220 s (1168), 222 s (1170), 224-226 s, 229 s (1171), 385-386 s/n (1172), 240 s, 242 s, 1241 s/n (1173), 217 s, 230 s (1174), 243 s (1176), 239 s (1177), 244-245 s, 250 s (1178), 246 s (1179), 247-249 s (1180), 252 n (1181), 589 s/n (1183), 45 s, 444 s, 445 s/n (1185), 407 n, 590 s/n (1186), 398-399 s/n (1189), 591 s/n, 976-977 s, 978 s/n (1190), 458-459 c n.q. (1191), 534 c n.q., 535 n (1192), 981 s/n (1208), 300 n n.q. (1230). Guillelmus Candelerius, f. Iohannis notarius publicus palatinus ac scriba et officialis comunis Terdone ad litteras et consilia: 1235 n (1299). Guillelmus Caponus o de Caponibus notarius: 916 s (1294), 927-928 t (1295). Guillelmus Cavagnus de Varagine (vol. I/4, pp. VI, VIII, XI, XIII, XIV, XXI, XXII; vol. I/5, pp. VI, XII; vol. I/6, pp. XII-XIV) cancellarius comunis Ianue: 761 t (1244), 1024-1025 t, 1030-1032 t (1255). – 372 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA notarius: 726 s/n, 789 n (1241), 1190 t (1242), 828 c, 829-832 c n.q. (1247), 833 (1248) c (n.q.), 834 c (1248), 835 n (1249), 715 t, 717 c, 746 c, 760 t n.q. (1251), 712 t, 729 t n.q. 747748 c (1252), 1051 n (1253), 1024 n n.q., 1050 t n.q. (1254), 1046 c/t (1254/1255), 1053 c, 1054-1056 n, 1058 c, 1086 c (1256) c, 1062 c (1258). sacri palatii notarius: 789 s (1241), 828 s (1247), 834 s (1248), 717 s/n (1251), 748 s (1252), 1051 s (1253), 1026-1028 n (1254), 902 s, 1055-1056 s (1256). scriba: 718 n (1253). scriba comunis Ianue: 346 t (1249), 1050 c/t (1251/1254), 479 t, 719 n, 1003-1007 t, 1009 1021 t (1253), 1029 t, 1044-1045 t, 1047 t, 1049 t, 1051 t (1255), 1036-1037 t, 1055 n (1256). Guillelmus Compannus notarius publicus Maioricarum: 309 s (1233). Guillelmus f. Dati iudicis et notarii notarius cancellerie comunis Pisarum: 1037 t (1256). Guillelmus de Angleria notarius civitatis Mediolani: 1226 n (1299). Guillelmus de Bartholomeo notarius: 1151-1153 t n.q. (1279), 1155-1157 t (1280), 1192 t (1285), 1166-1168 t (1289), 1193 t (1292). Guillelmus de Belengerio notarius Saonensis: 717 t (1306). Guillelmus de Camulio (col. I/5, XVI) notarius: 841 s/n (1278). Guillelmus de Caponibus notarius: 1173 n/t, 1174 s/n (1289), 726 t, 1194 t, 1219 t (1294). Guillelmus de Clavica (vol. I/6, pp. XIII-XV, XXX) notarius: 713 n n.q., 1011 n, 1021 n (1234), 714 n, 1003 n, 1020 c (1235). notarius sacri Imperii: 373 s (1230), 300 s (1230), 1011 c/s (1234-1238) 1003 s, 1020 s (1235). Guillelmus de Columba notarius: 142 n (s.d.), 596 s/n (1141), 64 s/n (1143), 73 s/n (1144), 63 s/n, 81 s/n, 89 s, 1136 n (1145), 90-93 s, 94 s/n, 136-137 s, 267 s/n (1147), 110-111 s (1148), 113 s/n, 123 s (1149), 86 n, 87 s, 117 s, 124-125 s, 127 s, 128 n, 129 s/n, 130 s, 148 s (1150), 54 s/n, 135 s, 145 n, 149 s, 151 s (1151), 88 s, 150 s, 157-158 s (1152), 159 s (1152-1153), 160 s/n (1153), 268 n (1162). Guillelmus de Lolench(is) notarius: 363 t (1313). – 373 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA ) notarius: 851 c (1280), 873 t (1281). sacri palacii notarius: 510 s (1224), 857 s (1280). Guillelmus de Paviliniano notarius, de Narbona: 828 n (1246). Guillelmus de Podio notarius: 1122 n (1279). Guillelmus de Sala: v. Guillelmus de ça Sala. Guillelmus de Salario (vol. I/3, p. IX, vol. I/6, p. XIII). Guillelmus de Sancto Georgio sacri Imperii notarius: 912 t n.q. (1228), 19 s, 20 s, 22 s, 24 s, 34 s, 38 s, 54 s, 57 s, 63-64 s, 73 s, 81 s, 293 s, 299 s, 310 s, 350-351 s, 358 s, 364 s, 461 s, 479 s, 708 s, 715 s, 717-724 s, 727 s, 729 s, 733 s, 735-742 s, 772 n, 787-788 s, 790 s, 793-798 s, 816-818 s, 819 n, 821 s (1267). Guillelmus de Sarzano (vol. I/6, p. VII) notarius: 1133 n (1289). notarius sacri Imperii: 1133 s (1289). Guillelmus de Statione notarius: 476 n (1232). sacri palatii notarius: 476 s (1232). Guillelmus de Varagine: v. Guillelmus Cavagnus. Guillelmus de Vesigna notarius: 605 n (1223), 612 n (1224). notarius domini imperatoris: 614 s/n (1223), 604 s/n (1224). Guillelmus de ça Sala notarius regis Aragone: 300-302 n (1230), 305 n (1231), 943 n (1233). Guillelmus Gandulfi notarius: 1139 t (1277), 1210-1214 t (1287). Guillelmus Gerxella notarius: 783 n n.q., 784 n (1258). Guillelmus Ghebicius (vol. I/6, p. VII) notarius: 1096 n (1289). notarius sacri Imperii: 1096 s (1289). – 374 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA ) notarius: 1061 n (1256). sacri Imperii notarius: 1061 s (1256). Guillelmus Mafonus (vol. I/6, pp. VIII, XVI) notarius: 1054 n (1256). sacri Imperii notarius: 1054 s (1256). Guillelmus Maginghi, f. Arrighi notarius o tabellio: 1218 n (1292). notarius et tabellio publicus, de Luca: 1217 n (1292). sacri Imperii iudex ordinarius et notarius: 1218 s (1292). Guillelmus Malonius notarius curie domini capitanei: 882 t (1261). Guillelmus Osbergerius notarius: 1174 n (1287-1289), 1173 n (1288-1289). Guillelmus Pagani Barberii notarius: 1085 s/n (1247). Guillelmus Paiarinus (vol. I/4, p. VI, vol. I/5, p. XI) notarius: 821 c (1263). sacri palacii notarius: 821 s, 904 c (1263), 771 s, 823 s (1264). Guillelmus Rapalli: v. Guillelmus notarius. Guillelmus Rostagnus notarius: 729 n (1252). Guillelmus Rubeus scriba, consil. Terdone: 617 n (1197). Guillelmus Saonensis notarius: 470 n, 471 n (1225). notarius sacri palatii: 470 s (1225). Guillelmus Scarpa notarius: 845 t (1278). Guillelmus Stephani notarius: 1182 t (1291). Guillelmus Stephani de Suxilia notarius: 1062 t (1258). – 375 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA notarius: 499 c n.q., 500 c (1227), 494 n, 716 n n.q., 910 c, 911 n (1228), 711 n n.q., 1014 s/n (1235). Guillelmus Vegius notarius: 788 n n.q., 1253 c (1260), 817-819 t (1262). sacri palatii notarius: 1253 s (1260). Henricus : 1112 s, 1140 s (1282). Henricus Dardella notarius: 921 t (1271), 923 t (1273), 903 t, 906-908 t, 1087 t (1274), 726 t, 864-865 n, 1105 n (1276), 854 t, 859 t, 866 t n.q. (1277), 862 t (1278), 838-841 t, 1187 t (1279), 846 n (1279), 850 t (1280), 1210-1214 t (1287), 1173 n n.q., 1174 n (1289), 1142 n (1290). scriba comunis Ianue: 905 t (1288). Henricus de Bisanne (vol. I/4, pp. VIII-XI; vol. I/6, p. XIII) notarius: 519 n (1228), 715 c, 727 c, 760-762 c (1251), 723 n (1251), 705-706 c (1252), 708714 c, 729 c (1252), 719 c (1253), 1050 t (1254), 1034-1036 n (1256). notarius sacri Imperii: 519 s (1228), 1033 n (1256). scriba: 1011 t (1238), 828 t (1247), 745 c (1250), 763 c (1251), 703 t (1252). scriba comunis Ianue: 675 t (1245), 1026 n/t, 1027 n/t (1254-1255), 1024-1025 t, 1028 t, 1030-1032 t (1255), 1037 t (1256). Henricus de Brolio sacri Imperii notarius: 414 s (1233). Henricus de Casteliono notarius et cancellarius comunis Ianue: 1254 t (1311). Henricus de Pomario notarius: 1001 n (1239). Henricus de Purvino notarius: 265 n (1204). Henricus de Savignono notarius: 1175-1178 t (1290), 1219 n (1294), 1220 §§ 23, 24-1221 t, 1235 t (1299). notarius sacri Imperii: 915-916 s (1294), 930 n (1312). notarius sacri Imperii et cancellarius comunis Ianue: 1254 s (1311). notarius et scriba officii credencie civitatis Ianue: 1231 t, 1233 t (1299). – 376 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA a notarius: 740 n (1212), 556 s/n (1223), 378 n (1229), 303-304 s (1231). Henricus de Vignono notarius: 754-755 t, 793-798 t, 816 t (1262). Henricus Guillelmi Clerici notarius: 675 t (1245). Henricus Guillelmi iudicis notarius: 711 n, 1004 n (1251). notarius sacri Imperii: 1004 s (1251). Henricus f. Iacobi notarii notarius, iudex: 1196 n (1284). Henricus Mascoius notarius de Alexandria: 636 t (1228). Henricus Nepitella notarius curie domini capitanei: 882 t (1261), 904 n n.q. (1263), 822 n n.q. (1267). Henricus Tarigus f. Ansaldi notarius publicus sacri Imperii et cancellarius comunis Ianue: 827 s/n (1346). Hieronymus Logia cancellarius Ianue: 456 s (1513). Iachinus de Langasco (vol. I/6, p. IX) notarius: 302 s (1271), 1101 s/n (1273). Iacobus notarius: 502 n (1216). Iacobus scriba: 1062 t (1258). Iacobus Alpanus notarius: 1175-1178 t, 1179 t n.q. (1290). Iacobus Archerius de Ianua notarius: 716-717 t (1251). – 377 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA vol. I/6, pp. XV, XVI) notarius: 61 t (1254), 682 n (1301). notarius sacri Imperii: 702 s (1251), 703 s, (1252), 1003-1007 s, 1009-10021 s (1253), 706 s, 708 s, 715 s, 727 s, 729 s, 733 s, 735-748 s, 756-770 s (1260), 749-752 s, 787-788 s, 790 s (1261), 753 s, 755 s, 793-798 s, 816-818 s (1262). Iacobus Boniguidonis notarius: 420 s (1259). Iacobus Candelarius notarius: 723 n (1251). Iacobus Cavalce de Vico notarius, ancianus Pisani populi: 1220 §25 n (1299). Iacobus de Albario (vol. I/4, p. VIII) notarius: 1215 s (1292), 1216 s/n/t (1292-1301), 726 t (1294), 1 t, 29 t, 31 t, 37 t, 39 t, 41-43 t, 46-47 t, 51 t, 54 t, 59 t, 69 t, 76 t, 79 t, 86 t, 96 t, 101 t, 106 t, 112 t, 126 t, 128 t, 152 t, 180 t, 218 t, 245 t, 253 t, 266 t, 269 t, 280 t, 283 t, 289 t, 293 t, 359-360 t, 366-368 t, 418 t, 428 t, 431 t 450 t, 453-455 t, 461-462 t, 465-466 t, 473 t, 479 t, 488 t, 498-499 t, 501 t, 513 t, 547 t, 558 t, 562 t, 565 t, 584-585 t, 588 t, 616 t, 668 t, 703-705 t, 716 t, 721 t, 724 t, 738 t, 740 t, 742-743 t, 746-747 t, 749 t, 751 t, 754 t, 756 t, 760 t, 762 t, 766 t, 768-772 t, 788 t, 790 t, 792 t, 794-795 t, 819 t, 832 t, 834 t, 836 t, 841-844 t, 846-847 t, 863-868 t, 877 t, 882 t, 891 t, 893 t, 905-906 t, 910 t, 912 t, 927-928 t, 932-936 t, 938-939 t, 941-946 t, 948-951 t, 964-965 t, 967 t, 969 t, 971-972 t, 974 t, 978 t, 980 t, 981 t, 984 t, 987 t, 993-997 t, 1001 t, 1021-1022 t, 1029 t, 1032 t, 1036-1037 t, 1044-1045 t, 1048-1062 t, 1066-1067 t, 1073 t, 1083-1088 t, 1091 t, 1095 t, 1101-1102 t, 1105 t, 1112 t, 1117 t, 1119 t, 1122-1140 t, 1142-1144 t, 1146 t, 1165 t, 1168-1169 t, 1171-1174 t, 1179 t, 1184 t, 1186-1187 t, 1190 t, 1192-1194 t, 1200-1203 t, 12051209 t, 1214 t, 1218 t, 1221 t, 1223-1237 t, 1239-1240 t, 1244-1245 t, 1247-1248 t, 12511253 t (1301), 682 t (1302), 657 t, 755 t (1303 così). Iacobus de Alfano notarius a domino Imperatore Federico: 1051 n (1253). Iacobus de Benesia (vol. I/5, pp. IX, XI, XVI; vol. I/6, pp. VIII-X, XII XIV, XXI, XXIX) notarius: 718.1 n n.q. (1277), 1117 n (1278), 853 t, 856-857 t, 1163 t (1280), 877 t (1281), 880 t, 1123 n (1282), 866 t, 879 t, 1172 t (1283), 1194 c, 1195-1200 n, 1252 c (1284), 1214 n (1287), 909 t, 1203 § 45-1209 n (1288), 1166-1167 n, 1168 c (1289), 1142 c, 1143 n (1290), 1256 t (1317). notarius sacri Imperii: 854 s, 859 s (1277), 1117 s (1278), 848-849 s (1279), 873 s (1281), 1123 s (1282), 1210-1214 s (1287), 1203 §45 s (1288), 913-914 s (1289), 930 n (1312). – 378 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA notarius: 825-826 c (1267). Iacobus de Caudina notarius: 717 t (1251). Iacobus de Langasco notarius: 754-755 t, 793-798 t, 816 t (1262). Iacobus de Massilia notarius curie Grassi: 909 t (1288). Iacobus de Pinu notarius publicus Valencie: 302 t (1305). Iacobus de Salveto notarius, de Varagine: 1143 n (1290). Iacobus de Sexto f. ser Moxonis de Sexto, anche Iacobus f. Symonis de Sexto notarius: 626 n (1232), 631 n (1233). notarius sacri palatii Mediolani: 626 s, 628 t (1232), 631 s (1233). Iacobus de Terdona notarius: 1256 n (1295). Iacobus de Varagine, forse Iacobus Cavagnus notarius: 1142 n (1290). Iacobus de Vezano notarius: 749 s (1309). Iacobus Durantis notarius: 918-919 n (1289). Iacobus Ferramenta notarius: 1150 n (1279). Iacobus Fontana notarius: 835 t (1249), 904 t (1263), 823 t (1264). Iacobus f. Henrici de Lino notarius: 1023 t (1254). Iacobus Ildei notarius, civ. Pisarum: 1202 n (1288). – 379 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA notarius: 744-745 t, 768 t (1260). scriba: 706 t, 708 t, 715 t, 727 t, 729 t, 733 t, 735-743 t, 746-748 t, 756-765 t, 766-767 t n.q., 769 t (1260). Iacobus iudex imperiali auctoritate ordinarius iudex et publicus notarius: 1028 s (1254), 1030 n (1254). Iacobus f. Loterii notarius: 1033-1035 n (1256). Iacobus Macia notarius: 1193 t (1292). notarius sacri palacii: 1193 s (1292). Iacobus Mazucus (vol. I/4, p. XI; vol. I/6, p. VI) notarius: 1059 n (1258), 749-750 n (1261). notarius sacri Imperii: 1059 s (1258), 750 s (1261). Iacobus Metifocus (vol. I/6, p. VIII) notarius: 1054 t, 1055 n, 1056 n/t, 1057 n, 1058 n/t (1256). notarius sacri palacii: 1055 s, 1057 s (1256). scriba: 1058 n (1256). Iacobus Papia (vol. I/6, p. VIII) notarius: 995-996 s/n (1235), 1010 t (1236), 789 n (1260). scriba: 675 t (1239), 718.2 t (1252). scriba comunis Ianue: 705-715 t, 717-718.1 t, 719-723 t (1252). Iacobus Perpinianus notarius publicus Valencie: 302 t (1305). Iacobus Porcus notarius: 302 s/n n.q. (sec. XIV). Iacobus f. Quartani notarius: 457 s (1233), 675 s (1245), 291 s (1266). Iacobus Salvus notarius sacri palacii: 1193 s (1292). Iacobus Scuderius notarius et consil. Iacobi regis Maioricarum: 1268 n (1336). – 380 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA ) notarius: 1073 n, 1083 n (1289). notarius sacri Imperii: 1067-1083 s (1289). Iacobus Sexmondi notarius et canzellarius comunis Luce: 871 t (1280). Iacobus Testa sacri palacii notarius, de Saona: 738 n (1258), 717 s (1265-1285). Ianotus de Garibaldo notarius: 819 t (1332). Ianoynus, Ienoynus magister (vol. I/5, p. XVI; vol. I/6, p. XIII) notarius: 893 c (1258), 892 n/c (1258-59), 896 c (1259). Ianuarius de Monleone notarius: 1255 n (1300). Ianuinus de Levanto notarius: 831 n (1247). Ianuinus Osbergerius notarius: 1031 t (1254), 825-826 t (1267). scriba comunis Ianue: 291 t (1266), 19-20 t, 22 t, 24 t, 34 t, 38 t, 54 t, 57 t, 63-64 t, 73 t, 81 t, 94 t, 113 t, 142 t, 160 t, 163 t, 177 t, 197 t, 252-253 t, 255 t, 263 t, 268 t, 273 t, 275 t, 279 t, 282 t, 286-288 t, 293 t, 299 t, 310 t, 350-351 t, 358 t, 364 t, 378 t, 417 t, 430 t, 449 t, 461 t, 479 t, 580 t, 614 t, 652 t, 667 t, 681 t, 704 t, 706-712 t, 714-715 t, 717-724 t, 727 t, 729 t, 733 t, 735-749 t, 751-771 t, 787-788 t, 793-798 t, 816-818 t, 821-822 t, 824 t, 965 t (1267), 790-791 t (1269). Imblavatus de Scotto notarius palatinus et officialis publicus comunis Alexandrie: 839 s (1278). Innocentius notarius, consil. Terdone: 637 n, 639 n (1235). Inoffius de Putheo notarius: 362 t (1377). Iohannes cancellarius: 745 n (1250). Iohannes notarius: 57 s/n (1153), 168 s (1154), 174-176 s, 177 s/n, 178 s (1155), 38 s/n (1156), 185 s (1157), 196 s, 268 s/n (1162), 197 s/n (1163), 382-384 s/n (1164). scriba: 285 (1162) n. – 381 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA s notarius: 1047 t (1254). Iohannes notarius Nunonis Sancii, magister: 310 s (1233), 944 s (1233). Iohannes Amici de Susilia auctoritate imperiali notarius: 343 s (1190). Iohannes Arescha notarius: 762 t n.q. (1251), 1059 t (1258), 767 t n.q. (1259), 749 t n.q. (1261), 753-754 t n.q. (1262), 842 t, 847 t (1278). Iohannes Bergamensis notarius: 472 n (1228). sacri palatii notarius: 472 s (1228). Iohannes Bernardi notarius: 866 s (1283). Iohannes Berreta notarius: 835 n (1249). Iohannes Bocacius notarius: 1256 n (1305). Iohannes Bocherius notarius: 749 t (1309). notarius sacri Imperii: 1266-1267 s (1303-1304). Iohannes Bonihominis, Iohannes Boniiohannis de Suxilia (vol. I/4, p. VI; vol. I/5, p. XVIII) cancellarius comunis Ianue: 1216 n/t (1292-1301), 1 t, 29 t, 31 t, 37 t, 39 t, 41-43 t, 46-47 t, 51 t, 54 t, 59 t, 69 t, 76 t, 79 t, 86 t, 96 t, 101 t, 106 t, 112 t, 126 t, 128 t, 152 t, 180 t, 218 t, 245 t, 253 t, 266 t, 269 t, 280 t, 283 t, 289 t, 293 t, 359-360 t, 366-368 t, 418 t, 428 t, 431 t, 450 t, 453-455 t, 461-462 t, 465-466 t, 473 t, 479 t, 488 t, 498-499 t, 501 t, 513 t, 547 t, 558 t, 562 t, 565 t, 584-585 t, 588 t, 616 t, 668 t, 703-705 t, 716 t, 721 t, 724 t, 738 t, 740 t, 742-743 t, 746-747 t, 749 t, 751 t, 754 t, 756 t, 760 t, 762 t, 766 t, 768-772 t, 788 t, 790 t, 792 t, 794795 t, 819 t, 832 t, 834 t, 836 t, 841-844 t, 846-847 t, 863-868 t, 877 t, 882 t, 891 t, 893 t, 905906 t, 910 t, 912 t, 927-928 t, 932-936 t, 938-939 t, 941-943 t, 945-946 t, 948-951 t, 964-965 t, 967 t, 969 t, 971-972 t, 974 t, 978 t, 980-981 t, 984 t, 987 t, 993-997 t, 1001 t, 1021-1022 t, 1029 t, 1032 t, 1036-1037 t, 1044-1045 t, 1048-1062 t, 1066-1067 t, 1073 t, 1083-1088 t, 1091 t, 1095-1096 t, 1101-1102 t, 1105 t, 1112 t, 1117 t, 1119 t, 1122-1140 t, 1142-1143 t, 1146 t, 1165 t, 1168-1169 t, 1171-1174 t, 1179 t, 1184 t, 1186-1187 t, 1190 t, 1192-1194 t, 1200-1203 t, 1205-1209 t, 1214 t, 1218 t, 1221 t, 1223-1237 t, 1239-1240 t, 1244-1245 t, 1247-1248 t, 1251-1253 t (1301), 682 t (1302), 657 t, 755 t (1303 così). – 382 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA ) notarius: 920 s (1271), 850 t, 853 t (1280), 1142 t (1290), 916 t (1294), 918 t (1295). notarius et cancellarius comunis Ianue: 917 n (s.d.), 918 t (1295). scriba comunis Ianue: 944 t (1301). notarius et scriba cominis: 1246 t (1295). Iohannes Bracegius sacri palatii notarius: 832 n (1247). Iohannes Busnardus notarius: 1162 t (1280). Iohannes Calvayroni notarius: 363 t (1314). Iohannes Capsiarius notarius: 1005 s/n (1234). Iohannes Cintraci scriba comunis Ianue: 668 t (1212). Iohannes f. Compagni de Schittoculi (vol. I/6, p. XIII) notarius: 1203-1205 n (1288). imperialis aule notarius: 1202 s/n (1288). Iohannes de Avundo notarius: 1255 n (1301). Iohannes de Bençononibus notarius: 1248 n (1299). Iohannes de Buzalla notarius: 1147 n (1279). Iohannes de Castro (vol. I/6, p. XVI) sacri Imperii notarius: 362 s (1258-1262), 285 s, 1024-1028 s, 1030 s (1276). Iohannes de Cava notarius: 755 t (1260). Iohannes de Celiana sacri palacii notarius: 770 n (1250). Iohannes de Curia notarius: 853 t (1280). – 383 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA o notarius: 253 s/n (1191). Iohannes de Forçano scriba comunis Terdone: 623 t (1218). Iohannes de Gozona notarius: 302 s (sec. XIV). Iohannes de Insulabona notarius: 1163 n (1277). Iohannes de Ioria notarius: 857 n (1273). Iohannes de Laurentii de Gavio notarius et cancellarius comunis (et ducis) Ianue: 368 s (1224), 1269 n (1346). Iohannes de Mandolexio notarius sacri Imperii: 920 s (1258). Iohannes de Predino imperiali auctoritate notarius: 1193 n (1292). Iohannes de Prementorio (vol. I/4, p. XI; vol. I/6, pp. VII, XIII-XV, XXI) notarius: 1036 n (1256), 844 t n.q. (1278), 846 t, 1150 t (1279). sacri palatii notarius: 1033-1037 s (1256), 733 s/n (1257). Iohannes de Rocha notarius: 1265 n (1306). Iohannes de Solaina notarius: 1273 n (1340). Iohannes de Via (vol. I/5, p. XVIII) notarius et canzelarius comunis Ianue: 930 s (1312). Iohannes Egizus: v. Iohannes Marchesini Egizi. Iohannes Ferracanem notarius palatinus: 716 s (1251). Iohannes Fornarius notarius: 1044 n (1252). notarius sacri palacii: 1039-1044 s (1252), 1038 s (1253). – 384 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA s notarius: 302 t (1301). Iohannes Guillelmi Rubei (vol. I/5, p. XVIII) notarius: 906-908 t (1274), 927-928 n (1295). notarius, deputatus scriba comunis Ianue: 927-928 s (1295). Iohannes Henrici de Porta (vol. I/5, p. XI; vol. I/6, pp. X, XII, XXIX) notarius: 882 s (1279), 910-912 s, 1136-1137 s/n (1288), 1269 s (1290), 1194 s/n (1294). Iohannes f. Marchesini Egizi notarii notarius: 1235 n (1299). notarius, ducatus Veneciarum scriba: 1229 n, 1234 n (1299). imperiali auctoritate iudex ordinarius et publicus notarius, scriba ducatus Veneciarum: 916 s (1294), 1226 s, 1227-1234 n, 1235 s (1299). Iohannes f. Moriconis de Asciano notarius: 1205 n (1288), 1220 §§4, 16, 23 n, 1220 §25 t, 1221 n, 1223 n, 1225 n (1299). imperialis aule notarius: 1204 s, 1205 s/n (1288). imperiali auctoritate iudex ordinarius atque notarius: 1220-1223 s (1299). Iohannes Nicolai de Lavania imperiali auctoritate notarius: 362 s (1377). scriba curie consulum callegarum: 362 n (1377). Iohannes Paganelli notarius, scriba comunis Senarum: 1199 n (1284). Iohannes Peres notarius: 877 s (1281). Iohannes Pugna, f. Laurentii notarius: 1229 n, 1234 n (1299). notarius et scriba ducatus Veneciarum: 1226 n (1299). imperiali auctoritate notarius et scriba ducatus Veneciarum: 1229 s, 1234 s, 1235 n (1299). Iohannes Vegius notarius: 759 n (1247). Iohanninus de plebe Lavanie notarius: 749 t (1309). Isembardus de Monleone notarius: 1240 t (1301). – 385 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA s notarius: 1216 n (1291). Ivanus f. Bonefine notarius: 1232 t (1299). Ivanus Spiciarius notarius civitatis Mediolani: 1226 n (1299). Lanfrancus cancellarius: 256 t (1198). Lanfrancus notarius: 811-813 t (1228). Lanfrancus (vol. I/3, p. V) notarius: 557 n (1202), 538 n (1203), 540 n (1205), 541 n (1206). regalis aule notarius: 557 s (1202), 537-538 s (1203), 540 s (1205), 541 s (1206). Lanfrancus notarius, de Palodio: 751 n (1225). Lanfrancus de Benixia notarius: 1053 t, 1058 t, 1086 t (1288). Lanfrancus de Caliano notarius: 1051 n (1253). notarius imperialis aule: 1051 s/n (1253). Lanfrancus de Ferrariis notarius: 1163 n (1280). Lanfrancus de Levagi notarius: 84 n (1145). Lanfrancus de Monelia notarius: 302 n (sec. XIV). Lanfrancus de Podio notarius: 1215 n (1292), 916 n (1294). – 386 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA cancellarius o canzellarius comunis (et populi) Ianue: 921 t (1271), 857 t (1273), 903 t, 906908 t, 1087 t (1274), 863-865 t, 879 t, 1105 t, 1129 t (1276), 854 t, 867 t (1277), 868-869 t, 1117 t (1278), 838-839 t, 1111 t, 1154 t, 1187 t (1279), 850 t, 855 t (1280). notarius: 741 t n.q., 766 t (1259), 749 t n.q. (1261), 753 c/t, 754 t n.q. (1262), 922 t n.q. (1272), 923 t, 1138 t (1273), 1139 t (1277), 868 t (1278), 1119 t, 1144-1145 t (1279). scriba comunis Ianue: 737 t (1258), 742 t (1259), 791 t (1269). Lanfrancus de Suxilia notarius: 872 n (1280). Lanfrancus de Valario (vol. I/5, pp. VII-IX, XI, XIII, XIV; vol. I/6, p. VIII, IX, XIII, XIV, XXI) cancellarius comunis Ianue: 1220 §§23, 24-1223 t, 1226 s, 1227-1235 n (1299) n, 1239 t (1301). notarius: 863 t (1276), 867 s, 1117 n, 1123 n, 1139 t (1277), 1119 s/n, 1122 s/n (1277-1279), 842-845 s, 847 s, 862 s, 868-869 s, 870 t, 899 n, 1112 n, 1114 s/n (1278), 827 t, 840 s, 841 t, 846 s, 1111 s, 1148-1149 t, 1154 t (1279), 850-853 s, 857 t, 1160 t (1280), 1186 c (1281), 880-882 t (1282), 832 s, 866 t, 879 s (1283), 904 t, 1194 n, 1196-1200 n (1284), 905 s, 909 s, 1203 § 45 t, 1204-1205 n (1288), 1124 s/n, 1125 n, 1173 s/n, 1174 t (1289), 1142 n/t, 1143 n/c, 1179 c (1290), 1180-1183 n, 1184 c (1291), 1193 n/c, 1215 n (1292), 1127 c, 1128 n (1293), 916 t, 1169 c, 1251 c (1294), 927-928 t (1295), 1226 s, 1227-1235 n (1299). Lanfrancus de Valle notarius: 302 t (1314). notarius et cancellarius comunis et ducis Ianue: 1269 n (1346). Lanfrancus de Vassallo notarius: 955 t, 957 t (1289). Lanfrancus de Zoalio sacri Imperii notarius: 819 s (1332). sacri Imperii notarius et comunis Ianue cancellarius: 827 s, 1269 s (1346). Lanfrancus Rolandi de Castelliono notarius: 879 t, 1129 t (1276). Lantelmus (vol. I/3, pp. V-X; I/6, p. VI) notarius: 43 n, 51 n n.q., 79 n, 106 n, 128 n, 266 n, 431 n, 488 n, 558 n (1233-1235). notarius sacri palatii: 31 s, 43 s, 47-50 s, 129 s, 141 s, 192 s, 251 s, 256-257 s, 260-263 s, 265267 s, 273 s, 276 s, 418-422 s, 428-430 s, 433-435 s, 440-441 s, 443 s, 446 s, 450 s, 452-455 s, 458-466 s, 468-474 s, 485 s 492 s 494-504 s, 507 s, 509-519 s, 521-524 s, 526-527 s, 529 s, 532-536 s, 538 s, 540-542 s, 545 s, 548 s, 555-557 s, 559-562 s, 564-566 s, 568-573 s, 580 s, 950 s, 974 s (1233), 98 s, 294-296 s, 300-310 s, 359-364 s, 447-449 s, 456-457 s, 475 s, 581 s, 583-585 s, 587-591 s, 593-597 s, 603-604 s, 608 s, 611 s, 614 s, 647-648 s, 650-652 s (1234), 445 s (1233-1235), 476-478 s, 546-547 s (1235), 340 s (1237). – 387 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA s notarius publicus: 657 n (1330). notarius publicus auctoritate imperiali Narbone: 368 s (1330). Laurentius de Sancto Leonardo (vol. I/4, p. XI) regius publicus Messane notarius: 755 s/n (1260). Leo notarius, de Alma: 770 n (1250-1260). Leo Falaca notarius: 1163 t (1280). Leo Rebicius notarius: 770 n (1260). Leonardus notarius comunis Ancone imperialis aule: 356 s/n (1220). Leonardus f. Conradi de Gracemano notarius: 1230 t (1299). Leonardus de David sacri Imperii et comunis Ianue notarius: 1240 s (1301). Leopardus f. Bonacursi de Avene notarius, civ. Pisarum: 1203 § 45-1205 n (1288). imperiali auctoritate notarius: 1203 § 45 s (1288). Leopardus f. Frenecti notarii de Sancto Petro de Pisis imperiali auctoritate iudex ordinarius, notarius et scriba camere Henrici VII: 1261-1262 s/n (1311). Leopardus de Quoça notarius cancellarie Pisani comunis: 1220 § 25 t (1299). Lombardus Spinula notarius et scriba comunis: 1246 t (1295). Loterius (vol. I/6, p. VI) notarius: 1126 n (1267). notarius palatinus: 1126 s (1267). Loysius Calvus, Loysius Calvus de Porta (vol. I/4, p. VI; vol. I/6, p. XXVII) cancellarius comunis Ianue: 1222 n (1299), 1 t, 29 t, 31 t, 37 t, 39 t, 41-43 t, 46-47 t, 51 t, 54 t, 59 t, 69 t, 76 t, 79 t, 86 t, 96 t, 101 t, 106 t, 112 t, 126 t, 128 t, 152 t, 180 t, 218 t, 245 t, – 388 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA notarius: 904 t (1263), 921 t (1271), 922 t n.q. (1272), 857 t (1273), 1085 t (1275), 285 t, 726 s/c/n, 879 t, 1024-1028 t, 1030 t (1276), 1145-1146 t, 1148 t, 1150 t, 1154 t (1279), 855 t n.q., 886 t, 1160 t, 1162 t (1280), 873 t (1281), 1164 t (1282), 910-912 t (1288), 913-914 t, 1166-1167 t (1289), 1142 t, 1175-1178 t (1290), 916 t, 1219 t (1294), 918 t (1295). notarius et cancellarius comunis Ianue: 285 t (1276), 1219 t (1294), 918 t (1295), 1220 § 24 n (1299). scriba comunis Ianue: 944 t (1301). scriba potestatis et capitaneorum Ianue: 878 t (1281). notarius et scriba comunis: 1246 t (1295). Loysius Rollandi de Monterubeo sacri Imperii notarius: 749 s (sec. XIV). Luchensis notarius, de Sancto Miniato: 1198 n (1284). Luparellus Bonacius imperialis aule notarius: 1053 n (1256). Madius (vol. I/3, IX) notarius: 569 n (1233). imperialis aule notarius: 98 s (1227), 831 n (1230). scriba comunis Ianue: 521 t, 571 t (1223), 275 t (1225), 98 n, 547 t (1227), 569 n (1233), 638 n (1235), 675 t (1239). Manfredus sacri palacii notarius et iudex: 1186 s (1281). Manfredus de Cornaredo f. Uberti notarius: 640 n (1227). scriba: 441 t (1222). – 389 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA o notarius: 1257 t (1317). Manfredus Macarius sacri palatii publicus notarius: 838 s/n (1278). Manuel de Albara notarius: 835 t (1249). Manuel Durantis notarius et scriba curie potestatis Ianue: 363 s (1313). Marcellinus notarius civitatis Ancone: 355.2 s/n (1208). Marchio scriba: 554 t (1223). Marchisius Caballus (vol. I/3, p. VIII; vol. I/6, p. XIV) notarius: 479 c (1233). Marchisius de Serramaiore notarius: 1138 n (1273). Marchisius f. Oberti de Domo (vol. I/3, p. IX; vol. I/4, p. VI; vol. I/6, p. XIV) notarius: 362-363 n (1174), 1269 c n.q.(1204), 269 s (1207), 270 s (1208), 271 s (1209), 513514 c (1210), 585 n, 883 n n.q. (1211), 273 n (1214), 509 c (1217), 517 n (1218), 440 n, 443 n (1222), 501-502 c, 504 c, 521 c (1223), 512 c, 515 c, 547 n, 747 n (1224). notarius sacri Imperii et iudex ordinarius: 585 s (1211), 272-273 s, 276 s (1214), 584 c (1215), 517 (1218) s, 439-440 s, 442-443 s (1222), 547 s (1224). scriba: 565 c (1211), 276 c, 279 c (1214), 428-429 t, 438 t, 518 n (1218), 440-441 n (1222), 368 t, 498 t, 510 c/n, 511 c, 881 t, 997 t (1224), 241 n (1227). scriba comunis Ianue: 668 t (1212), 725 n (1224), 275 t (1225). Marcus scriba: 892 t, 895 t (1259). Marcus Nicholay notarius: 302 s/t (1301). Marignanus notarius, de Inutolo, consil. Pisarum: 1022 n (1254). Marinus de Guidone notarius: 45 s (1141). – 390 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA notarius: 922 t n.q. (1272), 857 s/n (1273), 903 s, 906 s/n, 907-908 s, 1087 s/n, 1194 n (1274), 789 s, 879 s, 1129 s (1276), 1086 s/n (1283), 1053 s/n, 1058 s/n (1288), 955 s, 957 s (1289), 1143 n (1290). subscriba comunis Ianue: 824 t (1267). Martinus de Magdalena Parisiensis notarius publicus comitis Provincie: 819 t, 820 n (1262). Martinus de Leone notarius: 1220 § 23-1223 t (1299). Massimus de Iudicibus notarius et cancellarius comunis Ianue: 1274 t (1392). Mastrucius imperialis aule notarius: 1139-1140 n (1277). Matheus notarius regis Sicilie: 290 n (1156). Matheus Caseus, f. Ingirrami notarius et iudex, de Sassaro: 1224 t (1299). imperiali auctoritate notarius et iudex ordinarius: 1224 s (1299). Matheus de Ricio notarius: 739 n (1252). Maçucus notarius de Alexandria: 651 n (1192). Melanus Grillus notarius: 761 n (1251). Michael notarius: 594 s/n (1209). Michael Bonaventura notarius: 1273 n (1340-1344). Michael Bonifacius presbiter, plebanus Sancte Marie Iubianici o de Iubianico, cancellarius Venetiarum: 357 s/n (1218), 358 s/n (1228). Michael Boterius notarius: 1170 n (1282). – 391 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA ) sacri Imperii notarius: 726 s (1294), 1194 s (1313). Milo de Terlitio notarius regis Sicilie: 292 n (1200). Miranus f. Passaguadi Cochi notarius: 640 n (1227). Musa: v. Baldicio Musa. Nichiforus Ocumnos o Comnos cancellarius imperatoris Andronici Paleologi: 1266-1267 n (1303). Nicola notarius: 1222 n (1299). Nicola (vol. I/4, p. XI) publicus notarius Bibini: 743 s/n (1257). Nicola scriba, de Portuvenere: 1088 n (quondam 1286). Nicola f. Alamanni Rubei notarius, de Pisis: 1222 n (1299). Nicola Bambaxarius (vol. I/ 4, p. VI) notarius: 819-820 s (1262). Nicola de Ardiciono notarius sacri Imperii: 717 s (1306). Nicola de Camulio notarius: 1261 s (1311). Nicola de Castellione notarius: 1231 t, 1233 t (1299). Nicola de Castello (vol. I/4, p. XI; vol. I/6, p. XIV) scriba: 751 c (1261). notarius: 1269 n (1346). Nicola de Clavari notarius: 1012 s/n (1236). – 392 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA a cancellarius comunis Ianue, custos privilegiorum: 832 s (1247, sec. XV). notarius et cancellarius comunis Ianue, custos privilegiorum: 475 s (1247, sec. XV). Nicola de Gavarr[...] notarius: 793 s (1248). Nicola de Girardo notarius, de Clugia: 1226 n (1299). Nicola de Murruella sacri palacii notarius: 717 n (1251). Nicola de Musso notarius: 754-755 t, 793-798 t, 816 t (1262). Nicola de Parma notarius: 1266 n (1304). Nicola de Pontori scriba: 867 t (1277). Nicola de Porta (vol. I/4, p. VIII) notarius: 829 t (1247), 833 t (1248), 715-717 t, 720 c, 722 c, 727 n, 762-763 t, 1050 t (1251), 713 t, 714 t n.q., 708 t, 747 t n.q., 748 t (1252), prologo n, 19 t, 22 t, 24 t, 34 t, 38 t, 54 t, 57 t, 6364 t, 73 t, 81 t, 94 t, 113 t, 160 t, 163 t, 177 t, 580 t, 614 t, 1003-1007 t, 1009-1021 t (1253), 61 t, 724 t (1254), 1029 t n.q., 1044-1047 t, 1049 t, 1051 t (1255), 1056 t, 1058 t (1256). sacri Imperii notarius: 346 s (1249). scriba: 703 t (1252), 1025 t (1254). Nicola de Racione (vol. I/6, p. VIII) notarius: 1091 n (1284). notarius regis Francie: 1091 s (1284). Nicola de Sancta Iulia de Clavaro sacri Imperii notarius: 45 s (1346). Nicola, Nicolaus, Nicolosus de Sancto Laurentio, magister (vol. I/3, pp. V, VIII, X; vol. I/4, pp. V-IX, XI, XII, XV-XVII, XX-XXIII; vol. I/5, p. VI; vol. I/6, pp. IX, XV, XVI) notarius: 20 n. n.q., 717 n (1267), 716 n (1301). notarius sacri palatii: 705-715 s, 718-724 s (1252), prologo, 19 s, 54 s, 57 s, 63-64 s, 73 s,81 s,94 s, 113 s, 142 s, 160 s, 163 s, 177 s, 197 s, 252-253 s, 255 s, 263 s, 268 s, 273 s, 275 s, 279 s, 282 s, 288 s, 293 s, 299 s, 310 s, 350 -351 s, 364 s, 378 s, 417 s, 430 s, 449 s, 461 s, 580 s, 614 s, 652 s, 667 s, 681 s, 704 s (1253), 358 s, 479 s, 1050 s (1254), 1024-1029 s, 1044-1047 s, 1049 s, 1051 s (1255). – 393 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA ) notarius: 756 n (1257). sacri Imperii notarius: 756 s (1257). Nicola de Vallario notarius: 363 t (1313). Nicola Durantis notarius: 716-717 t (1251). Nicola Fatinanti notarius, consil. comunis Ianue: 1274 n (1392). Nicola Framba notarius: 924 n n.q. (1271), 842 t n.q., 845 t, 847 t, 1114 t (1278), 846 t, 1122 t, 1150 t (1279), 855 t n.q., 886 t (1280). Nicola Gibus scriptor: 832 t (1247). Nicola Pancianus notarius: 1050 t (1254). Nicola Panis f. Ogerii notarius: 584 t n.q. (1215), 423-430 s, 438 n n.q., 517 t n.q., 623-624 s/n (1218). Nicola Petri Bacechi notarius publicus: 1130 n (1229). Nicola Pontadoris notarius, iudex ordinarius et cancellarius comunis Luce: 871 s, 872 n (1280). Nicola Scurlaspetus notarius: 883 t (1283). Nicola Spaerius notarius: 715 t, 727 t, 760 t n.q., 763 t (1251), 708 t, 712-714 t, 748 t (1252), 479 t (1253), 724 t, 1030-1031 n (1254). sacri Imperii notarius: 1031 s (1254). scriba: 1025 t (1254). Nicolosus (vol. I/3, p. VII) notarius: 604 s, 611 n (1224). notarius sacri palatii: 610 s, 612 s (1224), 611 s (1224). – 394 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA e notarius, scriba cancellarie comunis Pisarum: 1201 n (1288). Nocchus Maschionis (vol. I/6, p. XV) notarius, de Pisis: 1203-1209 n (1288). Nudrisius f. Demiani Bullii de contrata Sancti Fidelis Potre Nove, civis Mediolanensis notarius sacri palacii et scriba comunis Mediolani: 677 s/n (1240). Obertus cancellarius (si sottoscrive solo in qualità di publicus testis) cancellarius: 73 s (1144), 63 s, 84 n (1145), 934 n (1146), 90-91 n, 100 t, 136-137 s, 267 s (1147), 110 t (1148), 178 n (1154), 177 s, 179-181 n (1155), 38 s (1156), 185 n, 190 t, 192 t (1157), 268 s (1162). Obertus forse piacentino notarius sacri palacii: 178 s (1154). Obertus notarius: 650 n (1192). notarius sacri pallatii: 650 s (1192). Obertus Bandus f. Manfredi Bandi de Sancto Michaele ad Clusam notarius comunis Mediolani: 625 s/n (1232). Obertus Canata notarius: 863 t (1276). Obertus de Bisanne notarius: 369 n (1219). Obertus de Castagnola (vol. I/6, p. XIV) notarius: 681 n (1239), 1101 c (1251), 1098-1099 n (1251). Obertus de Cerredo notarius: 1021 n (1236) n, 1007 s/n (1251). Obertus de Clavaro notarius: 413 s/n (1224). Obertus de Guidono (vol. I/4, p. XI) notarius, de Placentia: 744 s/n (1257). – 395 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA notarius: 373 t n.q. (1225), 912 t (1228), 761 n (1243-1244), 762 t n.q. (1251), 719 t n.q. (1253). scriba: 763 t (1251), 667 t (1253). scriba comunis Ianue: 911 t (1228), 831 t (1230), 675 t, 569 n (1233), 676 t (1239), prologo n, 19 t, 22 t, 24 t, 34 t, 38 t, 54 t, 57 t, 63-64 t, 73 t, 81 t, 94 t, 113 t, 142 t, 160 t, 163 t, 177 t, 197 t, 252-253 t, 255 t, 263 t, 268 t, 273 t, 275 t, 279 t, 282 t, 288 t, 293 t, 299 t, 310 t, 350-351 t, 364 t, 378 t, 417 t, 430 t, 449 t, 461 t, 580 t, 614 t, 652 t, 681 t, 724 t (1253), 358 t (1254). Obertus de Mercato notarius: 467-468 c, 471 n (1218). Obertus de Nicia (vol. I/5, p. XI) notarius: 858 s (1277), 853 t (1280). Obertus de Padua notarius: 859 t, 1139 t (1277), 1112 n (1278), 1194 n (1284), 1196-1200 n (1284), 1180-1184 n (1291), 1231 t, 1233 t (1299), 1239 t n.q. (1301). Obertus de Terralba (vol. I/6, pp. VIII, XXI, XXIV) notarius: 1181 n (1282), 1180 n (1283), 1182 n (1284), 1206-1209 n (1288). notarius comunis Ianue: 872 t (1280). Obertus Faolus notarius, de Varagine: 1256 n (1285), 1143 t (1290). Obertus Mazurrus cancellarius: 1270 n (1333). sacri Imperii notarius et cancellarius comunis Ianue: 1271 n/s (1349), 1272 s (1351). Obertus Terimellus o Trainelli o Trainellus o Trumellus o Turimellus notarius: 789 n (1241), 766 n, 783-784 n (1258). Obertus Testa notarius: 1248 n (1299). notarius sacri palacii: 1248 s (1299). Octo, Otto alessandrino notarius: 652 t (1192). notarius sacri palatii: 97 s, 647 s, 650 s (sec. XIII in.). Oddo, Otto (vol. I/6, p. VIII) notarius: 431-435 s/n (1220), 993 s/n (1221). – 396 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA r notarius: 331 n (1190), 334 n (1192). Oddoinus notarius, consil. Terdone: 623 n (1218). Ogerius scriba: v. Ogerius Panis. Ogerius scriba: 675 t (1239). Ogerius Bucanigra notarius: 767 t (1259), 754 n (1262). notarius comunis Ianue: 1059 t (1258), 754 s (1262). sacri Imperii et comunis Ianue notarius et cancellarius: 749 s/n (1261). scriba comunis Ianue: 737 t (1258). Ogerius de Castagnola (vol. I/6, p. VIII) sacri palatii notarius: 985-987 s (1230). Ogerius Fornarius notarius: 1009 s/n (1235), 1010 s/n (1236). Ogerius Panis (vol. I/3, p. IX) notarius: 923 n n.q. (1175), 296 n n.q., 298 n, 396 s/n (1186), 331 t n.q. (1190), 420 t, 473 n n.q., 534 t n.q. (1192), 453 t n.q. (1199), 533 n n.q. (1203), 523 c n.q. (1206), 582 t n.q. (1214), 566 n (1215), 423 t n.q., 428-429 t n.q., 436 t n.q., 438 t n.q., 623-624 t n.q. (1218). scriba: 382-384 t (1164), 562 n (1173), 247-248 n (1180). Oldradus Faxiolus f. Alderici notarius: 630 n (1227), 631 n n.q. (1233). notarius sacri palacii, de Mediolano, de contrata Sancti Georgii in Pallacio: 640 s/n (1227), 636 s (1228). Oliverius (vol. I/3, p. IX) notarius: 455 n (1199), 441 s/n (1222), 570-571 c (1223). scriba comunis Ianue: 446 t, 521 t (1223), 275 t (1225). Opiço (Opicinus) Bonifatius scriba de Capriata: 519 n (1228). Opicino de Musso f. Petracii (vol. I/4, p. XI; vol. I/6, pp. XIV, XVI) notarius: 1190 n (1257), 736-738 c, 764-765 c (1258), 1137 c (1259), 739-742 c (1259), 744745 t, 766-767 t n.q., 768 t (1260), 775 n, 788 c, 794 n, 53 n (1261), 796 n (1261), 1136 c (1261). – 397 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA sacri Imperii notarius: 1190 (1257) s. scriba: 735 c/t (1258-1260), 706 t, 708 t, 715 t, 727 t, 729 t, 733 t, 736-743 t, 746-748 t, 756765 t, 769 t (1260). Oprandus f. Ottonis Capelli de Caminadella notarius: 630 n (1232). imperiali auctoritate notarius: 627-630 s (1232). Orlandus Rustibelli notarius: 1026-1027 t n.q., 1028 t (1254). Otavianus de Nerbona notarius: 1256 n (1307). Otto Discomia sacri palatii notarius: 834 n (1248). Ottobonus notarius: 392 n, 394 n, 403 n (1192). imperialis aule notarius: 392-394 s, 403 s (1192). Paganus f. Benedicti notarius, consil. Sancti Stephani: 901 n (1279) n. Paganus de Serra (vol. I/6, p. VIII) notarius: 1135 s/n, 1136 n (1261). Paganus de Valario sacri Imperii notarius: 302 s/n (1295). Paiarinus scriptor: 346 n (1215). Parixius f. Iacobi a Prato notarius: 1230 t (1299). Parisius Rustici notarius ancianorum Florencie: 1030 t (1254). Patriarcha scriba: 1054 t (1256). Paulus Gallopus notarius: 789 n (1276). – 398 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA s notarius: 1270 n (1320). Pelegrinus notarius de Massa: 564 n (1174). Percival Henricus notarius: 878 n (1281). Peregrinus de Bocha notarius: 1265 n (1329). Peronus de Cornaredo notarius civitatis Mediolani: 1226 n (1299). Petracius de Musso (vol. I/4, pp. VIII, XI; vol. I/6, p. XIV) notarius: 1046 t (1254), 734-735 t n.q., 764-765 t n.q. (1258), 741 t n.q. (1259), 787 c/t (1259-1261), 1253 t (1260). scriba comunis Ianue: 724 s/t (1241-1254). Petrus notarius: 652 n (1192). notarius sacri palatii: 652 s (1192). Petrus notarius, de Castro Sarzane: 890 n, 901 n (1279). Petrus Andree notarius publicus Montispesulani: 363 t (1214). Petrus Barberius notarius Saonensis: 717 t (1306). Petrus Cassiola notarius: 1220 § 24 t (1299). Petrus Clari notarius Montispesulani: 302 s/t (1301). Petrus Curubus notarius: 302 s (1301). Petrus Dardella cancellarius comunis Ianue: 1193 n (1292). notarius: 1184 t n.q. (1291), 1215-1216 t (1292), 1127 t (1293). notarius et cancellarius comunis Ianue: 918 t (1295). – 399 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA notarius et cancellarius comunis Ianue: 1274 t (1392). Petrus de Clavica notarius: 710 n (1249), 1054 t (1256). Petrus de Fonte Alerio publicus notarius Montispesulani: 703 s (1252). Petrus de Furno notarius consulum Montispesulani: 374 n (1225). Petrus de Marino notarius: 1059 t (1258). Petrus de Montelauto notarius publicus auctoritate imperiali: 1268 n (1336). Petrus de Musso f. Petracii notarius: 749-752 t, 770 t, 787-788 t, 790 t (1261). notarius curie domini capitanei: 882 t (1261). Petrus de Quadres imperiali auctoritate notarius publicus, civis Barchinonie: 1268 t/s (1336). Petrus de Quarto notarius o vicarius curie Nemausi: 1091 t (1284). Petrus de Reza f. Guillelmi sacri Imperii notarius publicus et cancellarius comunis (et ducis) Ianue: 827 s (1346). notarius publicus et cancellarius comunis Ianue: 1256-1257 (1317), 827 n, 1269 n (1346), 1270 n/s (1320-1333). Petrus de Sancto Melione scriptor: 300 s (1230). Petrus de Trucho notarius: 717 t (1265). Petrus episcopus Lectorensis cancellarius regni Sicilie: 1239 n (1301). Petrus Ferrarius notarius sacri palatii: 97 s, 647 s, 650 s (sec. XIII in.). – 400 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA s notarius, de Castro Sarzane: 886 n (1279). notarius sacri palacii: 901 s (1279). Petrus f. Gualteroti de Soleria notarius: 886 n (1279). sacri palatii notarius: 888-889 s (1279). Petrus Guaraschus (vol. I/6, p. VIII) notarius: 1128 n (1293). notarius sacri palacii: 1128 s (1293). Petrus Liores sacri palacii notarius: 516 s/n (1202). Petrus Mota notarius curie Grassi: 909 t (1288). Petrus Oeser cancellarius Petri regis Aragonum, archiepiscopus Auguste: 1268 t (1336). Petrus Petri Rufi notarius: 674 s/n (1234). Petrus f. Ramponi de Gagnio notarius sacri palatii de Mediolano: 625 s/n (1232). Philippus de Sauro notarius: 827 n (1246), 829 n (1247), 362 t (1258-1262), 420 t, 431-433 t, 1130 t (1259), 825 n (1267). Philippus de Scarmundia notarius: 469 n, 471 n (1219). palatinus notarius: 469 s (1219). Philippus Iohannis de Sancto Miniato notarius et officialis Pisani comunis: 1225 t (1299). Placentinus (vol. I/6, p. VIII) notarius: 984 n (1229). sacri Imperii notarius: 982-984 s (1229). Pomus notarius: 648 s (1224). notarius de Capriata: 517 n, 518 t (1218). – 401 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA s scriptor: 294-295 s (1149). Precival de Baldizono notarius: 1145 t (1279). Prepositus notarius, de Trioria: 772 n (1261). Proinus o Prohinus de Sancto Stephano magister: 901 t (1279). notarius: 865 n, 1102 n (1259). sacri palacii notarius: 1102-1103 s (1259). Quirichinus de Mezano f. Bertholini notarius: 527 s/n (1346), 749 s/n (sec. XIV). Radulfus, antiocheno cancellarius: 337 t (1127). Radulfus cancellarius Regni Cypri: 348 n (1218). Radulfus notarius: 335 n n.q. (1192). Raimundus (vol. I/6, p. VIII) notarius: 972 s/n (1164). Raimundus scriba: 751 n (1261). Raimundus Bedonus scriptor et publicus notarius: 360 s (1171). Raimundus Catalani notarius publicus Narbone: 828 n (sec. XIII-XIV). Raimundus de Corvo notarius Massilie: 375 s (1229). – 402 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA notarius Ferrandi III regis Castelle: 721 s/n (1251). Raimundus Gaucelini (vol. I/4, pp. VII) notarius, consul Tarascone: 663 s (1202). Raimundus Rabacia notarius: 1170 n (1281). Raimundus Teri (vol. I/4, p. VII) notarius: 658 s (1204). Rainaldus notarius: 442 n, 443 n n.q. (1222). Rainaldus de Langasco notarius: 522 n (1201). imperialis aule notarius: 522 s (1201). Rainaldus Iacobi de Signa notarius, de Florencia: 1194-1200 n (1284). imperiali auctoritate notarius: 1194 s (1284). Rainerius f. Andree Testarii notarius: 1225 n (1299). notarius, iudex ordinarius atque scriba publicus cancellarie Pisarum: 1220, i §25 n, 1225 n (1299). imperiali auctoritate iudex ordinarius atque notarius et cancellarie Pisani comunis scriba publicus: 1225 s (1299). Rainerius de Navaccho notarius et cancellarius comunis Pisarum: 1022 t, 1024 t, 1029 t (1254). Rainerius de Reate Apostolice Sedis auctoritate notarius: 840 s (1279). Rainerius de Sancto Concordio notarius, civ. Pisarum: 1203 §45-1205 n (1288). Rainerius domini Orlandini comitis palatini Advocatorum iudex ordinarius, notarius et scriba comunis Sarzane: 900 s (1279). notarius et scriba Sarzane: 886 n (1279). – 403 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA i notarius: 362 n (1377). sacri Imperii notarius: 362 s (1377). scriba curie dominorum consulum callegarum: 362 n (1377). Raphael Vacha de Sancto Thoma notarius: 362 n (1377). notarius, scriba deputatus pedagiorum Gavii et Vultabii: 362 s (1377). Raulus causidicus cancellarius: 362-363 t (1174). Ricardus (vol. I/6, p. VIII) notarius: 970 s, 971 s/n (1128), 138 s (1130), 139 n (1144). Ricardus notarius: 886 n (1279). notarius sacri palatii: 887 s (1279). Ricardus de Plathealonga auctoritate imperiali notarius publicus: 1268 n/s (1336). Ricardus de Regio sacri palacii notarius: 1045 s/n, 1046 n, 1047 s/n (1254). Ricobonus scriba comunis Ianue: 675-676 t (1239). Ricobonus Coxannus (vol. I/4, p. VIII) notarius: 503 s/n, 504 n (1223), 336 s, 510 s/n, 515 s/n (1224), 547 s (1227), 633 s/n (1228), 707 c (1252). Ricobonus de Cornilia notarius: 857 n (1273). Ricobonus Iacopini de Pontremulo notarius: 1240 s, 1260-1265 s (1331), 1267 s (1331). Ricobonus Millomini notarius: 716-717 t (1251), 749-752 t, 770 t, 787-788 t, 790 t (1261). Ricobonus Paiarinus (vol. I/5, pp. VI, VII, IX, XI-XIII; vol. I/6, p. VI) notarius: 957 n (1267). sacri palatii notarius: 286-287 s, 749 s, 822 s, 824-826 s, 828-834 s, 955 n, 965 s (1267). – 404 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA s notarius: 712 n, 1018 n, 1019 s/n (1252). sacri Imperii notarius: 1018 s (1252). Robertus scriptor iudicis Turritani: 405 s/n (1166). Rolandinus de Manarolia notarius et cancellarius comunis Ianue: 827 s/n (1346). Rolandinus de Richardo sacri palatii notarius: autentica, con mandato del 1301, pressoché tutti i docc. di Duplicatum e della seconda parte del Liber A. Rollandus notarius, de Paxano: 982-984 n, 987 n (1229). Rollandus de Biaxia notarius: 857 n (1273). Rollandus de Manarolia notarius et cancellarius comunis Ianue: 1268 s (1346). Rollandus, f. Montanini de Blascia scriba: 1097 t (1251). Rolandus Richardus notarius palatinus publicus et comunis Astensis: 1235 n (1299). Romedeus Sedacerius notarius publicus Valencie: 302 t (1305). Romeus notarius, de Unelia: 1186 n (1281). Rostagnus notarius publicus de Areis: 376 t, 378 s/n (1229). Rubaldus Fenus notarius: 720 n (1251). Rubeus de Orto scriba comunis Ianue: 19-20 t, 22 t, 24 t, 34 t, 38 t, 54 t, 57 t, 63-64 t, 73 t, 81 t, 94 t, 113 t, 142 t, 160 t, 163 t, 177 t, 197 t, 252-253 t, 255 t, 263 t, 268 t, 273 t, 275 t, 279 t, 282 t, 288 t, 293 t, 299 t, 310 t, 350-351 t, 358 t, 364 t, 378 t, 417 t, 430 t, 449 t, 461 t, 479 t, 580 t, 614 t, 652 t, 667 t, 681 t, 704 t, 706-712 t, 714-715 t, 717-724 t, 727 t, 729 t, 733 t, 735-749 t, 751-771 t, 787-788 t, 790 t, 793-798 t, 816-818 t, 821 t, 824 n n.q. (1267). – 405 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA s notarius: 633 n (1228). Rufinus scriba, de Alexandria: 651 n (1192). Rufinus Arancaboscus notarius: 559 n (1232). notarius palatinus: 558-559 s (1232). Rufinus de Calcinaria notarius: 637-639 n (1235). sacri palatii notarius: 637-639 s (1235). Rustichinus notarius, scriba anzianorum Florencie: 1028 s (1254). Rusticus notarius publicus: 1024 s (1254). Sachinus f. Nuveloni notarius: 886 n (1279). Saffirus de Boccassis notarius: 1232 t (1299). Salmon notarius: 254 s, 255 s/n (1197), 486-491 s, 492 s/n (1228). Salustius notarius: 43 s/n (1137), 34 s (1140). Salvetus Bonaiuncte notarius comunis Sassari: 1224 s/n (1299). Salvus de Trebiano notarius: 1192 n, 1244 n (1284). notarius domini Iacobi comitis palatini de Lomello: 1243 s (1283), 1244 s (1284). Samuel Calvus notarius: 881 t (1282). Sanctius cancellarius regis Alfonsi X, episcopus Toletani: 946 n (1255). – 406 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA r notarius regis Sicilie: 289 n (1156). Scolarius notarius: 871 n (1280). Scorcialupus f. Gualandi de Abbate notarius: 1029 t (1255). Secundus scriba Nauli: 465 n (1202). Silanus de Oldrana notarius: 762 n (1251). Stabilis Octaviani de Sexto notarius: 915-916 n (1294). Stephanus (vol. I/4, p. VII) notarius: 666 s (1202). Stephanus de Cipro publicus imperiali auctoritate notarius et iudex ordinarius: 1265 s/n (1329). notarius Henrici regis Cipri: 1265 n (1329). Stephanus Ianuarii de Campo notarius, scriba ancianorum Pisani populi: 1220 §26 t (1299). Stephanus magister notarius: 674 t (1234). Stephanus Saluti notarius proprius domini Karoli, regis Sicilie: 909 s (1288). Stephanus Testera notarius: 229 s, 585 s (1500). Suerius Petri, electus Zamorensis notarius regis Legione: 946 n (1255). Syfredus notarius Andorie: 488-491 n (1228). Symon cancellarius, iudex, iuris peritus: 857 t (1273), 846 t (1279), 1210-1214 t (1287). – 407 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA a notarius: 726 t, 789 t (1276). Symon de Bitxes notarius publicus Valencie: 302 t (1305). Symon de Palaçolo sacri Imperii notarius: 309 s, 310 s/n, 944 s (1233). Symon de Pomario notarius: 823 t (1264). Symon de Todescha notarius: 853 t (1280). Symon Donati (vol. I/3, pp. V-VII) notarius: 283-293 s, 297-299 s, 365-376 s, 378 s (1229), 474 s (1229-1230). Symon Donnus f. Ghiandonis Conciati Romani imperatoris iudex ordinarius et notarius, de Lucha: 872 s (1280). Symon Spaerius (vol. I/4, p. XI; vol. I/6, p. XIV) notarius: 471 s/n (1227), 801-806 t, 808 t, 814-816 t n.q. (1228), 768-769 s/n (1234), 1190 c (1242). Symon Speciarius notarius: 883 t (1283), 1215 n (1292). Tadeus de Boiasco notarius: 771 t (1264). Tadeus Rufini (vol. I/4, p. XI) notarius: 757-759 s/n (1260). Talentus notarius, civ. Florencie: 1028 t, 1030 t (1254). Taliamentus notarius, scriba ducatus Venetiarum: 723 t (1251). Tantus cancellarius ducatus Veneciarum: 916 t (1294), 1227-1229 t, 1234 t (1229). – 408 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA s notarius, de Portuvenere: 1033 t (1256). Tarvisius de Guascono notarius, scriba ducatus Veneciarum: 1229 t, 1234 t (1229). scriba ducatus Veneciarum: 1227-1228 t (1299). Thomainus Ferrarius notarius: 742 t (1259). Thomas notarius: 536 n (1200). Thomas de Ponzonis notarius: 1154 n (1279). Thomas de Sancto Laurentio (vol. I/3, pp. V, X) notarius: 617 s, 618 s, 620-626 s, 630-639 s (1235), 577 s, 580 s, 640-642 s, 645 s (1236). Thomas de Stanpa notarius domini Henrici Imperatoris: 621 s/n (1202). Thomas Guerra de Neapoli notarius iudicis Arboree: 1224 t (1299). Thomas Iussus notarius et comunis Monaci massarius: 754 n (1363). Thomas Leonis de Luca notarius: 1196-1197 t (1284). Thomas Piterius notarius, de Alexandria: 838-839 n (1278). Thomas Porcus notarius: 1236 n (1300). Thomas Usbergerius, f. Flamengi Usbergerii notarius civitatis Mediolani: 1226 n/s, 1227-1235 n (1299). Tramerinus dictus Merotius, f. Guidonis notarius et iudex ordinarius: 1198 n (1284). – 409 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA s cancellarius: 285 s (1162). Ugo cancellarius: 565 t (1211), 273 t, 276 t (1214), 357 n (1218), 368 n (1224), 640 n (1227), 474 t, 480 n, 481 t (1228). Ugo scriba: 356 n (1220). Ugo notarius: 542 s n.q. (1127). Ugo sacri palatii notarius: 923 n (1273). Ugo notarius, de Cervo: 827 n (1239). Ugo Datti notarius: 1202, 1206-1209 n (1288). Ugo de Bernardi Marignani iudex et notarius: 673 t (1188). Ugo de Campellis notarius: 363 t (1313). Ugo de Castelleto (vol. I/3, p. IX; vol. I/6, p. XIV) notarius: 583 c (1214), 584 t (1215), 603 c, 623 t (1218). Ugo de Salario, Ugo f. Guillelmi de Salario (vol. I/4, p. XXI) notarius: 566 c (1215) c, 518 s/n (1218), 726 n (1241). Ugo de Terro (vol. I/6, p. XV) notarius: 1091 c (1279). Ugobonus notarius, de loco Gavio: 631 t (1233). scriba: 503 t (1223). Ugolinus de Scalpa (vol. I/5, p. XI; vol. I/6, p. VIII) notarius: 838-841 t, 848-849 t, 1148 t, 1187 n (1279), 856-857 t, 1159-1160 t (1280), 877 t (1281), 1192 n (1285), 910-912 t (1288), 1125 n (1289). notarius almi/sacri Imperii: 827 s, 1187 s (1279), 883 s (1283), 1192 s (1285), 1125 s (1289). – 410 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA o notarius, cancellarius comunis Pisarum: 1022 t, 1029 t (1254). Ugolinus Frederici notarius et cancellarius comunis Pisarum: 1022 t, 1024 t, 1029 t (1254). Urso magister (vol. I/4, p. XVIII) notarius: 669-670 n, 675 n, 1001 n (1239), 734-735 t n.q., 764 t n.q., 765 t (1258), 1003 n, 1020 n (1235). sacri palacii notarius: 675 s, 676 s/n, 681 s/n, 1001 s (1239). Valente scriba: 503 t (1223). Varcus f. Rainerii de Podio Bonici notarius: 1198 n (1284). Vassalinus Bellengerii de Sigestro (vol. I/5, p. XVI) notarius: 893 n (1258-1301), 892 s, 896 s/n, 899 s/n (1278). Vassallus notarius: 583 s (1233). Vassallus Gallus scriba: 517 t, 624 t (1218), 520 n n.q (1223). scriba comunis Ianue: 275 t (1225). Vegnutus de Ylice f. Conforti notarius, de Illice: 1088 n (1286). imperialis aule notarius: 902 s (1256). Veltris Dombelinghi notarius, de Luca: 1196-1200 n (1284). notarius et cancellarius Lucani comunis: 1194 n (1284). Vernacius notarius: 980 t (1211). Vicedominus de Sygestro notarius: 490 t (1228). Vitalis Barcerominus notarius, iudex ordinarius, cancellarius comunis Pistorii: 1197 n (1284). – 411 – I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA I LIBRI IURIUM DELLA REPUBBLICA DI GENOVA ) notarius: 761 t (1243), 1060 n (1256). sacri palacii notarius: 1060 s (1256). Vivaldus de Susilia f. Iohannis (vol. I/6, pp. IX, XIV-XVI) notarius: 827 t (1246), 829-830 t, 831 t n.q. (1247), 833 t (1248), 1032 c (1254). sacri palatii notarius: 61 s (1254) s, 1030-1032 s (1255). Zuivinus notarius: 637 n, 639 n (1235). – 412 – I N D I C E I N D I C E