Gli Archivi Pallavicini di Genova * * Gli Archivi Pallavicini di Genoya ARCHIVI A ( j( jR] CiATl Inventario a cura di ' ‘ GENOVA MCMXCV NELLA SEDE DELLA SOCIETÀ LIGURE DI STORIA PATRIA' PALAZZO DUCALE - PIAZZA MATTEOTTI, 5. MINISTERO PER I BENI CULTURALI E AMBIENTALI PUBBLICAZIONI DEGLI ARCHIVI DI STATO STRUMENTI CXXVIII ATTI DELLA SOCIETÀ LIGURE DI STORIA PATRIA Nuova serie - Voi. X X X V (CIX) Fase. II Gli Archivi Pallavicini di Genova ii ARCHIVI AGGREGATI GENOVA MCMXCV NELLA SEDE DELLA SOCIETÀ LIGURE DI STORIA PATRIA PALAZZO DUCALE - PIAZZA MATTEOTTI, 5 « \11 I ) i SOMMARIO In t r o d u z io n e A r ch iv i G r im a ld i 19 Carte della famiglia Grimaldi signori di Rezzo Carte della famiglia 28 Carte d’amministrazione 28 Scritture contabili 28 Corrispondenza 30 Indice dei corrispondenti 33 Archivio del feudo di Rezzo 44 Registri documentari 77 Carte d’amministrazione 79 Filze originali 80 Buste non originali 101 Scritture contabili 106 Filze originali 106 Registri da Passano 108 Registri Clavesana 109 Registri Grimaldi e Pallavicini 110 Corrispondenza 112 Corrispondenza da Passano 113 Corrispondenza Clavesana 116 Corrispondenza Grimaldi e Pallavicini 118 Indici dei corrispondenti 122 Alberi genealogici 133 Schede biografiche 144 Vili Sommario Carte della famiglia Grimaldi Granada Archivio della famiglia 150 Carte d’amministrazione 152 Filze originali 152 Buste non originali 157 Scritture contabili 159 Filze 159 Registri 164 Registri dell’azienda di Tabarca 166 Corrispondenza 166 Indice dei corrispondenti 169 Albero genealogico 172 Schede biografiche 173 Carte di Giuseppe Maria Durazzo e dei suoi discendenti Archivio di Giuseppe Maria Durazzo 174 Carte d’amministrazione 176 Scritture contabili 177 Filze 177 Registri 178 Contabilità speciali 181 Corrispondenza 182 Indice dei corrispondenti 185 Archivio delle proprietà Durazzo in Sestri Levante 189 Carte d’amministrazione 189 Scritture contabili 190 Corrispondenza 191 Carte di Giulia M., M. Ignazia ed Anna M. Durazzo 192 Carte d’amministrazione e contabili 192 Corrispondenza 192 Carte di Giulia M. Durazzo Grimaldi 193 Carte d’amministrazione e contabili 193 Corrispondenza 196 Carte di M. Ignazia Durazzo Brignole Sale Scritture contabili 196 197 Sommario IX Carte della famiglia Grimaldi Oliva Archivio della famiglia 198 Carte d’amministrazione 200 Scritture contabili 206 Corrispondenza 211 Indice dei corrispondenti 213 Carte del feudo di Rocca Grimalda in vai d’Orba 214 Albero genealogico 217 Schede biografiche 218 Carte della famiglia Gentile Archivio della famiglia 219 Carte d’amministrazione 220 Scritture contabili 222 Corrispondenza 223 Indice dei corrispondenti 225 Archivio della proprietà Gentile in Sestri Levante 227 Carte d’amministrazione 227 Filze originali 227 Buste non originali 231 Atti di causa 233 Scritture contabili 233 Contabilità delle aziende minori 235 A rch iv io S p in o la P a l la v ic in i 2 3 9 Carte della famiglia Spinola Pallavicini Archivio della famiglia 241 Carte d’amministrazione 252 Filze originali 252 Buste non originali: Spinola Pallavicini, Pallavicini e Centurione Scotti 256 Atti di causa 260 Scritture contabili 273 Corrispondenza 277 Indice dei corrispondenti 284 X Sommario Archivio dei feudi di Gabella con Cremonte e di Fontanarossa 306 Carte d’amministrazione 307 Scritture contabili 310 Corrispondenza 310 Lettere di Cabella 310 Indice dei corrispondenti 312 Lettere di Fontanarossa 315 Indice dei corrispondenti 316 Archivio dei feudi di Morbello e di Montaldo con Carpeneto 318 Carte d’amministrazione 319 Scritture contabili 321 Corrispondenza 322 Indice dei corrispondenti 323 Alberi genealogici 325 Schede biografiche 327 Carte della famiglia Lomellini Scritture amministrative e contabili 328 Indice dei corrispondenti 333 C a r t e C e n t u r io n e 335 Carte della famiglia Centurione Becchignone Carte d’amministrazione 355 Scritture contabili 357 Corrispondenza 363 Indice dei corrispondenti 367 Albero genealogico 378 Schede biografiche 382 «Giuliane» - Registri di scritture 385 Albero genealogico 398 Schede biografiche 400 Sommario XI Carte della famiglia Centurione Ultramarini Carte della famiglia 402 Albero genealogico 404 Schede biografiche 406 Carte Alvarado Casado Monteleone Velasco Carte della famiglia Alvarado 411 Indice dei corrispondenti 414 Carte della famiglia Casado 415 Indice dei corrispondenti 419 Albero genealogico Alvarado-Casado 420 Schede biografiche 421 C a r t e d e l la fam igl ia S p in o la di L uccoli 423 Carte d’amministrazione 427 Scritture contabili 430 Carte di altri rami Spinola di Luccoli 432 Indice dei corrispondenti 435 Albero genealogico 438 A p p en d ic e 439 In d ic e d e i nomi di p er so n a e di luogo 446 INTRODUZIONE Questo lavoro fa parte di un piano di ricerca, diretto da Dino Puncuh, a cui hanno concorso e concorrono varie équipes della Società ligure di storia patria, in collaborazione con il Dipartimento di Civiltà classica e medievale dell’Università di Genova, con finanziamenti parziali del Consiglio nazionale delle ricerche e della Proprietà del complesso archivistico. L’inventario dell’archivio del feudo di Rezzo, da p. 44 a p. 149, è stato curato da Maddalena Giordano; quello delle carte Centurione, da p. 335 a p. 421, da Marta Calieri e Sandra Macchiavello, in accordo comunque con i criteri di riordinamento indicati dal curatore dell’opera. Le modalità di formazione del complesso archivistico Durazzo Giustiniani, di cui è parte integrante l’archivio Pallavicini, sono state già descritte nell’introduzione generale posta all’inizio del primo volume di quest’inventario x. In quella sede si è cercato di approfondire in modo particolare l’analisi e la spiegazione delle vicende storiche ed archivistiche vissute dagli archivi propri della famiglia Pallavicini di Genova, mentre in questa seconda parte trovano posto gli inventari degli archivi aggregati con il loro corredo di presentazioni e complementi genealogici e biografici. Gli archivi che formano l’oggetto del presente volume si sono aggregati agli archivi propri Pallavicini entro il 1840. Le ragioni di tale determinazione temporale sono ampiamente dette nella precitata introduzione, basti qui ricordare che entro quell’anno cessano di vivere gli ultimi protagonisti delle ultime fasi deìl’ancien régime genovese e che i loro patrimoni sono depauperati o radicalmente modificati dagli anni del predominio francese, mentre la stessa Repubblica non esiste più 2. Le carte successive a tale periodo sono diverse dalle precedenti da un punto di vista formale e diplomatistico ed hanno dato corpo ad insiemi archivistici di configurazione e di contenuto totalmente nuovo. L’analisi, l’ordinamento e l’inventariazione di questa parte moderna degli archivi Pallavicini dovrebbero costituire l’oggetto di un ulteriore volume per ora non in programma. Gli archivi descritti in questo volume sono pervenuti nei tre nuclei distinti Grimaldi, Spinola Pallavicini e Centurione. Provengono tutti da famiglie nobili genovesi in seguito ad assegnazioni dotali o ai lasciti ereditari dei beni a cui si riferiscono. Essi appartennero alle seguenti famiglie o rami distinti della medesima famiglia: Grimaldi (Grimaldi signori di Rezzo, Grimaldi Granada, Grimaldi Oliva) con gli archivi dei feudi di Rezzo e di Rocca Grimalda; Giuseppe M. Durazzo e Gentile con le serie delle rispettive proprietà in Sestri Levante; Spi- 1 Cfr. Gli archìvi Pallavicini di Genova. I, Archìvi propri, a cura di M. B ologna, in «Atti della Società ligure di storia patria», n.s., X X X IV / l (1994) e anche in Pubblicazioni degli Archivi di Stato (Strumenti CXVIII), Roma 1994, pp. 3-71. In questo secondo volume può apparire una certa sproporzione delle pagine destinate ad alcune parti rispetto ad altre: in realtà si può riscontrare che il fatto è limitato alle sole parti introduttive ed ai fondi di particolare antichità documentaria e storica (come soprattutto l'archivio del feudo di Rezzo). Si deve inoltre tener presente che tutta l'introduzione sulla storia della famiglia Pallavicini e su buona parte delle vicende del suo archivio compare già nel primo volume dell’inventario. 2 Cfr. Ibid., pp. 49-50. 4 Introduzione noia Pallavicini con gli archivi dei feudi di Cabella, Fontanarossa, Montaldo e Morbello; Lomellini; Spinola di Luccoli; Centurione Becchignone e Centurione Ultramarini, con i propri aggregati Alvarado e Casado. Allo stato attuale delle conoscenze non risultano esistere altri nuclei documentari provenienti da queste famiglie che siano conservati altrove. Esistono, ovviamente, serie intere ed anche archivi di altri rami di queste grandi famiglie, soprattutto degli Spinola e dei Pallavicini, ma che non hanno nulla da spartire con i nostri archivi aggregati, anche se vi possono essere numerosi punti di contatto tra i diversi complessi. Le carte dei Centurione, con quelle degli Alvarado e dei Casado, si sono aggregate all’archivio Pallavicini del ramo cadetto, mentre tutti gli altri insiemi, sono confluiti in quello del ramo primogenito che, poco dopo, ha ricevuto anche l’archivio dei cugini3. Le carte dei duchi Grimaldi, assieme all’archivio del feudo di Rezzo, sono giunte ai Pallavicini in seguito al matrimonio di Giovannetta Grimaldi di Ranieri con Giovanni Carlo Pallavicini q.Paolo Gerolamo II, celebrato il 28 gennaio 1756. Gli archivi Grimaldi Granada e Grimaldi Oliva pervengono anch’essi col matrimonio tra Maddalena (Manin) Grimaldi Granada di Giovanni Battista jr. con Paolo Gerolamo IV Pallavicini q.Giovanni Carlo, avvenuto il 29 aprile 1795. Le carte dei Grimaldi Oliva si erano precedentemente aggregate all’archivio Grimaldi Granada per il matrimonio di M. Benedetta Grimaldi Oliva di Battista con Giovanni Battista Grimaldi Granada jr., genitori della predetta Maddalena, celebrato il 7 agosto 1769. Le carte di Giuseppe M. Durazzo erano anch’esse già confluite nel Grimaldi Granada fin dalla sua morte (22 gennaio 1760), quando passano in eredità alla figlia Giulia, moglie di Pier Francesco Grimaldi Granada jr., genitori del predetto Giovanni Battista che sposerà M. Benedetta Grimaldi Oliva. Il matrimonio di Paolo Gerolamo IV Pallavicini con Maddalena Grimaldi Granada conduce, dunque, con sé un archivio che ha già altri due archivi aggregati: quello di Giuseppe M. Durazzo e quello dei Grimaldi Oliva. La sorella maggiore di Maddalena, Marina, sposa Cesare Gentile q.Pietro e non ha discendenti: quando muore nel 1837 lascia tutto alla predetta Maddalena, già vedova. Pervengono così all’archivio Pallavicini altri insiemi documentari quali le carte Gentile, con la serie di atti relativi alle proprietà dì famiglia in Sestri Levante, oltre alla grandezza di Spagna con i marchesati di Campotejar e del 3 Cfr. Ibid., pp. 46-47. Introduzione 5 Generalife i cui archivi, però, restano autonomi in Spagna sino a quando, nel 1928, la famiglia non cederà quelle proprietà allo stato spagnolo 4. I cosidetti «archivi di Spagna» non si sono mai aggregati all’archivio Pallavicini, ma entrano invece, dopo tale anno, nel complesso archjvistico che si deve già chiamare Durazzo Giustiniani per le ulteriori annessioni documentarie avvenute nei primi decenni di questo secolo. Essi mantengono la loro indipendenza e non subiscono manipolazioni di sorta, anche per la ragione essenziale che giungono a Genova come archivi morti, dopo, cioè, che il bene documentato è già stato ceduto. Nessun accrescimento, né modificazioni nell’ordinamento, quasi non vi è aggregazione, ma solo cambiamento di sede di conservazione. Questi archivi spagnoli, sia detto per inciso, dovranno essere oggetto di un ulteriore volume di inventari dei fondi Durazzo Giustiniani, assieme alle serie post-Restaurazione del Durazzo e del Pallavicini, e degli interi archivi pervenuti durante l’ultima fase di accrescimento del complesso nella prima metà del Novecento, quali il Giustiniani, il Negrotto Cambiaso, il Fasciotti, il Cattaneo Adorno e l’Odone 5. Se il primo insieme documentario fa capo ai Grimaldi, il secondo proviene dalla famiglia Spinola Pallavicini e, per la sua unitarietà, viene individuato con quella sola denominazione 6. Esso perviene a Giovanni Carlo Pallavicini in tre momenti distinti da parte deH’ukimo duca del nome, Barnaba q.Felice: nel 1753 vi è la donazione dei feudi di Cabella con Cremonte e di Fontanarossa, nel 1759 quella del feudo di Montaldo e nel 1772, alla morte di Barnaba, giunge anche l’ultimo feudo, Morbello. Pare certo che le carte dell’archivio relative alla famiglia fossero già tutte presso il Pallavicini in forza della procura generale che Barnaba, cieco fin da bambino, aveva conferito al cugino Giovanni Carlo nel 1753, poco prima di redigere il suo testamento a totale favore del Pallavicini7. 4 Cfr. Ibid., p. 48. 5 Sugli archivi di Spagna cfr. Ibid., p. 48. In merito agli altri archivi aggregatisi più di recente al complesso Durazzo Giustiniani, cfr. M. B ologna, 11 complesso Durazzo Giustiniani: criteri di ordinamento e inventariazione, in II futuro della memoria. Atti.del convegno, Capri 9-13 settembre 1991 (di imminente pubblicazione nelle Pubblicazioni degli Archivi di Stato, Saggi). 6 Cfr. Gli archìvi ... cit., p. 48. 7 II graduale passaggio di proprietà è testimoniato dai documenti conservati e si rivela anche nella evidente risistemazione di alcuni atti appartenuti all’archivio Spinola Pallavicini in altre unità di conservazione costituite successivamente dai Pallavicini. Già durante la fase di passaggio si può notare un progressivo diradamento della produzione documentaria da parte Spinola Pallavicini, parallelo al crescente inglobamen6 Introduzione Il terzo ed ultimo gruppo di carte aggregate fa capo alla famiglia Centurione ed è pervenuto prima al ramo cadetto Pallavicini di via Lomellini e quando quello si è istinto, è passato assieme a tutto il patrimonio ai Pallavicini del ramo primogenito attraverso la successione di Domenico in favore di Giovanni Carlo Pallavicini e del figlio secondogenito di costui, Ranieri. Queste carte erano giunte a Domenico Pallavicini in seguito al matrimonio con M. Gerolama Centurione Becchignone q.Gio Tomaso nel 1740 (termine ante quem). Aggregate alle carte Centurione vi erano già da qualche tempo la carte delle famiglie spagnole degli Alvarado e dei Casado, in cui i primi si erano estinti: entrambe le famiglie avevano conferito a Gio Tomaso Centurione Becchignone piena procura per l’amministrazione dei rispettivi beni e le scritture relative, assieme a molto materiale antecedente, sono restate presso i Centurione 8. La successione degli inventari di questi archivi corrisponde all’ordine cronologico delle loro aggregazioni. Si è convenzionalmente stabilito di considerare come data dell’aggregazione quella dell’atto formale o dell’evento concreto che hanno sancito il passaggio dei beni a cui le rispettive carte si riferiscono. Gli insiemi documentari qui inventariati sono stati considerati aggregati ai rispettivi archivi Pallavicini dal momento in cui viene celebrato il matrimonio che determina l’assegnazione in dote alla sposa di un dato bene col suo archivio, o dall’apertura della successione ereditaria dell’ultimo possessore non Pallavicini. Nel caso di alcuni feudi Spinola Pallavicini vi è un passaggio di proprietà tra vivi e si considera come data di aggregazione quella del relativo atto di cessione. Si è dovuto ricorrere ad una determinazione rigorosa della data di aggregazione perché spesso la situazione si presentava in modo piuttosto ambiguo: dopo il matrimonio che arrecava in dote un certo bene ed il suo archivio, era frequente il caso, ad esempio, che la gestione ed anche il possesso di quel bene restassero saldamente in mano alla moglie e che il reale potere di un Pallavicini su di esso subentrasse solo alla morte di lei anche se l’amministrazione veniva già da anni tenuta dagli stessi agenti ed impiegati Pallavicini. Era anche frequente che vi fosse una gestione congiunta di moglie e marito o, addirittura, del solo marito subito dopo il matrimonio, pur restando titolare del bene la to nell’archivio Pallavicini. La probabile premeditazione della rapida vendita di alcuni feudi ha, tuttavia, fatto si che anche la documentazione Pallavicini non fosse quantitativamente paragonabile alla precedente. 8 Cfr. Ibid., p. 46. Introduzione 7 sola moglie. I casi erano tanti quanti erano le serie e gli archivi aggregati. Si imponeva, dunque, l’adozione di un criterio unitario per la valutazione delle aggregazioni. Vi erano anche altre soluzioni potenzialmente valide per la disposizione di questi insiemi, quali l’ordine alfabetico secondo i nomi delle famiglie, certamente più semplice ed immediato, ma piuttosto banale e totalmente avulso dal contesto documentario. Si era esaminata la possibilità di una disposizione strettamente collegata alla genealogia, in cui si presentavano prima tutte le carte pervenute dalla medesima dinastia anche se in tempi non continui per poi passare a quelle giunte da un’altra provenienza genealogica. Se, tuttavia, l’ordine alfabetico avrebbe offerto una consultabilità degli inventari assolutamente immediata ed apparentemente più «facile», il prezzo da pagare sarebbe stato, a nostro parere, eccessivo per il conseguente inevitabile livellamento di tutte le serie su elementi distintivi troppo elementari per essere significativi e perché si sarebbero allora dovute distinguere, anche nella numerazione generale, le singole serie, staccandole di fatto dal loro corpo originario. In entrambe le soluzioni alternative a quella adottata si sarebbe, inoltre, verificata una grave mancanza di connessione con l’effettivo sviluppo delle vicende degli archivi: in altre parole non si sarebbe rispettato il processo di formazione delle aggregazioni, ma si sarebbe seguito soltanto un criterio espositivo apparentemente funzionale alla ricerca, ma mistificante dal punto di vista storico. L’essere disposti in sequenza cronologica di aggregazione costituisce, per questi archivi, quasi una palingenesi, per il fatto di essere stati staccati dal loro contesto originale e, nel caso di singole serie, dal loro ordinamento generale d’origine, per venire inseriti, in varia misura, in un nuovo complesso che, però, ha già una propria struttura difficilmente aperta a tali annessioni. L’archivio aggregato, o la serie aggregata, necessari alla gestione degli affari e dei beni a cui si riferiscono, ricevono gli effetti di un processo di integrazione che parecchie volte può portare ad un’ulteriore e più profonda fase di aggregazione che si configura come una rigenerazione della struttura interna della serie ed anche alla nascita di un nuovo fondo composto da alcuni o da tutti gli aggregati. Un esempio del primo stadio di questo processo di integrazione si può ritrovare nella serie Sestri Levante, che è sorta dalla fusione di due serie aggregate in tempi diversi e di diversa provenienza, che si sono fuse con la documentazione prodotta dall’amministrazione del nuovo proprietario. Un esempio, invece, del grado più avanzato del processo di aggregazione, che comporta una vera rigenerazione archivistica delle carte coinvolte, si ritrova nell’archivio Spinola Pallavicini nelle quattro serie relative ai feudi che, originate separatamente 8 Introduzione in tempi ed in famiglie differenti, sono state poi ricomposte in due serie già alla fine del Seicento e, in seguito, riaccorpate in un’unica amministrazione da quando tutti i feudi passano a Giovanni Carlo Pallavicini. Ognuno dei cambiamenti di gestione produce dei mutamenti tanto nelle procedure d’amministrazione, quanto nelle stesse scritture necessarie al funzionamento di essa; queste modificazioni influiscono, ovviamente, sulla sistemazione originaria di quelle carte in quanto aggregate. Nell’esame delle scritture e, più ancora, nel lavoro di analisi della loro tradizione bisogna tenere ben distinte le varie fasi di sistemazione che le carte possono aver avuto. Innanzi tutto l’ordinamento originale va nettamente distinto rispetto ai possibili vari ordinamenti difformi che sono stati prodotti successivamente: in questa prospettiva e, direi, nella prospettiva d’esame di tutti gli archivi aggregati, l’ordinamento originale si raffigura come un «a priori» ormai dimenticato dalle forme in cui troviamo ora le scritture. Ciò non toglie che lo si debba ugualmente ricercare e possibilmente riprodurre, ma resta pur sempre il fatto che quell’ordinamento originale aveva una sua precisa ed intangibile ragion d’essere all’interno dell’intero archivio originale; quando una serie di un dato archivio viene staccata da esso ed è trasferita in un altro insieme archivistico, con un suo diverso ordinamento originale, il vincolo che legava le carte di quella serie non può non subire a sua volta profonde modificazioni. In primo luogo perché lo smembramento ha necessariamente indebolito il nesso originario tra le carte e le ha rese meno strettamente collegate tra loro e più facilmente trasferibili, atte, cioè, a dar corpo a nuove forme di memoria documentaria. In secondo luogo perché proprio il riuso amministrativo delle stesse scritture si regge su un nuovo legame tra di esse che, giusto o sbagliato, storico o antistorico che sia, è pragmáticamente il nuovo vincolo di quel nuovo insieme archivistico. L’archivista che opera su questi insiemi deve, allora, non solo distinguere, come già detto, l’ordinamento originario da quello in cui la tradizione dell’archivio ci ha consegnato le carte, ma deve accuratamente analizzare tutte le eventuali fasi intermedie che vi possono essere state tra quei due estremi. In quelle fasi, infatti, le serie originarie possono essere state sconvolte e ricomposte più volte ed ognuna di quelle sistemazioni può aver lasciato tracce in piccoli aggregamenti di carte, in microserie, o anche in formazioni più ampie composte da unità che vanno singolarmente valutate in modo critico dall’archivista riordinatore. La valutazione critica dei pezzi consiste, in questo caso, nella ricerca e conseguente esame della loro provenienza e delle ragioni della loro posizione all’interno dei vari ordinamenti di cui possono essere stati oggetto. Questa fase del lavoro di riordinamento degli arIntroduzione 9 chivi aggregati è senza dubbio la più ardua da svolgere: dalla valutazione che si effettua dipendono la sistemazione delle scritture che compongono quell’unità e la posizione stessa che quell’unità occuperà nell’ordinamento che si sta progettando che, però, ora non deve rispondere ad esigenze di utilità pratica, ma solo al rigore metodologico ed alla chiarezza della ricostruzione storica. In questa prospettiva abbiamo analizzato le carte degli archivi aggregati all’archivio Pallavicini ponendo la massima attenzione all’individuazione dei diversi indici di classificazione apposti nelle diverse vicende di distacco é di ricomposizione. Le antiche intitolazioni rivestono un’importanza ancora maggiore rispetto al consueto per la capacità che hanno di denunciare le modifiche alla struttura dell’archivio e, con esse, le varie numerazioni o indicazioni di posizione che possono essere state scritte sia sui contenitori maggiori, come filze o registri, sia sulle camicie dei fascicoli, ove in alcuni casi siamo riusciti ad individuare ben quattro distinte posizioni avute dalla medesima unità in altrettante sistemazioni generali del fondo di cui fa parte. Ogni distinta classificazione corrisponde ad un diverso ordinamento che l’archivista deve ricostruire nel tentativo di giungere alla ricostituzione dell’ordinamento originale che però, è bene ricordare, non è assolutamente detto sia il primitivo ordinamento avuto da quelle carte, ma piuttosto quello posto in essere globalmente dall’ultimo utilizzatore di esse 9. E 9 II problema sotteso a questa questione è quello dell’individuazione dell’ordinamento originario dal punto di vista teorico e non solo pragmatico. È ormai convenzionalmente accolto il principio che l’ordinamento originale di un archivio non sia necessariamente quello ricevuto al momento della formazione di esso, ma che possa essere invece individuato in quello ricevuto successivamente da ulteriori produttori -utilizzatori di quelle carte. Da parte di alcuni è stato indicato come ordinamento originale quello «dell’ultimo degli uffici che hanno avuto il maneggio delle carte per lo svolgimento istituzionale dei propri compiti» (v. E. L odolini, Archivìstica. Principi e problemi, Milano 1987, p. 153), ma si può semplicemente obbiettare che non è sempre vero perché abbiamo visto, ad esempio, come i Pallavicini, ultimi possessori dell’archivio Spinola Pallavicini, solo in alcuni casi producono una sistemazione delle carte diversa da quella in cui le hanno ricevute, pur proseguendo ad utilizzarle tutte ed a produrne delle nuove. Nello stesso tempo non possiamo ritenere «originale» l’ordinamento dato dagli stessi Pallavicini alla documentazione estratta dalle serie originarie ed assemblata in sequenze artificiose per esigenze amministrative: non è originale perché è antistorico. La questione è da affrontare in sede appropriata e da sviluppare in tutte le sue componenti, ma si può anticipare che pare teoricamente e pragmaticamente più verosimile l'individuazione dell’ordinamento originale non primitivo nella sistemazione che viene data all’intero archivio da un suo possessore in modo completo, profondo e autonomo. In modo puramente evocativo si può dire che deve essere considerato come originale l’ordinamento che risulta più «significativo». La soluzione del problema è di portata molto grave per tutti gli archivi, ma ancor di più per gli archivi di famiglia: se l’ordinamento originale è quello dato dall’ultima famiglia che 10 Introduzione proprio su questo punto che il problema diviene irrisolvibile per molti archivi aggregati, perché bisogna inconfutabilmente chiarire chi sia stato l’ultimo utilizzatore a scopo amministrativo di quelle carte. Si pensi, ad esempio, all’archivio del feudo di Rezzo: come si potrà leggere dettagliatamente nella specifica introduzione, quell’archivio è passato dai Clavesana ai da Passano e poi ai duchi Grimaldi ed ai Pallavicini. Ogni feudatario ha lasciato il suo segno archivistico e l’ultimo riordinatore, probabilmente Ranieri Grimaldi, suocero di Giovanni Carlo Pallavicini, ha costituito un fondo che venne poi rispettato dai Pallavicini, anche perché l’ex feudo è venduto ben presto. Nel nostro lavoro di riordinamento storico si è allora considerata come più significativa e dominante la sistemazione data alle carte appunto da quell’ultimo Grimaldi signore di Rezzo, e non ad esempio, quella che avevano le carte Clavesana durante il possesso di quella famiglia e poi le carte da Passano nel rispettivo periodo e così via. I Pallavicini non attuano modifiche, ma aggiungono le carte prodotte da loro in coda alle serie preesistenti. L’ordine complessivo dato dall’ultima fonte delle carte di quell’archivio e cioè quello che dovevamo cercare di riprodurre, è quello dato dai Grimaldi, anche se non sono stati gli ultimi proprietari. In questo modo si è operato per la serie Rezzo, come per tutte le serie di questi archivi aggregati, ma non tutti hanno avuto una storia lineare e discretamente sicura come quella di quel feudo del Ponente ligure e del suo archivio 10. In alcuni casi la presenza di classificazioni, originali o meno, non ha contribuito alla soluzione dei dubbi di sistemazione delle carte. Dall’insieme delle tracce di quelle segnature non è emerso, cioè, un complessivo sistema di ordinamento, ma al contrario, una farriginosa sovrapposizione di indicazioni. Esse rimandano certamente a qualche sistema globale, ma non ne forniscono elementi sufficienti alla ricostruzione e, purtroppo, restano come lettera morta. E questo il caso, ad esempio, delle carte Centurione o di alcune parti di archivi anche più completi, come il Grimaldi Granada e le carte Gentile. Le carte Centurione hanno una sistemazione totalmente non originale, ad esclusione dei registri documentari denominati «Giuliane» che sono una serie l’ha posseduto noi avremmo dovuto mantenere delle sistemazioni del materiale risalenti a poche decine d’anni fa, con un forte smembramento delle serie, queste sì realmente originali. Nel caso degli archivi che compaiono in questo lavoro è sembrato che l’ordinamento originale fosse quello da essi posseduto al momento del’aggregazione, sempre che fosse possibile ritrovarlo. 10 Una dettagliata descrizione della situazione dell’archivio del feudo di Rezzo e dei criteri seguiti nel suo riordinamento viene fornita da Maddalena Giordano nell’introduzione relativa a quelle specifiche carte. Introduzione 11 completa ed autonoma; ma il dubbio che non possiamo tacere è che le carte Centurione, in realtà, non siano mai state parte dell’archivio della famiglia, bensì siano solo l’insieme di scritture attinenti ai Centurione che per le ragioni più disparate sono state riunite sotto il nome della famiglia, piuttosto come raccolta di carte che come insieme archivistico staccatosi un tempo dal proprio corpo originario. Nel Grimaldi Granada, invece, vi sono serie che si sviluppano coerentemente anche se restano incomplete, come quelle delle filze originali, a cui però fanno seguito altre che sono frammentarie e non ricomponibili secondo origine, come le «buste non originali» sempre delle «carte d’amministrazione» della stessa famiglia. Le carte Gentile sono un esatto esempio di quanto detto prima a proposito di quel fenomeno di trascinamento a cui vengono sottoposte alcune scritture di un archivio in cui una serie intera deve essere trasferita ad altro complesso. In questo archivio, infatti, troviamo la serie Sestri Levante integra ed in sicuro ordine originale assieme ad una parte di carte d’amministrazione, di carte contabili e di corrispondenza provenienti da membri della famiglia, ma estranee a quella serie. A quasi tutti gli archivi aggregati si sono aggiunte le scritture successive all’aggregazione: scritture Pallavicini che non sempre si integrano con le sequenze preesistenti, ma che furono ugualmente accodate ad esse. Da quel momento l’archivio aggregato diventa parte integrante del nuovo archivio che muta, a sua volta, non solo le proprie dimensioni quantitative, ma anche le proprie forme di organizzazione e la propria tipologia documentaria. In sostanza l’aggregazione di un archivio non è solo un meccanico processo di affiancamento di un insieme ad un altro, ma è l’inizio di tutta una serie di processi di reciproca influenza ed interazione estremamente significativi per la corretta e completa comprensione delle successive vicende dell’archivio che, pertanto, devono essere attentamente studiati dagli archivisti n . 11 L’assimilazione dell’archivio aggregato alle serie originarie dell’archivio aggregante è un fenomeno abbastanza simile a quanto accade in architettura con l’assorbimento di una precedente costruzione in una nuova. Sulla struttura originaria vengono inserite modifiche ed aggiunte che possono sia trasformarla sia coprirla solo parzialmente. È sempre risultato storicamente più corretto mantenere quest’ultimo assetto dell’insieme quando la produzione documentaria successiva all’aggregazione ha proseguito senza forzature le serie preesistenti, mentre si ritiene di dover riprodurre l’ordinamento precedente all’aggregazione quando, in conseguenza di essa, la nuova documentazione abbia sconvolto le antiche sequenze originarie. Tutti questi temi sono ancora da approfondire e sviluppare compiutamente sia a proposito degli archivi di famiglia e di persone che ancor più a proposito di tutti gli archivi che hanno subito un’aggregazione in un altro archivio. 12 Introduzione Per tutti gli archivi presenti in questo volume è stata adottata la medesima scheda sia ai fini deH’ordinamento che a quelli dell’inventariazione. Non si è ritenuto di effettuare una doppia schedatura, o una schedatura in due tempi - ordinamento prima, inventariazione poi - per diverse ragioni che rendevano spesso impossibile la distinzione dei due momenti anche sotto l’aspetto operativo 12. La natura stessa dei fondi da esaminare era tale da non consentire, il più delle volte, una sistemazione originale sicura: mancanza o eccesso di indici di classificazione, frammentarietà degli insiemi rimasti e loro approssimativa formazione originale. La schedatura di ogni pezzo doveva, come sempre, rendere evidente le connessioni possibili e verosimili che questi aveva con altri pezzi della medesima serie, ma questi elementi non emergevano quasi mai dalla mera schedatura a fini ordinatori, mentre si notavano più evidenti se si procedeva più a fondo ed in modo più descrittivo nella schedatura a fini inventariali. Per dare una sistemazione corretta al materiale si è cosi dovuto ricorrere in molti casi alle definizioni compilate per l’inventario e si è dovuto allora porre estrema attenzione alla stesura di quelle stesse descrizioni. La scheda non si è discostata di molto da quella utilizzata con gli archivi propri; si è cercato solo di renderla più agile nella compilazione ripetitiva di alcune parti e più analitica in quelle virtualmente essenziali per i successivi lavori 13. Oltre alla numerazione progressiva e alla data cronica iniziale e terminale, si è richiesta l’immediata identificazione della natura giuridica dell’unità e del tipo di atto in esame. Rispetto al primo volume si è dato più spazio all’indicazione degli indici di classificazione preesistenti per le ragioni già dette, e si è soprattutto cercato di porre in sequenza le antiche segnature omogenee, riconoscendole sul supporto su cui le abbiamo trovate anche attraverso semplici elementi come il colore dell'inchiostro, la grafia di chi le ha scritte, la posizione costante in una data parte della veste esterna del pezzo. Si è già chiarito come questa ricostruzione delle classificazioni abbia dato risultati troppo parziali per poter determinare il totale riordinamento di tutte le serie, ma in alcuni casi l’esito è stato completo 12 Cfr. P. Carucci, Le fon ti archivìstiche: ordinamento e conservazione, Firenze, 1983, pp. 143-146 e 180-187. La distinzione tra la schedatura per l’ordinamento e quella per l’inventariazione sembra potersi realizzare soprattutto in sede di compilazione di un inventario sommario e non tanto di uno analitico, dove la descrizione necessaria allo scopo deve comunque essere dettagliata e molto specifica. La descrizione che allora si potrà dare del pezzo in inventario potrà essere estratta da quella prima ed unica descrizione iniziale. 13 Cfr. Gli a rch iv i... eie., p. 56. Introduzione 13 e gratificante 14. Nella scheda questi elementi sono seguiti dalla trascrizione dell’eventuale titolo originale del pezzo e dalle sue variazioni, dalla descrizione dell’oggetto e dalla descrizione fisica. La descrizione dell’oggetto deve sempre contenere il nome del titolare dell’atto, l'indicazione della natura giuridica e della tipologia dell’atto: in un archivio di famiglia è essenziale sapere quali personaggi hanno prodotto documenti attraverso la loro varia attività perché ad essi vanno ricondotti per ricomporre correttamente le serie nel rispetto della provenienza delle unità. E parimenti essenziale conoscere se si tratta di documenti pubblici o privati, di atti giudiziari o notarili: sapere che tipo di contratto e di negozio viene attestato in ogni carta permette una ricostruzione seriale più sicura e certamente più corretta, anche se, come è ovvio, non è detto che le serie siano composte di documenti di uguale tipologia. In archivi come questi, dove l’arbitrarietà della formazione originale ha un corrispettivo equipollente nell’arbitrarietà della struttura generale dell’insieme, la ricostruzione seriale è estremamente difficile da effettuare anche perché non si può dare per scontato che sia sempre esistita e, in caso affermativo, che sia sempre stata la stessa. La tipologia dei documenti è un elemento che, in genere, è sempre stato considerato determinante per la costituzione dei pezzi in un archivio di famiglia (filze di conti, filze di atti giudiziari, ecc.) fin dal XVI secolo ed è fondamentale per ogni lavoro archivistico ritrovare tutti gli elementi che hanno determinato in origine la formazione di una data serie. La descrizione fisica è stata limitata all’essenziale perché non si è ritenuto utile alla consultazione dell’inventario, né qualificante per chi l’ha compilato, appesantire ogni descrizione di ogni singola unità con un’elencazione di notizie minime e totalmente ininfluenti nei confronti del valore documentario del pezzo quali le carte bianche, la presenza o meno di sigilli, le carte mancanti nella cartulazione originale, il tipo di legatura, ecc. Sembra chiaro che nell’ambito dei lavori archivistici questo tipo di descrizione estremamente minuziosa torna senz’altro opportuna quando si ha a che fare con singole unità di epoca remota, oppure quando si ha ragione di temere per la loro integrità, ma quando si descrivono pezzi di consueta conservazione negli archivi, che certo sono unici come tutte le carte d’archivio, ma che non corrono alcun ragionevole pericolo di dispersione o di furto, non sembra necessario procedere con una minuziosità tale da rischiare, al contrario, di far smarrire l’obiettivo vero dell’inventario: consentire la più coru I casi di maggiore riuscita hanno riguardato quasi sempre le scritture amministrative, forse per un'originaria dotazione di indici di classificazione tendenzialmente superiore a quella degli altri tipi di carte. 14 Introduzione retta e diretta consultazione del fondo descritto. Per queste ragioni la spiegazione dell’aspetto fisico dei pezzi data nel presente inventario, è limitata alle indicazioni del formato, della quantità delle carte o dei fascicoli e delle dimensioni in millimetri. Si è inoltre segnalata la presenza di indici e rubriche originali allegati all’unità: si è scritto «rubrica » se l’elencazione era in ordine alfabetico, «indice» se in ordine diverso dall’alfabetico, come ad esempio quello cronologico 15. All’interno di ogni insieme documentario familiare sono emerse alcune fondamentali partizioni che abbiamo riprodotto nella generale sistemazione dei fondi e nella disposizione delle parti nella descrizione inventariale. Nei casi in cui è restata maggior quantità di scritture abbiamo, in genere, almeno la serie delle carte di famiglia, la serie del feudo, o dei vari feudi. L’archivio della famiglia è distinto nelle tre parti canoniche delle carte d’amministrazione, delle scritture contabili e della corrispondenza. Lo schema seguente può chiarire l’intero progetto di ordinamento, da considerare, tuttavia, con la cautela dovuta a tutte le indicazioni generali. Archivio della famiglia Carte d’amministrazione Scritture contabili------— Corrispondenza Filze originali Buste non originali Atti di causa Filze Registri Contabilità speciali Lettere ricevute Copialettere e minutari 15 Torna utile sottolineare la crescente esigenza, già evidenziata da molti, di adottare una terminologia certa ed inequivocabile per tutti gli operatori e studiosi degli archivi. 11 problema della normalizzazione è stato affrontato e chiarito da vari autori (prima tra tutti P. C arucci, La normalizzazione della descrizione archivistica, in «Archivi per la storia», V/l, 1992, pp. 13-23) ed è stato oggetto del Seminario dell’Associazione nazionale archivisti italiani - Sezione Lazio, Roma 20-21 gennaio 1992. Oltre alla pubblicazione delle «Norme per i collaboratori delle Pubblicazioni degli Archivi di Stato» edito nella «Rassegna degli Archivi di Stato», LI/2-3 (1991), in cui si forniscono indicazioni di carattere redazionale vincolanti per quei collaboratori, non pare si sia approdati a definizioni di più ampia portata e di maggiore spessore. Quanto espresso in questa sede è, ovviamente, a livello di mera proposta, ma non pare comunque più dilazionabile l’esame della intera questione relativa alla terminologia archivistica. Introduzione 15 Per le serie dei feudi si riproduce il medesimo schema di massima con tutte le opportune modifiche richieste dal materiale. In alcuni casi, come per l’archivio del feudo di Rezzo, si è proceduto ad un’ulteriore distinzione dei pezzi interni alle sottoserie, in base alla famiglia di provenienza proprio per garantire la corretta sequenza storica della documentazione. Non si sono proposte vere e proprie novità rispetto a quanto presentato nel primo volume, ma la maggiore frammentarietà dei fondi e la loro forte eterogeneità hanno richiesto un’ulteriore disponibilità di soluzioni per le esigenze emerse da una radicale applicazione metodologica. Ogni serie di corrispondenza è seguita dal relativo indice alfabetico dei corrispondenti: le singole lettere sono disposte cronologicamente e possono essere ritrovate in base all’anno indicato nell’indice. Solo per l’archivio Spinola Pallavicini la situazione è diversa perché la sistemazione originale delle lettere, sia ricevute che inviate (non vi sono registri copialettere, ma solo minute sciolte), era in ordine alfabetico per città di provenienza o di destinazione ed in ordine cronologico all’interno della medesima provenienza geografica 16. Abbiamo mantenuto e ripristinato quest’ordine tutte le volte che è stato possibile e, pertanto, la ricerca delle singole missive all’interno delle unità deve essere effettuata prima in base al nome della località e poi per anno. Pur rendendoci conto che questa situazione è piuttosto inconsueta e può arrecare qualche inconveniente alla consultazione, non ci è parso possibile modificare un ordinamento originale chiaramente documentato ed ancora in essere in numerosi pezzi. I diversi insiemi documentari familiari vengono individualmente indicati o come «archivio» o come «carte». Si è ritenuto opportuno stabilire un distinto uso dei due termini, attribuendo ad «archivio» un significato più pregnante ed impegnativo ed a «carte» uno più vago e meno istituzionalmente codificato. Per archivio si è sempre inteso un insieme organico e completo di testimonianze documentarie provenienti da un medesimo autore. Se la completezza persiste anche in presenza di lacune, si perde, però, in assenza di intere serie o in pre16 Una sistemazione originale delle lettere ricevute secondo la provenienza geografica non è del tutto inusuale, almeno negli archivi familiari che abbiamo avuto modo di conoscere. Nell’archivio Durazzo, ad esempio, viene seguito questo criterio con una ulteriore distinzione interna: provenienza geografica, all’interno di ognuna di esse distinzione per corrispondente e ordine cronologico all’interno di ogni corrispondente. Nello Spinola Pallavicini si passa subito all’ordine cronologico senza prestare attenzione al nome del corrispondente (e non raramente anche alla data). Cfr. L'archìvio dei Durazzo, marchesi di Gabiano, in «Atti della Società ligure di storia patria», n.s., XXI/2 (1981), pp. 200-202 e passim. 16 Introduzione senza di eccessiva frammentarietà del materiale restato, considerando come «eccessiva» la mancanza di almeno la metà dei pezzi che costituivano la serie originale. Con la locuzione «carte» si è, invece, inteso un insieme di documenti prodotti sempre dal medesimo autore, ma non organici e di completezza dubbia 17. All’interno delle carte di una data famiglia è possibile vi sia un archivio, come l’archivio del feudo di Rezzo all’interno delle carte dei duchi Grimaldi, ma non per questo l’insieme di cui esso fa parte diventa tutto archivio perché di quello stesso autore si possono, ad esempio, conservare anche altri documenti sciolti e frammenti di serie o alcuni registri isolati che un tempo appartenevano all’archivio di quella famiglia, ma ora, in quello stato di incompletezza ed in una situazione di profonda disorganicità dell’insieme, non possono più essere considerati come «archivio», ma solo resti di quell’archivio ormai disperso e, dunque, «carte» di quella data famiglia. Da ultimo pare opportuno chiarire il criterio che si è seguito nella numerazione delle unità inventariali 1S. In un archivio tradizionale, di origine pubblica o privata che-sia, ma formatosi secondo procedure regolari e costanti all’interno del medesimo ente, la numerazione è, generalmente, unica e continua: dal primo all’ultimo pezzo di quell’archivio la sequenza dei numeri distintivi delle unità prosegue senza 17 Di nuovo ci si trova di fronte ad un problema di terminologia specifica dell'archivistica. La differenza di valore tra la locuzione «archivio» e la locuzione «carte» appare intuitiva ad un archivista ordinatore, ma non lo è già più per gli studiosi non archivisti e lo è ancor meno per chi non si muove negli archivi. Ancora una volta pare di poter dire che quanto finora è stato definito o è stato studiato sotto il profilo semantico riguarda un ristrettissimo ambito di concetti totalmente riferibili agli archivi di istituzioni di diritto pubblico, con completa indifferenza verso quanto d’altro genere poteva esistere. I contributi più puntuali, coerenti e periodicamente emergenti sono stati presentati da Elio Lodolini che, però, in conformità alla sua concezione di quanto sia «archivio», ha sviluppato la sua peculiare analisi verso gli archivi dello Stato, mentre ci pare quanto mai urgente l’esame del problema anche nel suo aspetto non «statale»; cfr. E. Lodolini, Archivista. Principi e problemi, Milano, Franco Angeli editore, 1984, pp. 46-66 e Id., Note dì terminologia archivistica, in «Archivio storico italiano», CXLV/1, 1987, pp. 99-115. 18 Che la numerazione di un fondo o di un archivio non sia una questione superficiale ed ininfluente è stato chiarito con molta analiticità da P. Carucci, Le fonti... cit., pp. 187-191. Nel nostro caso non sorgevano dubbi sulla apertura o meno della numerazione, ma erano invece piuttosto forti quelli in merito all’elemento da privilegiare nella numerazione: la storia e l’identità dell’autore dell’archivio o quelle dell’insieme documentario nella consistenza in cui è stato riordinato e inventariato. Da parte nostra è stato ritenuto prevalente e condizionante il secondo aspetto ed il criterio di numerazione adottato segue la storia dei diversi archivi aggregati piuttosto che quella dei loro autori. introduzione 17 interruzioni, salti e ripetizioni. Non è infrequente, tuttavia, che anche in questo tipo di archivi vi siano distinzioni di serie effettuate anche con la ripresa della numerazione. La continuità o meno della numerazione può avere, infatti, un preciso significato. Vi sono due modi di considerare quest’aspetto del lavoro di ordinamento: uno più empirico- pratico ed uno più storico-concettuale, senza però, che vi sia contrapposizione tra loro. La numerazione continua di un intero fondo si propone solo l’obiettivo concreto dell’individuazione fisica di ogni singola unità inventariale, la numerazione che riprende ad ogni nuova parte compiuta del fondo vuole raggiungere quel medesimo scopo e, in più, rappresentare le diverse distinzioni storiche e/o concettuali effettuate dal riordinatore. Nel nostro caso siamo di fronte a diversi insiemi di carte e di archivi, tutti aggregati ad un altro archivio maggiore e non organici tra loro, con la sola comune sorte di essere pervenuti in possesso alla stessa famiglia Pallavicini, ma in tempi diversi e per ragioni solo formalmente assimilabili. Non si ha a che fare, dunque, con un insieme unitario ed omogeneo, ma proprio con l’esatto contrario, con un insieme proveniente da diversi autori e contraddistinto da differenti assetti formali e strutturali. In questa situazione sarebbe parso semplicistico dare una numerazione continua ed unica a tutte le unità dei fondi qui presentati. Non si poteva nemmeno, anche per ragioni di funzionalità dell’inventario, dare una distinta numerazione per ogni singola minima parte documentaria omogenea: si sarebbe dovuto iniziare di nuovo almeno una decina di volte. È risaputo ed è anche di lapalissiana evidenza che meno ripetizioni di numeri vi sono in una qualsiasi elencazione di materiale, più agevolmente si riuscirà ad individuare con esattezza ogni preciso elemento compreso in essa. L’ideale è sempre la sequenza unica e continua di numeri, che in questo caso non sembrava attuabile nemmeno ricorrendo al più spinto pragmatismo. La numerazione di un insieme documentario ne stabilizza di fatto la composizione e l’assetto proposto. Giusta o sbagliata che sia, corretta o arbitraria, la numerazione non è altro che la rappresentazione più essenziale della disposizione data ai pezzi dell’archivio e, quindi, corrisponde ad essa e ne fissa lo sviluppo sequenziale. Si è allora deciso di seguire il medesimo criterio che ci ha guidati nella composizione storica dell’ordine di precedenza dei fondi aggregati. In considerazione del fatto che gli insiemi qui inventariati sono stati presentati nel rispetto dell’ordine cronologico di arrivo nel Pallavicini, si è deciso di numerare autonomamente ogni blocco d’aggregazione, che nella maggior parte dei casi corrisponde ad una medesima provenienza familiare, ma che in qualche altro comprende ulteriori insiemi documentari già precedentemente associati a quell’archivio 18 Introduzione che, quindi, risulta composto da carte di diversa provenienza, ma di contemporanea annessione all’ultimo archivio aggregante. Vi è così una numerazione continua per tutte le carte pervenute col matrimonio di Maddalena Grimaldi con Paolo Gerolamo IV, anche se in esse sono compresi alcuni fondi nettamente distinti tra loro che si erano già precedentemente uniti all’archivio di quel ramo Grimaldi e che, quindi, si aggregano al Pallavicini dopo essersi aggregati anteriormente al Grimaldi Granada. Allo stesso modo le carte Centurione comprendono nella loro numerazione complessiva tanto scritture proprie della famiglia quanto documenti provenienti da altre famiglie, Alvarado e Casado, che erano associate a quelle 19. 19 La segnatura identificatrice di ogni pezzo dovrà pertanto essere sempre composta sia dal nome dell’insieme documentario che dal numero d’ordine progressivo interno a quell’insieme. ARCHIVI GRIMALDI I ) Nella Genova del XVII e XVIII secolo una quantità non trascurabile di «magnifici» portava il cognome Grimaldi. L’indicazione fornita da quel solo termine è, quindi, vaga e non sufficiente all’identificazione degli effettivi autori degli archivi che vengono descritti in questa sezione dell’inventario. È necessario precisare la specifica casata Grimaldi che ha dato origine a quelle carte, o riproporre l’antico cognome anteriore all’aggregazione nell’albergo Grimaldi, se non vi sono altri elementi più validi allo scopo. Le carte Grimaldi qui ordinate e inventariate appartengono a tre distinti rami della grande famiglia: i duchi Grimaldi, signori di Rezzo e grandi di Spagna, i marchesi Grimaldi Granada, marchesi del Generalife e di Campotejar, ed i conti Grimaldi Oliva, signori di Rocca Grimalda. All’interno di queste tre serie maggiori, vi sono diverse sottoserie relative ai singoli feudi ed alle proprietà giunte ereditariamente ai Pallavicini. Non sempre vi sono carte relative alla famiglia ed ai suoi rappresentanti; non sempre le serie sono complete, mentre solo in qualche caso i pezzi si possono dire integri. Il ramo dei duchi Grimaldi, grandi di Spagna, signori di Rezzo è già stato ricordato parecchie volte nel primo volume di quest’inventario a motivo dei due matrimoni che avvengono tra maschi del ramo primogenito Pallavicini e femmine di questa casata Grimaldi ^ Suo esponente di spicco è Paolo Gerolamo q.Francesco Maria, illustre diplomatico del re di Spagna ed illuminista tra i maggiori che ebbe Genova. Il primo matrimonio di Ranieri, fratello ed erede del predetto Paolo Gerolamo, con Maria da Passano, figlia di Giulia Clavesana, porta a questi Grimaldi il feudo aleramico di Rezzo di cui i Clavesana erano titolari dal XIV secolo. La figlia di Maria e Ranieri, M. Giovanna (Giovannetta), sposa Giovanni Carlo Pallavicini e trasferisce a quest’ultima famiglia feudo e archivio. Mentre la documentazione relativa a Rezzo, come si vedrà, è consistente e pressoché integra, è invece piuttosto scarsa quella relativa alla famiglia dato che vi sono quasi esclusivamente dei copialettere. Il secondo matrimonio di Ranieri, con M. Rosolea Spinola, non porta beni particolari né archivi, 1 Cfr. Gli archivi ...cit., p. 32. 22 Archivi Grimaldi ma è all’origine di una discendenza che si congiungerà a quella del primo matrimonio nei primi decenni di questo secolo 2. Il ramo dei Grimaldi Granada, detto anche «dogale» per aver dato quattro dogi alla Repubblica nell’arco di cinque generazioni, marchesi del Generalife, marchesi di Campotejar, grandi di Spagna, imparentati, sia pure in modo molto mediato, con l’ultimo re arabo di Granada, è il ramo che fa da cardine genealogico tra gli altri due dei Grimaldi ed è quello attraverso il quale provengono ai Pallavicini tutti i patrimoni e tutti gli archivi che passano sotto il nome Grimaldi e sono qui inventariati 3. L’aggregazione di archivi inizia a realizzarsi attorno a questo nucleo ben prima che si prospetti l’unione con i Pallavicini. Il primo insieme organico di documenti che perviene ai Grimaldi Granada è l’archivio di Giuseppe M. Durazzo, fratello di Giacomo Filippo II marchese di Gabiano. L’ultima discendente diretta di Giuseppe M. è la figlia primogenita Giulia M. che eredita tutti i beni paterni, tra i quali vi sono le proprietà e la villa in Sestri Levante: sono i possedimenti che vengono indicati con la locuzione «Sestri Levante Durazzo» per distinguerli da quelli che giungeranno ai Pallavicini, nella medesima località, dalla famiglia Gentile circa un secolo dopo. Giulia M. sposa Pier Francesco Grimaldi jr., futuro doge, e lascia il figlio primogenito Giovanni Battista erede anche dei beni Durazzo ricevuti a suo tempo dal padre 4. Giovanni Battista jr. si sposa con M. Benedetta Grimaldi Oliva di Battista e dal matrimonio nascono quattro figlie di cui due, sposate senza prole, testano in favore di una terza 5. La quarta, Angela, divenuta marchesa Landi, risiede a Piacenza ed ha una propria discendenza che si defila da quella delle sorelle genovesi 6. Maddalena (Manin) Grimaldi si ritrova, pertanto, titolare di quasi tutto il patrimonio paterno, al quale si aggiungono i beni e gli archivi dei due cognati senza prole: Cesare Gentile q.Pietro e Giovanni Serra q.Domenico 7. Il marito di Maddalena è Paolo Gerolamo IV Pallavicini che 2 Cfr. Ibid., p. 318, tav. 12. 3 Cfr. Ibid., p. 36. 4 Pier Francesco Grimaldi jr., figlio di Gio. Battista q.Pier Francesco, fu doge della Repubblica di Genova nel biennio 1773-1775. 5 Le quattro figlie sono Marina che sposa Cesare Gentile q.Pietro, Teresa che sposa Gio Carlo Serra, Maddalena moglie di Paolo Gerolamo IV e Angela che sposa Ferdinando Landi. 6 È peraltro l’unica di cui vi siano ancora discendenti diretti. 7 Giovanni Carlo Serra q.Domenico (1760-1813 Dresda) sposa M. Teresa Grimaldi dopo che era stato sciolto il primo matrimonio di costei con Gio Battista Lomellini q.Carlo; egli fu esponente di quei patrizi «attivisti» che, come il suocero Giovanni Battista Grimaldi, cercarono di reagire all’inerzia con cui veniva ormai condotta la repubblica genovese. Cfr. C. Co stan t in i, La Repubblica di Genova nell’età moderna, Torino 1978, pp. 439-495 e C. B ito ss i, «.La repubblica è vecchia ». Patriziato e governo a Genova nel secondo Settecento, Roma 1995, p. 94 e passim. Grimaldi 23 aveva già ereditato dal ramo ducale dei Grimaldi, tramite la madre, il feudo di Rezzo ed il patrimonio di quegli antenati, mentre Maddalena stessa è l’intestataria di Sestri Levante Durazzo, di Sestri Levante Gentile e di Rocca Grimalda che proviene dal terzo ramo Grimaldi di cui conserviamo l’archivio. La proprietà di tutti questi beni e dei relativi archivi sarà unitaria solo con Ignazio Alessandro Pallavicini, figlio ed unico erede di Paolo Gerolamo IV: proprio questa circostanza porterà all’unificazione anche delle gestioni amministrative e contabili, con il frequente effetto di sconvolgere buona parte degli archivi dei singoli beni e delle rispettive famiglie di provenienza 8. La terza casata Grimaldi qui presente è quella dei Grimaldi Oliva che si unisce ai Grimaldi Granada col matrimonio di M. Benedetta (Lilla) di Battista jr. con Giovanni Battista jr. 9. Questi sono i Grimaldi maggiormente documentati perché non ci sono pervenute solo le carte relative al contado di Rocca in vai d’Orba, ma anche varie filze di conti, lettere ed atti giudiziari attinenti a diversi membri della famiglia. La linea successoria di questi beni e del relativo archivio è identica a quella delle carte di Giuseppe M. Durazzo che si è vista prima. Il complesso documentario che abbiamo denominato e presentiamo come «archivi Grimaldi» è pertanto del tutto artificiale ed è concettualmente giustificato solo dalla comune ed uguale strada percorsa per aggregarsi all’archivio del ramo primogenito dei Pallavicini di Genova e pragmáticamente dal fatto di essere stato da noi trovato così: composto probabilmente in tempi piuttosto recenti, ma non precisabili, attraverso l’unificazione della collocazione di quasi tutte le carte che apparivano relative alla famiglia Grimaldi. È verosimile che quest’operazione sia stata effettuata in due riprese a distanza di settanta o ottant’anni l'una dall’altra. La prima volta dovrebbe essere avvenuto a metà Ottocento, quando il marchese Ignazio Alessandro Pallavicini, proprietario unico di tutti gli archivi che vengono descritti in quest’inventario, istituisce nuove forme e nuovi strumenti d’amministrazione dei suoi beni, unificando la gestione delle proprietà territorialmente o tipologicamente vicine, smembrando a questo scopo le serie degli archivi originali formatesi secondo la provenienza delle carte 10. Per aver chiara la sistemazione nuova delle carte si pensi a Sestri Levante dove una parte proviene da Giuseppe M. Durazzo, un’altra da Cesare Gentile mentre una terza parte di beni era già Pallavicini: fino all’epoca di Ignazio Alessandro le rispettive carte restano distinte, ma 8 Cfr. Gli a rch iv i... cit., p. 50. 9 Vedi la tavola genealogica a p. 217 sui Grimaldi Oliva. 10 Cfr. Gli archivi ... cit., p. 51. 24 Archivi Grimaldi quando per sua volontà viene costituita una agenzia intitolata alla località, responsabile deH’amministrazione di tutti i beni posseduti in zona, tutte le scritture relative vengono assemblate in un’unica serie. Quest’intervento unificante verrà proseguito e reso più incisivo dalla figlia Teresa Pallavicini che avrà notevoli esigenze di «razionalizzazione » nella gestione dei beni in seguito agli ulteriori accrescimenti patrimoniali avvenuti col suo matrimonio. La seconda volta in cui le antiche serie vengono smembrate e, in qualche caso, vengono intaccate anche le nuove, siamo già negli anni tra le due guerre mondiali, attorno al 1925, quando dagli archivi Pallavicini vengono estratte parti delle scritture attinenti alle imprese (prevalentemente agricole) ancora di proprietà dei discendenti della famiglia, per dare corpo alla documentazione delle «agenzie» incaricate della loro gestione in modo più funzionale a quello già attuato da Ignazio Alessandro. In quel medesimo periodo, inoltre, vien posta mano ad un tentativo perpetrato, ma non compiuto, di sistemazione cronologica di tutte le carte degli archivi Pallavicini ritenute importanti e particolarmente significative, sconvolgendo le filze e smembrando anche le nuove unità costituite in seguito agli interventi del secolo precedente11. Da questo pesante intervento di risistemazione artificiosa degli archivi sono restate quasi totalmente escluse le serie che fin d’allora venivano considerate morte in quanto relative a beni che erano già stati ceduti. Si possono ricordare come casi emblematici di queste vicende la serie degli atti relativi alla Sicilia, negli archivi propri, e la serie Rezzo, negli archivi aggregati. Nel primo caso, Teresa Pallavicini, unica figlia ed erede di Ignazio Alessandro, aveva deciso il disimpegno della famiglia dalla Sicilia subito dopo la sua acquisizione dall’eredità paterna. La vendita avvenne effettivamente nel 1874: le carte relative vengono «dimenticate» in archivio senza modificarne gli antichi modi di conservazione. Nel secondo caso, dopo aver venduto Rezzo nel 1835, Ignazio Alessandro conserva pressoché intatto l’archivio dell’antico feudo perché quasi non sa di custodirlo ancora. Alcune volte bisogna davvero pensare che certi archivi siano stati conservati perché chi li deteneva non sapeva della loro esistenza e non si accorgeva nemmeno di possederli, senza considerare che in determinate situazioni poteva essere meno oneroso continuare a tenerli dov’erano piuttosto che trasferirli o eliminarli. Per le serie che, invece, sono state manipolate siamo riusciti solo in alcuni casi a ricostruire le unità archivistiche primigenie, ma, 11 Cfr. Ibid., pp. 66-67. Grimaldi 25 ovviamente, sempre negli angusti limiti imposti dalle condizioni in cui abbiamo trovato il materiale. Si è provveduto almeno ad individuare le procedure originali di formazione delle singole serie ed a distinguere rigorosamente le provenienze delle carte. In effetti fin dall’inizio del lavoro di analisi e di descrizione delle scritture secondo un corretto metodo storico-filologico, è risultata subito evidente la profonda disomogeneità degli assemblaggi effettuati nelle due occasioni descritte e si è cercato allora di riprodurre senza forzature gli schemi delle aggregazioni originali. Tutte le carte che abbiamo unificato in un solo fondo «Grimaldi» sono state, pertanto, distinte anche fisicamente nelle tre partizioni corrispondenti alle rispettive famiglie di provenienza. Quest’intervento ha prodotto risultati diversi a seconda dei casi: con le scritture dei Grimaldi Granada e dei Grimaldi Oliva siamo riusciti a ridare forma ad un corpo documentario sicuramente valido sia sotto l’aspetto archivistico che sotto quello, più mediato, della ricerca, ma con quelle dei Grimaldi signori di Rezzo, a causa della assoluta esiguità del materiale che ci è restato, i risultati sono stati molto meno soddisfacenti. Per i Grimaldi Oliva ed i Grimaldi Granada, invece, pur non potendo di certo affermare che ci sono pervenute le serie integre, la documentazione è in quantità e qualità congrue a motivare la ricostruzione archivistica che abbiamo effettuato. Per i Grimaldi Rezzo si è verificato il tipico effetto provocato dall’aggregazione di una serie che è stata forzatamente separata dal suo ambito d’origine per seguire il bene a cui afferisce, nel cambiamento di proprietà che è avvenuto: la serie in questione, cioè le scritture prodotte per l’amministrazione del feudo di Rezzo, è completa e reca consistenti tracce del primitivo ordinamento, ma nel suo trasferimento, o negli anni di poco successivi, ha trascinato con sé per ragioni connesse alla gestione del bene, anche delle carte esterne ad essa che facevano parte di altre serie dell’archivio. Le singole situazioni verranno descritte in dettaglio nelle rispettive specifiche introduzioni e in questa presentazione generale si volevano solamente chiarire le ragioni della profonda differenza esistente tra questo insieme e quelli degli altri due rami Grimaldi: in quei due casi vi è ancora un archivio di famiglia, mentre nel caso dei duchi Grimaldi è restato solo l’archivio del feudo con alcune appendici familiari la cui presenza è probabilmente dovuta a motivazioni contingenti risalenti all’epoca dell’aggregazione. CARTE DELLA FAMIGLIA GRIMALDI SIGNORI DI REZZO Dal matrimonio di Francesco M. Grimaldi di Ranieri con Giovanna Pallavicini di Giovanni Francesco II nascono i due personaggi che daranno corpo a questo insieme documentario molto particolare. Paolo Gerolamo Grimaldi sarà duca, grande di Spagna e primo ministro di Carlo III re di Spagna; Ranieri Grimaldi sposerà in prime nozze Maria da Passano, recante in dote il feudo aleramico di Rezzo. La documentazione che segue, compresa tra i nn. 1-29, è sicuramente ben poca cosa rispetto a quella che doveva costituire l’archivio di questi Grimaldi, ma è tutto quanto ci è restato. Molto frammentaria e disomogenea, non consente alcuna ricostruzione della disposizione originale, con la sola eccezione dei 15 registri copialettere che, d’altro canto, non hanno presentato alcun problema di ordinamento, che non poteva non essere cronologico. Si è comunque cercato di riproporre le fondamentali distinzioni tipologiche e storiche, distinguendo all’interno del medesimo insieme, le carte prodotte da un personaggio piuttosto che da un altro. Resta insoluta, almeno in modo esauriente, la questione relativa alla presenza stessa di queste scritture perché, se è vero che l’intero archivio del feudo di Rezzo è pervenuto ai Pallavicini in seguito al matrimonio di Giovannetta Grimaldi con Giovanni Carlo Pallavicini, è anche vero che Ranieri Grimaldi, padre di Giovannetta, ha avuto da un secondo matrimonio, altri figli, tra cui un maschio, Gerolamo Francesco M., che avrà poi la sua discendenza. Per quale ragione, allora, alcuni pezzi dell’archivio di famiglia non hanno seguito la consueta strada della genealogia e dei fedecommessi, ma si sono ritrovati assieme alle carte di un bene assegnato in dote ad una figlia? L’unica plausibile spiegazione pare essere quella, molto pragmatica, dell’opportunità di far conservare dai Pallavicini la documentazione su interessi ed affari in cui avevano parte anch’essi o che potevano essere seguiti meglio da loro che dai Grimaldi. Interessi e negozi forse di antica data, ma comunque, più consoni ai Pallavicini che ai signori di Rezzo. Non è da escludere, come sempre, anche la possibilità che parCarte Grimaldi Rezzo 27 te di queste scritture sia presente in conseguenza di quell’effetto di trascinamento di cui si è parlato nell’introduzione generale e che può aver prodotto qualche risultato anche in questo insieme. Le ventinove unità che aprono l’inventario sono come un’introduzione alla corposità ed alla ricchezza documentaria dell’archivio del feudo di Rezzo a cui si è voluto dedicare un’attenzione particolare, giustificata dalla sua completezza e dal suo pressoché perfetto stato di conservazione. Questo ramo dei Grimaldi, discendenti cioè da Francesco Maria q.Ranieri q. Tomaso, va ricordato inoltre per i frequenti matrimoni con i Pallavicini. Si è detto di Francesco Maria con Giovanna, ma poi sono i due cugini Giovanni Carlo Pallavicini figlio di Paolo Gerolamo II (fratello della predetta Giovanna) e M. Giovanna Grimaldi (nipote sempre di Giovanna) che rinnoveranno l’unione e, qualche anno dopo, sarà la volta di Teresa Grimaldi, figlia di Gerolamo Francesco Maria (fratello di M. Giovanna), che si sposerà con Alessandro Pallavicini. Da quest’ultimo matrimonio nasce Francesco Camillo Pallavicini che sposa Luisa Sauli: un loro nipote per via femminile, Pier Francesco Negrotto Cambiaso, sposa Matilde Giustiniani, vedova Dirazzo Pallavicini,' e fa confluire nel già cospicuo complesso archivistico Durazzo Giustiniani anche l’archivio «Sauli e basilica di Carignano». La genealogia di questi Grimaldi, benché proseguita solo da discendenza femminile, costituisce quasi lo schema dell’intera composizione del complesso archivistico di cui fa parte anche il fondo Pallavicini l. 1 Cfr. Gli archivi... cit., p. 318, tav. 12. C a r t e d e l la fa m ig l ia Carte d’amministrazione 1 1761 - 1779 Carte d’amministrazione del «Monte Invrea», ossia di «Nostra Signora del rimedio», istituito da Giovanni Tomaso Invrea nel 1650. In questi anni ne sono governatori Ranieri Grimaldi q.Francesco Maria e suo genero Giovanni Carlo Pallavicini. Filza dì 19 fascc. «Duca Francesco Maria Grimaldi». Libro giornale delle entrate e uscite di Francesco Maria Grimaldi q.Ranieri q.Francesco M. tenuto da Paolo Gerolamo IV Pallavicini in forza di procura. Reg. di 144 cc., scritte 1-8, mm, 305x215, Scritture diverse comprovanti l’esecuzione delle disposizioni testamentarie del duca Paolo Gerolamo Grimaldi da parte dei suoi eredi e soprattutto di Paolo Gerolamo IV Pallavicini. Celebrazioni di messe in suffragio, lasciti, elemosine, censi. Filze n. 2 di complessivi 274 fascc. Scritture contabili 2 1808 - 1809 3-4 1815 - 1825 5 1595 «Scartafaccio del bilancio del libro de Grimaldo e Spinoli di Napoli con li partiti giudicati da signori arbitri». Carte Grimaldi Rezzo 29 Minuta del partitario dei partecipanti a diversi investimenti effettuati dai Grimaldi e dagli Spinola nel regno di Napoli. Reg. di 30 cc., mm. 305x220. 6 1597 - 1598 «1597. B». Partitario dell’agenzia di Spagna, compilato da Giovanni Giacomo Grimaldi q.Giovanni Battista, probabilmente in Siviglia. Reg. di 78 cc., mm. 357x255. 7 1609 - 1627 «1609. Libro della signora Lelia Pallavicina del q.signor Agostino, moglie del q.signor Francesco Grimaldo del q. Giovanni Battista, cominciato al primo di ottobre 1609». Libro mastro generale delle entrate e uscite di Lelia Pallavicini q.Agostino vedova di Francesco Grimaldi q.Giovanni Battista q.Giorgio. Reg. di 72 cc., mm. 310x220. 8 1 6 1 0 -1 6 1 1 «MDCX». Libro giornale delle entrate e uscite della fedecommissaria del q.Giovanni Giacomo Grimaldi q.Giovanni Battista q.Giorgio. Reg. di 48 cc., mm. 430x280. 9 1691 - 1693 «1691 in 1695. Libro di cassa» (sul dorso). Libro giornale delle uscite di cassa per le spese personali di Teresa Grimaldi di Ranieri, moglie di Filippo Cattaneo. Reg. di 94 cc., mm. 218x165. 10 1726 - 1731 «MDCCXXVI». Libro giornale delle entrate e uscite dell’attività commerciale di lavorazione, vendita ed esportazione di seta di cui sono titolari Carlo Lomellini q.Agostino e Francesco M. Grimaldi q.Ranieri. Di detta «volta di seta» è direttore Giovanni Battista Cambiaso q.Carlo e cassiere Francesco M. Giacometti. Reg. di 96 cc., mm. 355x255. 30 Archìvi Grimaldi 11 1728 - 1746 «Registro di lettere. 1729». Registro di conti e lettere relativi all’attivià della volta di seta «cantante » sotto il nome di Giovanni Battista Cambiaso q.Carlo e Francesco M. Giacometti, ma di cui sono titolari Francesco M. Grimaldi q.Ranieri q.Tomaso e Carlo Lomellini q.Agostino (v.n. precedente). Reg. di 96 cc., mm. 300x215. 12 1780 - 1783 Libro giornale parziale delle entrate e uscite della gestione della ferriera di Riofreddo, in locazione a Ranieri Grimaldi q.Francesco Maria. Reg. dì 14 cc., mm. 310x215. 13 1792 - 1793 «1792 in ... Giornale di cassa particolare di sua eccellenza la signora duchessa Laura Spinola Grimaldi. A cura di me canonico Ottavio Mocci ». Libro giornale delle uscite di cassa per spese personali di Laura Spinola q.Niccolò, moglie di Francesco Grimaldi q.Ranieri. Reg. di 10 cc., mm. 305x220. Corrispondenza RANIERI GRIMALDI q.TOMASO, copialettere in partenza. 14 1670 «1670. Registro di lettere» {sul dorso). Reg. di 192 cc., mm. 370x270. 15 1676 - 1677 «1676. Registro di lettere» (sul dorso). j. di 288 cc., mm. 355x260, 16 1678 - 1679 «1678 in 1679- Registro di lettere» (sul dorso). Reg. di 288 cc., mm. 355x260. Carte Grimaldi Rezzo 31 17 1681 - 1684 «1682 in 1684. Registro di lettere» (sul dorso), Reg. di 288 cc., mm. 310x230. 18 1700 - 1702 «1700. Registro di lettere» (sul dorso). Reg. di 288 cc., mm. 360x250. FRANCESCO MARIA GRIMALDI q.RANIERI, copialettere in partenza. 19 1718 - 1720 «1718. Registro». Reg. di 192 cc., mm. 360x250. 20 1720 - 1721 «Registro di lettere» (sul dorso). Reg. dì 216 cc., mm. 360x250. 21 1729 - 1732 «1729. Registro di lettere» {sul dorso). Reg. di 192 cc., mm. 360x250. 22 1732 - 1734 «... Registro di lettere» (sul dorso). Reg. di 288 cc., mm. 360x250. 23 1736 - 1738 «1736. Registro di lettere» {sul dorso). Reg. dì 250 cc., mm. 360x250. 24 1739 - 1740 «1739. Registro di lettere» (sul dorso). Reg. dì 288 cc., mm. 360x250. 32 Archìvi Grimaldi 25 1743 - 1745 «1743. Registro di lettere» (sul dorso). Reg. di 250 cc., mm. 360x250. 26 1749 - 1751 «1749 in 1750. 1751. Registro di lettere» (sul dorso). Reg. di 288 cc,, mm. 350x250. 27 1752 - 1755 «1752 in 1753. Registro di lettere». Assieme al figlio Ranieri. Reg. di 288 cc., mm. 350x250. RANIERI GRIMALDI q.FRANCESCO MARIA q.RANIERI, cop ia le tte re in partenza. 28 1758 - 1761 «1758.59.60.61. Registro di lettere». Reg. di 288 cc., mm. 350x250. 29 1789 - 1817 Lettere ricevute dagli esecutori testamentari del q.duca Paolo Gerolamo Grimaldi inviate da Parigi da Ottavio Giambone (1789-1792) e da Parent, Merigo e C. (1792-1800) e inviate da Roma da Domenico Lavaggi (1799-1817), sempre in merito agli investimenti effettuati dal «de cuius» su quelle piazze finanziarie. INDICE DEI CORRISPONDENTI Abbondanza, magistrato di (Genova, 1682-1684); Accoramboni Giuseppe Raimondo (Dresda, 1744-1745); Accinger Giovanni, eredi di (Halle, 1729, 1731); Adzori e Murroni, Giacinto e Giovanni (Barcellona, 1750); Agostini (d') Francesco (Napoli, 1740); Alario Giacinto (Milano, 1730-1732); Albanel e Ranuier (Lione, 1677-1679); Alberoni Giulio, cardinale (Bologna, Ravenna, 1739, 1743); Aldovrandi Marescotti Filippo (Bologna, 1737-1738, 1740); Alencastro (de) e Caravajal (Bologna, 1744); Algarotti Bonomo (Venezia, 1733); Allegria Gio Battista (Taormina, 1700- 1701); Alsazia, cardinale di (Malines, 1743); Altemps (d’) Costaguti Marianna (Roma, 1752); Ambloch e Brassart, Enrico e Edoardo (Livorno, 1682-1683); Ambloch e Brassart, Enrico e Enrico (Livorno, 1678-1679); Amico (d’) Costantino (Milazzo, 1700-1701); Amico (d’) Marcello (Trapani, 1683-1684); Anastasio Paolo (Napoli, 1676-1678); Andre e Mazel (Torino, 1721); Andrea (d’) e Olivieri (Lisbona, 1730-1734); Andreas, Milans, Benages (Barcellona, 1736-1737); Andreini Pietro Andrea (Napoli, 1678- 1679); Andreossi e Bartoli (Marsiglia, 1677, 1782-1783); Andriani (Madrid, 1732-1734); Andriani e Rubini (Madrid, 1720-1721); Anfonio Claudio Francesco (Mentone, 1738); Angelelli, contessa di Metternich (Bologna, 1745); Angelis (de) Antonio e Giuseppe (Napoli, 1720- 1721); Annoni Antonio (Milano, 1677); Annoni e Perego (Milano, 1733); Annoni e Ponsampieri (Milano, 1677); Ansaldi e Milanesi, Lorenzo e Simone (Livorno, 1676-1678); Antiani Paolo (Ravenna, 1670); Antoine (d’) Sartine (Barcellona, 1738); Antonelli Carlo (Rio, 1758); Antonetti e Betti (Venezia, 1718-1719, 1721); Ardissone Francesco (Nizza, 1743-1745); Arici Carlo (Napoli, 1676- 1678, 1682-1684); Ariosti Filippo M. (1684); Armati e Scagliol, Matteo e Tomaso (Messina, 1678); Arnolfini e Micheli (Messina, 1679-1684); Arnolfini e Orsucci (Messina, 1670, 1678); Arriola (de) Antonio (Madrid, 1719-1720); Arriola (de) Lorenzo (Madrid, 1721); Arriola (de) Luigi (Cadice, 1719-1721); Assereto e Maggiolo, Francesco e Gio Luca (Venezia, 1670); Aste (d’) Giuseppe (Genova, 1700-1701); Augusti Gio Pietro (Vienna, 1732); Avanzini e Maffon (Madrid, 1750-1751); Avvocato Ignazio (Marsala, 1682-1683). Baccio Pitti Roberto (Madrid, 1721, 1732-1734); Bacelli Tomaso (Roma, 1670); Badin Augustin (Antibes, 1743); Baker Giuseppe (Londra, 1733); Baker e Nutt (Londra, 1732-1733); Balbani Massinissa (Livorno, 1670); Balbani e Paolini, Massinissa e Giuseppe (Livorno, 1670); Balbani, Pagnini, Paolini (Livorno, 1670); Balbani, Paolini, Bonzi (Livorno, 1682-1683); Balbani, Veneri, Paolini (Livorno, 1676-1678); Balbi Moneglia Eugenia M. (Napoli, 1683); Baldini, Segni e Maiacco (Cadice, 1744); Ballini Domenico (Napoli, 1678); Ballistreri Giovanni (Maiorca, 1700); Bambino Giuseppe (Napoli, 1738); Bandini e Corsini, Francesco e Lorenzo (Livorno, 1670); Bandini e Orsucci, Carlo e Sebastiano 34 Archivi Grimaldi (Messina, 1682-1684); Bandinucci e Parenzi, Giuseppe e Paolo Gerolamo (Amsterdam, 1670); Baquet Claudio (Marsiglia, 1731-1734); Barabino Niccolo (Trapani, 1743-1744, 1750, 1752); Barattini Gio Battista (Bologna, 1754); Barbieri Giovanni (Livorno, 1761); Barducci Amerigo (Palermo, 1676-1678); Barel Giuseppe (Torino, 1754); Barnis e Kite, Thomas e Benjamin (Londra, 1734); Bartles e Heusch (Livorno, 1743); Bartles Giovanni (Livorno, 1745); Bartoli e Andreozzi (Marsiglia, 1677, 1682-1683); Bartout Gerbrando (Amsterdam, 1676- 1679); Bassi Giuseppe (Milano, 1753, 1759-1761); Basteri e Simonet, Bernardino e Gio Matteo (Lione, 1670, 1676); Belando Giuseppe (Cadice, 1670); Bellomo Gio Battista (Messina, 1734); Belloni Gerolamo (Roma, 1720, 1734-1739, 1743-1755, 1758-1761); Belloni Gio Angelo (Roma, 1719-1721, 1729, 1732- 1734); Belloni e Galli (Cadice, 1739- 1740); Belluzzi (Marsiglia, 1720); Benages, Andreas, Milans (Barcellona, 1736- 1737); Benassai Carlo (Livorno, 1670); Benassai e Gambarini (Livorno, 1676- 1679, 1683-1684); Bensa Bartolomeo (Marsiglia, 1739, 1751); Bensa Maurizio (Porto Maurizio, 1740, 1743-1745); Bensperg Giacomo e Gio Giorgio (Venezia, 1721, 1730-1732, 1740, 1750); Benvenuti e Buonavoglia (Livorno, 1679); Benzi Pietro (Barcellona, 1750, 1752-1753, 1755, 1761); Berardi Gio Valente (Livorno, 1730); Berardi e Franceschi (Livorno, 1734, 1737, 1740); Berio Francesco M. (Napoli, 1737, 1740, 1758); Berizzi Giovanni e Ubaldo (Palermo, 1754- 1755, 1758-1761); Berizzi Ubaldo M. (Palermo, 1754); Berruti Pier Luigi (Casale, 1678); Bertolazzi Carlo (Casale, 1676-1678); Bertorini Giovanni (Sestri Levante, 1744); Betti e Antonetti (Venezia, 1718-1721); Bianchi Donato (Napoli, 1678-1679); Bianchi Sebastiano (Livorno, 1754); Bielato e Priaroggia, Alberto e Gio Battista (Cadice, 1670); Biliotti, Ginori, Verazzano (Amsterdam, 1678); Bisson Gio Andrea (Marsiglia, 1750); Blasi Canizzo Maria (Vittoria, 1683); Boccafolli Giuseppe (Ferrara, 1729-1730, 1734); Boglia Francesco e Gio Battista (Genova, 1700-1701); Boglia Gio Battista (Genova, 1682); Boisser e Sellon (Genova, 1719); Bolifoni Cesare (Roma, 1719- 1720); Bona Gio Battista (Lione, 1730- 1734, 1736-1737, 1744); Bona e Darert, Gio Battista e Gio Giacomo (Lion, 1720- 1721, 1730); Bonafede Gio Battista (Novi, 1670, 1676-1677); Bonaini Ambrogio Gaetano (Livorno, 1744, 1750); Bonavia Gio Battista (Madrid, 1721); Bonfil Daniel e Saul (Livorno, 1745); Bonijol Gabriel (Nizza, 1739-1740); Bonsi Cosmo (Madrid, 1683); Bonzi, Balbani, Paolini (Livorno, 1682-1683); Bordigone Gio Battista (La Spezia, 1750); Borghini e Huigens (Livorno, 1752-1755, 1758- 1760); Borrione Gaspare (Piombino, Rio, 1732, 1734, 1737-1740); Boschaert Arnoldo (Anversa, 1682); Boschaert Giacomo (Anversa, 1682-1684); Bossier e Sellon (Londra, 1731); Botti, Campione, Maffei (Roma, 1700-1701); Bottino E rmenegildo (Santa Margherita, 1730- 1734, 1736-1738); Bottino Giacomo (Santa Margherita, 1719-1721); Boucard Gio Battista (Livorno, 1733); Bozano Bartolomeo (Cadice, 1676-1679); Bracci Onofrio (Livorno, 1684); Brancacci Gennaro Antonio (Napoli, 1740); Brancacci Stefano (Napoli, 1730, 1734, 1737); Brancati Andrea e Domenico (Napoli, 1676-1677, 1682-1683); Branciford Ercole (Palermo, 1749-1755); Brandi e Saminiatelli (Livorno, 1676-1679); Brandi e Schippisi (Livorno, 1682-1684); Brassart Everardo (Livorno, 1700-1701); Brassart e Ambloch, Edoardo e Enrico (Livorno, 1682-1683); Brassart e Ambloch, Enrico e Enrico (Livorno, 1678-1679); Brea Domenico (Madrid, 1720); Brensano Andrea (Genova, 1682); Brentani Antonio (Lipsia, 1718-1720); Brentani fratelli (Amburgo, 1750-1751, 1753-1754); Breven Domenico (Napoli, 1676-1679); Brignole Emanuele, fedecommissari di (Genova, 1682-1684, 1700); Brignone Stefano (1683); Brocco Antonio, Gio Battista, Niccolo (Napoli, 1700-1701); Brocco Cristoforo (Napoli, 1682-1684); BrocCarte Grimaldi Rezzo 35 kelman e Forg (Lisbona, 1743); Brown Josephson John (Amsterdam, 1732-1734, 1737-1740, 1743-1745); Bruna Gio Domenico, Tomaso (Messina, 1670); Brunasso Giuseppe (Napoli, 1721, 1731); Brunati Gaspare Antonio (Madrid, 1720); Brunen e Butler (Cadice, 1732); Bucetti e Mattei (Firenze, 1739); Buonaccorsi e Galli (Livorno, 1676-1679); Buonafede Gio Battista (Novi, Recco, 1678-1679); Buonavoglia e Benvenuti (Livorno, 1679); Buono Carlo Francesco (Milano, 1743); Burlamacchi Beniamino (Amsterdam, 1678); Burlamacchi Carlo e Enrico (Lucca, 1670, 1676); Burlando e Germano (Palermo, 1743-1744); Burli Carlo (Ibiza, 1743-1744, 1749-1753, 1758); Burn, Mayne e Mayne (Lisbona, 1754-1755); Burone Francesco (Finale, 1750); Burone Francesco, Giovanni, Pietro (Cadice, 1736-1738); Buti Sebastiano (Macerata, 1744); Butler e Brunen (Cadice, 1732); Butler e Noble (Gibilterra, 1734). Calderoni Francesco (Palermo, 1754); Calsabiggi Ranieri (Livorno, 1737); Calsamiglia Ambrogio (Oneglia, 1721); Cambi e Spinelli (Madrid, 1719-1720); Cambiaso Gio Andrea (Lisbona, 1754); Cambiaso Lazaro M. (Lisbona, 1733- 1734); Campi e Rota, Giuseppe e Giuseppe (Venezia, 1683); Campione Gio Paolo (Roma, 1678); Campione Paolo Antonio (Roma, 1676-1678, 1682-1684); Campione, Maffei, Botti (Roma, 1700- 1701); Capello Antonio (Monteleone, 1683); Capello Gio Battista (Napoli, 1676); Caracciolo Enrico, vescovo (Aversa, Malta, Roma, 1682-1684, 1700-1701); Caravajal e Alencastro (de) (Bologna, 1744); Cardani Carlo Gerolamo (Messina, 1670); Cardia (Messina, 1719-1721); Carli (Augusta, 1753); Carminati Antonio (Madrid, 1677); Carpano Gio Santo (Milano, 1737); Carrera Emanuele (Vienna, 1731); Carretto (del) Laura Teresa (Savona, 1759); Carriola Gio Andrea (Genova, 1682); Cassani Alessandro (Napoli, 1683-1684); Cassani Gio Battista (Madrid, 1678, 1682-1684); Cassani e Mandini (Napoli, 1682-1683); Cassaris (de) Salvatore (Palermo, 1734); Castagnola Giulio (Genova, 1700-1701); Castelforte, principe di (Palermo, 1676- 1679); Castelli (Milano, 1719); Castelli Francesco (Milano, 1676-1679); Castelli Giovanni (Trapani, 1683); Castelli e Pocobelli (Venezia, 1670); Castinelli Gio Battista (Palermo, 1736, 1738-1739); Catta, Piria e Dalmases (Barcellona, 1731-1733); Cattaneo Cesare (Vienna, 1733); Cattaneo Filippo (Genova, 1683, 1699-1701); Cattaneo Gio Battista (Genova, Novi, 1682-1684); Cattani e Fantetti, Pietro e Biagio (Bologna, 1670, 1676-1679, 1682); Causa Giovanni e Gio Battista (Valenza, 1744); Cavalcanti Pier Antonio (Venezia, 1678); Cavanna Paolo Agostino (Madrid, 1670); Caviglia Giorgio. e Rosolea (Finale 1755, 1758-1759); Celesia Vicenzo (Napoli, 1682); Celi e Faraone (Messina, 1683-1684); Cellini Alessandro e Gio Battista (Venezia, 1670, 1678-1679); Centurione Filippo (Madrid, 1670); Centurione Gio Battista (Genova, 1683); Ceresola Giuseppe M. (Genova, 1682-1684); Cernezzi e Rezzonico, Francesco e Aurelio (Venezia, 1676); Cesare (di) Melchior (Castelvetrano, 1737); Cesati Carlo (Milano, 1737); Cesia Ottavio Filippo (Murialdo, 1755); Cevasco Gio Benedetto (Genova, 1683); Chalut e Labiche (Lione, 1740); Charles Lorenzo e Simone (Venezia, 1676); Charron e Lambert (Livorno, 1730); Chaudier e Timon (Marsiglia, 1749-1750); Cherbler Gio Giorgio (Napoli, 1678); Cheri Gio Tomaso (Madrid, 1719-1721, 1730-1734, 1738); Chiappara Gio Battista (Madrid, 1670); Chiodo Paolo (Savona, 1750); Chiozza Carlo Agostino (Loano, 1744, 1749-1751); Chiozza Carlo Giuseppe (Loano, 1754-1755); Ciaia (della) Annibaie (Venezia, 1720, 1731); Ciaia (della) Francesco (Milano, 1721); Ciambrelano Carlo (Londra, 1676); Cignone Gio Filippo (Rio, 1758); Ciuffi Giacomo Antonio, Lorenzo (Napoli, 1676); Clerici Antonio (Milano, 1739); Coen Abraham Vita (Livorno, 1754); Collodi Leonardo (Danzica, 1720); Co36 Archivi Grimaldi lomba (Torino, 1720); Colombini Stefano (Piombino, Rio, 1758-1761); Colombo Domenico (Napoli, 1743); Compagni e Libri (Firenze, 1732, 1759); Coninque (de) Louis Francois (Anversa, 1733-1734, 1738, 1743-1745, 1749); Conti Carlo (Messina, 1682); Controni Curzio Giuseppe (Lucca, 1733); Controni e Orsucci, Curzio Giuseppe, Carlo Domenico (Lucca, 1733); Cooper e Lefroy (Livorno, 1730); Copello Gio Stefano (Genova, 1683); Copello Giulio (Genova, 1684); Copello Giuseppe (Livorno, 1758); Corboli Sinibaldo (Firenze, 1720); Corradi Gio Andrea e Stefano (Maiorca, 1682- 1683); Corradi Giuseppe (Rio, 1719); Corradi Giuseppe M. (Messina, 1683); Corradi Stefano (Maiorca, 1684); Corsanego e Granello (Roma, 1701);Corsanigo Francesco (Livorno, Messina, 1737); Corsini e Bandini, Lorenzo e Francesco (Livorno, 1670); Corsini e Sini (Livorno, 1676); Cosmelli Cristiano (Finale Ligure, 1732, 1736-1739, 1744, 1750-1754, 1759); Costa Benedetto e Luigi (Messina, 1738); Costa Domenico (Messina, 1683); Costa Pier Niccolò (Agrigento, 1682- 1683); Costa e Gallo, Antonio e Giuseppe (Messina, 1683); Cottu Marcantonio (Livorno, 1734-1740, 1743-1745, 1750- 1754); Cottu e Stalla (Palermo, Trapani, 1729-1740, 1743-1745, 1749-1761); Cottu, procuratore di Giovanni Imperiale (Messina, Napoli 1749-1751, 175 4); Craien e Grand (le), Daniel e Abraham (Francoforte, 1678); Crollalanza Gio Pietro (Cadice, 1758-1761); Crotta Gio Battista (Madrid, 1670, 1676-1679, 1682); Curti Giuseppe M. e Salvatore (Palermo, 1729-1734, 1737-1739). Dalmases, Catta e Piria (Barcellona, 1731-1733); Damiani Antonio (Livorno, 1750-1751, 1753); Damiani e Lancellotti (Livorno, 1755, 1760-1761); Damiani e Ricci, Francesco e Gio Pietro (Livorno, 1731-1732); Danielli Mario (Siracusa, 1682-1684); Darert Gio Giacomo (Lione, 1718-1721, 1730, 1732-1734); Darert e Bona, Gio Giacomo e Gio Battista (Lione, 1720-1721, 1730); Daverio Fruttuoso (Portofino, 1749); Davia e Marchesini (Bologna, 1678); Davico Francesco M. (Finale, 1758-1761); David fratelli (Marsiglia, 1733-1734, 1745, 1749); David, vedova e figli di (Marsiglia, 1731-1732); De Veer, Van de Cruys, Doenssen (Marsiglia, 1731); Delfino Benedetto (Milano, 1719); Delfino Giovanni M. (Rifreddo, 1755); Delfino Urbano (Piacenza, 1749); Dellacasa Francesco (Messina, 1737); Denteducudi Piraino Vincenzo (Madrid, 1676); Desideri Desiderio (Populonia, 1738); Deuz Daniel (Amsterdam, 1740); Diano Giacomo (Savona, 1754); Doenssen, De Veer, Van de Cruys (Marsiglia, 1731); Dolcini Angela M. (Alicante, 1758-1761); Donati Francesco M. (Cadice, Siviglia, 1670-1678); Doria Giorgio (Bologna, 1745); Doria e Muzio (Madrid, 1682); Doria, Muzio, Repetti (Madrid, 1676-1678); Dorivesten Giovanni (Venezia, 1678); Dotto Pietro (Palermo, 1758-1761); Dubois Francesco (Lione, 1732-1733); Dugaste Domenico (Lione, 1733); Durante Agostino (Alassio, 1744- 1745); Durazzo Eugenio (Genova, 1683- 1684, 1700); Durazzo Gerolamo, eredi di (Genova, 1682-1683); Durazzo Giuseppe M. e Marcello I (Genova, 1682-1684)); Durazzo Marcello I (Genova, 1682-1683, 1701). Ebertz Giacomo Federico (Augusta, 1676-1678); Ebertz Giorgio e Gio Federico (Isny, 1731-1734, 1736-1740, 1744); Ebertz Leonardo (Isny, 1739-1745, 1749- 1755, 1758-1761); Enrile Gio Battista e Giuseppe M. (Cadice, 1736-1740, 1744- 1745); Enriquez Samuel Rodriquez (Livorno, 1761). Fabiani Gerolamo e Gio Battista (Alicante, 1737, 1743-1745); Fabiani Gio Battista e Gio Lorenzo (Alicante, 1749- 1753, 1755); Fabro Egidio (Milano, 1682-1683); Facio Antonio e Gio Battista (Torino, 1732); Fales e Ionquet (Lione, 1719-1721); Fantetti e Cattani, Biagio e Pietro (Bologna, 1670, 1676-1679, 1682); Faraone e Celi (Messina, 1683-1684); Farchez Onorato (Nizza, 1755); Farina Carte Grimaldi Rezzo 37 Pietro (Napoli, 1670); Farone Michelangelo (Milano, 1721); Fasci Gerolama (Milano, 1743); Fasson Giuseppe M. (Madrid, 1750); Fazio Giuseppe (Sciacca, 1682); Felix Felice (Venezia, 1740); Ferrara Niccolò Antonio (Messina, 1683- 1684); Ferrari (de) Francesco M. (Ibiza, 1752-1755, 1758); Ferrari (de) Gio Antonio (Milano, 1670, 1678); Ferrari (de) Lorenzo (Finale, 1721); Ferrari (de) Lorenzo e Marcantonio (Finale, 1734, 1739); Ferrari (de) Paolo e Stefano (Cadice, 1670); Ferrari (de) Pietro M. (Cervo, 1738); Ferrari (de) e Mayeur (Lione, 1719-1720); Ferrari e Landi (Cosenza, 1683-1684); Ferrarmi Santo M. (Sarzana, 1744); Ferretti Ottaviano (Ancona, 1749- 1750, 1752); Ferroni Francesco (Firenze, 1678); Ferroni Tomaso (Firenze, 1731); Fieschi Carlo M. (Milano, 1676-1678); Fieschi Niccolò e Pier Francesco (Genova, 1684); Fini Francesco Antonio, cardinale (Roma, 1738); Finocchio Michele (Sciacca, 1682-1683); Firidolfi Rodolfo (Madrid, 1736-1737); Folco (Messina, 1684); Forg e Brockelman (Lisbona, 1743); Fornes Francesco e Pietro (Livorno, 1721); Fovet Ludovico (Lione, 1676); Franceschi e Berardi (Livorno, 1734, 1737); Franceschini Francesco M. (Ferrara, 1736-1740, 1743-1745, 1749-1754); Franchi (de) Enrico (Genova, 1700); Franchi (de) Gerolamo, eredi di (Genova, 1682-1683); Francia Samuel Abraham (Livorno, 1701); Froliche Filippo David (Amsterdam, 1677); Funche Hermann (Colonia, 1676); Fusco Gio Battista (Milano, 1670). Gaburri Giuseppe M. (Cadice, 1737- 1739); Gaburri e Galli (Cadice, 1734); Gaertz e Iacott (Genova, 1700); Galere, provveditori delle (Genova, 1682-1684); Galli e Belloni (Cadice, 1739-1740); Galli e Buonaccorsi (Livorno, 1678-1679); Galli e Gamburri (Cadice, 1734); Galli e Samuelli (Venezia, 1670, 1677-1678); Gallo Alessandro (Milano, 1676-1677); Gallo Giuseppe (Messina, Napoli, 1683, 1701); Gallo e Costa, Giuseppe e Antonio (Messina, 1683); Galloni Domenico, Francesco, Giuseppe M. (Lione, 1670); Gambarini e Benassai (Livorno, 1676-1679, 1683-1684); Gambino e Risso (Cartagena, 1755); Garassino Bernardo (Finale, 1759-1760); Gaspas (Livorno, 1731); Gastaldi Giacomo (Londra, 1734, 1745); Gastaldi e Pagliari (Porto Maurizio, 1737, 1739); ' Gastaldi Paradisi Teresa (Reggio Emilia, 1744); Gaudio Francesco (Venezia, 1737, 1739); Gaudio Giuseppe (Venezia, 1719, 1732); Gavi Gio Andrea (Livorno, 1718-1719); Gavino Gio Battista (Gallipoli, 1670); Gazzo Bartolomeo (Cadice, 1758-1761); Gemelli (Messina, 1719-1721); Genesio Gio Angelo M. (Cadice, 1730); Gerbaut Giuseppe (Livorno, 1718-1721); Gerini Galeazzo (Firenze, 1732); Germano e Burlando (Palermo, 1743-1744); Ghersi Gerolamo (Siviglia, 1670); Ghigliucci Paolo Antonio (Madrid, 1720-1721); Ghini e Valenti, Giuseppe e Antonio (Roma, 1676); Ghini, Natucci, Valenti (Roma, 1678); Ghio Gio Ambrogio (Genova, 1700); Giacherino Giacomo (Roma, 1676); Giambone Ottavio (Parigi, 1759); Gianni Carlo (Napoli, 1678); Gianni e Parisani, Carlo e Prospero (Napoli, 1670); Giavarini e Vitali (Livorno, 1719-1720); Gigli Pietro Antonio (Civitavecchia, 1751); Ginori, Verazzano, Biliotti (Amsterdam, 1678); Gioieni Gerolamo (Termini, 1683); Giovanni (di) Vincenzo (Messina, Palermo, 1678-1679, 1682-1684); Gispert Domenico (Barcellona, 1 7 4 9 -1 7 5 1 , 1755); Giudici Niccolò, cardinale (Roma, 1739); Giustiniani Giustiniano (Madrid, 1701); Gnudi Antonio (Bologna, 1759); Gomes e Homen, Francesco e Simone (Roma, 1721); Gondi e Guidetti (Napoli, 1684); Gonzaga Valente, cardinale (Roma, 1740, 1750-1751); Grad (le) e Craien, Abraham e Daniel (Francoforte, 1678); Graff e Wambert (Bolzano, 1738); Granello e Corsanego (Roma, 1701); Grassi Gio Bernardo e Gio Francesco (Cadice, 1676-1679, 1684); Grassi Gio Bernardo e Pantaleo (Cadice, 1670); Gregori (de) Camillo (Palermo, 1743- 1745); Gregori (de) Leopoldo (Foligno, Napoli, Rimini, 1743-1745, 1749-1751, 38 A rebivi Grimaldi 1754); Gregori (de) Leopoldo (Tortona, Viterbo, 1743-1745, 1749-1751, 1754); Gregorio Carlo (Varazze, 1678); Grillo Marcantonio (Genova, 1682); Grimaldi Carlo (Genova, 1700-1701); Grimaldi Francesco M. (Genova, 1740); Grimaldi Gio Battista (Genova, 1700-1701); Grimaldi Giuseppe (Genova, Nervi, 1682); Grimaldi Ignazio (Genova, Palermo, Sestri Levante, 1676-1679, 1700-1701); Grimaldi Pier Francesco senior (Genova, 1700); Grimaldi Ranieri (Novi, 1682- 1684); Grimaldi e Spinola (Napoli, 1701); Gringiani Biagio Francesco (Messina, 1678); Grosso Carlo (Moneglia, 1750); Gruther Francesco (Napoli, 1676- 1679, 1683-1684); Guadagni Pietro Antonio (Livorno, 1678-1679); Guglielmotti Carlo (Civitavecchia, 1738-1739); Guglielmotti Gaspare (Civitavecchia, 1749, 1752); Guidetti Giulio Carlo (Milano, 1676-1678); Guidetti e Gondi (Napoli, 1684); Guidi Gaetano (Rio, 1743-1745); Gutierrez Rubakava Alessio (Cadice, 1745). Hall e Merett (Alicante, 1731); Hall, Reveley e Merett (Alicante, 1732-1734); Hamann Giuseppe (Firenze, 1683); Hargenviller Francesco (Roma, 1733); Hartz e Wilch (Genova, 1684); Heusch e Bartles (Livorno, 1743); Hockel e Suberkrub (Lisbona, 1750); Hoschepied Daniel (Amsterdam, 1670, 1676); Hozlin e Rad (Vienna, 1730-1734); Huigens Filippo Guglielmo (Livorno, 1719-1721, 1730-1734, 1743-1752); Huigens e Borghini (Livorno, 1752-1755, 1758-1760); Huighens Gio Antonio (Livorno, 1676- 1678); Hurga (de) Giuseppe (Madrid, 1720). Iacott e Gaertz (Genova, 1700); Iara Baldassarre (Cadice, 1755); Iara Domenico M. (Cadice, 1755); Imperiale Agostino (Napoli, 1700); Imperiale Gerolama (Genova, 1700); Imperiale Lercari Gio Carlo (Genova, 1683); Invitti Carlo (Napoli, 1676, 1679, 1682); Ionquet e Fales (Lione, 1719-1721); Isola Angelo M. (Roma, 1751); Isola Sebastiano (Genova, 1701); Ivani Gio Battista (Sarzana, 1739); Ivon Bartolomeo (Ibiza, 1753- 1755). Kite e Barnis, Benjamin e Thomas (Londra, 1734). La Combe (de) (Parma, 1749); La Quesna Jean (Londra, 1739); Labiano, Molinari, Rossi (Cadice, 1684); Labiche e Chalut (Lione, 1740); Lambert e Charron (Livorno, 1730); Lancellotti e Damiani (Livorno, 1755); Landi e Ferrari (Cosenza, 1683-1684); Langlois Pietro (Livorno, 1733, 1736, 1752); Larao Sebastiano (Ibiza, 1751); Lauro Antonio M. (Napoli, 1754); Lauro Cesare (Milano, 1676- 1678); Lavaggi Emanuele (Cadice, 1730); Laviosa Bernardo e Niccolò (Palermo, 1731-1734, 1744-1745, 1754); Laviosa Bernardo e Sebastiano (Palermo, 1755); Laviosa Francesco e Giuseppe (Palermo, 1729-1730); Laviosa Gio Batista (Palermo, 1730-1731); Lefroy e Cooper (Livorno, 1730); Lenaerst Benedetto (Anversa, 1676-1678); Lenaerst Enrico (Napoli, 1676-1678); Leo (di) Pietro (Castelvecchio, 1683); Leone Gerolamo e Gio Battista (Livorno, 1731); Leoni Gio Antonio (Roma, 1720); Leonori Domenico (Roma, 1745); Levi Abraham (Venezia, 1720); Libri e Compagni (Firenze, 1732, 1759); Lichjarai e Steets (Cadice, 1749); Lignola Antonio e Pietro (Napoli, 1745); Lion Gio Giacomo (Cartagena, 1755, 1758-1761); Lombardi Antonio Filippo (Roma, 1730-1732); Lombardi Bianca (Diano Marina, 1739); Longhi Carlo Ambrogio (Milano, 1677-1679); Louvatt Vittorio (Parigi, 1731-1733, 1737); Lovignes, conte di (Milano, Napoli, 1682-1683); Luca (de) Gio Battista (Palermo, 1733); Lucino Pietro Martire (Milano, 1676); Luxoro Benedetto (Marsiglia, 1760). Maffei, Botti, Campione (Roma, 1700-1701); Maffon e Avanzini (Madrid, 1750-1751); Maggi Fabio e Ubaldo (Livorno, 1737); Maggiolo Luca (Messina, 1682); Maggiolo e Assereto, Gio Luca e Carte Grimaldi Rezzo 39 Francesco (Venezia, 1670); Mahus Pedro (Amburgo, 1670); Maiacco, Baldini e Segni (Cadice, 1744); Mainetto Marco (Napoli, 1751); Mainetto Paolo (Alassio, 1751); Mainiero Ottavio Felice (Genova, 1683); Mainoni e Mattoni, Antonio e Lorenzo (Valenza, 1683); Makintosch Alexandro (Gibilterra, 1732); Malanotti Gio Domenico (Venezia, 1736-1739); Malato Rocco (Livorno, 1743); Mandini e Cassani (Napoli, 1682-1683); Mangani Annibaie (Rio, 1758-1759, 1761); Mangani Arcangelo (Rio, 1737, 1753); Manganoni Gio Battista (Venezia, 1740); Manner Marco (Ulm, 1679); Mansi Carlo (Lucca, 1730); Maracci Isidoro (Madrid, 1738); Marchesini e Davia (Bologna, 1678); , Maresca Baldassarre (Napoli, 1740); Mari (de) Domenico M., Gerolamo (Novi, 1682); Mari (de) Gio Battista (Venezia, 1744); Marini Gio Battista (Roma, 1682- 1684); Marra Cesare e Gennaro (Napoli, 1700); Martelli e Novi (Bologna, 1670); Martines Ippolito (Sant’Angelo, 1718- 1720); Martines Giuseppe (Palermo, 1743-1745); Martines Manuel (Malaga, 1751); Mascellino Filippo (Termini, 1684); Mastrozzi Giacinto (Ancona, 1737-1738); Mattei e Bucetti (Firenze, 1739); Mattoni e Mainoni, Lorenzo e Antonio (Valenza, 1683); Mayeur Lorenzo (Lione, 1730-1734, 1736-1740, 1750); Mayeur e Ferrari (de) (Lione, 1719- 1720); Mayne, Bum e Mayne (Lisbona, 1754-1755); Mazel e Andre (Torino, 1721); Mazza Domenico Antonio e Gaetano (Messina, 1739); Medici e Nicolini (Lisbona, 1739); Melogno Carlo (Calizzano, 1750, 1752); Meridez Diego (Londra, 1719); Mengozza e Sforza (Bologna, 1719); Merenda Francesco (Bologna, Roma, 1721, 1738-1739); Merett Salomon (Alicante, Londra, 1732-1734); Merett e Hall (Alicante, 1731); Merett e Reveley (Alicante, 1733); Merett, Hall e Reveley (Alicante, 1732-1734); Merizano Pietro (Barcellona, 1738-1740, 1744- 1745, 1749); Mesmer Giorgio (Milano, 1719); Mestura e Pedevilla (Livorno, 1670); Michela Gio Battista (Livorno, 1761); Micheli £ Arnolfini (Messina, 1679, 1681-1684); Micone Francesco M. (Genova, 1700); Micone Giovanni M. (Cadice, 1737-1740, 1745); Micone Giuseppe (Cadice, 1720-1721); Milanesi e Ansaldi, Simone e Lorenzo (Livorno, 1676-1678); Milans, Benages, Andreas (Barcellona, 1736-1737); Milesi Pietro Giacomo (Venezia, 1678-1679); Minerbetti e Paolini, Tomaso e Francesco (Lione, 1678); Moens Michele (Venezia, 1678); Moiselli Agostino e Gabriele (Valenza, 1683); Molinari Giovanni (Milano, 1730); Molinari, Rossi, Labaino (Cadice, 1684); Molinello Luigi (Napoli, 1737, 1743-1744, 1749-1750); Mondelli e Pastore (Milano, 1731-1734, 1737-1738, 1743-1744); Mondio Giuseppe e Paolo (Messina, 1730); Monicelli Giulio (Milano, 1676); Montesisto Giuseppe (Cadice, 1759); Monti e Ratto (Messina, 1682); Montiliana Riccardo (Sciacca, 1683- 1684); Montobio Giovanni (Livorno, 1738); Morello (Portofino, 1732); Morello e Pozzo (Milano, 1750); Morta Gio Francesco (Messina, 1682); Motti Antonio Francesco (Venezia, 1679); Multedo Tomaso (Roma, 1670); Muracca Andrea (Venezia, 1677-1678); Murroni e Adzori, Giovanni e Giacinto (Barcellona, 1750); Mutti Antonio e Carlo (Livorno, 1738- 1739, 1749-1750); Muzio (Madrid, 1678); Muzio Gio Francesco (Genova, 1701); Muzio e Doria (Madrid, 1682); Muzio e Repetti (Madrid, 1676-1677); Muzio, Repetti, Doria (Madrid, 1676-1678). Narice Francesco M. (Palermo, 1736- 1740, 1743-1745); Narice Stefano (Palermo, 1729-1734); Naselli Giuseppe (Palermo, 1738); Natale Domenico e Tomaso (Messina, Palermo, 1701, 1718- 1721, 1730-1734); Natale Francesco (Messina, Palermo, 1718-1721, 1729- 1731); Natucci, Valenti, Ghini (Roma, 1678); Navarro Sanchez Pedro (Ibiza, 1743-1744, 1749-1751); Nazali Ambrogio (Messina, 1670); Nego Francesco (Agrigento, 1683); Negri Agostino (Bologna, 1737); Negri Sebastiano (Bologna, 1731-1755); Negro (di) Alessandro (Genova, 1684); Negro-(di) Tomaso (Geno40 Archivi Grimaldi va, 1682); Negrone Giovanni (Genova, 1684); Neufuille (de) Davide e Pietro (Frnacoforte, 1679); Nicodemi Gio Antonio (Ancona, 1738); Nicolini e Medici (Lisbona, 1739); Noble e Butler (Gibilterra, 1734); Noli Bartolomeo, eredi di (Alicante, 1730); Noli Carlo Antonio e Giacomo (Alicante, 1732-1734, 1739); Novi e Martelli (Bologna, 1670); Nunes Sanchez Francesco (Roma, 1670, 1676- 1679, 1684); Nutt e Baker (Londra, 1732-1733). Oddi Francesco M. (Albenga, 1750); Oliva Michele (Marsiglia, 1740); Oliveri Alberto e Giacomo (Milano, 1678); Oliveri Domenico Francesco (Roma, 1760); Olivieri e Andrea (d’) (Lisbona, 1730- 1734); Ollive Gio Giacomo (Marsiglia, 1744-1745); Oneto Gio Domenico e Gio Tomaso (Palermo, 1730, 1734); Origlio Michele (Palermo, 1719-1720); Orsucci Orsuccio (Messina, 1670, 1678); Orsucci e Arnolfini (Messina, 1670, 1678); Orsucci e Bandini, Sebastiano e Carlo (Messina, 1682-1684); Orsucci e Controni, Carlo Domenico, Curzio Giuseppe (Lucca, 1733). Pagliari e Gastaldi (Porto Maurizio, 1737, 1739); Pagnini, Paolini, Balbani (Livorno, 1670); Paisano Rodrigo (Malaga, 1670); Paitfred Amos (Livorno, 1732); Pallavicini Agostino (Genova, 1683-1684, 1700-1701); Pallavicini Andrea (Genova, 1682-1684); Pallavicini Ansaldo, fedecommissari di (Genova, 1682-1683); Pallavicini Felice (Genova, 1682-1684); Pallavicini Gio Antonio (Milano, Recco, 1678-1679); Pallavicini Gio Luca (Genova, 1682-1683); Pallavicini Gio Luca III (Vienna, 1731); Pallavicini Stefano (Roma, 1683-1684); Pallavicini Stefano (Roma, 1720-1721); Pallavicini Rodino M. Barbara (Genova, 1683); Pallavicini Rospigliosi Camilla M. (Roma, 1700-1701); Palm fratelli (Vienna, 1732-1733); Paimeri Filippo (Roma, 1738); Palmisano Francesco (Termini, 1682-1683, 1700); Palombo Domenico (N apoli, 1 7 4 3 ); Palombo Giuseppe (Messina, 1721); Panesi e Saporito (Cadice, 1683-1684); Paolini, Balbani, Pagnini (Livorno, 1670); Paolini, Balbani, Veneri (Livorno, 1676-1678); Paolini, Bonzi, Balbani (Livorno, 1682-1683); Paolini e Balbani, Giuseppe e Massinissa (Livorno, 1670); Paolini e Minerbetti, Francesco e Tomaso (Lione, 1678); Paolini e Quaratesi, Francesco e Giulio (Lione, 1678-1679); Parenzi e Bandinucci, Paolo Ger. e Giuseppe (Amsterdam, 1670); Parisani e Gianni, Prospero e Carlo (Napoli, 1670); Parker (Livorno, 1677); Parrino Saverio (Palermo, 1734); Partiti Matteo (Viareggio, 1738, 1749); Pascale Paolo (Portovenere, 1750); Pastacaldi e Sampieri, (Livorno, 1738); Pastore Gio Battista (Milano, 1749-1752); Pastore e Mondelli (Milano, 1731-1734, 1737-1738, 1743-1744); Patifreld Amos (Livorno, 1732); Patti, vescovo di (Patti, 1682); Paulini Gio Francesco (Alicante, 1679); Pavesi e Vacca (Livorno, 1683); Pavia Giuseppe (Cadice, 1737-1740, 1744); Pedemonte Antonio (Livorno, 1676); Pedemonte Carlo Antonio (Milano, 1734); Pedemonte Carlo Francesco (Milano, 1732-1734); Pedemonte Gio Battista e Stanislao (Cadice, 1736-1740, 1743-1745, 1750-1755); Pedevilla Gio Benedetto (Casale, 1676-1677); Pedevilla e Mestura (Livorno, 1670); Peirou (de) Giacomo (Amsterdam, 1720); Peller e Viatis, Martin e Paolo Martino (Norimberga, 1677-1678); Penna Gio Francesco (Messina, 1700-1701); Pepi Luigi (Napoli, 1682-1684, 1700-1701); Peragallo e Strafforelli (Marsiglia, 1755, 1758-1759, 1761); Perego e Annoni (Milano, 1733); Pesante Galethi Antonio (San Remo, 1753); Pescia Gervasio e Gio Battista (Palermo, 1670); Pesenti Zaccaria (Roma, 1678-1679); Pezzi Gio Battista (Milano, 1718-1721); Philibert Gio Francesco (Lione, 1670); Philipert Melchior (Lione, 1718-1721); Piantelli Gio Battista (Codevilla, 1749-1750); Piatti Francesco (Napoli, 1734, 1738); Piatti Giovanni (Venezia, 1670, 1678-1679); Piccaluga Niccolò (Cadice, 1678); Piccardo Bartolomeo (Lisbona, 1739-1740); Piccardo Carte Grimaldi Rezzo 41 Gio Battista (Lisbona, 1734, 1736-1737, 1740); Piccardo Giorgio (Lisbona, 1740); Pichenotti Francesco M. (Madrid, 1676); Pinelli Ambrogio (Genova, 1684); Piombino, principe di (Roma, 1750); Piria, Dalmases e Catta (Barcellona, 1731- 1733); Pistone Giovanni (Agrigento, 1683-1684); Pistorio Alessandro, Domenico, Gaetano (Messina, 1731); Pitti Baccio (Madrid, 1720); Pizzorno (Calizzano, 1732); Pocobelli e Castelli (Venezia, 1670); Poggi Vittorio (Livorno, 1758); Pomer Giovanni (Venezia, 1737, 1740); Ponisio Giovanni (Finale, 1736-1737); Ponsampieri Domenico e Lamberto (Lione, 1670, 1676-1677); Ponsampieri Gio Battista (Milano, 1678); Ponsampieri e Annoni (Milano, 1677); Ponsampieri e Roland, Gio Battista e Antonio (Lione, 1677); Porcaro Gaspare (Messina, 1682); Porro Adalberto (Milano, 1739-1740); Porter Diego (Porto Santa Maria, 1732); Porter James (Cadice, 1731); Poveri, magistrato dei (Genova, 1682-1684, 1700- 1701); Pozzo Gio Battista (Genova, 1682-1684); Pozzo (del) Domenico M., curatori (Genova, 1682-1684); Pozzo e Morello (Milano, 1750); Pozzo Franzone M. Maddalena (Genova, 1700); Prasca Cristoforo M. (Cadice, 1738, 1745); Priaroggia e Bielato, Gio Battista e Alberto (Cadice, 1670); Pruche Roman (Madrid, 1721). Quarantotti Giulio Cesare (Roma, 1718-1720); Quarantotti Giulio Cesare e Ludovico (Roma, 1720-1721, 1733); Quaratesi Antonio (Livorno, 1682-1684, 1700); Quaratesi e Paolini, Giulio e Francesco (Lione, 1678-1679); Queirolo Benedetto (Trapani, 1683-1684). Rad e Hozlin (Vienna, 1730-1734); Raggi Gio Antonio (Genova, 1682- 1684); Raggi Lorenzo, cardinale (Forlì, Ravenna, 1682-1684); Raunier e Albanel (Lione, 1677-1679); Rapallo Gio Battista (Parigi, 1720-1721); Rapallo Paolo Antonio (Genova, 1701); Ratto e Monti (Messina, 1682); Ravasio Gio Battista (Roma, 1720-1721); Ravenna Gio Battista (Venezia, 1759); Re (lo) e Sigillo, Giuseppe, Felice M., Antonio (Messina, 1733, 1736-1745, 1750, 1752, 1758- 1761); Recagno Bernardo (Cadice, 1721, 1729-1731, 1733); Recanati Lazzaro e Salvador (Livorno, 1730); Reilly Gabriel e Guglielmo (Malaga, 1738); Repetti, Doria, Muzio (Madrid, 1676-1678); Repetti e Muzio (Madrid, 1676-1677); Rescali Pietro Antonio (Milano, 1670); Restano Gio Francesco (Palermo, 1718- 1720); Reveley, Merett e Hall (Alicante, 1732-1734); Rezzonico Aurelio (Venezia, 1720-1721, 1729-1730); Rezzonico e Cernezzi, Aurelio e Francesco (Venezia, 1676); Ricca Alfonso (Lisbona, 1734); Ricca Francesco, Raffaele, Riccardo (Palermo, Vittoria, 1736-1739, 1749-1752); Ricca Raffaele e Riccardo (Palermo, 1738); Ricca Riccardo (Palermo, 1729- 1734, 1737-1740); Riccardi Vincenzo (Firenze, 1738, 1743-1745); Ricci Gio Pietro (Livorno, 1733-1734, 1736); Ricci e Damiani Gio Pietro e Francesco (Livorno, 1731-1732); Richeti (Genova, 1683-1684); Ridolfi Francesco M. (Madrid, 1738); Rigiolio Giacomo Francesco, Giacomo (Lione, 1670, 1676-1679); Riqueri Francois (Lione, 1738); Riso Bartolomeo (Sestri Levante, 1751); Rispano Claudio (Lione, 1731); Rispoli Aniello (Napoli, 1720-1721); Rispoli Ignazio e Niccolò (Napoli, 1733-1740, 1743-1745, 1749-1761); Rispoli Niccolò (Napoli, 1730-1731); Risso e Gambino (Cartagena, 1755); Rivanegra Giuseppe M. (Genova, 1700-1701); Rizzardi Gio Battista (Bologna, 1676); Rizzi Domenico Francesco (Roma, 1701); Robion fratelli (Cadice, 1743-1744); Rocca Gio. Antonio e Gio. Pietro (Piacenza, 1721); Rocella, principe della (Palermo, 1719); Roland e Ponsampieri (Lione, 1677); Romairone Michelangelo (Genova, 1 7 00-1701); Romero Giuseppe (Marsala, 1744-1745, 1753); Rossi (Parma, 1677); Rossi Antonio (Palermo, 1731-1734); Rossi Antonio e Pietro (Messina, 1750); Rossi Gio Battista (Napoli, 1734, 1738, 1740); Rossi Gio Francesco (Roma, 1682); Rossi Giuseppe (Finale, 1760); Rossi Miche42 Archivi Grimaldi langelo e Pietro (Livorno, 1678); Rossi, Labaino, Molinari (Cadice, 1684); Rostagno Imperiale, eredi di (Palermo, 1730); Rota e Campi, Giuseppe e Giovanni (Venezia, 1683); Rovegno Giuseppe (Napoli, 1676-1678); Rovereti Anton Giulio e Gio Tomaso (Genova, 1683); Roy (de) Francesco (Amsterdam, 1721); Roy (de) Teodoro (Amsterdam, 1682- 1684); Rubini Agostino (Bologna, 1740); Rubini Agostino e Carlo (Ibiza, 1754); Rubini Carlo (Bologna, 1743-1745, 1749- 1753); Rubini Cesare (Madrid, 1718- 1721); Rubini e Andriani (Madrid, 1720- 1721); Ruggia Gaspare (Roma, 1737); Ruggia Gerolamo (Roma, 1737-1740, 1743, 1755, 1760); Ruggia Stefano (Roma, 1719-1721, 1732-1733, 1736). Sacrati Ottaviano (Ferrara, 1755); Saint Martin (de) (Livorno, 1738); Saispil Giovanni (Amsterdam, 1670); Sala Adriano (Trapani, 1683); Salamone Andrea, Domenico e Tomaso (Palermo, 1677-1678); Salaroli (Bologna, 1719); Saldo Pietro (Pieve, 1752); Saiucci Antonio Francesco (Livorno, 1745, 1752); Salvi Gio Pompeo (Mantova, 1676); Saminiateili e Brandi (Livorno, 1676-1679); Saminiati Ascanio (Firenze, Venezia, 1676-1679); Saminiati e Strozzi (Livorno, 1676-1679); Sampieri e Pastacaldi (Livorno, 1738); Samuelli Guglielmo (Napoli, 1670, 1676-1679); Samuelli e Galli (Venezia, 1670, 1677-1678); Sanità, magistrato di (Genova, 1683); Santi Gio Paolo e Pietro (Napoli, 1744); Santini Niccolò (Lucca, 1683); Saporito e Panesi (Cadice, 1683-1684); Sardi Antonio M. e Giuseppe M. (Livorno, 1682); Sardi Cesare (Amsterdam, 1718-1721, 1743- 1744); Sardi Gio Battista (Genova, 1700- 1701); Sardi Pasquale (Piombino, Rio, 1743, 1749-1755); Sartori Andrea (Livorno, 1740); Sauli Francesco M. (Genova, 1682); Saursenf Cornelio (Francoforte, 1678); Savignone Giacinto (Messina, 1683); Scagliol e Armati, Tomaso e Matteo (Messina, 1678); Scala Giovanni (Napoli, 1744); Scarpato Antonio (Napoli, 1738); Schiano Costantino e Domenio (Napoli, 1720); Schiano Domenico (Napoli, 1737); Schippisi e Brandi (Livorno, 1682-1684); Schira Pietro Antonio (Milano, 1750-1754); Schols Jacob (Amsterdam, 1737); Schweigger Giorgio Guglielmo (Berlino, 1740); Sciaroni Giovanni e Giuseppe (Messina, 1754); Segni Gio Luca (Cadice, 1738-1740); Segni, Maiacco e Baldini (Cadice, 1744); Seitter Marco e Marquardo (Ulm, 1677-1679); Sellon (Lione, 1733-1734); Sellon e Boissier (Genova, 1719); Sempi Benedetto e Gio Francesco (Firenze, 1678); Sensìni Niccolò Andrea (Amsterdam, 1676- 1679); Sensini Ottavio (Amsterdam, 1670); Sera (del) Cosimo (Firenze, 1719- 1720); Sera (del) Paolo (Venezia, 1670); Serra Gio Carlo (Genova, 1682-1683); Sforza e Mengozza (Bologna, 1719); Sguzzi Virgilio Andrea (Livorno, 1752); Siccardi Lorenzo Antonio (Cuneo, 1752, 1758); Sichero Giorgio (Toirano, 1744); Sigillo e Re (lo) Antonio, Giuseppe, Felice M. (Messina, 1733, 1736-1745, 1750- 1755, 1758-1761); Silao Chicca Domenico (Lucca, 1744); Silva (de) Andrea (Livorno, 1678-1679); Silva (de) Manuel Gomes (Livorno, 1700-1701); Silva (de) Odoardo (Livorno, 1720); Simonet e Basteri Gio Matteo e Bernardino (Lione, 1670, 1676); Sini Francesco (Livorno, 1676-1677); Sini e Corsini (Livorno, 1676); Solati Gaetano e Michele (Monteleone, 1684); Soldani Antonio (Rio, 1758); Solimano Lelio Lodovico (Savona, 1734); Sopranis Gio Battista (Finale, 1751); Sopranis Sebastiano (Genova, 1683-1684); Spadaro Placido (Messina, 1739); Spinelli e Cambi (Madrid, 1719- 1720); Spinola Agostino (Genova, 1683); Spinola Andrea, eredi di (Genova, 1682- 1684); Spinola Francesco e Vincenzo (Genova, 1682-1684); Spinola Gerolamo (Genova, 1682); Spinola Gio Maria (Genova, 1682); Spinola Goffredo (Napoli, 1670, 1676-1679, 1684); Spinola Leonardo (Genova, 1682); Spinola Massimiliano (Sarzana, 1739); Spinola Ottavio M. (Palermo, 1670); Spinola Cattaneo Vittoria (Napoli, 1684); Spinola e Grimaldi (Napoli, 1701); Spirito Giovanni (Torino, 1721); Spontone Giuseppe (Lione, 1730- 1733, 1738); Squarciafico Centurione Andrea (Madrid, 1678); Stagno Giuseppe (Messina, 1754); Stalla e Cottu (Palermo, Trapani, 1729-1740, 1743-1745, 1749- 1761); Steets e Lichjarai (Cadice, 1749); Carte Grimaldi Rezzo 43 Stevenson Giorgio (Salonicco, 1734); Strafforelli e Peragallo (Marsiglia, 1755, 1758-1759, 1761); Strozzi e Saminiati (Livorno, 1676-1679); Sturla Tomaso (Finale, 1676); Suarez Agostino e Giovanni (Venezia, 1676, 1683); Suberkrub e Hockel (Lisbona, 1750); Suriano Bernardo (Crotone, 1739). Tabach (Livorno, 1740); Tanzi Antonio (Ferrara, 1758-1761); Tanzi Carlo (Ferrara, 1754-1755, 1758); Tarehioni Gio Battista (Parma, Sestri Levante, 1755); Teissier Giovanni (Messina, Roma, 1731-1734); Teissier Cambon Antonio (Messina, Palermo, 1729, 1733); Teissoniere Giacomo (Palermo, 1732); Terrasano Gio Gerolamo (Cervo, 1749); Testa Giacomo Pantaleo (Santa Margherita, 1738); Testori Ignazio (Venezia, 1736-1745, 1750, 1758, 1760); Tettoni Giuseppe e Tomaso (Napoli, 1684); Teyler Giacomo Tomaso (Amsterdam, 1732); Teyler Giovanni (Amsterdam, 1731-1738); Teyler Pietro (Amsterdam, 1739-1740, 1743-1744, 1754); Thoman Giovanni (Casale, San Gallo, 1676-1679); Timon e Chaudier (Marsiglia, 1749- 1750); Tiscornia Gaspare (Napoli, 1740); Tomacelli Francesco (Venezia, 1676- 1677); Tornasi Giuseppe M. (Marsiglia, 1738); Torre Gio Francesco e Paolo Gerolamo (Roma, 1678); Torricella Bernardo (Chiavenna, 1750); Torrigiani Carlo (Firenze, 1670); Tour Bartolomeo (Ibiza, 1755, 1758, 1760); Toyes Patrizio (Madrid, 1739-1740, 1744); Trachesi Francesco (Livorno, 1730); Tramontana Francesco (Napoli, 1733). Ugo (dell') Francesco (Agrigento, Favara, 1682). Vacca e Pavesi (Livorno, 1683); Vaccaro Quilico (Livorno, 1737); Valdina Carlo (Messina, 1683-1684); Valenti e Ghini, Antonio e Giuseppe (Roma, 1676); Valenti, Ghini, Natucci (Roma, 1678); Vallebuona Angelo M. (Livorno, Messina, 1737-1739); Van Aelst Carlo (Napoli, 1676); Van de Cruys, Doenssen, De Veer (Marsiglia, 1731); Van de Curt Edoardo (Amsterdam, 1670); Van den Broeck Stefano (Anversa, 1700-1701); Van den Broeck e Van Haesten (Anversa, 1700); Van den Havel Abraham e Justo (Napoli, 1677-1679, 1700-1701); Van Haesten e Van den Broeck (Anversa, 1700); Van Heswich Agostino e Gaspare (Malaga, 1736-1738); Van Voonsel Alessandro (Messina, 1683-1684); Van Voonsel Carlo e Gaspare (Messina, Napoli, 1681-1684); Van Voonsel Gio Antonio, Francesco, Badassarre (Messina, Napoli, 1678-1679); Van Yer Adriano (Amsterdam, 1676-1677); Vecchio Sebastiano (Milano, 1682-1683); Vecchio (del) Giacomo (Napoli, 1755, 1758-1761); Veneri, Paolini, Balbani (Livorno, 1676-1678); Verrazzano, Biliotti, Ginori (Amsterdam, 1678); Vernaccini (Firenze, 1744); Vernazza Matteo (Napoli, 1676-1679, 1682); Vernetta Giovanni (La Spezia, 1738- 1739); Verzura Niccolò (Parigi, 1733- 1740, 1747-1748, 1754-1755, 1759); Viale Francesco M. (Diano Marina, 1740); Viarisi Antonio (Siracusa, 1700); Viatis e Peller, Paolo Martino e Martin (Norimberga, 1677-1678); Vico (Finale, 1719); Viganego Gio Battista, Gio Bernardo (Napoli, 1677); Viganego Gio Niccolò e Lazzaro (Lione, 1670); Villaflores, marchese di (Madrid, 1678); Villar Francesco (Barcellona, 1731); Vinque Carlo e Giovanni (Anversa, 1676-1679, 1700-1701); Vitaclava Giuseppe (Casale, 1676-1679); Vitali e Giavarini (Livorno, 1719-1720); Viviani Gio Giacomo (Genova, 1684); Volegg, conte di (Cremona, 1731); Volpi Carlo Francesco (Madrid, 1721); Vosch Cornelio (Livorno, 1700-1701). Wambert e Graff (Bolzano, 1738); Wenzel Arnoldo Filippo (Vienna, 1731- 1738, 1740, 1744-1745); Wìlch Roberto (Genova, 1683); Wilch e Hartz (Genova, 1684). Zagarola Francesco (Viterbo, 1733); Zanardi Pietro (Venezia, 1676-1678); Zanatta Francesco M. (Milano, 1739- 1740); Zenone Carlo (Milano, 1676- 1678); Zerzi Francesco (Parma, 1740); Ziani (Napoli, 1683); Zichler Gotifredo (Venezia, 1677); Zignago Gio Domenico (Messina, 1700-1701); Zino Giuseppe M. (Palermo, 1729-1732); Zuanelli Giovanni M. (Venezia, 1730-1734). A r c h iv io d e l f e u d o d i R e z z o La serie Rezzo, così indicata per la presenza al suo interno delle carte relative al feudo di Rezzo, proprietà sino al 1744 della famiglia Clavesana, conserva in realtà anche carte di almeno un altro archivio familiare, quello dei signori da Passano, e comunque una ricca documentazione di diverse famiglie liguri, in particolare della riviera di Ponente l. Rezzo attualmente è un piccolo comune nell’entroterra di Oneglia, in provincia di Imperia, a circa 600 metri di altitudine sul livello del mare, ma in passato, data la posizione strategica su uno degli assi viari che conducevano in Piemonte, la sua importanza era tale da renderlo sede privilegiata dei marchesi di Clavesana almeno dagli inizi del XIV secolo 2. Clavesana Fino a oggi le vicende della famiglia Clavesana erano state trattate, soprattutto per la parte più antica, solamente in studi di ambito più vasto sulla marca aleramica 3; qui vorremmo invece ripercorrerle nei loro principali sviluppi, senza per questo avere la pretesa di giungere a una trattazione completa dell’argomento, né sarebbe questa la sede più adatta. I marchesi di Clavesana discendono dal celebre Bonifacio del Vasto, erede per complesse vicende dinastiche delle marche aleramica e 1 Sono infatti di pertinenza dell’archivio Clavesana le carte relative alla famiglia dei conti della Lengueglia e ai Ferreri di Savona, mentre nell’archivio da Passano si possono individuare carte relative alle famiglie genovesi Bondenaro e Garbarino: cfr. oltre. 2 Esso confinava con i territori di Triora, Cenova, Lavina, Cosio, Pornassio, Acquetico, Carpasio, Conio e Aurigo. 1 Trattano in modo sommario l'argomento anche alcune opere, a cura di studiosi locali, in particolare sulla comunità di Rezzo, che sono state utile fonte di notizie: cfr. oltre. Colpisce invece l'assoluta mancanza di schede biografiche sui diversi personaggi della famiglia nel Dizionario Biografico degli Italiani. Carte Grimaldi Rezzo 45 arduinica4: nel suo testamento del 1125 egli divise questo immenso territorio tra sette dei suoi figli, nominandoli tutti eredi. E ormai accertato che, dopo un periodo iniziale di condominio, si formarono distinte stirpi signorili, ognuna legata a un territorio: da Anseimo, che ebbe due figli, derivarono i marchesi di Ceva e di Clavesana 5, questi ultimi poi, per vicende non del tutto chiarite, ereditarono dallo zio Ugo anche la marca di Albenga, già comitato arduinico 6. I marchesi di Clavesana derivano il loro predicato da un paese dell’attuale provincia di Cuneo, Clavesana appunto, che fu probabilmente la prima base di irradiamento della famiglia, la quale poi privilegiò lo stanziamento nel comitato di Albenga, mantenendo però sempre il titolo di riferimento ai possessi subalpini7. ¦* Sulla figura di Bonifacio del Vasto e più in generale sulle marche aleramica e arduinica, cfr. R. B o rd on e , «Il famosissimo marchese Bonifacio». Spunti per una storia delle origini degli Aleramici detti del Vasto, in «Bollettino Storico Bibliografico Subalpino», L X X X I (1983), pp. 587-602; L. P ro v ero , I marchesi del Vasto: dibattito storiografico e problemi relativi alla prima affermazione, ibidem, LXXXVII1 (1990), pp. 73-107; Id em , Quadro territoriale e progetti di affermazione dei primi marchesi del Vasto (XII secolo), ibidem, L X X X IX (1991), pp. 5-89: i due saggi di Provero sono stati ripresi, con alcune modifiche, in L. P ro v e ro , Dai marchesi del Vasto ai primi marchesi di Saluzzo. Sviluppi signorili entro quadri pubblici (secoli XI-XII), Torino 1992, in Biblioteca Storica Subalpina, CCIX\ G. Se r g i, Una grande circoscrizione del regno italico: la marca arduinica di Torino, in «Studi medievali», s. Ili, XII (1971), pp. 661-712. 5 Cfr. L. P r o v e r o , Quadro territoriale ... c it., pp. 15-25. 6 Cfr. tav. I. La critica più recente ha ipotizzato una amministrazione per delega sull'area di Albenga da parte dei figli di Anseimo, non essendo ammissibile un semplice passaggio ereditario, poiché Ugo era ancora vivo nel 1167, mentre Bonifacio e Guglielmo q.Anseimo sembrano controllare il comitato di Albenga già negli anni Cinquanta: cfr. L. P ro v ero , Quadro territoriale ... cit., pp. 31-32. Questo spiegherebbe anche la rinuncia dei figli di Anseimo al titolo di marchesi di Albenga. 7 Cfr. L, P r o v e r o , Quadro territoriale ... cit., pp. 37-38, dove l ’agg anciamento dei tito li a una lo ca lità sp e c ific a , di so lito un c a s te llo di fam iglia p o s to al c en tro di una zona ricca di basi p a tr im o n ia li, è d e fin ito com e tip ico di tu tti i p ro c e s s i di a ffe rm a z io ne s ign o rile da p a rte di fam ig lie di tradizione fu nzion ariale . Sulla località di Clavesana cfr. G. Casalis, Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli stati di S.M. il re di Sardegna, V, T o r in o 1839, p. 569; con le deb ite cau te le si veda an ch e A. Se ra f in i, Caramelli di Clavesana. Storia genealogica di una famiglia del vecchio Piemonte. MC-MDCCCC, R om a 1913. U n p rim o distacco dalla com u n ità p iem o n te s e semb ra av v en ire nel 1216, quando B o n ifa c io , m a rch e se di Clave sana, infeudò il c a s te llo di Clave sana ai G io v a n n iti: cfr. G. C a s a lis , Dizionario geografico ... cit., pp. 571- 572. N e l 1288 comu nqu e M anuele Clave sana s tip u lò un tr a tta to con il comu ne di Mondovì, dal quale risu ltava e s s e re an cora s ig n o re della comu nità : cfr. G. B a r e l l i , Il 'liber instrumentorum del comune di Mondovì, P in e ro lo 1904, in Biblioteca della Società Storica Subalpina, XX IV , n. 32. N e l 1382 invece il co n te Amedeo di Savoia inv estiva del c a s te llo e villa di Clavesana e R iso n e A n to n io di Saluzzo q .N ico lin o , ad 46 Archivi Grimaldi Nell’area di Albenga i marchesi si trovarono da subito in conflitto con il comune di Albenga e con i conti di Ventimiglia, comitato confinante a ovest con la marca 8. Già negli ultimi anni di Bonifacio del Vasto gli Aleramici erano presenti nel comitato ingauno, ma il momento determinante per la loro espansione in quest’area fu l’alleanza del 1140 con il comune di Genova contro il conte Oberto di Ventimiglia 9. Genova promise ai figli di Bonifacio di dividere con loro il territorio conquistato, ma non rispettò, o lo fece solo in parte, il trattato, dato che il conte di Ventimiglia, divenuto vassallo genovese, conservò più o meno integralmente i possessi nella marca di Albenga, e anzi fu impiegato da Genova per bilanciare il peso degli Aleramici 10. L’assenza di una dinastia comitale originaria nel comitato di Albenga, che sembra fosse governato direttamente dagli Arduinici u, provocò con ogni probabilità un vuoto di potere nelle zone più occidentali e interne del comitato; di esso approfittarono i conti di Ventimiglia, generando quindi un motivo di conflitto con i marchesi 12. attestare che i beni piemontesi erano ormai di pertinenza di altri rami della grande 'famiglia' del Vasto: cfr. A. S e r a f in i, Caramelli di Clavesana ... cit., p. 131; Archivio Palla vicini, Rezzo, n. 91/6. Per le diverse famiglie che nei secoli successivi divennero signore di questo feudo cfr. A. Manno, Bibliografia storica degli stati della monarchia di Savoia, IV, Torino 1892, p. 465; Id em , Dizionario feudale degli antichi stati continentali della monarchia di Savoia, Firenze 1895, p. 213; F. G uasco, Dizionario feudale degli antichi stati sardi e della Lombardia, Pinerolo 1911, in Biblioteca della Società Storica Subalpina, LIV-LVIII, p. 597. 8 Per l’utilizzo del titolo di marchio da parte delle diverse famiglie del Vasto e per la sostituzione dell’espressione comitatus Albingane con marcha Albingane nella documentazione dei marchesi, «quasi certamente per omologare la definizione circoscrizionale al titolo dei detentori», cfr. L. Pro v e ro , Quadro territoriale ... cit., p. 35; Id em , Dai marchesi del Vasto ... cit., pp. 109 e 157. 9 Cfr. I libri iurium della Repubblica di Genova, 1/1, a cura di A. R o v e r e , in Fonti p e r la storia della Liguria, II (anche in Pubblicazioni degli Archivi di Stato, Fonti, XIII), Genova-Roma 1992, n. 44; L. Pro v e ro , Quadro territoriale ... cit., p. 59. Nel documento in questione i figli di Bonifacio del Vasto sono ricordati tutti insieme, a significare che l'eredità paterna era ancora indivisa. 10 Cfr. R. Pa voni, Una signoria feudale nel ponente. I marchesi di Clavesana, in Legislazione e società nell’Italia medievale (Atti del Convegno p er il VII centenario degli Statuti di Albenga, Albenga, 18-21 ottobre 1988), in Collana storico-archeologica della Liguria occidentale, X XV , Bordighera 1990, pp. 317-362 e in particolare pp. 318-319. 11 Cfr. G. Se r g i, Una grande circoscrizione ... cit., p. 685; R. Pavoni, Una signoria ... cit., p. 318, nota 3. 12 Con ogni probabilità tra questi territori occupati dai conti di Ventimiglia si trovava già Rezzo: cfr. oltre. Carte Grimaldi Rezzo 47 I primi marchesi di Clavesana, Bonifacio e Guglielmo, figli dell’Anselmo che con i fratelli aveva stipulato la convenzione del 1140, sono ricordati nel più antico trattato che si conservi tra Genova e Albenga, databile al 1154-1155, come in buoni rapporti con il comune ingauno, diversamente dai loro zii Manfredo, Enrico il Wert e Ottone Boverio 13. Nello stesso periodo iniziò il processo di divisione territoriale tra i figli del marchese Bonifacio, che si concluse in Liguria con la costituzione della signoria di Enrico il Wert nella parte occidentale della marca di Savona 14 e della signoria dei Clavesana nella marca di Albenga 15. Mentre nel trattato del 1154-1155 i figli di Anseimo non erano ancora definiti marchesi, lo saranno nel 1169, nel primo documento che ci rimanga dove essi adottarono il titolo di Clavesana: si tratta della conferma della donazione di beni in Villaregia fatta nel 1049 dalla loro antenata, la contessa Adelaide di Susa, al monastero genovese di S. Stefano 16. 15 Cfr. N. Lamboglia, La più antica alleanza tra Albenga e Genova. In memoria dì Vanna Zacchi, in «Rivista inganna e intemeJia», n.s., XVIII (1963), pp. 81-84, che colloca il documento «intorno al 1150», successivamente datato al 1154-1155 da R. Pavoni, La politica ligure di Genova nell’età di Federico I, in II Barbarossa e i suoi alleati liguri-piemontesi (Atti del Convegno storico internazionale, Gavi, 8 dicembre 1985), a cura di G. B ergaglio, Gavi 1987, p. 153, nota 52. H P e r una più d e tta g lia ta an a lisi della marca di Sav ona e poi del m a rche sa to del C a r re tto , cfr. G. Murialdo, La fondazione del burgus Finarii nel quadro possessorio dei marchesi di Savona o del Carretto, in «R iv is ta ingauna e in tem e lia » , n.s., XL (1985), n. 1-3, pp. 32-63; L. P ro v e ro , Quadro territoriale ... cit., pp. 52-59; R . Pa voni, L'organizzazione del territorio nel Savonese: secoli X-XUI, in Le strutture del territorio fra Piemonte e Liguria dal X al XVIII secolo (Atti del Convegno, Carcare, 15 luglio 1990), a cura di A. Croset t i (Società p er gli studi storici, archeologici ed artistici della provìncia di Cuneo. Storia e storiografia, I), Cuneo 1992, pp. 65-119; L. P ro v e ro , I marchesi del Carretto: tradizione pubblica, radicamento patrimoniale e ambiti di affermazione politica, in Savona nel XII secolo e la formazione del Comune. 1191- 1991 (Atti del Convegno dì studi, Savona, 26 ottobre 1991), in «A tti e m em o rie della S o cietà S av o n e se di S to ria P a tr ia » , n.s., X X X (1994), pp. 21-50; R . M erlone, Il p ro blema della marca Aleramìca e ì poteri signorili di banno (secoli X e XI), in « B o lle t tin o S to rico B ib lio g ra fico Su b alp in o », XCII (1994), pp. 16-24. 15 Cfr. R. P a v o n i, Una signorìa... c it., p. 320; L. P r o v e r o , Quadro territoriale... cit., p. 31. 16 Cfr. C. Desimoni, Sulle marche d ’Italia e sulle loro diramazioni in marchesati, in «A tti della Società Ligure di Storia Patria», X XV III (1896), p. 297 e quanto dicono in m e rito N. C a lv in i - A. S a r c h i , Il principato dì Villaregia, S an rem o 1977, p. 42. U n 'u lte rio re co n fe rm a della don a z ion e si ha da p a r te di B o n ifa c io di Clave sana nel 1196: Ibidem, p. 52. 48 Archìvi Grimaldi Nella seconda metà del XII secolo si rafforzava inoltre il processo autonomistico del comune di Albenga 17, fonte di continua conflittualità tra i marchesi e il comune per quasi tre secoli. E proprio in questo quadro politico si inserirono i primi accordi del 1170 e del 1174 18, quando i marchesi erano ancora attivamente impegnati nella lotta contro i conti di Ventimiglia 19. Con questi accordi si raggiunse soprattutto il riconoscimento dei rispettivi diritti e dell’autonomia politica del comune, nella definizione di un’ampia zona in cui era vietato costruire nuovi castelli: non si specificò però se e quali diritti conservassero i marchesi in città 20. Per comprendere l’evoluzione del potere di questi marchesi è significativo l’uso dei titoli: fin dalle prime attestazioni si definirono marchesi di Clavesana e in seguito, quando i due fratelli divisero i propri domini, il titolo originario fu conservato da Bonifacio, cui fu affidata soprattutto l’area ligure, mentre Guglielmo, forse il primogenito, si definì marchese di Ceva, assumendo un controllo pressoché 17 Pur mancando una documentazione in merito, almeno dalla metà dell’XI secolo anche gli abitanti di Albenga dovrebbero aver ottenuto il riconoscimento del proprio diritto consuetudinario e la limitazione di alcuni diritti marchionali: cfr. R. Pavoni, La politica ligure ... cit., p. 144, che ipotizza ciò sulla base di quanto esplicitamente documentato per Savona. Una certa autonomia d’azione poi è attestata per Albenga già agli inizi del XII secolo, spesso in documenti relativi a rapporti con Genova, ma in questa fase il comune sembra ancora attento a tutelare i propri rapporti con i marchesi: cfr. L. P ro v ero , Dai marchesi del Vasto ... cit., p. 232. I primi rapporti documentati tra Genova e Albenga risalgono al 1109, quando Genova ottenne dal conte Bertrando di Saint Gilles l’esenzione dai tributi per sé e per tutti gli abitanti da Nizza a Portovenere, compresi gli albenganesi: cfr. I libri iurium, 1/1 ... cit., n. 119. Lo sviluppo politico ed economico di Albenga trova poi conferma nel trattato stipulato con Pisa nel 1145: cfr. V. Z ucchi, La più antica alleanza tra Albenga e Pisa, in «Rivista ingauna e intemelia», n.s., I (1946), n. 1, pp. 2-4. Su Albenga in generale cfr. G. Rossi, Storia della città e diocesi di Albenga, Albenga 1870; J. Costa Restagno, Albenga, Genova 1985. 18 Cfr. G. Di S. Q uint ino , Osservazioni critiche sopra alcuni particolari delle storie del Piemonte e della Liguria nei secoli XI e XII, in «Memorie della R. Accademia delle Scienze di Torino», Scienze morali, storiche e filologiche, s. II , XIII (1853), p. 225, n. XLI e p. 226, n. XLII. 19 Ai conti di Ventimiglia appartenevano i castelli di Maro, Lavina, Prelà Soprana, Conio e le ville di Aurigo e Rezzo, nell’entroterra di Oneglia: cfr. R. P a voni, Una signoria ... cit., p. 321; Id em , Liguria medievale, Genova 1992, pp. 171 e 228, nota 114. 20 Unico diritto al quale si farà menzione ancora nel 1192 sarà la riscossione del fodro: cfr. Codice diplomatico della Repubblica di Genova, a cura di C. Imperiale Di S. Angelo, in Fonti per la Storia d ’Italia, 77, 79, 89, Roma 1936-1942, III, n. 27; L. P rovero, Dai marchesi del Vasto ... cit., p. 232. Carte Grimaldi Rezzo 49 totale dei domini piemontesi 21. Sembra quindi che essi percepissero come centro del proprio potere l’area piemontese, tra Ceva e Clavesana, probabilmente i domini paterni22. Nonostante il suo continuo sviluppo, il comune di Albenga non aveva però ancora raggiunto la completa autonomia dai marchesi: ne è una riprova il giuramento di fedeltà che gli albenganesi, per ottenere il riconoscimento dei propri diritti e consuetudini, devono pronunciare nel 1174; esso infatti implicava l’esercizio dei diritti fiscali, la riscos21 Cfr. L. P ro v e ro , Quadro territoriale ... cit., p. 31. Guglielmo è citato quale marchese di Ceva a partire dal 1190: cfr. Codex Astensis qui de Malabayla communiter nuncupatur, II, a cura di Q. S ella, in «Atti della R. Accademia dei Licei», s. II, V (1 8 8 0 ), II, nn. 256, 559-561. È interessante notare come nel 1188 Guglielmo stipuli un trattato con il comune di Savona, giurandone la compagna, quasi a significare una diversificazione degli interessi tra i Ceva e i Clavesana, ormai strettamente vincolati alla politica ingauna. A conferma della volontà di questa feudalità ligure-piemontese di costituire, più che un definito possesso territoriale, assi geografici e viari, perpendicolari alla costa, soggetti al controllo signorile, che mettessero in relazione il basso Piemonte con i punti commerciali litoranei: cfr. I registri della Catena del comune dì Savona, I, a cura di D, Puncuh e A. Rovere, in «Atti della Società Ligure di Storia Patria», n.s., X X V I (1 9 8 6 ), (anche in «Atti e memorie della Società Savonese di Storia Patria», n.s., X X I (1 9 8 6 ) e in Pubblicazioni degli Archivi di Stato. Fonti, IX , Roma 1986), I, n. 21; G. Murialdo, La fondazione ... cit., p. 41. Bonifacio, d’altra parte, fin dal 1174 agl da solo nella convenzione già menzionata, quando riconobbe ufficialmente il comune di Albenga in cambio del giuramento di fedeltà dei suoi abitanti. La divisione emergeva abbastanza chiaramente poi in un trattato tra i marchesi e il comune di Alba nel 1194, nel quale, benché sia Bonifacio di Clavesana sia Guglielmo di Ceva prendessero la cittadinanza albese, si prevedeva che Bonifacio potesse essere impegnato militarmente ultra iugum\ cfr. Il 'Rigestum comunis Albe', a cura di E. Milano, F. Gabo tto , F. Eusebio, in Biblioteca della Società Storica Subalpina, X X , Pinerolo 1903, p. 27, n. 7. Sui marchesi di Ceva cfr. L. De Angelis Cappabianca, Le vicende di una grande famiglia d ell’aristocrazia del contado piemontese nei secoli XIIXIV: i marchesi di Ceva, in Felix olim Lombardia, Studi di storia padana dedicati dagli allievi a Giuseppe Martini, Milano 1978, pp. 67-102; L. P ro v e ro , Quadro territoriale... cit., pp. 51 e 62. 22 Anche Bonifacio, pur occupandosi della zona costiera, mantenne interessi in Piemonte e il titolo di marchese di Clavesana, utilizzando molto sporadicamente quello di marchese di Albenga. Ancora nel 1204, nel trattato di alleanza tra i marchesi del Monferrato, di Saluzzo, di Ceva, di Busca, del Carretto e la città di Alba contro Asti e Cuneo, Manfredo, marchese di Busca, agisce anche a nome di Bonifacio di Clavesana, a dimostrare che quest’ultimo, anche se non partecipe più in prima persona, aveva comunque ancora interessi nell’area piemontese: cfr. Chartarum, in Historiae Patriae Monumenta, I, VI, Torino 1836-1853, II, n. 1722; Cuneo 1198-1382. Documenti a cura di P. C am illa , in Biblioteca della Società p er gli studi storici, archeologici e artistici della Provincia di Cuneo, 11, Cuneo 1970, n. 6. 50 Archivi Grimaldi sione del fodro e la giurisdizione criminale 23. Nel contempo era accresciuta anche la pressione genovese, che portò nel 1179 alla sottomissione di Albenga 24. Con il trattato concluso dal comune di Genova col marchese Bonifacio nel 1192 risulta ormai evidente la posizione egemone di Genova in tutta l’area: Bonifacio di Clavesana dovette infatti impegnarsi a versare metà dei proventi dei diritti feudali riscossi ad Albenga e un terzo di quelli riscossi ad Andora, Cervo, Diano, Porto Maurizio, Castellaro, Taggia e Dolcedo 25. «È quindi evidente come in tutta l’area ligure i marchesi non siano riusciti a imporsi come potere egemone, nella cui dominazione far rientrare, in forma di 'coesistenza istituzionalizzata’, le autonomie cittadine, che invece si affermano ai danni dei marchesi, spesso costituendo poteri di qualità analoga a quello marchionale» 26. Lo sviluppo delle autonomie locali nella marca fu senz’altro favorito da Genova, che fece comunque in modo di non deprimere troppo il potere marchionale: fu così agevolata una ripresa economica cittadina che fu però subito contrastata da Genova con le limitazioni politiche e commerciali imposte a comuni come Savona e Albenga 27. 23 Ma già venti anni dopo, nel 1196, Bonifacio, citato in questa occasione quale marchese di Albenga, deve rinunciare alla giurisdizione criminale: cfr. N. Lamboglia, Il comune dì Albenga, Cervo e ì marchesi dì Clavesana in una sentenza inedita del 1196, in «Rivista ingauna e intemelia», n.s., XIII (1958), n. 1-2, pp. 46-49; R. P avoni, Una signorìa ... cit., p. 325. u Cfr. I libri iurium ... cit., I/l, n. 251. Il trattato è analogo a quello giurato dai Savonesi nel 1153: cfr. R. P avoni, La politica ligure ... cit., p. 145. 25 Cfr. Codice diplomatico ... cit., Ili, n. 27. Sono qui elencate tutte le comunità ancora in qualche modo soggette al potere marchionale. Nel 1196, una sentenza, emessa dal vescovo di Albenga Airaldo e dal console genovese Filippo Cavarunco per comporre le controversie tra il comune di Albenga e i marchesi, stabiliva che metà del tributo in vino e foraggio pagato dagli abitanti di Cervo fosse versato al comune ingauno e che contestualmente gli fosse ceduta metà del castello: si riconosceva in questo modo ufficialmente alla giurisdizione del distrìctus Albìngane il castrum Cervi, cfr. N. Lamboglia, Il comune di Albenga ... cit., p. 48. 26 L. P r o v e r o , Dai marchesi del Vasto ... cit., p. 233. 27 Cfr. in proposito L. P ro v e ro , Dai marchesi del Vasto ... cit., p. 233, che afferma come l’evoluzione delle autonomie cittadine derivi dall’incontro «di una vivace crescita delle comunità cittadine con il progetto egemonico del comune di Genova, incontro che crea una dinamica politica a tre protagonisti, in cui il potere marchionale è perdente». Nel 1186 venne addirittura stipulata un’alleanza militare tra Savona e Albenga (cfr. I registri della Catena ... cit., I, n. 19), cui aderirono in seguito Porto Maurizio e nel 1198 Noli; e benché i contraenti avessero sempre esplicitamente escluso qualsiasi carattere antigenovese, Genova vide con sospetto l’instaurarsi di questi legami: cfr. R. P avoni, Una signoria ... cit., p. 327. Carte Grimaldi Rezzo 51 Gli equilibri della regione furono in seguito resi ancora più instabili dal trattato che Genova nel 1202 stipulò con gli abitanti delle valli dell’Arroscia, di Andora, di Oneglia e di Prelà, Rezzo e Nasino 2S, col quale il comune genovese riconosceva ufficialmente l’autonomia delle zone interne della marca, emancipandole di fatto economicamente e giudiziariamente. Pavoni definisce rivoluzionario l’effetto di questo riconoscimento, individuando proprio in questa fase la nascita dell’organizzazione comunale di quelle valli 29. La conseguente guerra che scoppiò nel 1204 tra i centri costieri, che sfruttavano la dipendenza economica dell’entroterra, e i comuni dell’interno, confederati in una Iura o Rassa, fu risolta da Genova dichiarando ribelli gli aderenti alla Iura e reprimendo con la forza l’insurrezione 30. Delle difficoltà marchionali approfittò Albenga che nel 1206 riuscì a farsi donare metà del castrum di Rocca Crovara o Corvara, presso Villanova, in una posizione strategica nella piana, alla confluenza del Lerone nell’Arroscia 31. Nel 1221 moriva il marchese Bonifacio 32. Dei suoi due figli, Bonifacio e Ottone, ricordati come viventi nella già citata sentenza arbi28 Cfr. Codice diplomatico ... cit., Ili, n. 81. È questa la prima volta che nella documentazione viene citato Rezzo, che è oltretutto definito castrum. Rezzo a quest’epoca era sicuramente un possesso dei conti di Ventimiglia: v. oltre, nota 51. 29 Cfr. R. P avoni, Una signoria ... cit., p. 331. In merito cfr. anche N. Ca lv in i, Formazione di comuni rurali nella Liguria occidentale, in «Giornale storico e letterario della Liguria», XVII (1941), n. 2-3, pp. 57-80. 30 Nello stesso anno il podestà genovese impose la pace ai contendenti, obbligando a una pena pecuniaria, per remissione dei danni nei confronti delle comunità costiere, i comuni della Iura (cfr. Liber iurium Reipublicae Genuensis, a cura di E. R ico tt i, in Historiae Patriae Monumenta, VII, IX, Torino 1854-1857, I, n. 471) e lo stesso marchese Bonifacio, che divenne cosi debitore del comune di Genova per una somma di 325 lire, a garanzia della quale diede in ipoteca il castello di Cervo: cfr. Liber iurium ... cit., II, n. 18; sulle successive vicende di Cervo cfr. G. F edozzi, La valle Steria nei secoli, Imperia-Oneglia 1988. L’anno seguente poi lo stesso marchese Bonifacio dovette impegnarsi a far rispettare gli obblighi sottoscritti dai suoi uomini della valle Arroscia e di tutta la marca di Albenga. Bonifacio di Clavesana fu quindi ritenuto da Genova responsabile, almeno in parte, dei danni causati dagli uomini della lura\ cfr. R . Pavoni, Una signoria ... cit., p. 333, nota 28. 31 Lo stesso giorno il comune ingauno reinfeudeva la sua parte alla famiglia dei Lengueglia, salvaguardando quindi i diritti dei vassalli dei marchesi di Clavesana: cfr. Liber iurium ... cit., I, nn. 481-482. 32 II testamento fu redatto il 26 marzo 1221 nella caminata del castello di Andora, ove i marchesi avevano stabilito una delle loro residenze preferite. Del testamento si è conservato solamente un legato di 50 lire in favore del monastero di S. Maria di Casotto nel basso Piemonte: cfr. G. B are ll i, Cartario della Certosa di Casotto. 1172-1326, in Biblioteca della Società Storica Subalpina, CLXXIX, Torino 1957, n. 52 Archivi Grimaldi trale del 1196, Ottone mori probabilmente senza eredi maschi; la successione e i titoli marchionali passarono quindi ai figli di Bonifacio, detto de Gambis\ Oddone e Bonifacio, soprannominato Tagliaferro 33. L’alleanza antigenovese negli anni 1226-1227 dei nuovi marchesi di Clavesana costò loro molto cara 34, infatti Genova nel 1228 obbligò Oddone e suo fratello Bonifacio Tagliaferro a cedere, in cambio di una rendita annua di 250 lire, tutti i loro diritti sui castra e le ville di Diano, Porto Maurizio, Castellare, Taggia, San Giorgio e Dolcedo. I marchesi riuscivano a conservare la giurisdizione solo sui castelli e le ville di Andora e Stellanello, sottoposti però a imposizioni di tipo fiscale e a limitazioni commerciali, oltre al reclutamento militare. Furono anche in questo caso salvaguardati i diritti dei della Lengueglia e Casanova, vassalli dei marchesi 35. Con la rivolta scoppiata nel 1233 contro i poteri signorili ad opera degli abitanti delle valli dell’Arroscia e di Oneglia, in particolare contro il vescovo di Albenga, i marchesi di Clavesana e i loro vassalli 36, questi dovettero richiedere l’aiuto genovese, legandosi sempre più a Genova, della quale Bonifacio Tagliaferro e il nipote Bonifacio, figlio di Oddone, ormai defunto, divennero cittadini, assumendo impegni 53. Un rapporto privilegiato con questo monastero è testimoniato per tutto il XIII secolo da diverse concessioni di salvaguardia ai monaci e ai loro manenti per l’attraversamento dei territori sia dei marchesi di Clavesana che di quelli di Ceva: Ibidem, nn. 663, 718, 765. 33 Questa genealogia si ricava dai tituli del marchese Manuele di Clavesana, figlio del suddetto Oddone, elencati nella controversia del 1256 contro i signori di Ortovero: cfr. V. Z ucchi, Le lotte tra il comune dì Albenga e i marchesi dì Clavesana nei secoli Xlll-XlV, in Collana storico-archeologica della Liguria occidentale, VI, Albenga 1945, p. 98, n. 7. Per l’errata ricostruzione genealogica che fa morire senza eredi Bonifacio I e derivare i marchesi di Clavesana da un ramo dei marchesi di Ceva cfr. R. P avoni, Una signorìa ... cit., p. 335, nota 33. Quanto all’altrettanto errata ipotesi che Bonifacio Tagliaferro fosse stato vescovo di Albenga cfr. V. Z ucchi, Un curioso errore di storia albenganese: il vescovo Tagliaferro, in «Rivista ingauna e intemelia», n.s., I (1946), n. 1, pp. 27-28. M Cfr. Annali genovesi di Caffaro e d e ’ suoi continuatori, a cura di L. T. B el - grano e C. Imperiale D i S. A ngelo, in Fonti p er la Storia d ’Italia, 10-14 bis, Roma 1890-1929, III, p. 25. 35 Cfr. Libar iurium ... cit., I, n. 657, dove Bonifacio Tagliaferro agisce con il consiglio di Bonifacio della Lengueglia e di Rubaldo di Garessio, definiti suoi propinqui e vicini. Sui rapporti di parentela allargata o di consortile con i della Lengueglia v. oltre. Anche i rapporti con i signori di Garessio sembrano essere di tipo vassallatico come nella convenzione del 1226, in cui i signori di Garessio, Ormea e Bagnasco si riconoscevano feudatari dei marchesi di Ceva e di Clavesana: Archivio Pallavicini, Rezzo, n. 40/1. 36 Cfr. Annali genovesi ... cit., Ili, pp. 69-72. Carte Grimaldi Rezzo 53 militari, giudiziari e fiscali, tra cui il contributo alle collette per 2000 lire. Le località soggette ai marchesi, menzionate nel trattato, erano ormai solamente i castra di Teco, Castelbianco, Zuccarello, Cocano, Stellanello, Andora e metà di quello di Rocca Crovara o Corvara 37. L’imposizione fiscale genovese, sommata a un perdurante stato di turbolenza nelle zone dell’entroterra che impediva una puntuale riscossione dei censi signorili, causò ben presto ai marchesi di Clavesana gravi difficoltà finanziarie, cui tentarono di porre rimedio chiedendo continui prestiti, ai quali però non potevano far fronte, aumentando cosi continuamente il loro indebitamento 38. Le difficoltà finanziarie dei Clavesana erano quelle di tutta l’aristocrazia feudale, «non una vera e propria povertà, ma piuttosto una cronica difficoltà a monetizzare la propria ricchezza, che è di tipo soprattutto fondiario, di fronte a esigenze politico-militari e a uno stile di vita aristocratico che richiedono ingenti esborsi di moneta» 39; nel 1236 infatti i marchesi si videro costretti a ipotecare metà del castello e della villa di Andora e nel 1237 a vendere l’altra metà con metà di Stellanello a Manuele e Lanfranco Doria, che agivano per conto del comune di Genova 40. Durante la guerra tra il comune genovese e Federico II, i marchesi di Clavesana si allearono con Albenga contro Genova, nell’estremo tentativo di vedere finalmente ridimensionato il potere genovese, ma, dopo la morte dell’imperatore, furono costretti nel 1251 a stipulare la 37 Cfr. Liber iurium ... cit., I, n. 713. Trattati analoghi furono stipulati da Genova con i della Lengueglia e con i conti di Ventimiglia del Maro (Ibidem, I, nn. 712, 714). 38 Ibidem, I, nn. 719, 722, 737-741, 785, 793, 813. Il denaro venne imprestato ai marchesi di Clavesana da diversi esponenti dell’aristocrazia urbana genovese e ingauna, la cui ricchezza di origine mercantile permetteva una maggiore disponibilità di liquidi: cfr. anche J . Costa R estagno, Per la storia delle famiglie medievali di Albenga: i Cepolla, in La storia dei Genovesi, XII/2, Genova 1994, p. 469. 39 Cfr. L. P r o v e r o , I marchesi del Carretto ... cit., p. 25. L’autore pone l’accento sull’esigenza dell’aristocrazia feudale di mantenere una propria corte. 40 Cfr. Liber iurium ... cit., I, nn. 741-742. B iso g n a ten e re p re s en te che la p o litica di e sp an s io n e g en o v e se in R iv ie ra era attuata n on solo a ttrav e rso le conv en z ioni con le c ittà e l ’a s so g g e ttam en to d ire tto di p o rz io n i di te r r ito r io , ma anche, più v e la ta m en te , m edian te l'a cqu is iz io n e in denaro di sig n o rie locali da p a rte di fam iglie g e n o vesi: cfr. qu an to v ien e d e tto in m e rito dalla Costa R e s tag n o nel capito lo su A lb en ga, in V. P o lo n io - J . C o s t a R e s t a g n o , Chiesa e città nel basso medioevo: vescovi e capitoli cattedrali in Liguria, in «A tti della So c ie tà Ligure di S to ria P a tria » , n.s., X X IX (1989), I, p. 107. Più in g e n e ra le , sulla p o litic a g en o v e s e ne lla riv ie ra di P o n en te , cfr. N. C a lv in i, Relazioni medioevali tra Genova e la Liguria Occidentale (Secoli X-X11I), in Collana storico-archeologica della Liguria occidentale, IX, Bo rdigh e ra 1950. 54 Archivi Grimaldi pace con Genova, solo in apparenza mite: le condizioni furono infatti sufficienti a provocare l’insolvenza dei marchesi, che si videro costretti, per soddisfare i creditori, a vendere nel 1252 per 8000 lire Andor a 41. La metà del secolo segnò quindi per la storia di quest’area una cesura di capitale importanza: la sottomissione a Genova ebbe immediate ripercussioni politiche in tutte le vicende del territorio 42. Si accentuava in questo periodo un fenomeno di inurbamento che interessò numerose famiglie, già legate da dipendenza feudale ai marchesi di Clavesana o al vescovo di Albenga; molte di esse alienarono i loro feudi e si trasferirono in città, dove furono protagoniste della vita comunale, dedicandosi spesso ad attività commerciali: in questo modo comune e vescovo entrarono in possesso di ampie zone limitrofe alla pianura, consolidando così il loro potere territoriale 4}. Proprio queste consistenti perdite territoriali favorirono il contrasto tra il comune ingauno e i marchesi, che sfociò in episodi di vera e propria guerra, conclusa alla fine del XIII secolo con la delimitazione di due sfere d’ingerenza: ai Clavesana le medie e alte valli Arroscia e Neva, al comune di Albenga tutta la bassa valle Arroscia 44. Albenga fu comunque sconfitta sia militarmente che diplomaticamente: se infatti riuscì ad aggiungere al suo distrìctus il castello di Ligo, «il suo disegno di sostituirsi ai Clavesana nel dominio della valle Arroscia si concluse con un fallimento. La signoria dei marchesi si 41 Cfr. Liber iurium ... cit., I, n. 788. Per le modalità della vendita di Andora: Ibidem, I, nn. 832-842 e quanto dice in merito R. P avoni, Una signoria ... cit., pp. 341-343. L’acquisizione fu fatta da Porchetto Stregiaporco, che però il giorno seguente dichiarò di aver agito a nome del comune di Genova. 42 Nel 1251 furono definitivamente sottomesse da Genova anche Albenga, Savona e Ventimiglia: cfr. R. P avoni, Liguria ... cit., p. 256; per Albenga cfr. Líber iurium ... cit., I, n. 789. 43 Cfr. R. P avoni, Una signorìa ... cit., p. 344, a proposito dell’atteggiamento dei Basso e dei Carlo, signori di Ortovero. 44 R im a s e ro tra i p rin c ip a li va s sa lli dei m a rch e s i di Clave sana i Cep o lla e i C ep o llin i, s ig n o ri d e ll’in te ra vai P en n av a ira e di p a rte della valle A rro s c ia , i della Lengueg lia, s ig n o ri della vai Le ro n e e di m o lte zon e riv ie ra s ch e : c fr. J . C o s ta R e s t a g n o , Albenga ... c it., p, 62; Ead em , Per la storia delle famiglie ... cit., pp. 467-496. P e r le com p le s se vicende p o litic o -m ilita r i che c a ra tte r iz z a ro n o i rap p o rti tra A lb en g a e i m a rche si di Clave sana fino alla me tà del X IV seco lo , e alle quali p re se ro p a rte an ch e i ma rche si di Ceva, già da alcuni an n i in gu e rra con i Clave sana p e r il c o n tro llo di div ersi c a s te lli ne lla V a l T an a ro , c fr. V. Z u c ch i, Le lotte ... c it.; R . P a v o n i, Una signoria ... c it.; G. B a r e l l i , Il 'liber instrumentorum' ... c it., n. 56. L ’e co di qu e s ti c o n tra s ti è am p ia an ch e n egli s ta tu ti a lb en g an e s i: c fr. Gli statuti dì Albenga del 1288, a cura di J . C o s ta R e s t a g n o , in Collana storico-archeologica della Liguria occidentale, X X V I I (an che in Fonti p er la storia della Liguria, II I ) , B o rd igh e ra -G en o v a 1995, pp. 189, 206, 211, 371. Carte Grimaldi Rezzo 55 rivelò un organismo molto saldo, capace di resistere alle pressioni di Albenga», che rimase esposta alla loro minaccia fino al 1341, quando il comune riuscì a entrare in possesso del castello di Ortovero, posizione chiave sull’Arroscia 45. Questo excursus era necessario per potere inquadrare meglio come i marchesi di Clavesana da diretti discendenti dei marchesi del Vasto divennero signori del solo feudo di Rezzo 46. Nel giro di poco più di un secolo (1125-1252) la marea di Albenga, lasciata a uno dei suoi figli da Bonifacio del Vasto, si era frammentata in diverse unità territoriali; la rapida rinuncia dei marchesi alla propria presenza nelle città sulla costa fu però certamente indice di una strategia politica, volta a trasformare il proprio dominio non in una egemonia territoriale di ampie proporzioni, ma in un ambito signorile limitato: il marchesato di Clavesana 47. Fondamentale in questo senso fu il controllo dei valichi e degli altri punti di transito, che permettevano la riscossione dei pedaggi sui traffici, tra Albenga, Oneglia e l’entroterra piemontese. Con processi analoghi si costituirono attorno agli assi di traffico con il basso Piemonte anche le altre signorie feudali della Liguria occidentale e del Piemonte meridionale: in primis il marchesato del Finale, che fu senz’altro il dominio più robusto e duraturo. Il primo documento in cui si cita esplicitamente il marchesato di Clavesana è del 1326, quando il marchese Federico I concede l’immunità fiscale a Guglielmo q.Enrico dei conti di Ventimiglia e di Isola Maggiore e ai suoi uomini4S, quasi a significare che con la presa di 45 Cfr. R. P a voni, Una signoria ... cit., p. 362. 46 A testimonianza di tutte queste vicende rimangono nell’archivio di Rezzo diversi documenti, la maggior parte in copia dei secoli XVII-XVIII, ma si trovano anche alcune copie più antiche (secc. XIV-XV) e diversi originali: il più antico originale è il trattato con Albenga del 1174: Archivio Pallavicini, Rezzo, n. 40/47. Attualmente sto curando l’edizione di tutta la documentazione anteriore al XVI secolo. 47 Cfr. L. P ro v e ro , I marchesi del Carretto ... cit., p. 39, a proposito dei marchesi del Carretto. 48 Archivio Pallavicini, Rezzo, n. 90/230. Tra le carte dell’archivio di Rezzo, dopo la vendita nel 1228 dei castelli di Diano, Porto Maurizio, Castellaro, Taggia, San Giorgio e Dolcedo e l’adesione alla compagna genovese del 1233, non compaiono più documenti relativi ai rapporti con le città costiere della marca di Albenga, ma solo con le comunità interne delle valli di Oneglia e dell’Arroscia: cfr. ad esempio il giuramento di fedeltà del 1290 degli uomini di Torria, Chiusanico e Gazzelli per metà del loro territorio (Ibidem, n. 41/28) o gli accordi del 1306 con gli uomini di Rezzo (Ibidem, n. 41/29). 56 Archivi Grimaldi coscienza del proprio arretramento su posizioni montane 49 i marchesi di Clavesana avvertirono la necessità di mantenere buoni rapporti di vicinato con i Ventimiglia del Maro 50. Il rapporto dei marchesi di Clavesana con la comunità di Rezzo inizia invece a essere documentato solo dal 1306, quando vennero stipulati degli accordi tra i marchesi Francesco II e Oddone II e gli uomini di Rezzo, ai quali i marchesi rimettevano tutti i debiti e in favore dei quali emanavano una nuova legislazione in materia di diritto successorio 51. Questo primo atto formale di un rapporto che durò per più di quattro secoli potrebbe rappresentare la data ufficiale dell’entrata della 49 II marchesato di Clavesana si sviluppò in quel tratto delle Alpi Marittime che ebbe come centro ideale la comunità di Pieve di Teco, sulla strada per il colle di Nava, collegamento naturale con l’alta valle del Tanaro. E proprio intorno al 1233 la storiografia locale pone la nascita, per volere dei marchesi di Clavesana, del borgo della Pieve, nei pressi del più antico castello di Teco: cfr. F. Levreri, Storia e memorie dì Pieve di Teco, Oneglia 1871, p. 15; A. Giacobbe, La valle dì Rezzo. Panoramica storica e presenze artistiche, II, Imperia 1993, p. 32, che si rifà a quanto già detto da G. De Mo ro, Variazioni di sede nel popolamento del Ponente ligure medievale: note p reliminari, in «Bollettino Ligustico», Studi in memoria di T.O. De Negri, Genova 1986, III, p. 6. 50 Sui conti di Ventimiglia gli unici lavori attualmente esistenti o risalgono al secolo scorso o sono circoscritti ad ambiti locali limitati: cfr. G. Rossi, Storia della città di Ventimiglia dalle sue origini sino ai nostri tempi, Torino 1857; E. Cais D b P ierlas , I conti di Ventimiglia. Il priorato di S. Michele ed il principato di Seborga, in «Miscellanea di storia italiana», X X III (1884), pp. 1-150; N. Calv ini, Nobili feudali laici ed ecclesiastici nell’estremo ponente ligure (sec. X -XIV), in La storia dei Genovesi, II, Genova 1988, pp. 75-107. Per i Ventimiglia, signori del Maro e di altre comunità della valle di Oneglia, cfr. invece G. D e Mo ro , Lucinasco. Una comunità rurale del ponente ligure, Albenga 1984, pp. 11-32; N. Calvini-C. Soleri Calvini, Borgomaro. Dalle origini alla Restaurazione, Imperia 1993, pp. 15-36. 51 Archivio Pallavicini, Rezzo, n. 41/29. L’esistenza di una comunità rezzasca era già attestata dal 1202-1204, quando essa prese parte alla lura delle comunità rurali della marca di Albenga, ma a quell’epoca e almeno fino al 1259 Rezzo sembra sempre gravitare nell’orbita dei conti di Ventimiglia del Maro, come le due comunità, con essa confinanti, di Cenova e Lavina, per le quali la documentazione è più ricca: cfr. A. G iacobbe, La valle ... cit., II, pp. 31-35. Nel 1311 il vescovo di Albenga investì delle decime ecclesiastiche su Cenova e Lavina Francesco, conte di Ventimiglia e di Isola Maggiore, col consenso di Francesco marchese di Clavesana: le decime ecclesiastiche di Rezzo, Cenova e Lavina erano rimaste accorpate, anche dopo che i marchesi di Clavesana divennero signori di Rezzo (cfr. N. Calv in i-C, Soleri Calv ini, Borgomaro ... cit., p. 24); solamente nel 1392 le decime di Rezzo furono scorporate da quelle di Cenova e Lavina (Archivio Pallavicini, Rezzo, n. 40/13). Nel 1444 infine anche le parrocchie di Cenova e Lavina si separarono (Ibidem, n. 88/23): le due comunità rimasero comunque legate ai Ventimiglia e poi ai Lascaris di Tenda fino al 1575, quando furono vendute ai Savoia. Carte Grimaldi Rezzo 57 comunità di Rezzo nella sfera di ingerenza dei marchesi di Clavesana, dopo la vendita nel 1259 di Rezzo e di altri possedimenti nella marca di Albenga da parte di Veirana, erede di Oberto di Ventimiglia, e di suo marito Pagano di Ceva al comune di Genova 52, e dopo il confuso periodo di dominio in queste valli di Carlo d’Angiò (12 5 7-12 7 3 ) 53. Con il XIV secolo il dominio dei Clavesana nella valle di Rezzo si consolidò quindi con il beneplacito genovese. Nel 1311 poi, con la discesa in Italia di Enrico VII e il suo soggiorno genovese, Francesco II ottenne, come molti altri signori e vassalli, la riconferma imperiale dei propri feudi 54. Con la morte di Oddone II e Francesco II di Clavesana, per la prima volta il marchesato si trova a essere diviso tra gli eredi dei due fratelli: da una parte Federico I, figlio di Oddone, dall’altra le figlie di Francesco, Argentina, moglie di Giacomo di Saluzzo, e Caterina, moglie di Enrico II del Carretto, a conferma del diritto per le linee femminili della famiglia di entrare nell’asse ereditario 55. 52 Cfr. Liber ìurium ... cit., I, n. 920. 53 Cfr. N. C a lv in i-C . S o le r i C a lv in i, Borgomaro ... cit., pp. 19-20. 54 Cfr. P. Gioffredo, Storia delle Alpi Marittime, in Historiae Patriae Monumenta, IV, Torino 1839, pp. 699-700, che però ritiene investito dall’imperatore non Francesco II, bensì il nipote Federico I, figlio del q.Oddone II. L’investitura del 1311 non è altro che la riconferma del diploma concesso da Federico II nel 1220: Archivio Pallavicini, Rezzo, n. 40/5. È del 1320 inoltre la pace che Roberto d’Angiò fece concludere in Avignone tra Federico di Clavesana e Nano marchese di Ceva, anche a nome degli altri fratelli e nipoti, con la quale i Clavesana acquisirono i territori di Ormea, Castelvecchio, Zuccarello e Castelbianco, promettendo di restituire il territorio di Pornassio ai signori locali: cfr. A.S.G. (Archivio di Stato di Genova), Archivio Segreto, 2727/16: P. Lisciandrelli, Trattati e negoziazioni politiche della Repubbliva di Genova (958-1797). Regesti, in «Atti della Società Ligure di Storia Patria», n.s., I (I960), n. 516. Per il conflitto con i marchesi di Ceva, cfr. quanto detto in precedenza alla nota 44. Nel 1324 fu poi stipulato il trattato di pace con i signori di Pornassio e Garessio, nel quale Federico era rappresentato dal suocero Giovanni di Saluzzo: cfr. G. B a re lli, Il 'liber instrumentornm del comune di Ceva, in Biblioteca della Società Storica Subalpina, CXLVII/1, Torino 1936, n. 8. 55 E del 1338 ad esempio la concessione da parte di Federico I a Giovanni e Antonio di Garessio di metà del castello di Pornassio, su cui è dichiarato avessero dei diritti anche i del Carretto, marchesi di Savona e di Clavesana, i figli cioè di Caterina Clavesana: Archivio Pallavicini, Rezzo, n. 40/7; nel 1345 poi i marchesi Federico I e sua cugina Argentina si divisero gli uomini di Rezzo: Ibidem, n. 41/30; è del 1355 infine una conferma imperiale di Carlo IV a Giorgio, Manuele e Aleramo del Carretto dei loro beni, tra i quali figurano per Giorgio un terzo del castrum et castellania Retii, per Manuele e Aleramo un quarto burgi plebis Retii cum pertinentiis: cfr. G. B. Moriondo, Monumenta Aquensia, III, a cura di F. S avio, rist. an,, Bologna 1967, p. 242, n. 1101 bis. Per la nuova signoria dei Carretto nella vai Neva e in particolare a Zuccarello cfr. G. Casanova, Il marchesato di Zuccarello. Storia e strutture tra Medioevo ed Età Moderna, Albenga 1989, p. 17. 58 Archivi Grimaldi Questa divisione portò però a uno stato di conflitto, anche armato, all’interno della famiglia, che si risolse solamente con l’intervento genovese. L’arbitrato di Antoniotto Adorno si definì nella sentenza del 15 marzo 1385, con la quale egli toglieva la giurisdizione su metà della valle Arroscia e del marchesato di Clavesana a Manuele II, figlio del q.Federico I, marchese di Clavesana 5 marchesi di Ceva —Oddone I - — Bonifacio II — de Gambis — Ottone Boverio Bonifacio -Enrico Guercio - marchese di Savona —Bonifacio I ------- marchese di Albenga 1— Ottone I—? marchesi di Clavesana f—Ottone -Enrico I --------------------------- I—? marchesi del Carretto e di Finale ¦Bonifacio III Tagliaferro - Giacomo - -Manuele I — - Bonifacio IV — Pietro Francesco I - Antonio |—Oddone II - q.1312 * Manfredo Francesco II • q.1312 Federico I _ sp. Eleonora di Saluzzo q.Giovanni -Violante -Argentina — sp.Iacopo DI SALUZZO e in 2.e nozze Raffaele Doria -Caterina sp.— -Enrico II -Giorgio ' r—Gio Battista -Manuele II (1) -Antonio I -Giovanni Antonio II - f 1443 —Antonia -Cristoforo — detto Manuele III —Eleonora sp. Cattaneo Fieschi — Carlo (2) — ¡—Enrico -Tomaso Manuele Gaspare I (3) ¦ Andreola -Ilaria sp. Lombardo q.Rogerio conte di Ventimiglia -Vincenzo I (4) -Mariola sp. Percivalle Cattaneo -Francesco III— (5) —Andreola —Pellegrina -Gio Battista I • (6) io I ¦—Virginia--------- sp. Alessandro dei marchesi di CEVA -Federico II — (7) — Vincenzo II -M. Isabetta monaca in S, Brigida -Gaspare II — (8) -Teodorina sp, Pantaleo Lengueglia q.Giacomo (1538) -Violante sp. Pietro Lengueglia q,Bartolomeo (1529) -Paolo Antonio I" (9) *— Giovanni -Maddalena — Laura Maria sp. Cesare NICOLINI (1623) -Francesco IV (10) —Isabella -> Tav. II sp. Francesco CAZULINI q.Pantaleo -Simone (11) — Pellegrina----- —Aurelia monaca in S. Silvestro -Gio Battista II 1 1603 -Selvaggio ------ -Maria ------ -Domenico — (13) -Francesca -Isabella -Violante ---- Francesco sp. Bartolomeo SCARELLA dei sigg. di Pornassio -M. Serafina monaca in S. Sebastiano -M. Maddalena monaca in S. Sebastiano Paolo Antonio II '(14) -Agostino —Teodora sp. Giulio Melegari ¦Manuele --------- Giorgio ¦Aleramo-----------Antonio -Enrico I I I ------ Giorgino ¦ Carlo I -Lazzarino I ------ Lazzarino I I . i—Galeotto I -Giovanni I - Alfonso----- Fabrizio -Carlo II Galeotto II - Giovanni II 9c o *¦9 I o ^-• 2§ Q B a a <5 cr\ O Ci « &in uu r^-* o w pì a oS M¦§ ¦«a ^it\ S Ci TJ 3 Wo b é 0o0 gco SO tH0 u 0<3 i2o 58 u 1 ON !Z, § PQU-N é> cr 0 b i ^‘5b iwJ W <£ TT33 T3 I S •a Ph O •Paolo Antonio III Tavola III - Benedettina Cattaneo de Marini Doria Cesare Alessandro Simone DE MARINI sp. Bianca Giustiniani q.Oliviero Alessandro CATTANEO Stefano Bannina Oliviero sp. Benedetto Spinola Lodisio Dario Benedettina ...... sp..........Nicolò Catetta sp. (1562) Bianca Tobia Maria sp. Teodorina Lomellini q.Tobia (test. 1547) Bianca sp. Francesco IV Clavesana (Tav. II) Maria Ambrogio sp. Melchiorre Negrone Aleramo DORIA q.Francesco test. 1583 gen. 23 Isabella sp. Oberto GENTILE Peretta sp. Federico Spinola Maria sp. Giulio Centurione Tavola IV - Ferreri Francesco I (1) — Gio Andrea I Orlando I — Bartolomeo (2 ) Gio Vincenzo (3) Laura suora alTAnniraziata Gio Battista II (4) — Eleonora sp. Gio Francesco Rocca — Vittoria Camilla Violante sp. Simone Rocca Maria Brigida sp. Ambrogio Salinerio q.Paolo Gerolamo — Gio Battista I - Orlando II • (5) Violante Francesco II ----------------- (6) Paola M. Geronima suora all’Annunziata Cornelia sp. Angelo Gavotti (1635) — Maria Gio Donato — Gio Andrea I I - Laura (7) ------------------------ sp. Stefano DEL CARRETTO q.Nicolò Lorenzo (S) Gio Battista HI (9) Paola Francesca suora a S. Clara — Vittoria (10) sp. Francesco Maria I Clavesana e in 2.e nozze Gio Battista Pallavicini M. Geronima suora all’Annunziata Vincenzo (11) — Maria • Francesca sp. Luciano Spinola Gio Andrea DI (12) • Domenico Francesco M — Stefano Nicolò n . 1657 conte di Millesimo sp. Cornelia Gavotti CLAVESANA "Francesco Maria II (Tav. II) PALLAVICINI Giacomo Maria-------------Gio Battista — Cristoforo Tavola V - da Passano Cristoforo — Bartolomeo I — sp. Luchinetta Raffaele I — Bartolomeo 13 (1) (2 ) (Tav. VI) -Agostino -Raffaele II (3) - Gio Battista I (4) — Lichinetta (5) - Stefano I (6) — Isoltina -Tedina sp. Galvano Pinelli Adorno (1569) — Geronima -Giulia (7) -Maria (8) -Bartolomeo III (9) -Cornelia (10) -Ludetta (11) — sp. Lorenzo GIUSTINIANI q.Giacomo -M. Ortensia (12) ---------------- sp. Gio Benedetto DE FRANCHI q. Geronimo -Raffaele III (13) M. Brigida -M. Violante (14) -Stefano II (15) Giacomo Stefano -Bartolomeo IV n. 1664 gen. 14 - q.1667 - Raffaele IV (16) - Gio Battista II n. 1665 nov. 12 - q.1703 - M. Violante (17) -M. Teresa (18) -Bartolomeo V ----- (19) -M. Ortensia (20) -Battina (21) — Giulia Maria (22) sp. Eliano Spinola q.Carlo Maria (23) sp. Ranieri Grimaldi (Tav. II) Tavola VI - Luchinetta Castagnola da Passano CASTAGNOLA Luchinetta sp. Bartolomeo I da Passano (Tav. V) Pellegrina sp. Matteo de Franchi Luchinetta sp. Bartolomeo II da Passano (Tav. V) test. 1525 mar, 20 Mariola sp. Pietro Spinola q.Nicolò test. 1537 giù. 2 Giacomo Tavola VII - Lucietta de Franchi da Passano Andronico DE FRANCHI BULGARO sp. Nicolosina Maruffo q.Brancaleone Antonio sp. Maria Giustiniani Isabella Gaspare Matteo sp. Geronima Raggio q.Raffaele (Tav. Vili) Lucietta Agostino Andronico Lucietta sp. Bartolomeo II da Passano (Tav. V) test. 1577 mag. 31 Nicoletta Tavola Vili - Geronima Raggi de Franchi Raffaele RAGGI sp. Chiaretta de Fornari q.Baliano test. 1524 giù. 7 Geronima sp. Matteo de Franchi (Tav. VII) Stefano test, 1559 nov. 4 Nicolò sp, Nicoletta Adorno q.Gab rieie testt. 1575 mag. 23 e 1581 gen. 1: Gio Battista I . Geronimo Tavola IX - Ortensia Bondenaro da Passano Bartolomeo BONDENARO sp. Macia Montaldo q.Raffaele aggregato all’albergo de Franchi (1440) Giacomo Francesco Gio Battista aggregato all’albergo Cicala sp. Bernardina Camogli Vincenzo Nicolò Bartolomea sp. Paolo Lodisio Maruffo Teodorina Paolo Nicolò Ambrogio sp. Geronima Zoagli q.Gio Battista (Tav. X) Ortensia sp, Stefano I da Passano (1591) test. 1644 nov. 23 Gio Battista 1 Francesco Gio Ambrogio test. 1619 set. 30 Lorenzo n. 1577 mag. 15 Tavola X - Geronima Zoagli Bondenaro PeUegro DE DOMOCULTA Tomaso Pomellina sp. Giorgio ZOAGLI Giorgio Gio Battista Giulia Geronima sp. Ambrogio Bondenaro (Tav. IX) Tavola XI - Battina Garbarino da Passano Francesco GARBARINO Bernardo i i------------r Giacomo M. Francesco M. Raffaele Carlo M. Battina sp. Bartolomeo III da Passano (1623) test. 1661 lug. 3 1 1669 (Tav. V) Raffaele sp. Violante Chiavari q.Geronimo (1599) t 1625 Francesco Geronimo sp. Benedetta de Franchi q.Gio Nicola (1644) Bernardo Giuseppe Violante sp. Pietro Durazzo q.Cesare i r Emanuele Giorgio Geronimo Tavola XU - Geronima de Fomari da Passano •a J o (-4 £ Q ì' ÌT ’’*?3 o o M o ,I§ l§ 6M tS Francesco M. Carlo Giovanni Gio Filippo Sch ed e biografiche di alcuni personaggi I numeri tra parentesi si riferiscono ai rispettivi alberi genealogici. Tutte le notizie che si riportano sono state ricavate dalla documentazione conservata nella serie Rezzo. Clavesana A lessandro II (22) - f. di N icolò I e Giulia Spinola. N. 1631. Padre somasco nella chiesa della Maddalena a Genova. Rinuncia all’eredità paterna il 2 agosto 1649. B enedettina (18) - f. di F rancesco IV e Bianca de Marini. Monaca in S. Calogero di Albenga con il nome di Angela Maddalena. Rinuncia all’eredità paterna il 4 gennaio 1603. B ianca M. (19) - f. di F rancesco IV e Bianca de Marini. Monaca in S. Silvestro a Genova con il nome di M. Veneranda. Rinuncia all’eredità paterna il 15 giugno 1611. B ianca M. (20) - f. di N icolò I e Giulia Spinola. Monaca in S. Maria in Passione a Genova con il nome di Felice Maddalena. Carlo (2 ) - f. di Manuele II e Andreola Doria. Test. 11 dicembre 1446. t 1467. Cristoforo (28) - f. di F rancesco Maria II e Clelia Centurione. N. 16 novembre 1695- Nel 1718 è eletto governatore di Rezzo, f 1728. Domenico (13) - f. di P aolo A ntonio I. Sp. Veronica Grimaldi. Test. 12 febbraio 1632. F rancesco III (5) - f. di Gaspare I e Maddalena Doria. Sp. Maria Saivago q.Selvaggio, la quale sposa poi in seconde nozze Giacomo Bonfante di Cenova. Test. 13 agosto 1534. F rancesco IV (10) - f. di Gaspare II e Lucrezia Centurione. Sp. nel 1577 Bianca de Marini (cfr. tav. Ili), figlia di Nicolò e di Benedettina Cattaneo q.Alessandro (test. 11 marzo 1594), e nel 1597 Margherita Lengueglia q.Giovanni. Test. 23 marzo 1622. | nello stesso anno. F rancesco Maria I (21) - f. di N icolò I e Giulia Spinola. N . 1624. Sp. nel 1658 Vittoria F erreri q.Francesco (cfr. tav. IV). f 22 luglio 1659. Carte Grimaldi Rezzo 145 F rancesco Maria II (27) - f. di F rancesco Maria I e Vittoria F er r e rà N. 9 gennaio 1660, Sp. nel 1686 Clelia Centurione, figlia di Cristoforo e di Anna Maria Doria q.Vincenzo (test. 14 febbraio 1742). Nel 1728, dopo la morte dei figli Cristoforo e Giulia, con un atto di donazione nomina sua erede universale la nipote Maria da P assano. Test. 24 marzo 1742. t 20 agosto 1744. Gaspare I (3) - f. di Manuele III e Maddalena Doria q.Giorgio. Test. 5 agosto 1499- Gaspare II (8 ) - f. di F rancesco III e Maria Saivago. Sp. Lucrezia Centurione q.Simone. Testamenti diversi: 15 dicembre 1564, 29 maggio 1570, 4 aprile 1573. t 1574. Gaspare M. (23) - f. di N icolò I e Giulia Spinola. N. 28 luglio 1626. Canonico regolare lateranense in S. Teodoro a Genova con il nome di Nicolò Maria. Gio B attista I (6) - f. di F rancesco III e Maria Saivago. Test. 9 gennaio 1591. Gio B attista IV (24) - f. di N icolò I e Giulia Spinola. N. 1628. Feudatario di Casanova. Vive a Villanova d’Albenga. Test. 8 agosto 1659. Gio E manuele (15) - f. di F rancesco IV e Margherita Lengueglia. N. 1598. Rinuncia all’eredità paterna nel 1622. j 1 1677. Giulia (29) - f. di F rancesco Maria II e Clelia Centurione. N. 13 giugno 1687. Sp. nel 1713 B artolomeo V da P assano, f 22 agosto 1728. Giulia (31) - f. di R anieri Grimaldi e Maria da P assano. Monaca in S. Sebastiano a Genova con il nome di Anna Maria. Rinuncia all’eredità materna nel 1755. f 1762. Maddalena (16) - f. di F rancesco IV e Bianca de Marini. Monaca in S. Calogero di Albenga. Rinuncia all’eredità paterna il 4 luglio 1605. Manuele II (1) - f. di Federico I. Sp. Andreola Doria q.Antonio. Test. 4 settembre 1395. Maria Giovanna (32) - f. di R anieri Grimaldi e Maria da P assano. N. 20 gennaio 1734. Sp. nel 1756 Gio Carlo Pallavicini, f 27 ottobre 1757. N icolò I (17) - f. di F rancesco IV e Bianca de Marini. N. 25 febbraio 1591. Sp. nel 1623 Giulia Spinola q.Franco. Nel 1637 acquisisce alcune quote del feudo di Casanova. Testamenti diversi: 25 maggio 1651, 7 aprile 1657, 20 dicembre 1673- t 1676. 146 Archivi Grimaldi N icolò II (30) - f. di F rancesco Maria II e Clelia Centurione. Gesuita. Rinuncia all’eredità paterna il 27 ottobre 1705. P aolo A ntonio I (9) - f. di F rancesco III e Maria Saivago. Sp. Virginia Grimaldi q.Stefano. P aolo A ntonio II (14) - f. di Selvaggio II e Maria Clavesana. N. 1594. Test. 2 gennaio 1626. P aolo A ntonio III (26) - f. di N icolò I e Giulia Spinola. N. 28 settembre 1629. Rinuncia all’eredità paterna l’I agosto 1648. Cavaliere gerosolimitano (la professione di fede è del 30 dicembre 1649). Alla morte del fratello F rancesco Maria I è nominato tutore del nipote F rancesco Maria II. f 1680. P lacidia (25) - f. di N icolò I e Giulia Spinola. N. 1640. Monaca in S. Maria in Passione a Genova con il nome di M. Aurelia. Selvaggio I (7) - f. di F rancesco III e Maria Saivago. Domenicano con il nome di Pietro Martire. Rinuncia all’eredità paterna il 17 novembre 1535. Test. 21 ottobre 1536. Selvaggio II (12) - f. di Gaspare II e Lucrezia Centurione. Sp. Maria Clavesana q.PAOLO A ntonio I (test. 19 agosto 1625). Vive diversi anni a Napoli. Test. 21 ottobre 1600. Simone (11) - f. di Gaspare II e Lucrezia Centurione. Cavaliere gerosolimitano. Rinuncia all’eredità paterna il 12 maggio 1572, ma nel 1593 pretende di considerarla nulla, obbligando i fratelli a una lunga contesa legale. | 26 dicembre 1628. Vincenzo I (4 ) - f. di Gaspare I e Maddalena Doria. Sp. Bona q.Gio Antonio dei marchesi di Ceva. F erreri B artolomeo (2) - f. di Orlando I. Sp. Argentina Rocchetta q.Gerardo. Test. 2 maggio 1538. F rancesco I (1) - f. di Orlando I. Sp. Camilla Ferreri q.Vincenzo (test. 7 marzo 1597). Test. 5 settembre 1588. F rancesco II (6 ) - f. di Gio B attista II e Maria Pavese. Sp. Geronima Gavotti, figlia di Lorenzo q. Nicolò e di Laura Pavese q.Nicolò q.Luca. Test. 2 gennaio 1676. Gio A ndrea III (12) - f. di Gio Andrea II. Sp. Cornelia Spinola. Test. 11 novembre 1614. Carte Grimaldi Rezzo 147 Gio B attista II (4) - f. di F rancesco I e Camilla Ferreri. Sp. Maria Pavese q.Nicolò q.Luca (test. 20 marzo 1635). Test. 20 luglio 1610. f 1612. Gio B attista III (9) - f. di F rancesco II e Geronima Gavotti. Diversi testamenti: 30 gennaio 1710, 19 febbraio 1712. f 1 ottobre 1712. Gio V incenzo (3) - f. di F rancesco I e Camilla Ferreri. Sp. Giulia Gavotti q.Nicolò q.Lorenzo (1585). f 1591. Laura (7) - f. di F rancesco II e Geronima Gavotti. Sp. nel 1652 Stefano del Carretto, figlio di Nicolò q.Gio Battista e di Giulia Ferreri q.Alessandro (cfr. p. 399). Lorenzo (8) - f. di F rancesco II e Geronima Gavotti. Sp. nel 1686 Virginia Pinelli, figlia di Francesco q.Gio Agostino e di Vittoria Grimaldi q.Pasquale. Orlando II (5 ) - f. di B artolomeo. Sp. Francesca Pavese q.Nicolò. f 1590 a Napoli. V incenzo (11) - f. di F rancesco II e Geronima Gavotti. Vive diversi anni a Roma, f 1693. Vittoria (10) - f. di F rancesco II e Geronima Gavotti. Sp. nel 1658 F rancesco Maria I Clavesana (cfr. tav. II) e nel 1660 Gio Battista Pallavicini ("f 1696). Testamenti diversi: 19 giugno 1701, 10 giugno 1712. f 1712. D a P assano Bartolomeo II (2) - f. di R affaele I e probabilmente di Maddalena Adorno. Aggregato all’albergo Lomellini. Sp. Luchinetta Castagnola q.Giacomo (test. 20 marzo 1525; cfr. tav. VI) e Lucietta de Franchi Bulgaro q.Matteo (test. 31 maggio 1577; cfr. tav. VII), t 1552 a Napoli. Bartolomeo III (9) - f. di Stefano I e Ortensia Bondenaro. Battezzato il 4 maggio 1594. Iscritto nel Libro d’oro della nobiltà il 22 luglio 1614. Sp. nel 1623 Battina Garbarino q.Raffaele (test. 3 luglio 1661, f giugno 1669; cfr. tav. XI). Senatore nel 1636. Ambasciatore della Repubblica in Francia nel 1644 per l’incoronazione di Luigi XIV. Governatore di Savona nel 1646, capitano di Sestri Ponente nel 1649. Test. 7 settembre 1643. f 16 luglio 1650. 148 Archivi Grimaldi Bartolomeo V (19) - f. di Stefano II e M. Geronima de Fornari. Battezzato il 26 dicembre 1667. Iscritto nel Libro d’oro della nobiltà il 5 dicembre 1689. Sp. nel 1713 Giulia Clavesana q.Francesco Maria. Governatore della Corsica nel 1718. Commissario di Sanità a Santo Stefano e Taggia nel 1722, f 8 dicembre 1723. Battina (21) - f. di Stefano II e M. Geronima de Fornari. Monaca in S. Marta a Genova con il nome di suor Benedetta. Rinuncia all’eredità paterna l’8 gennaio 1680. Cornelia (10) - f. naturale di Stefano I. Monaca in S. Silvestro a Genova con il nome di suor Aura Felice. Gio Battista I (4) - f. di Bartolomeo II. Alla morte del fratello Stefano I è eletto tutore dei nipoti. Vive diversi anni a Napoli. Generale delle galee della Repubblica, fu senatore nel 1582. f 1602. Giulia (7) - f. di Bartolomeo II. Monaca in S. Silvestro a Genova. Rinuncia all’eredità paterna il 6 novembre 1562. Giulia M. (22) - f. di Stefano II e M. Geronima de Fornari. Sp. nel 1698 Eliano Spinola q.Carlo. Test. 4 aprile 1718. f 6 aprile 1718. Lichinetta (5) - f. di Bartolomeo II. Sp. nel 1582 Francesco Zoagli (f 1590). | 7 aprile 1636. Lucietta (11) - f. di Stefano I e Ortensia Bondenaro. Sp. nel 1614 Lorenzo Giustiniani q.Giacomo. Test. 7 marzo 1627. f nello stesso anno. Maria (8) - f. di Bartolomeo II. Monaca in S. Silvestro a Genova con il nome di M. Eletta. Rinuncia all’eredità paterna il 27 luglio 1570. Maria (23) - f. di Bartolomeo V e Giulia Clavesana. B a tte z z a ta il 4 aprile 1717. Sp. nel 1732 R anie ri Grimaldi q.Francesco M. Te st. 25 giugno 1744. | 30 agosto 1744 a Novi. Suo marito R anieri Grimaldi si risposò con M. Rosolea Spinola q.Gio Antonio, dalla quale ebbe un figlio maschio di nome F ran ce sco M. (cfr. Gli archìvi Pallavicini... cit., p. 318, tav. 12), ma continuò ad amministrare, almeno fino ai primi anni Sessanta, le eredità da Passano a Clavesana p e r conto delle figlie, come esecutore te stamenta rio della prim a moglie, f 7 novembre 1783. M. Ortensia (12) - f. di B artolomeo III e Battina Garbar ino. Sp. nel 1653 Gio Benedetto de Franchi, figlio di Geronimo, doge della Repubblica nel 1652. Test. 2 agosto 1657. t di peste lo stesso giorno. M. Ortensia (20) - f. di Stefano II e M. Geronima de Fornari. Monaca in S. Marta a Genova con il nome di M. Violante. Rinuncia all’eredità paterna il 27 marzo 1685- Carte Grimaldi Rezzo 149 M. T eresa (18) - f. di Stefano II e M. Geronima de Fornari. Monaca in S. Marta a Genova con il nome di Teresa Maddalena. Rinuncia all’eredità paterna il 31 marzo 1694. M. Violante (14) - f. di Bartolomeo III e Battina Garbarino. N. 1643. Monaca in S. Andrea a Genova con il nome di M. Teresa Maddalena. Rinuncia all’eredità paterna il 5 giugno 1659. Dal 1672 è trasferita nel monastero dell’incarnazione. M. V iolante (17) - f. di Stefano II e M. Geronima de Fornari. Monaca in S. Marta a Genova con il nome di Angela Benedetta. Rinuncia all’eredità paterna il 31 marzo 1694. R affaele I (1) - f. di Bartolomeo I e probabilmente di Luchinetta Castagnola. Sp. Maddalena Adorno q.Raffaele e Isoltina Spinola q.Giovanni. f 28 marzo 1525. R affaele II (3) - f. di B artolomeo II. Alla morte del fratello Stefano I è eletto tutore dei nipoti. Vive diversi anni a Napoli, f 1607, lasciando come unico erede il nipote Bartolomeo III. R affaele III (1 3 ) - f. di Bartolomeo III e Battina Garbarino. Battezzato l’8 settembre 1 6 4 0 . Test. 5 dicembre 1 715. R affaele IV (16) - f. di Stefano II e M. Geronima de Fornari. N. 18 settembre 1672 a Sarzana. Iscritto al Libro d’oro della nobiltà il 5 dicembre 1689. t 9 aprile 1712. Stefano I (6) - f. di B artolomeo II. N. 1539. Sp. nel 1591 Ortensia Bondenaro q.Ambrogio (test. 23 novembre 1644; cfr. tav. IX). Governatore della Corsica nel 1583. t 22 maggio 1594 a Napoli. Stefano II (15) - f. di B artolomeo III e Battina Garbarino. Sp. nel 1657 M. Geronima de Fornari q.Bartolomeo ( t marzo 1679; cfr. tav. XII). Commissario delle fortezze di Savona nel 1657. f agosto 1703. CARTE DELLA FAMIGLIA GRIMALDI GRANADA Tutti i fondi documentari che sono stati qui riuniti sotto la denominazione di «archivi Grimaldi» si sono prioritariamente aggregati all’archivio di questo ramo Grimaldi. Le ragioni dinastiche di tale posizione centrale dei Granada è già stata illustrata ed è, comunque, facilmente visibile nelle tavole genealogiche che si sono compilate: in esso confluiscono in tempi diversi, ma non molto lontani tra loro, le carte di Giuseppe M. Durazzo, quelle dei Grimaldi Oliva e quelle dei Gentile, tutte con le serie documentarie dei rispettivi feudi e proprietà. Per garantire all’insieme una sistemazione rispettosa della sua formazione, non si poteva che adottare una disposizione diacronica che vedesse al primo posto l’archivio Grimaldi Granada proprio, seguito dai carteggi delle tre famiglie in ordine cronologico di aggregazione, tutti a loro volta distinti secondo le consuete e già chiarite partizioni. E ovvio che conseguentemente a tale scelta, vediamo le date delle diverse unità non seguire un’ordinata progressione, ma salire e scendere con molta frequenza: nessuna soluzione attenta all’origine dei documenti ed alla formazione dell’archivio di cui fanno parte può essere totalmente rispettosa dell’ordine cronologico, tranne nel caso abbastanza raro di serie di scritture necessariamente cronologiche, che, però, in questa sede non si sono ritrovate. La numerazione delle unità è comprensiva di tutte le carte giunte insieme all’archivio Grimaldi Granada e, cioè, dopo il Granada viene il Durazzo e poi il Grimaldi Oliva. Le carte Gentile, come si spiegherà in quella sede, sono invero pervenute da un Grimaldi Granada, ma anni dopo e separatamente ed anche per diverse ragioni dinastiche: vengono, pertanto, inventariate autonomamente. Nella numerazione generale che si è data, le carte di Giuseppe M. Durazzo seguono le Granada e sono a loro volta seguite dalle Grimaldi Oliva perché in quest’ordine sono entrate nel Grimaldi Granada, anche se le scritture dell’uno sono più antiche o più numerose dell’altro. Non è costume degli archivisti riordinatori segnalare i documenti che appaiono più interessanti o preziosi e, infatti, non lo faremo, ma non si può passare sotto silenzio la presenza di un numero considerevole di carte relative ad altre famiglie genovesi, soprattutto ai LomelCarte Grimaldi Granada 151 lini, ai Centurione e agli Imperiale. Coi Lomellini i rapporti dinastici sono frequenti ed essenziali: basti pensare che l’intero patrimonio dei Granada, con grandezza di Spagna e titoli vari, provengono proprio dall’unione matrimoniale con quella famiglia. Ben quattro generazioni consecutive di questi Grimaldi si sposano con altrettanti Lomellini. Ad ulteriore testimonianza di questa comunione si ricorda la presenza di tre registri settecenteschi sulla pesca ed il commercio del corallo di Tabarca *. Tra i personaggi illustri che appartennero alla famiglia vogliamo ricordarne due femminili: entrambe nate Durazzo e spose di Grimaldi Granada, l’una suocera dell’altra, sono protagoniste della loro epoca per intelligenza e gusto e si staccano dal panorama generale della cultura locale per la forte tendenza cosmopolita che caratterizza la loro attività. Giulia M. Durazzo, figlia di Giuseppe Maria, sposa Pier Francesco Grimaldi jr., futuro doge e ne condivide appieno il prestigio. Dal loro matrimonio discendono Giovanni Battista e Giuseppe: dal primo nascono le quattro sorelle Grimaldi già menzionate, mentre il secondo sposa, senza prole, Clelia Durazzo di Giacomo Filippo III. Clelia Durazzo Grimaldi (22 agosto 1760 - 27 maggio 1837) è stata la botanica e la naturalista di maggior prestigio che Genova abbia avuto: diede corpo all’orto botanico di Pegli ed intrattenne corrispondenza scientifica con studiosi europei di chiara fama godendo della loro stima e considerazione. Anche per i Grimaldi Granada dobbiamo purtroppo lamentare la perdita della quasi totalità dei registri contabili dovuta alle medesime cause belliche che hanno distrutto i registri Pallavicini: un elenco manoscritto dei primi decenni di questo secolo attesta l’esistenza in archivio della serie completa di questa documentazione ed un altro appunto, successivo alla conclusione della guerra, ne comunica l’incendio avvenuto tra il 1943 e il 1945. 1 Altri registri dei Lomellini relativi alla pesca e al commercio del corallo di Tabarca sono presenti nell’archivio Durazzo: cfr. L'archivio dei Durazzo marchesi di Gabiano, in «Atti della Società Ligure di Storia Patria», n.s., XXI/2 (1981), pp. 524-528. A r c h iv io d e l l a fa m ig l ia Carte d’amministrazione Filze originali 1 1531 - 1784 «Fogliazzo n. 1, ossia fogliazzo primo di scritture che riguardano a signori Grimaldi solamente e per li interessi occorsi fra loro unitamente alla prattica et annotazione di luoghi di monti in Vienna, capitali in Venezia, Milano et altrove, e cartoline». Rapporti tra Carlo V e Ansaldo Grimaldi (1531-1536), asientos. Fedi di battesimo, professioni di fede, doti, matrimoni, licenze ecclesiastiche. Divisione eredità di Caterina Lomellini (1684). Atti relativi ad investimenti finanziari su varie piazze europee ed a cause giudiziarie. Inventari di beni. Filza di 109 fasce. «Fogliazzo n. 2, ossia fogliazzo secondo di scritture che appartengono a signori Grimaldi solamente per li interessi occorsi fra loro». Atti relativi prevalentemente ad eventi interni alla famiglia: nascite, battesimi, matrimoni, monacazioni, morti. Licenze di matrimonio, testamenti, inventari di beni ereditari, estimi di lasciti, questioni attorno alle divisioni, atti di causa relativi. Filza dì 77 fasce. «Fogliazzo n. 3, contenente testamenti et azioni di eredità non solo de signori Grimaldi, ma ancora di diversi altri parentadi». Testamenti e inventari di beni in essi compresi, di membri delle seguenti famiglie: Adorno, Angeli, Berlingeri, Bichi, Campello, Campora, Canonero, Cattaneo, Centurione, Cressini, Durazzo, Gentile, Giussano, Graffione, Grandi, Grasso, Grillo, Imperiale, Lomellini, Luigetti, 2 1687 - 1796 3 1470 - 1767 Carte Grimaldi Granada 153 de Marini, Maschi, Narino, Pallavicini, Repetto, Rossetti, Rossini, Saivago, Serra, Spinola, Timone, Visdomini, Zuppa ed alcuni Grimaldi. Filza di 88 fasce. Mancano i nn. 1, 15, 16, 19-22, 24-27, 31, 34-38, 40, 41, 43, 46, 48-51, 54, 57, 60-62, 81, 84, 87. 4 1407 - 1797 «Fogliazzo n. 4, ossia fogliazzo che riguarda colonne in San Giorgio, di scritture, annotazioni, alberi et altro per le questioni e prestensioni occorse per l’ammissione alle medesime, formate nelle infrascritte pratiche: Prattica di colonne di diversi parentadi, dal n. 1 fino al n. 36. Prattica di colonne del q.Luca Grimaldi, dal n. 37 fino al n. 47. Prattica di colonne diverse de signori Grimaldi, dal n. 48 fino al n. 69. Prattica di colonna del q.Ansaldo Grimaldi, dal n. 70 fino al n. 104. Prattica di colonna del q.Luciano Grimaldi, dal n. 105 fino al n. 120. Prattica di colonna della q.Luchinetta Grimaldi, dal n. 121 fino al n. 124». Documenti e carte diverse concernenti l’ammissione alla partecipazione alle colonne istituite dai sopracitati luogatari delle compere di San Giorgio, da parte di membri delle seguenti famiglie: Adorno, Amandola, Bava, Carbuccio, Cardi, Cattaneo, Caveri, Centurione, Cesis, Cigala, Doria, Gentile, Grillo, Lomellini, Imperiale, Invrea, de Marini, de Negri, di Negro, Negrone, Pallavicini, Reggio, Spinola, Torriglia e Vivaldi. Filza di 126 fasce. Mancano ì nn. 65-68, 93, 94. 5 1592 - 1759 «Fogliazzo n. 5, continente diverse scritture e prattiche riguardanti effetti situati nel territorio di Pegli sotto diverse denominazioni la cui lista resta infilzata in ultimo del presente». Locazioni, acquisti e vendite di immobili in Pegli. Filatura di lana e seta. Mulini, fonderie, ferriere. Diverse carte con notizie di interesse anche per le famiglie Carmagnola, Centurione e Pallavicini. Filza di 117 fasce. Manca il n. 59- 6 1564 - 1774 «Fogliazzo n. 6, continente le scritture riguardanti li effetti nel proprio luogo di Pegli che principiano dal n. 1 fino al n. 80 e di quelli effetti e molini in Varenna di Pegli dal n. 81 fino al n. 139». f 154 Archivi Grimaldi Scritture relative a vendite, permute, censi, locazioni, quietanze, estimi di terreni ed immobili in Pegli. Numerose concessioni di prestiti. Atti concernenti cause giudiziarie. Questione sulla maggiore convenienza per la casa di San Giorgio nel fabbricare direttamente panni di lana o nell’incassare la gabella sulla loro importazione: filatura di lana dei fratelli Fantini e Mortola. Filza di 139 fasce. Mancano i nn. 38, 131. 7 1590 - 1783 «Fogliazzo n. 7, continente le scritture che riguardano li effetti in Sestri di Ponente al Gazzo, dal n. 1 fino al n. 40. Di quelli in Polcevera sulla parrocchia di Livellato, dal n. 41 fino al n. 51. Di quelli sulla parrocchia di S. Carlo, dal n. 52 al n. 109. E di quelli sulla parrocchia di S. Lorenzo di Torbi, dal n. 110 fino al n. 140». Scritture relative a vendite, permute, censi, locazioni, quietanze, estimi di terreni ed immobili. Bandi, investiture, testimonianze su confini e concessioni di prestiti. Filza di 140 fasce. 8 1511 - 1793 «Fogliazzo n. 8, continente scritture che riguardano effetti situati in diversi luoghi in cui hanno avuto interesse li signori Grimaldi e specialmente per quelli di Genova, Carignano e Sanpierdarena». Scritture relative a pascoli, mulini, locazioni, censi, estimi, aste, vendite, permute, procure, quietanze, ipoteche. Questioni ereditarie e atti-di cause giudiziarie relative. Bandi, confessioni di debito, donazioni, soccide, interessi in Voltri. Perizie e disegni della scuderia di Pier Francesco Grimaldi jr. in Sampierdarena (1789). Filza di 132 fasce. 9 1542 - 1744 «Fogliazzo n. 9, ossia fogliazzo primo diverso continente scritture riguardanti diversi interessi che hanno avuto i signori Grimaldi con diverse altre persone». Scritture relative ad interessi e questioni in Portomaurizio. Carte varie attinenti ai feudi Spinola di Paola e di Francavilla (regno di Napoli), ed inoltre censi, debiti, locazioni e vendite. Atti di cause giudiziarie anche non dei Grimaldi. Diversi documenti con notizie anche per le famiglie Gentile e Spinola. Filza di 147 fasce. Mancano i nn. 26, 34, 40, 49, 60, 67, 68, 78. Carte Grimaldi Granada 155 10 1701 - 1779 «Fogliazzo n. 10, ossia fogliazzo secondo diverso continente scritture riguardanti diversi interessi che hanno avuto i signori Grimaldi con diverse altre persone». Scritture relative ad acquisti e vendite, permute, censi, locazioni, quietanze, estimi di terreni ed immobili. Interessi finanziari diversi e numerose concessioni di prestiti. Annotazioni circa la dote della duchessa di Tursi, Maria Teresa Doria (1702). Estimo dei beni di Giovanni Battista Maschio (1718). Filza di 105 fasce. 11 1732 - 1796 «Fogliazzo n. 11, ossia fogliazzo terzo diverso continente scritture riguardanti diversi interessi che hanno avuto i signori Grimaldi con diverse altre persone». Scritture relative ad acquisti e vendite, permute, censi, locazioni, quietanze, estimi di terreni ed immobili. Interessi finanziari diversi e numerose concessioni di prestiti. Doti e matrimoni: Maddalena Grimaldi di Giovanni Battista q.Pier Francesco (1736), Teresa (o Anna) Grimaldi di Pier Francesco q.Giovanni Battista (1783-1784), sua sorella Maria Aurelia (Lilla) Grimaldi di Pier Francesco (1758), Marina Grimaldi di Giovanni Battista jr. (1792) e sua sorella Maddalena (1795). Carte attinenti al Generalife di Granada. Filza di 121 fasce. 12 1557 - 1769 «Fogliazzo n. 12, continente le scritture che riguardano li signori Lomellini e Grimaldi solamente, i signori Centurioni Grimaldi e diversi altri». Scritture concernenti diversi interessi finanziari esistenti tra le sunnominate famiglie. Inventari di beni, vendite all’asta. Matrimoni e assegnazioni di dote tra Grimaldi, Centurione, Lomellini e Pallavicini. Vendita di arredi di Giovanni Domenico Lomellini q.Franco. Feudo Lomellini di Bargone. Fedecommesso di Filippo Centurione q.Giovanni Battista. Questione attorno alla dote di Clelia Centurione q.Filippo, moglie di Alessandro Grimaldi jr. Filza di 165 fascc. Mancano i nn. 1, 4, 5, 11, 17, 22. 13 1613 - 1739 «Fogliazzo n. 13, continente scritture di interessi e liti fra signori Imperiali solamente». Carte di varia natura relative all’eredità di Michele Imperiale; rapporti 156 Archivi Grimaldi tra i fratelli Filippo e Carlo Imperiale q.Michele. Moltiplico istituito da Andrea Imperiale q.Michele, numerosi atti giudiziari relativi. Procure e vendite di beni immobili. Vendita del feudo di Latiano in Terra d’Otranto da Carlo q.Michele al fratello Giovanni Battista Imperiale. Inventari di beni liberi e feudali appartenenti alla famiglia Imperiale. Filza di 107 fasce. Manca il n. 97. 14 1641 - 1768 «Fogliazzo n. 14, continente le scritture che riguardano interessi passati fra signori Grilli Imperiali e Grimaldi, fra signori Grilli solamente e fra signori Grilli e diversi altri». Scritture concernenti diversi interessi finanziari esistenti tra le sunnominate famiglie. Cause di Giovanna Grillo q. Marcantonio, vedova di Carlo Imperiale q. Michele, contro il cognato Andrea Imperiale e contro David e Michele Imperiale. Procure, vendite, cessioni, quietanze e transizioni. Eredità di Marcantonio Grillo, grande di Spagna. Inventari di beni. Matrimoni tra Grimaldi, Grillo e Imperiale. Filza di 105 fasce. 15 1610 - 1741 «Fogliazzo n. 15, ossia fogliazzo primo diverso continente le scritture che riguardano interessi occorsi fra signori Imperiali e diverse altre persone». A seguito di un debito contratto da Niccolò Berlengeri q.Angelo, Carlo e Giovanni Battista Imperiale q.Michele ricevono in pagamento alcuni beni con i debiti che vi gravano. Cause giudiziarie relative. Ancora sul moltiplico di Andrea Imperiale. Matrimonio di Maria Spinola e Andrea Imperiale q.Michele, causa tra Maria ed il cognato Giovanni Battista dopo la morte di Andrea. Questioni tra Giovanni Battista Imperiale e la famiglia Ansaldo per il possesso di qualche terreno in Montesignano (Capitanato del Bisagno) e in Voltri. Filza di 55 fasce. 16 1606 - 1724 «Fogliazzo n. 16, ossia fogliazzo secondo diverso continente le scritture che riguardano diversi interessi che hanno avuto li signori Imperiali con diverse altre persone». Questioni e rapporti finanziari con le famiglie Sepozzo, Lercari, SpinoCarte Grimaldi Granada 157 la, Gentile e Lomellini per debiti e successioni ereditarie. Ancora sulla causa giudiziaria tra Giovanna Grillo Imperiale e Giovanni Domenico Spinola. Procure, confessioni di debito, atti di causa, dichiarazioni. Filza di 80 fasce. «1806. Pandettone di scritture che sono in 16 fogliazzi spettanti alla casa Grimaldi e di proprietà dell’illustrissimo Giovanni Battista Grimaldi q.eccellentissimo Pietro Francesco. Nota che ogni e qualonque scrittura viene notata nella presente pandetta nel rispettivo fogliazzo e numero in alfabeto tante volte quante sono il nome proprio della scrittura e li parentadi di quelli che in essa vengono nominati, onde nel rispettivo alfabeto con tutta facilità si ritroverà il documento che possi abbisognare, purché vi sia. Grimaldi». Indice alfabetico generale dei fascicoli componenti le 16 filze precedenti. La compilazione segue l’ordine alfabetico dell’iniziali sia dei vocaboli che identificano il tipo di atto, sia dei cognomi dei titolari dell’atto. Per ogni lettera dell’alfabeto vengono elencate tutte le filze. L’ordine dell’indice, pertanto, è prioritariamente alfabetico e poi, all’interno di ogni lettera, è di posizione. Non vi è alcun elenco che indichi distintamente la composizione delle singole filze. Reg. di 244 cc., mm. 335x230. Buste non originali Le seguenti buste (nn. 18-28) sono composte da scritture Grimaldi disperse, senza numerazione, trovate già sistemate in ordine cronologico. In esse sono contenuti documenti di vario genere, ma con netta prevalenza di quelli attinenti agli aspetti patrimoniali della genealogia di famiglia e di altre collegate: fedi di nascita, battesimo, vita e morte, professioni di fede, contratti di matrimonio e assegnazioni di dote, rinunce e addizioni d’eredità, testamenti. Compaiono anche parecchi atti di causa ed istanze, o copie di istanze, alle autorità di governo. 17 post 1806 18. 1536 - 1697 19. 1702 - 1739 20. 1740 - 1761 21. 1762 - 1774 22. 1775 - 1791 23. 1792 - 1797 24. 1798 - 1805 25. 1806 - 1810 26. 1811 - 1819 27. 1820 - 1836 28. 1837 - 1871 158 Archivi Grimaldi 29 1506 - 1780 1. Carte relative a beni Lomellini pervenuti col matrimonio di Aurelia Lomellini q.Pietro con Pier Francesco Grimaldi q.Alessandro: colonne e questioni ereditarie, rinunce, cessioni, divisioni di beni. 1506-1780. 2. Testamento di Giovanni Battista Grimaldi senior. 1762. 3. Esecuzione testamentaria di Baldassarre Cattaneo, principe di Sannicandro: lasciti diversi e loro spartizioni tra i discendenti Grimaldi Granada e Pallavicini. 1673-1730. Busta di 3 fasce. 30 1624 Copia dell’istrumento di ripartizione di un prestito concesso alla Regia camera ducale di Milano da un gruppo di creditori tra i quali figura Giovanni Giacomo Lomellini q.Tomaso, suocero di Alessandro Grimaldi Granada q.Pier Francesco. Reg. di 78 cc., mm. 275x195. 31-32 1662 - 1703 «Dall’anno 1662 sino al 1703. Indice o sia sommario delle scritture fatte nella causa della colonna del q.magnifico Luca Grimaldi q.Ansaldi nella quale tanto li magnifici Giovanni Battista q.Ansaldi et Ansaldo Grimaldi padre e figlio, pretendevano d’essere ammessi come primogeniti ad esclusione de tre maggiornati descendenti dal detto q.magnifico Luca, essendo stato giudicato esse admittendos tres maiores natu» (sul frontespizio dell’indice). Piccola serie di 48 registri tutti relativi alla colonna delle compere di San Giorgio istituita da Luca Grimaldi q.Ansaldo ed alle questioni sorte per l’ammissione alla partecipazione delle rendite di essa. 31. 1662 - 1695 Busta di 26 regg. di 24 cc., mm. 320x230. 32. 1696 - 1703 Busta di 22 regg. di 24 cc., mm. 320x230. Buste n. 2; con ìndice unitario. 33 1650 - 1705 Altri registri attinenti alle medesime questioni trattate dalle scritture conservate nelle due buste precedenti, ma non compresi nell’indice relativo, né provvisti di alcuna indicazione di posizione originale. Busta di 19 regg., tutti di 24 cc., mm. 320x230. Carte Grimaldi Granada 159 34 1669 - 1795 Carte diverse, prive di qualsiasi segnatura, ma attinenti alle questioni sorte attorno alle colonne di San Giorgio ed alle rispettive gestioni, la cui documentazione è compresa nelle buste precedenti. Busta di 345 cc. 35 1750 - 1810 1. «Epitome genealogie Grimalde gentis»: storia e genealogia della famiglia, senza alberi né indici (ms. di 38 cc., mm. 305x215). 2. «Pandetta di tutti li fogliazzi concernenti le scritture di casa»: vecchio indice alfabetico per cognome, dei documenti di quest’archivio Grimaldi secondo un ordinamento totalmente mutato nel 1806 (reg. di 192 cc., mm. 305x225). 3. «Catalogo dei libri dell’eccellentissimo Pier Francesco Grimaldi»: indice alfabetico per autore e per titolo della biblioteca di Pier Francesco Grimaldi jr., posteriore al 1778 (reg. di 48 cc., mm. 300x215). 4. Carte Grimaldi disperse, senza data e senza alcuna numerazione. Busta di 4 fascc. Scritture contabili Filze 36 1640 - 1805 1. Ferriera di Riofreddo (Murialdo, prov. di Savona) di proprietà di Giacomo Gandolini di Finale, affittata dal 1739 ai Grimaldi: carte contabili fino al 1805. 2. Scritture relative alla successione ereditaria di Francesco Saverio Lavagnino ( f 29 marzo 1754) tra i cui esecutori testamentari c’è Francesco M. Grimaldi q.Ranieri. Redditi in Sestri Levante, lettere, consulti, inventari di beni (con documenti dal 1640). Busta di 2 fascc. 37 1716 - 1723 «Conti pagati. 1716. 1717. 1718. 1719. 20. 21. 22». Documenti giustificativi delle uscite di cassa per spese domestiche e personali disposte da Giovanni Battista Grimaldi senior. Filza di 426 fascc. 160 Archivi Grimaldi 38 1719 - 1825 Scritture contabili relative a spese domestiche e personali, elemosine e piccoli lavori di manutenzione alle abitazioni, da addebitare all’amministrazione dei seguenti Grimaldi Granada: Giovanni Battista senior, Pier Francesco jr., Giovanni Battista jr., Giuseppe e, congiuntamente, le quattro figlie di Giovanni Battista jr. Scatola dì 5 fasce. 39 1721 - 1736 «Conti della signora Clelia Centuriona Grimaldi pagati dall’anno 1721 sino all’anno 1736 inclusive». Documenti giustificativi delle uscite di cassa disposte da Clelia Centurione Ultramarini q.Filippo, moglie di Alessandro Grimaldi q.Pier Francesco senior. Filza di 478 fascc. 40 1727 - 1731 «Filza de conti pagati dal primo marzo 1727 a tutti li 28 febraro 1731. Dal n. 1 sino al n. 544 inclusive». Documenti giustificativi delle uscite di cassa dell’amministrazione congiunta di Giovanni Battista e Ansaldo Grimaldi figli di Pier Francesco senior. Filza di 544 fascc. 41 1738 - 1742 «Conti pagati dal primo marzo 1738 a tutto febraro 1742 dal n. 1 sino al n. 581 inclusive». Documenti giustificativi delle uscite di cassa dell’amministrazione congiunta di Giovanni Battista e Ansaldo Grimaldi figli di Pier Francesco senior. Filza di 581 fascc. 42 1738 - 1800 1. Documenti giustificativi delle uscite di cassa per le spese personali di Pier Francesco Grimaldi jr. 1738-1770. 2. Documenti giustificativi delle uscite di cassa per spese domestiche e personali disposte da Pier Francesco Grimaldi jr. Vi compaiono anche spese per manutenzioni dei palazzi di sua abitazione. 1763-1765. Carte Grimaldi Granada 161 3. Documenti giustificativi delle uscite di cassa per le spese personali di Pier Francesco Grimaldi jr. 1791-1800. Busta di 3 fasce.: 1. di 212 ce., 2. di 392 ce., 3. di 142 ce. 43 1752 - 1754 «Conti pagati dalli due genaro 1752 a tutto li 31 dicembre 1754, dal n. 1 al n. 521». Documenti giustificativi delle uscite di cassa per spese domestiche e personali disposte da Giovanni Battista Grimaldi senior. Filza di 521 fasce. 44 1758 - 1786 «Conti diversi del signor Grimaldi». Documenti giustificativi delle uscite di cassa disposte da Giovanni Battista Grimaldi jr. per l’effettuazione di spese domestiche, il pagamento di tasse e la definizione di diversi impegni finanziari. Filza originale di 512 fasce. 45 1770 - 1817 «Filza 8. Contiene ricevute di frutti legali e pensioni dattate dall’anno 1770 al 1817». Ricevute di pagamento, rilasciate dai vari titolari, degli interessi che hanno percepito sui depositi fruttiferi da loro effettuati a Giuseppe Grimaldi di Pier Francesco jr., similmente agli odierni conti correnti bancari. Filza di 30 fasce. 46 1776 - 1799 1. Corrispondenza e documentazione contabile attinente ad investimenti diversi di Pier Francesco Grimaldi jr. su le piazze di Copenhagen, Londra e Vienna. 1791-1799 (fase, di 20 cc.). 2. «Conti di diversi manenti a cura di Giacomo Govi dall’anno 1776 sino al 1798» (fase, di 32 cc.). 47 1780 - 1807 Scritture diverse, prevalentemente contabili e giudiziarie, relative alla successione ereditaria di Stefano II Pallavicini q.Giovanni Luca V. Cle162 Archivi Grimaldi lia Durazzo Grimaldi è coerede, con la vedova Margherita Durini, dello zio e si mostra molto legata alla sua memoria. Vedi Archivio Durazzo, nn. 92-93 e Archivio Pallavicini, ramo cadetto, nn. 246-267. Filza di 188 cc. Forte ossidazione di tutte le carte. 48 1780 - 1810 1. «Filza n. 7. Parma. Contiene conti, ricevute, cambiali e lettere di Parma». Corrispondenza e documentazione contabile attinente a diversi investimenti di Giuseppe Grimaldi in Parma. 1798-1810 (filza di 105 fasce.), 2. Corrispondenza e documentazione contabile attinente a diversi investimenti di Giuseppe Grimaldi in Parigi. 1780-1788 (filza di 96 fasce.). Busta di complessivi 201 fasce. 49 1784 - 1789 Documenti giustificativi delle uscite di cassa per le spese domestiche e personali di Giovanni Battista Grimaldi e di sua moglie M. Benedetta Grimaldi. Filza di 622 cc. 50 1785 - 1801 Carte fascicolate in origine, ma già disperse e non omogenee: 1. Conti e ricevute di Giuseppe Grimaldi. 1791-1794. 2. Ricevute di pagamenti di interessi su diversi investimenti finanziari di Giuseppe Grimaldi. 1786-1792. 3. Conti e ricevute di spese domestiche e personali di Giuseppe Grimaldi e sua moglie Clelia Durazzo. 1785-1801. Filza di complessivi 426 fasce. 51 1786 - 1795 Documenti giustificativi delle uscite di cassa effettuate per lavori di manutenzione di diversi immobili e giardini, disposti da Pier Francesco Grimaldi jr. e dai figli Giovanni Battista e Giuseppe. Filza di 10 fasce. Carte Grimaldi Granada 163 52 1798 - 1801 «Giovanni Battista Grimaldi. Ricevute diverse. 1798 in 1801». Documenti e atti giustificativi delle uscite disposte da Giovanni Battista jr. Grimaldi per l’effettuazione di spese domestiche, il pagamento di tasse (tassa dei 4.000.000) e la definizione di diversi impegni finanziari e lasciti testamentari. Filza di 128 cc. 53 1801 - 1805 Documenti e atti giustificativi delle uscite da Giovanni Battista jr. Grimaldi per l’effettuazione di spese domestiche, il pagamento di tasse e la definizione di diversi impegni finanziari. Filza di 204 fasce. 54 1801 - 1805 Documenti giustificativi delle uscite di cassa per spese domestiche e personali effettuate da Giuseppe Grimaldi q.Pier Francesco jr. Filza di 89 fasce. 55 1806 - 1807 Documenti giustificativi delle uscite di cassa per spese domestiche e personali effettuate da Giuseppe Grimaldi q.Pier Francesco jr. Filza di 192 fasce. 56 1808 - 1811 «Conti 1808-1811». Documenti giustificativi delle uscite di cassa per spese domestiche e personali effettuate da Giuseppe Grimaldi q.Pier Francesco jr. Filza dì 316 fascc. 57 1808 - 1820 «Conti di spese di casa. 1808 in 31 maggio 1820». Documenti giustificativi delle uscite di cassa effettuate per spese domestiche e personali disposte da Giuseppe Grimaldi q.Pier Francesco jr. e da sua moglie Clelia Durazzo q.Giacomo Filippo III. Filza di 412 fascc. 164 Archivi Grimaldi 58 1808 - 1820 «Conti 1808 - 1820» Documenti giustificativi delle entrate e uscite per l’amministrazione patrimoniale di Giuseppe Grimaldi q.Pier Francesco jr. e di sua moglie Clelia Durazzo q.Giacomo Filippo III. Filza di 449 fasce. 59 1813 - 1820 «Eredità del q.signor Giovanni Battista Grimaldi. Conti di scrittura. 1813, 1° gennaio in...». Documenti e atti giustificativi delle entrate e uscite per la gestione dei beni provenienti dall’eredità di Giovanni Battista Grimaldi jr. Filza di 211 fasce. 60-62 1814 - 1837 Documenti giustificativi delle uscite di cassa per spese domestiche effettuate da Clelia Durazzo di Giacomo Filippo III, vedova di Giuseppe Grimaldi q.Pier Francesco jr. 60. 1814 - 1825 Filza di 425 fasce. 61. 1826 - 1829 Filza di 488 fasce. 62. 1830 - 1837 Filza di 521 fasce. Registri 63 1544 Libro mastro delle entrate e uscite di Giovanni Battista Grimaldi q.Gerolamo. Reg. di 28 ce., divise in due fascicoli non cronologicamente successivi. Mancano le ce. 11-39. Mm. 385x290. 64 1641 - 1645 «Ladano. Libro 1641 in 1645». Partitario dei conti relativi alla gestione del feudo di Latiano (Terra d’Otranto), di proprietà di Carlo Imperiale, suocero di Pier Francesco Grimaldi senior. Reg. di 144 ce., mm. 305x220. Carte Grimaldi Granada 165 65 1722 - 1761 «Locazioni per gli eredi del q,Giovanni Battista Maschio» (cancellato), «In carte 7 del presente cominciano le mie spese proprie» (sulla c. ir. ). Registro usato in un primo tempo (1722-1725) per la registrazione dei pagamenti delle pigioni per la locazione di alcune case e successivamente (1735-1761), da c. 1 v., dopo aver cancellato le precedenti pagine, per la registrazione delle spese personali di Pier Francesco Grimaldi senior. Reg. di 50 oc., mm. 297x105. 66 1722 «Copia de conti dell’anno 1722 provisti in Genova. 1722». Partitario delle entrate e uscite del «maggiorasco» di Spagna spettante a Pier Francesco Grimaldi senior. Reg. di 12 cc., mm. 310x215. 67 1780 - 1787 «1780. P.F.», Partitario dei titoli di credito di Pier Francesco Grimaldi jr. in Francia. Reg. di 42 cc., mm. 310x215. 68 1791 - 1826 1. Minuta del libro giornale delle uscite di cassa per spese personali di Giovanni Battista Grimaldi jr. 1791-1797 (fase, di 10 cc. staccate da un registro perso, mm. 300x205). 2. Libro giornale delle entrate e uscite di cassa di Maddalena Grimaldi Pallavicini. 1805-1826 (fase, di 24 cc. legate e numerate 97-120, mm. 400x285). 69 1823 - 1831 «Esigenze e pagamenti fatti da Emanuele Ramorino per conto delle quatro signore sorelle Grimaldi q.Giovanni Battista. Dal principio dell’anno 1819 in appresso». Libro giornale parziale delle entrate ed uscite della gestione comune 166 Archivi Grimaldi dell’eredità del q.Giovanni Battista Grimaldi jr. pervenuta «in solidum » alle sue quattro figlie. Fasce, n. 4 di un registro perso, di complessive 44 cc., mm. 335x225. Registri dell’azienda di Tabarca 70 1718 - 1722 Libro giornale delle entrate e uscite di Giovanni Battista senior per la gestione dell’azienda di Tabarca per la pesca ed il commercio di coralli. Reg. di 50 cc., mm. 315x230. 71 1721 «1721. Cartulario del corallo». Partitario dei «corallatori» dell’isola di Tabarca alle dipendenze di Giovanni Battista senior. Reg. di 40 cc., mm. 440x310. 72 1727 «1727. Cartulario del corallo». Partitario dei «corallatori» dell’isola di Tabarca alle dipendenze di Giovanni Battista senior. Reg. di 46 cc., mm. 440x310. Corrispondenza Lettere ricevute 73 1751 Lettere ricevute da Giovanni Battista Grimaldi senior, dimorante in Livorno, inviate da vari familiari. 74 1757 - 1790 Lettere ricevute da Pier Francesco Grimaldi jr. da diversi corrispondenti. Carte Grimaldi Granada 167 75 1785 - 1798 Lettere ricevute da Pier Francesco Grimaldi jr. da diversi corrispondenti (da Londra 1785-1798). 76 1793 - 1837 Lettere ricevute da Clelia Durazzo q,Giacomo Filippo III, vedova di Giuseppe Grimaldi q.Pier Francesco jr. 77 1795 - 1805 Lettere ricevute da Giovanni Battista Grimaldi jr. 78 1797 - 1825 Lettere ricevute da Giovanni Battista Grimaldi jr. e da vari suoi dipendenti. Alcune lettere ricevute dai suoi eredi. Copialettere in partenza 79 1608 - 1614 «Registro della fideicomissaria del q. signor Francesco Grimaldo». Copialettere di Pier Francesco Grimaldi q.Alessandro. Reg. di 120 cc., mm. 320x230. 80 1648 - 1671 «Registro di lettere del signor Alessandro Grimaldo. 1648». Copialettere di Alessandro Grimaldi senior. Reg, dì 168 cc,, mm. 340x255. 81 1718 - 1747 «1718. Registro. C». Copialettere di Giovanni Battista Grimaldi senior. Reg. di 96 cc., mm. 215x155. 168 Archivi Grimaldi 82 1771 - 1772 «Registro delle lettere nel mio governo di Savona l’anno 1771. Relazione della spedizione mia al Portomaurizio nel 1787». Copialettere di Giovanni Battista Grimaldi jr. Reg. di 12 cc., mm. 305x225, 83 1800 - 1805 Filza di lettere inviate da Giovanni Battista Grimaldi jr. a Giovanni Battista Piombino, suo procuratore in Genova. INDICE DEI CORRISPONDENTI Albano Cristoforo (Napoli, 1791- 1792, 1797-1799); Albano Domenico (Napoli, 1779, 1788); Albertis (d’) e Lovat (Parigi, 1780); Andre e Cottier (Parigi, 1834-1837); Aplonati Gaetano (Genova, 1718); Armano Giuseppe (Livorno, 1657); Aste (d’) Filippo (Roma, 1648- 1650); Aubert Alessandro (Parigi, 1788- 1798); Aubert e Mello (Parigi, 1785- 1788); Avelani Francesco (Mantova, 1650). Bacigalupi Francesco (Genova, 1795); Bernardi (de) Filippo (Napoli, 1657); Bertè Francesco (Livorno, 1796); Bertoloni Antonio (Bologna, 1823-1824); Biancani Pietro (Milano, 1729); Bianchi Giuseppe (Genova, 1799-1801); Biffi Antonio Luigi (Venezia, 1761); Birasco Carlo Federico (Milano, 1727); Bo Gaetano (Genova, 1823-1824); Boch Francesco Domenico (Torino, 1730); Boggia Gio Antonio (Palermo, 1735); Bologna Domenico (Vienna, 1729); Bonarota Giuseppe (Lisbona, 1723); Borromeo Carlo (Milano, 1726); Botto Ottavio (Napoli, 1670); Bruzzo Giovanni (Torino, 1834-1837); Bugani e Zugnoni Antonio e Gio Battista (Bologna, 1657); Busoni e Gouppy (Parigi, 1804). Cabella Teresa (Genova, 1819); Caffarelli Bartolomeo (Pegli, 1797-1799); Cambiaso Santino (Venezia, 1724-1736); Campi Giacomo (Parigi, 1780, 1786- 1787); Canale Lorenzo (Genova, 1751); Candida Orazio (Francavilla, 1656-1657); Canessa Giovanni (Genova, 1833-1834); Canessa Niccolò (Voltri, 1823); Caracciolo Salvatore (Palermo, 1752); Carrega, Ghersi, Micone (Lisbona, 1656); Casali Giuseppe (Napoli, 1764); Casella Gio Ambrogio (Napoli, Taranto, 1610-1614); Cattaneo Gio Battista (Anversa, 1658); Cattaneo Gio Battista (Napoli, 1611- 1614); Cattaneo e Van Barle (Venezia, 1658); Cattani e Fantetti Pietro e Biagio (Bologna, 1662-1667); Cazolati Pietro M. (Genova, 1802); Cechi Lorenzo (Roma, 1649); Centurione Benedetto (Lecce, 1612); Centurione Carlo (Madrid, 1648- 1650); Centurione Domenico (Madrid, 1648-1651); Centurione Luigi (Roma, 1751); Centurione Stefano (Genova, 1801-1805); Cernezzi e Rezzonico, eredi di (Venezia, 1657); Clavica Defendino (Francavilla, 1649); Correggia Gio Giacomo (Piacenza, 1609-1614); Cosentino Gaetano (Napoli, 1795); Costa Francesco Saverio (Genova, 1751); Costa (da) Giuseppe (Lisbona, 1718); Cottier e Andre (Parigi, 1834-1837). Delelmes Luigi (Lisbona, 1718); Durazzo Gio Luca (Parigi, 1823); Durazzo Giulia (Genova, 1751); Durazzo Marcello III (Genova, 1835, 1837); Durazzo Casati Barbara (Milano, 1816); Durazzo Grimaldi Clelia (Pegli, 1823). Fantetti e Cattani, Biagio e Pietro (Bologna, 1662-1667); Favi Pietro (Malaga, 1718); Ferrari (de) Carlo (Venezia, 1760); Ferrari (de) Carlo Francesco (Venezia, 1794); Ferrari (de) Giuseppe M. (Chiavari, 1730); Ferrari (de) Pietro Gio Maria (Venezia, 1794-1798, 1802-1805); Fieschi Gio Battista (Milano, 1648-1651, 1655-1668); Fieschi Gio Battista, Gio Francesco (Roma, 1653); Figari Niccolò (Santa Margherita, 1760); Flangini Andrea e Antonio (Venezia, 1648); Forleo 170 Archìvi Grimaldi Antonio, Francesco, Vittorio (Francavilla, 1657); Frugoni e Saminiatelli (Livorno, 1662). Galliano Giuseppe (Napoli, 1801- 1804); Gambaro Pier Ludovico (Livorno, 1656); Garello Gio Luca (Madrid, 1801); Gavi Domenico (Livorno, 1670); Gentile Francesco (Cadice, 1655); Gherardi Crispino Andrea (Cadice, 1773); Gherro Paolo Antonio (Venezia, 1735); Ghersi, Micone, Carrega (Lisbona, 1656); Giambone Ottavio (Parigi, 1760, 1780-1791); Giussano Francesco M. (Granada, 1728- 1740); Giussano Orazio M. (Granada, 1742); Gnudi Raffaele (Bologna, 1725- 1726, 1735-1737, 1744-1745); Gocci Giacomo (Chiavari, Santa Margherita, 1764- 1804); Gorlero Niccolò (Diano, 1729); Goupy e Busoni (Parigi, 1804); Grillo Domenico (Madrid, 1650-1654, 1662); Grillo Francesco (Madrid, 1650-1654); Grillo Paolo (Napoli, 1608-1610); Grimaldi Alberto (Milano, 1649-1650); Grimaldi Ansaldo (Genova, Savona, 1724, 1734); Grimaldi Dario (Madrid, 1612-1614); Grimaldi Franco (Genova, 1751); Grimaldi Gio Agostino (Bologna, 1664); Grimaldi Gio Battista (Genova, Milano, 1723-1724, 1751); Grimaldi Gio Giacomo (Bastia, 1751); Grimaldi Giuseppe M. (Bologna, 1654); Grimaldi Lilla (Genova, 1751); Grimaldi Gentile Marina (Piacenza, 1807); Grimaldi Pallavicini M. Maddalena (Genova, 1751); Grimaldi Pallavicini M. Maddalena (Manin) (Genova, 1836); Guidobono Giuseppe (Genova, 1833); Guidobono Paolo (Genova, 1833). Hoffmann Francesco (Dresda, 1740); Huighens Filippo Guglielmo (Livorno, 1748). Imperiale David (Napoli, 1660); Imperiale Marcantonio (Lecce, 1609-1610); Imperiale Lercari Ansaldo (Madrid, 1654, 1658); Invrea Claudio (Francavilla, 1657); Isola Gio Battista (Roma, 1802- 1804). Lambori Antonio (Santo Stefano, 1793); Lantero Gio Francesco (Diano, 1727); Lavagnino Giovanni (Genova, 1803); Lercaro e Spinola, Gio Stefano e Giulio (Lisbona, 1608); Levanti Domenico e Niccolò (Napoli, 1610-1611); Lomellini Angela (Genova, 1751); Lomellini Carlo (Genova, 1797); Lomellini Gio Battista (Madrid, 1654-1671); Lomellini Lorenzo (Avignone, 1666); Lomellini Pietro (Napoli, 1648); Lovat e d’Albertis (Parigi, 1780). Marana Marcantonio (Genova, 1718); Marchi (de) Alessandro (La Spezia, 1729); Mari (de) Ippolito (Genova, 1751); Mari (de) Lazzaro (Lecce, 1610- 1611); Martini (de) Angelo (Genova, 1797-1802); Mello e Aubert (Parigi, 1785-1788); Merello Gio Pietro (Napoli, Taranto, 1611-1614); Micone, Carrega, Ghersi (Lisbona, 1656); Monti Gio Battista (Milano, 1726); Morando Bernardo (Piacenza, 1648-1650); Mosca Giulio (Milano, 1748, 1751); Mosca Pietro M. (Milano, 1728-1729, 1735); Multedo Damiano (Roma, 1649-1670); Multedo Francesco (Roma, 1650); Musso Carlo Vincenzo (Diano, 1731-1738). Napoli Gioacchino (Palermo, 1729); Nespoli Orazio (Piacenza, 1653, 1667, 1670). Odoardo Gio Agostino (Napoli, 1664-1671); Olivari Evangelista (Santa Margherita, 1763-1764); Oliveira Antonio (Lisbona, 1718); Oliveira Ignazio (Roma, 1718). Pallavicini Gio Battista e Giuseppe (Alicante, 1655-1658); Pallavicini Gio Francesco I (Genova, 1612); Pallavicini Paolo Gerolamo IV (Genova, 1820); Paluzzi e Ruggia (Roma, 1727); Panario Gio Antonio (Madrid, 1723); Parent Gio Carlo (Parigi, 1821-1823); Patucci e Rivanegra, Gio Battista e Paolo Gerolamo (Alicante, 1662); Payero Gio Giorgio (Madrid, 1612); Penna Pietro (1655); Perasso Benedetto (Genova, 1823); PeCarte Grimaldi Granada 171 scio Domenico (Genova, 1801-1804); Piccaluga Francesco M. (Parigi, 1788- 1801); Pichenotti Andrea (Madrid, 1650); Piombino Gio Battista (Genova, 1801-1805); Pizzarello Andrea (Diano, 1727-1736); Poggi Michele (Genova, 1738); Polidori Giulio Cesare (Genova, 1836); Poltri Gio Francesco (Lisbona, 1671); Poltri e San Gallo, Gio Francesco e Filippo (Lisbona, 1664-1668); Ponzone Gio Battista (Madrid, Siviglia, 1608- 1614); Pratesi Pietro (Pavia, 1817-1818); Procurante Carlo (Venezia, 1823). Ra ffo Giuseppe (Genova, 1823- 1836); Raggi Gio Antonio (Torino, 1830); Rambaldo Antonio (Portomaurizio, 1729-1732); Ramella Domenico (Diano, 1731); Rebisso Gio Battista (Veppo, 1740-1742); Rezzonico e Cernezzi, eredi di (Venezia, 1657); Riario Gerolamo (Napoli, 1660-1664); Riario Gio Battista (Napoli, 1648-1655); Righi Francesco (La Spezia, 1729, 1732-1739, 1746, 1749); Rispoli Ignazio e Niccolò (Napoli, 1751, 1757-1774); Rivanegra e Patucci, Paolo Gerolamo e Gio Battista (Alicante, 1662); Rocca Gio Battista (Lisbona, 1718); Roverisi (San Remo, 1728); Ruggia e Paluzzi (Roma, 1727). Sacchi Cesare (Roma, 1718); Saluzzo Filippo (Piacenza, 1610); Salvetti Carlo (Livorno, 1729, 1731, 1736); Saminiatelli e Frugoni (Livorno, 1662); San Gallo e Poltri, Filippo e Gio Francesco (Lisbona, 1664-1668); Sanguineti Antonio (Alassio, 1723); Sanobio Benedetto (Cadice, 1718); Scarlatti Luigi (Lisbona, 1656); Schuller fratelli (Vienna, 1820-1837); Sepozzi Giovanni (Mantova, 1648); Serra (Francavilla, 1657); Serra Battista (Madrid, 1612-1614); Serra Gerolamo (Sarzana, 1751); Serra e Spinola, Ottavio e Antonio (Napoli, 1609-1614); Simoni (de) Paolo (Genova, 1751); Smitner fratelli (Vienna, 1748, 1797-1801); Spinola Ambrogio (Piacenza, 1611); Spinola Carlo (Genova, 1751); Spinola Giacomo (Madrid, 1648-1649); Spinola Gio Domenico (1655-1656); Spinola Paolo Vincenzo (Madrid, 1662); Spinola Cattaneo Salvagina (Napoli, 1610); Spinola e Lercaro, Giulio e Gio Stefano (Lisbona, 1608); Spinola e Serra, Antonio e Ottavio (Napoli, 1609-1614); Spinola e Zerbi, Andrea e Cipriano (Siviglia, 1650-1651); Strazza Giuseppe (Milano, 1732). Tamagnini Simone (Siviglia, 1656); Taranto, Università di (Taranto, 1611); Trevisani Alessandro (Genova, Venezia, 1723, 1727, 1743, 1747); Trevisani Nadal (Venezia, 1760-1765). Van Barle e Cattaneo (Venezia, 1658); Verdese Carlo (Genova, 1836); Verzura Niccolò (Parigi, 1747-1748, 1762-1764); Viganego Gio Battista e Gio Bernardo (Napoli, 1672); Vigevi Vincenzo (Messina, 1668); Villa Antonio (Cadice, 1718); Villavecchia Gio Battista (Novi, 1648, 1650); Visconti Ludovico (Milano, 1665-1670). Zagatti Paolo (Ferrara, 1725); Zanelle Francesco M. (Veppo, 1742); Zerbi e Spinola, Cipriano e Andrea (Siviglia, 1650-1651); Zugnoni e Bugani, Gio Battista e Antonio (Bologna, 1657). Grimaldi Granada (ramo dogale) Caterina De Granada Venegas, duchessa di Campotejar sposa Stefano LOMELLINI Pietro sposa Silvia Imperiale q.Davide Aurelia sposa Pier Francesco GRIMALDI q,Alessandro q.Gio Battista Alessandro - doge Camilla Pier Francesco Giovanni Battista ¦ doge Pier Francesco - doge sposa Giulia Durazzo q.Giuseppe M. Giovanni Giacomo Alessandro Giovanni Giacomo ¦ doge Giovanni Battista sposa M. Benedetta Grimaldi Oliva I Giuseppe Clelia Durazzo q.Giacomo Filippo III s.p. Maria (Marina) sposa Cesare Gentile s.p. ------- 1 Teresa sposa Giovanni Carlo Serra s,p. Maddalena (Manin) sposa Paolo Gerolamo IV PALLAVICINI Angela sposa Ferdinando Landi Ignazio Alessandro S c h e d e b io g r a f ic h e d i a l c u n i G r im a l d i G r a n a d a Alessandro senior - f. di P ier F rancesco q.Alessandro q.Gio Battista e Aurelia Lomellini q.Pietro. Doge 1671-1673. Sp. Silvia Lomellini q.Gio Giacomo e Maddalena Grillo q.Niccolò. A lessandro jr. - f. di P ier F rancesco senior e Maddalena Imperiale. Sp. Clelia Centurione q.Filippo II Ultramarini. S.p. A ngela - f. di G iovanni B a ttista jr. e Lilla Grimaldi Oliva q.Battista, quartogenita. N. 3 giugno 1784, Sp. Ferdinando Landi di Piacenza. Giovanni B attista senior - f. di P ier F rancesco senior e Maddalena Imperiale q.Carlo. Doge 1752-1754. Sp. Angela Lomellini q.Francesco. t 1762. G iovanni B a t tista jr . - f. di P ier F rancesco jr . e Giulia Dura z zo q .Giu sepp e M. N. 1741 circa. Sp. L illa G rim a ldi Oliva q .B a ttis ta jr. f 11 maggio 1805 in Firen z e. G iuseppe - f. di P ier F rancesco jr. e Giulia Durazzo q.Giuseppe M. Sp. Clelia Durazzo q.Giacomo Filippo III. S.p. M addalena - f. di G iovanni B a ttista senior e Angela Lomellini q.Francesco. Sp. Gerolamo Serra q.Giovanni Battista. Maddalena (M an in ) - f. di G iovanni B attista jr . e Lilla Grimaldi Oliva, secondogenita . Sp. P aolo G e ro lam o IV P a llav ic in i (II n oz z e ) il 29 aprile 1795. t 14 g en n a io 1840. Marina (in realtà M. Caterina) - f. di Giovanni B attista jr. e Lilla Grimaldi Oliva, primogenita. Sp. Cesare Gentile q.Pietro. S.p. f 16 marzo 1837. P ier F rancesco - f. di Alessandro q.Giovanni Battista. Sp. Aurelia Lomellini q.Pietro, marchesa del Generalife e di Campotejar. P ier F rancesco senior - f. di Alessandro senior e Silvia Lomellini q.Gio Giacomo. Sp. Maddalena Imperiale q.Carlo. P ier F rancesco jr. - f. di G iovanni B attista senior e Angela Lomellini q.Francesco. Doge 1773-1775. Sp. Giulia Durazzo q.Giuseppe M. T eresa - f. di G iovanni B attista jr. e Lilla Grimaldi Oliva, terzogenita. N. 14 giugno 1777. Sp. Giovanni Battista Lomellini q.Carlo e Giovanni Carlo Serra q.Domenico. S.p. | 1837. CARTE DI GIUSEPPE MARIA DURAZZO Giuseppe M. Durazzo figlio di Marcello I e fratello minore del marchese Giacomo Filippo II, nasce nel 1685 e si spegne nel 1760. Segue per lungo tempo gli interessi di famiglia a fianco del fratello, ma riesce a dividere il patrimonio disponibile ereditato dal padre attorno al 1717-1718, costituendosi cosi una propria autonomia finanziaria ed amministrativa 1. Da quegli anni, infatti, iniziano le registrazioni contabili e la corrispondenza di Giuseppe M. da solo, mentre negli anni precedenti compare sempre e soltanto assieme a Giacomo Filippo II. Il corpo centrale di questo fondo è costituito dall’archivio delle proprietà Durazzo in Sestri Levante; la documentazione che lo precede proviene esclusivamente da Giuseppe M., mentre quella che lo segue è stata originata da tre sue figlie che ne sono le eredi2. Quando Giulia M. Durazzo sposa nel settembre 1736 Pier Francesco Grimaldi jr., si pongono le premesse per l’aggregazione di queste carte Durazzo all’archivio Grimaldi Granada. Dopo la morte di Giuseppe M. risultano eredi tre delle sue figlie: Anna M., M. Ignazia e Giulia M., le quali provvedono congiuntamente all’amministrazione del patrimonio. I beni in Sestri Levante vengono scio in minima parte divisi, in realtà pervengono tutti a Giulia M. tra il 1787 e il 1789 per la morte delle sorelle. Dal 1790 tutta l’eredità di Giuseppe M. ed anche le sue carte si ritrovano riunite nelle mani di Giulia M., già vedova Grimaldi Granada, e l’intero archivio di questa discendenza secondaria dei Durazzo si aggrega all’archivio Grimaldi Granada. Vi è quindi una doppia successione ereditaria nella storia di questa aggregazione, prima di Giuseppe M. e poi di due sue figlie. Per la medesima ragione si conservano in questo stesso fondo anche delle carte personali di M. Ignazia Durazzo Brignole Sale, oltre, ovviamente, a quelle di Giulia M. ed a qualche sparuta scrittura della sorella Anna M. sposata Negrone. 1 Cfr. L’archìvio dei Durazzo marchesi di Gabiano, in «Atti della Società ligure di storia patria», n.s., XXI/2 (1981), pp. 303, 401. 2 Giuseppe M. Durazzo ha sei figli dal matrimonio con Aurelia Adorno q.Filippo: cinque femmine ed un maschio dei quali sopravvivono solo le tre citate. Cfr. Ibid., p. 632 e D. P uncuh, Collezionismo e commercio di quadri nella Genova seisettecentesca, in «Rassegna degli Archivi di Stato», XLIV (1984), n. 1, p. 171. Carte di Giuseppe Maria Durazzo e suoi discendenti 175 Sembra giusto segnalare in modo particolare Giulia Maria Durazzo Grimaldi (4 novembre 1716-19 novembre 1797) per il ruolo che svolse nella Genova della sua epoca come moglie di un doge nettamente schierato tra i rinnovatori. Donna di notevole cultura e gusto, viene ora ricordata anche per un inconsueto episodio: approfittando di uno sconsolato gesuita che fuggiva dall’Italia e cercava rifugio (!) a Cantón, la marchesa ordina un servizio completo da tavola di porcellana cinese con decorazioni tipiche e stemma Grimaldi al centro di ogni pezzo. Il servizio viene spedito dalla Cina il 30 dicembre 1772 e giunge intatto a Genova dove si trova tuttora, conservato nella sua integrità (140 pezzi) e costituisce un bene quasi unico nel suo genere, in Italia. I criteri di sistemazione del materiale sono quelli già illustrati e rispettano l’ordine storico di provenienza delle varie serie. L’inventario inizia con le carte di Giuseppe M. ancora associato al fratello Giacomo Filippo II e poi autonomo, prosegue con l’archivio delle proprietà Durazzo in Sestri Levante e si conclude con le carte delle figlie di Giuseppe Maria. Attorno alla metà dell’Ottocento vennero unificate le serie relative a Sestri Levante provenienti da diversi archivi aggregati; durante questo lavoro di riordinamento si è provveduto a separarle ed a ricondurle alla loro rispettiva origine. Questo spiega la presenza di numerose buste non originali sia tra le carte proprie di Giuseppe M. che tra quelle specifiche di Sestri Levante. E chiaro, cioè, che si sono dovute ricostruire ex novo quelle unità originali, che però non sono più originali. Sembra un gioco di parole, ma, invece, è la realtà quasi costante di tutte le corrette ricostruzioni storico-archivistiche effettuate su materiale precedentemente smembrato. Ci pare, comunque, che la sequenza delle carte e delle serie sia storicamente valida e rispetti la natura e l’identità dei documenti, permettendo la esatta distinzione dei momenti e delle procedure di acquisizione sia dei beni che delle scritture relative. La numerazione dei pezzi prosegue quella iniziata con le carte Grimaldi Granada perché le scritture di Giuseppe M. Durazzo pervengono all’archivio Pallavicini non autonomamente, ma come già aggregate al Grimaldi Granada. A r c h iv io d i G iu s e p p e M. D u r a z z o Carte d’amministrazione 84 1657 - 1722 Scritture relative alla divisione tra i fratelli Giacomo Filippo e Giuseppe M. Durazzo dei beni provenienti dall’eredità di loro padre Marcello I. Testamenti, compravendita, doti, inventari di arredi, stime di quote ereditarie (quadri), questioni giudiziarie per debiti. Busta dì 16 fasce. 85-86 1714 - 1719 Atti e scritture della causa tra Giuseppe M. Durazzo, Michelangelo Caetani e Diego Vercassoni. Il principe Caetani di Roma costituisce nel 1717 una società con Giuseppe M. e Giacomo Filippo Durazzo per il taglio di tutti i boschi che possiede nelle comunità di Sermoneta e Cisterna, nei Castelli romani. Precedentemente, nel 1714, aveva già ceduto il medesimo diritto a Diego Vercassoni di Pisa che, per un divieto papale, non aveva potuto esportare il legname. Nel 1718 il Vercassoni intenta causa sia al Caetani che ai Durazzo (vedi Archivio Durazzo, n. 37/99). Buste n. 2 di complessivi 62 fascc. 87 1723 - 1735 Controversia col conte Niccolò Maffei sorta dalla vendita a Giuseppe M. Durazzo di luoghi del debito pubblico di Ferrara (1723-1743). Cariche pubbliche diverse di Giuseppe M. nel territorio del Capitanato del Polcevera: lettere, suppliche, raccomandazioni, carteggio privato (1726-1727). Procure generali di Giuseppe M. a tre membri della famiglia Villavecchia. Legato di Marcello I a Giuseppe M. e sua girata, con aumento dell’importo, a favore dell’ospedale di Pammatone. Busta dì 9 fascc. 88 1736 - 1759 Instrumenti dotali delle tre figlie di Giuseppe M. Durazzo (1736, 1739, 1748). Mutui e riconoscimenti di debiti. Procure e minute di contratti; acquisto del palazzo Negroni in Roma (1753). Testamento di Giuseppe M. (1750). Busta di 12 fasce. Carte di Giuseppe Maria Durazzo e suoi discendenti 177 Scritture contabili Filze 89 1705 - 1735 Documenti giustificativi delle uscite di cassa disposte da Giuseppe M. Durazzo per spese personali e domestiche, riuniti per anno. Scatola di 56 fascc. 90 1708 - 1717 «1712 Conti particolari di G.M.». Documenti giustificativi delle uscite di cassa disposte da Giuseppe M. Durazzo per spese di vestiario personale e della famiglia. Filza dì 92 fascc. 91 1717 - 1756 «1717 21 maggio. G.M.D. Partite». Documenti giustificativi delle entrate e uscite per la gestione patrimoniale di Giuseppe M. Durazzo. Filza di 212 fascc, 92 1717 - 1759 «Ricevute». Documenti giustificativi delle uscite di cassa disposte da Giuseppe M. Durazzo per spese personali e domestiche. Filza di 182 fascc. 178 Archìvi Grimaldi 93 1718 - 1720 «Conti e ricevute delle partite pagate Giovanni Francesco Villavecchia da novembre 1718 sino in luglio 1719 come dal quaderno della cassa da esso tenuto durante la mia dimora in Roma». Documenti giustificativi delle uscite di cassa disposte da Giuseppe M. Durazzo per spese personali durante la sua permanenza in Roma. Giovanni Francesco Villavecchia era il suo cassiere. Filza di 128 fasce. 94 1718 - 1751 Documenti giustificativi delle spese domestiche e personali disposte da Giuseppe M. Durazzo. Si conservano gli anni 1718-1720 e 1750- 1751. Busta di 20 fasce. 95 1743 «Conti e ricevute correlativi al quaderno o sia primo conto di spese generali fatte da Matteo Mariotti in Roma da 18 maggio 1743 sin a 5 ottobre detto anno». «Conti e ricevute correlativi al secondo conto di spese fatte il reverendo Matteo Mariotti da 6 ottobre 1743 sin a 16 detto». Documenti giustificativi delle uscite di cassa effettuate da Matteo Mariotti per spese varie relative alla permanenza di Giuseppe M. Durazzo in Roma dal 18 maggio al 16 ottobre 1743. Filza di 128 fasce. 96 1751 - 1759 «1751 in 1759. Conti di scrittura». Documenti giustificativi delle uscite di cassa disposte da Giuseppe M. Durazzo per spese personali e domestiche. Filza di 16 fascc. Registri 97 1717 - 1720 Libro giornale generale delle entrate e uscite di Giuseppe M. Durazzo. Reg. di 192 ce., mm. 335x242. Carte dì Giuseppe Maria Durazzo e suoi discendenti 179 98 1717 - 1720 Libro mastro generale delle entrate e uscite di Giuseppe M. Durazzo, con frammento di bilancio del 1720. Reg. di 240 cc., mm. 335x245. Con rubrica. 99 1721 - 1730 Libro giornale generale delle entrate e uscite di Giuseppe M. Durazzo. Reg. di 384 cc., mm. 360x250. 100 1721 - 1731 Libro mastro generale delle entrate e uscite di Giuseppe M. Durazzo, con bilanci del 1722, 1723, 1725 e 1726. Reg. di 456 cc., mm. 360x250. Con rubrica. 101 1731 - 1740 Libro giornale generale delle entrate e uscite di Giuseppe M. Durazzo. Reg. di 288 cc., mm. 360x250. 102 1731 - 1741 Libro mastro generale delle entrate e uscite di Giuseppe M. Durazzo. Reg. di 432 cc., mm. 360x250. Con rubrica. 103 1741 - 1752 Libro giornale generale delle entrate e uscite di Giuseppe M. Durazzo. Reg. di 240 cc., mm. 360x250. 104 1741 - 1753 Libro mastro generale delle entrate e uscite di Giuseppe M. Durazzo. Reg. di 360 cc., mm. 360x250. Con rubrica. 105 1753 - 1777 Libro giornale generale delle entrate e uscite di Giuseppe M. Durazzo e, dopo il gennaio 1760, del suo asse ereditario. Reg. di 288 cc., mm. 360x250. 180 Archìvi Grimaldi 106 1753 - 1777 Libro mastro generale delle entrate e uscite di Giuseppe M. Durazzo e, dopo il gennaio 1760, del suo asse ereditario. Reg. di 288 cc., mm. 360x250. Con rubrica. 107 1717 - 1718 «1717. Cassa di G.M.D». Libro giornale di cassa per le spese domestiche e personali di Giuseppe M. Durazzo. Reg. di 72 cc., mm. 245x125. 108 1724 - 1728 «1724. Cassa di G.M.D». Libro giornale di cassa per le spese domestiche e personali di Giuseppe M. Durazzo. Reg. di 12 cc., mm. 250x115. 109 1729 - 1734 «1729. Cassa di G.M.D». Libro giornale di cassa per le spese domestiche e personali di Giuseppe M. Durazzo. Reg. di 12 cc., mm. 255x180. 110 1717 - 1721 «Borradore» (sul dorso). Brogliaccio generale delle entrate e uscite di Giuseppe M. Durazzo. Reg, di 96 cc., privo di copertina, mm. 305x215. 111 1721 - 1723 «MDCCXXI. Borradore di G.M.D. e lettere di cambio». Brogliaccio generale delle entrate e uscite di Giuseppe M. Durazzo. Reg. di 144 cc., mm. 305x215¦ Carte di Giuseppe Maria Durazzo e suoi discendenti 181 112 1755 - 1762 «MDCCLV. Borradore di G.M.D.». Brogliaccio generale delle entrate e uscite di Giuseppe M. Durazzo e, dopo il gennaio 1760, dalle sue eredi, limitatamente all’asse ereditario paterno. Reg. dì 120 cc., mm. 305x215. 113 - 114 (1717 - 1760) «1717. Scontro de cartulari G.M.D». Registro di riscontro delle partecipazioni di Giuseppe M. Durazzo ai diversi banchi della Casa di San Giorgio. Reg. di 96 cc., mm. 210x160. «1736. Scontro de cartulari G.M.D». Registro di riscontro delle partecipazioni di Giuseppe M. Durazzo ai diversi banchi della Casa di San Giorgio. Reg. di 96 cc., mm. 220x160. Contabilità speciali «Dispense». Registro di elenchi dei beneficiari dell’elemosine disposte da vari legatari in favore dell’ospedale di Pammatone. Giuseppe M. Durazzo è uno dei «protettori» dell’ospedale che procedono alla distribuzione di dette elemosine. Reg. di 36 cc., con numerosi inserti, mm. 330x230. 113 1717 - 1735 114 1736 - 1760 115 1721 - 1748 116 1725 - 1755 Documenti giustificativi delle uscite di cassa disposte da Giuseppe M. Durazzo per elemosine e legati a chiese rurali povere. Filza dì 62 fascc. 182 Archivi Grimaldi 117 1726 - 1727 Libro giornale dell’amministrazione del Capitanato del Polcevera tenuta da Giuseppe M. Durazzo. Reg. di 48 cc., mm. 545x245. 118 1726 - 1727 «Libro di scrittura del signor Giuseppe M. Durazzo per il capitaneato fatto in Polcevera l’anno 1726 in 1727». Libro mastro generale dell’amministrazione del Capitanato del Polcevera tenuta da Giuseppe M. Durazzo. Reg. di 144 cc., mm. 350x255. Con rubrica. 119 1738 - 1754 Libro giornale di cassa per le spese effettuate da Giuseppe M. Durazzo per il mantenimento delle ospiti dell’opera pia delle «Figlie del conservatorio di Nostra Signora del Rifugio». Reg. di 96 cc., mm. 210x160. Corrispondenza Lettere ricevute 120 1706 - 1759 Lettere ricevute da Giuseppe M. Durazzo da diversi corrispondenti. Scatola di 18 fasce. 121 1713 - 1760 Lettere ricevute da Giuseppe M. Durazzo inviate da Roma dai seguenti corrispondenti: Giuseppe Menicucci (1713-1741), Filippo Campilli (1740-1747), Matteo Mariotti (1743-1750), Domenico Calzamiglia (1751-1752), Angelo M. Isola (1751-1760), Ottavio Galeotti (1753- 1754). Scatola di 6 fasce. Carte di Giuseppe Maria Durazzo e suoi discendenti 183 122-123 1716 - 1755 Lettere ricevute da Giuseppe M. Durazzo inviate da Francesco Lelmi (1716-1737) e dal figlio Giovanni Lelmi (1737-1755), suoi procuratori in Roma. 122. 1716-1737 Busta di 22 fascc. 123. 1737-1755 Busta di 18 fasce. 124 1720 - 1721 Lettere ricevute da Giuseppe M. Durazzo inviate da Giovanni Manetti, suo procuratore in Roma. 125 1725 - 1733 Lettere ricevute da Agostino Salomone, procuratore di Giuseppe M. Durazzo e dimorante nella sua casa, inviate da diversi corrispondenti tra cui lo stesso Giuseppe M. Copialettere in partenza 126 1714 - 1720 «1714 in 1720. Registro di lettere di G.M.D.». Reg. di 168 cc., mm. 315x230. 127 «MDCCXX Registro G.M.D.». Reg. di 144 cc., mm. 350x250. Con indice. 1720 - 1721 128 «1722. Registro G.M.D.». Reg. di 192 cc., mm. 350x250. Con indice. 1722 - 1723 129 «1724. Registro G.M.D.». Reg. di 192 cc., mm. 350x250. Con indice. 1724 - 1727 184 Archivi Grimaldi 130 1728 - 1730 «1728. Registro G.M.D.». Reg. di 216 cc., mm. 350x2}0. Con indice. 131 1731 - 1740 «MDCCXXXI. Registro G.M.D. Sino a dicembre 1740». Reg. di 192 cc., mm. 350x250. Con indice. 132 1741 - 1752 «MDCCXXXXI. Registro G.M.D. in 1752». Reg. dì 144 cc., mm. 350x250. Con indice. 133 1752 - 1777 «Registro di lettere di G.M.D. continuato sino al 1777 primo dicembre ». Dal 26 gennaio 1760 le lettere sono delle tre figlie di Giuseppe M, Durazzo, sue eredi. Reg. di 144 cc., mm. 350x260. Con indice. INDICE DEI CORRISPONDENTI Acciaioli (Roma, 1725); Accorso (d’) Bernardo (Novi, 1718); Alario Giacomo (Milano, 1735); Alemanni Vincenzo (Pisa, Segovia, 1722, 1733); Armeno David (Livorno, 1718). Balbi Costantino (Roma, 1720-1721); Balestrini Gio Filippo (Livorno, 1729); Balseti, Winspeare, Bruni (Livorno, 1746-1748); Batteman e Lissett (Livorno, 1730); Behotte (Nantes, 1723); Bellinzago Domenico (Milano, 1733); Belloni Gerolamo (Roma, 1773-1777); Benagli Giuseppe Antonio (Roma, 1718-1720, 1724-1725); Berardi Gio Battista (Livorno, 1727, 1730); Berardi e Franceschi (Livorno, 1735); Berio Francesco M. (Napoli, 1751-1753); Bernabò Carlo (Roma, 1725); Berti Onorato (Livorno, 1734); Bissotto, Winspeare, Bruni (Livorno, 1746); Bochti Giovanni (Livorno, 1749-1750); Bolasco Martino (Sestri Levante, 1720-1735, 1738, 1744, 1749); Bolasco Sebastiano (Lisbona, 1731); Bolognetti Giacomo (Bologna, Firenze, Roma, 1722-1723, 1728, 1748-1749, 1754); Bonaini e Fondu (Livorno, 1718); Bonanome e Chiesa (Milano, 1734); Bonarota Giuseppe M. (Lisbona, 1722-1726); Bonetti Gio Giacomo (Milano, 1736-1737); Borghini Pandolfo (Livorno, 1743); Boschetti Filippo (Roma, 1720-1721, 1726, 1730); Bottini Francesco M. (Diano, 1731, 1734, 1737); Brassaulli Cesare (Roma, 1718); Brignole Gio Francesco (Parigi, 1737-1739); Bruni, Balseti, Winspeare (Livorno, 1746-1748); Bruni, Bissotto, Winspeare (Livorno, 1746); Bruni, Pitti, Winspeare (Livorno, 1742, 1746); Busoni e Spuntone (Parigi, 1775-1777). Cabella Domenico M. (Cadice, 1722- 1723); Caffese Lazaro (Borgo San Donino, 1752); Calcagni Carlo (Roma, 1728); Calzamiglia Domenico (Milano, Roma, 1744-1755); Calzamiglia Gio Battista (Roma, 1717-1725, 1741, 1751); Calzamiglia Ignazio (Bagnacavallo, 1753); Cambiaso Giovanni (Livorno, 1751- 1755); Cambiaso Santino (Venezia, 1723-1762); Cambiaso e Piuma (Venezia, 1718, 1720-1723); Campilli Filippo (Roma, 1740-1743, 1747); Campione (Roma, 1717-1718, 1722-1723); Campione e Maffei (Roma, 1722); Campori Giuseppe (Roma, 1720); Carminati Giacomo Filippo (Madrid, 1726); Carrosini Cristoforo (Lerici, 1758); Casa Anna Pellegrina (Alassio, 1720); Casa Giorgio (Alassio, Nizza, 1718, 1720-1721); Casali Giuseppe (Milano, 1728, 1731); Casali Scipione Giuseppe (Roma, 1753, 1755); Castelli Francesco (Milano, 1717-1719); Cattaneo e Durazzo, Cesare e Marcello II (Genova, 1743); Cavalliac, marchese di (Torino, 1728); Centurione Gio Tommaso (Milano, 1736); Cerisola Ignazio M. (Rivarolo, 1721); Chiesa e Bonanome (Milano, 1734); Chiozza Giuseppe M. (Livorno, 1727); Cicerone Andrea (Roma, 1734-1738); Citterio Carlo Antonio (Milano, 1706-1734); Citterio Giuseppe (Milano, 1749); Citterio Pietro Francesco (Milano, 1728-1739, 1744, 1746); Ciuffardo Gio Battista (Milano, 1706-1732); Clavarino Domenico (Roma, 1732); Collicola Carlo (Roma, 1718); Collicola Francesco (Roma, 1755); Coltella Gaetano (Avignone, 1726-1728, 1732); Compagni e Libri (Firenze, 1732-1771); Coniero Giovanni (Roma, 1737, 1746-1751, 186 Archivi Grimaldi 1753); Corboli Sinibaldo (Firenze, 1717- 1732); Costantini (Diano, 1718). Dona Alessandro (Vienna, 1721); Doria Gio Battista (Savona, 1732); Durazzo Angela Vittoria (1718); Durazzo Angelo M. (Roma, Siena, 1718-1736, 1739); Durazzo Francesco Gaetano (Savona, 1731); Durazzo Gerolamo (Genova, Santa Margherita, 1717, 1728); Durazzo Giacomo Filippo II (Bologna, Casale, Diano, Firenze, Gabiano, Genova, Milano, Parma, Pozzolo, Torino, Venezia, 1714, 1718-1723, 1728-1732, 1743); Durazzo Giacomo Filippo II e Giuseppe M. (Santa Margherita, 1722-1726); Durazzo Gio Luca (Milano, 1718-1732, 1739- 1740); Durazzo Giuseppe M. (Santa Margherita, 1717-1727); Durazzo Lilla (Bologna, Venezia, 1726); Durazzo Marcello II (Genova, 1743); Durazzo Niccolò (Pontecurone, 1720); Durazzo e Cattaneo, Marcello II e Cesare (Genova, 1743); Durazzo Grimaldi Giulia (Sestri Levante, 1766). Federici Federico (Recco, 1768); Peroni Giuseppe M. (Roma, 1751); Ferrari Gerolamo (Iesi, 1754); Ferrari Maurizio (Vienna, 1752); Ferrari (de) Carlo Francesco M. (Venezia, 1762-1776); Foglia Carlo Antonio (Milano, 1759-1772, 1777); Foglia Giuseppe (Milano, 1746, 1750-1759); Fondu e Bonaini (Livorno, 1718); Fracchia Antonio (Napoli, 1772); Franceschi e Berardi (Livorno, 1735); Franchi (de) Gio Giacomo (Savona, 1721). Gabrielli Francesco (Roma, 1741- 1742); Galeotti Ottavio (Roma, 1753- 1754); Gambarana Gioacchino (Milano, 1738-1739); Gandolfo Domenico (Sestri Levante, 1726); Gandolfo Giuseppe (Sestri Levante, 1718); Gaspari Ranieri Felice (Livorno, 1722, 1728-1730); Gastaldi Gio Battista (Porto Maurizio, 1715); Gattorno Antonio (Napoli, 1751); Gavi Bartolomeo (Livorno, 1711-1715, 1721, 1728-1730); Gazzo Bartolomeo (Porto Maurizio, 1718); Geirola (Savona, 1733- 1742); Gerseult Giuseppe (Livorno, 1719-1721); Giambone Ottavio (Parigi, 1766); Giovo Gio Battista (Rapallo, 1726); Giustiniani Saverio (Montefìascone, Roma, 1744, 1755); Gnudi Antonio Raffaele (Bologna, 1757-1770); Gontieri arcivescovo (Avignone, 1 7 2 6 -1 7 2 8 ); Granara Gio Stefano (Roma, 1720); Granello Francesco M. (Venezia, 1718); Grondona Giuseppe Domenico (Lisbona, 1724); Gualtieri Francesco Saverio (Cadice, 1723); Guglielmotti Gaspare (Civitavecchia, 1751, 1755); Guglielmotti Giulio (Civitavecchia, 1 755-1757); Guidetti Giovanni (Modena, 1720). Huigens Filippo Guglielmo (Livorno, 1717-1732, 1743, 1745, 1747). Iannicelli Gennaro (Napoli, 1776); Iaume Giacomo (Livorno, 1766); Isola Angelo M. (Roma, 1751-1773). Jackson Giorgio (Livorno, 1747- 1748). Landi Francesco M. (Roma, 1738, 1759); Lasagna Gio Battista (Genova, 1713-1720); Lattuada Federico (Milano, 1742); Legnani Filippo (Bologna, 1724- 1725, 1728); Lelmi Francesco (Roma, 1716-1737); Lelmi Giovanni (Roma, 1737-1755); Levi Abram (Cremona, Modena, 1735, 1755); Libri e Compagni (Firenze, 1732-1771); Lissett e Batteman (Livorno, 1730); Lombardi Antonio Filippo e Desiderio (Roma, 1718); Lombardi Domenico M. (Roma, 1722-1724); Lomellini Giulio Cesare (Sarzana, 1759); Lomellini Niccolò, vescovo (Sestri Levante, 1725-1737). Maffei Niccolò M. (Ferrara, 1727- 1728); Maffei e Campione (Roma, 1722); Magistris (de) Allegranza (Milano, 1734- 1735); Manetti Giovanni (Roma, 1720- 1722); Maracci Carlo M. (Madrid, 1725- 1726, 1734); Marano Gio Battista (Livorno, 1748); Marano Gio Niccolò (Parigi, 1724); Marchelli Filippo (Genova, 1 7 2 2 ); Mari (de) Benedetto (Lerici, Carte di Giuseppe Maria Durazzo e suoi discendenti 187 1720); Mari (de) Gio Battista (Torino, 1727-1728, 1732); Mari (de) Ippolito (Piacenza, 1721); Mariotti Matteo (Roma, 1743-1754); Martorino (Milano, 1720); Massone Antonio, Giovanni, Pietro (Cadice, 1723-1725); Massone Filippo (Parigi, 1718); Mazzini Pietro Antonio (Firenze, 1728-1730); Mengozzi e Sforza (Bologna, 1718); Menicocci Angelo, Innocenzo, Mario (Roma, 1737-1741); Menicocci Giuseppe M. (Roma, 1713- 1741); Micone Giuseppe (Cadice, 1724, 1727-1729); Molinari Giovanni (Milano, 1725); Molinelli Luigi (Napoli, 1749- 1759, 1764-1771); Monti Bendini Ferdinando (Bologna, 1720, 1724-1725); Muzio Angelo (Sestri Levante, 1727-1728). Nassi Gio Francesco e Lorenzo (Cadice, 1724, 1728); Negri Sebastiano (Bqlogna, 1725-1756); Negri (de) Gio Andrea (Sestri Levante, 1760); Negrone Gio Battista (Pisa, 1742-1743); Negrone Marione di santa Teresa (Firenze, Roma, 1728-1732, 1734); Negrotto Giacinto (Varazze, 1726). Paita Giovanni (Parma, Roma, 1720); Pallavicini Alessandro (Genova, 1743); Pallavicini Camillo (Siena, 1743); Pallavicini Lazaro Opizio, cardinale (Roma, 1754); Palluzzi e Ruggia (Roma, 1729); Pedemonte Carlo Francesco (Milano, 1722-1726); Pedemonte Gio Battista e Stanislao (Cadice, 1722-1725, 1727- 1728); Pedemonte e Prasca (Cadice, 1725-1727); Pellegrini Carlo (Lucca, 1728-1729); Peverati Giacomo (Roma, 1755); Philibert Melchior (Lione, 1717- 1718, 1728, 1732); Piano Angelo (Radicofani, 1757); Pitti, Winspeare, Bruni (Livorno, 1742, 1746); Piuma e Cambiaso (Venezia, 1718, 1720-1723); Prasca e Pedemonte (Cadice, 1725-1727). Queirolo Francesco (Napoli, Roma, 1739, 1752, 1754); Questa Gio Andrea (Novi, 1728). Rainaldi Onorato (Ceriale, 1723); Ranieri Giuseppe (Roma, 1729); Recagno Bartolomeo (Portovecchio, 1724); Reina Francesco M. (Cadice, 1725-1729); Rispoli Ignazio e Niccolò (Napoli, 1772- 1773); Rispoli Niccolò (Napoli, 1773); Romandi Gio Battista (Roma, 1718- 1731, 1738, 1741); Rosa Bartolomeo (Napoli, 1717); Rossi Filippo Antonio (Genova, 1729, 1743); Rossi Lorenzo (Roma, 1718, 1720-1721); Rossi Stefano (Livorno, 1749); Rovida Giuseppe (Milano, 1744); Ruggia e Paluzzi (Roma, 1729). Salaroli Gerolamo (Bologna, 1725); Salaroli Paolo (Bologna, 1717-1725); Salomone Agostino e Giuseppe M. (Genova, Lucca, 1728-1732); Saluzzo, vescovo (Bastia, 1720); Salvetti Carlo (Livorno, 1728, 1733-1736); Sampierdarena Giacomo M. (Lione, 1718); Sanguineti Gio Battista (Sestri Levante, 1726); Sceriman Pietro (Livorno, 1718); Schinchino Giacomo (Marsiglia, 1725); Sera (del) Cosimo (Firenze, 1748); Serbelloni Fabrizio (Ferrara, 1726); Sforza e Mengozzi (Bologna, 1718); Sgazzi Virgilio Andrea (Livorno, 1752); Solaroli Gerolamo e Paolo (Bologna, 1718-1725); Solimano Lelio Ludovico (Savona, 1718, 1732); Sorba Eufrasio (Torino, 1726-1728); Sormani Leopoldo Pio (Roma, 1741-1742); Spinola Gio Battista (Roma, 1724, 1728-1733, 1741-1742); Spinola Giorgio (Roma, 1737); Spinola Niccolò (Roma, 1718); Spinotto Paolo Francesco (Palermo, 1752-1759); Spontone Giuseppe (Lione, 1742-1750); Spontone e Busoni (Parigi, 1775-1777); Storace Pietro M. (Lavagna, 1728); Strozzi (Roma, 1751). Tagliaferro Pietro (Sarzana, 1731); Tagliasacchi e Vicini (Sarzana, 1729); Tanara Alessandro (Roma, 1725, 1729); Tentorio Gio Battista (Milano, 1740); Testa Gio Domenico (Voltri, 1711- 1716); Tiboldi Gio Paolo (Novi, 1720- 1721, 1736, 1739); Torri Gio Antonio (Roma, 1721-1722). 188 Archivi Grimaldi Varano Antonio (Ferrara, 1722-1723, 1744); Varano Venanzio (Ferrara, Macerata, 1721, 1754); Verde Lazzaro (Lisbona, 1727-1733); Verzura Francesco Ottavio (Parigi, 1740); Verzura Niccolò (Parigi, 1738-1774); Viale Agostino (Novi, 1722); Viale Giacomo (Marsiglia, Venezia, 1721-1731); Vicini e Tagliasacchi (Sarzana, 1729); Vigoleno, marchese di (Piacenza, 1721); Villa Agostino (Napoli, 1751); Villavecchia Gio Francesco (Genova, 1727); Vitelleschi Giulio (Roma, 1732). Winspeare, Bruni, Bissotto (Livorno, 1746); Winspeare, Bruni e Balseti (Livorno, 1746-1748); Winspeare, Bruni e Pitti (Livorno, 1742, 1746). Zerbi Paolo (Bastia, 1753); Zoanelli Gio Benedetto (Roma, 1721); Zucchini Gio Pietro (Roma, 1727, 1729-1731). A r c h iv io d e l l e p r o p r ie t à D u r a z z o in S e s t r i L e v a n t e Carte d’amministrazione 134 1592 - 1758 «N. 1. Acquisti, liti, scritture riguardanti gli effetti in Sestri di Levante ». Scritture che riguardano la «tassa del fiume Gromolo» dovuta dai beneficiari delle opere di sistemazione dell’alveo effettuate dalla comunità di Sestri Levante. Carte relative ad acquisti di beni immobili e fondiari diversi nel territorio di Sestri Levante prevalentemente di proprietà della famiglia Federici: locazioni, cause. Filza di 17 fasce. 135 1675 - 1731 «N. 2. Scritture e documenti per gli effetti in Sestri a Levante». Acquisizione di immobili e terreni in Sestri Levante in pagamento di un credito dei fratelli Giacomo Filippo e Giuseppe M. Durazzo verso Giovanni Domenico Bolasco (1730). Acquisto di terreni dalla famiglia de Ferrari, questioni ereditarie relative e successive cause giudiziarie intentate dai Durazzo contro i confinanti per presunti usi impropri e pregiudizievoli delle proprietà. Filza di 15 fasce. 136 1704 - 1782 «N. 3. Scritture, acquisti e documenti riguardante per gli effetti in Sestri a Levante». Acquisizione di immobili in Sestri Levante da parte di Giuseppe M. Durazzo in pagamento dei debiti del q.Francesco Giovanni Tavarone (1736-1750). Acquisti, vendite, censi e cessioni di vari beni in Sestri Levante pervenuti a M. Ignazia Durazzo Brignole con l’eredità paterna. Filza di 32 fasce. 190 Archivi Grimaldi 137 1707 - 1786 «N. 4. Scritture, acquisti, documenti e altro riguardante gli effetti di Sestri a Levante». Scritture relative a beni diversi di proprietà Durazzo in Sestri Levante: estimi, vendite, censi, cause che riguardano le tre figlie ed eredi di Giuseppe M. Durazzo. Filza di 18 fasce. 138 1708 - 1731 Scritture d’amministrazione dei beni in Sestri Levante: conti, lettere e memorie relative a lavori di manutenzione e a locazioni e debiti. Filza di 22 fasce. 139 1708 - 1749 Suppliche, memorie, espressioni di riconoscenza ricevute da Giuseppe M. Durazzo, inviate da Sestri Levante da diverse persone. Filza di 42 fasce. Scritture contabili 140 1726 - 1758 Documenti giustificativi delle entrate e uscite di Giuseppe M. Durazzo per l’amministrazione di Sestri Levante. Numerose spese di carattere domestico e personale. Filza di 12 fasce. 141 1675 - 1701 «1. Sestri Levante». Partitario dei conduttori di beni de Marini, poi Durazzo, in Sestri Levante. Reg. di 142 cc., mm. 355x260. 142 1704 - 1735 Partitario dei conduttori di beni Durazzo, in Sestri Levante. Detti beni vengono acquistati da parte di Marcello I Durazzo il 15 maggio 1704 Carte dì Giuseppe Maria Durazzo e suoi discendenti 191 da Giovanni Giacomo de Marini, marchese di Genzano e sono gli stessi che compaiono nel partitario precedente. Reg. di 48 cc., mm. 380x250. 143 1755 - 1769 «1755. Libro di fattoria in Sestri Levante di M.G.D.». Partitario dei conduttori dei beni in Sestri Levante di proprietà di Giuseppe M. Durazzo e dei suoi eredi. Reg. di 100 cc., mm. 310x215. Con rubrica. 144 1762 - 1766 «1762. Libro de stabili in Sestri Levante e Zoagli delle illustrissime signore eredi Durazzo.». Partitario dei conduttori dei beni immobili io Sestri Levante e Zoagli di proprietà delle eredi di Giuseppe M. Durazzo, le figlie Giulia, M. Ignazia e Anna M. Reg. dì 72 cc., mm. 305x210. Con rubrica. 145 1766 - 1768 «1766. Fattoria di Sestri». Partitario dei conduttori dei beni in Sestri Levante di proprietà di Giulia, M. Ignazia e Anna M. Durazzo q.Giuseppe M. Reg. di 192 cc., scritte 1-48, mm. 360x250. Con rubrica. Corrispondenza 146 1710 - 1721 Lettere ricevute da Giuseppe M. Durazzo inviate da Santino Ansaldo, suo agente in Sestri Levante. Filza di 9 fascc. 147-148 1719 - 1740 Lettere ricevute da Giuseppe M. Durazzo inviate da Martino Bollasco, suo agente in Sestri Levante. 147. 1719-1730 Busta di 11 fascc. 148. 1731-1740 Busta di 10 fascc. 192 Archivi Grimaldi Ca r t e di G iu lia M ., M. Ign a z ia ed A n n a M. D u ra z zo Carte d’amministrazione e contabili 149 1760 - 1766 Scritture afferenti alle sorelle Durazzo relative al testamento paterno ed alla sua esecuzione: spese per il funerale, lasciti e legati, credito col vescovo di Sarzana (Giovanni Carlo Lomellini), situazione di cassa al giorno della morte, registro delle lettere di cambio in circolazione, divisioni patrimoniali tra le eredi, conti e memorie. Busta di 7 fasce, e 2 regg. 150 1768 - 1798 Scritture relative alla divisione dei beni paterni tra le eredi e gestione dei beni restati indivisi. Investimenti finanziari e quietanze. Morte e successione ereditaria di M. Ignazia Durazzo Brignole Sale (1787) e poi di Anna M. Durazzo Negrone (1789). Situazione di cassa e beni patrimoniali di Giulia M. Durazzo Grimaldi al giorno della sua morte (5 febbraio 1798). Busta di 6 fasce, e 1 reg. Corrispondenza 151 1760 - 1778 Lettere ricevute da Filippo Antonio Rossi ( f 1778), amministratore generale in Genova delle sorelle Durazzo. Inviate da Santino Cambiaso (Venezia, 1760-1762), Antonio Gnudi q.Raffaele (Bologna, 1760- 1766), Compagni e Libri (Firenze, 1760-1771), Carlo Francesco de Ferrari (Venezia, 1762-1777), Angelo M. Isola, loro procuratore in Roma e da Gerolamo Belloni (Roma, 1773-1777). Le missive trattano esclusivamente questioni economiche e finanziarie. Busta di 6 fasce. 152 1778 - 1793 Lettere ricevute da Gaetano de Bono, amministratore generale in Genova delle sorelle Durazzo. Inviate da Roma da Gerolamo Belloni Carte dì Giuseppe Maria Durazzo e suoi discendenti 193 (1778-1789), Pietro Isolabella (1780-1784), Domenico Lavaggi (1785- 1793). Inviate da Venezia da Carlo Francesco de Ferrari (1778-1793). Inviate da Napoli da Luigi Molinelli (1765-1771), Antonio Fracchia (1771-1772), Nicolò e Ignazio Rispoli (1772-1776), Gennaro Iannicelli (1777-1787), Salvatore Marcelli (1787-1789), Filippo Lignola (1791), Vitaliano Truncè (1792). Busta di 5 fasce. Carte di G iulia M. D urazzo G rimaldi Carte d’amministrazione e contabili 153 1711 - 1759 «Filza che contiene documenti dell’eredità del q.Giuseppe M. Durazzo». Estinzioni di censi e di legati disposti da precedenti successioni ereditarie e cessati con la morte di Giuseppe M. Durazzo. Quietanze, memorie, contratti, cessioni di beni. Filza di 172 fasce. 154 1737 - 1748 «Signora Giulia. Conti annuali dal 1737 sino al 1748». Documenti giustificativi delle uscite di cassa per le spese domestiche e personali di Giulia M. Durazzo Grimaldi. Filza di 12 fascc. 155 1749 - 1760 «1760. Scritture per signora Giulia M. Durazzo Grimaldi». Documenti giustificativi delle uscite di cassa per le spese domestiche e personali di Giulia M. Durazzo Grimaldi. Filza di 12 fascc. 156 1767 - 1769 «Signora Giulia. Conti 1767, 1768 e 1769 di spese annuali». Documenti giustificativi delle uscite di cassa per le spese domestiche e personali di Giulia M. Durazzo Grimaldi. Filza di 52 fascc. 194 Archivi Grimaldi 157 1770 - 1776 Documenti giustificativi delle uscite di cassa per le spese domestiche e personali di Giulia M. Durazzo Grimaldi. Filza di 92 fasce. 158 1777 - 1781 «Conti 1777 in 1781 di spese annuali». Documenti giustificativi delle uscite di cassa per le spese domestiche e personali di Giulia M, Durazzo Grimaldi. Filza di 5 fasce. 159 1782 - 1784 «Signora Giulia. Conti 1782 in 1784 di spese annuali». Documenti giustificativi delle uscite di cassa per le spese domestiche e personali di Giulia M. Durazzo Grimaldi. Filza di 42 fascc. 160 1790 - 1797 «Signora Giulia. Spese giornali dal 1794 al 1797». Documenti giustificativi delle uscite di cassa per le spese domestiche e personali di Giulia M. Durazzo Grimaldi. Filza di 8 fascc. Registri 161 1737 - 1738 Libro giornale di cassa per le spese personali di Giulia M. Durazzo. Reg. di 44 ce., mm. 245x180. 162 1760 - 1771 «MDCCLX. Borradore della signora Giulia M. Durazza Grimaldi». Brogliaccio del giornale delle entrate e uscite di Giulia M. Durazzo Grimaldi. di 120 ce., mm. 300x210. Carte di Giuseppe Maria Durazzo e suoi discendenti 195 163 1760 - 1780 «Mobili etc.». Registro degli argenti, ori, gioielli e mobili pervenuti dall’eredità paterna a Giulia M. Durazzo Grimaldi e loro successive destinazioni. Con descrizione e valutazione di ogni pezzo. Reg. di 48 cc., mm. 305x220. 164 1763 - 1766 «1763. Notulario. G.M.D.G.». Libro giornale delle entrate e uscite per l’amministrazione dei giardini di Pegli di proprietà di Giulia M. Durazzo Grimaldi. Reg. di 22 ce., mm. 300x215. Con numerosi inserti. 165 1787 - 1790 Partitario dei conduttori dei beni in Sestri Levante di proprietà di Giulia M. Durazzo q.Giuseppe M., vedova di Pier Francesco Grimaldi jr. Reg. di 144 cc., scritte 1-24, mm. 355x255. Con rubrica. 166 1790 - 1793 Partitario dei conduttori dei beni in Sestri Levante di proprietà di Giulia M. Durazzo q.Giuseppe M., vedova di Pier Francesco Grimaldi jr. Reg. di 192 cc., scritte 1-48, mm. 355x255. 167 1792 - 1795 «I.N.D. 1792 1° ottobre. Libro di agenzia degli effetti in Sestri Levante nel luogo detto il Ponte». Partitario dei conduttori dei beni in Sestri Levante di proprietà di Giulia M. Durazzo q.Giuseppe M., vedova di Pier Francesco Grimaldi jr. Reg, di 192 cc,, scrìtte 1-48, mm. 355x255. 168 1797 - 1803 «Agenzia di Sestri. Dal 1797 a tutto il 1801». Rendiconti generali d’esercizio, resi dall’agente Giacomo Rossi, dell’amministrazione dei beni in Sestri Levante, ora di proprietà di Giuseppe Grimaldi q.Pier Francesco Grimaldi jr. . di 86 cc. paginate, mm. 300x220. 196 Archivi Grimaldi 169 1801 - 1803 Partitario dei conduttori dei beni in Sestri Levante di proprietà di Giuseppe Grimaldi q.Pier Francesco jr., compilato dall’agente Giacomo Rossi. Reg. di 42 cc., mm. 295x215. Con rubrica. 170 1803 - 1810 «1803 a tutto ... Agenzia di Sestri a Levante». Rendiconti generali d’esercizio dell’amministrazione dei beni in Sestri Levante, ora di proprietà di Giuseppe Grimaldi q.Pier Francesco jr. Reg. di 94 cc., mm. 310x215. Corrispondenza 171 1737 - 1792 Lettere ricevute da Giulia M. Durazzo Grimaldi inviate da suo padre Giuseppe M. Durazzo (Genova, Roma, 1737-1757) e da diversi corrispondenti: fratelli Smitner (Vienna, 1769-1777), Claudio Fromond (Pisa, 1748-1757) e da alcuni missionari in Cina (1772-1792). Busta di 4 fascc. 172 1762 - 1769 «Lettere dell’agente di Sestri di Levante». Lettere ricevute da Giulia M. Durazzo Grimaldi inviate dal suo agente in Sestri Levante, Giovanni Battista Devoto. Ca rt e di M. I gnazia D urazzo B rignole Sale Scritture contabili 173 1768 - 1772 «1768. Fattoria di Sestri. M.I.D.B.» Partitario dei conduttori dei beni in Sestri Levante di proprietà di M. Carte di Giuseppe Maria Durazzo e suoi discendenti 197 Ignazia Durazzo q.Giuseppe M., moglie di Giovanni Francesco Brignole Sale. Reg. di 12 cc., mm. 305x220. Con rubrica. 174 1771 - 1777 «1771. Libro di fattoria in Sestri di Levante di M.I.D.B.» Partitario dei conduttori dei beni in Sestri Levante di proprietà di M. Ignazia Durazzo q.Giuseppe M., moglie di Giovanni Francesco Brignole Sale. Reg. di 12 cc., mm. 310x220. Con rubrica. 175 1771 - 1787 «1778. Libro della fattoria di Sestri Levante ove vi sono compresi i conti dei fittavoli dal 1771 sino al ... M.I.D.B.» Partitario dei conduttori dei beni in Sestri Levante di proprietà di M. Ignazia Durazzo q.Giuseppe M., moglie di Giovanni Francesco Brignole Sale. Riporta quanto già scritto nel registro precedente: ne prosegue le partite e aggiunge dei nuovi conti. Reg. di 144 cc., mm. 355x245. Con rubrica. 176 1773 - 1775 Documenti giustificativi delle uscite di cassa disposte da M. Ignazia Durazzo Brignole per spese personali. Fascicolo di 9 cc. CARTE DELLA FAMIGLIA GRIMALDI OLIVA Le carte dei Grimaldi Oliva sono riunite in 65 unità e riguardano sia la famiglia che il feudo di Rocca in vai d’Orba, meglio conosciuto e tuttora denominato come Rocca Grimalda. Le scritture attinenti alla famiglia sono costituite tanto da unità originali quanto da buste composte in quest’ultimo lavoro di sistemazione a causa dello stato di conservazione di buona parte del materiale sciolto che non era affatto buono. I- pezzi originali, filze e registri, indicano apertamente che l’epoca della loro composizione è stata la fine del XVIII secolo: sono stati riordinati e ricondizionati in quegli anni, come molti archivi di famiglia, ma forse un poco in ritardo, sicuramente dopo il matrimonio di M. Benedetta (Lilla) con Giovanni Battista Grimaldi Granada jr., celebrato il 7 agosto 1769. La documentazione compresa nelle unità originali, infatti, giunge sino ad anni molto tardi del Settecento e comprende già tutte le pratiche per la successione ereditaria di Battista q.Andrea jr. (morto nel 1778). È da ritenere probabile, per quell’ultimo ordinamento originale, una datazione compresa tra il 1780 ed 1790, tenendo in considerazione anche il fatto che l’intero archivio della famiglia continua ad essere conservato e gradualmente accresciuto almeno sino alla morte di Lilla (1819). Si tratta di documentazione di notevole interesse anche per altre famiglie genovesi ed è costituita dal consueto materiale amministrativo: da tutte quelle scritture che potevano tornare utili alla salvaguardia dei possedimenti della famiglia. Un insieme, quindi, di atti giudiziari, testamenti, descrizioni inventariali e topografiche, atti di compra vendita e affitto di immobili, istruzioni agli agenti, disposizioni per i procuratori, relazioni e memorie. Le 11 filze originali, corredate da due registri di indici, raccolgono materiale prevalentemente del XVII e XVIII secolo, mentre le unità composte dalle scritture contabili ed! ancor più quelle della corrispondenza, sono formate in gran misura da carte della seconda metà del XVIII secolo e dei primi decenni del XIX. La documentazione più numerosa appare, dunque, piuttosto legata agli ultimi rappresentanti della famiglia e quasi recuperata in preparazione dell’aggregazione col Pallavicini. Carte Grimaldi Oliva 199 Ben più antico ed articolato è il materiale che costituisce il carteggio del feudo di Rocca Grimalda, anche se la documentazione non è certo completa e lineare: essa è, infatti, quasi totalmente dedicata a questioni giudiziarie relative al possesso di quel bene. A parte due buste di corrispondenza e quattro registri di atti di una causa criminale per omicidio, gli altri dieci pezzi sono tutti relativi alla annosa causa con i conti Trotti per la titolarità del feudo e per la sua proprietà. Da quando nel 1570 Battista Grimaldi acquista Rocca in vai d’Orba, gli eredi dei ramo secondogenito dei Trotti insistono per più di un secolo nel tentativo di vedere riconosciuto il loro diritto a subentrare nel fedecommesso che legava la successione nel feudo, venduto dall’ultimo discendente del ramo primogenito di quella famiglia. Ovviamente non cambia nulla e Lilla Grimaldi Oliva, dopo un periodo di cointestazione con la sorella del feudo di Rocca Grimalda successivo alla morte del padre, diviene sua unica proprietaria nel 1797 e ne dispone il passaggio in eredità alla figlia Maddalena, moglie di Paolo Gerolamo IV Pallavicini. A r c h iv io d e l la F a m ig l ia Carte d’amministrazione 177 1562 - 1797 «Fogliazzo primo continente le scritture numerate dal n. 1 al n. 115 della casa dell’illustrissimo Battista Grimaldi q.Andrea, ossia dell’illustrissima Benedetta sua figlia, vedova del q.illustrissimo Giovanni Battista Grimaldi q.eccellentissimo Pietro Francesco, ritrovate in confuso e sconvolte doppo il ritiro di tutte quelle state portate via d’ordine pubblico e doppo l’unione di altre scritture in fogliazzi, prima d’ora fatti e che contengono interessi di proprietà di detta casa Grimaldi et altre cose diverse riguardanti anche annotazioni di colonne et altro che per volume di esse si è reso difficile l’unione delle stesse prattiche che sono in detti fogliazzi prima d’ora fatti e per la duplicazione de numeri nelle medesime e delle quali se ne è fatta nuova pandetta nell’istesso metodo della prima precedente.» Insieme molto eterogeneo di scritture che riguardano prevalentemente interessi finanziari e questioni ereditarie. Inventari di beni delle famiglie Maschio, Serra e Spinola. Carte attinenti a feudi nell’Italia meridionale. Filza di 119 fascc. Mancano i nn. 2, 30, 37, 40, 42, 65. 178 1694 - 1801 «Fogliazzo primo continente le scritture numerate dal n. 116 al n. 204 della casa deH’illustrissimo Battista Grimaldi q.Andrea, ossia dell’illustrissima Benedetta sua figlia, vedova del q.illustrissimo Giovanni Battista Grimaldi q.eccellentissimo Pietro Francesco, ritrovate in confuso e sconvolte doppo il ritiro di tutte quelle state portate via d’ordine pubblico e doppo l’unione di altre scritture in fogliazzi, prima d’ora fatti e che contengono interessi di proprietà di detta casa Grimaldi et altre cose diverse riguardanti anche annotazioni di colonne et altro che per volume di esse si è reso difficile l’unione delle stesse prattiche che sono in detti fogliazzi prima d’ora fatti e per la duplicazione de numeCarte Grimaldi Oliva 201 ri nelle medesime e delle quali se ne è fatta nuova pandetta nell’istesso metodo della prima precedente.» Insieme analogo al precedente di scritture relative a interessi finanziari ed a questioni ereditarie. Inventari di beni Serra. Matrimonio di M. Benedetta (Lilla) Grimaldi Oliva di Battista con Giovanni Battista Grimaldi jr.: dote, inventario di beni, libri, ricevute di diversi pagamenti, lettere. Documenti dell’Arte degli stoppieri. Filza di 77 fasce. Mancano ì nn. 148, 150, 152, 155-159, 178, 179, 184, 198, 200. 179 1501 - 1798 «N. 1. Fogliazzo continente le scritture che riguardano li affari occorsi fra signori Grimaldi solamente». Atti e documenti connessi prevalentemente ad eventi interni alla famiglia: nascite, battesimi, matrimoni, monacazioni, morti. Licenze di matrimonio, testamenti, inventari di beni, piante e disegni, estimi di lasciti, questioni attorno alle divisioni, atti di cause relative. Juros di Spagna. Filza di 122 fascc. Mancano i nn. 45, 62, 71, 78, 92, 114. 180 1502 - 1802 «N. 2. Fogliazzo continente le scritture che riguardano gli effetti di Napoli, palazzo di Castelletto, le case e palazzo di Sampierdarena, la fedecommessaria della q.Artemisia Spinola Grimaldi». Carte d’amministrazione dei feudi di Terranova, Geraci, Gioia in Calabria; altre di quelli della Pietra, Sant’Angelo e San Felice. Lascito e fedecommesso di Camilla Lomellini q.Agostino, moglie di Nicolò Dora e madre di Giulia sposa di Pasquale Grimaldi. Altro fedecommesso di Artemisia Spinola q.Giovanni Battista, moglie di Andrea Grimaldi q.Pasquale. Genealogie e trasferimenti patrimoniali connessi ad esse. Filza di 126 fascc. Mancano i nn. 37, 45, 64, 66, 85, 92, 94, 96, 111, 124-127, 133, 135, 136. 181 1595 - 1790 «N. 3. Fogliazzo continente le scritture che riguardano la fideicommissaria del q.magnifico Pasquale Grimaldi q.Battista e la fideicommissaria della q.magnifica Giulia Lomellina, vedova del q.magnifico Pasquale suddetto». Scritture di varia natura relative ai lasciti testamentari di Pasquale Grimaldi e di sua moglie Giulia Lomellini: testamenti, inventari di be202 Archivi Grimaldi ni, divisioni patrimoniali, nomine di tutori e di curatori. Planimetria della casa di Sampierdarena di provenienza Lomellini; descrizioni di arredi. Filza dì 101 fasce. 182 1581 - 1689 «N. 4. Fogliazzo continente le scritture che riguardano le pretensioni insorte prima fra li magnifici Giovanni Francesco e Pasquale Grimaldi q. Battista e poi fra li magnifici Battista Grimaldi q.Andrea e Giannettino Piccamiglio alias Geronimo Grimaldi q.Giovanni Francesco per il maggiorasgo e primogenitura istituita dal q.Battista Grimaldi q.Geronimi seniore». Atti e scritture relative alle questioni ed alle cause giudiziarie sorte tra i fratelli ed i cugini Grimaldi discendenti da Battista q.Gerolamo per la successione nel suo fedecommesso. I primogeniti discendenti da Giovanni Francesco q.Battista prendono il nome di «Giannettino Piccamiglio » in quanto beneficiari del fedecommesso da questi istituito. Filza di 43 fascc. Manca il n. 15. 183 1675 - 1748 «N. 5. Fogliazzo di scritture che riguardano la caosa occorsa nanti il Serenissimo Senato et Eccellentissimi di palazzo fra il magnifico Battista Grimaldi q.Andrea et il magnifico Giannettino Piccamiglio, alias Geronimo Grimaldi q.Giovanni Francesco à caosa della derogazione dimandata dal detto magnifico Battista Grimaldi q.Geronimo per il ristoro del palazzo di Sampierdarena, pagamento del restante prezzo del feudo della Rocca à signori conti Roveri Trotti e per altre cose soggette a fideicommisso». Colonna di Battista Grimaldi q.Gerolamo, dispute tra i beneficiari, atti della causa giudiziaria relativa. Palazzo in Castelletto e palazzo in Sampierdarena danneggiati dalle truppe del «Reale reggimento d’Italia » (1748). Pagamento del restante prezzo del feudo di Rocca Grimalda ai conti Roveri Trotti. Procure e suppliche. Filza dì 22 fascc. 184 1592 - 1693 «N. 6. Fogliazzo di scritture che riguardano la gran lite occorsa nanti il Serenissimo Senato e magistrato illustrissimo de Supremi per li appelli ed eccessi dalle sentenze della magnifica Rota e dalli giudici deleCarte Grimaldi Oliva 203 gati nella caosa di maggiorasgo e primogenitura fra il magnifico Battista Grimaldi q.Andrea et il magnifico Giannettino Piccamiglio alias Geronimo Grimaldi q.Giovanni Francesco». Atti della causa vertente tra i beneficiari della colonna di Battista Grimaldi q.Gerolamo, in prosecuzione della documentazione della filza precedente. Pareri legali, informazioni, carteggi e transazioni. Filza di 43 fasce. 185 1575 - 1728 «N. 7. Fogliazzo di scritture che riguardano la lite occorsa fra li magnifici Andrea e Giovanni Agostino frattelli Grimaldi q.Battista da una parte e la magnifica Maria Francesca Maschia, vedova et erede del q.magnifico Orazio Grimaldi q.Andrea per l’eredità del medesimo q.magnifico Orazio Grimaldi». Fedi di battesimo, rinunce per professioni di fede, conti, mandati, procure, giri di conti. Atti della causa giudiziaria tra Andrea e Giovanni Battista Grimaldi q.Battista e Francesca Maschio Grimaldi, vedova del loro zio Orazio q.Andrea, per l’eredità di Eugenia Grimaldi q.Pasquale, sorella senza prole dell’avo dei primi. Filza di 51 fasce. 186 1550 - 1710 «N. 8. Fogliazzo primo diverso continente diverse scritture e prattiche di diversi interessi che hanno avuto li signori Grimaldi con diverse persone». Atti di cause, vendite, procure, mandati. Feudo di Busalla: partecipazione della famiglia Gentile alle sue rendite (1698-1699). Terre in Varazze: dispute coi Lomellini. Beni in Portomaurizio, rapporti con le famiglie Aicardi, Arnaldi, Riolfo. Conti e debiti. Interessi patrimoniali in Italia meridionale, compartecipazione all’armamento di navi, acquisti e vendite di terreni, concessioni di prestiti. Diverse scritture con notizie di interesse anche per le famiglie Fieschi, Gentile, Pallavicini, Serra e Spinola. Filza di 115 fasce. 187 1668 - 1742 «N. 9. Fogliazzo secondo diverso continente diverse scritture e prattiche di diversi interessi che hanno avuto li signori Grimaldi con diverse persone». 204 Archivi Grimaldi Carte relative ad interessi finanziari, eredità, divisioni di beni e conseguenti cause giudiziarie. Eredità (1700) di Filippo Lomellini q.Giovanni Francesco, vedovo di Camilla Grimaldi q.Alessandro e marito in seconde nozze di Francesca Grimaldi di Battista q.Andrea. Diverse scritture con notizie di interesse anche per le famiglie Doria, Lomellini e Serra. Filza di 99 fasce. 188 1713 - 1777 «N. 10. Fogliazzo terzo diverso continente diverse scritture e prattiche di diversi interessi che hanno li signori Grimaldi con diverse persone ». Scritture relative a questioni finanziarie, debiti, acquisti, vendite, locazioni, procure, perizie. Rapporti con Ottone Bagalar per l’approvvigionamento del sale. Problemi connessi all’apertura di Strada nuovissima (via Cairoli) e rapporti con la famiglia Brignole. Diverse carte con notizie di interesse anche per le famiglie Brignole, Doria, de Ferrari, Fieschi, Gentile, Lomellini, de Marini, Serra e Spinola. Filza di 80 fascc. 189 1566 - 1797 «N. 11. Colonne. Fogliazzo primo in cui si contengono alberi e scritture che riguardano diverse colonne in San Giorgio et altri interessi di colonne diverse in parte de’ quali hanno avuto attinenza i signori Grimaldi». Carte di varia natura e provenienza riguardanti le colonne istituite dalle seguenti famiglie luogatarie delle compere di San Giorgio: Bracelli, Borzone, Cattaneo, Centurione, Cibo, Curio, Doria, Fazio, Gentile, Grimaldi, Grillo, Imperiale, Interiano, Lomellini, Oliva, Pallavicini, Piccamiglio, Pinelli, Riario, Saivago, Serra, Spinola, Vivaldi. Filza di 125 fascc. Mancano i nn, 10, 21, 22, 92, 94, 98, 113, 117. 190 1806 «Pandetta di scritture che sono in fogliazzi n. 11 spettanti alla casa Grimaldi di proprietà di sua eccellenza la signora Benedetta Grimaldi q.Battista q.Andrea per tutti li affari et interessi della Rocca Grimaldi, nella quale vedi i titoli di ogni rispettivo fogliazzo per la separazione di diverse prattiche et interessi, come si vedono sopra i fogliazzi medesimi. Nota che ogni e qualonque scrittura vien notata nella presente Carte Grimaldi Oliva 205 pandetta sotto il rispettivo fogliazzo e numero tante volte quante sono il nome proprio della medesima e li parentadi di quelli che in essa vengono nominati, onde nel rispettivo alfabeto con tutta facilità si ritroverà il documento che possi abbisognare». Indice alfabetico generale dei fascicoli componenti le 11 filze precedenti. La compilazione segue lordine alfabetico delle iniziali dei vocaboli identificativi del tipo di atto e dei cognomi dei contraenti. Per ogni lettera dell’alfabeto vengono indicate tutte le filze. L’ordine dell’indice, pertanto, è prioritariamente alfabetico e secondariamente di posizione. Non vi è alcuno strumento di corredo delle singole filze. Reg. di 220 cc., mm. 325x225. 191 1806 «Rocca Grimalda. Pandetta di due fogliazzi nuovi, cioè fogliazzo primo nuovo continente le scritture numerate dal n. 1 fino al n. 53, fogliazzo secondo nuovo continente le scritture numerate dal n. 54 fino al n. 80, che riguardano giurisdizione, interessi, cose diverse et altro occorsi fra li signori conti Grimaldi e la Comunità della Rocca e quel che riguarda all’istesso feudo devoluto et in proprietà all’illustrissima Benedetta, figlia del q.illustrissimo Battista Grimaldi q.Andrea e vedova del q.Giovanni Battista Grimaldi q.eccellentissimo Pietro Francesco, ultimamente ritrovate doppo l’unione di altri fogliazzi formati prima d’ora e che si rendevano difficili unirsi alle pratiche medesime per la molteplicità di cose e de numeri stessi per le quali se ne è formata la presente pandetta nell’istesso metodo dell’altre antecedenti». Indice alfabetico di fascicoli dispersi relativi al feudo di Rocca Grimalda. Non si è ritrovata corrispondenza col materiale a noi pervenuto. Reg. di 26 cc., mm. 290x195. Le seguenti filze, pur essendo originali ed integre, non si presentano in forma compiuta come le precedenti: fanno pensare alla fase preparatoria di un ordinamento mai realizzato o, piuttosto, all’isolato residuo di un precedente ordinamento. La numerazione è solo parziale e spesso ripetitiva, con alcune carte non numerate ed alcuni numeri ripetuti due volte. La compilazione si arresta all’anno 1789 e la maggioranza delle carte riguarda Battista Grimaldi q.Andrea e le sue due figlie M. Benedetta e M. Teresa. Sul fronte delle filze compaiono delle lettere alfabetiche dalla A alla G, un segno formato come da due coppie di linee parallele perpendicolari e un numero progressivo dal 43 al 48, più un’ultima filza con una doppia CC, il segno predetto ed il numero 10. Sia le lettere 206 Archivi Grimaldi che i numeri seguono la medesima progressione e ripetono la medesima successione dei pezzi che non si attiene né ad un ordine cronologico, né ad una sistemazione tematica. La certezza dell’originalità della composizione di questi pezzi non ha consentito alcuna modificazione alla loro disposizione interna ed al loro ordine sequenziale anche se non appare chiaro il criterio che venne adottato quando furono composti. Tutte le filze sono prive di indice. 192 1589 - 1785 «A. 42». Conti, colonne, inventari di beni. Casa di Voltaggio, interessi nell’Ovadese. Appalto per il restauro del palazzo in Castelletto (1697). Casa di Genova, arredamento. Matrimonio di Settimia Spinola di Stefano q.Carlo e di M. Caterina Doria, con Battista Grimaldi di Andrea. Filza di 38 fasce. 193 1691 - 1787 «B. 43». Conti, ricevute, fedecommessi Spinola e Oliva, questioni per assegnazioni e recuperi di doti. Feudo di Rocca Grimalda. Dote di Artemisia Grimaldi di Battista q.Andrea, che sposa Giacomo Spinola di Giovanni Francesco, e dote della sorella M. Caterina moglie di Alessandro Doria di Giovanni Maria. Diverse carte con notizie di interesse anche per la famiglia da Passano. Filza di 19 fasce. 194 1664 - 1788 «C. 44». Procure diverse. Moltiplico di Battista Grimaldi q.Gerolamo. Ricevute per la celebrazione di messe. Pagamento di censi, rendite e legati. Inventario con valutazione degli arredi della casa di Voltaggio. Filza di 22 fasce. 195 1751 - 1788 «D. 45». Ordini, ricevute, conti, procure, lettere anche da Parigi, tutto relativo all’amministrazione patrimoniale di M. Teresa Grimaldi, moglie di Giovanni Andrea Spinola q.Giovanni Battista. Filza di 4 fasce. Carte Grimaldi Oliva 207 196 1626 - 1788 «E. 46». Conti e ricevute del sarto, di «cioccolatte» e di diverse altre uscite di cassa per spese personali, domestiche ed alcune anche di carattere finanziario disposte da Battista Grimaldi q.Andrea e dalle figlie M. Benedetta e M. Teresa. Filza di 16 fasce, 197 1721 - 1787 «F. 47». Legati e ricevute per la celebrazione di messe. Scritture riguardanti la casa di Voltaggio nella contrada de Ferrari. Numerose procure in favore del reverendo Niccolò Allegrini, amministratore generale della famiglia Grimaldi. Conti, confessioni di debiti, legati ereditari. Filza di 25 fasce, 198 1589 - 1786 «G. 48». Procure, lettere, confessioni di debiti, ricevute di pagamento, vendite, testamenti. Locazioni in Voltaggio. Opera pia Zolla. Feudo di Rocca Grimalda. Spese per il matrimonio di M. Teresa Grimaldi di Battista q.Andrea con Giovanni Andrea Spinola q.Giovanni Stefano (1773). Filza di 47 fasce. 199 1760 - 1788 «CC. Carte diverse segnate per inutili. 10». Minute e appunti di conti, lettere, contratti, testamenti, confessioni di debiti. Materiale originariamente non inserito nella composizione delle 7 filze precedenti, tutto afferente alle sorelle M. Benedetta e M. Teresa Grimaldi. Filza di 56 fasce. Scritture contabili 200 1607 - 1775 Documenti giustificativi delle uscite di cassa del conto personale dei seguenti Grimaldi, conti di Rocca Grimalda: Andrea q.Pasquale 208 Archivi Grimaldi (1607), Battista q.Andrea (1647-1699), Andrea q.Battista (1714-1749), Battista q.Andrea q.Battista (1750-1775). Busta di 4 fasce, in cui si sono riunite 3 piccole filze originali. 201 ' 1700 - 1739 Documenti giustificativi delle uscite di cassa disposte da Andrea Grimaldi q.Battista per spese personali e di piccola manutenzione immobiliare. Busta di 522 cc. 202 1740 - 1779 Documenti giustificativi delle uscite di cassa disposte da Battista Grimaldi jr. per spese personali e di piccola manutenzione immobiliare. Spese per il matrimonio della figlia M. Benedetta con Giovanni Battista Grimaldi di Pier Francesco jr. (1769). Mancano gli anni 1760-1761. Busta di 382 cc. 203 1751 - 1773 Libri giornali delle entrate e uscite di Battista Grimaldi q.Andrea jr. Le uscite sono disposte per spese personali e domestiche. Si conservano gli anni 1751-1760 e 1770-1773. Regg. n. 5 di 28, 26, 24, 24, 24 cc., tutti mm. 305x220. 204 1760 - 1778 Documenti giustificativi delle uscite di cassa per le spese domestiche e personali di Battista Grimaldi q.Andrea. Filza di 12 fasce. 205 1765 - 1771 «Conto delli redditi Gazali». Partitari delle entrate e uscite dell’amministrazione di varie proprietà agricole nella zona di Voltaggio appartenenti al fedecommesso della famiglia Gazale, al quale partecipava anche Battista Grimaldi q.Andrea jr. Regg. n. 1 di 44, 28, 28, 28, 18, 20, 10 cc., tutti mm. 295x215. Carte Grimaldi Oliva 209 206 1765 - 1773 «MDCCLXV». Libro mastro delle entrate e uscite dell’amministrazione del lascito ereditario di Settimio Serra q.Giovanni Pietro gestito dai fratelli Battista e Niccolò Grimaldi q.Andrea jr. Reg. di 192 cc., mm. 360x260, con rubrica. 207 1778 - 1785 «Filza di conti diversi. 1778 in 1785». Documenti giustificativi delle uscite di cassa per le spese personali di M. Benedetta Grimaldi. Filza dì 132 cc. 208 1778 - 1788 «1788. Conti dati dal reverendo Niccolò Allegrini». Rendiconti generali degli esercizi annuali dell’amministrazione del patrimonio di M. Benedetta Grimaldi, compilati dal prete Niccolò Allegrini, suo «procuratore a moneta fuori banco»: attività finanziaria, rendite, incassi di pigioni relative ai beni ereditati dal padre. Filza di 26 fasce. 209 1783 - 1788 «Filza di Lilla Grimaldi. Conti e ricevute particolari. Maria Benedetta Grimaldi 1786 in 1788». Documenti giustificativi delle uscite di cassa per le spese di M. Benedetta Grimaldi. Filza di 312 cc. 210 1788 - 1794 «Libro di esigenze in S. Giorgio per conto della magnifica Maria Benedetta Grimaldi Grimaldi. 1788 sino 1794». Libro giornale parziale delle entrate e uscite di M. Benedetta Grimaldi di Battista q.Andrea jr., moglie di Giovanni Battista Grimaldi jr., in rapporto ai suoi investimenti nelle Compere del banco di S. Giorgio. Reg. di 120 cc., mm. 265x190. 210 Archivi Grimaldi 211 ' 1802 - 1817 «M.B.G.G. Bilancio». Bilanci patrimoniali di M. Benedetta Grimaldi q.Battista, moglie di Giovanni Battista Grimaldi jr. Si conservano gli anni 1802-1809, 1812 e 1817. Busta di 10 fasce, 212 1803 - 1817 «M. Benedetta Grimaldi Grimaldi. Conti di scrittura 1803 in 18..». Documenti e atti giustificativi delle entrate e uscite per la gestione patrimoniale di M. Benedetta Grimaldi. Filza di 415 fasce, 213 1803 - 1818 «M. Benedetta Grimaldi Grimaldi. Conti particolari 1805 in 1818». Rendiconti mensili delle spese personali di M. Benedetta Grimaldi. Filza dì 202 fasce. 214 1803 - 1819 1. Rendiconti generali degli esercizi annuali dell’amministrazione del patrimonio di M. Benedetta Grimaldi. 1803-1819. 2. Documenti giustificativi delle uscite di cassa per le spese domestiche e personali di M. Benedetta Grimaldi, dimorante in Roma. 1808-1818. Filza di 2 fasce. 215 1804 - 1806 «1804. Impiego Caprara». Libro mastro e documenti giustificativi delle entrate e uscite della deputazione dei creditori del prestito Carlo Caprara di Bologna, a cura di Stefano de Mari, Paolo Gerolamo IV Pallavicini e Bernardo Pallavicini. La maggior creditrice è M. Benedetta Grimaldi, suocera di Paolo Gerolamo IV. Reg. di 30 ce., mm. 310x225, con rubrica. Fase. 1 di 32 ce. sciolte. 216 1816 - 1834 Libro giornale parziale delle entrate e uscite di cassa disposte da Angela Grimaldi Landi, dimorante in Genova, in nome e per conto della madre M. Benedetta Grimaldi, dimorante in Roma. Reg. di 24 ce., mm. 235x115. Carte Grimaldi Oliva 211 217 1 8 1 8 -1 8 1 9 «M. Benedetta Grimaldi Grimaldi. Conti di scrittura 1818 in 18..». Documenti e atti giustificativi delle entrate e uscite per la gestione patrimoniale di M. Benedetta Grimaldi. Filza di 60 fasce. 218 1818 - 1819 «Signora Maria Benedetta Grimaldi Grimaldi. Boradore. 1818». Brogliaccio del libro giornale generale delle entrate e uscite di M. Benedetta Grimaldi, moglie di Giovanni Battista Grimaldi jr. Reg. di 22 cc., mm. 310x220. Corrispondenza 219 1741 - 1778 Lettere ricevute da Battista Grimaldi jr. provenienti dalle seguenti località: da Torino (1741-1778), inviate da Giovanni Battista Barleris (1741-1756), Giulio Cesare Baralis (1756-1778), Niccolò Allegrini (1758), Ascanio Sobrero (1767-1774), Michele Prasca (1773-1778) e altri corrispondenti diversi; da Roma (1765-1788), anche per il fratello Niccolò, inviate da Carlo Bassi (1765-1781) e Serafino Figari (1785-1786); da Milano (1767-1786), anche per il fratello Niccolò, inviate da Carlo Antonio Foglia (1767-1782), Pietro Antonio Schira (1781-1786) e Giulio Cesare Busti (1782-1786). Cassetta di 11 fascc. 220 1756 - 1778 Lettere ricevute da Andrea Grimaldi jr. e dal figlio Battista, inviate da Parigi da Niccolò Verzura ed Ottavio Giambone (1756-1766) e lettere ricevute da Battista Grimaldi jr., inviate da Ottavio Giambone da Parigi (1767-1778). 221 1760 - 1788 Lettere ricevute da: 1. Niccolò Grimaldi q.Andrea, o dal suo procuratore Niccolò Allegrini, inviate da Ottavio Giambone e Niccolò Verzura da Parigi (1761- 1788). 212 Archivi Grimaldi 2. Battista e Niccolò Grimaldi q.Andrea, congiuntamente e non, inviate da Ignazio Testori e Carlo Francesco de Ferrari da Venezia (1760- 1785). Busta di 3 fasce. 222 1778 - 1794 Lettere ricevute da M. Benedetta Grimaldi, inviate da Parigi da Ottavio Giambone (1778-1791) e da Francesco M. Piccaluga (1793-1794). Filza di 2 fasce. 223 1781 - 1814 Lettere ricevute da M. Benedetta Grimaldi, o dai suoi procuratori in Genova, inviate da Giulio Cesare Busti (Milano, 1781-1797), Giuseppe M. Durazzo (1801-1813), Marianna Figari (Roma, 1811-1814), Angelo de Martini (1797-1801), diversi (1797-1799). Busta di 5 fasce. 224 1801 - 1815 Lettere ricevute da M. Benedetta Grimaldi dimorante in Firenze e Roma, inviate da Genova da Emanuele Ramorino (1801-1804, 1808- 1810, 1812, 1815). 225 1588 - 1593 «MDLXXXVIII». Copialettere di Pasquale Grimaldi q.Battista q.Gerolamo. Reg. dì 240 fasce., mm. 355x260. INDICE DEI CORRISPONDENTI Adorno Gabriele (Milano, 1588- 1592); Adorno Gerolamo (Silvano, 1592); Amorini Alessandro e Giulio Cesare (Bologna, 1588-1591); Arnaldo Antonio (Rocca, 1589). Bestagno e Magiolo (Granada, 1592- 1593). Cambi Annibaie (Madrid, 1591- 1592); Cambi e Veluti, Percival e Carlo (Lisbona, 1593); Capponi Luigi, erede di (Firenze, 1588-1589); Cattaneo Ottavio (Avellino, Napoli, 1589, 1592); Cellole Troiano (Napoli, 1588); Cigala Gio Francesco (Milano, 1588-1589); Cigala Giorgio (Milano, 1592). Doria Giulio (Napoli, 1589-1593); Doria Niccolò (Madrid, 1590-1593); Doria e Grimaldi Niccolò e Agostino (Madrid, 1588-1590). Ferrando Antonio (Rocca, 1589- 1593); Fornari Michele (Rocca, 1591- 1593); Franchi (de) Stefano (Piacenza, 1591). Gandolfo Accellino (Porto, 1589- 1593); Gentile e Pinelli (Roma, 1589); Grimaldi Agostino (Piacenza, 1589- 1590); Grimaldi Gerolamo (Milano, Napoli, 1588-1589); Grimaldi Orazio (Napoli, 1590-1593); Grimaldi e Doria, Agostino e Niccolò (Madrid, 1588-1590). lacobini Benedetto (Lucca, 1589); Invrea Gio Battista (Piacenza, 1593). Marino Gio Gerolamo (Milano, 1591); Martignoni Giuseppe (Milano, 1589- 1592); Massa Gerolamo (Manfredonia, Napoli, 1588-1592); Massari Bartolomeo (Rocca, 1589-1593); Morchio Lorenzo (Siviglia, 1593). Nobili (de) Ottavio (Lucca, 1589). Odino Sebastiano (Ovada, 1589). Pallavicini Damiano e Francesco (Napoli, 1588-1593); Pallavicinì e Pinelli, Damiano e Tomaso (Napoli, 1588- 1592); Pappalardo Giacomo (Casale, 1592); Pinelli Castellino (Roma, 1589- 1593); Pinelli e Gentile (Roma, 1589); Pinelli e Pallavicini, Tomaso e Damiano (Napoli, 1588-1592). Riccardi Giacomo, presidente Senato (Milano, 1588, 1590); Robuto Giacomo (Gavi, 1592); Rocca, podestà della (Rocca, 1588-1592); Rosso e Scaglia, Gio Battista e Gio Francesco (Granada, 1590). Scaglia Gio Francesco (Granada, 1589-1593); Scaglia e Rosso, Gio Francesco e Gio Battista (Granada, 1590); Scappi, eredi (Bologna, 1591-1593); Spinola Agostino (Piacenza, 1590); Spinola Giacomo M. (1589); Spinola Leonardo (Milano, 1588-1590); Spinola Virginia (Milano, 1588). Theodoro Pietro Paolo (Napoli, 1588); Trotti Ludovico (Rocca, 1591); Trotti Sforza (Alessandria, 1591). Lercari Sebastiano (Lisbona, 1588-1592). Veluti e Cambi, Carlo e Percival (Lisbona, 1593); Veneroso Bartolomeo Magiolo e Bestagno (Granada, 1592- (Granada, 1592). 1593); Marengo Cesare (Novi, 1592); Mari (de) Gio Battista (Napoli, 1591); Zena Carlo (Palermo, 1591). C a r t e d e l f e u d o d i R occa G r im a l d a in v a l D’O r b a 226 1664 - 1778 Lettere ricevute dai Grimaldi, conti di Rocca in vai d’Orba, inviate da Rocca Grimalda prevalentemente dai loro agenti, nei seguenti anni: 1664, 1669-1678, 1681-1686, 1689, 1691, 1694, 1696-1699, 1708-1711, 1716-1730, 1735-1739, 1752-1753, 1774-1778. Lettere ricevute dai Grimaldi, conti di Rocca in vai d’Orba, inviate da Rocca Grimalda prevalentemente dai loro agenti. «Primus», «Secundus», «Tertius», «Quartus». Copia, in quattro volumi, degli atti della causa criminale per l’omicidio di alcune persone di Rocca Grimalda, perpetrato e compiuto da abitanti del feudo per osteggiare il pagamento di tasse. Il processo si svolge in Milano innanzi al conte Carlo Borromeo Arese, commissario plenipotenziario imperiale ed al suo cancelliere, che autentica la copia. Regg. 4: n. 228 cc. 487, n. 229 cc. 496, n. 230 cc. 264, n. 231 cc. 525. Tutti mm. 280x190. Le seguenti unità inventariali contengono scritture sciolte e registri tutti afferenti all’amministrazione del feudo della Rocca in vai d’Orba. La mancanza di tracce di segnature originali, la provenienza certamente diversa ma non individuabile, la sommarietà testuale di non poche di queste carte hanno fatto preferire la conservazione della disposizione in cui si sono trovate, benché artificiosa e superficiale, piuttosto che tentare una sistemazione più organicamente coerente col resto dell’archivio della famiglia che non avrebbe dato risultati soddisfacenti. La disposizione che si è mantenuta e precisata anche nella condizionatura dei pezzi, segue l’ordine cronologico, ma si è cercato di presentare ugualmente una descrizione del materiale riunito in ciascuno di essi perché, bene o male, coerente con una certa continuità di «pratiche» e di «cause» che si susseguono per tutto il periodo compreso negli estremi. 227 1780 - 1820 228-231 1722 - 1724 Carte Grimaldi Oliva 215 232 1438 - 1556 Registro di copie di scritture (1440-1572) dei Trotti, precedenti alla vendita del feudo sino alla vendita stessa. Questioni per la primogenitura interne alla famiglia Trotti: atti della causa tra Giovanni Paolo e Antonio Trotti con testimonianze (1516-1556). Busta di 62 fasce. 233 1538 - 1591 Prosegue la causa tra i cugini Trotti, deposizioni, memorie, attestazioni. Testamento di Gerolamo Grimaldi q.Giorgio (1550). Causa di Giovanni Giacomo Trotti contro Bartolomeo Rottario e sua moglie Bianca Trotti (1551). Registro di copie di scritture («N. 1», 1570-1591. 100 cc„ mm. 320x235). Busta di 44 fasce. 234 1570 - 1622 Registro con copie di scritture («N. 2», 1570-1622. 80 ec„ mm. 350x255). Vendita del feudo da parte dei Trotti a Pasquale Grimaldi. Testamento di Battista Grimaldi q,Gerolamo (1580), di Pasquale Grimaldi q.Battista (1594), di Mariettina Spinola Grimaldi (1595). Tentativi dei discendenti Trotti di recuperare il feudo (1602). Busta di 56 fasce. 235-236 sec. XVI - XVII Scritture relative alla causa Trotti-Grimaldi per il possesso di Rocca in vai d’Orba, senza data, né segnature di sorta. Memorie, copie di atti, appunti, relazioni, deposizioni: documentazione tutta molto frammentaria e non più riordinabile con certezza. Si è sistemato il materiale secondo l’antichità della scrittura e la tipologia degl’atti. Buste n. 2 di 42 e 34 fasce. 237 1622 - 1741 Registro di copie di scritture («N. 8», 1622-1741. 392 ce„ mm. 315x220). Deposizioni in favore di Battista Grimaldi (1623). Testamento di Giulia q.Agostino Lomellini in Grimaldi (1626), di Artemisia Spinola Grimaldi (1628), di Eleonora q. Pasquale Grimaldi in Spinola (1640), di Pasquale Grimaldi q.Andrea (1643). Numeroso materiale a stampa relativo alla causa intentata dai Trotti avanti il senato di Milano per il recupero del feudo. Busta di 40 fasce. 216 Archivi Grimaldi 238 1651 - 1722 Deliberazioni della Comunità di Rocca in vai d’Orba (1660-1664). Prosecuzione della causa tra Battista Grimaldi e Giovanni Paolo Rottario Trotti (1684). Estratti di delibere della Comunità di Rocca in vai d’Orba (1707-1713). Cappellanie. Appunti su diverse questioni relative a Rocca e di minute di lettere indirizzate all’inviato della Repubblica a Vienna, Clemente Doria (1717-1722). Quattro copie di un libretto di risposte di Battista Grimaldi ad affermazioni dei Trotti, ritenute false (1717). Busta di 42 fasce. 239 1723 - 1742 Scritture prodotte davanti al senato di Milano relative alla causa tra la Comunità di Rocca in vai d’Orba ed il conte Andrea Grimaldi per prestiti non restituiti e per corrispondenti imposizioni fiscali ritenute inique. Busta di 4 regg.: cc. 220, mm. 350x225; ce. 264, mm. 275x200; cc. 80, mm. 275x195; cc. 194, rum. 300x205. 240 1743 - 1791 Testimonianze, memorie e relazioni sulla causa vertente tra la Comunità di Rocca in vai d’Orba e Andrea Grimaldi. Colonna di Gerolamo Grimaldi q.Giorgio. Scartafacci annuali della contabilità di Rocca dal 1762 al 1778: minutari della gestione del feudo. Testamento di Andrea Grimaldi q.Battista (1746), di Benedetta Doria q.Niccolò in Grimaldi (1761). Fedecommesso istituito da Giovanni Battista q.Gerolamo (1791). Busta dì 34 fasce. 241 1791 - 1851 Causa tra le sorelle M. Benedetta Grimaldi Grimaldi e M. Antonia Grimaldi Serra per il possesso del feudo di Rocca in vai d’Orba (1792). Attribuzione a M. Benedetta Grimaldi di tutti i beni di Rocca (1797). Scioglimento del fedecommesso Grimaldi (1802). Locazioni di terreni ed immobili in Rocca. Nuova causa per la primogenitura ed il corrispondente possesso dei beni di Rocca (1844-1851). Busta di 26 fasce. Grimaldi Oliva Gio Francesco f 1594 Gerolamo Gio Francesco Gerolamo n, 1651 Gio Francesco Teresa----- ------matrimonio Gerolamo 1 1550 Battista 1 1581 Pasquale 1 1595 Andrea n. 1589 11657 Andrea (gesuita) Orazio Andrea 1 1755 Battista 1 1704 Gio Agostino n. 1675 _ Gio Agostino 1 1791 M. Antonia n, 1758 sposa Pasquale Serra Niccolò 1 1790 M. Teresa sposa Andrea Spinola nel 1773 Battista 1746-1778 M. Benedetta sposa Gio Battista Grimaldi nel 1769 S c h e d e b io g r a f ic h e d i a l c u n i G r im a l d i O l iva A n d r ea senior - f. di P a sq u a l e I. N. 26 aprile 1589. Sp. Artemisia Spinola di Gio Battista il 18 gennaio 1615 e Maria Borzone di Antonio nel 1631. A n d r ea jr. - f. di B a t t is t a II. Sp. M. Benedetta Doria (test. 25 settembre 1761). Test. 26 gennaio 1746. f ottobre 1755. B a t t is ta I - f. di G ero lam o I. Sp. Mariettina Spinola di Pasquale (viva nel 1580). Test. 4 giugno 1580 in notaio Leonardo Chiavari, f 26 febbraio 1581. B a t t is ta II - f. di A n d r ea senior. N. 25 giugno 1627, primogenito. Sp. M. Gerolama Serra, f 5 febbraio 1704. B a t t is ta III - f. di A n d r ea jr. Sp. Settimia Spinola di Stefano il 4 febbraio 1746. f 28 aprile 1778. M. B en e d e t t a (Lilla) - f. di B a t t is t a III. Sp. Gio Battista Grimaldi jr. il 7 agosto 1769, porta in dote Rocca Grimalda e unisce i rami Grimaldi Oliva e Grimaldi Granada. Genera quattro femmine, f 4 gennaio 1819 a Roma. G ero lam o I - f. di G io r g io . Sp. Luchinetta Doria (ancora viva nel 1550). Test. 1 aprile 1550. G ero lam o III - f. di Gio F ran c e sco q.GeroIamo II. N . 22 marzo 1651. Sp. M. Teresa de Mari di Stefano. Vive nel palazzo di Castelletto. G io va n n i A g o st in o - f. di B a t t is ta II. Battezzato il 10 luglio 1675. G io v a n n i A g o st in o - f. di A n d r ea jr., terzogenito. Sp. Teresa Grimaldi, principessa di Gerace, nel 1754. f 7 gennaio 1791. G io v a n n i F ran c e sco - f. di B a t t is t a I, primogenito. Sp. M. Lelia Spinola il 23 novembre 1585. Duca di Terranova, f 23 febbraio 1594. N iccolò - f. di Andrea jr., secondogenito. S.p. t 20 giugno 1790. P asquale I - f. di B a t t is ta I, secondogenito. Sp. Giulia Lomellini di Agostino il 22 marzo 1578 (test. 11 aprile 1626). Test. 1594. f 27 giugno 1595. P asq ual e II - f. di A n d r ea senior. Genera solo femmine ed un maschio, gesuita: il ramo si estingue. | giugno 1657. CARTE DELLA FAMIGLIA GENTILE Le carte Gentile sono giunte nel complesso Pallavicini in seguito al matrimonio di Marina (in realtà Maria Caterina) Grimaldi figlia di Giovanni Battista jr. e di Lilla Grimaldi, con Cesare Gentile figlio di Pietro. L’unione non ha discendenti diretti e Marina, restata vedova nel 1835, lascia erede universale (1837) la sorella Maddalena (Manin), moglie di Paolo Gerolamo IV Pallavicini. Nello stesso anno muore anche un’altra delle quattro sorelle Grimaldi figlie di Giovanni Battista jr., Maria Teresa, moglie in seconde nozze di Giovanni Carlo Serra q.Domenico, anch’essa senza prole ed anch’essa testata in favore della sorella Manin. Questo insieme di carte è composto essenzialmente da due gruppi di scritture: uno, più omogeneo e compatto, relativo ai beni in Sestri Levante che forma una vera e propria serie, l’altro, piuttosto effimero e discontinuo, costituito da documentazione varia relativa ad alcuni Gentile e, soprattutto, a Cesare ed alla moglie Marina. Il materiale di questa seconda parte è interamente databile tra la fine del Settecento e la metà dell’Ottocento. Vi sono in prevalenza conti per spese personali come articoli di vestiario e dolciumi, per materiale e spese per viaggi, come cavalli e locande, ed anche per alcune piccole manutenzioni domestiche. Le numerose lettere di familiari, tra marito e moglie e tra le sorelle, forniscono un interessante esempio di quel mutamento, che è stato già segnalato nel primo volume di quest’inventario ', nella sensibilità e nella profondità degli affetti che si registra al passaggio tra il XVIII ed il X IX secolo non solo nelle arti, ma anche nei comportamenti degli individui. Mentre il materiale relativo a Sestri Levante venne riunito assieme all’altro di pari oggetto, di provenienza Durazzo ed a quello Grimaldi, le scritture familiari vennero abbandonate e non unificate alle carte Pallavicini. Si deve lamentare, però, che se nel primo caso ci si è trovati nella difficoltà di distinguere le carte di Sestri Gentile dalle altre, nel secondo caso l’abbandono fu reale e poco ci è restato di quanto sicuramente dovette comporre in origine quell’insieme. Le carte relative alla famiglia sono state poste prima di quelle relative a Sestri Levante perché consentono di individuare meglio i personaggi che poi si ritrovano nelle carte di Sestri e perché, comunque, pare vi sia una precdenza gerarchica della famiglia rispetto al bene. 1 Cfr. Gli a rch iv i... cit., p. 43. A r c h iv io d e l la fa m ig l ia Carte d’amministrazione 1608 - 1814 Procure, crediti e debiti, assegnazioni dotali, testamenti, privilegi, indulgenze e grazie concesse dal Papa. Partecipazione a colonne di San Giorgio, beni in Campegli, ville in Quarto e Sturla. Inventari di quadri e arredi. Alcune carte con notizie di interesse anche per la famiglia Spinola (1608). Busta di 28 fasce. 2 1715; - 1716 Decisione dei giudici di appello in Genova in merito a questioni sorte per la successione nel diritto di primogenitura Gentile. Reg, di 104 pp-, a stampa (Genova 1716, «Apud Antonìum Scionicum») mm. 315x220. 3 1719 - 1722 Fedecommesso di Benedetto Gentile: questioni giudiziarie attorno al diritto di partecipazione da parte di alcuni membri della famiglia Gentile. Reg. di 140 pp., a stampa, mm. 300x215- 4 1729 Feudo di Tagliolo Monferrato: atti della causa tra i Gentile e la locale Comunità per ragioni fiscali. Reg. di 148 pp., a stampa, mm. 285x200. 5 1815 - 1836 Debiti e crediti, ricevute di pagamento, assegnazioni dotali, privilegi, indulgenze e grazie concesse dal Papa. Atti di compravendita di vari immobili in Genova. Busta di 25 fascc. Carte Gentile 221 6 1826 - 1839 «Filza della Fondazione del fu Antonio Gentile q.Marco q.Gaspare». 1829-1838 (filza di 195 fasce.). «Filza della Fondazione del fu Benedetto Gentile q.Giovanni». 1829- 1837 (filza di 24 fasce.). «Filza della Fondazione del fu Niccolò Gentile fu Filippo». 1828-1839 (filza di 39 fasce.). «Filza della Fondazione del fu Pietro Gentile q.Oberto in maritazione e monacazione». 1831-1836 (filza di 39 fasce.). «Filza della Fondazione del fu Pietro Gentile q.Oberto in vitto». 1827- 1839 (filza di 34 fasce.). «Filza della Fondazione del fu Gaspare Gentile q.Antonio».-1828-1838 (filza di 28 fasce.). Relazioni, bilanci, deliberazioni e carte varie degli amministratori dei cinque fedecommessi («fondazioni») Gentile: Pietro q.Oberto, Niccolò q.Filippo, Antonio q.Marco q.Gaspare, Benedetto q.Giovanni, Gaspare. I capitali costitutivi dei cinque fedecommessi sono totalmente investiti nel «debito pubblico perpetuo» di Torino. Busta di 6 filze p er un complesso di 359 fasce. «Libro di scrittura dell’amministrazione di diverse fondazioni Gentile ». Libro mastro delle entrate e uscite dell’amministrazione di cinque fedecommessi (fondazioni) Gentile, tenuto da Cesare Gentile in qualità di cassiere delle stesse. Reg. di 290 cc., mm. 360x260, con rubrica. Memorie e minute di contratti di locazione; contratti di vendita e cessioni di beni e di crediti, donazioni. Estimi, quietanze, minute di elenchi di beni e di debitori, cappellanie. Copie di sentenze ed atti di causa. Copie di scritture contabili elementari e carte contabili e giudiziarie relative al fallimento di Luca Gentile, fratello di Cesare (1811- 7 1832 - 1833 8 1811 - 1837 1 8 1 4 ) . 222 Archìvi Grimaldi Scritture contabili 9 1793 - 1837 Documenti giustificativi delle uscite di cassa disposte da Cesare Gentile e da sua moglie Marina Grimaldi per spese personali. Un fascicolo di scritture analoghe prive di data. Busta di 4 fasce. 10 1796 - 1836 Documenti giustificativi delle uscite di cassa disposte da Marina Gentile Grimaldi per spese personali relative prevalentemente ad alimentari, generi di abbigliamento e gioielli. Si conservano gli anni 1796-1797, 1800-1836: fascicolo unico per gli anni 1796-1797 e 1800-1821, fascicoli annuali dal 1822. Busta di 19 fasce. 11-12 1796 - 1838 Scritture elementari di cassa per la gestione patrimoniale e domestica di Marina Grimaldi Gentile. Stati patrimoniali e rendiconti di singole agenzie. Giornali di cassa di Marina Grimaldi Gentile dal 1831 al 1832. Scadenzario del 1837. Descrizione delle terre possedute e amministrate dalle due agenzie di Santa Margherita di Fossalupara e di Massasco. Memorie di registrazioni, note di debitori, elenchi di affittuari, elenchi di beni immobili in Sturla, Quarto, Quinto, Nervi, Genova. Scritture, spesso senza data, relative all’amministrazione del patrimonio Gentile nel suo complesso ed a quello specifico di Cesare Gentile e sua moglie Marina Grimaldi. Memorie e appunti sulla famiglia. Buste n. 2 di complessivi 25 fasce. 13 1812 - 1837 «Filza di conti e ricevute diverse. MGG». Documenti giustificativi delle uscite di cassa disposte da Marina Gentile Grimaldi per spese domestiche e personali. Sono comprese anche ricevute di pagamento di contribuzioni dirette. Filza originale di 317 fasce. Carte Gentile 223 14 1814 - 1837 «Filza I di scrittura. MGG». Documenti e atti giustificativi delle entrate e uscite effettuate da Marina Gentile Grimaldi per la gestione patrimoniale. Filza di 333 fasce. Corrispondenza Lettere ricevute 15 1807 - 1837 Lettere ricevute da Cesare Gentile q.Pietro e da sua moglie Marina Grimaldi, inviate dai seguenti mittenti: Biagio Reverdito, agente, da Massasco (1815-1827); Emanuele Battilana, agente, da Santa Margherita e Riva Trigoso (1821-1825); Pietro Agnese, agente, da Santa Margherita (1832); da corrispondenti diversi (1807-1837). Cassetta di J> fasce. 16 1809 - 1838 Lettere ricevute da Cesare Gentile q.Pietro e da sua moglie Marina Grimaldi, inviate da diversi mittenti. Cassetta di 66 fasce. 17 1815 - 1838 Lettere ricevute da Marina Grimaldi Gentile e dal suo amministratore Giovanni Battista Doppio, inviate da Giacomo Solari (Chiavari, 1828- 1836), Giovanni Battista Denobili (Santa Margherita, 1829), Angelo Ferro (Santa Margherita, 1835-1836), diversi corrispondenti (1815- 1829). Busta di 4 fasce. 18 1830 - 1834 Filza di lettere ricevute da Marina Grimaldi Gentile e dal suo amministratore Giovanni Battista Doppio, inviate da Pietro Agnese, agente di Santa Margherita. 224 Archivi Grimaldi Copialettere in partenza 19 1805 - 1828 «Marina Grimaldi Gentile. Registro di lettere 1805 in 1828». Reg. di % cc,, mrn. 310x220, con rubrica. 20 1828 - 1836 «Registro di lettere MMGG 1828 in 18..». Copialettere di Marina Grimaldi Gentile per Granada e Parigi. Reg. di 180 cc., scritte solo 1-34, mm. 305x220, con rubrica. INDICE DEI CORRISPONDENTI Agnino Francesco, vescovo (Sestri Levante, 1838); Almagiar Ambrogio (Sarzana, 1827); Andre e Cottier (Parigi, 1827-1836); Antola Matteo (Chiavari, Santa Margherita, 1829-1830); Arnolfi Francesco (Chiavari, 1826). Bacigalupo Beltrando (Genova, 1850); Bacigalupo Domenico (Lavagna, 1827); Balbo Pietro (Torino, 1819); Battilana Emanuele (Santa Margherita, 1825); Bertarelli Gio Domenico (Sestri Levante, 1807); Bianchi Costantino (Genova, 1830); Bisso Emanuele (Granada, Malaga, 1806-1823); Bo Gio Battista (Sestri Levante, 1833); Bodda Carlo (Genova, 1812); Bodini Raffaele (Torino, 1829-1834); Bolasco Niccolò e Vincenzo (Roma, 1812-1813); Bolla Gerolamo (Milano, Piacenza, 1826-1832); Bono Gio Agostino (Genova, 1810); Botti Gio Battista (Chiavari, 1812); Botto Antonio (Genova, 1824); Botto Rossi Lilla (Sestri Levante, 1832-1833); Branciforte Laura (Roma, 1819); Brignole (Torino, 1818- 1828); Busoni e Goupy (Parigi, 1805). Calderon Innocenzo (Madrid, 1822); Cambiaso Emanuele (Genova, 1820); Cambiaso Gaetano (Cremeno, 1811); Camera Filippo (Genova, 1835); Camera Gio Battista (Genova, 1830); Capello Giuseppe (Genova, 1811); Carbone Bartolomeo (Genova, 1812); Carrega Giuseppe (Genova, 1832-1833); Castagnino Caterina (Chiavari, 1838); Castagnino Niccolò (Chiavari, 1827); Castelli Visconti Luigia (Milano, 1816-1824, 1828- 1837); Cattaneo Domenico (Genova, 1828); Cattaneo Stefano (Savona, 1827); Cavalieri Gio Battista (Genova, 1836); Cavasola Giuseppe (Chiavari, 1838); Cellini Pietro (Madrid, 1809); Cesana fratelli (Tunisi, 1813); Connio Luigi (Genova, 1821); Costa Luigi (Genova, 1837); Cottier e Andre (Parigi, 1827-1836); Curio Giuseppe (Genova, 1830). Degola Luigi (Genova, 1812-1814); Dellacasa Bartolomeo (Genova, 1811- 1812); Deshayes (Parigi, 1812); Dodini Raffaello (Torino, 1826); Doria Barbara (Genova, 1816); Doria Giovanni M. (Roma, 1824); Doria Giuseppe M. (Roma, 1814-1815); Doria Marcantonio (Napoli, 1812-1828); Doria Evoli (Napoli, 1826); Doria Pamphili Gio Carlo (Roma, 1818-1820); Durighello Angelo (Aleppo, 1812). Fereggiano Raffaele (Genova, 1828); Ferrari (de) Gio Battista (Milano, 1800); Ferrari (de) Pier Giovanni M. (Venezia, 1820); Ferro Angelo (Sestri Levante, 1837-1838); Figari Domizio (Roma, 1812-1814); Figari Ettore (Genova, 1829); Fornari (de) Carlo (Genova, 1817-1820). Galeffi Pier Francesco, cardinale (Roma, 1817); Galeote Giovanni (Motril, 1819); Gambero de Filippi Marina (Genova, 1837); Gandolfo Gio Cristoforo (Chiavari, 1827-1828); Gandolfo Giuseppe M. (Santa Margherita, 1828-1831, 1837-1838); Gattorno Francesco (Trieste, 1809); Gentile Luca (Genova, Parigi, Valenza, 1811-1825, 1830); Gentile Marcantonio (Genova, Sestri Levante, 1811- 1814); Gentile Pietro (Genova, 1838); Gerace, principe di (Napoli, 1827); Ghio Lazzaro (Santa Margherita, 1827); Gianelli Antonio (Chiavari, 1837); Gianelli Castiglione Domenico (Sestri Levante, 1814, 1827); Gianelli Castiglione Luigi (Sestri Levante, 1838); Goupy e Busoni 226 Archivi Grimaldi (Parigi, 1805); Gramiccia Mario (Genova, 1812); Graziarli Andrea (Genova, 1803); Grimaldi Landi Angela (Piacenza, 1814-1829); Grimaldi Pallavicini Maddalena (Genova, 1837-1838); Grimaldi Serra Teresa (Genova, 1809-1815, 1837); Guerra (de) Ambrogio (Madrid, 1810). Isola Gio Battista (Roma, 1801-1803, 1812-1820). Lambruschini Bernardo (Sestri Levante, 1825); Lambruschini Domenico (Roma, 1815); Lambruschini Vincenzo (Sestri Levante, 1817); Lanata Luigia (Chiavari, 1838); Landi Gio Battista (Piacenza, 1837-1839); Lavaggi Raffele (Genova, 1828); Lavagnino Giovanni (Genova, 1803); Laviosa Giulio (Genova, 1838); Lobero Antonio (Genova, 1823- 1824); Lombardi, sindaco (Taggia, 1823). Magnetto Paolo (Torino, 1820); Mari (de) Niccolò (Sestri Levante, 1838); Massa Benedetto (Chiavari, 1838); Monteverde Bartolomeo (Lavagna, 1838); Monti Giuseppe Teodoro (Milano, 1812, 1820); Monti Isidoro (Milano, 1834- 1837); Mutti Luigi (Genova, 1815). Navarro Mariano (Granada, 1833); Niccolini Antonio (Sestri Levante, 1829); Nicoli Clemente (Bologna, 1812); Nobili (de) Gio Battista (Santa Margherita, 1825-1827). Oliveri Giuseppe (Ginestra, 1816, 1827-1828); Oliveri Luigi (Parma, 1818); Ollandini Gaetano (Firenze, Sarzana, 1838); Oneto Antonio, Domenico, Giordano (Cadice, 1813-1826); Oneto Bartolomeo (Genova, 1835). Pacini Tomaso (Firenze, 1820, 1825); Pagano Niccolò (Marsiglia, 1830); Panchi Giacomo (Campegli, 1820); Pareto Angelo, Gio Benedetto, Luigi (Genova, 1812); Pellegrini Bernardo (Genova, 1811) ; Perasso Benedetto (Genova, 1829); Perasso e Re (Tunisi, 1810-1814); Perrando Giacomo (Sassello, 1826); Perrone Domenico (Genova, 1803); Piccaluga Francesco M. (Parigi, 1805); Pieroni Francesco (Retorbido, 1837); Pongiglione Gio Battista (Genova, 1811); Prado (del) Miguel (Malaga, 1833); Prato Gio Battista (Chiavari, 1828). Quartino Stefano M. (Voltri, 1820); Questa Domenico (Genova, 1832). Ramorino Emanuele (Genova, 1833, 1838); Re e Perasso (Tunisi, 1810-1814); Rem Picci Agostino (Roma, 1823-1830); Renati Ignazio (Milano, 1812); Revello Luigi (Massasco, 1838); Ricci Francesco (Godano, 1828); Ricciulli Benedetto (Napoli, 1812-1814); Ricciulli Gaetano (Napoli, 1812-1816); Richeri Cristoforo (Cavi, Chiavari, Santa Margherita, 1811- 1822); Richetti Niccolò (Santa Margherita, 1838); Riverdito Biagio (Massasco, 1818-1821); Rossi, conte (Vienna, 1819- 1820). Sala Giuseppe Antonio, cardinale (Roma, 1829-1831); Salviati Maria Luisa (Firenze, 1819-1820); Schuller Gio Gerolamo (Vienna, 1820); Scotti Francesco Domenico (Piacenza, 1838); Sertorio Roberto (Genova, 1825); Siccardi Gio Battista (Massasco, 1825-1826); Sivori Giuseppe (Chiavari, 1826-1829); Smitner fratelli (Vienna, 1819); Solari Giacomo (Centura, 1835); Spina Giuseppe, cardinale (Forlì, 1817); Stacchini Antonio (Genova, 1812-1814). Teba, conte di (Granada, 1807); Tiscornia Gio Battista (Lavagna, 1831); Traverso Giacomo (Genova, Granada, 1822-1836); Trevisan Gio Giacomo (Venezia, 1812); Tribone Giuseppe Francesco (Genova, 1812-1815). Valli Bartolomeo (Londra, 1815); Vanni Gaetano (Palermo, 1827-1836); Verea Francesco (Granada, 1816); Viari Luigi (Sarzana, 1837); Vinzoni Angela Gabriella (Varese, 1814-1817); Vinzoni Innocente Colomba (Varese, 1818-1828); Volpari Giovanni (Parma, 1817). A r c h iv io d e l l e p r o p r ie t à G e n t il e in S e s t r i L e v a n t e Carte d’amministrazione Nelle 17 filze originali che seguono sono riuniti atti e scritture relativi esclusivamente ai beni che la famiglia Gentile ha posseduto in Sestri Levante, o che erano amministrati dall’agenzia di Sestri Levante. La quasi totalità delle carte riguarda i passaggi di proprietà di detti beni nelle forme più consuete: vendite, assegnazioni in dote, cessioni in pagamento di debiti, successioni ereditarie. Molto numerose sono le locazioni dei terreni e degli immobili delle quali ritroviamo la documentazione prevalentemente all’interno dei fascicoli corrispondenti agli specifici beni e quasi mai isolata. Le filze furono composte sulla base di una distinzione geografica e territoriale che compare nella titolazione originale, alla quale corrisponde, il più delle volte, il nome della famiglia antica proprietaria della zona. La sequenza originale dei pezzi non rispetta l’ordine cronologio delle scritture in essi sistemate, ma procede come in un percorso ideale che ha inizio dalla località più centrale per giungere gradualmente alla più esterna. Ovviamente si è conservato intatto quell’ordine e lo si è ripristinato nei rari casi di sua sospensione. 21 1621 - 1761 «SESTRI. Nel borgo. Sulla piazza. Nel vicolo o vero Carogietto. 1». Vendite, locazioni, censi, assegnazioni in dote, cessioni in pagamento di debiti, quietanze. La maggior parte delle carte riguarda i rapporti tra la famiglia Gentile e le famiglie Rossi e de Ferrari. Filza dì 54 fasce. 22 1557 - 1754 «SESTRI. Lignone. Fossalupara. Villa o sia casa de Carievari. Morasca o sia Cuneo. Buto. Sara. Masasco. Campegli. Castiglione. Santa Margherita. 2». 228 Archivi Grimaldi Vendite, locazioni, censi, assegnazioni in dote, cessioni in pagamento di debiti, quietanze. Le carte della filza riguardano i rapporti tra la famiglia Gentile e le famiglie Adano, Musso, Naratta. Filza di 12 fasce. 23 1627 - 1734 «SESTRI. Santa Margherita. Sara. Masasco. Faccialupara. Nella villa del Ponte. Campegli. 3». Vendite, locazioni, censi, assegnazioni in dote, cessioni in pagamento di debiti, quietanze. La maggior parte delle carte riguarda i rapporti tra la famiglia Gentile e la famiglia Bernabò. Filza di 10 fasce. 24 1574 - 1761 «SESTRI. Carpena. Fossalupara. Nel territorio di Valle o sia Santa Margherita citra et ultra flumen Petornie. Nelle pianure di Valle. Al Carmelo. San Bernardino di Favarolo. 4». Vendite, locazioni, censi, assegnazioni in dote, cessioni in pagamento di debiti, quietanze. Diverse carte che riguardano i rapporti tra la famiglia Gentile e le famiglie Bertora e Bo. Filza di 1 fasce. 25 1633 - 1690 «SESTRI. Nel piano e giurisdizione. Castiglione. San Pietro di Frescati. Faccialupara. Santa Vittoria di Libiola. Nel Bargonasco. Nelle pertinenze della villa di Cardini. Nella villa di Zarello. Verizi. Ponzerone. Campegli. 5». Fascicoli di scritture che riguardano alcuni gruppi di terre, riunite per poderi, Sono per lo più vendite, locazioni, cessioni in pagamento di debiti, quietanze. Filza di 10 fasce. 26 1648 - 1761 «SESTRI. Jura contra septem communitates videlicet Migliaro, Morasca, Campegli, Casali, Masasco, Pavareto, Mezema. 6». Fascicoli di scritture che riguardano debiti delle Comunità di Massasco e Campegli con i Gentile. Filza di 6 fasce. ' Carte Gentile 229 27 1627 - 1764 «SESTRI. Campegli. Zarello. Montedomenico. Fossalupara. San Pietro di Frescate. Casareggio. Rovereto. Castiglione. Castello. Valle. Santa Vittoria. Santa Margherita. 7». Scritture che riguardano alcuni gruppi di terre, riunite per poderi. Sono per lo più vendite, locazioni, cessioni in pagamento di debiti, quietanze. Carte di interesse anche per la famiglia de Ferrari. Filza di 14 fasce. 28 1620 - 1745 «SESTRI. Nelle pianure. Nell’arena. Lignone. Fossalupara. Valle. Sara. Carmelo. Verizi. Ponzerone. Ginestra. Santa Margherita. Zarello. Campegli. 8». Incartamenti di scritture che riguardano terreni diversi nel territorio di Sestri Levante: acquisti da parte dei Gentile, addizioni d’eredità, descrizioni di danni subiti per varie cause. Filza di 13 fasce. 2 9 1621 - 1760 «SESTRI. Casa e villa de Carievari. Fossalupara. Santa Margherita. Lignone. Fogona o sia San Giovanni. Campegli. Pietracalante. Montepiù. Ponzerone. Rovereto. Valle. Cannello. Libiola. Verizi. 9». Compra vendite, permute, censi relativi a beni fondiari ed immobili siti nei territori sopra indicati. I contratti riguardano soprattutto la famiglia Scanavino ed anche le famiglie Rollero, Samengo e Savignone. Filza dì 6 fascc. 30 1646 - 1759 «SESTRI. Verso il lido del mare, nel borgo e pianure. Prope moenia Insulae. Campegli. Masasco. Fossalupara. Montedomenico. Verisi. Carpena. Villa della Maddalena, Lignone. Ragone. 10». Atti di compravendita dei beni in Sestri Levante e nei territori sopra indicati da parte della famiglia Gentile con alcune famiglie proprietarie locali: Lomellini, Maruffo, Massucco, Molinelli, Musso. Varie questioni giudiziarie relative (vedi n. 47). Filza dì 10 fascc. 230 Archivi Grimaldi 31 1660 - 1742 «SESTRI. Pietracalante. Villa del Ponte. Campegli. Masso di Castiglione. Masasco. Prato. Novano. Casarsa. 11». Vendite, locazioni, censi, assegnazioni in dote, cessioni in pagamento di debiti, quietanze. Numerose carte riguardano i rapporti tra la famiglia Gentile e le famiglie Musso e Tarchione. Filza di 8 fasce. 32 1561 - 1749 «SESTRI. Nella penisola. Lignone. Carmelo. Chiazo. Cassina San Bernardo, cassina superiore. Statale. Bargone. Tregoso. Sara. Faccialupara. Viacroce. Ginestra. Santa Vittoria. Casa de Carievari. Zarello. Villa delle fontane. Loto. 12». Incartamenti di scritture relative ai rapporti di diverse famiglie di Sestri Levante (Oliveri, Podestà, etc.) con i Gentile per debiti e passaggi di proprietà. Filza di 12 fasce. 33 1584 - 1762 «SESTRI. In agro, supra et prope Pontem. Montepiù. Campegli. Lignone. Masasco. Fossalupara. Santa Margherita. 13». Fascicoli di scritture che riguardano alcuni gruppi di terre, riunite per poderi. Sono per lo più vendite, locazioni, cessioni in pagamento di debiti, quietanze. Filza di 13 fasce. 34 1618 - 1742 «SESTRI. Nel carogieto. Fossalupara. Sara. Campegli. Masso. Montepiù. Lignone. Veriso. Santa Margherita. 14». Incartamenti di scritture relative ai rapporti di diverse famiglie di Sestri Levante (Federici, Lavaggi, etc.) con i Gentile per passaggi di proprietà di beni. Filza di 9 fasce. 35 1607 - 1754 «SESTRI. Lignone. Libiola. Casa de Carievari. Ragone. Alla fabbrica. Carmelo. Cassina inferiore. Ginestra. Vignolo. Frascati. Noano. Faccialupara. Montepiù. Campegli. 15». Carte Gentile 231 Incartamenti di scritture relative ai rapporti di diverse famiglie di Sestri Levante (Tealdi, Zenone, etc.) con i Gentile per passaggi di proprietà di beni. Filza di 4 fasce. 36 1629 - 1753 «SESTRI. Faccialupara. Lignone. Verizi. Favarolo. Santa Margherita. San Lazaro. Zarello. San Bartolomeo. Sara. 16». Cessione di beni, prevalentemente siti in Fossalupara, da parte della famiglia Vattuone a Pietro M. Gentile q.Cesare in pagamento di un debito. Alcune scritture di carattere giudiziario. Filza dì 4 fasce. 37 1449 - 1798 «SESTRI. Chiesa parocchiale di Santa Margherita. Juspatronato de signori Gentili. 17». Scritture riguardanti la famiglia Gentile. Colonna di Sisto Gentile q.Goffredo. Parrocchia di Santa Margherita, locazioni di terre spettanti alla chiesa, nota dei suoi beni. Filza di 13 fasce. Buste non originali 38 - 39 1501 - 1811 Carte connesse all’amministrazione dell’agenzia di Sestri Levante: minute, appunti, copie, ricevute e memorie. Scritture elementari dì cassa e carte giudiziarie attinenti a diverse questioni minute. Numerosi atti di compravendita di terreni, locazioni e censi. Crediti e debiti, cessioni in pagamento di debiti, quietanze, estimi e divisioni. Rinunce, investiture ed assegnazioni dotali. 38. 1501 - 1700 Busta di 58 fasce. 39- 1701 - 1811 Busta di 88 fasce. 40 1605 - 1789 Memorie della causa per debiti contro la famiglia Scanavino. Atti di compravendita, cessioni, locazioni, enfiteusi, testamenti, dotazione di chiese, quietanze. Controversia con la famiglia Ravaschieri per diritti 232 Archìvi Grimaldi sul fiume Gramolo (1648). Elenco dettagliato dei beni Gentile in Sestri Levante con relative provenienze (1763). Diverse carte con notizie di interesse anche per le famiglie Battilana, Bo, Bonfiglio, Brusco, Doria. Busta di 62 fascc. 41 1611 - 1812 Incartamenti di varia natura attinenti a diverse questioni relative al fiume Gramolo: relazioni, pareri legali, descrizioni di beni e di terreni, diritti ed oneri connessi all’uso delle acque. Progetti di opere di contenimento delle piene del fiume con riparazioni degli argini e divisione delle spese conseguenti. Rapporti con le famiglie Battilana, Ravaschieri e Vattuone. Filza di 98 fascc, 42 1790 - 1807 Atti di compravendita, cessioni, locazioni, enfiteusi, permute, procure, dichiarazioni di debito, atti notori. Inventari di arredi domestici. Diverse carte con notizie di interesse anche per le famiglie Battilana, Giovo, Grimaldi, Scanavino. Busta di 60 fascc. 43 1808 - 1822 Certificati catastali, atti di compravendita, cessioni, locazioni, enfiteusi, procure, dichiarazioni di debito, quietanze. Inventari di immobili di proprietà dei figli di Pietro Gentile, in «Campegli, Mosasco, Battilana, Santa Teresa, Montepiù, Bargonasco e Casarsa». Giro di cessioni (fittizie?) di numerose proprietà Gentile negli anni del fallimento della ditta «Luca Gentile e C.» tra i fratelli Gentile, M. Benedetta Grimaldi Grimaldi e la figlia Marina Grimaldi Gentile. Busta di 35 fascc. 44 1823 - 1837 Certificati catastali, estimi, atti di compravendita, cessioni, locazioni, procure, dichiarazioni di debito, quietanze, pareri legali, denunce. Diverse carte con notizie di interesse anche per le famiglie Battilana, Carrega, Gianelli, Groppallo, Niccolini, Raggio, Scanavino, Vattuone. Busta di 42 fascc. Carte Gentile 233 Atti di causa 45 1709 Atti della causa intentata dai fratelli Pietro Antonio e Giovanni Andrea Scanavino di Castiglione, Capitanato di Sestri Levante, contro Gregorio Domenico de Ferrari, per il possesso di alcuni terreni e vigne. Reg. di 122 cc., mm. 320x210. 46 1709 - 1715 «Pro fratribus Scanavinis. Beatus ille qui inteligit super egenum et pauperem» (Ps. 40,2). Registro di deposizioni testimoniali inerenti alla causa intentata dai fratelli Pietro Antonio e Giovanni Andrea Scanavino di Castiglione, Capitanato di Sestri Levante, contro Gregorio Domenico de Ferrari, per il possesso di alcuni terreni e vigne. Reg. di 315 cc., mm. 320x230. 47 1661 - 1701 Atti giudiziari relativi ad alcune cause sorte attorno ai beni acquistati dai Gentile nei detti anni (vedi n. 30). Busta di 52 fascc. Scritture contabili 48 1674 - 1792 «Monache di Sestri». Carte attinenti a diversi interessi del monastero delle Turchine in Sestri Levante: rendite, legati, vendite di terreni, lavori di ristrutturazione, progetti di nuove costruzioni con relativi disegni. Filza di 24 fascc. 49 1812 - 1834 «Agenzia di Sestri». Conti trimestrali dell’agente in Sestri Levante, estimi e consuntivi delle produzioni di bestiame, grano, olio, vino delle aziende di Santa Margherita. Filza dì 219 fascc. 234 Archivi Grimaldi Registri 50 1638 «Libro di note per Sestri di Levante cominciato in 1638». Prima nota delle uscite di cassa disposte per lavori di manutenzione a vari edifici in Sestri e in Casarza. Registrazioni solo del 10 e 11 marzo. Reg. di 30 cc., mm. 310x220. 51 1688 - 1730 «MDCLXXXVIII. Scartafaccio di Sestri. N. 3. 1688 fino al 1730». Libro mastro generale delle entrate e uscite dell’amministrazione dei beni Gentile in Sestri Levante. Reg. di 502 cc., mm. 360x265. Con rubrica. 52 1731 - 1753 «1731. Scartafaccio di Sestri. N. 4.». Libro mastro generale delle entrate e uscite dell’amministrazione dei beni Gentile in Sestri Levante. Reg. di 240 cc., mm. 345x250. 53 1798 «Stabili diversi in Sestri a Levante». Inventario analitico dei beni in Sestri Levante di proprietà di Pietro M. Gentile q.Cesare, con rispettive valutazioni fornite dai periti estimatori della municipalità. Reg. di 22 cc., mm. 345x240. 54 1812 - 1825 «Agenzia di Sestri, S. Margherita, etc.». Libro mastro delle entrate e uscite dell’agenzia di Sestri Levante tenuto dall’agente Cristoforo Richeri. Reg. di 288 cc., mm. 355x260, con rubrica. 55 1821 - 1829 «Novo libro de bestiami intavolato l’anno 1821». Registro dei movimenti di cassa per la compravendita di bestiame nell’azienda agricola di Sestri Levante di proprietà dei Gentile gestita dall’agente prò tempore Biagio Reverdito. Reg. di 144 cc., mm. 305x220, con rubrica. Carte Gentile 235 56 (1830) «Memorie in modo di pandetta» (a c. 1). Indice alfabetico, in forma di rubrica, dei beni di Sestri Levante con descrizione della loro consistenza e dei relativi titoli di possesso da parte della famiglia Gentile: di questi atti viene indicata anche la posizione nelle filze originali della serie Sestri Levante. Reg. di 112 cc„ mm, 300x210, 57 1830 - 1834 «Cassa». Libro giornale delle entrate e uscite dell’agenzia di Sestri Levante (con Lavagna e Santa Margherita) tenuto dall’agente Pietro Agnese. Reg, di 12 cc„ mm. 355x255. 58 1830 - 1834 «Libro di produzzioni. Grano, vino, olio, 1831. 32». Registro cronologico delle vendite di olio, vino e bestiame (niente grani) prodotti dalle aziende agricole facenti capo all’agenzia di Sestri Levante, a cura dell’agente Pietro Agnese. Reg. di 96 cc., mm. 360x260. Contabilità delle agenzie minori: Lavagna, Massasco, Santa Margherita. 59 1608 - 1682 Fondazione della chiesa e della parrocchia di Santa Margherita di Fossalupara (1678). Numerosi atti di compravendita di terreni, locazioni e censi. Crediti e debiti, cessioni in pagamento di debiti, quietanze, estimi e divisioni. Addizioni d’eredità, rinunce, investiture ed assegnazioni dotali. Busta di 48 fasce. 60 1775 - 1811 «Quadernetto de vini, olii delle tenute di Santa Margherita, Carmelo, Valle e Villanuova (oppure: Santa Teresa, Masasca e Campegli)». Elenchi annuali delle quantità di olio e vino prodotte nelle varie tenute facenti capo alle due agenzie di Santa Margherita e di Massasco con 236 Archivi Grimaldi l’indicazione delle relative cessioni per la vendita o il consumo diretto. Regg. n, 42 di 20-22 cc. ciascuno, tutti mm. 310x110. 61 1798 «Libro delle manifestazioni di terre e case fatte dai cittadini possidenti nel distretto della parrocchia di Santa Margherita di Fossa Lupara alla municipalità della medesima. 1798 anno 2 della R.L.», Registro catastale delle denunce dei terreni nel circondario predetto nella parrocchia di S. Margherita, Viene riportata la data della denuncia, il proprietario, la descrizione, gli estimatori ed il valore di ciascun appezzamento, Reg. di 24 cc., mm. 345x245. 62 1802 - 1837 Minute, appunti, copie, conti e memorie diverse relative all’amministrazione dell’agenzia di Santa Margherita: olio, vino, seminativi, pigioni, piccoli debiti, elenchi di consegna, ricevute. Filza di 232 fasce, 63 1812 - 1830 «Agenzia di Masasco». Conti d’amministrazione dell’agenzia di Massasco, estimi e consuntivi delle produzioni di bestiame, grano, olio, vino dei poderi di Massasco. Filza di 122 fasce., numerati 1-149, mancano i nn. 1-3, 5, 40, 42-45, 47-49, 56, 74, 100, 104-114,131,141. 64 1812 - 1836 Piccoli registri d’amministrazione delle agenzie di Sestri Levante, Massasco, e Santa Margherita: 1. «Quadro de redditi dell’agenzia di Masasco e Campegli». 1812-1819- 2. «Quadro de redditi dell’agenzia di Santa Margherita di Sestri L.». 1812-1831. 3. «Quadro delle due agenzie di Santa Margherita di Fossa Lupara e di Masasco. 1820 3 giugno». 4. «Socida dell’agenzia di Santa Margherita di Fossa Lupara e di Masasco, Campegli e Montepù». 1820-1822. 5. «Quadro del bestiame a socida nell’agenzia di Santa Margherita». 1823-1824. Carte Gentile 237 6. «Quadro del grano che consegnano li conduttori dell’agenzia di Masasco ». 1822-1823. 7. «Quadro dell’olio ricavato dall’agenzia di Masasco». 1812-1832. 8. «Quadro dell’olio ricavato dall’agenzia di Santa Margherita». 1812- 1836. 9. «Quadro della stiva da vino ed olio nelle due agenzie di Masasco e Santa Margherita». 1812. 10. «Quadro del vino ricavato dalle due agenzie di Sestri e Masasco». 1812-1833. 11. «Tariffe per vino». Regg, n. 11 di 4-6 cc, ciascuno, tutti mm. 340x240, 65 1823 - 1837 «Lavagna». Libro mastro delle entrate e uscite dell’agenzia di Lavagna. Reg. di 152 cc., scrìtte 1-81, mm. 360x255. 66 1825 - 1834 «Conduttori di S. Margherita». Partitario degli affittuari dei terreni e immobili facenti capo all’agenzia di Sestri Levante, siti anche in Lavagna, Moneglia, Santa Margherita. Reg. di 236 cc., mm. 300x215, con rubrica. 61 1825 - 1835 «Filza dell’agenzia di Lavagna». Conti d’amministrazione dell’agenzia di Lavagna, estimi e consuntivi delle produzioni di olio e vino dei poderi di Lavagna, Filza di 21 fasce., numerata 1-48, mancano ì nn. 1-6, 10-12, 14-15, 17-18, 24-35, 39-41. 68 1831 - 1834 «Conti d’amministrazione del signor Pietro Agnese agente a Santa Margherita di Sestri ...» (regg. n. 4 di 18 cc. ciascuno, mm. 450x320). «Spoglio del libro de conduttori dell’agenzie di Sestri, Masasco e di quella di Lavagna a tutti li 16 marzo 1837, epoca della morte della fu marchesa Maria Catterina Grimaldi Gentile» (reg. di 8 cc., mm. 435x305). 238 Archivi Grimaldi Partitati annuali della gestione dell’agenzia di Santa Margherita di Sestri Levante. Busta di 5 regg. 69 1800 - 1846 «Filza relativa alla casa in strada Balbi». Conti e ricevute di pagamenti per lavori di manutenzione ad alcune case in via Balbi di Genova, di proprietà prima di Giovanni Battista Porcile e dal 1823 di Giovanni Battista Doppio. Filza di 316 fasce., divisa in due partì, numerate 1-143 e 1-196, nella seconda mancano i nn. 66-86, 101, 110, 112. ARCHIVIO SPINOLA PALLAVICINI CARTE DELLA FAMIGLIA SPINOLA PALLAVICINI Per comprendere le ragioni ed i modi di aggregazione di queste carte è necessario seguire lo sviluppo delle vicende dei beni a cui si riferiscono in misura ancora maggiore del consueto e, una volta chiarito il destino dei feudi, si saranno chiarite anche le modalità di formazione e di organizzazione seriale dell’archivio Spinola Pallavicini. Battina Giustiniani q.Pietro Giuseppe, vedova di Barnaba IV Centurione Scotti, inizia ad acquistare il feudo di Montaldo il 12 maggio 1622; completa l’acquisto nel 1629 e il 4 agosto il duca di Mantova e del Monferrato, Carlo I di Gonzaga Nevers, le concede il necessario assenso. Il defunto marito di Battina era diventato marchese di Morsasco, in seguito all’acquisto del feudo e del titolo da Vincenzo I duca di Mantova e del Monferrato, il 21 luglio 1599, poco prima di morire. Il loro primogenito, Luigi, ottiene l’investitura della contea di Montaldo nel 1635, dopo aver già ricevuto quella del marchesato di Morsasco nel 1621. A Genova, questi risiede nel palazzo in Strada Nuova, comprato dai Lomellini e spesso nella villa di San Michele di Pagana, abitualmente individuata come «villa Spinola in Pomaria» Gode di numerose altre proprietà immobiliari, tra cui il palazzo Centurione in Sampierdarena, edificato dal padre sui resti di un monastero femminile abbandonato, risalente al XIII secolo, che resta alla famiglia sino al 1885. Luigi Centurione entra, inoltre, in proprietà del feudo di Fontanarossa durante la prima metà del Seicento per motivi ancora imprecisati: nel 1548 l’imperatore Carlo V aveva investito Andrea Doria di questo e di altri feudi, ma entro un secolo esso era sicuramente passato di mano se il duca di Mantova e del Monferrato Carlo II ne concede l’investitura l’i l maggio 1654 a Barnaba V Centurione, che già lo de1 II palazzo in Strada Nuova è quello oggi denominato «palazzo Podestà», costruito dal 1563 per Nicolò Lomellini e passato anni dopo a Barnaba Centurione: Rubens lo indica nel suo Palazzi di Genova come «del Signor Luigi Centurione», figlio di Barnaba. Cfr. E. P oleggi, Strada Nuova, una lottizzazione del Cinquecento a Genova, Genova 1972. 242 Archivio Spinola Pallavicini teneva. Più tardi Fontanarossa viene assegnato in dote a Giovanna Centurione che sposa Gerolamo Spinola Pallavicini nel 1657 2. Luigi Centurione ha tre figli dalla moglie Maddalena Saivago q.Enrico: Battina, poi suor M. Paola Caterina, Barnaba V e Carlo. Il primogenito Barnaba V sposa Paola Lomellini q. Giovanni Pietro mentre Carlo sposa Violante Spinola. Per evitare gli immancabili strascichi giudiziari attorno alla successione ereditaria, i due fratelli iniziano ad accordarsi su di essa ancor prima della morte del padre: nel 1650 convengono attorno ad un metodo imparziale di divisione dei beni e, quando nel 1653 muore Luigi, viene rapidamente stipulato l’atto che sancisce la divisione patrimoniale. Carlo riceve i feudi di Morsasco, Visone e Campi, Barnaba V quelli di Montaldo, Prati di Carpeneto e Fontanarossa; quasi un anno dopo il duca di Mantova e Monferrato concede le relative investiture. Pochi anni prima, quando inizia la trattativa per la divisione ereditaria, Barnaba V acquista, con i denari dotali della moglie e sempre dal duca di Mantova e del Monferrato, il feudo di Morbello col titolo di marchese. Marchese di Morbello e di Fontanarossa e conte di Montaldo, egli risiede abitualmente, come il padre, nel palazzo di Strada Nuova o nella villa di San Michele di Pagana e pare non si rechi quasi mai nei feudi. Dal suo matrimonio nascono cinque figli, ma un unico maschio, Luigi, che muore bambino e, pertanto, la discendenza è solo femminile: alla morte del padre, la maggiore delle quattro figlie, Giovanna, diviene titolare di tutti i feudi. Dobbiamo ora tornare indietro di qualche generazione fino a Barnaba IV che dalla moglie Battina aveva avuto quattro figli tra cui il predetto Luigi e la nostra Paola Maria, chiave di volta di tutta la genealogia Spinola Pallavicini. Paola Maria Centurione sposa Felice I Pallavicini, figlio di Stefano e di Maddalena Grimaldi di Gio Battista, e resta vedova il 6 dicembre 1615, gravida del futuro Felice II Pallavici2 A proposito del feudo di Fontanarossa va corretto quanto affermato da A. S i s t o , Dei feudi imperiali della famiglia Doria-Pamphilj-Landi durante il periodo napoleonico e la restaurazione, in «Bollettino storico bibliografico subalpino», XLII (1940), p. 190 e da R. U r b a n i , Gli statuti e gli ordinamenti di Fontanarossa: manoscritto di un archivio privato, in «Genova, la Liguria e l’Oltremare tra Medioevo ed Età moderna. Studi e ricerche d'archivio», IV, Genova 1981, p. 41. Entrambe affermano che Fontanarossa fu feudo dei Doria ininterrottamente dal secolo XVI sino al 1797. E, invece, inconfutabile che nel 1654 venga investito di quel feudo Barnaba IV Centurione che già lo possedeva e tutta la documentazione qui riunita relativa a questo bene permette di fissare nel 1783 il termine della signoria Centurione prima e Spinola Pallavicini dopo, su Fontanarossa che solo in quell’anno torna ad essere di un Doria. Carte Spinola Pallavicini 243 n i 3. Un anno dopo la nascita di questo figlio, Paola Maria è già nuovamente sposata: dall’unione con Tobia Spinola, figlio di Gerolamo III e di Maria Pallavicini, nasceranno due maschi e due femmine. Il maschio primogenito, Gerolamo IV Spinola, nasce nel 1625 e nel medesimo anno Felice II Pallavicini viene mandato a studiare in Germania, a Ingolstadt, dove rimase sino al 1633, quando inizia un biennio di peregrinazioni europee ed italiche, ma non genovesi, fino a quando Agostino Pallavicini, primo doge della famiglia, suo zio e tutore, non gli assegna in moglie la figlia Maria 4. Per due anni Felice II risiede in Genova, ma nel 1637, per ragioni che restano ancora poco chiare, viene bandito dalla città 5. Abita allora in varie città europee e nel feudo di Cabella, che aveva acquistato durante il breve soggiorno genovese, dove cessa di vivere il 21 agosto 1654 6. Nonostante la quasi continua assenza da Genova, la scarsa frequentazione sia della famiglia paterna che materna ed il bando dalla città, Felice II pare che mantenga sempre un buon rapporto non solo col fratellastro Gerolamo, di cui tesse gli elogi e che è possibile sia stato solidale con lui al momento del bando, ma anche verso la madre per la quale mostra una costante stima e deferenza che non appaiono di circostanza. Questa stabilità dei rapporti più intimi, pur nella lontananza e nelle indubbie difficoltà provocate dal bando, non fanno che aumentare gli interrogativi sulla 3 Nel suo testamento rogato il 3 dicembre 1615, Felice I Pallavicini q.Stefano nomina erede universale «il ventre pregnante» della moglie Paola M. Centurione. 4 Agostino Pallavicini (1577-1649) fu doge della Repubblica nel biennio 1635- 1637 e fu uno dei più significativi esponenti della corrente repubblichista anti spagnola. Sulla sua attività politica e sul suo dogato cfr. C. C o s t a n t in i , La Repubblica di Genova nell’età moderna, Torino 1978, pp. 277-282; C. B i t o s s i , Il governo dei magnifici. Patriziato e politica a Genovra fra Cinque e Seicento, Genova 1990, p. 244 e passim. Una descrizione più convenzionale del primo doge Pallavicini si trova in P.L. L e v a t i , Dogi biennali di Genova dal 1528 al 1699, II, parte II, Genova 1930, pp. 33-46. 5 Le ricerche effettuate presso L’Archivio di Stato di Genova non hanno spiegato per quale ragione Felice sia stato bandito, ma hanno chiarito senza ombra di dubbio la sua posizione di indesiderato dagli altri oligarchi. Premesso che il suo nome non risulta in nessun elenco di condannati dalla Rota civile negli anni 1635-1637, lo si è invece trovato ripetutamente indicato nell'experientia legis bilietorum mensis ...settembre, ottobre e dicembre 1637, senza però raggiungere mai i 2/3 dei voti necessari per essere automaticamente bandito dalla città: cfr. A r c h iv io D i S t a t o D i G e n o v a , Rota criminale, filza 108, e Archivio segreto, filza 1568. 6 In merito a Cabella, al suo feudo, al territorio ed alle vicende del luogo, cfr. L. T a c c h e l l a , Cabella Ligure nella storia, Verona 1 9 8 0 . In quel lavoro vengono trascritti alcuni documenti degli Spinola Pallavicini e compaiono numerose notizie relative alla famiglia, ma tutte tratte da documenti esterni al nostro archivio che inizia ad essere consultabile solo dalla pubblicazione del presente inventario; l'autore, infatti, non cita alcuna carta di esso. 244 Archivio Spinola Pallavicini personalità del duca della Cabella. Dal matrimonio non nascono figli ed allora Felice II stabilisce nel testamento che sia la madre Paola Maria a succedergli nel fedecommesso dei suoi feudi e che scelga, quindi, lei a quale dei suoi due figli maschi (fratellastri di Felice II) debba in seguito andare la titolarità di Cabella e Cremonte. Il successore avrà il titolo di duca e sarà marchese di Cabella; dovrà, però, aggiungere al proprio cognome Spinola anche quello di Pallavicini che dovranno restare abbinati in tutti i discendenti. Una settimana esatta dopo la morte di Felice II, Paola Maria, ora duchessa Spinola Pallavicini, riceve il giuramento di fedeltà dai sudditi di Cabella e due mesi dopo, il 27 ottobre, nomina suo figlio Gerolamo erede anche di questo feudo, dopo avergli già trasferito la titolarità del marchesato di Pej e Pregola 7. In questo modo Gerolamo Spinola, alla morte della madre nel 1658 e con investitura imperiale del 3 aprile 1659, viene riconosciuto come duca Gerolamo Spinola Pallavicini, marchese di Cabella e Cremonte, di Pej e di Pregola. Poco dopo la morte di Felice II, Paola Maria aveva provveduto a concordare col nipote Barnaba V Centurione, che aveva solo discendenza femminile, il matrimonio tra il proprio figlio Gerolamo e la giovane bisnipote Giovanna. La cerimonia viene celebrata in San Michele di Pagana il 4 febbraio 1657 e nel luglio seguente Barnaba V Centurione assegna alla figlia i feudi di Morbello e Fontanarossa, mantenendo per sé quello di Montaldo con annessi Prati di Carpeneto (o di Montaldo) che passerà alla sua vedova Paola Lomellini nel 1671 e da costei alla figlia Giovanna nel 1685. I due coniugi si trovano pertanto titolari di quattro feudi: Gerolamo esercita i suoi diritti pienamente su Cabella e, unitamente alla moglie, su Morbello e Fontanarossa, mentre la sola Giovanna Centurione Scotti ha la signoria su Montaldo. Da questo momento in poi le vicende dei feudi seguono quelle della famiglia Spinola Pallavicini e procedono con maggiore uniformità sia politica che amministrativa. Le quattro femmine nate da Gerolamo e Giovanna entrano tutte in convento; dei tre maschi solo Felice, primogenito, si sposa, Barnaba, secondogenito, diviene membro della Compagnia di Gesù e il terzogenito Goffredo, muore bambino 8. Nessun problema, dunque, al momento della successione già anticipata nei fatti dal progressivo trasfe7 Pej e Pregola erano località che si trovavano tra l’alta vai d’Aveto e l’alta vai di Taro, ora in provincia di Parma, sull’Appennino ligure emiliano, di cui erano antichi feudatari i marchesi Malaspina, 8 In merito alle sorelle Teresa, Livia e Isabella Spinola Pallavicini ed ai loro rapporti col fratello Felice v. Archivio Pallavicini, Spinola Pallavicini, n. 86. Carte Spinola Pallavicini 245 rimento di onori ed oneri della gestione dei feudi effettuato dai genitori in favore di Felice: l’effettivo potere su di essi data dal 1689, mentre la titolarità gli perviene in tempi diversi. Alla morte del padre Gerolamo, avvenuta il 10 giugno 1697, Felice Spinola Pallavicini entra in possesso di Cabella e ne riceverà l’investitura imperiale il 29 gennaio 1699; la madre Giovanna Centurione Scotti Spinola Pallavicini redige testamento il 25 aprile 1698 e si ritira nel monastero di S. Teresa di Lavagnola presso Savona: con esso rinuncia ai tre feudi di Fontanarossa, Morbello e Montaldo e li assegna al figlio Felice. Giovanna, divenuta suor Felice Teresa di Gesù, monaca carmelitana scalza, morirà in quello stesso monastero nel 1712. Il 7 dicembre 1699 Felice riceve dal duca di Mantova l’investitura dei marchesati di Montaldo e Morbello: tutti i quattro feudi sono ora intitolati allo stesso signore che mostra di volersene occupare direttamente con attenzione e capacità non usuali9. La nuova gestione unitaria dei feudi prosegue invariata sino al 1708 quando, in seguito alla guerra di successione spagnola, il Monferrato passa ai Savoia che esercitano da quel momento in poi la suprema autorità su Montaldo e Morbello: il 6 maggio 1709 Felice presta giuramento di fedeltà a Vittorio Amedeo II che conferma a tutti i feudatari genovesi il mantenimento degli usi praticati precedentemente in merito ai feudi di cui siano titolari. Nel 1730, però, il nuovo sovrano piemontese, Carlo Emanuele II, richiede ai nobili genovesi un giuramento di fedeltà «ligio» per la riconferma delle investiture, tutto all’opposto di quello «libero e franco» da sempre prestato 10. 9 L’amministrazione unitaria dei feudi che si realizza in questi anni consiste essenzialmente nella concentrazione delle gestioni contabili nelle mani di un solo razionale che risiede in Genova nello «scagno» della famiglia. La conduzione sul posto dei feudi è ancora assolutamente distinta ed è affidata ai singoli rappresentanti del signore tra i quali non risulta vi fosse nessuno con ruolo e poteri predominanti sugli altri. La medesima struttura si ritrova anche nelle amministrazioni dei grandi feudi e delle grandi proprietà Pallavicini quali quelle di Sicilia: in esse vi è sempre un procuratore che, di nome, risulta l’unico rappresentante ufficiale del signore, ma che, in realtà, quando si trova in contrasto con gli agenti, ad esempio, non può far altro che ricorrere al feudatario in persona per far dirimere la questione. Vi è, in altre parole, un sistema di governo che dal punto di vista amministrativo inizia ad avere forma gerarchica piramidale, ma dal punto di vista gestionale è ancora molto parcellizzato e di tipo feudale, basato sul rapporto diretto del sottoposto col signore. 10 La differenza tra le due forme di giuramento è totale: schematicamente si può dire che in base a quello «ligio» vi è una costante dipendenza personale e patrimoniale del vassallo dal signore, in base a quello «libero e franco» il vassallo dispone a discrezione del feudo mantenendo col signore un rapporto di subordinazione puramente formale. 246 Archivio Spinola Pallavicini Tutti i feudatari genovesi oppongono resistenza a tale radicale mutamento presentando ricorsi, intentando cause ed inoltrando suppliche all’imperatore. Nel nostro caso Felice riceve comunque l’investitura del marchesato di Morbello e della contea di Montaldo il 29 maggio 1736, ma muore il 13 luglio, un mese e mezzo dopo. Mentre i feudi di Cabella e Fontanarossa continuano ad essere amministrati senza che si verifichino eventi degni di nota e dall’ultimo decennio del secolo XVII vengono gestiti congiuntamente attraverso un’unica agenzia, su quelli di Morbello e Montaldo sorgono forti contese agli inizi del secolo XVIII. La grave questione giudiziaria che si apre tra Felice Spinola Pallavicini ed i conti Galleani di Nizza Monferrato, coinvolge e travolge tutta la conduzione dei due feudi dai primissimi anni del Settecento sino al 1754, quando Felice è già defunto. Durante questi cinquant’anni la famiglia viene privata dei redditi di quei beni e ad intervalli anche del loro possesso n. Quando Barnaba Spinola Pallavicini ne riottiene il pieno godimento grazie alla conduzione attenta e intelligente della causa affidata al suo procuratore e cugino Giovanni Carlo Pallavicini, riterrà comunque opportuno disfarsi definitivamente di essi cedendoli tutti in affitto proprio a Giovanni Carlo, verso il quale nutriva profonda gratitudine e stima. Già nel 1752 aveva nominato suo successore il cugino, dato che non erano nati eredi dal suo matrimonio con Costanza de Mari e, soprattutto, prendendo atto della situazione di fatto: da un lato la estenuante e gravosa causa giudiziaria e dall’altro la sua invalidità. Cieco fin dalla fanciullezza, Barnaba non si era mai occupato della gestione del patrimonio, che veniva effettuata prima dalla madre Livia Pallavicini q.Paolo Gerolamo II, e poi dal cugino Giovanni Carlo. Le investiture sia per Cabella e Fontanarossa che per Montaldo e Morbello tardano ad essere concesse, tanto che quella per il feudo imperiale giunge alcuni mesi dopo che Barnaba ne aveva già determinato la successione (23 novembre 1752) e quella per i feudi del Monferrato è datata 7 agosto 1751 quando la causa coi Galleani è ormai nella fase conclusiva. Nel frattempo tutti i feudi Spinola Pallavicini, già in affitto a Giovanni Carlo, vengono compiutamente ceduti al futuro doge: il 30 luglio 1753 Barnaba dona al cugino Cabella-Cremonte e Fontanarossa, ed il 26 agosto 1759 anche Montaldo. A queste date fanno seguito entro breve tempo le rispettive nuove investiture ufficiali. Alla morte del duca, avvenuta il 22 11 I feudi di Montaldo e Morbello furono giudizialmente assegnati in possesso dei conti Galleani dal 1713 al 1744, mentre dal 1744 gli Spinola Pallavicini riebbero il loro possesso ma non i redditi corrispondenti che furono requisiti sempre in favore dei Galleani. Solo dal 1754 i feudi tornarono di piena e completa disponibilità degli Spinola Pallavicini. Carte Spinola Pallavicini 247 febbraio 1772, Giovanni Carlo Pallavicini entra in possesso anche formalmente di Morbello e tutti i feudi sono di nuovo riuniti ed amministrati unitariamente 12. Dieci anni dopo, il 24 luglio 1783, Cabella- Cremonte e Fontanarossa vengono venduti al principe Andrea IV Doria Pamphili che, per l’ingente somma di 750.000 lire genovesi, ricostituisce la continuità territoriale dei suoi feudi come nel periodo di maggiore potenza della famiglia 13. Egli è l’ultimo feudatario di Cabella e di Fontanarossa che, 1’8 luglio 1797, vengono annesse alla Repubblica di Genova secondo la volontà francese. Morbello e Montaldo passano, invece, in eredità al primogenito di Giovanni Carlo, Paolo Gerolamo IV che ne riceve l’investitura il 31 gennaio 1795 in Torino ed estinto il rapporto feudale, si trasformano dal 1797 in proprietà allodiali dei Pallavicini. Finora si sono ricordate quasi esclusivamente le vicende dei feudi e quelle della famiglia sempre collegate ai feudi: in realtà essi appaiono dominanti in tutta la documentazione che si conserva e ben poco d’altro sembra emergere. Vi erano anche altre proprietà soprattutto in Genova, come i palazzi in salita Santa Caterina e quello a Banchi ove vivevano, oppure la famosa villa di San Michele di Pagana dove risiedevano molto spesso, pervenuta agli Spinola Pallavicini dai Centurione Scotti; vi erano poi i consueti interessi finanziari su varie piazze europee. La documentazione più ricca è comunque quella relativa ai feudi ed alle varie questioni connesse: vi sono numerosi fascicoli di atti giudiziari e di lettere, meno di scritture contabili e di tematica affine. Sembra non vi siano carte amministrative della famiglia, ma solo dei feudi e di qualche altro bene; la famiglia compare in misura mag12 Come già segnalato nel primo volume dell’inventario (p. 48), venne compilata una tesi di laurea nell’A.A. 1983-1984 presso la Facoltà di Lettere dell’Università degli studi di Genova, su una parte della documentazione Spinola Pallavicini relativa ai feudi, ad opera di Donatella Curletto. La nuova gestione unificata dei feudi si distingue da quella precedentemente accennata (v. nota 9) per alcuni profondi mutamenti: ora l’amministrazione non è accentrata solo dal punto di vista contabile, ma anche da quello gestionale. La conduzione di tutti i feudi e di tutte le proprietà viene indirizzata dalle disposizioni impartite dalla sede centrale, che opera secondo una visione non più atomizzata dei beni di famiglia, ma considerandoli parte di un tutto che nel suo complesso deve procedere secondo certe regole e raggiungere certi risultati. Gli agenti che ora dirigono sul posto questi possedimenti, devono attuare le direttive impartite dal centro e non solo rendicontare l’accaduto, come avveniva fino a qualche decennio prima. L’amministrazione procede ora secondo criteri che sarebbe ancora eccessivo definire «aziendali», ma che di certo si stanno avviando verso quella meta. 13 Cfr. A. S i s t o , I feudi imperiali nel Tortonese, Torino 1956, pp. 171-172. Gli altri feudi imperiali della zona assegnati a suo tempo ai Doria erano quelli di Carrega, Garbagna, Ottone, Santo Stefano e Torriglia. 248 Archivio Spinola Pallavicini giore nelle serie giudiziarie e contabili e meno in quella della corrispondenza che è anch’essa prevalentemente dedicata ai quattro beni maggiori. Nelle carte Spinola Pallavicini sono presenti in modo significativo parecchie scritture di interesse anche per altre famiglie genovesi. Si può quasi dire vi siano delle piccole serie aggregate allo stesso archivio aggregato. In particolare le vicende degli Spinola Pallavicini in alcuni periodi sono intensamente collegate con quelle degli Spinola di Luccoli, dei Pallavicini, dei Centurione e dei Lomellini. Le ragioni prevalenti di tali contatti sono da ritrovare nei matrimoni, quali quello di Paola Lomellini q.Gio Pietro con Barnaba V Centurione Scotti da cui nasce Giovanna, moglie di Gerolamo Spinola Pallavicini, o i due di Paola Maria Centurione Scotti che costituiscono realmente il fulcro di tutta la genealogia della famiglia, prima con Felice I Pallavicini e poi con Tobia Spinola di San Luca. Dagli alberi genealogici allegati si possono individuare agevolmente tutti questi punti di contatto con le famiglie citate e con altre ancora, ma resta, invece, poco chiaro il collegamento degli Spinola Pallavicini con gli Spinola di Luccoli. Gli Spinola che diventano Spinola Pallavicini sono del ramo di San Luca ed i contatti dinastici con gli Spinola di Luccoli non sembrano frequenti; anche i rapporti di parentela con le famiglie predette che potrebbero fungere da mediatrici del legame, non appaiono significativi. Le carte Spinola, fra l’altro, provengono da rami a loro volta distinti degli Spinola di Luccoli e non presentano alcun carattere di omogeneità: il dubbio che da tempo è cresciuto in noi e che non pare possa avere risposta sicura è che quelle carte non siano altro che un insieme spurio di scritture tutte pertinenti a quella famiglia, ma provenienti da serie diverse, forse anche da archivi diversi, e che siano state riunite nei tempi passati in questa aggregazione determinata dalla sola comunione di cognome. Si cercherà di chiarire maggiormente la questione nella specifica introduzione alle carte Spinola, ma resta per ora chiaro che non vi sono contatti dinastici atti a giustificarne la presenza in questo archivio aggregato. Le carte della famiglia Spinola di Luccoli sono state, pertanto, sistemate autonomamente come ultimo archivio aggregato al Pallavicini. Nell’ordinamento originario delle carte Spinola Pallavicini vi dovevano essere almeno 21 filze di scritture amministrative; ora ne abbiamo solo 8. Le prime 13 filze non si sono più trovate e sono restate quelle numerate dal 14 al 21. Abbiamo ragione di ritenere che buona parte delle carte che componevano quelle prime tredici filze non siano andate disperse, ma siano state soltanto disposte in forme di conservazione diverse, dopo lo smembramento delle unità originarie. Sia per tracce fisiche, quali il foro dell’infilzatura o alcuni piccoli guasti, che per elementi dipendenti dall’ordinamento iniziale, quali segnature Carte Spinola Pallavicini 249 parziali o numerazioni saltuarie, si deve pensare che le scritture che costituiscono le «buste non originali» siano in realtà le stesse che davano corpo a quelle tredici filze iniziali. La quantità del materiale è verosimilmente la medesima e la stessa permanenza di esso, seppur snaturata, aH’interno dell’archivio d’origine Spinola Pallavicini anche dopo l’aggregazione, fa ritenere che lo smembramento sia coinciso con i tentativi perpetrati tra la fine dell’Ottocento ed i primi del Novecento per disporre i singoli fascicoli in un’unica sequenza cronologica, senza rispetto della provenienza, né eventualmente della pertinenza. Il tentativo, come abbiamo già detto, non venne portato a termine ed il materiale restò così parzialmente sconvolto e parzialmente in condizioni originali in quasi tutti gli archivi Pallavicini 14. Le scritture che sono state disposte nelle «buste non originali» non presentano alcun elemento utile all’identificazione della rispettiva posizione originaria, pur avvallando con forza l’ipotesi esposta. Non avevamo allora altra scelta per rispondere alle esigenze scientifiche del nostro riodinamento se non la ripetizione di quella già attuata nel primo volume di quest’inventario in situazioni analoghe. La parte delle carte che riguarda l’amministrazione generale dei beni e non fa specifico riferimento ad un preciso membro della famiglia è stata disposta in ordine cronologico con la costante attenzione di indicarne la tipologia e la potenzialità documentaria, mentre la parte delle scritture relative ad attività ed iniziative di singoli personaggi familiari e del parentado è stata riunita sotto il nome della persona da cui provengono le carte e sistemata cronologicamente all’interno di ogni insieme personale; questi insiemi si susseguono secondo l’ordine genealogico della famiglia ed il tutto è posizionato dopo le filze originali. I pezzi numerati originariamente dal 14 al 18 sono relativi alla gestione del feudo di Montaldo, quelli dal 19 al 21 all’amministrazione della famiglia. Nessuno ci può dire se la numerazione proseguisse oltre la ventunesima filza. Questa numerazione probabilmente non è nemmeno di epoca Spinola Pallavicini, ma già dei Pallavicini soli, ossia posteriore al 1772, anno in cui muore Barnaba ed in cui viene 14 L’intenzione di risistemare l’intero archivio secondo un criterio cronologico amministrativo si fece prepotentemente strada negli ultimi decenni del secolo scorso, durante gli anni di Teresa Pallavicini. In quel medesimo periodo, infatti, l’archivio corrente venne ordinato in quel modo con la sola vaghissima distinzione della provenienza familiare dei beni, ormai ridotta a due generici filoni: Durazzo Pallavicini e Pallavicini Durazzo. Tuttora l’archivio di questa famiglia, posteriore al 1870 è fisicamente conservato in sequenza cronologica delle pratiche e solo nelle diverse compilazioni utili per la consultazione si ritrova una prioritaria distinzione per bene di pertinenza. Cfr. Gli a rch ìv i... cit., p. 67. 250 Archivio Spinola Pallavicini compilato un elenco di consistenza di tutto l’archivio, allegato all’inventario dei beni ereditari 15. In quell’elenco, che in verità è una via di mezzo tra un inventario sommario ed un più semplice elenco, vengono indicati tutti i pezzi dell’archivio che si conservavano nell’apposita stanza del palazzo di abitazione di Barnaba Spinola Pallavicini in Banchi: il criterio seguito sembra del tutto casuale e pare probabile sia stata ripetuta la disposizione del materiale nelle scansie (anche se, in vero, non si parla di alcuna scaffalatura). L’elencazione inizia con le filze delle lettere che risultano composte, come verrà in seguito chiarito, seguendo l’ordine alfabetico delle denominazioni delle città di provenienza; queste filze sono 42 in totale e vi sono comprese le 10 filze di lettere da Cabella. In più vi sono 9 filze che vengono dette «di registri», costituite cioè dalle minute delle lettere inviate, riunite in fascicoli, poi ripiegati e conservati come fogli di filza senza, però, essere stati infilzati: sono dei copialettere, ma molto particolari dal punto di vista formale. Nell’elenco seguono poi delle filze di «scritture relative a ...» varie questioni ereditarie, patrimoniali, giudiziarie, contabili, amministrative in genere. Non viene rispettato alcun ordine cronologico, genealogico o di pertinenza. Leggendo questa seconda parte dell'elenco si ha la netta sensazione della casualità della successione dei pezzi e spesso anche della loro composizione interna, per quanto ci è dato di capire da quella descrizione sommaria. Da ultimo vengono elencati i registri contabili. Confrontando la consistenza del materiale ai tempi dell’elenco e quella attuale si. può subito dire che alcune serie, magari molto piccole, non si sono più trovate, come i «libri diversi di spese di cucina», e che circa una metà dei registri contabili sono ugualmente dispersi. Paiono ancora tutte presenti le lettere che però abbiamo trovato quasi tutte non più condizionate come in origine ed a volte raccolte in scatoloni di cartone; non è dunque verificabile con certezza la corrispondenza delle descrizioni originali con quelle attuali, ma le quantità del materiale e soprattutto gli anni indicati nell’elenco sembrano coincidere con quelli dei pezzi tuttora conservati. Appare opportuna un’ultima riflessione a proposito dello stato generale in cui abbiamo trovato quest’archivio, stato di conservazione che ha influito non poco sul lavoro che si è potuto svolgere sui documenti che, tra l’altro, contribuisce a spiegare la presenza di carte e di interi pezzi dubbiamente appartenenti all’archivio Spinola Pallavicini. Tra tutti i fondi che costituiscono l’intero complesso archivistico Durazzo Giustiniani, questo era il più disastrato, sia per le condizioni di conservazione fisica, sia per le manomissioni che aveva subito. Le n Cfr. Archivio Pallavicini, Spinola Pallavicini, n. 26. Carte Spinola Pallavicini 251 condizioni di conservazione erano veramente al limite della sopravvivenza archivistica per molte unità: i pezzi originali, ridotti in pochi esemplari estremamente danneggiati da ogni tipo di parassiti, roditori compresi, si presentavano con segni di danni piuttosto antichi, sicuramente verificatisi parecchi decenni or sono, senza che nessuno vi avesse posto riparo. L’unico intervento effettuato era stata la riunione di tutte le carte (non solo Spinola Pallavicini) negli scatoloni di cartone in cui le abbiamo ritrovate, ma anche questa operazione deve essere avvenuta parecchi decenni fa, a giudicare dalle scatole usate. È chiaro che la composizione interna dei pezzi è stata sconvolta e risconvolta in varie riprese ed è rimasta nelle condizioni originali solo in qualche raro caso. Nella maggior parte delle scritture non compare alcuna segnatura indicativa della disposizione interna al pezzo, come ad esempio, numerazione o alfabetazione dei fascicoli e tracce di indicizzazione 0 altro. Non è stato possibile ricomporre le unità originali se non in pochi casi e si sono dovuti costituire degli insiemi omogenei ed organici in rapporto alla provenienza secondo la genealogia familiare o all’ordine cronologico delle carte. Non vi è più allora un vero e proprio archivio Spinola Pallavicini, ma solo delle parti; dei residui in cui 1 segni dell’ordine originario e dei processi di formazione sono molto tenui ed è per questa ragione che ci pare più corretto indicare questi insiemi col termine semanticamente meno impegnativo di «carte». A r c h iv io d e l la fa m ig l ia Carte d’amministrazione 1 - 2 (1532 - 1763) 1 1532 aprile 26 - 1763 giugno 27 «1669. Heredità della q. signora Barbara Spinola». Scritture amministrative, contabili e giudiziarie relative ai beni (varie case in Genova) ed alle disposizioni di Barbara Spinola q.Battista, moglie di Marcello Doria. L’eredità di Barbara tocca agli Spinola Pallavicini in forza di un fedecommesso (primogenito maschio) istituito da Luca Spinola q.Battista nel 1579 ed ampliato nella sua dotazione dal figlio Goffredo e dal nipote Gerolamo. La primogenitura passa a Tobia e poi a suo figlio Gerolamo Spinola Pallavicini. La documentazione segue le questioni sorte attorno alla successione nel fedecommesso fino a quando si giunge ai Pallavicini. Filza di 43 fascc. 2 1619 marzo 23 - 1735 giugno 2 «Scritture diverse e specialmente riguardanti il credito colle comunità del Monferrato con altre che riguardano il marchesato di Pregola e particolarmente circa la commissione di Sua Maestà Cesarea nel signor marchese Girolamo Spinola Pallavicino». Scritture eterogenee solo in parte relative alle famiglie Spinola e Spinola Pallavicini: copie di scritture antiche, censi, crediti, minute di lettere, pareri legali, elenchi di beni, suppliche, editti e decreti imperiali. Conferma di Gerolamo Spinola Pallavicini a commissario imperiale dei feudi imperiali compresi nel marchesato di Pregola: Alpe, Ariana, Campi, Cerreto, Pei, Tartago, Zerba. Condominio in detti feudi di Felice Spinola Pallavicini coi marchesi Angelo M., Giuseppe, Carlo e Pietro Malaspina; questioni e vertenze. Filza di 103 fascc. Con indice. Carte Spinola Pallavicini 253 3 - 1 0 ( 1 4 8 9 - 1 7 5 2 ) 3 1591 aprile 11 - 1716 settembre 19 «Fogliazzo 14. Montaldo. Acquisti, enfiteusi ed altri instromenti». Scritture relative ai precedenti feudatari di Montaldo. Assensi del duca di Mantova e Monferrato agli acquisti di parti del feudo compiuti da Battina Giustiniani Centurione. Locazioni, enfiteusi, acquisti e vendite, permute, censi, quietanze e prestiti su immobili campestri e terreni agricoli. Costruzione di masserie e della chiesa. Nomine di agenti. Filza di 337 fascc. Con indice. Mancano nn. 54, 156, 181, 188, 198, 199, 215, 231, 237, 256, 267, 335, 337. 4 1607 gennaio 21 - 1737 ottobre 31 «Fogliazzo 15. Montaldo. Scritture e conti diversi». Acquisti di porzioni del feudo di Montaldo da parte di Battina Giustiniani Centurione. Nomine di agenti e di capitani della milizia. Atti giudiziari, deliberazioni e decreti relativi all’esercizio dei diritti feudali. Pareri legali, suppliche e sentenze; locazioni, debiti e quietanze. Misurazioni e disegni di boschi, progetto «per fare la casa in Montaldo». Conti e liste delle spese e dei redditi. Inventari degli arredi del palazzo di Montaldo. Atti relativi alla causa Galleani. Filza di 247 fascc. Con indice. 5 1601 luglio 7 - 1702 dicembre 30 «Fogliazzo 16. Prati detti di Carpeneto. Scritture che provano essere della giurisdizione di Montaldo». Gride, decreti, atti giudiziari, lettere, suppliche al duca di Mantova, memorie relative a cause concernenti i Prati di Carpeneto. Contesa per i bandi campestri tra le comunità di Carpeneto e i marchesi Grillo, feudatari di Carpeneto, da una parte ed i marchesi di Morsasco prima ed i conti di Montaldo poi, dall’altra. Elenchi dei redditi dei Prati. Filza di 126 fascc. Con indice. Manca n. 62. 6 1645 marzo 29 - 1747 novembre 28 «Fogliazzo 17. Morbello. Suo acquisto ed interessi e conti diversi». Acquisto del feudo di Morbello ed investitura feudale. Grida emanate dal feudatario, dal duca di Mantova e dall’imperatore; decreti ed editti. Atti giudiziari, pareri legali, franchigie, pedaggi. Nomine di agenti e di 254 Archivio Spinola Pallavicini podestà. Elenchi di spese e di redditi; debiti, quietanze. Inventari di arredi del castello. Disegni e piante del castello, di Morbello e dei borghi vicini. Rapporti con i duchi di Savoia. Filza dì 330 fasce. Con due indici: l di 128 fascc., 11 di 202 fasce. Mancano nn. 1- 3.5.6.13.21.7X110; ¡1-1.2.17.171.176. 1 1713 novembre 4 - 1752 gennaio 28 «Fogliazzo 18. Montaldo e Morbello. Scritture appartenenti a detti feudi e conti di amministrazione de redditi de medesimi e riguardanti li Galleani». Elenchi delle spese e dei redditi di Montaldo e Morbello compilati dagli agenti dei conti Galleani. Elenchi dei debiti e dei crediti esistenti tra i Galleani e Felice Spinola Pallavicini. Atti di causa, pareri legali, testamenti e procure. Causa intentata da Barnaba Spinola Pallavicini ai conti Galleani per rientrare in possesso dei feudi. Filza di 40 fasce. Con indice. 8 1489 gennaio 29 - 1704 luglio 1 «Fogliazzo 19. Stabili in Banchi. Scritture appartenenti agli acquisti de medesimi e concernenti le loro cautele». Filza composta da due parti: la prima è costituita da scritture relative all’acquisto di immobili nella zona di Banchi in Genova, la seconda da scritture relative ad immobili sempre nella zona di Banchi, ma soggetti ai fedecommessi di Luca Spinola e di Gaspare Lercaro. Filza di 133 fasce. Con due indici: l di 65 fasce., Il di 68 fasce. Manca n. II-5. 9 1633 marzo 20 - 1694 maggio 12 «Fogliazzo 20. Scritture appartenenti alle eredità della q. signora marchesa Paola Maria Pallavicina Spinola e del q. signor duca Felice Pallavicini ». Crediti, obbligazioni, quietanze, lettere di cambio, procure, conti, atti giudiziari. Inventari di arredi. Fede di morte e testamento di Maddalena Grimaldi Pallavicini. Fede di morte di Felice I, fede di battesimo di Felice II, fede di matrimonio di Felice II e Maria Pallavicini di Agostino. Disposizioni testamentarie di Felice II e messe in suo suffragio. Istrumento dotale di Paola M. Centurione moglie, in seconde nozze, di Tobia Spinola q.Gerolamo. Filza di 92 fasce. Con indice. Carte Spinola Pallavicini 255 10 1625 gennaio 4 - 1718 luglio 23 «Fogliazzo 21. Eredità della q. signora marchesa Paola Lomellina Centuriona delle qq. signore Maria Pallavicina Spinola e Marzia Spinola Centuriona e del signor marchese Girolamo Spinola Pallavicino». Scritture relative a diverse successioni ereditarie: 1. di Paola Lomellini q. Giovanni Pietro, moglie di Barnaba Centurione q.Luigi. 2. di Maria Pallavicini q.Tobia, moglie di Gerolamo Spinola q.Goffredo. 3. di Marzia Spinola q.Gerolamo, sorella di Tobia Spinola. 4. di Gerolamo Spinola Pallavicini. Divisione dei beni paterni concordata tra Barnaba e Carlo fratelli Centurione. Scritture contabili ed inventari di beni, vendite, locazioni, procure. Fedi di battesimo, di matrimonio e di morte. Istrumenti dotali. Testamenti. Filza di 197 fasce. Con indice. 11 - 12 (1647 - 1715) «Cogoleto e Lerca. Instrumenti et altre scritture diverse». Carte amministrative relative alla gestione dei beni siti in Cogoleto e Lerca pervenuti nel 1669 a Gerolamo e Goffredo Spinola q.Tobia in pagamento di un debito da tempo vantato verso i fratelli Giovanni Antonio e Giovanni Battista Giusti q.Gregorio, insolventi. Vi sono anche atti giudiziari sempre relativi ai detti beni. Filza di 42 fasce. «1668. Circa li crediti con Giusti et effetti di Cogoleto e Lerca». Carte amministrative relative alla gestione dei beni siti in Cogoleto e Lerca pervenuti nel 1669 a Gerolamo e Goffredo Spinola q.Tobia in pagamento di un debito da tempo vantato verso i fratelli Giovanni Antonio e Giovanni Battista Giusti q.Gregorio, insolventi. I beni sono costituiti da boschi, terre incolte, vigneti, magazzini, case e casette, torri e palazzi. Filza di 67 fasce. 11 1647 settembre 20 - 1715 dicembre 28 12 1649 settembre 21 - 1693 febbraio 17. 256 Archivio Spinola Pallavicini 13 1680 gennaio 4 - 1755 luglio 2 «1675. Lettere, patenti, privilegi, licenze, attestati, passaporti, decreti gratiosi più notabili, decreti in cause civili e criminali più importanti». Registro delle deliberazioni dei feudatari di Montaldo, Morbello, Cabella e Fontanarossa negli ambiti dei rispettivi dominii. Il registro è provvisto di indice ed è diviso per tipo di atto e, in alcuni casi, per giurisdizione feudale. Reg. di 140 c cm m . 340x140. Buste non originali Carte di diversa provenienza e tipologia relative all’amministrazione del patrimonio familiare ed alla progressiva definizione della posizione dei vari membri della famiglia verso la fruizione di esso. Atti di acquisto e di vendita di terreni e immobili, locazioni, mandati e quietanze di pagamento, procure, addizioni e rinunce d’eredità, professioni di fede, assegnazioni di dote. Istruzioni e memorie per la corretta gestione degli affari giudiziari e degli investimenti finanziari. Convenzioni per l’amministrazione patrimoniale di Gerolamo Spinola q.Goffredo, di suo figlio e del figlio di questi Gerolamo Spinola Pallavicini. 14. 1551 - 1650 Busta di 68 fasce. 16. 1675 - 1699 Busta di 47 fasce. 15. 1651 - 1674 Busta di 84 fascc. 17. 1700 - 1740 Busta di 36 fasce. Testamenti in originale ed in copia dei seguenti personaggi (la data indicata è sempre quella del giorno in cui venne rogato l’atto originale): Niccolò Boglione (25 febbraio 1746), Antonio Brignole (1 marzo 1605), Pietro Giovanni Bruno (16 settembre 1722), M. Lucrezia Compiano Torre (23 dicembre 1692), M. Placida Fieschi Pallavicini (27 maggio 1676), Domenico Grillo (6Juglio 1686), Ginevra Lercaro Spinola (30 luglio 1575), Paola Lomellini Centurione (10 febbraio 1685), Agostino Pallavicini (26 giugno 1565), Felice I Pallavicini (3 dicembre 1615), Felice II Pallavicini (18 agosto 1654), Gio Francesco I Pallavicini (3 ottobre 1625), Gio Francesco II Pallavicini (7 luglio 1694), Paolo Gerolamo II Pallavicini (8 aprile 1744), Livia Pallavicini Spinola 1 4 - 17 1551 - 1740 18 1460 - 1746 Carte Spinola Pallavicini 257 (20 agosto 1741), Maria Pallavicini Spinola (11 maggio 1627), Cesare Pedemonte (27 marzo 1723), Antonio Rosso (30 novembre 1590), Carlo Spinola (27 giugno 1694), Gaspare Spinola (3 settembre 1625), Gerolamo Spinola (18 aprile 1460), Giovanni Spinola (4 novembre 1572), Leonardo Spinola (3 marzo 1654), Luca Spinola (2 maggio 1579), Marzia Spinola Centurione (12 marzo 1643), Barbara Spinola Doria (16 giugno 1664), Brigida Spinola Doria (10 maggio 1588), Giacominetta Spinola Pallavicini (1 marzo 1516), Gerolamo Spinola Pallavicini (31 maggio 1697), Camilla Spinola Ravaschiero (29 dicembre 1694), Pellina Spinola (25 maggio 1663). Busta di 31 fasce. Spinola e Spinola Pallavicini 19 1567 - 1623 Goffredo Spinola q.Luca - Acquisto casa in San Luca (1567). Gerolamo Spinola q.Goffredo - Matrimonio con Maria Pallavicini q.Tobia (1582), cappellania, casa in piazza Banchi. Luca Spinola q.Gaspare q.Goffredo - Colonna Lercari Spinola (1623). Busta di 3 fasce. 20 1627 - 1695 Tobia Spinola q.Gerolamo - Colonna Luca Spinola q.Battista (bisnonno di Tobia), procure, «spacci» di fiere, questioni ereditarie e giudiziarie, estimi, divisioni, compravendite. Busta di 8 fasce. 21 1668 - 1701 Barbara Spinola q.Gio Battista moglie di Marcello Doria - Incartamenti di atti e scritture di diversa natura relativi alla sua eredità. Istituzione di quattro legati annui perpetui e relativi obblighi dell’erede Felice Spinola Pallavicini che gravano sui beni in Sestri Levante. Copia del testamento ed atti giudiziari. Busta di 28 fasce. 22 1666 - 1698 Gerolamo Spinola Pallavicini - Palazzo in piazza Banchi, casa a San Michele di Pagana, case in via Santa Caterina e in via Luccoli: locazio258 Archìvio Spinola Pallavìcìnì ni e manutenzioni. Investimenti finanziari, riscossioni di crediti, interessi nella vai Bisagno, in Cornigliano e in Sestri Levante. Addizioni e rinunce d’eredità, inventari di beni. Lettere da Napoli del fratello Goffredo attorno a questioni finanziarie con Eugenio Durazzo (1686). Busta di 32 fasce. 23 1660 - 1693 Goffredo Spinola q.Tobia - Inventario dei beni ereditati dalla madre Paola M. Centurione Spinola (1660). Istituzione di un beneficio (1667). Recupero crediti e conti diversi. Inventario dei beni recuperati dopo il bombardamento del 1684. Investimenti ed interessi nel regno di Napoli. Inventario dei beni lasciati in eredità (1693). Busta di 6 fasce. 24 - 25 1633 - 1758 Felice Spinola Pallavicini - Casa in salita Santa Caterina (1633-1703), immissione in possesso, manutenzioni, locazioni. Casa in Luccoli (1693). Matrimonio con Livia Pallavicini q.Gio Francesco II e contratto dotale (1694). Rinuncia del fratello Barnaba S.J. in suo favore (1703). Note e carte diverse attinenti la villa di San Michele di Pagana (1726-1740). Questioni relative all’eredità materna. Scritture della causa. intentatagli dalle sorelle suore per la mancata corresponsione di rendite loro spettanti (1729). Juros di Spagna (1729-1735). Ricevute per la celebrazione di messe in suffragio di Lorenzo Centurione e poi dello stesso Felice (1736-1758). Compravendita di terreni agricoli. Minute di atti di causa. Osservazioni e memoriali, procure, attestati di «tempo vivo», compromessi, minute di instrumenti, conti e note di spettanze, quesiti giuridici e risposte, cessioni di beni, censi corrisposti o da corrispondere. Beni e redditi in Calabria citra e ultra. Buste n. 2 di 68 fasce, complessivi. 26 1729 - 1775 Barnaba Spinola Pallavicini - Contratto di matrimonio e di assegnazione di dote alla moglie Costanza de Mari (1729). Ricusazione dell’eredità paterna (1736) e successiva forzata accettazione (1755). Palazzo di via Santa Caterina (1740) e villa di San Michele di Pagana (1751). Testamento (7 maggio 1754). Cessione in locazione per otto anni a Giovanni Carlo Pallavicini di tutti i beni «niuno escluso ne reservato» (1755). Ricevute di messe in suffragio e di pagamenti. Quesiti giuridici e risposte. Cappellanie e pie fondazioni. Quietanze e liquidazioni di Carte Spinola Pallavicini 259 censi, cessioni di beni. Questioni sullo giuspatronato sulla chiesa di S. Luca. Memoriali per la successione. Inventario dei mobili esistenti nel palazzo di Genova alla sua morte (1772). Elenco di consistenza dell’archivio Spinola Pallavicini (1772). Busta di 24 fasce. Pallavicini 27 1635 - 1738 Stefano Pallavicini q.Simone - Concessione in uso di alcuni beni (1635). Felice I Pallavicini q.Stefano - Patenti, cappellania, gestione di beni (1644-1738). Felice II Pallavicini q.Felice I - Inventari di beni, scritture di contabilità personale, questioni ereditarie, procure, istituzione di fedecommesso, testamento suo e della moglie Maria Pallavicini q.Agostino (1644- 1659). Busta di 3 fasce. 28 1760 - 1777 Giovanni Carlo Pallavicini - Lettere ricevute dal marchese di Ricaldone (1760-1762). Conti e ricevute di pagamento per le spese della malattia finale e del funerale di Barnaba Spinola Pallavicini (24 febbraio- 30 dicembre 1772). Ricevute per la celebrazione di messe in suffragio, cappellanie. Relazione sulla successione ereditaria di Barnaba, quesiti giuridici e risposte, aggiustamenti di debiti e crediti lasciati dal defunto cugino. Busta di 8 fasce. Centurione Scotti 29 1611 - 1768 Barnaba IV - Colonne istituite da Lionello e Luigi q.Barnaba II, Acquisto del feudo di Morsasco. Assegnazioni dotali alle figlie Isabella e Paola M., passaggio della dote di quest’ultima dal primo marito defunto al secondo, Tobia Spinola. Concessioni di crediti e varie redazioni del testamento. 260 Archivio Spinola Pallavicini Barnaba V - Istituzione di fedecommesso a favore dei maschi discendenti dal fratello Carlo. Cappellanie, vendite, quietanze, testamento. Successione ereditaria della moglie Paola Lomellini in favore delle tre figlie: testamento, riscossione di crediti, pareri legali. Giovanna q.Barnaba V, moglie di Gerolamo Spinola Pallavicini - Riscossione di crediti, enfiteusi, testamento. Maddalena q.Barnaba V, moglie di Stefano Lomellini - Assegnazione di dote, testamento. Busta di 4 fasce. 30 1640 ottobre 4 - 1653 aprile 29 «Registro». Copialettere di Luigi Centurione Scotti q.Barnaba. Le ultime carte contengono scritture di vario genere. Reg. di 95 cc., mm. 340x245. Atti di causa Causa Galleani - Spinola Pallavicini (1573-1754) Nel 1652 furono assegnati dalla Reai camera di Napoli a Tobia Spinola due capitali, di complessivi 6666 ducati, investiti nel prestito della gabella della farina di Napoli, precedentemente intestati ai conti Galleani di Nizza Monferrato, perché la città di Nizza aveva contratto con gli Spinola un debito di alcune migliaia di scudi rimborsabile, a discrezione del creditore, in qualunque parte del mondo e con beni di qualunque cittadino di Nizza. Gerolamo Spinola, figlio di Tobia, scelse queU’investimento e lo fece assegnare al padre che ben presto lo ritornò in eredità al figlio. Nel suo testamento del 1697, Gerolamo dispose, tuttavia, che detto capitale dovesse essere restituito ai Galleani, senza spiegare le ragioni della decisione. Il figlio ed erede Felice Spinola Pallavicini prima parve eseguire la volontà paterna, ma frappose tali e tanti impedimenti che il conte Andrea Galleani ricorse al senato di Casale Monferrato che diede però ragione allo Spinola Pallavicini. La questione fondamentale non stava nella restituzione dei capitali che era condivisa da entrambe le parti, ma nella richiesta, avanzata dai Galleani, di rimborso dei redditi percepiti durante i decenni di possesso Spinola Pallavicini di detti capitali che, secondo loro, erano stati indebitamente incassati e trattenuti. Il ricorso al Reai senato di Torino produsse, il 19 maggio 1713, la condanna del marchese Felice al paCarte Spinola Pallavicinì 261 gamento in contanti di circa metà del capitale iniziale, più la cessione in possesso ai Galleani di tutti i beni, ragioni e redditi dei feudi di Montaldo e Morbello, detratto quanto dovuto alle tre monache Spinola Pallavicini q.Gerolamo (anche su questa trattenuta e conseguente girata in favore delle sorelle monache, il marchese Felice dovrà sostenere una causa per inadempienza). I conti Galleani continuano allora ad avere il possesso e godimento indisturbati di detti feudi alla morte di Felice: il suo erede Barnaba dichiara di rinunciare all’eredità paterna, ma di aver diritto al possesso dei feudi di Montaldo e Morbello non in ragione di questa successione ereditaria, ma «per patto e provvidenza de suoi maggiori», per le investiture ricevute dai suoi antenati e per il testamento della nonna paterna. Si oppongono, ovviamente, i Galleani e ribattono di dover trattenere i feudi sino al totale rimborso di quanto loro dovuto. A questa affermazione Barnaba risponde in modo molto abile intavolando un giudizio sopra i frutti fino ad allora percepiti dai Galleani nei feudi e ne emerge una situazione completamente opposta a quella sostenuta dai conti di Nizza. Non solo la famiglia Galleani ha già percepito più di quanto avesse diritto a ricevere secondo la sentenza del Reai senato di Torino, ma ha lasciato cadere in rovina ogni bene presente nei feudi di Montaldo e Morbello, con immobili diroccati, colture abbandonate, giustizia non amministrata ed ogni altro effetto della più totale incuria. Il 28 settembre 1746 Barnaba Spinola Pallavicini, ma sappiamo che in realtà era Giovanni Carlo Pallavicini a guidare il cugino, chiede il rimborso di tutti i danni sofferti e la reimmissione in possesso dei feudi. Di fronte, evidentemente, ad un serio pericolo di sconfitta i conti Galleani propongono un accordo amichevole che viene concluso con la transazione solennemente stipulata il 17 giugno 1754 e che sancisce la chiusura della causa. Di fatto i feudi di Montaldo e Morbello furono totalmente trattenuti dai Galleani dal 1713 al 1744, poi dal 1744 al 1754 ne vennero sequestrati i redditi e dal 1754 tornarono in pieno e completo possesso degli Spinola Pallavicini. 31 1573 - 1707 «Prodotti nella causa Spinola». Atti prodotti dalla famiglia Galleani nella causa contro gli Spinola. Le scritture sono rilegate assieme in forma di registro. Vi sono comprese l’investitura in favore di Gio Andrea Galleani, gli atti dei suoi due matrimoni, un’altra investitura feudale, una copia del testamento di Gerolamo Spinola Pallavicini ed un editto di Filippo V sulla gabella della farina di Napoli. Reg. di mm. 330x230. 262 Archìvio Spinola Pallavicini 32 1586 novembre 12 - 1661 febbraio 7 «Con la città di Nizza e particolari». Scritture diverse, atti giudiziari, editti e decreti dei duchi di Savoia relativi alla controversia sorta tra la città di Nizza Monferrato da una parte e Gerolamo q.Goffredo Spinola e suo figlio Tobia dall’altra per prestiti concessi dagli Spinola alla città e censi che essa doveva pagare loro come titolari di specifici privilegi. Filza dì 268 fasce. 33 1 6 1 7 -1 6 1 8 Deposizioni testimoniali e scritture probatorie prodotte nella causa Galleani. Reg. di 108 cc., mm. 285x210. Privo di copertina. 34 1630 gennaio 7 - 1631 maggio 20 «Processus originalis Thobie Spinule cum civitate Nitie eiusque civibus in solidum et signanter cum comite Iohanne Baptista Galleano». Registro composto da carte di diversa provenienza e tipologia, legate assieme in ordine cronologico. Tutte le scritture sono relative alla causa vertente tra i conti Galleani e gli Spinola Pallavicini e, molto probabilmente, sono state riunite in questa forma a fini giudiziari. Reg. di 84 cc., mm. 300x230. 35 1650 dicembre 3 - 1715 ottobre 19 «Col signor conte Andrea Galeano. Scritture più importanti che si consegnano aH’illustrissimo signor conte relatore per parte del signor marchese Felice Spinola Pallavicini». Scritture diverse in originale e in copia attinenti alla causa Galleani- Spinola Pallavicini, artificiosamente riunite assieme ai tempi della controversia, ma provenienti da distinte unità archivistiche. Filza di 14 fasce. 36 1701 dicembre 1 - 1707 settembre 27 «Pro magnifico comite Andrea Galleani contra magnificum Felicem Spinulam Pallavicinum executio coram magnifica rota civili Genue». Atti della causa Galleani contro Spinola Pallavicini in favore del conte Andrea Galleani. Reg. di 500 cc., mm. 300x225. Carte Spinola Pallavicini 263 37 1702 aprile 13 «B. Atti della città di Nizza 1626 et li signori Spinola». Narrativa delle ragioni del debito della città di Niz,za Monferrato verso gli Spinola: in forza di una bolla di Pio V la città doveva pagare diversi censi a Goffredo Spinola, bisavo di Gerolamo Spinola Pallavicini, ma pare non vi abbia adempiuto con regolarità. Reg. di 86 cc., mm. 300x200. 38 1707 settembre 9 - 1710 aprile 26 Atti della causa Galleani contro Spinola Pallavicini in favore del conte Andrea Galleani. Reg. di 460 cc., mm. 310x220. Senza copertina. 39 1707 ottobre 6 - 1708 settembre 7 «D. 1708. Genova. Atti della lite vertita in Genova tra il signor conte Andrea Galleano et il signor marchese Felice Spinola Pallavicino». Atti della causa Galleani contro Spinola Pallavicini in favore del conte Andrea Galleani. Reg. di 103 cc., mm. 320x230. 40 1707 ottobre 6 - 1710 aprile 5 «Copia actorum prò illustrissimo domino comite Andrea Galleano contra illustrissima (sic) dominum marchionem Felicem Spinulam Palavicinum ». Atti della causa Galleani contro Spinola Pallavicini in favore del conte Andrea Galleani. Reg. di 322 cc., mm. 310x220. Con indice cronologico dei capitoli. 41 1710 agosto 13 - 1716 dicembre 19 «Galleano contra Spinola». Atti della causa Galleani contro Spinola Pallavicini innanzi al Serenissimo senato di Torino. Reg. di 286 cc., mm. 290x220. 42 - 48 1713 - 1767 Atti giudiziari diversi relativi alla causa Galleani contro Spinola Pallavicini: memorie, deposizioni, sentenze. 264 Archìvio Spinola Pallavicìni 42. 1713 maggio 19 - 1744 maggio 2 (44 cc„ mm. 320x215). 43. 1715 maggio 8 - 1717 giugno 1 (68 cc., mm. 270x190). 44. 1737 gennaio 20 - 1740 febbraio 9 (64 cc., mm. 270x190). 45. 1739 febbraio 28 - 1743 luglio 27 (220 cc., mm. 275x200). 46. 1740 dicembre 21 - 1743 luglio 19 (210 cc„ mm. 270x210). 47. 1743 dicembre 30 - 1744 febbraio 26 (32 cc., mm. 280x190). 48. 1754 giugno 17 - 1767 novembre 20 (30 cc., mm. 280x190). Regg. n. 7. 49 1713 agosto 9 - 1713 agosto 14 «Atti d’immissione in possesso delli feudi di Morbello e Montaldo a favore delli signori conti Galleani». Copia degli atti di immissione in possesso dei feudi di Montaldo e Morbello in favore dei Galleani in esecuzione della sentenza del Reai senato di Torino. Reg. di 14 cc., mm. 305x205. 50 1717 luglio 27 - 1753 aprile 2 «Posizioni state date al signor marchese Barnaba e signora marchesa Livia di lui madre per parte de signori conti Galleani e succesive risposte ». Atti e scritture varie relative alla causa Galleani. Sono prevalentemente ricostruzioni contabili delle pendenze esistenti corredate da relazioni e istanze. Filza di 26 fascc. Causa Centurione - Spinola (1635 - 1660) Dopo la morte di Giovanna Centurione q.Marco, moglie di Felice II Pallavicini, i genitori reclamano la restituzione della dote. Per l’assenza da Genova del vedovo la causa viene intentata a sua madre Paola M. Centurione Spinola. Dopo la morte di Felice II, la vertenza prosegue tra gli ex consuoceri anche per la restituzione di tutti i beni che i defunti coniugi si erano scambiati o donati. 51 1635 marzo 9 - 1635 giugno 22 «Pro magnifica Paula Maria Spinula contra magnificam Liviam Centurionam in actis Hieronimi Borlasche, Commissarius Flavius Gelosius». Carte Spinola Pallavìcinì 265 Atti della causa intentata da Livia Centurione q.Carlo, moglie di Marco Centurione, contro Paola M. Centurione Spinola per la restituzione della dote assegnata alla defunta figlia Giovanna. Reg. di 18 cc., mm. 320x220. 52 1651 ottobre 23 - 1655 novembre 18 «Testes examinati ad instantiam magnifice Livie Centurione et magnifice Paule Marie Spinule». Deposizioni testimoniali prodotte dalie parti nella causa vertente tra Paola M. Centurione Spinola e Livia Centurione per la restituzione dei beni donati ai rispettivi defunti figli. Reg. di % cc., mm. 300x215. 53 1655 ottobre 12 - 1658 luglio 12 «Testes prò magnifica Paula Maria Spinula». Atti e testimonianze relative alla causa intentata da Paola M. Centurione Spinola contro Marco e Livia Centurione, suoi ex consuoceri, per la restituzione dei doni effettuati dall’attrice alla defunta nuora M. Giovanna. Reg, di 56 cc., mm. 310x225. 54 1659 aprile 26 - 1660 maggio 14 «Pro heredibus q. magnifice Paule Marie Spinule contra magnificum Marcum Centurionem ... in causa appellationis». Atti della causa d’appello intentata dagli eredi di Paola M. Centurione Spinola contro Marco Centurione per la restituzione dei doni effettuati dalla defunta Paola M. alla defunta nuora M. Giovanna Centurione. Reg. di 112 cc., mm. 310x220. 55 - 58 1659 dicembre 19 - 1660 aprile 26 55. «Testes prò magnificis fratribus Spinulis in causa pretensionum». 1659 dicembre 19 - 1660 marzo 2 (80 cc., mm. 300x220). 56. «Testes prò magnificis Hieronimo et Goffredo Spinulis in causa pretensionum». 1659 dicembre 19 - 1660 marzo 2 (56 cc„ mm. 300x220). 57. «Testes ac alia exibita in causa». 1660 gennaio 21 - 1660 marzo 2 (70 cc,, mm. 320x210). 58. «Testes prò magnificis fratribus Spinulis ad instantiam magnifici Marci Centurioni examinati». 1660 aprile 7 - 1660 aprile 26 (70 cc., mm. 320x225), 266 Archivio Spinola Pallavicini Deposizioni testimoniali prodotte dalle parti nella causa vertente tra Gerolamo Spinola Pallavicini, quale erede di Felice II Pallavicini e Marco e Livia Centurione, suoceri di Felice II, per la restituzione dei beni donati alla defunta figlia Giovanna. Un. 56 è copia del n. 55. Regg. n. 4. Causa contro Giovanni Stefano Spinola (1653 - 1665) Giovanni Stefano Spinola q.Gerolamo aveva contratto un debito col fratello Tobia. I nipoti Gerolamo e Goffredo di Tobia gli intentano causa perché lo rimborsi. Giovanni Stefano muove a sua volta causa ai nipoti per la divisione dell’eredità di Marzia Spinola Centurione, sorella dell’attore e zia dei convenuti. 59 1653 novembre 12 - 1655 gennaio 27 «Pro magnificis Hieronimo et Goffredo Spinulis contra magnificum Johannem Stephanum Spinulam executio». Deposizioni testimoniali prodotte dalle parti nella causa vertente tra Giovanni Stefano Spinola q.Gerolamo ed i nipoti Goffredo Spinola e Gerolamo Spinola Pallavicini q.Tobia. Regg. n. 3 di 76, 100, 102 cc., tutti mm. 310x230. 60 1653 dicembre 18 - 1663 aprile 17 «Pro magnifico Tobia Spinula et filiis contra magnificum Iohannem Stephanum Spinulam et eius heredes». Atti giudiziari diversi, memorie e istanze presentate nella causa con Giovanni Stefano Spinola. Reg. di 710 cc., mm. 320x240. 61 1654 marzo 12 - 1654 aprile 10 «Testes prò magnifico Goffredo Spinola in causa executiva». Deposizioni testimoniali rilasciate in favore di Goffredo Spinola nella causa che lo vede contrapposto allo zio Giovanni Stefano Spinola q.Gerolamo per la divisione dell’eredità della zia Marzia Spinola, moglie di Carlo Centurione. Reg. di 60 cc., mm. 305x220. Carte Spinola Pallavicini 267 62 post 1654 «Fatto per li magnifici Tobia, Geronimo e Goffredo Spinoli contro li heredi del q. magnifico Giovanni Spinola. Commissario il signor auditore Foliini». Narrazione degli eventi all’origine della causa e ricostruzione della vicenda giudiziaria vertente tra Giovanni Stefano Spinola q.Gerolamo ed il fratello Tobia e suoi eredi. Reg. di 48 cc., mm. 315x225. 63 1655 novembre 3 - 1656 giugno 30 «Testes magnifici Iohannis Stephani Spinule». Deposizioni testimoniali favorevoli a Giovanni Stefano Spinola nella causa contro il fratello Tobia. Reg. dì 124 cc., mm. 320x220. 64 1659 agosto 11 - 1662 novembre 25 Atti giudiziari diversi, memorie, istanze presentate in favore degli eredi di Tobia Spinola nella causa contro lo zio Giovanni Stefano. Reg. di 234 cc., mm. 295x225. «Pro magnificis Tobia, Hieronimo et Gofredo Spinulis contra magníficos Iohannem Andream et Iohannem Baptistam Spinulam». Atti giudiziari relativi alla prosecuzione della causa a suo tempo intentata da Giovanni Stefano Spinola q.Gerolamo contro il fratello Tobia ed eredi, ad opera dei figli del defunto attore, Giovanni Battista e Giovanni Andrea. Reg, di 150 cc., mm. 310x225. Causa Airolo - Spinola (1655 - 1661) Agostino Airolo q.Gio Tomaso muove causa a Paola M. Centurione Spinola per il rimborso di un debito contratto con l’attore da Stefano Pallavicini q.Simone, padre del primo marito di Paola M., Felice I Pallavicini. 65 1663 aprile 19 - 1665 luglio 10 268 Archivio Spinola Pallavicint 66 1655 giugno 26 - 1655 luglio 3 «Pro magnifica Paula Maria et Thobia Spinula contra magnificos Pallavicinos et Airolos». Atti della causa intentata da Agostino Airolo q.Giovanni Tomaso contro Paola M. Centurione Spinola, quale erede del primo marito Felice I Pallavicini, per il rimborso di un debito contratto con l’attore da Stefano Pallavicini q.Simone, ex suocero di lei. Reg. di 10 cc., mm. 325x225. 61 1655 settembre 3 - 1661 novembre 5 «Processus ... heredum Iohannis Ayrolo e t ... Petri Marie Gentilis cum magnifico Thobia Spinula». Scritture probatorie prodotte dagli eredi di Giovanni Tomaso Airolo q.Giacomo nella causa che hanno intentato contro Tobia Spinola q.Gerolamo per il saldo del conto fiduciario aperto dall’Airolo presso lo Spinola. Reg. di 82 cc., mm. 300x230. Causa contro Paolo Spinola Doria, marchese de los Balbases (1675 -1695) Durante la permanenza in Napoli Goffredo Spinola q.Tobia aveva concluso con Paolo Spinola Doria, marchese de los Balbases ed ex governatore del ducato di Milano, vari negozi che comportavano un giro di denaro piuttosto ampio. A distanza di anni alcune delle pendenze finanziarie relative non erano state ancora sistemate. «Essibitioni per il signor Gofredo Spinola». Lettere e scritture diverse, legate assieme in forma di registro, per la presentazione come prove in favore di Goffredo Spinola q.Tobia nella causa che lo vede contrapposto in Genova e in Napoli a Paolo Spinola Doria, marchese de los Balbases. Reg. di 162 cc., mm. 315x230. Con indice. 68 1675 aprile 20 - 1686 giugno 9 69 1690 gennaio 21 - 1691 settembre 12 «Testimoni per l’eccellentissimo signor marchese de los Balbasses es saminati in Genova et in Napoli e sue essibitioni». Carte Spinola Pallavicini 269 Verbali delle deposizioni rese da vari testimoni in Genova e in Napoli in favore di Paolo Spinola Doria, marchese de los Balbases. Reg. di 172 cc., nini. 320x225. Con indice. 70 1693 novembre 4 - 1695 maggio 4 Atti giudiziari relativi alla causa vertente tra Paolo Spinola Doria, marchese de los Balbases, e Goffredo Spinola q.Tobia. Reg. di 228 cc., mm. 310x230. Causa contro Ambrogio Doria q.Giorgio (1685 - 1699) Ambrogio Doria vantava un credito verso Gerolamo Spinola Pallavicini che non viene riconosciuto alla morte di questo. Intenta allora causa all’erede, Felice Spinola Pallavicini, cercando di ottenere l’assegnazione di un legato («poliza») lasciato da Gerolamo per tutt’altri fini. 71 1685 luglio 3 - 1689 febbraio 26 «DOM. Processo in atti del notaro Giovanni Gerolamo Alfonso per la caosa della poliza col signor Gerolamo q.». Atti giudiziari diversi relativi alla causa vertente tra Felice Spinola Pallavicini e Ambrogio Doria q.Giorgio per questioni ereditarie. Reg. di 92 cc., mm. 305x225. 72 1689 gennaio 8 - 1699 febbraio 26 1. «Processus in causa illustrissimi domini Ambrosii de Auria contra illustrissima ( s ic ) dominum marchionem Felicem Spinulam Pallavicinum coram ... domino Petro Antonio Gasdia cause commissario». 1698 gennaio 8 - 1698 giugno 12 (30 cc., mm. 315x225). 2. «1698. DOM. Testimonii essaminati per parte del magnifico signore Felice Spinola». 1698 novembre 20 - 1699 febbraio 26 (104 cc., mm. 315x225). Deposizioni testimoniali, memorie e atti giudiziari diversi prodotti dalle parti nella causa vertente tra Felice Spinola Pallavicini e Ambrogio Doria. 270 Archivio Spinola Pallavicini Cause per l’eredità di Felice Spinola Pallavicini (1739 - 1756) Cause diverse tutte attinenti al godimento ed alla divisione dell’eredità di Felice Spinola Pallavicini. 73 - 74 1739 gennaio 5 - 1740 gennaio 18 73. «Pro excellentissimo domino Paulo Hieronimo Pallavicino contra magnificum Barnabam Airolum» (152 cc., mm. 320x225). 74. «Pro magnifico Barnaba Airolo» (106 cc., mm. 320x225). Atti giudiziari relativi alla questione sorta tra Livia Pallavicini q.Giovanni Francesco II, vedova di Felice Spinola Pallavicini q.Gerolamo, ed il fratello Paolo Gerolamo II per la restituzione di un prestito concesso da Felice a Paolo Gerolamo nel 1730 e corrispondente alla dote che Livia aveva ricevuto dalla madre M. Aurelia Spinola Grimaldi Cebà. Barnaba Airolo è il deputato del Magistrato degli straordinari alla tutela dell’eredità di Felice Spinola Pallavicini. Regg. n. 2. 75 1748 gennaio 9 - 1773 luglio 14 «Pro illustrissima domina Livia Pallavicina Spinula». Atti della causa intentata da Giovanni Filippo Spinola q.Francesco M. contro Livia Pallavicini, vedova di Felice Spinola Pallavicini, in qualità di erede del marito per il rimborso di un credito vantato dall’attore verso il defunto duca Felice. Reg. di 312 cc., mm. 320x230. 76 1750 luglio 31 - 1756 marzo 31 «Pro illustrissima Livia Spinula et magnifico Barnaba Spinula eius filio contra deputatum prò bonis hereditate et heredum (sic) q.q. magnifici Hieronimi et excellentissimi Felicis patris et filii coram illustrissimo magistratu extraordinariorum». Atti della causa intentata da Livia Pallavicini e dal figlio Barnaba Spinola Pallavicini contro il deputato del Magistrato degli straordinari alla tutela dell’eredità del defunto marito e padre Felice Spinola Pallavicini, per il mancato adempimento delle disposizioni testamentarie. Reg. di 62 cc., mm. 315x220. Carte Spinola Pallavicini 271 Cause diverse 77 1623 novembre 29 - 1659 maggio 26 Tobia Spinola q.Gerolamo contro Pietro M. Gentile - Atti della causa intentata da Tobia contro Pietro M. per il mancato pagamento di un debito: sia Tobia che Pietro M. sono creditori di Gio Tomaso Cambi, ma Tobia gira il suo credito a favore di Pietro M. che dovrebbe corrispondergli l’importo relativo. Pietro M. accetta la girata, ma non onora il debito contratto con essa. Busta di 46 fasce. 78 1632 maggio 10 - 1632 luglio 1 «Processus del signor Bartholomeo Imperiale contro il signor Thobia Spinula». Bartolomeo Imperiale contro Tobia Spinola - Citazione in giudizio di Tobia Spinola q.Gerolamo ad opera di Bartolomeo Imperiale quale fedecommissario ed esecutore testamentario di Giovanni Battista Imperiale q.Michele per la restituzione di un prestito. Reg. di 20 cc., mm. 315x225. 79 1636 - 1754 Atti e scritture diverse relativi a varie cause giudiziarie di cui non è restata ulteriore documentazione e che non appaiono tra loro legate da alcun elemento di omogeneità. Sono state disposte in ordine cronologico. Busta di 112 fasce. 80 1651 novembre 7 - 1652 aprile 11 «A processu accessus status Palene anni 1651 cum interventu reverendi consilierii Gio Battista Tonini». Tobia Spinola contro i principi di Conca - Atti giudiziari relativi alla causa vertente tra Tobia Spinola q.Gerolamo ed i principi di Conca per il rimborso di un debito da loro contratto con Tobia. Reg. di 84 cc„ mm. 275x215. 81 1672 gennaio 6 - 1674 gennaio 27 «Pro magnifico Goffredo Spinola contra Iohannem Tomam Ghirardum ». Atti della causa mossa innanzi ai Conservatori del mare da Goffredo 272 Archivio Spinola Pallavicini Spinola q.Tobia contro Giovanni Tomaso Ghirardi q.Giuseppe per il rimborso del prestito a suo tempo accordato. Reg. di 60 cc., mm. 320x230. 82 1701 dicembre 14 - 1701 dicembre 29 Felice Spinola Pallavicini contro Carlo Giuseppe Doria - Atti della causa intentata da Felice Spinola Pallavicini contro Carlo Giuseppe Doria per la costruzione «della casa di detto signor Felice verso la strada maestra di Banchi». Questione sollevata da Felice contro il giudice delegato che egli ritiene sia stato corrotto dal Doria. Reg. di 4 fasce, non legati, ma cartulati in progressione, di complessive 82 cc., mm. 290x210. 83 1708 maggio 30 - 1710 gennaio 8 «Pro illustrissimo Felice Spinula Pallavicino contra illustrissimum Pinellum ». Felice Spinola Pallavicini contro Giovanni M. de Torre e Giovanni Agostino Pinelli - Causa intentata per il mancato rimborso di un prestito concesso a costoro dall’attore. Reg, di 36 cc., mm. 315x220. 84 1713 luglio 14 - 1731 aprile 18 Felice Spinola Pallavicini contro Carlo Maineri - Atti della causa vertente per il pagamento del debito contratto da quest’ultimo. Reg. di 80 cc., mm. 315x220. Composto da tre fascc. non legati, ma cartulati in p r o gressione. 85 1714 giugno 2 - 1729 maggio 24 Felice Spinola Pallavicini contro Giovanni Stefano Castiglione - Atti della causa intentata da Felice Spinola Pallavicini contro Giovanni Stefano Castiglione ed i suoi eredi per il rimborso di un prestito effettuato dall’attore al Castiglione. Reg. di 160 cc., mm. 295x215. Privo della copertina. 86 1717 aprile 26 - 1717 giugno 15 «1717. Processus in causa compromissi prò reverendis sororibus Theresia, Livia et Isabella Spinola contra Illustrissimum et excellentissimum Felicem Spinolam Pallavicinum». Carte Spinola Pallavicini 273 Teresa, Livia e Isabella Spinola q.Gerolamo contro Felice Spinola Pallavicini - Atti della causa intentata dalle tre suore, sorelle Spinola q.Gerolamo, contro il fratello Felice Spinola Pallavicini per la mancata corresponsione dei vitalizi loro spettanti per disposizione testamentaria paterna. Questa causa è collegata all’evoluzione della vicenda giudiziaria con i Galleani perché i vitalizi erano stati assegnati sulle rendite dei feudi di Montaldo e Morbello. Reg. dì 48 cc., mm. 330x220. 87 1732 febbraio 6 - 1732 agosto 8 «Pro illustrissimo domino Barnaba Spinula contra illustrissimum dominum Paulum Mariam Garibaldum». Barnaba Spinola Pallavicini contro Paolo M. Garibaldi q.Giuseppe - Causa vertente per l’acquisto di un «palazzo, torre, cappella, villetta e villa in località ubi dicitur la pometta» in San Michele di Pagana. Reg. di 60 cc., mm. 315x220. Scritture contabili TOBIA SPINOLA q.GEROLAMO 88 1639 novembre 15 - 1669 marzo 29 Scritture contabili di varia natura relative alle transazioni finanziarie di Tobia Spinola con Giovanni Battista, Giovanni Antonio e Pantaleo di Giovanni Antonio Giusto per soluzione dei debiti di questi ultimi, rilevati dallo Spinola e da Felice II Pallavicini. Tra gli esiti della vicenda vi è l’acquisto di beni in Cogoleto e Lerca da parte di Tobia. Filza di 21 fasce. GEROLAMO SPINOLA PALLA VICINI 89 1658 marzo 28 - 1714 dicembre 10 «Polize e scritture private». Documenti giustificativi delle entrate e uscite della gestione del patrimonio mobiliare e finanziario di Gerolamo Spinola Pallavicini e di suo figlio Felice. Filza di 14 7 fascc. 274 Archivio Spinola Pallavicinì 90 1664 giugno 16 - 1718 luglio 14 Documenti giustificativi delle uscite di cassa disposte prima da Gerolamo poi da Felice Spinola Pallavicini per lavori di manutenzione ad immobili in Genova: palazzo di Felice Spinola Pallavicini presso S. Caterina e altri in contrada di Luccoli. Vi sono anche alcuni contratti di locazione relativi agli stessi edifici. Filza di 126 fasce. 91 1665 febbraio 8 - 1708 luglio 29 «Spettanti alle pigioni de stabili dentro Genova». Contratti di locazione, conti relativi ai pagamenti di alcuni locatari, rendiconti semestrali degli incassi per pigioni degli immobili di proprietà della famiglia siti prevalentemente in contrada di Banchi. La serie dei rendiconti semestrali solari è continua dal 1665 al 1697. Filza di 102 fasce, 92 1650 settembre 13 - 1652 ottobre 7 «Signor marchese Girolamo Spinola q.Tobia». Libro mastro delle entrate ed uscite personali di Gerolamo Spinola Pallavicini in Napoli. Reg. di 50 cc., mm. 345x245- 93 1654 Frammento di libro mastro delle entrate e uscite di Gerolamo Spinola Pallavicini in Napoli. Fase, di reg. di 18 cc., mm. 410x275. 94 1685 novembre 3 - 1744 novembre 18 «Libro di San Michele di Rapallo». Libro mastro delle entrate e delle uscite di cassa per l’amministrazione della villa e delle proprietà in San Michele di Pagana appartenenti a Giovanna Centurione q.Barnaba, moglie di Gerolamo Spinola Pallavicini. Dopo 1*8 novembre 1698, giorno in cui la detta Giovanna fa professione di fede, il libro riguarda suo figlio Felice e, dalla morte di quest’ultimo il 14 luglio 1736, Barnaba Spinola Pallavicini. Le registrazioni sono relative sia alla gestione patrimoniale che a quella domestica. Reg. di 354 cc., mm. 310x220. Carte Spinola Pallavicini 275 95 1689 febbraio 8 - 1697 maggio 30 «MDCLXXXIX. Registro delle partite, polize, lettere di cambio e scritture private e mandati». Libro giornale delle entrate e uscite di Gerolamo Spinola Pallavicini. Reg. di 96 cc., mm. 435x320, 96 1692 gennaio 2 - 1693 dicembre 7 « 1692». Libro mastro delle entrate ed uscite di Gerolamo Spinola Pallavicini. Reg. di 220 cc., mm. 310x220. Con indice alfabetico. GOFFREDO SPINOLA q.TOBIA 97 1670 giugno 28 - 1688 luglio 5 «1671. Spettanti al signor Goffredo Spinola». Documenti giustificativi delle entrate e uscite dell’amministrazione finanziaria di Goffredo Spinola q.Tobia. Debiti, crediti, impieghi diversi, investimenti mobiliari e commerciali. Inventari di beni. Filza di 177 fascc. FELICE SPINOLA PALLA VICINI 98 1707 giugno 8 - 1771 ottobre 20 «Filza de conti diversi. N. 2». Documenti giustificativi delle uscite di cassa di Felice Spinola Pallavicini. La filza è composta da due parti: una costituita da frammenti di filza numerati (1697-1698), l’altra da rendiconti delle spese domestiche e di famiglia con alcune ricevute e conti isolati (1707-1711). Filza, di 104 fascc. 99 1700 gennaio 10 - 1704 luglio 5 Documenti giustificativi delle uscite di cassa disposte da Felice Spinola Pallavicini per spese domestiche e piccole manutenzioni di casa. Filza di 336 fascc. 276 Archìvio Spinola Pallavicini 100 1730 febbraio 4 - 1738 gennaio 2 «1731. Conti d’operarii et artisti et altri diversi». Documenti giustificativi delle uscite di cassa disposte da Felice Spinola Pallavicini per lavori di manutenzione e per arredi interni di diversi immobili tra cui il suo in contrada Banchi. Filza di 74 fasce. 101 1697 gennaio 2 - 1711 settembre 3 «1697». Libro mastro delle entrate ed uscite di Felice Spinola Pallavicini. Reg. di 370 cc,, mm. 310x220. Con indice alfabetico. 102 1737 Stato patrimoniale dell’asse ereditario di Felice Spinola Pallavicini in favore del figlio Barnaba. Fasce, di reg. n. 2 di 24 cc. ciascuno, mm. 415x290. BARNABA SPINOLA PALLA VICINI 103 1670 ottobre 20 - 1776 agosto 31 Conti, rendiconti ed elenchi relativi all’eredità di Barnaba Spinola Pallavicini attinenti ai feudi di Cabella, Morbello e Montaldo e ad altri beni trasmessi in successione a Giovanni Carlo Pallavicini. Filza di 63 fasce. 104 1735 gennaio 17 - 1745 dicembre 30 «Filsa de conti di fabrica e diversi fino a tutto il 1746». Documenti giustificativi delle uscite di cassa disposte da Barnaba Spinola Pallavicini per spese personali e domestiche, comprese piccole manutenzioni di casa. Filza di 246 fasce. 105 1754 gennaio 2 - 1756 dicembre 30 «Ricevute dell’anno 1754, 1755, 1756. Barnaba Spinola». Scritture giustificative delle uscite di cassa disposte da Barnaba Spinola Pallavicini per le spese personali e domestiche. Filza di 248 fasce. Carte Spinola Pallavicini 111 106 1757 gennaio 25 - 1760 dicembre 23 «1757 primo genaro, 1758, 1759, 1760. Barnaba Spinola». Scritture giustificative delle uscite di cassa disposte da Barnaba Spinola Pallavicini per le spese personali e domestiche. Filza di 286 fascc. 107 1761 gennaio 2 - 1764 agosto 14 «1761, 1762, 1763, 1764. Barnaba Spinola». Scritture giustificative delle uscite di cassa disposte da Barnaba Spinola Pallavicini per le spese personali e domestiche. Filza di 265 fascc. 108 1764 novembre 4 - 1772 febbraio 21 «Ricevute». Scritture giustificative delle uscite di cassa disposte da Barnaba Spinola Pallavicini per le spese personali e domestiche. Su ogni carta sono indicati gli estremi della registrazione della spesa effettuata sul libro giornale. Filza di 291 fascc. 109 1765 febbraio 16 - 1772 maggio 27 «Conti pagati. 1772». Scritture giustificative delle uscite di cassa disposte da Barnaba Spinola Pallavicini esclusivamente per lavori di manutenzione a divesi immobili di sua proprietà in Genova. Filza dì 113 fascc. 110 1760 settembre 10 - 1762 dicembre 31 «Barnaba Spinola 1760 in 1762» (sul dorso). Libro giornale delle entrate ed uscite di Barnaba Spinola Pallavicini, Reg. di 138 cc., mm. 310x220. Corrispondenza La serie della corrispondenza di quest’archivio si presenta in modo piuttosto inusuale rispetto agli analoghi insiemi conservati in altri 278 Archìvio Spinola Pallavicini fondi. La sistemazione originale, che è stata ripristinata, disponeva tutte le lettere ricevute dagli Spinola Pallavicini in filze «distinte con lettere dell’alfabeto» nel senso che ogni filza conteneva le lettere pervenute da località il cui nome iniziava con la lettera distintiva di quella filza: nella filza A le missive provenienti da Acqui, Ancona, Arquata, ecc. Per alcune città da cui sono state spedite molte lettere erano state costituite delle filze monoprovenienti, come per Milano, Napoli, Vienna ed altre. Ci si trova di fronte ad un eccellente esempio di applicazione originale del sistema di ordinamento secondo la provenienza geografica, col tendenziale rispetto delle sequenza cronologica solo all’interno della medesima provenienza, ma con vari casi in cui l’ordine cronologico vige solo all’interno del medesimo mittente. Vi sono tre livelli progressivi di ordinamento uno interiore all’altro: provenienza geografica, mittente, data cronica. Lettere ricevute 111 1660 giugno 24 - 1741 giugno 14 Lettere ricevute da Gerolamo Spinola Pallavicini e dal figlio Felice, provenienti da località il cui nome inizia con la lettera A. 112 1661 maggio 18 - 1746 marzo 20 Lettere ricevute da Gerolamo, Felice e Barnaba Pallavicini provenienti da località il cui nome inizia con la lettera B. 113 1665 febbraio 23 - 1730 maggio 8 Lettere ricevute da Gerolamo Spinola Pallavicini e dal figlio Felice, provenienti da località il cui nome inizia con la lettera C. 114 1661 novembre 26 - 1688 ottobre 8 Lettere ricevute da Gerolamo, Felice e Barnaba Spinola Pallavicini provenienti da località il cui nome inizia con le lettere D, F e G. 115 1648 novembre 20 - 1673 novembre 4 Lettere ricevute da Gerolamo Spinola Pallavicini o dal suo agente Giovanni Antonio Pelliccia, provenienti da Genova. Carte Spinola Pallavicini 279 116 1674 gennaio 1 - 1679 dicembre 25 Lettere ricevute da Gerolamo Spinola Pallavicini, provenienti da Genova. 117 1661 maggio 8 - 1714 luglio 7 Lettere ricevute da Gerolamo e Felice Spinola Pallavicini provenienti da località il cui nome inizia con la lettera L. 118 1657 febbraio 28 - 1739 maggio 20 Lettere ricevute da Gerolamo, Felice e Barnaba Spinola Pallavicini provenienti da località il cui nome inizia con la lettera M. 119 1652 febbraio 22 - 1671 dicembre 30 Lettere ricevute da Felice II Pallavicini e da Gerolamo Spinola Pallavicini, provenienti da Milano. 120 1673 settembre 19 - 1699 dicembre 15 Lettere ricevute da Felice II Pallavicini e da Gerolamo Spinola Pallavicini, provenienti da Milano. 121 1701 luglio 10 - 1742 ottobre 20 Lettere ricevute da Felice e Barnaba Spinola Pallavicini, provenienti da Milano. 122 1693 aprile 23 - 1693 agosto 29 Corrispondenza intercorsa tra Gerolamo Spinola Pallavicini ed il figlio Felice dimorante a Milano: le minute delle lettere inviate da Gerolamo al figlio sono unite alle corrispondenti lettere spedite da Milano da Felice al padre. 123 1657 maggio 8 - 1699 aprile 24 Lettere ricevute da Gerolamo Spinola Pallavicini e dal figlio Felice, provenienti da Napoli. 280 Archivio Spinola Pallavicini 124 1700 settembre 7 - 1743 giugno 25 Lettere ricevute da Felice e da Barnaba Spinola Pallavicini, provenienti da Napoli. 125 1685 aprile 15 - 1693 febbraio 3 «1686 2 aprile sino a 1693 3 marzo. Lettere del signor Gofredo Spinola ». Lettere ricevute da Gerolamo Spinola Pallavicini inviate dal fratello Goffredo prevalentemente da Napoli; alcune sono inviate da Luigi Antonio de Marini sempre da Napoli. 126 1690 marzo 28 - 1691 gennaio 6 Corrispondenza intercorsa tra Gerolamo Spinola Pallavicini ed il figlio Luigi in Napoli: le minute delle lettere inviate da Gerolamo al figlio Luigi in Napoli sono conservate assieme alle corrispondenti lettere ricevute da Gerolamo e inviate dal figlio Luigi da Napoli. 127 1665 gennaio 29 - 1746 febbraio 27 Lettere ricevute da Gerolamo Spinola Pallavicini e dal figlio Felice, provenienti da località il cui nome inizia con la lettera O. 128 1702 gennaio 7 - 1720 giugno 29 Lettere ricevute da Felice Spinola Pallavicini, provenienti da Roma. 129 1660 settembre 3 - 1745 agosto 31 Lettere ricevute da Gerolamo, Felice e Barnaba Spinola Pallavicini provenienti da località il cui nome inizia con la lettera S. 130 1659 ottobre 19 - 1746 ottobre 30 Lettere ricevute da Barnaba Centurione e poi da Gerolamo, Felice e Barnaba Spinola Pallavicini, provenienti da San Michele di Pagana. 131 1659 marzo 15 - 1679 dicembre 14 Lettere ricevute da Gerolamo Spinola Pallavicini, provenienti da Savona. Carte Spinola Pallavicini 281 132 1688 maggio 12 - 1702 dicembre 23 Lettere ricevute da Felice Spinola Pallavicini, provenienti da Savona. Vi sono solo due lettere anteriori al 1699. 133 1703 gennaio 1 - 1719 luglio 12 Lettere ricevute da Felice Spinola Pallavicini, provenienti da Savona. 134 1662 novembre 18 - 1745 dicembre 27 Lettere ricevute da Gerolamo e Felice Spinola Pallavicini provenienti da località il cui nome inizia con la lettera T. 135 1730 gennaio 17 - 1749 dicembre 26 Lettere ricevute da Felice e Barnaba Spinola Pallavicini provenienti da Torino. 136 1654 luglio 23 - 1744 dicembre 9 Lettere ricevute da Gerolamo, Felice e Barnaba Spinola Pallavicini provenienti da località il cui nome inizia con la lettera V. 137 1649 maggio 1 - 1730 luglio 3 Lettere ricevute da Gerolamo Spinola Pallavicini e dal figlio Felice, provenienti da Vienna. Lettere conservate separatamente già in origine 138 1639 ottobre 13 - 1654 maggio 4 «1639 al 16... lettere del q.signor Felice Pallavicino». Lettere ricevute da Paola M. Centurione Spinola inviate dal figlio di primo letto Felice II Pallavicini (Cabella, Lussemburgo, Milano, Praga, Ratisbona, Vienna) e da Marco Centurione (Vienna), Goffredo Spinola (Coira, Vienna), Giovanni Antonio Pelliccia (Ratisbona). 139 1672 settembre 15 - 1672 ottobre 29 Lettere ricevute da Gerolamo Spinola Pallavicini e da Bernardo Baliano quali «Commissari generali delle armi in Riviera» prevalentemente in Portomaurizio, inviate da varie magistrature di Genova. 282 Archivio Spinola Pallavicini Lettere inviate: copialettere e minutari 140 1653 marzo 11 - 1654 gennaio 27 «Registro di lettera da 15 marzo 1653 per tutto 27 gennaro 1654». Copialettere di Gerolamo Spinola Pallavicini da Napoli. Reg. di 322 cc., mm. 345x245. «1654 sino al 1668. Registri di lettere». Minute delle lettere inviate da Gerolamo Spinola Pallavicini. I testi delle missive sono scritti su fogli singoli, come quelli delle lettere ricevute, e riuniti in fascicoli annuali o biennali. Filza di 13 fasce. 142 1668 novembre 10 - 1672 dicembre 20 Minute delle lettere inviate a Gerolamo Spinola Pallavicini. I testi delle missive sono scritti su fogli singoli, come quelli delle lettere ricevute, e riuniti in fascicoli annuali o biennali. Filza di 7 fasce. Copialettere di Gerolamo Spinola Pallavicini: 1. 1675 aprile 19 - 1675 agosto 24. 2. 1687 gennaio 4 - 1688 maggio 29- 3. 1688 luglio 2 - 1688 ottobre 6. 4. 1688 ottobre 30 - 1688 dicembre 31. 5. 1688 giugno 12 - 1689 marzo 18, solo corrispondenza col fratello Goffredo residente in Napoli. Busta di 5 fasce. 144 1697 luglio 26 - 1699 dicembre 31 Copie, forse riassunte, delle lettere inviate da Gerolamo Spinola Pallavicini e dal figlio Felice a Cabella, Napoli e Vienna o altrove in rarissimi casi. Le copie, anche due o tre su ogni singola carta, sono state originariamente riunite o per località di destinazione, o per giorno o mese di invio. Spesso i due criteri coincidono. 141 1655 maggio 29 - 1668 ottobre 20 143 1675 aprile 19 - 1689 marzo 18 Carte Spinola Pallavicini 283 145 1758 marzo 18 - 1764 novembre 7 «1758. 18. Marzo. Registro delle lettere de feudi imperiali e Savoia». Copialettere delle missive inviate da Barnaba Spinola Pallavicini e da Giovanni Carlo Pallavicini in tutti i feudi della famiglia: Cabella, Carpeneto, Fontanarossa, Montaldo e Morbello, nonché a Torino e a Pavia quando vengono trattate questioni feudali. Reg. di 168 cc., mm. 300x205. 146 1771 aprile 9 - 1776 agosto 17 «1771 in 1776. Registro di Cabella 1771 in 1776» (sul dorso). Copialettere delle missive inviate da Barnaba Spinola Pallavicini e da Giovanni Carlo Pallavicini in tutti i feudi della famiglia: Cabella, Carpeneto, Fontanarossa, Montaldo e Morbello, nonché Torino e a Pavia quando vengono trattate questioni feudali. Reg. di 192 cc., mm. 295x215. 147 1776 agosto 17 - 1788 gennaio 19 «Registro di Cabella 1776 in 1787» (sul dorso). Copialettere delle missive inviate da Barnaba Spinola Pallavicini e da Giovanni Carlo Pallavicini in tutti i feudi della famiglia: Cabella, Carpeneto, Fontanarossa, Montaldo e Morbello, nonché a Torino e a Pavia quando vengono trattate questioni feudali. Reg. di 240 cc., mm. 305x220. INDICE DEI CORRISPONDENTI Abbondanza, magistrato dell’ (Genova, 1627); Accosano Bartolomeo (Arcuata, 1694); Acinari Lelio (Alessandria, 1700); Acquarone Antonio (Genova, 1677); Acqui, vescovo di (Acqui, 1673, 1679, 1703, 1711, 1717, 1720); Adimari Ludovico (Firenze, 1696-1702); Agassi Lorenzo (Venezia, 1660); Agnelli Benedetto (Milano, 1692, 1697-1698); Agnese Gio Battista (Cogoleto, 1720-1723); Agnese Giovanni (Cassano, Tortona, 1666, 1677); Agnese Stefano (Tortona, 1675); Agostini Bartolomeo (Centuri, 1728); Agosto Gio Battista (Stazzano, 1679); Agrofoglio Pietro Agostino (Chiavari, 1671); Aicardi Gio Tomaso (Finale Ligure, 1674-1675, 1678-1679); Alba, cardinale di (Modena, 1664, 1666, 1669, 1672); Albara Domenico (Taggia, 1671); Albara Lucrezia M. (Santa Maria Nuova, 1688); Albaro Gerolama (Levanto, 1731); Albaro Gerolamo (Genova, 1676, 1678); Albaro Gerolamo (Millesimo, 1717); Albaro M. Francesca (Genova, 1661); Albaro de Mayern Lucrezia (Bologna, Milano, 1659-1665, 1671-1678, 1688); Albera Gio Battista (Giovo, 1679); Albera Salvatore (Ovada, 1670), Albert Domenico (Gorreto, 1676); Albertotti Giovanni (Cassinelle, 1666); Alessandri Gio Battista (Savona, 1679); Alfonso Gio Nicolò (Civitavecchia, Genova, 1661-1663); Allegrini Gio Battista (Cantalupo, Tortona, 1731-1732, 1749); Alvigini Carlo (Cabella, 1790-1797); Alvigini Gio Andrea (Garbagna, Gremiasco, 1665, 1670); Alvigini Rocco (Garbagna, 1726); Alziani Andrea (Savona, 1763); Amorotti d’Andreasi Alfonso (Mantova, 1701); Ampugnani Cosmo (Ficonia, 1673); Andorno, marchesi di (Acqui, 1707); Andrea (d1) Francesco (Genova, Lerca, Napoli, Torriglia, 1664, 1674-1679, 1687, 1688); Anduiar (d') Giuseppe Luigi, vescovo di Tortona (Tortona, 1744-1746, 1748-1750); Anfossi Cesare (Voltaggio, 1700); Anfosso Orazio (Lisbona, 1595-1597); Angelieri Evandro (Acqui, 1702-1703); Angulo (de) Isidro (Milano, 1673); Ansaldi Giacomo (Bari, Venezia, 1674-1676); Ansaldo Gerolamo (Campi, 1732); Anseimi Andrea (Alessandria, Bisi, Capriata, 1729-1731-1741); Anseimi Carlo Antonio (Morbello, 1688); Anseimi Gio Ambrogio (Alessandria, 1724); Anseimi Giorgio (Bruno, Cremolino, Milano, Morbello, Ovada, Voltri, 1696, 1697- 1701, 1705, 1708, 1721); Antonini Orazio (Monte al Boddo, 1676); Apicella Angelo (Napoli, 1655, 1658-1661); Aquarone Antonio (Sarzana, 1679); Arbore Domenico (Genova, 1668); Ardente Gio Stefano (Parigi, 1730); Ardioli Elisabetta (Steustadt, 1666); Ardito Gio Battista (Rapallo, 1747); Ardizzone Francesco (1738); Arduini Battista (Fassolo, 1677); Arena Francesco M. (Ovada, 1703); Armenzani Flaminio (Genova, 1670, 1676); Annerino M. Caterina (Genova, 1675); Arpe Biagio (Genova, 1674); Arpe Gio Agostino (Genova, 1676); Arrasio Gio Battista (Bistagno, 1666); Arrighini Bonaventura (Lucca, Macerata, 1664, 1676); Arrigoni Giacomo (Milano, 1704); Arsenio Tomaso (Castelnuovo, Genova, Madrid, Vienna, 1657-1661, 1668, 1670-1676, 1688); Artiron Giovanni (Genova, 1705); Asinari Lelio (Bologna, 1 6 9 9 -1 7 0 2 ); Assereto Carte Spinola Pallavicini 285 Gio Francesco (Napoli, Portomaurizio, 1673, 1677); Assereto Luca (Varzi, 1700); Assi Gerolamo (Brescia, 1704- 1705, 1710, 1712); Ausilia Giovanni (Cogoleto, 1670); Ausilia Giuseppe (San Sebastiano, 1705); Avanzino Gio Giorgio (Genova, Torriglia, 1671, 1674, 1678); Avanzino Serafino (Albera, 1675); Avena Francesco M. (Albenga, 1705); Avignone arcivescovo di (Avignone, Berbentana, 1661, 1665); Avogadro Francesco (Besate, 1679, 1688); Avogadro Pio (Milano, 1673, 1675, 1678-1679). Bacigalupo Gio Agostino (Genova, 1670, 1673-1674); Bacigalupo Giulio Cesare (Torre, 1701); Badano Francesco (Montenotte, 1703); Badaracco Gio Battista (Genova, 1676); Badaracco Pasquale (Genova, 1664); Bado Franco (Lucca, 1671); Bagini Gio Battista (Borgo, 1705, 1707); Baiardi Gio Battista (Bosmentino, 1673); Baiardo Andrea (Genova, 1662); Balbi Costantino (Campomorone, Vienna, 1704, 1707); Balbi Francesco M. (Genova, 1677-1679); Bandini e Bracci Francesco e Onofrio (Livorno, 1674); Barabino Nicolò (Trapani, 1742); Barabino Paolo Gerolamo (Santa Margherita, Sestri Levante, 1698-1701, 1717-1721); Baracco Giacomo (Alpe, Campi, 1670-1679, 1688); Baracco Giacomo M. (Campi, Tortona, 1718-1721, 1727-1735, 1742); Baraldo Antonio M. (Valenzona, 1724); Barbaro Pietro Battista (Sestri Levante, 1741); Barberi Domenico (Torriglia, 1732); Barberi Gio Battista (Torriglia, 1732); Barbieri Andrea (Grondona, 1679); Barbieri Domenico (Francavilla, 1706); Barbieri Giacomo (Tortona, 1670); Barbieri Giovanni M. (Toriglia, 1676); Barbieri Nicolò (Casale, Mantova, 1675, 1676); Barbieri Nicolò (Fontanarossa, Montebruno, 1771-1775); Barbo, conte (Morsasco, 1707); Barigione Francesco M. (Genova, 1674); Barozzi Antonio Luca (Tortona, 1701); Bartolotti Guglielmo (Carpeneto, 1707, 1716-1717); Basso Agostino (Castello di Scrivia, 1674); Bava Bianca M. (Genova, 1671, 1676, 1678-1679); Bava Gio Guglielmo (Monastero, 1670-1671); Bavani, marchese (Alessandria, 1711); Beccaria Alessandro (1693); Beccaria Giuseppe (Milano, 1724); Beccario Domenico (Grugnardo, 1678); Beccario Gio Battista (Grugnardo, 1665-1666, 1 6 7 0 -1 6 7 8 ); B ec chetti Antonio M. (Roma, 1709); Bei Severino (Acqui, Arquata, 1694); Beleredi Pietro M. (Silvano, 1708); Bellingeri Gio Battista (Carezzano, 1727); Belmusto Ottavio (Napoli, 1671); Beltrami (Mortara, 1717); Belvedere, principe di (Napoli, 1673-1678); Belviso Gio Francesco (Genova, 1677); Bene (da) Gio Battista (Levanto, 1671); Bendetti Gio Paolo (Albenga, 1708); Benielli Ariotto (Genova, 1656, 1663, 1665, 1673-1674); Benzi Minetta (Genova, 1674); Beretta Paolo (Silvano, 1730); Beretta Paolo Antonio (Torino, Tortona, 1730-1741); Bergsfeld (de) Severino (Milano, 1697-1698); Beritta Pietro (Monaco, 1671); Bernabò Gian Bernardo (Albenga, Sestri Levante, 1735, 1741-1742); Bernabò Gian Lorenzo (Sestri Levante, 1736); Bernardi (de) (Morbello, 1688); Bernardi (de) Andrea (Anqui, Voltri, 1703-1717); Bernardi (de) Gio Francesco (Vienna, 1688); Bernardi (de) Pietro (Bani, 1666); Bernuzzi Francesco (Varzi, 1670); Beroldi Bastiano (Vobbia, 1665); Berretani Francesco (Genova, 1661); Berruti Cesare (Tortona, 1731-1732); Berta Annibaldo M. (Cornigliano, Tortona 1673, 1688); Bertella Stefano (Capo di Selva, 1668); Bartoli Gio Battista (Cremolino, 1736); Bertolotti Francesco (Carpeneto, 1693, 1699- 1700); Bertolotti Giovanni M. (Tortona, 1724); Bertolotto Guglielmo (Silvano, 1716); Bertorelli Carlo Tomaso (Casalnoceto, 1676); Besagno Angelo M. (Milano, 1678); Bianchetti Bartolomeo (Genova, 1674); Bianchetti Gio Andrea (Genova, 1650, 1657); Bianchi Angela (Arenzano, 1660); Bianchi Giovanni (La Spezia, Strevi, Tagliolo, 1674-1675, 1678, 1692); Bianco Alberto (Lerma, 1716); Bianco Domenico (Cogoleto, 1679); Bianco Gio Battista (Casale, Genova, Montaldo, Torino, 1730, 1733-1749); Bianco Gio Battista (Montaldo, 1772- 286 Archivio Spinola Pallavicini 1773); Bianco Gio Dionisio (Acqui, Ovada, 1713, 1717); Bianco Gio Vincenzo (Genova, Gorreto, 1676, 1688, 1697, 1710); Bianco Giuseppe (Bandita, Brignano, Casale, Fontanarossa, 1725-1727, 1735, 1740); Bianco Tomaso (Morsasco, 1688); Bianco e Galleani Gio Battista e Giovanni (Casale, 1730); Biassa Agostino e Gio Battista (La Spezia, 1596); Bibolini e Viale Francesco e Agostino (Sarzana, 1747); Biccagini Benedetto (Genova, 1671); Biondini Gio Battista (Porli, 1707); Biscossa Giacinto (Bobbio, 1704- 1706); Bisso Giovanni (Genova, 1662); Blesi Luca (Acqui, 1677-1678, 1688); Bossi Pietro (Livorno, 1688); Bobbio Antonio M. (Torino, 1740); Bobbio Bartolomeo M. (Carpeneto, 1727); Boccario Gio Battista (Grognardo, 1674); Bocci Federico (Milano, 1704); Boccini Gio Domenico (Cantalupo, 1732); Boggero Antonio (Milano, 1659); Boggero Fortunato (Cabella, Milano, 1742, 1778, 1782); Boggero Giacomo M. (Cabella, Tortona, 1737, 1741-1742); Boggero Gio Stefano (Cosola, Genova, 1663, 1671, 1673, 1676); Boggero Giovanni M. (Milano, San Michele di Pagana, Torino, 1720, 1734, 1738-1739); Boggero Marcantonio (Arquata, Cabella, Genova, 1673, 1675- 1677, 1710); Boggero Stefano, Giovanni, Marco (Genova, 1670); Boggiano Gio Agostino (Voltri, 1678); Boggini Bartolomeo (Carrega, 1678); Bolasco Gio Domenico (Bologna, Sestri Levante, 1709- 1726); Bolla Gio Luca (Portomaurizio, 1671); Bollero Giorgio (Fassolo, Loano, 1665); Bonamici Angela Ginevra (Voghera, 1677-1678); Bonamici Gaspare (Voghera, 1730-1732); Bonamici Gio Cesare (Voghera, 1727-1729); Bonamino Antonio M. (Volpara, 1728-1729, 1742); Bonelli Gio Battista (Quiliano, 1707); Bonelli Manfredo (Silvano, 1708); Boni Federico (Varzi, 1703); Bonsaglio Antonio Agostino (Milano, 1719); Bontempi Gio Gerolamo (Mantova, Milano, Vienna, 1697-1698, 1703-1704); Bonvicino Francesco (Godano, 1729); Bonvino Gio Battista (Milano, 1688); Bonzoli Gio Battista (Livellone, 1703); Borea Giovanni M. (Bologna, Lugo, Modena, 1661-1664, 1670, 1673, 1675-1676, 1679); Borlasca Gerolamo (Genova, 1677); Borre Gio Agostino (Zerba, 1703, 1707); Borromeo Carlo (Arona, Cesano, Milano, 1700, 1716-1622, 1725, 1728, 1732); Borromeo Gio Benedetto (Milano, 1720); Borromeo Vitaliano (Milano, 1678-1679); Boschi e Scarani Paris e Gio Battista (Bologna, 1688); Boscio Pietro M. (Genova, 1662); Bosco Giuseppe (La Spezia, 1705); Bosio Antonio (Genova, 1674); Botta Adorno Alessandro (Borgo, Ovada, Roma, Silvano, 1701-1710, 1717-1719, 1725-1745); Botta Adorno Davide (Savona, 1742); Botta Adorno Gabriele (Piacenza, 1605); Botta Adorno Gerolamo (Borgo, Silvano, Torre, 1666-1677); Botta Adorno Luigi (Borgo, 1776); Botta Adorno Luigi (Branduzzo, Pavia, 1693-1696, 1698); Botta Adorno Luigi (Silvano, 1678, 1697- 1698); Botta Adorno, marchese di (Acqui, 1707); Botta Adorno Malaspina T e resa (Silvano, 1741); Bottero Domenico (Carpeneto, 1725); Bottini Vincenzo (La Spezia, 1715); Bottino Giacomo (Santa Margherita, 1711-1713); Botto Carlo Francesco (Genova, 1676, 1678); Botto Francesco M. (Casanova, Milano, Trento, Vienna, 1720-1721); Botto Gio Battista (Gorreto, 1735); Botto Gio Vincenzo (Chiavari, 1699, 1716-1717, 1721); Bovi Federico (Varzi, 1703-1704); Bovis Francesco (Genova, 1676); Bozzini Domenico (Albera, 1697-1706, 1708-1709, 1711, 1714, 1715); Bozzini Michele (1673); Bracci e Bandini Onofrio e Francesco (Livorno, 1674); Braccini Gio Vincenzo (Lucca, 1728); Brea Francesco M. (Chiavari, 1668); Brea Gio Battista (Arenzano, 1679); Bresciano Cristoforo (Voltaggio, 1703); Bresciano M. Giulia (Voltaggio, 1708); Breuner (Milano, 1692-1694); Brilla Urbano (Livorno, 1706); Brochiero Pietro Paolo (Asti, 1697-1699, 1701); Brozzi Gio Lorenzo (Compiano, Genova, Levanto, Ovada, 1671, 1675, 1679); Brugnato, vescovo di (Sestri Levante, 1677- 1679); Brugnone Domenico (Visone, 1726); Brugnone Guido (Visone, 1713, 1717-1718); Brunetti Vincenzo (Volpara, Carte Spinola Pallavicini 287 1783); Bruni M. Angela (Carosio, 1675); Bruni Sebastiano (Genova, 1674); Bruno Bartolomeo (Borgo Adorno, 1720-1729, 1735, 1744); Bruno, marchese di (Fontanile, 1711); Brusco Gio Agostino (Crocetta, 1679); Bruzzone Pietro (Cogoleto, 1676); Buasi Pietro (Livorno, 1668); Bufalo (del) Ottavio (Gorreto, Roma, 1689, 1701); Buffa Gerolamo (Ovada, 1673- 1678); Buffa Gio Battista (Ovada, 1718); Buffa Guglielmo (Sezze, 1698); Buonaccorsi Hector (Livorno, 1596); Buonvisi Gerolamo, cardinale (Ferrara, 1665- 1666); Buroni Gio Antonio (Finale Ligure, 1716-1717); Burrone Battista (Casorate, 1671); Burrone Francesco (Milano, 1701); Burrone Francesco M. (Chiavari, 1662-1665, 1671-1674); Bussa Gio Francesco (Casale, 1729); Bustanzo Giuseppe (Madrid, 1735); Butteri Bartolomeo (Tortona, 1698); Butteri Benedetto (Tortona, 1693, 1697-1698). Cabella, commissario di (Cabella, 1771-1783); Cabella Giacomo Filippo (Bologna, Venezia, 1679, 1694); Cabella Giovanni M. (Genova, 1665); Cabella, marchesa di (Cabella, 1688); Cabella Pietro (Sestri Levante, 1712-1717); Cabella, prevosto di (Cabella, 1688); Cabella, ospedale di, amministratori (Cabella, 1777, 1792); Cabrio Bernardo e Pietro Giovanni (Fabrica, Montecapraro, 1665- 1666); Cafasso Leon (Genova, 1677); Caffi Tomaso (Castelnuovo Scrivia, 1711-1712); Caiafa Giulio Cesare (Napoli, 1660); Caito Gio Battista (Vado, 1722); Calchi Agostino (Milano, 1673); Calegari Francesco (Cosola, Cella, Milano, 1668, 1674, 1679); Calegari Gio Battista (Varzi, 1676); Cambiaggi Gio Bartolomeo (La Spezia, 1701-1702); Cambiaso Francesco M. (Voltri, 1662); Cambiaso Gio Bartolomeo (La Spezia, 1702); Cambiaso Gio Battista (Arquata, 1736-1737); Cambiaso Gio Luca (Genova, 1665); Cambiaso e Tagliafico Lorenzo e Gio Domenico (Genova, 1674); Camilli M. Rosa (San Leonardo, 1679); Camogli Stefano (Genova, 1677); Campanella Antonio (Genova, 1675, 1677); Campione Francesco M. (Napoli, 1694-1710); Campione e Maffei (Roma, 1712-1723); Campodonico Francesco (San Michele di Pagana, 1736); Campolini Paolo Gerolamo (Tortona, 1725); Canale Alessandro (Voltaggio, 1671); Cancelletti Lazzaro M. (Napoli, 1715); Canevaro Filippo (Voghera, 1742-1743); Capellani Gio Domenico (Bargagli, 1716); Capellani Giovanni (Voltaggio, 1707, 1717, 1721-1728, 1733, 1736); Capellani Scipione (Voltaggio, 1700); Capello Agostino (Sestri Levante, 1709-1720); Capello Gio Battista (Lignone, 1714, 1729); Capello Giuseppe (Bosco, 1725); Capellone Lorenzo (Genova, Venezia, 1673-1674); Capiglier, barone di (Milano, 1659); Cappa Salvador (Valsabbia, 1725); Capra Gio Battista (Casale, 1711-1713); Caprara Bentivoglio Camilla (Bologna, 17129, 1739-1742); Capriata Marcantonio (Tortona, 1740); Carafa Antonio (Vienna, 1692); Caranza Nicolò (Varese, 1675); Caravaggio Ippolita (Brescia, 1678); Carbonara Francesco M. (San Bartolomeo, 1702); Carbonara Giorgio (Genova, 1677, 1679); Carbone Nicolino (Gorreto, 1693); Carboni Giulio (Genova, 1700); Cardi Gio Antonio (Arquata, Aulla, Firenze, Tortona, 1709- 1711, 1717); Cardi Giuseppe Andrea (Milano, 1713); Carenzani Ottavio (Morsasco, 1676-1677); Carignano, duca di (Napoli, 1719-1733); Carli Gerolamo (Torino, 1733-1745); Carli (de) Pietro Carlo (Alassio, Calvi, Castagnole, Savona, 1673-1679, 1688); Carlini Gio Stefano (Novi, 1701); Carnevale Domenico (Bonifacio, 1667); Carnevale Francesco (Tortona, 1689); Caroggio Bartolomeo (Genova, 1704); Caroli Gio Andrea (Busalla, 1710); Caroli Gio Battista (Serravalle, 1710, 1717); Caroli (de) Vincenzo (Acqui, Asti, 1693-1697); Carassio Orazio (Mantova, 1673); Carpeneto Baldassarre (Genova, 1670); Carpeneto Gio Battista (Genova, 1674-1675); Carrara Aldebrando (Genova, 1673); Carrara Gio Battista (Acqui, 1707); Carrara Giuseppe (Bisagno, 1707); Carrara Giuseppe (Voghera, 1737); Carrara Giuseppe M. (Acqui, 1704, 1706-1708, 1711); Carrega Gio 288 Archivio Spinola Pallavicini Enrico (Genova, 1649-1651, 1659-1667); Carretto (del) Gerolamo (Vienna, 1717, 1723); Carretto (del) Tagliacarne Maria (Genova, Savona, 1670-1671, 1674); Carriola Domenico (Genova, 1665); Carroccio Gio Stefano (Genova, Sestri Levante, 1673-1678); Carrosio Gio Agostino (Sestri Levante, Voltaggio, 1726, 1736); Carrozzo Gio Battista (Genova, 1676); Casaleggio Giacomo (San Michele di Pagana, Tortona, 1671, 1676, 1679); Casaleggio Stefano (Acqui, 1694); Casanova Domenico Francesco (Bastia, 1716); Casazza Agostino (Milano, 1713, 1718- 1721, 1725); Casazza Angelo M. (Bertazzi, 1725); Casazza Giacomo (Milano, 1734); Casazza Giovanni M. (Alpe, 1734); Casazza Simone (Barchi, 1698, 1706); Casazza Tomaso (Barchi, Bertassi, Fontanarossa, 1688, 1701); Cascina Caterina (Aiaccio, 1678); Casella Carlo (Genova, 1674, 1679); Casella e Levanto Ambrogio, Niccolò e Domenico (Napoli, 1603); Cassina Pietro Francesco (Borgo, 1703); Cassola Bartolomeo (Genova, 1663); Castagna Carlo Francesco (Acqui, 1666, 1695-1696); Castagna Evasio Francesco (Casale, 1675); Castagna Galvano (Acqui, 1664-1666); Castagnola Gio Francesco (Genova, 1663); Castagnola, marchese di (Barolo, Casale, Chambery, Fossano, Gap, Milano, Mondovl, Torino, 1691-1698, 1701, 1715, 1720-1726); Castellano Gio Andrea (Savona, 1674); Castelli Francesco (Milano, 1693-1697); Castelli Tomaso (Ottone, 1721); Castellini Pietro Antonio (Milano, 1711); Castellino Carlo (Dernice, 1703); Castello Antonio (Ceranesi, 1677); Castiglione Gio Nicolò (Genova, 1670); Cattaneo Baldassarre (Caserta, Napoli, Sannicandro, 1690- 1714, 1717, 1725); Cattaneo Benedetta (Genova, 1677); Cattaneo Camillo (Genova, 1 6 73-1674); Cattaneo Cesare (Vienna, 1735); Cattaneo Chiaretta (Beiforte, 1670); Cattaneo Domenico (Genova, Napoli, 1673); Cattaneo Filippo M. (Alessandria, Genova, 1674, 1676); Cattaneo Gio Battista (Milano, 1604); Cattaneo Isnardo (Piacenza, 1603); Cattaneo Lorenzo (Beiforte, 1665); Cattaneo M. Maddalena (Genova, 1678); Cattaneo e Gentile (Piacenza, 1597); Cattaneo e Spinola Baldassarre e Luigi (Napoli, 1687-1688); Cattaneo Negrone Giovanna (Genova, 1677); Cattani e Fantetti Pietro e Biagio (Bologna, 1671-1679); Cauriani (Casale, 1665); Cavagnari Francesco N. (Napoli, 1679); Cavalchino, marchese (Milano, 1665-1666, 1670-1674); Cavallaro Francesco (Lerca, 1670); Cavanna Giulio (Piacenza, 1611); Cavanna Spinola Deodata (Voghera, 1670-1671, 1673- 1679); Cavelli Sebastiano (Acqui, 1688); Caviglio Gio Antoni (Cabella, Cassano, Cosola, 1738, 1741); Caviglio Giovanni M. (Genova, 1727); Cazzuli Gio Domenico (Melazzo, 1692); Celle Gio Battista (Torino, 1739-1744); Cena Tomaso (Genova, 1674); Cenchiene Pietro Battista (Merlassino, 1673); Centurione Barnaba (Genova, San Michele di Pagana, 1657- 1666, 1670); Centurione Carlo (Genova, Milano, Savona, 1652-1655); Centurione Carlo (Parigi, 1700); Centurione Cristoforo Battista (Savona, 1673); Centurione Francesco (Sestri Levante, 1674); Centurione Gio Agostino (Parigi, 1699); Centurione Gio Battista (Castelnuovo Scrivia, 1777); Centurione Gio Battista (Genova, Morsasco, 1666-1670, 1664-1675, 1679); Centurione Giovanna (San Michele di Pagana, 1656-1657); Centurione Luciano (Genova, 1671, 1675); Centurione M. Antonia (Genova, 1677); Centurione Orietta (San Michele di Pagana, 1656); Centurione Paola (Crocetta, Genova, Morsasco, San Michele di Pagana, Struppa, 1656-1657, 1660, 1663, 1670-1679); Centurione e Marini (de) Vincenzo e Ottavio (Venezia, 1596-1597); Centurione e Spinola Ottavio e Baldassarre (Lisbona, 1596); Centurione Grimaldi Ginevra (Napoli, 1738); Centurione Spinola Giovanna (Cabella, Crocetta, Genova, San Michele di Pagana, Savona, 1670-1671, 1674-1679, 1685); Cernezzi e Rezzonico Francesco e Aurelio (Venezia, 1673); Cerreto Carlo (Castel da Molo, 1696); Cerruti Gio Battista (Casale, 1666); Cerruti Giuseppe (Genova, 1665); Cerruti Carte Spinola Pallavkini 289 Paolo (Torino, 1739); Cervetto Gio Battista (Genova, 1650); Cervetto Maria Savona, 1679); Cervini Giorgio (Garbagna, 1676); Cervino Antonio M. (Genova, 1664, 1666, 1673-1676); Cesarea Domenico (Oneglia, 1704); Cestri Gio Giacomo (Savona, 1597); Ceva Carlo Francesco, vescovo (Tortona, 1688, 1696- 1700); Ceva Tomaso (Milano, 1674); Cevasco Gio Benedetto (Genova, 1666); Cevoli del Carretto Gio Carlo (Savona, 1671); Chapuis Claudio (Albenga, 1673); Chiappara Bartolomeo (Sisola, 1719); Chiappara Gaetano (Sestri Levante, 1718-1719); Chiappara Gio Andrea (Fontanarossa, Genova, Levanto, Portomaurizio, 1 6 6 5 -1 6 6 6 , 1 6 7 4 -1 6 7 8 ); Chiappolini Pietro (Milano, 1673); Chiesa Giuseppe (Genova, 1675); Cicala Francesco (Sarzana, 1671-1679); Cicerone Gio Battista (Camarza, 1668); Cigala Francecso (Genova, 1670); Cignardi Giuseppe Antonio (Genova, 1671); Cipollini Bartolomeo (Morsasco, Rocca, 1677- 1679); Cipollini Giacomo (Finale Ligure, Portomaurizio, 1708); Cipollini Gregorio (Giovi, 1703); Cipollini Sebastiano (Genova, 1717); Cittadella Francesco (Lucca, 1697, 1700); Cittadino Lorenzo (Bergamo, 1676); Clavarino Gio Battista (Ovada, 1678-1679); Cleri Antonio (Napoli, 1678); Cocconi Domenico (Firenze, 1702-1704); Codebo Carlo Gerardo (Milano, 1666, 1670-1675); Cola Bernardo (Vienna, 1698-1699); Colombo Valentino (Napoli, 1674); Comenzolo Cristoforo (Bienno, 1704); Compiano Giulio (Portomaurizio, 1673); Conforto Gio Francesco (Alassio, 1673, 1678); Confredi Giacomo (Genova, 1662, 1665); Contardi Gerolamo (Fassolo, Genova, Gremiasco, 1665, 1671-1675, 1679); Conti Gio Evasio (Casale, 1707-1709); Corazza Carlo (Tortona, 1703-1706); Corazza Giuseppe (Garbagna, 1692); Corazza Pietro (Garbagna, 1676); Corbara Bartolomeo (Levanto, 1671); Corbolani Zenobio (Livorno, 1688); Cordano Santino (Genova, 1671); Cordara Francesco M. (Acqui, 1688); Corniglia Gio Battista (Sestri Levante, 1715); Corno (dal), Strozzi, Milanesi (Livorno, 1674); Corona Giovanni (Casale, 1671); Corradi Gio Francesco (Genova, 1671); Corradi Pietro Antonio (Genova, 1676); Corsanego e Granello (Roma, 1701, 1704-1711); Corso Marcantonio (Cantalupo, 1693); Cosola, rettore di (Cosola, 1783); Costa (Piacenza, 1600); Costa Alessandro (Serravalle, 1659-1678, 1694); Costa Bernardino (Cabella, 1678); Costa Domenico (Arquata, Castelletto, Gavi, Montaldeo, Silvano, Vergagni, Torino, Tortona, 1703, 1707, 1711-1715, 1731-1733); Costa Francesco (Genova, 1670); Costa Francesco Gerolamo (Tortona, 1659); Costa Giacomo (Genova, 1662); Costa Giacomo Antonio (Cabella, 1775-1779, 1781, 1783, 1792-1793); Costa Gio Battista (Bobbio, Dego, Roma, Santa Margherita, Serravalle, 1704-1711, 1716-1731); Costa Gio Battista (Ceriale, 1671); Costa Gio Giacomo (Vergagni, 1700, 1703, 1705); Costa Giovanni (Napoli, 1674-1675); Costa Giulio Antonio (Fontanarossa, Tortona, 1732, 1736-1738, 1741-1743, 1746); Costa Isabella (Bologna, 1725, 1731); Costa Mauro (Bologna, Rivarolo, Siena, 1726, 1729, 1738-1740); Costa Pietro Francesco M. (Alessandria); Costa Pompeo (Ovada, 1707); Costa Scipione (Serravalle, 1673); Costa e Herrera (de) Gio Antonio e Pietro Enrico (Roma, 1613); Costa e Herrera (de) Ottavio e Gio Enrino (Roma, 1599, 1609, 1611); Costaguti Innocenzo (San Nicolò, 1671); Costanze, marchese di (Asti, Costanze, 1692-1699, 1701- 1702, 1707); Crocco Maddalena (Crocetta, 1679); Crosa Giacomo Filippo (Vergagni, 1739); Crovetto Gerolamo (Livorno, 1670); Curello Cristoforo (Morsasco, 1670); Curioni Gio Giacomo (Tortona, 1698); Curletti Ignazio (Genova, 1746); Curii Gerolamo (Torino, 1740, 1743- 1746). Dadieri Gio Pietro (Genova, 1701); Daglio Bartolomeo (Serravalle, 1716); Daglio Domenico (Serravalle, 1678); Daglio Giacomo (Serravalle, 1716, 1720); Daglio Gio Battista (Volpara, 1677); Dalmas Lorenzo (Nizza, 1749); Dartona 290 Archivio Spinola Pallavicini Gio Lorenzo (Genova, 1670, 1673); Deicanto Filippo (Voltaggio, 1678); Demergazzo Giuseppe (San Bartolomeo, Vallecalda, 1677-1678); Demona Carlo Tomaso (Torino, 1742); Desagna Angelo M. (Genova, 1679); Devoto Gio Battista (Borzonasca, 1675); Diano Giacomo (Savona, 1772-1773); Dinard (de) Pedro (Napoli, 1659); Dionigi Gaspare (Genova, 1668); Ditterich Gio Adamo (Vienna, 1697-1699, 1706-1707); Dolchi Gio Filippo (Alessandria, 1711, 1714-1515, 1722-1723, 1725, 1728-1729, 1731, 1735); Dolchi Giuseppe Tomaso (Alessandria, 1737); Dolchi Pietro Filippo (Silvano, 1717, 1735); Dolmeta Gio Vincenzo (Genova, 1674, 1678); Donghi Gio Stefano, cardinale (Imola, 1661); Doria Ambrogio (Sarzana, 1674); Doria Bartolomeo, Giovanni e Niccolò (Piacenza, 1605); Doria Carlo (Genova, 1668); Doria Clemente (Milano, 1708, 1712, 1714, 1726); Doria Domerio e Gio Giacomo (Valladolid, 1603); Doria Ettore (Ovada, 1670); Doria Filippo (Piacenza, 1610); Doria Filippo M. Genova, 1674); Doria Gerolamo (Genova, 1670); Doria Giacomo (Anversa, Burgos, Madrid, Valladolid, Venezia, 1596-1603, 1607, 1609, 1612-1615); Doria Gio Battista (Genova, 1668); Doria Gio Carlo (Napoli, 1689); Doria Doria Gio Giacomo (Piacenza, 1596); Doria Leonardo (Albenga, 1666); Doria Nicolò (Cremolino, 1699, 1708); Doria Paolo Mattia (Napoli, 1690-1694); Doria Settimia (Genova, 1671); Doria Simone (Piacenza, 1605-1607); Doria Stefano (Castello di Vergagni, 1726); Doria e Spinola Giacomo, Federico e Carlo (Anversa, 1595-1597); Doria Fieschi Anna M. (Genova, 1677); Doria Landi Gio Andrea (Carrega, Garbagna, Genova, Gremiasco, Montaldeo, Tortona, 1671- 1678, 1710, 1714); Doria Paphili, principe (Roma, 1784-1786); Drago Sebastiano (Milano, 1720); Dugnani Gerolamo (Milano, 1693-1695); Duino Deodato (Genova, 1675); Dumas (Acqui, Torino, 1741); Durante Carlo Francesco (Varzi, 1726); Durante Gio Battista (Balestrino, Casella, Cervo, Taggia, 1727-1734); Durante Gio Battista (Taggia, 1674); Durazzo Carlo Emanuele (Bastia, 1671); Durazzo Gio Luca (Genova, 1675); Durazzo Pietro (Genova, 1661); Dussi Gio Maria (Varzi, 1726). Elici Gio Vincenzo (Lucca, 1675); Emiglio Domenico (Acqui, 1678); Ercolani Cesare Alessandro (Milano, 1657); Essani Valerio (Bologna, Faenza, Varzi, 1661, 1665-1666, 1671). Faa Nicolò (Acqui, 1674); Falconi Gio Battista (Chiavari, 1673-1674); Faletto Gerolamo (Torino, 1689); Fallabrino Benedetto (Carpeneto, 1749); Fallabrino Benedetto (Carpeneto, Morbello, 1795-1800); Fallabrino Domenico Alberto (Cremolino, 1773); Fallabrino Matteo (Carpeneto, 1771-1780); Falletti Carlo Ludovico (Barolo, 1678, 1691, 1697); Fante Pietro (Genova, 1674); Fantetti e Cattani Biagio e Pietro (Bologna, 1671- 1679); Fantoni Valerio (Lugo, 1664- 1665); Fasce Giovanni M. (Genova, 1676, 1679); Fazio Gio Battista (La Spezia, 1724); Federici Gio Luca (Sestri Levante, 1692); Federici Pietro Francesco (Sestri Levante, 1670); Feis Angelo (Milano, 1675); Fenogetti Lorenzo (Sestri Levante, 1678, 1699); Fernandez Giuseppe (Savona, 1673); Ferralasco Antonio M. (Busalla, 1676); Ferralasco Francesco M. (Crocetta, 1740-1743); Ferrari Ambrogio (San Sebastiano, 1673); Ferrari Ottavio (Acqui, 1704-1705); Ferrari (de) Bartolomeo (Dernice, 1670); Ferrari (de) Bernardo (Crocetta, Milano, 1671-1676); Ferrari (de) Cornelio (Genova, 1679); Ferrari (de) Domenico (Carrega, 1678); Ferrari (de) Giacomo (Santa Margherita, 1714); Ferrari (de) Gio Battista (Crocetta, 1670, 1675, 1679); Ferrari (de) Gio Lorenzo (Genova, Milano, 1670, 1673); Ferrari (de) Gio Luca (Crocetta, 1665- 1666); Ferrari (de) Giuseppe M. (Capriata, 1707); Ferrari (de) Leonardo (Genova, 1664, 1670, 1675-1676); Ferrari (de) M. Tecla (Genova, 1670-1673); Ferrari (de) Ottavio (Castelnuovo Bormida, 1676, 1679, 1692-1709); Ferrari (de) PaoCarie Spinola Pallavicini 291 la Francesca (Monaco, 1706, 1716-1717); Ferrari (de) Paolo Vincenzo (Castelnuovo B., Milano, Savona, 1665, 1673-1674, 1679); Ferrari (de) Simone (Cantalupo, 1674); Ferrari (de) e da Passano (Genova, 1674); Ferraris Gregorio (Sestri Levante, 1707); Ferreri Antonio (Milano, 1668-1671, 1673-1675); Ferreri Gerolamo (Milano, 1721); Ferreri Guglielmo (Milano, 1659-1671); Fiallo Gio Battista (Roma, 1705); Fieschi Antonio M. (Lugo, 1694); Fieschi Carlo M. (Milano, 1673-1676); Fieschi Filippo (Genova, Sassello, 1662, 1665); Fieschi Francesco Antonio (Ovada, 1665); Fieschi Gerolamo (Genova, 1664); Fieschi Gerolamo (Savignone, 1742); Fieschi Gio Battista (Milano, 1657-1670); Fieschi Gio Emilia (Genova, 1676); Fieschi Gio Stefano (Genova, 1674); Fieschi Innocenzo (Savignone, 1675); Fieschi Lorenzo (Crocetta, Lugo, 1719, 1736, 1739); Fieschi Ugo (Genova, Londra, 1655, 1662); Fieschi Urbano (Casella, Genova, Milano, Savignone, Vienna, 1694-1708, 1712-1714, 1717-1726); Fieschi Cappelletti M. Felice (La Spezia, 1723); Fieschi e Garbarino (Madrid, 1595); Fieschi Spinola Laura (Savignone, 1693); Filiberti Giacomo (Viano, 1663); Filion Vincenzo (Roma, 1789); Finale Gio Battista (Torino, 1739- 1740); Finocchio Giacomo Filippo (Porto Maurizio, 1705-1706); Foa Ferdinando (Bruno, 1697); Foa Nicolò (Bruno, 1673); Foa Ortensio (Cornigliano, Fontanile, 1698-1702, 1707); Fontana Alessandro Francesco (Milano, 1657); Fontana Gio Battista (Voltri, 1676); Fontana Giuseppe (Savona, 1673); Fontanarossa, commissario di (Fontanarossa, 1688); Fopiano Agostino (Cicagna, 1677); Fopiano Bartolomeo (Fontanabuona, 1668); Fopiano Francesco (Fontanabuona, 1671); Fopiano Stefano (Fontanabuona, Monleone, 1664, 1671, 1678); Fornari (de) Carlo (Crocetta, 1713); Fornari (de) Ottone (Sarzana, 1679); Fornari (de) e Franchi (de) Giacomo e Niccolò (Napoli, 1604-1606, 1608, 1613-1614, 1616); Fornelli e Luxardo (Lione, 1600); Fortembach Cristoforo (Piacenza, 1604-1605, 1610); Forti Stefano (Piacenza, 1604); Fossa Marcantonio (Torriglia, 1717); Fossati Pietro (Casale, 1674); Franceschelli Pantaleo (San Sebastiano, 1712); Franceschetti Francesco (Framura, R iomaggiore, 1699-1710, 1713, 1716-1722, 1727, 1733); Franchi (de) Carlo (Portomaurizio, 1677); Franchi (de) Enrico (San Lazaro, 1676); Franchi (de) Federico (Milano, 1679); Franchi (de) Gio Battista (Genova, 1665, 1676); Franchi (de) Gio Francesco (Genova, 1671, 1676); Franchi (de) Giuseppe M. (Voltaggio, 1703); Franchi (de) Livia (Genova, 1718); Franchi (de) Tomaso (Genova, 1666); Franchi (de) e Fornari (de) Niccolò e Giacomo (Napoli, 1604-1606, 1608, 1613-1614, 1616); Franzone Paolo Gerolamo (Genova, 1666); Frascarolo Giacomo (Cosola, 1668-1671, 1674-1678, 1688, 1697); Frascarolo Giuseppe Antonio (Cosola, 1707-1708); Frigone Filippo (Livorno, 1674). Gaggiolo Cesare (Genova, 1670); Gagne Jean (Lione, 1695, 1703); Gaissotti di Robiano (Nizza, 1749); Galea Biagio Agostino (Garbagna, Ottone, 1741); Galea Gio Agostino (Carrega, Ottone, 1665, 1671, 1676); Gallarate Giovanni (Milano, 11678-1679); Galleani Antonio (Bistagno, Ciglione, Ovada, 1665, 1676, 1678, 1693, 1697-1705); Galleani Antonio Francesco (Marsiglia, 11725); Galleani Carlo Andrea (Orsara, Toletto, 1688, 1701-1702, 1713-1714); Galleani Carlo Giuseppe (Cabella, Cosola, Crocetta, Milano, Rivalta, 1678-1679, 1688); Galleani, conte (Petervaradino, Vienna, 1693- 1694); Galleani Enrico (Morbello, 1688); Galleani Francesco (Alessandria, 1703, 1710); Galleani Francesco (Marsiglia, 1728); Galleani Francesco Bernardino (1690); Galleani Gio Andrea (Montaldo, Nizza, 1734-1735, 1737, 1743); Galleani Gio Paolo (Cabella, Cosola, Milano, Morbello, 1676-1679, 1688, 1693-11703, 1712); Galleani Gio Tomaso (Genova, 1673); Galleani Pietro (Melazzo, 1671); Galleani Vincenzo (Morbello, Tortona, 1675, 1688); Galleani e Bianco Giovanni 292 Archìvio Spinola Pallavicini e Gio Battista (Casale, 1730); Galli Gio Battista (Acqui, Montaldo, 1733, 1735, 1736); Gallo, Roman e Ibarra (Lisbona, Madrid, 1595); Galvagno Giacomo (Acqui, Torino, 1741); Gamba Bernardino (Carrega, 1702, 1704, 1718); Gamba Giuliano (Albera, Milano, Tortona, 1700- 1704, 1717-1718, 1722-1724, 1726-1728, 1730-1735); Gambarino Alba (Voghera, 1729, 1731); Gambarino Cesarea (Viguzzolo, 1726-1727); Gamondi Giovanni M. (Silvano, 1671); Gamondi Ghisleri Giovanni (Milano, Napoli, 1671, 1674- 1675); Gandolfi Antonio (Bologna, 1675); Gandolfi Filippo e Gio Battista (Roma, 1618, 1620-1621); Gandolfo Benedetto (Sestri Levante, 1722); Gandolfo Giuseppe (Sestri Levante, 1713); Garbarino Carlo (Montebruno, 1718); Garbarino Cesare (Garbarino, 1671); Garbarino Gaspare (Fassolo, 1777); Garbarino Gaspare (Ottone, 11703-1706); Garbarino Gerolamo (Savona, 1671, 1679); Garbarino Gio Agostino (Costalonga, 1671); Garbarino Giovanni M. (Milano, Turbigo, 1727, 1731); Garbarino Gregorio (Genova, 1674); Garbarino Orlando (Ottone, 1666, 1668, 1671-1679, 1691); Garbarino e Fieschi (Madrid, 1595); Garbarino, Giustiniani, Invrea Gregorio, Stefano e Lorenzo (Piacenza, 1604-1605); Gardino Nicolò (Acqui, 1715); Garibaldi Angelo Antonio (Genova, 1661); Garibaldi Bartolomeo e Giovanni (Piacenza, 1604, 1610, 1613); Garibaldi Giovanni M. (Sestri Levante, 1728); Garibaldi Ignazio (Milano, Napoli, 1701-1704); Garibaldi Nicolò (Chiavari, 1703); Garibaldi Pietro M. (Sestri Levante, Voltri, 1701-1703); Garone Giuseppe (Sezze, 1705); Gastaldi Giuseppe (Bologna, 1679); Gastaldi Gio Battista (Londra, 1730); Gatti Bernardino (Milano, 1726); Gatti Domenico (Milano, 1717, 1719, 1727); Gatti Gaspare (Carrega, Garbagna, Torriglia, 1699, 1704); Gatti Gio Battista (Torino, 1715); Gatti Paolo Antonio (Fassolo, 1676); Gatti Pietro Antonio (Bastia, 1731); Gatti Stefano M. (Savona, 1699-1702); Gatto Bernardino (Crocetta, Monteacuto, 1666, 1670); Gatto Gio Battista (Castelletto Adorno, 1723-1724); Gatto Giovanni (Sfuria, 1663); Gatto Gregorio (Chiavari, 1665); Gatto Paolo (Busalla, 1714); Gatto Stefano M. (Vado, 1713); Gavi Bartolomeo Domenico (Livorno, 1734, 1739-1740, 1746); Gavi Gio Andrea (Livorno, 1688, 1698, 1701-1704, 1706, 1710); Gavi Mancantonio (Granada, 1597, 1599); Gaviglio Gio Antonio (Tortona, 1737); Gaviglio Giovanni M. (Silvano, 1738- 1741); Gazzolo Angelo (Genova, 1679); Gazzolo Domenico (Lavagna, Scabbionara, 1677, 1679); Gemelli Gio Lorenzo (San Michele di Pagana, Voghera, 1741, 1745-1746); Generelli Giuseppe (Genova, 1674); Gentile Agostino (Genova, 1668, 1673); Gentile Ambrogio (Piacenza, 1598, 1600-1601); Gentile Francesco Antonio (Genova, 1675); Gentile Gio Benedetto (Boschetto, 1678); Gentile Giuliano (San Sebastiano, 1703); Gentile M. Vittoria (Sestri Levante, 1702-1703, 1711-1712); Gentile Marco (Genova, 1692); Gentile Stefano (Napoli, Parigi, Tagliolo, 1698, 1701, 1709); Gentile e Cattaneo (Piacenza, 1597); Gherardi Gio Tomaso (Portomaurizio, 1671, 1673); Ghezzi Angelo Felice (Napoli, 1660); Ghilini Tomaso (Alessandria, Ghilina, Milano, 1691-1705, 1708, 1711); Ghilini Cutica Vittoria (Alessandria, 1695-1696, 1700, 1702, 1705); Ghio Gio Ambrogio (Genova, 1666, 1670-1677, 1679); Ghiraldi Giovanni (Diano, 1673); Ghisolfo Gio Antonio (San Michele di Pagana, 1676, 1688); Giaccherò Gio Battista (Genova, 1677); Giacoboni Gio Francesco (Genova, 1709); Giaconia Carlo (1660); Giannevasio Paolo (Genova, 1673); Gibboni Francesco (Milano, 1732-1733); Gibboni Rocco M. (Levanto, 1716, 1723); Gibelli Pietro Antonio (Milano, Vienna, 1706-1709, 1714, 1718); Giglio Pietro Francesco (Fortunago, 1673); Giller Lodovico (Moncalvo, 1721); Gilletta Massimiliano (Carrega, 1673); Gilletta Orazio (Milano, 1688); Gimelli Gio Battista (Portofino, 1747); Giordino Gio Battista (Quiliano, 1708); Giordano Nicolò (Acqui, 1715); Giorgio (di) Vito (Bastia, Carte Spinola Pallavicini 293 1660); Giovannelli Francesco (Vienna, 1727); Giovardo Giuseppe (Portomaurizio 1671); Giovo Gio Francesco (Voltri, 1675); Giribaldi Agostino (Portomaurizio, 1671); Giudice Giacomo Cristoforo (Ovada, 1702); Giudice Gio Stefano (San Michele di Pagana, 1717-1720, 1728, 1736, 1740, 1743); Giunta Alessandro e Giacomo (Francoforte, 1595); Giussano Giuseppe (Genova, 1674); Giusti Andrea (Montesignano, 1699); Giusti Pellegrino (Lerca, 1666, 1671-1676); Giustiniani, agenti dei (Piacenza, 1606); Giustiniani Andrea (Sassello, 1710); Giustiniani Angelo (Genova, 1677-1678); Giustiniani Battista (Genova, 1597); Giustiniani Benedetta (Genova, 1671, 1675, 1677); Giustiniani Carlo (La Spezia, 1674-1675); Giustiniani Cesare (Genova, 1676, 1678); Giustiniani Francesco M. (Napoli, 1671, 1673, 1675, 1678); Giustiniani Giannettino (Santa Margherita, 1661); Giustiniani Giuseppe e Vincenzo (Roma, 1597); Giustiniani Lorenzo (Genova, 1715); Giustiniani Marcantonio (Genova, 1677); Giustiniani Michele (Genova, 1678); Giustiniani Michele e Stefano (Piacenza, 1607); Giustiniani, Invrea, Garbarino Stefano, Lorenzo e Gregorio (Piacenza, 1604-1605); Giustiniani, Vignolo, Valdebella Vincenzo, Gio Agostino, Luca (1614); Giusto Gio Battista (Arenzano, Genova, 1661-1665); Gnecco Antonio M. (Voltri, 1671); Gramegna Gio Battista (Vigozzolo, 1673-1674); Granara Gio Stefano (Genova, 1679); Grandi Gio Battista (Ovada, 1673); Granello Gio Bernardo (Genova, 1674); Granello e Corsanego (Roma, 1701, 1704-1711); Grassi Gio Tomaso (Borghetto, 1701, 1705-1706, 1714-17116); Grassi Lodovico (Casale, 1699); Grattarola Benedetto (Grugnardo, 1668); Grattatola Beccaria Alessandro (Grugnardo, 1670-1679, 1688-1698, 1704-1724); Gravanati Valerio (San Sebastiano, 1676); Griffo Gio Battista (Milano, 1622, 1625); Grillo Borromeo Clelia (Sezze, 1734); Grillo Doria Livia (Napoli, 1692); Grillo e Spinola Agostino e Ottavio (Piacenza, 1605); Grimaldi Andrea (Rocca, 1705); Grimaldi Battista (Torino, 1741); Grimaldi Carlo (Torino, 1731-1747, 1743); Grimaldi, contessa di Villafranca (Asti, 1692); Grimaldi Filippo (Gerace, Napoli, 1674, 1676, 1678); Grimaldi Gio Battista (Genova, Napoli, 1674, 1695); Grimaldi Gio Francesco (Gerace, 1670); Grimaldi Gio Paolo e Gio Francesco (Napoli, 1665, 1667, 1671); Grimaldi Giuseppe (Napoli, 1660); Grimaldi M. Lelia (Napoli, 1673- 1678, 1690-1693, 1697-1703); Grimaldi Ottavia (Genova, 1671); Grimaldi Ottavio (Siena, 1697); Grimaldi Ranieri (Genova, 1671)', Grimaldi Stefano (Napoli, 1703); Grimaldi Caracciolo Teresa (Napoli, 1694); Grimaldi Spinola Filippo (Napoli, 1695-1698); Grimaldi Spinola Stefano (Napoli, 1699-1706, 1709, 1711); Grimani Francesco (Venezia, 1695); Grisola Giuseppe (Tortona, 1678); Gropallo Francesco M. (Napoli, 1715-1716, 1729, 1732); Gropallo Orazio (Napoli, 1597); Gropallo Pietro M. (Gavi, 1730-1731); Gropelli Biagio (Arquata, 1693, 1696); Gropelli Stefano (Arquata, 1804); Gros, conte di (Casale, 1711-1713); Grosso Gerolamo (Livorno, 1697); Grosso Luca (Albera, 1666, 1670, 1678); Grossolano Gio Battista (Cogoleto, 1698); Guano Angelo (Torriglia, 1674-1688); Guano Antonio M. (Torriglia, 1666, 1674); Guano Giacomo Francesco (Gremiasco, 1697); Guano Gio Angelo (Frassinello, Senarega, 1657, 1679); Guano Giulio Cesare (Torriglia, 1666-1674, 1679, 1688, 1693); Guano Innocenzo (Torriglia, 1699-1713); Guaraglia Andrea (Artana, 1671); Guardi Gerolamo (Livorno, 1701); Guardi Paolo (Firenze, 1596); Guardi e Velluti Paolo e Andrea (Livorno, Pisa, 1596-1597); Guarnieri Carlo Antonio (Montecapraro, 1745); Guasco Carlo (Alessandria, Milano, 1693-1703, 1705, 1707-1709, 1712); Guerrieri Imperio (Sarzana, 1679); Guerrini Nicolò (Lumarzo, 1700); Guerrini Pietro Antonio (Carrega, 1674-1678, 1697-1703); Guerrini Simone (Carrega, 1679); Guerrini Simone (Celle, 1718); Guglielmazzo Gio Battista (1688); Guibeville (de) Ambroise (Arquata, Cadice, Cairo, Caratage294 Archivio Spinola Pallavicini na, Dego, Finale, Madrid, Mantova, Serravalle, Varzi, Voghera, 1698, 1700-1708, 1712-1713); Guidi Nicolò M. (Ovada, 1743); Guidi (de) Bartolomeo (Quiliano, 1739, 1741); Guidi (de) Bernardo (Quiliano, 1708); Guidi (de) Gio Angelo (Varazze, 1721); Guinigi Lelio (Lucca, 1697, 1700); Guiscardi Tiberio (Tortona, 1661). Herrera (de) e Costa Gio Enrico e Ottavio (Roma, 1599, 1609, 1611); Homen Simone Gomes (Roma, 1688); Houchin (de) Paolo Antonio (Acqui, Avigliana, Frassineto, Mantemagno, 1692-1694); Hurtado Mendoza (de) Giovanni (1674). Iachini Francesco Antonio (Cremona, 1728); Iarvis Pietro (Livorno, 1697); Ibarra, Gallo e Roman (Lisbona, Madrid, 1595); Imer Giuseppe (Finale Ligure, 1715); Imperiale Baliano (Piacenza, 1610); Imperiale Carlo (Genova, 1664); Imperiale David (Napoli, 1661); Imperiale Francesco M. (Genova, 1677); Imperiale Ottavio M. (Albenga, Levanto, 1673, 1679); Interholzer (de) Giacomo (Venezia, 1666, 1671, 1673); Interholzer (de) Gio Antonio (Venezia, 1679); Invrea Anna M. (Genova, 1677); Invrea Lelio (Spigno, 1674); Invrea Luca M. (Rivarolo, 1675); Invrea Nicolò (Napoli, 1657); Invrea e Levanto Lorenzo e Vincenzo (Piacenza, 1603); Invrea, Garbarino, Giustiniani Lorenzo, Gregorio, Stefano (Piacenza, 1604-1605); Iona Joseph Josue (Mantova, Milano, 1671-1688); Iona Salomon (Casale, 1665); Isnardi Carlo Domenico (Bologna, Milano, 1660- 1661); Isnardi Gio Battista (Loano, 1688); Isola Gio Felice (Sassello, 1743). Kaunitz Massimiliano, conte di (Milano, 1699). La Spezia, capitano di (La Spezia, 1675); Laccioni Giulio Cesare (Laigueglia, 1673); Lalli Carlo (Civitavecchia, 1730); Landini Gio Francesco (Firenze, 1701, 1719); Laneri Gio Battista (Acqui, Torino, 1741-1744); Lanfredi Gio Angelo (Torino, 1739); Lanzavecchia Andrea (Casale, Ovada, 1708, 1725); Lanzavecchia Carlo Felice (Ovada, 1665); Lanzavecchia Giacomo Antonio (Carpeneto, 1705); Lanzavecchia Gio Stefano (Capriata, Carpeneto, Genova, 1704, 1707- 1708); Lanzavecchia M. Antonia (Ovada, 1709); Lanzola Gio Francesco (Genova, 1663); Lavagna Angelo Francesco (Genova, San Vincenzo, 1679); Lavezzario Ercole (Bergamo, 1673); Lavezzario Gio Battista (Bergamo, 1673); Lazarelli Gio Francesco (Bologna, Ferrara, 1670-1671, 1675-1677); Lazari Pietro (Borgo Adorno, 1719-1720); Leale Filippo (Albera, 1740-1741); Leale Michele (Borgo, 1674); Leidi Carlo (Borgo, 1675, 1703); Leidi Gio Battista (Borgo, Brignano, Cantalupo, 1697, 1701-1703); Lena Gio Giacomo (Lucca, 1712); Lengueglia (della) Marcantonio (Alassio, 1673); Leonardi (de) Andrea (Morbello, 1688); Leone Nicolò (Napoli, 1721); Lercaro e Spinola Gerolamo e Giulio (Lisbona, 1602); Lerice Carlo (Milano, 1741); Levanto e Casella Niccolò, Domenico e Ambrogio (Napoli, 1603); Levanto e Invrea Vincenzo e Lorenzo (Piacenza, 1603); Leverone Stefano (Fiumeri, 1673); Levrero Benedetto (Genova, 1720); Leze (de) Andrea (Venezia, 1694); Lodi Giacomo Tomaso (Ottone, 1698); Loggiano Agostino M. (Voltri, 1675); Lombardo Antonio Filippo (Roma, 1712); Lomellini Ambrogio (Genova, 1671,1678); Lomellini Ambrogio (Genova, 1708); Lomellini Cosmo (Genova, 1671); Lomellini Filippo (Lerca, 1674); Lomellini Gerolamo (Piacenza, 1595); Lomellini Giacomo (Lerca, 1705, 1712, 1714); Lomellini Gio Battista (Genova, 1663); Lomellini Giuseppe (Genova, Savona, 1702, 1712); Lomellini Livia M. (Genova, 1674); Lomellini M. Caterina (Genova, 1678); Lomellini Paola Antonia (San Bartolomeo, 1676); Lomellini Paolo Vincenzo (Alicante, 1697); Lomellini Pietro Francesco (Savona, 1679); Lomellini Raffaele (Ovada, 1688); Lomellini Stefano (Genova, 1657, 1673); Carte Spinola Pallavicìnì 295 Lomellini Teresa Maddalena (Genova, 1677); Lomellini Doria Violante (Garbania, Genova, Loano, 1665, 1671, 1677); Lorenzi (de) Antonio (Cassinelle, 1707, 1715); Lorenzi (de) Sebastiano (Cremolino, 1731, 1734-1739); Lorenzi (de) Sebastiano (Morbello, 1688); Loreto Gio Luca (Ovada, 1700-1702); Luccioni Giulio Cesare (Sarzana, 1674); Luchini Carlo Francesco (Bagnara, 1671); Luvioni Giulio Cesare (Savona, 1673); Luxardo e Fornelli (Lione, 1600). Macciò Giacomo Andrea (Masone, 1703-1704); Maestri (de) (Gorreto, 1779); Maestri (de) Bartolomeo (Chiappeto, 1693); Maffei e Campione (Roma, 1712-1723); Maffoni Giuseppe (Tortona, 1745); Maggi Alfonso (Pisa, 1771); Magistris Vincenzo (Casale, 1707, 1713); Magni Gio Battista (Casorata, 1673); Magno Gerolamo (Mantova, 1678, 1688, 1695-1698); Maineri Antonio M. (Castelletto, Ovada, 1708, 1711); Maineri Giuseppe (Arenzano, 1674); Maineri Pier Battista (Tabarca, 1700- 1701); Maineri Tomaso (Vesima, 1706, 1708-1710); Malaspina, abate (Borgo, 1726); Malaspina Agostino (Bobbio, Milano, Santa Margherita, 1657, 1666, 1670-1676, 1679); Malaspina Agostino (Tortona, 1709, 1716); Malaspina Angelo M. (Artana, Bobbio, Milano, Santa Margherita, Vesima, Tortona, 1700-1745); Malaspina Antonio M. (Orezoli, Orzari, 1670-1677); Malaspina Benedetto (Godano, 1664- 1665); Malaspina Carlo (Godiasco, Milano, 1697, 1698, 1708, 1713); Malaspina Carlo Gerolamo (Gorreto, 1741); Malaspina Carlo Morello (Genova, Marino, 1668, 1672); Malaspina Clelio (Tortona, 1722, 1725); Malaspina Emanuele (Artana, Santa Margherita, Varzi, Voghera, 1723, 1728, 1730-1731, 1734); Malaspina Enrico Benedetto (Genova, 1670); Malaspina Ercole Benedetto (Milano, San Carlo, Tortona, 1665, 1670, 1674, 1678); Malaspina Filippo (Fortunago, 1657- 1679); Malaspina Francesco (Santa Margherita, 1 7 4 9 ); Malaspina Francesco (Varzi, 1671, 1674); Malaspina Gio Battista (Bobbio, Orezoli, Santa Margherita, 1666, 1670, 1693-1700); Malaspina Gio Francesco (Zerba, 1670); Malaspina Gio Galeazzo (Piacenza, Santa Margherita, 1772, 1776); Malaspina Giovanni M. (Zerba, 1670, 1675); Malaspina Giuseppe (Borgo, Monreale, Santa Margherita, Silvano, 1714-1719, 1723-1728, 1730, 1732- 1734, 1736); Malaspina Paolo Antonio (Orezoli, 167-0); Malaspina Pietro (Tortona, 1690, 1697); Malaspina Pietro (Tortona, 1730); Malaspina Pietro Francesco (Castel Pozzolo, 1677); Malaspina Pietro M. (Genova, Milano, 1697-1698, 1700-1702, 1721, 1723); Malaspina Tomaso Ambrogio (Bobbio, 1673); Malaspina Torquato (Monti, 1720, 1726); Malatesta Benedetto (Genova, 1668, 1670); Malerba Gio Battista (Silvano, 1715); Malpasserlo Francesco (Casale, 1671); Manfredi (Arezzo, 1773,1775); Mangini Bartolomeo (Cabella, Genova, Toriglia, 1661, 1671, 1675-1676, 1678-1679); Mangini Bendetto (Caorso, 1678-1679); Mangini Giacomo (Barchi, Ferrera, Fontanarossa, 1670-1679); Mangini Giacomo (Milano, Tortona, 1 7 2 5 ,1 7 3 4 -1 7 3 5 , 1746); Mangini Gio Aloisio (Bagnara, 1677); Mangini Gio Battista (Fontanarossa, 1774-1784); Mangini Luigi (Alessandria, Bergamo, Bologna, Carugate, Cologno, Milano, Serravalle, Torino, Tortona, 1711, 1713, 1720-1726, 1729, 1730, 1740); Mantova, duca di (Mantova, 1674, 1678, 1686, 1688, 1696); Marabotto Giuseppe (Bastia, 1662-1664); Maraffi Bartolomeo (Gremiasco, 1678-1679); Maraffi Onorio (Vorzi, Voghera, 1703, 1705); Maragliano Gregorio (San Damiano, 1673); Marana Giacomo Filippo (Voltri, 1666); Marchelli Carlo (Milano, 1703); Marchelli Francesco M. (Tortona, 1738); Marchelli Gio Vincenzo (Campi, Genova, 1673); Marchelli Marco (Vergagni, 1676); Marchelli Nicolò (Ovada, 1701, 1703); Marcheselli Antonio Francesco (Cosola, Dego, 1707, 1721-1725); Marengo Gio Stefano (Capriata, 1735); Mari (de) Ansaldo (Diano, 1733, 1737); Mari 296 Archivio Spinola Pallavicini (de) Cesare (Vado, 1721); Mari (de) Domenico M. (Genova, 1679); Mari (de) Gio Battista (Bologna, Genova, Milano, Ovada, Torino, 1730-1736, 1740-1741); Mari (de) Lazzaro M. (Genova, 1674); Mari (de) Valerio (Lugo, 1670); Mari (de) e Spinola Pier Francesco, Orazio, Gerolamo, Venezia, 1597); Mariani Paolo (Genova, Savona, 1664, 1670, 1673- 1679); Marini (de) Francesco e Gio Ambrogio (Piacenza, 1606); Marini (de) Francesco, Gerolamo, Gio Ambrogio (Piacenza, 1603); Marini (de) Gio Antonio (Piacenza, Valladolid, 1595-1596, 1602); Marini (de) Gio Giacomo (Napoli, Striano, 1701-1705); Marini (de) Luigi Antonio (Napoli, 1673, 1688-1692, 1697); Marini (de) Ottavio (Madrid, Venezia, 1595-1597); Marini (de) Paolo M. (Genova, 1661-1673); Marini (de) Sebastiano (Firenze, 1704); Marini (de) Stefano (Napoli, 1686); Marini (de) e Centurione Ottavio e Vincenzo (Venezia, 1596-1597); Marra (della) Antonio (Genova, 1674); Marruffo e Sauli (Venezia, 1596); Martignoni e Vito Ottavio e Gio Domenico (Piacenza, 1610); Martinelli Antonio (Genova, 1676); Martinelli Pietro Giacomo (Teglia, 1676); Martini (de) Alessandro (Roma, 1701-1702); Martini (de) Gio Agostino (Genova, 1679); Maschio Benedetto (Genova, 1674); Maschio Gio Ambrogio (Genova, 1678); Masenza Gio Andrea (Orzara, 1745); Masetti Pietro Filippo (Firenze, 1697); Masetti Tomaso (Firenze, 1697-1700); Massa Agostino (La Spezia, 1675); Massa Antonio M. (Casale, 1711); Massa, duca di (Massa, 1708); Massa Gaspare (La Spezia, 1675); Massa Leopoldo (La Spezia, 1678-1679, 1688); Massa Marcello (La Spezia, 1666, 1675); Massa Nicolò (Cento, 1675); Massa Paola (La Spezia, 1674); Massacani Bernardino (Borno, 1700); Massaro Francesco (Savona, 1702); Massola e Zattara Benedetto e Cesare (Piacenza, 1604-1605); Massone Pietro M. (Monte Cassino, 1678); Mayerberg, barone di (Copenhagen, Magonza, Zwettel, 1673-1679); Mayern (de) Agostino (Varsavia, Vienna, 1655-1658, 1665); Mayern (de) Carlo Felice (Bologna, Milano, 1659-1664); Mazza Leopoldo Aurelio (1688); Mazzacane Giovanni M. (Genova, 1675, 1677); Mazzarini Francesco Antonio (Genova, 1726); Mazzoleni Giuseppe (Ferrara, Tortona, 1730-1734); Mazzone Pietro M. (Montecapraro, 1670); Meda Giuseppe (Acqui, 1668); Medici Gio Battista (San Sebastiano, 1776); Medici (de) Francesco M., cardinale (Cingoli, Firenze, 1698-1700); Medicina Carlo (Serravalle, 1710, 1720- 1721); Medussi Marco Antonio (Monterosso, 1720); Melazzo, marchese di (Acqui, Torino, 1671, 1677, 1707); Melogosio Pompeo (1609); Melzi Gio Antonio (Milano, 1693); Mercante Giovanni Carlo (1655); Merello Bernardo (Sestri Levante, 1670); Merello Gio Andrea (Albenga, 1671); Merello Giuseppe M. (Bosco, 1705); Merlini, monsignore (Torino, 1741); Messina (Garbania, Tortona, 1707-1708); Mezzabarba Birago Francesco M. (Casatisma, Milano, Napoli, 1692- 1701, 1708); Micheli Pompilio (Mantova, 1738); Miglio Giuseppe (Torino, 1740- 1742); Mignotti Bartolomeo (Acqui, 1666); Milanesi, Corno (dal), Strozzi (Livorno, 1674); Millanta Gerolamo (Sestri Levante, 1671-1675); Mirabile Ignazio (Napoli, 1664); Mirand (de) Pedro (Bari, 1666); Miroli Francesco (Ovada, 1696, 1709); Moilenau (Bruno, 1671); Mola Gio Battista (Fontanarossa, 1675); Molasana Agostino (Varese, Voltaggio, 1676, 1670-1671, 1679); Molinari Bartolomeo (Genova, Varazze, 1664, 16711); Molinari Carlo (Milano, 1710); Molinari Francesco (Roma, 1719-1720); Molinari Francesco M. (Genova, Tabarca, 1674, 1699-1701); Molinari Gio Andrea (Bogli, 1718); Molinari Gio Antonio (Cosola, 1743-1748, 1779); Molinari Gio Battista (Cabella, Fontanarossa, Voltaggio, 1674- 1675, 1782); Molinari Gio Bernardo (Volpara, 1676); Molinari Gio Domenico (Fontanarossa, 1780); Molinari Gio Lorenzo (Genova, Montaldeo, 1664, 1670, 1679, 1688); Molinari Gio Luca (Milano, Tortona, 1709, 1711); Molinari Gio Paolo (Carrega, Crocetta, 1670, 1674); MoliCarte Spinola Pallavicini 297 nari Innocenzo (Genova, 1662, 1664, 1673); Molinari Paolo Antonio (Cosola, 1719-1720, 1731, 1737-1740); Molinari Simone (Voltaggio, 1707); Molinelli Agostino (Bertone, 1696-1697, 1703); Molinelli Carlo Domenico (Sturla, 1699); Molinelli Giacomo (Alpe, 1702); Molinelli Gio Angelo (Artana, Cartasegna, 1701, 1733-1734); Molinelli Luigi (Napoli, 1732-1735); Molinelli Marcantonio (Boglio, 1670, 1700); Molinelli Paolo Gerolamo (Napoli, 1716-1718, 1722- 1732); Mombello, visconte (Varazze, 1699-1702); Monaco, principe di (Parigi, 1671); Moneglia Benedetto, Camillo e Lucio (Piacenza, 1612); Moneglia Ludovico (Torino, 1731-1733); Moneglia Pietro Antonio (Granada, 1599); Mengeotti Francesco (Genova, 1676); Montaldo, comunità di (1743); Montanari Bartolomeo (Genova, 1670); Montano Bartolomeo (Ovada, 1699-1704); Montefinale Pellegrino (Milano, 1673); Montemerlo Niccolò (Tortona, 1607); Montesanto Gio Battista (Savona, 1675); Monteverde Francesco (Genova, 1678); Monti Gio Battista (Alpe, Fascia, Genova, 1675- 1676, 1679); Monti Gio Battista (Milano, Napoli, 1705, 1709); Montiglio di Lesegno Rosa (Ottilio, 1711-1712); Montini Giovanni (Roccaforte, 1670); Montobio Gio Battista (Bologna, 1731); Montobio Gio Battista (Novi, Santa Margherita, Sastri Levante, 1705-1711); Monza Francesco Bartolomeo (Tortona, 1713); Monza Gio Giacomo (Chiavari, 1679); Mora Francesco (Casale, 11702-1704); Morana Gio Battista (Agneto, 1698); Morando Antonio (Crocetta, 1670); Morando Gio Battista (Genova, 1662, 1664); Morando Giuseppe (Crocetta, 1718); Morando Marcantonio (Bosco, Crocetta, Tortona, 1714, 1718, 1722, 1725); Morando Tomaso (Cerendero, Genova, 1668, 1678); Morbello, agenti di (Morbello, 1675); Morbello, castellano di (Morbello, 1675); Morbello, commissari di (Morbello, 1688); Morelli Antonio (Carpeneto, 1696); Morelli Gio Nicolò (San Michele, 1671); Morello Paolo (Roma, 1704); Morese Gio Guido (Morsasco); Moresi Domenico (Ovada, 1703); Morganti Lorenzo (Lisbona, 1715, 1717); Morone Gio Battista (Sassello, 1678); Morone Gio Simone (Napoli, 1700); Morselli Nicolò (Napoli, 1706-1712, 1715-1717); Moscherini Giulio Anastasio (Acqui, 1736); Moscone Benedetto (Arona, 1710, 1712- 1713, 1715, 1722); Moscone Gio Battista (Fascia, 1671); Moscone Gio Francesco (Ottone, 1746); Mossi Francesco (Casale, 1712, 1718, 1720, 1730); Mozzone Domenico (Montecapraro, 1666); Multedo Tomaso (Roma, 1671); Muratori Gio Michele (Finale, 1703); Muratori Nicolò Luigi (Torino, 1732-1733); Muschietti Pietro Michele (Santo Stefano Belbo, 1674); Muscio Antonio (Brescia, 1700- 1701); Muscio Giacomo (Brescia, Cabella, 1700-1704); Musso Agostino (1674); Muti Stefano (Chiavari, 1732-1733); Muzio Agostino (Sestri Levante, 1673-1676, 1688); Muzio Angelo (Sestri Levante, 1670-1671); Muzio Cesare (Stella, 1706); Muzio Giacomo (Sestri Levante, 1697); Muzio Orazio (Sestri Levante, 1688); Muzio Vincenzo (Napoli, 1711-11712). Nani Antonio (Voghera, 1670); Nani Gio Battista (Voghera, 1702-1706); Napoli, principe di (1688); Nasali Francesco (Genova, 1666); Natta Vincenzo (Casale, 1675); Navarra Guido (Acqui, 1711); Negri (de) Gerolama Maddalena (Tortona, 1676); Negri (de) Gio Battista (Cosola, 1674); Negri (de) Martino (Zerba, 1670-1678); Negro Gio Luca (Genova, 1676, 1679); Negro (di) Gio Agostino (Sestri Levante, 1673); Negro (di) Gio Gerolamo (Piacenza, 1598); Negro (di) Gio Gerolamo e Niccolò (Piacenza, 1603- 1605); Negro (di) Niccolò (Valladolid, 1605); Negro (di) Tomaso M. (Levanto, 1695); Negro (di) e Spinola Gio Gerolamo e Camillo (1599); Negro (di) e Spinola Niccolò e Agostino (Madrid, Valladolid, 1596, 1602); Negrone Ambrogio (Genova, La Spezia, 1738, 1741- 1743); Negrone Aurelia (1737); Negrone Giovanna Caterina (Genova, 1677-1679); Negrone Ilarione (Livorno, 1712); Negrone Maria (Genova, 1712); Negrone e 298 Archivio Spinola Pallavicini Spinola Tobia e Baldassarre (Siviglia, 1595); Nicelli Giovanni (Lucca, Piacenza, 1674-1679); Nicolai Carlo (Genova, 1676); Nicolai Paolo (Genova, Lucca, 1674-1675, 1678, 1697, 1705); Nisselio Stefano (Genova, 1676); Nobile Paolo (Cabosa, 1679); Nobili Antonio Francesco (Campi, 1673, 1698); Nobili Gio Angelo (Campi, 1666); Nobili Gio Angelo (Carpeneto, 1704, 1716); Noce Filippo (Genova, 1674); Noceti Carlo (Genova, 1675); Nocha Giacomo (Genova, 1670); Noè Battistino (Cosola, 1670-1674); Noli Giacomo M. (Milano, 1671); Noresi Domenico (Trisobio, Voltri, 1696-1697, 1701-1719, 1721); Novaro Marco (Genova, 1670); Novella Antonio M. (Santa Margherita, San Michele di Pagana, 1730-1731, 1734-1735, 1739-1740, 1743, 1745); Novella Cristoforo (San Michele di Pagana, 1718); Novello (Cosola, 1783). Occhio Alberto (Fabrica, 1665-1666); Occhio Carlo Antonio (Celle, 1668); Occhio (dall’) Gio Battista (Alpe, Milano, 1664-1665); Occhio (dall') Maurizio (Garadassio, 1665); Odicini Lorenzo (Cabella, Elma, 1771-1785, 1788-1789, 1792- 1800); Oliva Bartolomeo (Marsiglia, 1733); Oliva Gio Battista (Genova, 1671); Oliva Orazio (Torino, 1732); Oliveri Gio Battista (Sestri Levante, 1723- 1742); Oliveri Giuseppe (Sestri Levante, 1726-1727); Oliveri Marcantonio (Crocetta, 1710-1712); Olmi Antonio (Acqui, 1697); Olmi Gio Paolo (Bobbio, Brallo, Santa Margherita, 1694, 1698, 1700, 1710, 1714); Olmo Gio Francesco (Torino, 1739-1740, 1743, 1745); Ondedei, monsignore (1655); Oneto Pietro Paolo (Casale, Montaldo, 1697-1706); Operti, conte (Fossano, 1716); Orecchia Gio Antonio (Milano, Napoli, 1666, 1674-1675); Orecchia Giovanni (Varzi, 1670); Orecchia Lorenzo, podestà (Castelnuovo B., Montaldo, 1688); Orsi Carlo Fabrizio (Acqui, Trisobbio, 1711, 1725); Orsi Domenico (Montaldo, 1688); Orsi Federico (Montaldo, Ovada, 1688, 1700, 1702, 1707); Orsi Gio Battista (Montaldo, Morbello, 1688); Orsi Giuseppe Antonio (Acqui, 1712); Orsi Ludovico (Torino, 1678); Orsi Nicola (Acqui, Strevi, 1711, 1781); Orsi Sebastiano (Piumenengo, 1706); Orto Gio Battista (Capraia, 1688); Ossi Nicolò Fabrizio (Capriata, 1718); Ottone Carlo (Londra, 16711). Pagani Cesare (Milano, 1697-1702); Pagano Gaetano (Napoli, 1709); Pagliari Vincenzo (Bologna, 1734); Palaggi Giovanni (Osimo, 1696); Pallavicini Camillo (Palermo, 1610-1611); Pallavicini Caterina (Genova, 1722); Pallavicini Domenico (Camporeale, 1745); Pallavicini Felice II (Augusta, Praga, Ratisbona, Vienna, 1649-1653); Pallavicini Felice q.Ottavio (Milano, 1694); Pallavicini Gerolama Felice (Genova, 1666, 1674); Pallavicini Giacomo M. (Sestri Levante, 1702); Pallavicini Gio Battista (Chiavari, 1666); Pallavicini Gio Carlo (Alessandria, Firenze, Genova, 1745, 1748-1749); Pallavicini Gio Francesco I (Milano, Novi, Piacenza, 1596-1597, 1610, 1625); Pallavicini Gio Francesco q.Antonio (Savona, 1679); Pallavicini Gio Luca II (Genova, 1676); Pallavicini Giulio (Genova, Savona, 1660-1662, 1670, 1676); Pallavicini Lavinia (Genova, 1678); Pallavicini Lazzaro (Osimo, Roma, 1694, 1701, 1705- 1706, 1709, 1711); Pallavicini Niccolò (Piacenza, 1604-1605); Pallavicini Opizio, cardinale (Bologna, Osimo, 1671, 1693-1696); Pallavicini Gerolamo I (Genova, 1676-1677); Pallavicini Paolo Gerolamo II (Bastia, Frignano, Genova, Londra, Napoli, Osimo, Parigi, 1696, 1702-1708, 1734, 1746); Pallavicini Paolo Gerolamo III (Mombaruzzo, 1708); Pallavicini Stefano (Roma, 1675); Pallavicini Tomaso (Genova, 1662); Pallavicini e Serra Niccolò, Paolo e Battista (Piacenza, 1598-1601, 1604, 1607-1609); Pallavicini Spinola Giovanna (Genova, San Michele di Pagana, 1664, 1666, 1674-1677); Pallavicini Spinola Livia (Arquata, Genova, San Michele di Pagana, 1703, 1717, 1731); Pallavicini Spinola M. Aurelia (Arqutata, 1702); Palliani Rosa (Torino, 1739); Paltro Alberto (Casale, 1665- 1666, 1670); Paltro Francesco (Casale, Carte Spigola Pallavicini 299 1675-1676); Panesi Paolo Gerolamo (Montoggio, 1718); Panieri Rafael (Genova, Tortona, 1674); Parodi Antonio M. (Cornigliano, 1678, 1688); Pasino Gio Battista (Savona, 1671, 1673); Pasqua Paolo Gerolamo (Genova, 1666); Passadore Andrea (Casella, 1697); Passagnini Bernardo (Genova, Tortona, 1662-1665, 1671); Passalacqua Domenico (Cabella, 1795-1797, 1804); Passano Pietro Antonio (Savona, 1734); Passano e Ferrari (de) Gerolama e M. Tecla (Genova, 1674); Pastorini Giovanni Benedetto (Roma, 1786-1787); Pavesi Camillo, Lelio, Ottavio (Piacenza, 1605, 1615); Pedemonte Carlo Francesco (Milano, 1707- 1709, 1713, 1726, 1731-1734); Pedevilla Michele (Genova, 1670); Pelisseri Carlo Antonio (Moncalvo, 1732); Pellegrini Gaspare (Ovada, 1670-1671, 1675); Pellegrini Pietro (Tolone, 1697); Pelliccia Gio Antonio (Cabella, Genova, 1653, 1660, 1664); Pelo Orazio (Genova, 1674); Penice Gio Vincenzo (Cantalupo, 1677); Penice Tomaso (Cabella, 1792- 1793); Perasso Nicola (Savona, 1727); Perazzo Andrea (Levagi, 1671); Perelli Guidi (Voltri, 1708); Perfetti Giovanni (Milano, 1674); Perfumo Giovanni M. (Genova, 1676); Peri Bartolomeo (Oneglia, 1675); Peri Giovanni (Casalnoceto, 1731); Peri e Cardese Gio Domenico e Francesco (Milano, 1624); Perini Francesco M. (Milano, 1677); Perini Margherita (Roma, 1706); Pernice e Vignolo Marcantonio e Gio Agostino (Palermo, 1610); Pernigotti Pietro (Mornese, 1670); Perotti Antonio (Capanna, 1734- 1735, 1738, 1742); Perotti Nicola (Artana, 1688); Perrone Gio Stefano (Voltri, 1671); Pertusati Francesco (Milano, 1705, 1708); Pesci Bartolomeo (Badia, San Cristoforo, 1718, 1742-1743); Pesci Innocenzo (Lago, 1675); Pestalozzi Ottavio (Vienna, 1671); Petriccioli Ludovico (Savona, 1673, 1678-1679); Piaggio Lazzaro M. (Genova, 1674); Piantelli Paolo Agostino (Firenze, Valenza, 1694, 1701); Piatti Stefano (Tortona, 1661); Piccaluga Gio Battista (Busalla, Massa, Milano, 1692-1700, 1717-1723, 1732); Piccaluga Paolo (Milano, 1694); Piccamiglio Grimaldi Giannettino (Napoli, Siena, 1694- 1703); Picimbono Gio Tomaso (Genova, 1700-1702); Pieri Giovanni (Genova, 1677); Pietra Ottavio (Pavia, 1688); Pince » Angelo (Chiavari, 1688); Pinelli Gio Battista (Napoli, 1677-1678, 1689, 1693- 1697); Pino Innocenzo (Genova, 1674); Piombino Agostino (Genova, 1662); Pisacane Filippo (Genova, Napoli, 1663, 1666-1679, 1697-1700); Piscicelli Gio Andrea (Napoli, 1675-1677); Pittaluga Gerolamo (Cesano, Milano, Serravalle, 1690, 1720-1722); Pizzorno Gio Maria (Orba, 1676); Pizzorno Paolo (Ovada, 1671); Pizzorno Rolando (Genova, 1673); Pizzorno Sebastiano (Voltri, 1703-1704); Platoni Andrea (Piacenza, 1607); Poggi Carlo Alessandro (Cogoleto, 1675); Poggi Francesco Michele (Bastia, 1734-1735); Poggi Gio Battista (Genova, Milano, 1673, 1676); Poggi Paolo Emilio (Casale, 1702-1705); Poggi Pietro (Bastia, 1771-1772); Poggi Stefano (Cerreto, 1702); Poggio Ignazio (Ovada, 1679); foggio (di) Bartolomeo Federico (Lucca, 1697); Polozzo Giacomo Antonio (Bologna, 1722); Ponsampier Gio Battista (Milano, 1674); Ponta Nicolò M. (Cantalupo, 1736); Ponte Giacomo (Aiaccio, 1688, 1694); Pontremoli Francesca (Genova, 1677); Porrata Gio Tomaso (Levanto, 1716); Porrata Nicolò (Sassello, 1702); Porta Antonio (Silvano, 1678); Porta Carlo Emanuele (Napoli, 1725); Porta Cipriano (Genova, 1649- 1653); Porta Gerolamo (Acqui, 1694); Porta Giacomo Antonio (Acqui, 1677- 1679); Porta Gio Agostino (Genova, 1666, 1670-1671); Porta Gio Francesco (Acqui, Casale, 1702, 1704, 1706); Porta Gio Pietro (Savona, 1675); Porta Gio Tomaso (Genova, 1653); Pozzi Carlo (Milano, 1679); Pozzo (dal) Grimaldi Claudia (Alessandria, 1697); Pozzo (dal) Pertusati Barbara (Alessandria, 1702); Prato Nicolò (Genova, 1670); Preti Gerolamo (Genova, 1657); Preve Gerolamo (Piacenza, 1603); Probo Blasi Luca (Acqui, 1688); Promontorio Bartolomeo (Ovada, 1671); Propata, rettore di (Tor300 Archìvio Spinola Pallavicini tona, 1727); Pulciani Gaspare Francesco (Alessandria, Milano, Napoli, Tassarolo, 1695-1699); Putignano Fabio (Napoli, 1674). Queirolo Gio Antonio (Genova, 1664); Queirolo Nicolò Antonio (Genova, 1661, 1663); Quintanaduegnas Gaspare (Siviglia, 1600). Rachino Giacomo (Altare, 1703); Raffetto Giannettino (Genova, 1671); Raffetto Giovanni (Savona, 1678); Raffetto Giuseppe (Genova, 1671); Raggio Gio Antonio (Genova, 1675); Raggio Gio Battista (Genova, 1662); Raggio Lorenzo (Firenze, 1740); Ramognino Giovanni (Sassello, 1725); Ramponi Gabriele (Merisana, Ovada, 1708, 1715); Ramponi Gio Battista (Voltaggio, 1678); Ramponi Gio Nicolò (Borlasca, 1709, 1724); Ratti Antonio (Genova, Torre de’ Ratti, Tortona, 1656, 1666, 1677); Ratti Carlo Orazio (Tortona, 1701, 1703-1704); Ratti Francesco Stefano (Genova, Torre de' Ratti, 1676, 1678); Ratti Tomaso (Albera, 1675); Ratto Claudio M. (Calvi, 1676- 1677); Ratto Pietro M. (Lugo, 1732- 1735); Ravaglia Bartolomeo (Artana, 1714, 1717, 1723, 1726, 1729, 1730, 1732, 1734); Ravano Gio Stefano (Piacenza, 1612-1613); Ravano Giovanni M. (Piacenza, 1611-1612); Ravara Francesco M. Borgo Fornari, 1746); Ravaschieri Francesco M. (Napoli, 1688); Ravera Gio Battista (Genova, 1670-1671); Razano (Roma, 1715); Re Francesco Ambrogio (Torino, 1738); Rebolini Gio Claudio (San Michele di Pagana, 1740); Reggiani Gio Battista (Giovi, 1714); Reggio Francesco M. (Voltri, 1700); Regis Gio Pietro (Bagnasco, Torino, 1740-1742); Rela Gio Battista (Rapallo, San Michele di Pagana, Santa Margherita, 1688, 1697-1698, 1706, 1714, 1716-1717); Remondini Giorgio (Venezia, 1608-1609, 1612); Renzi Gio Benedetto (Borzoli, 1677); Repetti Tomaso Giacinto (Ovada, 1702, 1705); Repetto Giacomo (Varazze, 1703); Repetto Gio Battista (Casale, Lerma, Tortona, 1715-1717, 1719, 1726); Repetto Giovanni (Genova, 1668); Repetto Luca, (Genova, Rivarolo, 1676- 1677); Reschero Giulio Francesco (Genova, 1670); Restano Agostino (Genova, 1671); Restelli Carlo (Genova, 1670); Rezzonico e Cernezzi Aurielo e Francesco (Venezia, 1673); Riario Gerolamo (Napoli, 1659-1660, 1666); Ricca Gaspare (Sestri Levante, 1746); Ricca Marcantonio (Savignone, 1696); Ricca Pasquale (Sestri Levante, 1746); Riccardi Giuseppe (Casale, 1715); Ricci Baldassarre (Torino, 1730-1731); Ricci Domenico Antonio (Cabella, 1772-1773, 1777-1780); Ricci Emanuele (Albenga, 1701); Ricci Gio Antonio (Tortona, 1742); Ricci Gio Battista (Genova, 1678); Ricci Giuseppe (Borgo, 1727); Ricci Pandolfo (Firenze, 1698-1699); Ricco (del) Antonio Lorenzo (Firenze, 1693-1694); Richelmi Gio Battista (Lerca, 1670, 1676-1679); Richelmo Giovanni (Arenzano, 1728); Richelmo Orazio (Cogoleto, Lerca, 1688, 1694); Richini Gregorio (Voltaggio, 1676); Richino Pantaleo (Genova, 1666); Richinoni Francesco (Serravalle, 1663); Ridolfi Marcantonio (Milano, 1700-1702); Righetti Stefano (Sestri Levante, 1674); Rigo Gio Domenico (Finale, Millesimo, 1697-1699); Rimassa Paolo Battista (Genova, 1662); Rimini, vescovo di (Vienna, 1705); Rinaldi Federico (Tiglieto, Tortona, 1708, 1721); Rinaldi Stefano (Montaldo, 1745); Rinaldone Federico (Badia, 1713); Rittaliano Antonio (Genova, 1677); Riva Dionigi (1675); Riva Gio Gerolamo (Vergagni, 1710); Rivarola M. Benedetta (Chiavari, 1673); Rivarola Paolo Battista (Cantalupo, 1730); Rivarola Vincenzo (Chiavari, 1666, 1671); Rizzo Vincenzo (Sestri Levante, 1719-1720); Rizzo Giustiniani Giovanna M. (Todi, 1678); Robino Domenico (Oneglia, 1674); Rocca, conte della (Alessandria, 1711); Rocca Giacinto (Ovada, 1670); Rocca Giacomo (Genova, 1670); Rocca Gio Battista (Voltaggio, 1723); Roccatagliata Gio Domenico (Genova, 1666); Rocchetta, marchese della (Napoli, 1690); Roccio Baldassarre (Casorate, 1710); Rodano Carlo (Casale, Carte Spinola Pallavicini 301 1714); Rodolfi Marcantonio (Casorata, 1670, 1675); Roero Ludovico (Acqui, 1673); Roiseco Gregorio (Santa Margherita, 1675); Roman Ibarra e Gallo (Lisbona, Madrid, 1595); Roncagliolo Gio Lorenzo (San Michele di Pagana, 1736, 1743); Roncagliolo Michele (Rapallo, 1731); Ronco Lazzaro M. (Milano, 1679); Rondelli Carlo Angelo (Montebruno, 1730); Rosa (de) Giuseppe (Napoli, 1663); Rosati Gio Battista (Genova, Montoggio, 1679); Rosignano, marchese di (Casale, 1741); Rossi Alessandro (Montoggio, 1704); Rossi Gerolama (Sestri Levante, 1675); Rossi Gio Battista (Bobbio, 1678); Rossi Gio Carlo (Finale, 1678); Rossi Piermaria (1675); Rossi Pietro Francesco (Ovada, 1734); Rossi (de) Bonaventura (Genova, 1720); Rota Clemente Gerolamo (Genova, 1668); Rotondo Gio Ambrogio (Genova, 1676); Roveda Gio Tomaso (Tortona, 1697, 1705-1709, 1711); Rovegno, arciprete di (Rovegno, 1688); Rovere (della) Gio Battista (Genova, 1661); Rovere (della) Giulio (Piacenza, 1603); Rovereto Antonio (Voghera, 1727); Rozzolli Antonio M. (Trivolzio, 1724); Rubaldi Nicolò M. (Fassolo, 1702); Ruffini Pietro (Volpara, 1720); Rugo Gio Tomaso (Casella, 1708); Rusconi Giulio Francesco (Brignano, Cantalupo, 1668, 1670); Rustici Bartolomeo (Genova, Savona, 1676- 1677); Rustici Gio Battista (Genova, 1676); Rustici Giuseppe M. (Laigueglia, 1705-1706); Rustici Pietro Paolo (Boscomare, 1718). S. Pietro, duca di (Milano, 1688, 1693); Saccomano Carlo (La Spezia, 1715); Sacerdoti Mose (Mantova, 1701- 1702); Sala Ambrogio (Casale, Cengio, 1726, 1731); Salambich Giuseppe (Calvi, 1744); Salle (de la) Feri (Firenze, 1696- 1697); Saluzzo Agostino (Genova, 1665); Saluzzo Bartolomeo e Pietro Francesco (Napoli, 1598-1599, 1601, 1604); Saluzzo Giacomo (Piacenza, 1600, 1608); Saluzzo Giuseppe M. (Genova, 1675-1676); Saluzzo Ottavio (Genova, Levanto, 1662- 1664); Saivago Cristoforo (Voltaggio, 1704); Saivago Domenico (Genova, Torre, 1666, 1670-1671, 1673, 1678-1679); Saivago M. Agata (Genova, 1660, 1673- 1674, 1678); Salvarezza Giorgio (Alessandria, Milano, 1694, 1696-1698); Salve Ferdinando (Acqui, 1691, 1693); Salviati Sforza Visconti Eleonora (Galliate, Milano, 1726-1727); Samengo Angelo (Sestri Levante, 1711-1715); Samengo Antonio (La Spezia, 1705-1707); Samengo Camilla (Sestri Levante, 1697); Samengo Paolo Vincenzo (Brugnato, 1697); San Severino, principe di (Napoli, 1712); Sanguineti Genesio (Piacenza, 1608); Sanguineti Gio Luigi (Savona, 1660); Sannazari Pietro (Tortona, 1717, 1719, 1722, 1724); Saporito Gio Giacomo (Savona, 1673); Sarias, arcivescovo di Taranto (Taranto, 1666); Samengo Paolo Vincenzo (Sestri Levante, 1700); Saronno Biscoccia Francesca (Bobbio, 1704); Sarotti Pietro (Torino, 1742); Sarri Paolo Francesco (Bastia, 1704); Sartorio Francesco M. (Napoli, 1720-1724); Sassi Cocconi Clara (Firenze, 1704); Sauli Francesco M. (Bastia, Genova, Vienna, 1663, 1671, 1679, 1692); Sauli Gio Battista (Genova, 1674); Sauli Gio Francesco (Genova, 1661, 1678); Sauli Saulo (Genova, 1678, 1679); Sauli e Marruffo (Venezia, 1596); Savelli Antonello (Monticello, 1678); Savio Cipriano (Vergagni, 1718-1719, 1726- 1727); Savioni Gerolamo (Casale, 1711); Scabiolo Antonio M. (Napoli, Vienna, 1665, 1670-1671); Scabiolo Bartolomeo (Genova, 1670); Scabiolo Gio Battista (Besate, Bosco, Cabella, Milano, Serravalle, 1705-1709, 1713-1714, 1721, 1723, 1730, 1735); Scappi Antonio (brescia, 1679); Scarampi Innocenzo (Cairo, 1718); Scarampi Teresa (Cairo, Cortemiglia, 1707-1708); Scarampi Vittorio (Cairo, 1712); Scarani e Boschi Gio Battista e Paris (Bologna, 1688); Scassi Aurelio (Arenzano, Lerca, 1666, 1671, 1673-1676, 1697-1714); Scassi Carlo (Acqui, Casale, 1674-1675); Scassi Gio Gaspare (Carpeneto, 1693); Scassi Gio Lorenzo (Ovada, 1673); Scassi Nicolò (Acqui, 1677); Scassi Onofrio (Arenzano, 1707-1708, 1711- 1716, 1 7 2 3 -1 7 2 4 , 1731, 1 7 3 3 -1 7 3 6 ); 302 Archivio Spinola Pallavicini Scassi Paolo (Acqui, 1741); Scati Alessandro (Acqui, Casale, 1694, 1707-1709, 1711, 1713, 1714, 1728, 1738, 1736); Scati Carlo Francesco (Acqui, 1708, 1711); Scati Gio Fabrizio (Acqui, 1691); Scati Giuseppe M. (Acqui, 1721); Scati Guido (Acqui, 1666); Scati Guido Francesco (Acqui, 1690); Scati Pietro Paolo (Acqui, 1666, 1668); Scati Stefano Francesco (Acqui, 1688, 1707, 1711-1713); Schiattini Angelo M. (Genova, 1673); Schiava Pietro Francesco (Castellazzo, 1705); Schinchino Giacomo (Marsiglia, 1729); Scoffero Carlo Giacomo (Genova, 1670); Scorza Sinibaldo (Voltaggio, 1706-1707, 1717); Segneri Paolo (Torriglia, 1688); Semeria Gio Lorenzo (Genova, 1671); Semino Antonio M. (Isola, 1720); Semino Gio Stefano (Genova, 1676-1679); Semino Giulio Cesare (Genova, 1670- 1675, 1678); Senasco Gerolamo (1668); Serbelloni Marina (Milano, 1661); Serra Ambrogio Secondo (Tortona, 1740); Serra Antonio Secondo (Tortona, 1723); Serra Battista (Burgos, Madrid, Valladolid, 1598-1602, 1604, 1610-1613); Serra Francesco (Piacenza, 1611); Serra Gerolamo (Piacenza, 1606-1610); Serra Gio Antonio (Carbonara, 1702); Serra Niccolò (Piacenza, 1603-1604); Serra e Pallavicini Paolo, Battista e Niccolò (Piacenza, 1598-1601, 1604, 1607-1609); Serra Spinola Giovanna (Castelnuovo, 1725); Serrasco Gerolamo (Genova, 1670-1671); Serravalle Lorenzo (Genova, 1670-1675); Settala Giuseppe (Tortona, 1664, 1668); Siccardi Gio Battista (Bormida, Finale L., Mallare, Orsiglia, 1722-1723); Sicco Ferdinando M. (Acqui, 1726); Sicco Michelangelo (Finale Ligure, 1744); Sigioli Francesco M. (Santa Margherita, 1714); Silva Gio Battista (Bobbio, 1721); Silvano, marchese di (Pavia, 1688); Sinco Baldassarre (Strevi, 1727); Sinibaldi Placidia (Genova, 1678); Soffia Giacomo (Gavi, 1725); Soleri Gio Battista (Genova, 1666, 1673, 1676, 1679); Solimano Gio Nicolò (Genova, Merici, Monteleone, Napoli, 1702-1708, 1717-1718); Somaglia Lorenzo (Trisobio, 1689); Sordi Antonio (Genova, 1674); Sordi Gio Domenico (Savona, 1658-1661); Sordi Gio Tomaso (Savona, 1663, 1671-1674, 1679); Sottanis Francesco M. (Godano, Torpiano, 1730); Spadari Francesco (Savona, 1673); Spalasso Gio Nicolò (1704); Sperone Melchior (Genova, Rapallo, 1674, 1688); Spezie Fabrizio (Napoli, 1697); Spinola Agostino (Madrid, 1597); Spinola Alessandro (Gavi, Genova, 1673- 1675, 1679); Spinola Ambrogio (Fano, Voghera, 1730-1731); Spinola Andrea (Genova, Novi, 1661, 1666, 1674-1679); Spinola Andrea e Corrado (Piacenza, 1600); Spinola Antonio (Siviglia, 1630); Spinola Antoniotto (Isola, 1665); Spinola Arcangela (Genova, 1671, 1674-1676); Spinola Baldassarre (Siv iglia, 1602- 1603); Spinola ¦ Barnaba, Alessandra, Arona (Castelnuovo S., Genova, Milano, Nizza, Savona, Sestri Levante, 1663- 1668, 1692-1706, 1722); Spinola Carlo (Vienna, 1723-1724); Spinola Carlo Filippo Antonio (Borgonuovo, Busalla, Genova, Milano, 1697-1705, 1708, 1720); Spinola Carlo Lorenzo (Voltri, 1666); Spinola Carlo q.Andrea (Cornigliano, Genova, Lucca, 1670, 1674, 1676, 1679, 1700); Spinola Carlo q.Francesco (Calvi, 1664); Spinola Claudia (Fano, Voghera, 1729-1730, 1733); Spinola Claudio e Pompeo (Valladolid, 1601-1602); Spinola Cristoforo (Bastia, 1664); Spinola Domenico (Vienna, 1655); Spinola Domenico q.Giacinto (Lucca, Malta, Mantova, Ovada, Vienna, 1688, 1692-1697, 1708, 1712, 1714); Spinola Federico (Genova, 1703); Spinola Felice (Genova, 1676, 1678-1679); Spinola Felice Teresa (Savona, 1700-1702); Spinola Filippo (Genova, Mantova, 1665, 1670); Spinola Filippo (Moneglia, Vienna, 1699, 1710); Spinola Francesca Maddalena (Genova, 1657, 1665-1676); Spinola Francesco e Giulio (Napoli, 1604); Spinola Francesco M. (Fassolo, Finale Ligure, Loano, Genova, 1657, 1662, 1670-1679, 1685); Spinola Galeoto (Napoli, 1596); Spinola Gerardo (Vienna, 1678-1679); Spinola Spinola Gerolamo (Bologna, 1738); Spinola Gerolamo (Mantova, 1688); Spinola Gerolamo q.Antonio (Genova, 1665-1666); Carte Spinola Pallavicini 303 Spinola Gerolamo q.Giacinto (Genova, Savona, 1668-1678); Spinola Gerolamo q.Giacomo (Cantalupo, Genova, 1661- 1666, 1670-1679); Spinola Gerolamo q.Gio Antonio (Napoli, 1660); Spinola Gerolamo q.Mario (Chiavari, 1673); Spinola Giacinto (Prasca, Torino, 1709, 1730); Spinola Giacomo Andrea (Tortona, 1727); Spinola Giacomo M. (Genova, 1671); Spinola Gio Andrea (Bastia, Genova, 1670, 1673-1676); Spinola Gio Battista, Luigi e Stefano (Massa, Novi, 1622- 1629); Spinola Gio Battista q.Filippo (Genova, Malta, Napoli, Savona, Trisobio, 1671, 1673-1675, 1679, 1690-1704, 1708); Spinola Gio Battista, vescovo (Roma, 1675); Spinola Gio Filippo (Trisobio, 1725, 1728); Spinola Gio Francesco (Napoli, 1608); Spinola Gio Francesco q.Nicolò (Cremolino, Genova, 1670, 1673, 1677); Spinola Gio Gerolamo (Piacenza, Pisa, Torino, 1596, 1605); Spinola Gio Gerolamo q.Gio Battista (Napoli, 1659-1660* 1670); Spinola Gio Giacomo (Casaleggio, Ovada, 1668, 1671); Spinola Gio Niccolò (Madrid, 1595-1596); Spinola Gio Stefano (Bastia, 1717); Spinola Giorgio (Silvano, 1736); Spinola Giulio (Madrid, Valladolid, 1595-1603); Spinola Giulio, cardinale (Caprarica, 1671, 1673); Spinola Goffredo (Napoli, 1670, 1678- 1679, 1685-1693); Spinola Isabella (Genova, 1675, 1677, 1699); Spinola Laura Beatrice (Genova, 1678-1679); Spinola Lazzaro (Madrid, Piacenza, 1595-1598); Spinola Lazzaro (Montesoro, 1704); Spinola Livia M. (Genova, 1720); Spinola Lorenzo (Piacenza, 1595); Spinola Luca (Cornigliano, Genova, Lerma, 1665, 1673, 1 6 76-1677); Spinola Luciano (Dernice, 1693); Spinola Luigi (Genova, Napoli, Roma, San Michele di Pagana, 1676-1679, 1690); Spinola M. Costanza (Genova, 1677); Spinola M. Gerolama (Genova, 1677); Spinola M. Maddalena (Genova, 1661-1663, 1671, 1677-1678); Spinola M. Veronica (Genova, 1677- 1679); Spinola M. Vittoria (Genova, 1702); Spinola M. Vittoria e M. Maddalena (Genova, 1661, 1663, 1666); Spinola, marchese (Milano, 1606); Spinola Maria (Genova, 1670-1671, 1676-1679); Spinola Nicolò (Genova, 1670, 1675); Spinola Orazio (Genova, Lumarzo, Merione, 1671, 1678-1679); Spinola Orietta (Genova, 1673); Spinola Paola M. (Genova, Pavia, Savona, 1658-1679); Spinola Paolo Battista (Piacenza, 1602, 1604); Spinola Pietro Luca (Trisobio, 1716); Spinola Placidia (Genova, 1674); Spinola Sigismondo (Cassano, Genova, 1674- 1679, 1696); Spinola Stefano (Chiavari, La Spezia, Sassello, Savona, 1660, 1670- 1671); Spinola Teresa M. (Genova, 1677- 1679); Spinola Teresa M. (Genova, 1702); Spinola Tiberio (Cassano, Genova, Milano, Napoli, 1671, 1676-1679); Spinola Tobia (Genova, 1655, 1660); Spinola Veronica (Chiavenna, Como, 1679); Spinola Vincenzo (Genova, San Michele di Pagana, 1660-1679); Spinola Violante (Genova, 1670, 1675); Spinola Doria Benedetta (Cremolino, 1677); Spinola Doria Paolo (Madrid, Milano, Roma, 1660-1668, 1687-1689, 1694); Spinola Doria Paolo (Vienna, 1670-1677); Spinola e Cattaneo Luigi e Baldassarre (Napoli, 1687-1688); Spinola e Centurione Baldassarre e Ottavio (Lisbona, 1596); Spinola e Doria Federico, Carlo e Giacomo (Anversa, 1595-1597); Spinola e Grillo Ottavio e Agostino (Piacenza, 1605); Spinola e Lercaro Giulio e Gerolamo (Lisbona, 1602); Spinola e Mari (de) Orazio, Gerolamo, Pier Francesco (Venezia, 1597); Spinola e Negro (di) Agostino e Niccolò (Madrid, Valladolid, 1596, 1602); Spinola e Negro (di) Camillo e Gio Gerolamo (1599); Spinola e Negrone Baldassarre e Tobia (Siviglia, 1595); Spinola e Squarciafico Quilico e Francesco (Napoli, 1604); Spinola Gentile Francesca (Genova, 1670); Spinola Giustiniani Teresa (1674); Spinola Montebruno Isabella (Genova, 1670); Spinola Negrone Isabella (Montesoro, 1671); Spinola Pallavicini Barnaba (San Michele di Pagana, 1747); Spinola Pallavicini Felice (Acqui, Cabella, Genova, Milano, Montaldo, San Michele di Pagana, 1677- 1678, 1688, 1693, 1698, 1704); Spinola Pallavicini Gerolamo (Cabella, Genova, 304 Archivio Spinola Pallavicini 1679, 1689-1693, 1697); Spinola Pallavicini Giacomo (Sestri Levante, 1699); Spinola Pallavicini Giovanna (Genova, 1664-1668); Spinola Pallavicini Luigi (Genova, Napoli, 1690, 1693); Spinola Pallavicini Paolo M. (San Michele di Pagana, Savona, 1673, 1675, 1678); Spinola Pallavicini Vittoria (Napoli, 1690); Spinola Raggio M. Aurelia (Genova, 1671); Spinola Rivarola Maria (Chiavari, Genova, 1673, 1688); Squarciafico e Spinola Francesco e Quilico (Napoli, 1604); Staglieno Paolo Ambrogio (Nerone, 1746); Stallari Agostino (Borgo, 1675-1678); Stampa Carlo Antonio (Mantova, Milano, 1736, 1739, 1741); Stampa Saivago Isabella (Milano, 1740); Steunich (Vienna, 1714); Strozzi, Milanesi, Corno (dal) (Livorno, 1674); Summonigo Gio Domenico (Parigi, 1698). Taccone Carlo Giuseppe (Abbiategrasso, 1707-1708); Taccone Cesare (Napoli, 1727); Tagliaferro Bonaventura (Genova, 1721-1722); Tagliafico e Cambiaso Gio Domenico e Lorenzo (Genova, 1674); Tagliavacca Pietro Giuseppe (Crocetta, Savignone, 1675); Talice Ambrogio M. (Acqui, 1674, 1697); Talice Ferdinando (Acqui, 1693-1694, 1696- 1708, 1711-1718); Talione Gio Battista (Chiavari, 1679); Tamagno Bernardino (Busalla, 1670-1671, 1676); Tambino Federico (Genova, 1671, 1674); Tamborelli Giacomo (Bruges, 1665-1666); Tambucio Giuseppe (1677); Tamburello Cristoforo (Gremiasco, 1676); Tamburello Gio Giorgio (Monteacuto, 1671); Tamburino Gio Francesco (Genova, 1675-1679); Tanari Franciotto (Bologna, 1731); Tarideri Francesco (Livorno, 1674); Tassi Tomaso (Roma, 1641); Tassirelli Gio Maria (Bobbio, 1709); Tassorello Carlo (Torino, 1739); Tempesta Pietro (Genova, 1679); Tempi Francesco (Firenze, 1697); Terone Gio Giacomo, vescovo (Lucca, 1728); Terone Giuseppe (Livorno, 1672); Terragno Francesco M. (Carpeneto, 1720-1722, 1725-1726); Terragno Gerolamo (Carpeneto, 1694); Tessier Antonio Ludovico (Casale, 1708-1713); Tessier Gio Battista (Casale, Torino, 1714-1719, 1722-1730); Tessier Paola Isabella (Casale, 1721); Testa Giacomo M. (Cervo, 1661); Tettamanzi Antonio (Genova, 1673); Tinelli Domenico (Lucca, 1679); Tinti Filippo (Tortona, 1666); Todone, conte di (Vienna, 1694); Tomani Gio Francesco (Bologna, 1664); Tonelli Francesco (Brescia, 1701); Torello Gio Benedetto (Genova, 1662); Tornielli Giorgio M. (Ovada, 1705); Torre Andrea (Genova, 1704); Torre Antonietta (Rivalta, 1709); Torre Bartolomeo (Rivalta, 1703); Torre (della) Ercole (Chiavari, 1703); Torresini Gio Battista (Vienna, 1657); Torresino Giacomo (Cremona, 1663-1664); Torriglia Gio Battista (Morsasco, 1674); Torriglia Giovanni (Genova, Gorreto, 1675, 1702-1705); Torriglia Gregorio (Gorreto, 1675-1676); Torriglia Orazio (Chiavari, 1736); Torti Costantino (Volpedo, 1678); Tortona, vescovo di (Guarzona, Milano, Stazzano, Tortona, 1659-1779); Trabucco e Vacchino Bernardino e Domenico (Carpeneto, 1704); Traversa Gio Battista (Capriata, Carpeneto, Finale Ligure, 1705-1708); Traverso Mario (Voltaggio, 1704); Trestore Giovanni M. (Nizza, 1749); Truncè Domenico Vitaliano (Napoli, 1772); Tubino Marcantonio (Napoli, 1689-1690, 1707); Tubino Raffaele (Genova, 1708). Uccello Giacomo Antonio (Genova, 1677); Uccello Gio Battista (Genova, 1679); Ugo Gio Giacomo (Genova, 1661, 1670). Vacca Carlo (Morbello, 1774); Vacchino e Trabucco Domenico e Bernardino (Carpeneto, 1704); Valdebella, Giustiniani, Vignolo Luca, Vincenzo, Gio Agostino (1614); Valdetaro Benedetto (Napoli, 1690-1697, 1700); Valdetaro Dorotea (Carbonara, 1671); Valenza, contessa di (Milano, 1659); Valla Colombano (Campi, 1699, 1713); Valla Domenico (Campi, 1666, 1668, 1673- 1679); Valle Giacomo Filippo (Barchi, 1713-1724, 1732-1733, 1742-1749); Valle (de) Tomaso Giacomo (Genova, 1666); Carle Spinola Pallavicinì 305 Valle (della) Giovanni (Alpe, 1718); Vanduneghen Ferdinando (Borgo Adorno, 1740, 1743, 1746); Vanduneghen Livietta (Silvano, 1739-1743); Varese Pietro Paolo (Genova, 1676); Vartacobba Gio Battista (Vienna, 1698); Vassallo Paolo (Ovada, 1699); Vatelli Crescenzo (Torino, 1739); Velluti e Guardi Andrea e Paolo (Livorno, Pisa, 1596-1597); Veneruso Gerolamo (Savona, 1702); Veneruso Gio Bernardo (Genova, 1674); Ventimiglia Carlo (Napoli, 1700); Ventura Francesco M. (Casale, 1707); Venturini Francesco (Livorno, 1671); Venturini Tomaso (Genova, Napoli, 1662, 1665- 1666); Venzi (de) Cesareo (Terracina, 1675); Verdura Gio Battista (Triora, 1673); Verme (dal) Aurelio (Bobbio, 1666); Verme (dal) Carlo (Bobbio, 1666, 1670-1671); Verzellino Ambrogio (Sarzana, 1724); Viale Agostino (Firenze, Sarzana, 1737, 1740, 1743-1746); Viale Antonio (Genova, 1673); Viale Benedetto (Aya, 1709-1710); Viale Gio Battista (Torino, 1721); Viale Nicolò (Genova, 1678); Viale, senatore (Torino, 1745); Viale e Bibolini Agostino e Francesco (Sarzana, 1747); Viani Francesco M. (Lucca, 1697); Viano Vincenzo (Marsiglia, 1688); Viazzi Ortensio (Casale, 1715); Viazzi Pietro Antonio (Altessano, Torino, 1732-1733); Viazzi Tomaso (Ponzone, 1691); Viceti Francesco M. (Bastia, 1671); Viganego Gio Bartolomeo (Cherasco, 1716-1718); Vignolo Gio Antonio (Genova, 1664); Vignolo Giovanni M. (Genova, 1674); Vignolo e Pernici Gio Agostino e Marcantonio (Palermo, 1610); Vignolo, Valdebella, Giustiniani Gio Agostino, Luca e Vincenzo (1614); Vigo Gio Battista (Voltri, 1714); Villa Baldassarre (Piacenza, 1609); Villa Desiderio (Genova, 1670); Villa, principe della (Alfidena, 1690-1691); Villa Teresa, principessa della (Alfidena, 1690); Villa Garcia, marchese di (Genova, 1676); Villegas (de) Francesco (Milano, 1679); Vindegraz (di) Odilon, conte (Lotta, 1697); Visca Gio Francesco (Visone, 1739, 1743); Visconti Alessandro (Milano, 1661-1671); Visconti Annibaie M. (Milano, 1708); Visconti Giovanni M. (Genova, 1671, 1674); Visconti Giuseppe (Alessandria, Milano, 1661, 1664); Visconti Paolo (Piacenza, 1611); Visconti Vercellino M. (Milano, Ossona, Trezzo, 1660-1679); Viso Pietro (Vienna, 1655- 1656, 1671); Vito e Martignoni Gio Domenico e Ottavio (Piacenza, 1610); Vittelli Antonio (1679); Vittoni Filiberto (Torino, 1739-1745); Volpi Gerolamo (Genova, 1679). Weschonborug (Vienna, 1725); Wezel (de) Gio Antonio (Ponzone, 1693); Windischgratz, conte di (Vienna, 1698). Zambeccari. Tanari Teresa (Bologna, 1736, 1739); Zanardi Giacomo (Alpe, Tortona, 1688, 1700-1701, 1707, 1718, 1721); Zanini Lodovico (Brescia, Campi, Lavenone, 1701-1702, 1711-1728); Zanotti Gio Battista (Tortona, 1731); Zattara e Massola Cesare e Benedetto (Piacenza, 1604-1605); Zeno Gio Maria (Genova, 1666); Zerbi Gio Battista (Genova, 1678); Zino Agostino (Firenze, Framura, 1702-1704); Zino Cornelio (Framura, 1699); Zoagli Nicolò (Finale Ligure, Genova, 1709, 1721). A r c h iv io d e i f e u d i d i C a b e l l a c o n C r e m o n t e e d i F o n t a n a r o s s a Cabella è si trova alla confluenza del torrente Liassa nel Borbera, nell’Appennino Ligure, ma ancora in provincia di Alessandria. Posto ad un’altitudine di circa 500 metri, il borgo è dominato da un poggio su cui si erge l’antico palazzo Spinola Pallavicini (in realtà Doria- Pallavicini-Spinola Pallavicini-Pallavicini-Doria). Cremonte è una minuscola frazione di Cabella, che è situata di fronte ad essa, in posizione più elevata e dominante sulla via di comunicazione tra Lombardia e Liguria, già via ausiliare della Postumia inferiore in età romana, e quindi località di una certa importanza nell’alto Medioevo. Vi venne eretto un castello dai vescovi di Tortona nel X secolo quando Cabella era solo un piccolo insediamento sottostante. Gradualmente Cremonte decadde e, alla fine del Trecento, il feudatario trasferì la propria residenza e quella dell’amministrazione nel borgo inferiore che nel frattempo era cresciuto. Cremonte continua ad essere titolare del feudo sino al 1.563 allorché l’8 febbraio viene concessa la prima investitura del feudo di «Cabella facente parte dell’antico castro di Cremonte». Il 2 agosto 1636 Felice II Pallavicini acquista da Gian Andrea Doria questo feudo, al prezzo di 69.993 scudi d’argento, moneta di Genova. Il principe aveva dovuto impegnare il feudo a garanzia di un mutuo contratto per il mantenimento di un reggimento privato al servizio dell’imperatore durante la guerra dei Trent’anni: non essendo riuscito a rimborsare che una minima parte dell’importo, deve cedere Cabella a Felice II Pallavicini, non si è ancora chiarito se in veste di unico creditore o di titolare delle girate di altri creditori. Ferdinando III investe ufficialmente il Pallavicini il 15 agosto 1637 e da quel momento il feudo resterà nella già descritta discendenza familiare sino al 1783 quando il 24 luglio, Giovanni Carlo Pallavicini lo vende ad un discendente del principe Doria, Andrea IV Doria Pamphili. Fontanarossa è indubbiamente il meno considerato dei quattro feudi Spinola Pallavicini, anche per la ridotta quantità di materiale restato a documentazione della sua gestione, e forse ancor più per la limitata importanza che esso rivestì per la famiglia, sia economicamente che politicamente. Ora il borgo è una frazione del comune di Gorreto, posta vicino al torrente Trebbia a circa 800 metri di altitudine, in mezzo ai boschi tipici dell’Appennino ligure. Area da sempre Carte Spinola Pallavicini 307 povera di risorse, vide per secoli nel bosco l’unica fonte di attività e di sostentamento. Il feudo risulta appartenere ai Doria, assieme ai feudi imperiali di Torriglia, Santo Stefano, Ottone, Carrega, Garbagna e Cabella che Carlo V aveva concesso ad Andrea Doria con investitura del 19 giugno 1548. Non si è trovata alcuna testimonianza sulla data esatta di passaggio di Fontanarossa a Luigi II Centurione Scotti: di certo entro la prima metà del XVII secolo entra in suo possesso e, seguendo la successione ereditaria analoga a quella degli altri tre feudi, giunge sino a Giovanni Carlo Pallavicini al quale, anzi, viene donata da Barnaba Spinola Pallavicini nel 1753, insieme al feudo di Cabella. Trent’anni dopo, il 24 luglio 1783, Fontanarossa segue Cabella-Cremonte nella vendita ad Andrea IV Doria Pamphili. Si è mantenuto l’abbinamento di questi due feudi che venne istituito nella loro amministrazione da Felice Spinola Pallavicini dal 1689, anche se, come abbiamo visto, la loro provenienza è diversa: Cabella e Cremonte proviene da Felice II Pallavicini e perviene in eredità a Gerolamo Spinola Pallavicini nel 1654, Fontanarossa, invece, è di Luigi II Centurione e poi Barnaba V che lo assegna in dote alla figlia Giovanna, moglie di Gerolamo Spinola Pallavicini. Dal 1689 la gestione dei feudi è ormai in mano a Felice Spinola Pallavicini, anche se non ne è titolare in quanto sono ancora in vita i genitori, ed egli la effettua attraverso due agenzie apposite in cui i feudi sono distinti per area geografica: una per Cabella e Fontanarossa, l’altra per Montaldo e Morbello di cui si parla nella serie successiva. Tutte le scarse tracce di archiviazione ancora presenti sui pezzi rimandano a quella organizzazione amministrativa che, pertanto, abbiamo cercato di riprodurre. Carte d’amministrazione 148 1510 - 1606 Scritture notarili relative a passaggi di proprietà a vario titolo di beni e di terreni, rogate in Cabella dai notai Bartolomeo, Ascanio, Giovanni Battista e Giovanni Antonio Molinari e Ambrogio Fontana. Filza di 324 cc. 149 1563 febbraio 8 - 1783 ottobre 10 Atti d’investitura imperiale del feudo di Cabella e Cremonte in favore di Bernardo Spinola q.Gerolamo, Giovanni Andrea Doria, Felice I Pallavicini, Felice II Pallavicini, Gerolamo Spinola Pallavicini, Felice Spinola Pallavicini, Barnaba Spinola Pallavicini e, infine, Giovanni Carlo 308 Archivio Spinola Pallavicini Pallavicini. Atti d’acquisto e di vendita di questo feudo e di quello di Fontanarossa. Editti imperiali e marchionali. Busta di 32 fasce, 150 1605 - 1735 Atti e scritture riguardanti il feudo di Cabella con Cremonte: acquisti e vendite di beni, censi, locazioni, soccide, prestiti, confessioni di debiti e ricevute di pagamento, cessioni di beni, elenchi di beni. Addizioni d’eredità, alcuni conti di spese effettuate nel feudo, imposte della Comunità, rapporti col vescovo di Tortona. Busta di 22 fasce. 151 1605 novembre 17 - 1765 agosto 3 Scritture diverse, decreti e atti giudiziari attinenti al governo della villa della Volpara appartenente al territorio del feudo di Cabella. Suppliche, elenchi di fuochi, grida, memorie di accadimenti, esposti, relazioni. Filza di 96 fasce. 152 1635 - 1754 Scritture di varia natura concernenti l’esercizio dei poteri giudiziari feudali, prevalentemente in Cabella, da parte prima dei Doria e poi degli Spinola Pallavicini. Atti processuali, deposizioni, suppliche, denunce. Sono presenti anche alcune carte d’amministrazione dei feudi predetti. Filza di 162 fasce. 153 1647 ottobre 30 - 1650 ottobre 29 «Cabella». Registro costituito dalle copie delle scritture presentate innanzi il Consiglio imperiale aulico di Vienna da Felice II Pallavicini e da Andrea Doria Landi nella causa tra loro vertente per il possesso del feudo di Cremonte e Cabella. Reg. di 98 cc., mm. 340x230. 154 1656 luglio 15 - 1693 marzo 16 «Cabella e Fontanarossa. Contribuzioni imperiali 1656, 1659, 1662, 1683, 1687, 1690, 1691, 1692, 1693». Carte Spinola Pallavicini 309 Lettere, relazioni, editti, decreti, pareri legali e memorie relativi alle contribuzioni di varia natura che il titolare del feudo imperiale di Cabella e Fontanarossa era tenuto a rendere all’imperatore. Passaggi e alloggiamenti di truppe. Filza di 41 fasce. 155 1691 marzo 18 - 1721 maggio 11 «Cabella e Fontanarossa. Contribuzioni imperiali. 2». Lettere, relazioni, editti, decreti, pareri legali e memorie relativi alle contribuzioni di varia natura che il titolare del feudo imperiale di Cabella e Fontanarossa era tenuto a rendere all’imperatore. Passaggi e alloggiamenti di truppe. Elenchi dei fuochi. Filza di 98 fasce. 156 1707 - 1754 Ordini del plenipotenziario imperiale in Italia ai feudatari (1707- 1719). Ordini e disposizioni del duca attorno all’ospedale (1708). Investiture feudali di Cabella, Cremonte e Fontanarossa a favore di Giovanni Carlo Pallavicini (1754). Minuta dell’atto di vendita dei feudi di Cabella, Cremonte e Fontanarossa ad Andrea IV Doria Pamphili da parte di Giovanni Carlo Pallavicini, Busta di 14 fasce. 157 1736 novembre 3 - 1748 marzo 18 «1736 in 1742. Registro di decreti». Registro dei decreti di Barnaba Spinola Pallavicini come duca di Cabella, in risposta a suppliche ed esposti presentati dagli abitanti del feudo. I regesti dei decreti sono registrati in fórma di rubrica alfabetica per cognome dei supplicanti. Reg. di 308 cc., mm. 300x100. 158 1736 - 1783 Atti e scritture riguardanti la gestione del feudo di Cabella con Cremonte durante la signoria di Barnaba Spinola Pallavicini e nei primi anni di quella di Giovanni Carlo Pallavicini: acquisti e vendite di beni, censi, locazioni, soccide, prestiti, confessioni di debiti e ricevute di pagamento, cessioni di beni, elenchi di beni, conti di spese effettuate nel feudo, cappellanie e provvedimenti relativi all’ospedale. Inventario dei 310 Archivio Spinola Pallavicini mobili del palazzo marchionale (1772). Elenco delle scritture consegnate al principe Doria in seguito alla vendita del feudo (1783). Busta di 8 fascc. «1751, 11 marzo. Foliatium decretorum». Bandi, decreti ed editti di Barnaba Spinola Pallavicini per il governo del feudo di Fontanarossa. Filza di 82 fascc. Scritture contabili 160 1750 ottobre 1 - 1755 giugno 30 «Conti e mensuali dell’agente della Cabella». Documenti giustificativi delle entrate e uscite della gestione del feudo di Cabella. Rendiconti mensili, con qualche lacuna, e diversi conti riepilogativi particolari («conto del grano», «nota de debitori», «limosine », etc.). Filza di 44 fascc. «Ricevute dall’anno 1761. 15 genaro al 178 ...». Documenti giustificativi delle uscite di cassa per l’ordinaria amministrazione del feudo di Cabella e del palazzo padronale. Offerte per messe in suffragio; pagamenti di muratori, falegnami, fabbri, medici ed altri lavoranti e fornitori. Filza dì 196 cc. Corrispondenza Lettere di Cabella GEROLAMO SPINOLA PALLA VICINI 159 1751 marzo 11 - 1752 agosto 12 161 1761 aprile 20 - 1783 luglio 23 162. 1657 gennaio 14 - 1660 dicembre 26. 163. 1661 gennaio 1 - 1663 dicembre 30. Carte Spinola Pallavicini 311 164. 1664 gennaio 8 - 1666 ottobre 10. 165. 1667 maggio 1 - 1671 dicembre 29. 166. 1673 gennaio 1 - 1675 dicembre 30. 167. 1676 gennaio 1 - 1677 dicembre 31. 1678 gennaio 2 - 1679 dicembre 29- 1688 gennaio 1 - 1697 dicembre 30 (f 11 giugno 1697). 168. 169. FELICE SPINOLA PALLA VICINI 170. 1698 gennaio 4 - 1701 dicembre 171. 1702 gennaio 3 - 1705 dicembre 172. 1706 gennaio 31 - 1711 dicembre 173. 1712 gennaio 4 - 1720 dicembre 174. 1721 gennaio 1 - 1731 dicembre 175. 1732 gennaio 11 - 1740 dicembre BARNABA SPINOLA PALLA VICINI 176. 1741 gennaio 17 - 1753 dicembre 29. 177. 1754 gennaio 12 - 1757 dicembre 26. GIOVANNI CARLO PALLA VICINI 178. 1760 maggio 28 - 1766 dicembre 21. 179. 1766 febbraio 25 - 1797 giugno 26 (f 25 aprile 1794). 180 1760 dicembre 26 - 1764 ottobre 30 «Lettere di sua eccelenza padrona dal 1760 a tutto il 1764». Lettere ricevute in Cabella dall’agente camerale Lorenzo Odicini inviategli da Genova da Giovanni Carlo Pallavicini, relative alla gestione del feudo. 181 1776 aprile 2 - 1789 febbraio 10 Lettere ricevute in Cabella dall’agente camerale Lorenzo Odicini inviategli da Genova da Giovanni Carlo Pallavicini e dai figli Ranieri e Paolo Gerolamo, relative alla gestione del feudo. 312 Archìvio Spinola Pallavicini 182 1788 gennaio 15 - 1804 novembre 1 «Registro di Cabella. 1788 in 18...». Copialettere per Cabella di Paolo Gerolamo IV Pallavicini. La corrispondenza riguarda solamente la riscossione dei crediti Pallavicini ancora in essere dopo la vendita del feudo (1783). Reg. di 48 cc., mm. 295x225. INDICE DEI CORRISPONDENTI Abbiati Pietro Ampelio (Cabella, 1777); Adorno Alessandro (Borgo, Cabella, Pavia, Silvano, 1705, 1708, 1732, 1738, 1743, 1752-1753); Agnesi Stefano (Cabella, 1675-1679); Alvigini Carlo (Cabella, 1790-1797); Anseimi Giorgio (Cabella, 1704); Antonello Simone (Cabella, 1670); Assereto Angela (Cabella, 1752); Assereto Battista (Cabella, 1705); Assereto Gio Bernardo (Cabella, 1675, 1688); Assereto Giovanni (Cabella, 1725); Astelli Bartolomeo (Cabella, 1734, 1735); Asti Andrea (Cabella, 1675, 1676). Balestri Dionisio (Cabella, 1674); Baracco Giacomo (Campi, 1661); Barbieri Domenico (Cabella, 1713, 1714, 1722, 1732); Barberi Gio Angelo (Cabella, 1726, 1730); Barbieri Nicola (Cabella, Montebruno, 1753, 1755-1757); Bassi Gio Battista (Albera, 1757); Basso Francesco (Cabella, 1702); Beiforte Giovanni (Cabella, 1664); Beretta Paolo Antonio (Cabella, 1727); Bernardi (de) Andrea (Cabella, 1696-1699); Bianco Gio Battista (Tagliolo, 1739); Bianco Giuseppe (Cabella, Fontanarossa, 1 734-1739, 1743); Boggero Fortunato (Cabella, 1741); Boggero Giacomo M. (Cabella, 1738-1739, 1743, 1751-1757); Boggero Gio Battista (Cabella, 1739); Boggero Giovanni M. (Cabella, Novi, 1719, 1737); Boggero Marcantonio (Cabella, Fontanarossa, 1657-1678); Boggero Marcantonio (Cabella, Fontanarossa, 170 4 -1 7 4 0 , 1743); Boggero Stefano (Cabella, 1671); Boggiani Gio Andrea (Cabella, 1661, 1664); Bonamico Antonio M. Volpara (1736); Bonelli Bartolomeo (Cabella, 1678); Bresciano Cristoforo (Cabella, 1703, 1704); Bugari Francesco (Gremiasco, 1664). Cabella, comunità di (Cabella, 1671, 1707); Calegaro Francesco (Cella, 1667); Camborello Giacomo (Artana, 1664); Capello Gio Agostino (Savona, 1743); Capello Gio Andrea (Cabella, 1671, 1673); Capponi Giuseppe M. (Cabella, 1732); Carbone Tomaso (Savignone, 1753); Caroli (de) Carlo (Cabella, 1678, 1679); Carreggio Bartolomeo (Cabella, 1705); Carrosio Agostino (Voltaggio, 1667); Casanova Giuseppe M. (Cabella, 1757); Casazza Andrea (Cabella, 1722, 1724); Casazza Gio Agostino (Cabella, 1753); Casoni Giovanni M. (Cabella, 1 6 7 1 ); Castagna Galvagno (Cabella, Carte Spinola Pallavicini 313 1659); Castelli Emanuele (Cabella, 1666); Caveggione Giacomo (Garbagna, 1663); Centurione Paola (Cabella, Struppa, 1676, 1679); Centurione Spinola Pallavicini Giovanna (Cabella, 1660-1679, 1688- 1697); Chiappara Gio Andrea (Cabella, 1670, 1679); Cipollina Sebastiano (Cabella, 1709); Clerici Carlo Antonio (Cabella, 1701-1704, 1706-1709); Colla (de) Antonio M. (Cabella, 1694); Corazza Carlo (Cabella, 1702); Costa Bernardino (Cabella, 1678, 1688); Costa Domenico (Cabella, Fontanarossa, 1703-1708); Costa Francesco M. (1743); Costa Giacomo (Cabella, Rapallo, 1664, 1676-1679, 1692, 1697); Costa Giacomo Antonio (Cabella, 1738-1739, 1743, 1752-1757, 1790-1793); Costa Gio Battista (Cabella, 1699-1703, 1706, 1710); Costa Pietro (Cabella, 1724, 1730, 1738-1739, 1743). Doria Gianandrea (Genova, 1753, 1757); Draghi Angelo M. (Tortona, 1663). Essani Valerio (Cabella, Gregnasco, 1661-1664). Fantoni Valerio (Cabella, 1664); Fassone Pier Francesco (Cabella, 1670); Feralasco Francesco M. (Croce, 1739, 1743); Ferrari Bartolomeo (Cabella, 1688); Ferrari Domenico (Cabella, 1736, 1738, 1739); Ferrari Francesco (Cabella, 1674); Ferrari Giacomo Filippo (Cabella, 1737, 1738, 1743); Ferrari Gio Antonio (Croce, 1667); Ferrari Gio Lorenzo (Cabella, 1661, 1671, 1673-1675); Ferrari Gio Luca (Cabella, 1663); Ferrari Paolo Ferdinando (Cabella, 1700); Figari Francesco (Cabella, Santa Margherita, 1751-1755); Filion Vincenzo (Roma, 1789); Franceschelli Gio Battista (Cabella, 1709-1714); Frascarolo Giacomo (Cabella, Casóla, 1698, 1700). Gagnara Bentivoglio Buglioli Chiara Camilla (Bologna, 1743, 1755); Galleani Antonio (Cabella, 1699); Galleani Biagio Agostino (Genova, 1761); Galleani Carlo Andrea (Cabella, 1688); Galleani Carlo Giuseppe (Cabella, 1675-1679, 1688, 1690, 1692-1699); Galleani Francesco Bernardino (Cabella, 1675, 1677); Galleani Gio Paolo (Cabella, 1675-1679, 1688- 1694, 1697); Galleani Vincenzo (Cabella, 1679); Gamba Francesco M. (Cabella, 1700); Gamba Giuliano (Cabella, 1700, 1723, 1724); Gandini Domenico Francesco (Cabella, 1741); Garbarino Gio Francesco (Varzi, 1664); Gatti Bernardino (Cabella, 1704-1721, 1725-1726, 1731- 1732); Gatti Gio Battista (Cabella, 1724- 1736); Gatti Niccolò (Cabella, 1736); Gattone Giacomo (Zerba, 1660); Gaviglio Gianantonio (Cabella, 1737-1739, 1740-1745, 1751-1753); Gaviglio Gio Antonio (Cabella, 1657-1667); Giacobone Gio Agostino (1701); Gianelli Castiglione Giacomo Antonio M. (Cabella, 1743); Giardinero Giacomo (Cabella, 1665); Gignon Pietro (Cabella, 1733); Giussani Gerolamo (Cabella, 1679); Giustiniani Gio Giorgio (Cabella, 1661); Gropelli Stefano (Arquata, 1804); Gualdi Simone (Costa, 1671); Guasconi Giacinto (Cabella, 1739); Guerino Pietro Antonio (Cabella, 1707); Guibeville (de) Ambrogio (Cabella, 1693-1706); Guidi (de) Gio Domenico (Cabella, 1733). Lanza Giovanni (Cabella, 1660); Lassola Gio Battista (Cabella, 1709); Leidi Pio (Cabella, 1752); Lomellini Carlo Francesco (1662). Magioncalda Costa Chiara M. (Cabella, 1736, 1737, 1739); Magnago Gio Giuseppe (Cabella, 1733); Malasana Gian Galeazzo (Santa Margherita, 1754, 1755); Malaspina Angelo M. (Voghera, 1712, 1743); Malaspina Domenico (Cabella, 1659-1664, 1670-1671); Malaspina Gio Battista (Cabella, 1663); Malaspina Gio Maria (Pregola, 1664, 1674); Malaspina Pietro Francesco (1661); Mangini Bartolomeo (Cabella, 1668-1679); Mangini Benedetto (Cabella, 1678); Mangini Domenico (Cabella, 1727); Mangini Giacomo (Barchi, 1674); Marcheselli Paolo (Cabella, 1692); Mari (de) Spinola M. Costanza (Cabella, 1730); Marieni Paolo 314 Archivio Spinola Pallavicini (Genova, 1663, 1664); Massone Giovanni M. (Casella, 1736, 1738, 1739); Massone Lorenzo (Cabella, 1745); Massone Simone (Casella, 1735); Mayer (de) Carlo Felice (Bologna, Cabella, 1659, 1663); Mazzoletti Gio Battista (Cabella, 1757); Merello Isodoro Giuseppe (Cabella, Fontanarossa, 1776, 1777); Messina, colonnello (Garbagna, 1707); Micone Gerolamo Andrea (Cabella, 1704); Millanta Gerolamo (Sestri, 1671); Molinari Bernardino (Cabella, 1670, 1673, 1674); Molinari Cesare (Cabella, 1671, 1673, 1675, 1676); Molinari Francesco M. (Cabella, 1695); Molinari Gio Antonio (Cabella, 1705); Molinari Gio Antonio (Cabella, Vobbia, 1659-1661); Molinari Gio Antonio (Casola, 1753); Molinari Gio Lorenzo (Cabella, 1679); Molinari Gio Paolo (Cabella, Fontanarossa, 1660-1667, 1670-1679, 1688, 1698-1704); Molinari Innocenzo (Cabella, 1696); Molinari Maria (Cabella, 1688); Molinari Paolo Antonio (Cabella, 1714, 1717, 1720, 1726); Molinari Pietro Giovanni (Cabella, Volpara, 1659-1667, 1670-1671); Mongiardino Angela Caterina (Cabella, 1735); Morando Antonio (Croce, 1676); Morando Giuseppe (Croce, 1743); Morando Marcantonio (Cabella, 1716); Morelli Gerolamo (Cabella, 1664); Moscone Giovanni M. (Cabella, 1667); Mottini Giuseppe (Cabella, 1712); Muratori Giovanni Michele (Cabella, 1703); Muti Stefano (Cabella, 1715). Negri (de) Martino (Zerba, 1659- 1662); Nespoli Piero Agostino (Genova 1762-1764); Noce Andrea (Cabella, 1697); Nove Battistino (Casola, Zerba, 1659-1666). Occhiedana Pier Felice (Cabella, 1678); Occhio Gio Battista (Salogno, 1666, 1667); Odicini Lorenzo (Cabella, Lerma, 1777, 1788-1800); Oliveri Gio Battista (Sara, 1738, 1743); Olmi Giulio Saverio (Zerba, 1660); Orecchia Gio Antonio (Cabella, 1661, 1665); Orsi Domenico (Genova, 1739); Orsolino Cristoforo (Cabella, 1721, 1724). Pallavicini Giovanni Carlo (Firenze, Genova, 1738, 1760-1764, 1776-1789); Pallavicini Centurione Maddalena (Genova, 1738); Pallavicini Spinola Livia (Cabella, 1694-1706, 1712, 1717, 1722- 1738); Paramina Caterina (Cabella, 1743); Parodi Antonio M. (Cabella, 1688); Passalacqua Antonio M. (Cabella, 1719, 1728-1743); Passalacqua Domenico (Cabella, 1795-1797, 1804); Passalacqua Felice (Cabella, 1735, 1739); Passalacqua Stefano (Cabella, 1721, 1725, 1726, 1735); Pastorino Gio Andrea (Cabella, 1756); Pelice Tomaso (Cabella, 1792, 1793); Pelizi Giacinto (Varzi, 1664); Penice Ortensio (Cabella, 1659); Perazzi Gerolamo Niccolò (Cabella, 1739); Pesta- Iarda Maria (Cabella, 1678); Petrucci Carlo (Cabella, 1722); Piazza Giovanni M. (Cabella, 1698); Piccimbono Gio Tomaso (Cabella, 11698, 1699); Poggi Gio Battista (Cabella, Zerba, 1698, 1700); Poggi Gio Battista (Zerba, 1665-1667). Ramporo Giovanni (Cabella, 1688); Ratone Franco Stefano (Torre dei Ratti, 1667); Renzi Giacomo (Cabella, 1745); Renzi Gio Benedetto (Cabella, 1697- 1709, 1712-1719); Renzo Giacomino (Cabella, 1677); Repetti Giacomo Filippo (Cabella, 1735); Rezzoagli Domenico Gaetano (Cabella, Fontanarossa, 1760- 1766); Ricci Domenico Antonio (Cabella, 1756, 1757); Ricci Giuseppe (Cabella, 1752-1754); Rinaldone Federico (Cabella, 1696-1710, 1716); Rochi Gio Battista (1667); Roncoli Gio Bernardo (1667); Rovegno Rocco M. (Cabella, 1730); Rupugnani Angelo Pietro (Cabella, 1671). Sala Gio Ambrogio (Casale, 1726); Scabiolo Gio Battista (Cabella, 1714, 1717, 1720, 1725-1736, \743); Scati Pietro Paolo (Cabella, 1666, 1667); Sentorino Antonio M. (Cabella, 1678); Solignac Gio Benedetto (Cabella, Garbagna, 1743, 1745, 1751-1757, 1760); Sottanis Francesco M. (Cabella, 1730, 1734); Spalasso Gio Niccolò (Cabella, 1694, 1697, 1701, 1702, 1708); Spalasso Lorenzina (Cabella, 1 6 7 5 ); Spalasso Rocco (Cabella, Carte Spinola Pallavicini 315 1694); Spallazzo Giacomo Antonio (Cabella, 1664, 1674, 1675); Spigavola Gio Giacinto (Cabella, 1679); Spinola Gerardo (Genova, 1664); Spinola Gio Battista (Cabella, 1675, 1678, 1679); Spinola Giuseppe M. (Cabella, 1660); Spinola Niccolò (Cabella, 1721); Spinola Paolo Agostino (Cabella, 1676); Spinola Pallavicini Barnaba (Cabella, 11702, 1706); Spinola Pallavicini Barnaba (Genova, 1756, 1761,-1762); Spinola Pallavicini Felice (Cabella, 1673-1678, 1688-1729); Spinola Pallavicini Gerolamo (Cabella, 1690- 1697); Spinola Pallavicini Luigi (Cabella, Genova, 1674, 1678, 1688, 1692); Spinola Pallavicini Maria (Cabella, 1688); Spinola Pallavicini Paola M. (Cabella, 1670, 1673, 1674, 1691); Spinola Pallavicini Teresa M. (Genova, 1678); Spinola Valenza Agostino (Cabella, 1710). Tamburino Gio Francesco (Cabella, 1679); Tambuscio Antonio (Cabella, 1721); Timona Bianca (Pegli, 1673); Tornielli Giorgio M. (Cabella, 1705); Tortona, vescovo di (Cabella, Tortona, 1707, 1752, 1755, 1789). Valle Giacomo Filippo (Barchi, 1743, 1757); Vernell (de) (Cabella, 1710). Zanazzi Agostino (Cabella, 1676); Zino Agostino (Cabella, 17011). Lettere di Fontanarossa GEROLAMO SPINOLA PALLA VICINI 183. 1659 ottobre 24 - 1675 dicembre 26 184. 1676 gennaio 4 - 1688 dicembre 30 (non vi sono lettere degli anni 1680-1687). FELICE SPINOLA PALLA VICINI 185. 1697 gennaio 25 - 1709 dicembre 28. 186. 1710 gennaio 1 - 1737 ottobre 26. 187 1738 gennaio 15 - 1783 marzo 23 Lettere ricevute da Livia Spinola Pallavicini, dal figlio Barnaba e da Giovanni Carlo Pallavicini, provenienti da Fontanarossa. INDICE DEI CORRISPONDENTI Almidano Antonio (Fontanarossa, 1677). Baracco Giancarlo (Campi, 1781); Barberi Gio Andrea (Fontanarossa, 1742); Barberi Nicola (Fontanarossa, 1752); Barigione Francesco M. (Fontanarossa, 1674); Bertassi, comunità di (Bertassi, 1744); Bianco Gio Dionigi (Fontanarossa, 1697-1704); Bianco Giuseppe (Fontanarossa, 1735, 1736, 1738-1744); Bocconi Guglielmo (Fontanarossa, 1665); Boggero Marcantonio (Cabella, Fontanarossa, 1671, 1701-1725, 1731-1732); Bucci Francesco M. (Genova, 1676). Cafforalta Giorgio (Fontanarossa, 1671); Cagnone Agostino M. (Rapallo, 1688); Capellani Angelo M. (Fontanarossa, 1739); Capellani Gio Domenico (Fontanarossa, 1709-1714); Capello Gio Agostino (Fontanarossa, 1722); Casazza Angelo M. (Fontanarossa, 1732, 1735, 1737); Casazza Giacomo (Bertassi, 1724); Casazza Gio Tomaso (Fontanarossa, 1673); Casazza Giovanna (Fontanarossa, 1700); Casazza Simone (Fontanarossa, 1697, 1698, 1704, 1724); Casazza Tomaso (Fontanarossa, 1700, 1704); Casoni Giovanni M. (Cabella, 1671); Chiappara Gio Lorenzo (Fontanarossa, 1678, 1679); Cicala Francesco (Sarzana, 1674); Conezolo Cristoforo (Fontanarossa, 1705); Costa Domenico (Fontanarossa, 1706); Cristiani Lorenzo (Ottone, 1707). Duni Bartolomeo (Fontanarossa, 1712-1716, 1730-1735); Duni Francesco (Fontanarossa, 1716, 1730-1744, 1748); Duni Giacomo (Fontanarossa, 1712- 1730). Fontanarossa, comunità di (Fontanarossa, 1701, 1715, 1719, 1720, 1737, 1740, 1741, 1745); Fopiano Agostino (Fontanarossa, 1668); Fopiano Angelo (Fontanarossa, 1668); Fopiano Battista (Fontanarossa, 1666, 1674); Fopiano Battista (Fontanarossa, 1722); Fopiano Stefano (Fontanarossa, 1678); Franceschelli Gio Battista (Fontanarossa, 1710). Galleani Carlo Andrea (Fontanarossa, 1688); Galleani Gio Paolo (Fontanarossa, 1677); Garbarino Orlando (Fontanarossa, 1676); Guibeville (de) Ambrogio (Fontanarossa (1703). Isola Gio Tomaso (Fontanarossa, 1743-1749). Lorenzi (de) Stefano (Fontanarossa, 1746). Malaspina Ercole Benedetto (Tortona, 1670); Malaspina Torquato (Monti, 1725); Mangini Bartolomeo (Fontanarossa, 1659-1667, 1671-1678); Mangini Bartolomeo (Fontanarossa, 1740); Mangini Benedetto (Fontanarossa, 1674- 1676, 1678, 1679); Mangini Gaspare (Fontanarossa, 1710-1712, 1714-1728, 1730-1737); Mangini Giacomo (Fontanarossa, 1670, 1671, 1673-1679); Mangini Giacomo (Fontanarossa, Milano, 1721, 1733, 1743); Mangini Gio Battista (Fontanarossa, 1674-1679); Mangini Gio Battista (Fontanarossa, 1697, 1704, 1711, 1719, 1722); Mangini Gio Battista (Fontanarossa, 1743, 1776, 1780-1783); Mangini Gio Francesco (Fontanarossa, 1697, 1698); Mangini Gio Luigi (Fontanarossa, 1701-1704); Mangini Gio Luigi (FontaCarte Spinola Pallavicini 317 narossa, 1756); Mangini Giovanni M. (Fontanarossa, 1675); Mangini Innocenzo (Fontanarossa, 1674, 1698, 1704-1706, 1709, 1710); Mangini Luigi (Fontanarossa, Genova, 1726, 1729-1745); Mangini Niccolò (Fontanarossa, 1 7 4 5 -1 7 4 8 ); Marchelli Gio Vincenzo (Fontanarossa, 1673); Minello Tomaso (Fontanarossa, 1674); Molinari Gio Paolo (Fontanarossa, 1666, 1668, 1670, 1671, 1673-1677); Molinelli Giacomo (Fontanarossa, 1679); Morando Marcantonio (Fontanarossa, 1714, 1716-1720, 1722, 1726); Moscone Benedetto (Fontanarossa, 1704-1707, 1736); Moscone Gio Battista (Fontanarossa, 1665); Moscone Gio Francesco (Fontanarossa, 1704-1722, 1731-1741, 1746-1749); Musante Giacomo (Fontanarossa, 1665, 1671-1675, 1679); Muscio Giacomo (Fontanarossa, 1700-1702, 1706). Pizzorno Paolo (Fontanarossa, 1671). Ramponi Gabriele (Fontanarossa, 1671); Ramponi Gio Francesco (Fontanarossa, 1703, 1705); Ramponi Gio Niccolò (Fontanarossa, 1703-1707); Ramponi Giovanni (Fontanarossa, 1688, 1697, 1699-1703); Rinaldone Federico (Fontanarossa, 1705). Salvo Francesco (Fontanarossa, 1677); Salvo Pietro (Fontanarossa, 1676); Solignac Gio Benedetto (Fontanarossa, 1744, 1747); Spinola Gio Gerolamo (Francavilla, 1676); Spinola Luigi (Fontanarossa, 1688); Spinola Pallavicini Gerolamo (Genova, 1666); Spinola Pallavicini Paola M. (Genova, 1676). Tortona, vescovo di (Tortona, 1671, 1737, 1744). Valle Giacomo Filippo (Barchi, Fontanarossa, 1721, 1745-1749); Varaglia Bartolomeo (Fontanarossa, 1699). Zanardi Giacomo Antonio (Alpe, 1719, 1721); Zanini Ludovico (Fontanarossa, 1702-1711, 1716). A r c h iv io d e i f e u d i d i M o r b e l l o e M o n t a l d o c o n C a r p e n e t o Montaldo e Morbello, oggi in provincia di Alessandria, sono situati nell’area geografica delimitata dalla valle Scrivia e dall’alto corso del Tanaro che è denominata Alto Monferrato. Le antiche e nuove strade che la attraversano, mettendo in comunicazione i centri della costa con i ricchi mercati della valle Padana e la perdurante fertilità della sua terra, hanno reso da secoli prezioso il possesso di quelle zone e dei suoi villaggi. Castelli e torri sono disseminati ovunque e presenti in ogni paese; i borghi sono insediati sulla cima dei poggi e delle colline; non pochi di essi hanno parte del nome costituito dalla parola «monte». Quando nel 1536 Carlo V assegna il marchesato del Monferrato a Federico II Gonzaga, duca di Mantova, questi ed i suoi discendenti attueranno una politica di generale «incanto del Monferrato»: il territorio viene diviso in molti feudi che vengono venduti all’asta. Le vendite ed investiture sono piuttosto informali e sbrigative, sempreché gli acquirenti paghino in contanti ed in tempi brevissimi. Nel 1604 il cancelliere del senato di Casale, Evandro Baronino, compila l’elenco dei feudi della zona enumerandone 281 con l’indicazione del feudatario, dei fuochi, delle bocche e dei soldati; da esso si evince chiaramente come i nobili genovesi si fossero impadroniti dell’Alto Monferrato, mentre i mantovani del Basso. Il 12 maggio 1622 Battina Giustiniani, figlia di Pietro Giuseppe e nipote dell’eminentissimo cardinale Vincenzo, vedova di Barnaba IV Centurione Scotti, acquista dal marchese di Castelnuovo Bormida e conte di Orsara, Ottavio Ferraris, una parte del feudo di Montaldo al prezzo di 1700 doppie genovesi e dieci giorni dopo riceve l’assenso del duca di Mantova. Nel 1627 effettua l’acquisto di un’altra porzione al prezzo di 300 scudi d’oro a cui fa seguito l’assenso ducale. Il figlio di Battina, Luigi II Centurione Scotti, riceve l’investitura della contea di Montaldo il 19 febbraio 1635 dal duca Carlo I. Alla morte di Luigi II viene aggregato al feudo di Montaldo il territorio dei Prati di Carpeneto, precedentemente facente parte del feudo di Morsasco, e quello di Fontanarossa, che in seguito verrà amministrato assieme al feudo di Cabella, Carte Spinola Pallavicini 319 Barnaba V Centurione Scotti, figlio di Luigi II, acquista il 22 dicembre 1649, dal duca Carlo II, il marchesato di Morbello al prezzo di 7000 ducati di Milano da versare entro un mese dall’investitura che avviene l’i l gennaio 1650. La figlia Giovanna, andata in sposa a Gerolamo Spinola Pallavicini, ne diviene titolare congiuntamente al marito il 27 febbraio 1659. Entrambi i feudi di Montaldo e di Morbello andranno in eredità a Felice Spinola Pallavicini che però se ne vedrà esautorato di fatto in seguito alla lunga causa con i conti Galleani di Nizza Monferrato. Suo figlio ed erede Barnaba riesce, tramite l’opera di Giovanni Carlo Pallavicini suo procuratore, a rientrarne in pieno possesso e li cede poco dopo allo stesso Giovanni Carlo che diviene titolare di entrambi nel 1772. Da Giovanni Carlo passano a Paolo Gerolamo IV Pallavicini e dal 1797 sono trasformati in beni allodiali. Il 31 maggio 1815 Montaldo con Carpeneto e Morbello vengono venduti a Domenico Galleani q.Agostino. Carte d’amministrazione 188 1599 - 1773 «Feudi di Montaldo e Morbello». Investitura del feudo di Morsasco, acquisto del feudo di Morbello e investitura a Barnaba Centurione q.Luigi. Arbitrato e divisione dei beni paterni tra Barnaba e Carlo Centurione. Presa di possesso di Morbello da parte di Gerolamo Spinola Pallavicini e sua moglie Giovanna Centurione, testamento di quest’ultima. Imposizione a tutti i feudatari del Monferrato del giuramento di fedeltà al re di Sardegna, ricorsi, suppliche, memorie, editti. Diverse investiture del feudo di Montaldo ai Centurione. Cessione del feudo di Morbello a Giovanni Carlo Pallavicini, Transazione fra Barnaba Spinola Pallavicini ed i conti Galleani per lo sgravio d’ipoteca su Montaldo e Morbello. Barnaba dona il feudo di Montaldo al cugino Giovanni Carlo Pallavicini; sua investitura. Filza di 78 fasce. Con ìndice. 189 1604 agosto 14 - 1713 febbraio 6 «Morbello instrumenti e scritture private». Acquisti, cessioni, locazioni e numerosissimi censi relativi a terreni coltivati appartenenti al territorio del feudo di Morbello. Filza di 412 fasce. 320 Archivio Spinola Pallavicini 190 1612 aprile 12 - 1751 ottobre 26 Atti d’investitura, da parte del duca di Mantova e del Monferrato e poi del re di Sardegna, dei feudi di Morbello e Montaldo in favore, nell’ordine, di Barnaba Centurione, sua figlia Giovanna Centurione con il marito Gerolamo Spinola Pallavicini, loro figlio Felice Spinola Pallavicini e infine Barnaba Spinola Pallavicini. Elenchi dei fittavoli e dei rispettivi livelli. Filza dì 15 fasce. 191 1650 - 1703 Ulteriori copie degli atti d’investitura e di «consignamento» dei feudi di Morbello e Montaldo a favore dei Centurione prima e degli Spinola Pallavicini dopo. Busta dì 6 fasce. 192 - 193 1664 - 1760 Atti e scritture di diversa natura riguardanti i feudi di Morbello e Montaldo: censi, soccide, prestiti, acquisti di beni, addizioni d’eredità confessioni di debiti e ricevute di pagamento, cessioni di beni, imposte della Comunità ed alcuni conti di spese effettuate nei due feudi. Buste n, 2 di 86 fasce, complessivi. 194 1691 dicembre 12 - 1693 febbraio 15 «Morbello e Montaldo. Contribuzioni imperiali». Lettere, relazioni, editti, decreti e scritture diverse intercorse tra Gerolamo Spinola Pallavicini, i suoi agenti in Morbello e Montaldo e le autorità di Acqui e Casale relative alle contribuzioni in natura ed in denaro dovute all’imperatore, ai suoi rappresentanti ed alle truppe imperiali di passaggio per il Monferrato durante la guerra della lega di Augusta. Filza di 4 fasce. 195 1713 - 1762 «Scritture riguardanti l’amministrazione di Montaldo e Morbello tenuta da Giambattista Bianchi e la di lui pretensione per una polizza a favore del di lui padre Gian Dionisio fatta dal q. signor marchese Felice Spinola Pallavicino. Convenuta con instrumento passato in atti del notato Cavanna di Novi il primo maggio 1762». Carte Spinola Pallavicini 321 Amministrazione dei feudi di Montaldo e Morbello tenuta da Giovanni Dionisio Bianchi. Suoi accordi col conte Giovanni Andrea Galleani per il pagamento del debito di Felice Spinola Pallavicini, quietanze. Amministrazione degli stessi feudi tenuta da Giovanni Battista Bianchi q.Gio Dionisio. Vertenza sorta con quest’ultimo per il mancato pagamento del debito che il padre aveva con Felice Spinola Pallavicini. Scritture relative al sequestro dei feudi da parte del conte Galleani di Nizza Monferrato. Filza di 7 fasce. 196 1760 dicembre 19 - 1826 dicembre 10 Atti di investitura, da parte del re di Sardegna, dei feudi di Morbello e Montaldo in favore di Giovanni Carlo Pallavicini prima e di suo figlio Paolo Gerolamo IV poi. Censi, livelli, polizze, prestiti, cessioni e scritture contabili relative ai due feudi. Busta di 17 fasce. Scritture contabili 197 1650 luglio 24 - « f 1650. Libro di Morbello». Partitario dei conduttori e dei censi delle varie unità del feudo di Morbello. Reg. di 96 ce., mm. 303x225. 198 1768 gennaio 1 - 1777 maggio 22 «Redditi di Montaldo. 1768 in 1777». Mastro generale dei conti dell’amministrazione del feudo di Montaldo, resi dall’agente Matteo Fallabrino. Reg. di 184 cc., mm. 360x225. Con indice alfabetico. 199 1777 gennaio 1 - 1786 maggio 22 «Redditi di Montaldo. 1777 in 1786». Mastro generale dei conti dell’amministrazione del feudo di Montaldo, resi dall’agente Matteo Fallabrino Reg. di 192 cc., mm. 355x260. Con indice alfabetico. 1660 giugno 18 poste a reddito 322 Archivio Spinola Pallavicini 200 1807 gennaio 1 - 1815 maggio 31 «Redditi di Montaldo. 1807 in 1815». Mastro generale dei conti dell’amministrazione del feudo di Montaldo, resi dall’agente Benedetto Fallabrino q.Matteo Reg. di 12 cc., mm. 350x260. Con indice alfabetico. 201 1807 gennaio 2 - 1815 maggio 27 «Redditi di Morbello. 1807 in 1815». Mastro generale dei conti dell’amministrazione del feudo di Montaldo, resi dall’agente Pietro Fallabrino Reg. di 12 cc,, mm. 350x260. Con ìndice alfabetico. Corrispondenza 202 1657 gennaio 10 - 1679 dicembre 30 Lettere ricevute da Gerolamo Spinola Pallavicini, provenienti da Morbello. Le lettere sono riunite in fascicoli annuali. 203 1671 novembre 22 - 1693 dicembre 21 Lettere ricevute da Gerolamo Spinola Pallavicini, provenienti da Montaldo e Morbello. 204 1694 dicembre 20 - 1706 maggio 22 Lettere ricevute da Gerolamo e Felice Spinola Pallavicini, provenienti da Montaldo. 205 1699 gennaio 10 - 1703 marzo 31 Lettere ricevute da Felice Spinola Pallavicini, provenienti da Morbello. 206 1700 novembre 17 - 1749 aprile 17 Lettere ricevute da Felice Spinola Pallavicini provenienti da Montaldo e Morbello. 207 1785 marzo 20 - 1807 settembre 12 Lettere ricevute da Giovanni Carlo Pallavicini e da suo figlio Paolo Gerolamo IV, inviate da Matteo Falabrino e poi, dal 1792, dal figlio Benedetto, notai ed agenti in Carpeneto. Carte Spinola Pallavicini 323 INDICE DEI CORRISPONDENTI Anseimi Andrea (Morbello, 1671); Anseimi Andrea (Morbello, 1710, 1715, 1729, 1738); Anseimi Carlo (Montaldo, 1729, 1738); Anseimi Carlo Antonio (Morbello, 1665-1679, 1688); Anseimi Gio Battista (Montaldo, Morbello, 1691- 1706); Anseimi Gio Battista (Morbello, 1674, 1678-1679); Anseimi Gio Domenico (Morbello, 1671-1677); Anseimi Giorgio (Morbello, 1688, 1690-1691, 1699-1723); Anseimi Giovannina (Morbello, 1675-1676); Ardissone Francesco (Nizza, 1748). Balbi Gio Antonio (Montaldo, 1742); Barbaro Ottavio (Morbello, 1668); Beccaria Carlo (Carpeneto, 1810-1811); Beccaria Gio Battista (Morbello, 1665-1666, 1670-1671); Bellati Pietro (Morbello, 1712); Bernardi (de) Andrea (Morbello, 1666, 1688, 1691, 1699-1703, 1711- 1719); Bernardi (de) Marcantonio (Morbello, 1735); Bernardi (de) Sebastiano (Morbello, 1675); Bianco Ambrogio Domenico (Montaldo, 1720); Bianco Anna Maria (Montaldo, 1744); Bianco Giacomo (Montaldo, 1708); Bianco Gio Battista (Montaldo, 1731-1738, 1745); Bianco Gio Dionigi (Montaldo, Trisobio, 1703-1734); Bianco Gio Ludovico (Montaldo, 1707-1714); Bianco Gio Paolo (Montaldo, 1688); Bianco Giuseppe (Montaldo, 1713, 1736, 1743, 1746); Bianco Guglielmo (Montaldo, 1708); Bianco Stefano (Montaldo, 1674-1676); Bianco Stefano Giuseppe (Montaldo, 1708); Bianco Tomaso (Montaldo, 1674- 1678, 1688); Bistolfi Gio Matteo (Morsasco, 1722); Bobio Carlo (Montaldo, 1722, 1 7 2 5 ); Bobio Domenico (Montaldo, 1736); Boggero Giovanni (Carpeneto, 1810-1811); Borelli Francesco (Rivalta, 1744). Casaleggio Carlo (Montaldo, 1675); Casaleggio Domenico (Montaldo, 1718); Casaleggio Paolo Antonio (Montaldo, 1 6 7 4 -1 6 7 9 ); Casaleggio Sebastiano (Montaldo, 1708); Casaleggio Tomaso (Montaldo, 1674-1679); Castagna (Morbello, 1666); Centurione Paola (Montaldo, San Michele, 1678-1679); Centurione Pallavicini Giovanna (Montaldo, 1691); Cippolino Bartolomeo (Morbello, 1677- 1679); Codebo Carlo (Morbello, 1674); Costa Domenico (Montaldo, 1705, 1707); Costa Gio Giacomo (Montaldo, 1725). Denovi Giuseppe (Montaldo, 1709); Dotti Gerolamo (Montaldo, 1675-1676). Fallabrino Matteo (Carpeneto, 1785- 1791); Fallabrino Benedetto (Carpeneto 1792-1807); Foa Ortensio (Morbello, 1702). Galleani Antonio (Morbello, 1657); Galleani Bernardino (Morbello, 1702- 1703, 1711-1715); Galleani Carlo Andrea (Morbello, 1679, 1691, 1699); Galleani Francesco Bernardino (Melazzo, Morbello, 1675-1677); Galleani Gio Paolo (Montaldo, Morbello, 1675, 1697-1698); Galleani Giovanni (Morbello, 1665- 1679); Galleani Giovanni (Morbello, 1716, 1735, 1738); Galleani Vincenzo (Morbello, 1665, 1673-1679, 1688); Galli Gio Battista (Montaldo, 1744); Gatti Stefano (Morbello, 1714-1715); Giudice Giacomo (Morbello, 1 7 0 0 ); Grillano 324 Archivio Spinola Pallavicini Domenico (Morbello, 1700-1703); Grillano Gio Battista (Morbello, 1703); Guascone Michele (Morbello, 1747-1748); Guidi (de) Bartolomeo (Morbello, 1676- 1679, 1690-1701, 1711, 1715); Guidi (de) Gio Angelo (Morbello, 1700); Guidi (de) Nicolò M. (Montaldo, 1742). Lomellini Maddalena (Morbello, 1670); Lorenzi (de) Andrea (Morbello, 1691-1692, 1699-1703, 1711); Lorenzi (de) Gio Antonio (Morbello, 1810); Lorenzi (de) Sebastiano (Morbello, 1676, 1688, 1690); Lupi Gio Antonio (Rossiglione, 1714); Mangini Bartolomeo (Morbello, 1671); Molinari Gio Lorenzo (Montaldo, 1688); Montaldo, comunità di (Montaldo, 1674-1675, 1688, 1697-1746); Morbello, agenti di (Morbello, 1665, 16 71-1679); Morbello, comunità di (Morbello, 1666, 1671, 1688, 1699-1720); Musso Sebastiano e Antonio (Morbello, 1671). Noresi Domenico (Montaldo, Morbello, 1700, 1702, 1710-1712, 1716). Orecchia Bianco Caterina (Montaldo, 1709); Orsi Angelo Michele (Montaldo, 1693-1696); Orsi Antonio (Montaldo, 1701); Orsi Orsi Domenico (Genova, 1745); Orsi Domenico (Montaldo, 1679, 1688); Orsi Fabrizio (Montaldo, 1688, 1705-1706); Orsi Federico (Montaldo, 1674-1720); Orsi Gio Battista (Montaldo, 1696-1746); Orsi Gio Battista (Montaldo, Morbello, 1671-1693); Orsi Gio Ludovico (Montaldo, 1743, 1748); Orsi Gio Nicolò (Montaldo, 1674, 16 8 8 , 1 6 9 3 -1 6 9 8 , 1705); Orsi Gio Nicolò (Montaldo, 1709- 1710, 1716-1717); Orsi Giorgio (Montaldo, 1698); Orsi Ludovico (Montaldo, 1688, 1690); Orsi Marcantonio (Montaldo, 1677); Orsi Nicolò Fabrizio (Montaldo, 1708-1714, 1718, 1722); Orsi Tomaso Battista (Montaldo, 1716, 1724, 1733- 1749); Ottone Bartolomeo (Morbello, 1714). Peglione Gio Francesco (Montaldo, 1723-1730); Perello Antonio (Morbello, 1675); Prato Domenico (Morbello, 1679); Probo Blesi Luca (Morbello, 1677). Ricaldone, conte di (Melazzo, 1673); Rinaldi Angela Maria (Montaldo, 1742- 1743); Rinaldi Luca (Montaldo, 1733, 1742); Rinaldi Stefano (Montaldo, 1735- 11747); Rinaldone Federico (Montaldo, 1703, 1707, 1711-1712, 1722);Rinaldone Sebastiano (Montaldo, 1732-1733). Sappa Giacomino (Morbello, 1676); Scassi Carlo (Morbello, 1674); Schiavina Gio Battista (Montaldo, Morbello, 1691, 1703); Spinola Domenico (Morbello, 1674); Spinola Felice (Montaldo, Morbello, 1688). Talice Ferdinando (Montaldo, 1711); Terragno Francesco (Carpeneto, 1723- 1724); Torre Simone Angelo (Montaldo, 1675). Vacca Andrea (Morbello, 1699); Vallarino Benedetto (Morbello, 1714, 1716); Viazzi Ortensio (Morbello, 1714-1716). Spinola Pallavicini CENTURIONE SCOTTI Oberto------ Barnaba IV — SPINOLA Goffredo ------i—Gerolamo------ Luca —Gaspare Battista —Barbara —M. Maddalena —Eliana —Battista--------— PALLAVICINI Simone------ Stefano--------------- -Luigi II - 1 1653 -Isabella -Oberto -Paola M, • -Barnaba V ¦ 1 1671 —Carlo • Luigi ¦Giovanna 1 1712 “ Tobia ------- 1 1665 -Eugenia -Gio Stefano “Cecilia -Marzia - Barbara SPINOLA PALLAVICINI •Barnaba - Gerolamo 1 1697 -Felice 1 1736 —Maria Francesca Maddalena —Goffredo -Felice I - 1 1615 — Peliceli 1616-1654 -Giacomo Filippo -Agostino-------------- Maria -Gio Stefano —Niccolò - -Lazzaro -Stefano ¦ -Carlo — -M, Camilla - Barnaba t 1772 Niccolò (f 1679) —Livia M. Maddalena -Simone ¦ Gio Stefano - -Simone • -Maria - Stefano matrimonio successione ereditaria —Domenico------Anna Centurione Scotti, Lomellini, Spinola Pallavicini c en t u r io n e s c o t t i Barnaba IV ------- - LOMELLINI Paolo Vincenzo 1. Felice I Pallavicini------Felice II s.p. SPINOLA PALLAVICINI ;—Gìo io Pietro - - Paola “Marco Aurelio -Ambrogio ___matrimonio Sc h e d e b io g r a f ic h e d i a l c u n i S p in o la P a l la v ic in i B arnaba Spinola Pallavicini - f. di Felice e Livia Pallavicini q.Gio Francesco II. Cieco dalla fanciullezza. Sp. nel 1729 Costanza de Mari q.Alessandro. Test. 7 maggio 1754 a totale favore del cugino Giovanni Carlo Pallavicini, f 22 febbraio 1772 S.p. F elice I Pallavicini - f. di Stefano q.Simone e Maddalena Grimaldi q.Gio Battista q.Gerolamo. Primo marito di Paola M. Centurione Scotti. Test. 3 dicembre 1615 a favore del «ventre pregnante» della moglie, muore pochi giorni dopo. F elice II Pallavicini - f. di F elice I e Paola M. Centurione Scotti. N. 1616. Sp. Giovanna Centurione Ultramarini q.Marco II. Acquista da Giovanni Andrea Doria il feudo di Cabella e Cremonte nel 1647. Test. 18 agosto 1654, muore pochi giorni dopo. F elice Spinola Pallavicini - f. di G erolamo e di Giovanna Centurione Scotti q.Barnaba. Sp. il 16 febbraio 1695 Livia Pallavicini q.Gio Francesco II. t 15 luglio 1736. Gerolamo S p in o la P a lla v ic in i - f. di T obia S pinola e P ao la M. C en tu rion e S co tti, già vedova di F elice I P a llavicini. Erede un iversale del fra te lla s tro F elice II P a llav ic in i col vin co lo dell’ab b in am en to dei co gn om i Sp in o la Pallavicini. Sp. G iovan n a C en tu rion e S co tti q.Ba rnaba , suora in Sav o n a dal 1708 ( f 1712). T e s t. 31 maggio 1697. f 10 giugno 1697. Livia Pallavicini - f. di Giovanni Francesco II e di M. Aurelia Spinola Grimaldi Cebà. Sp. F elice Spinola Pallavicini q.Gerolamo il 16 febbraio 1694. Test. 20 agosto 1741. T obia Spinola f. di Gerolamo di Goffredo. Secondo marito di Paola M. Centurione Scotti, vedova di F elice I Pallavicini. Padre di G erolamo Spinola Pallavicini. | 15 febbraio 1665. CARTE DELLA FAMIGLIA LOMELLINI Le scritture che vengono qui descritte provengono da due fratelli Lomellini, figli di Paolo Vincenzo q.Goffredo, dei quali uno, Giovanni Pietro, è il padre di quella Paola che va in sposa a Barnaba V Centurione Scotti, la cui figlia Giovanna sarà moglie di Gerolamo Spinola Pallavicini. L’altro, Marc’Aurelio, si sposa ed ha figli, ma lascia presso il fratello parte della documentazione relativa ad interessi ed investimenti che avevano congiuntamente in Napoli, ove egli risiede per parecchio tempo. In realtà si conservano solo alcuni pezzi, residui di chissà quale entità archivistica, che hanno però un legame ancor vivo tra loro: libri mastri, pratiche ereditarie, attestazioni di diritti, tutte carte utili per far confluire correttamente dei beni nell’amministrazione del nuovo proprietario. Le carte di Marc’Aurelio sono chiaramente restate presso il fratello per le esigenze gestionali delle questioni inerenti gli affari di Napoli e non vi è stata più occasione o ragione per ricondurle alla loro origine. Quando Paola Lomellini sposa Barnaba V Centurione Scotti queste scritture la seguono o la segue tutto l’archivio paterno - come saperlo ? - al fine di giustificare la consistenza del proprio patrimonio. Ancor più queste carte serviranno per documentare la successione ereditaria della stessa Paola. Le abbiamo ritrovate disperse, senza riferimenti, «avanzate» da tutti gli altri insieme omogenei e, invece, ci sembrano molto esplicite nella loro sia pur scarna potenzialità documentaria. Col prioritario rispetto della provenienza personale, i pezzi sono stati disposti in ordine cronologico. Un terzo gruppo di carte provenienti da un altro ramo Lomellini, discendente da Pietro q.Stefano, si è aggregato probabilmente in seguito al matrimonio di Aurelia Lomellini con Pier Francesco Grimaldi Granada q.Alessandro, attorno al 1620. Comprende scritture di due fratelli di Aurelia, Angelo e Francesco e della sorella Caterina. Si tratta quasi soltanto di documentazione relativa ad una causa con gli Spinola e i Doria e di poche altre carte personali. Poco materiale, dunque, che non sembra possibile ricondurre ad una sistemazione archivistica più corretta di quella schematicamente cronologica qui proposta. Carte Lomellinì 329 GIOVANNI PIETRO LOMELLINÌ q.PAOLO VINCENZO 208 1593 febbraio 15 - 1598 febbraio 4 Libro mastro delle entrate e uscite di Giovanni Pietro Lomellini per gli investimenti effettuati in Napoli Reg. di 88 cc., mm. 340x240. 209 1594 settembre 4 - 1601 luglio 30 Libro mastro delle entrate e uscite di Giovanni Pietro Lomellini Reg. di 216 cc., mm, 365x250. 210 1618 febbraio 20 - 1687 settembre 6 Scritture diverse relative alla successione ereditaria di Paola Lomellini q.Giovanni Pietro, moglie di Barnaba V Centurione: fede di battesimo, dote, procure, vendite, locazioni e cessioni di beni, conti e quietanze di pagamento, inventari, testamento (notaio Gerolamo Scotto, 16 gennaio 1673). Filza di 93 fascc. 211 1635 maggio 30 «1645 (sic). Signor marchese Barnaba Centurione o sia la signora sua moglie». Libro di scritture diverse relative all’eredità di Giovanni Pietro Lomellini, pervenuta alla figlia Paola, moglie di Barnaba V Centurione q.Luigi. Copie di atti dal 1528. Reg. dì 120 cc., mm. 345x275. 212 post 1648 «Instromenti concernenti all’eredità del signor Gio Pietro Lomellino pervenuta nella signora marchesa Paola di lui figlia e moglie del signor marchese Barnaba Centurione». Registro di copie semplici di atti compresi tra il 1593 e il 1648, relativi a persone e beni collegati al lascito ereditario di Giovanni Pietro Lomellini. In allegato vi è un fascicolo di carte contabili disperse sempre di Giovanni Pietro (1597-1604) Reg, di 376 cc., mm. 345x270; fase. n. 1 di 32 cc. 330 Archivio Spinola Pallavicini 213 1670 - 1820 Contratti, attestazioni di diritti e di oneri, testamenti, inventari di beni, carte contabili ed amministrative, scritture disperse provenienti dai seguenti rami della famiglia Lomellini: discendenti di Stefano q.Francesco q.Giacomo (1670-1720), discendenti di Francesco q.Giacomo q.Gio Battista (1730-1750), discendenti di Giacomo q.Agostino q.Giacomo (1810-1820). Busta di 4 fasce. MARCO AURELIO LOMELLINI q.PAOLO VINCENZO 214 1578 - 1590 Atti della causa intentata in Genova da Marco Aurelio Lomellini contro Gio Battista Doria Galiano per «debito di giustizia», essendo stato citato in giudizio, illegittimamente in Napoli, dal Galiano. Copie di lettere di Andrea Doria. Reg. di 26 ce., mm. 330x223. 215 1590 «Pro Marc’Aurelio Lomellino contrà Iohannem Baptistam Doriam Ga- Iianum». Deposizioni testimoniali in favore di Marco Aurelio Lomellini nella causa contro Gio Battista Doria Galiano. Reg. di 180 ce., mm. 310x225. 216 1579 giugno 24 - 1580 giugno 21 «Registro di Marco Aurelio Lomellini». Copialettere di Marco Aurelio Lomellini. Reg. di 240 ce., mm. 300x220. 217 1583 gennaio 21 - 1583 novembre 29 «Registro delle lettere delli signori Lomellini e Gentile per Genova». Copialettere da Napoli di Marco Aurelio Lomellini e Pietro Gentile, in società d’affari. Reg. di 120 ec., mm. 350x250. Carte Lomellini 331 218 1594 maggio 5 - 1633 maggio 6 «Registro di lettere del signor Marc’Aurelio Lomellino cominciato l’anno 1594». Copialettere da Genova di Marco Aurelio Lomellini. Reg. di 80 cc., mm. 280x220. 219 1608 maggio 2 - 1609 aprile 29 «1608. Registro di lettere del capitano di Bissagno Marco Aurelio Lomellino ». Copialettere di Marco Aurelio Lomellini nelle funzioni di capitano del Capitanato del Bisagno. Reg. di 96 cc., mm. 300x200. DISCENDENTI DI PIETRO LOMELLINI q.STEFANO 220 1628 - 1630 «Processus exhibitionum magnifici Angeli Lomellini coram magnifica Ruota civili». Atti della causa intentata da Angelo Lomellini q.Pietro contro Gio Battista Spinola q.Pietro e Stefano Doria per la mancata copertura di un impegno finanziario contratto nella fiera di Pasqua 1628. Comparse e testimonianze Reg. di 154 cc., mm. 330x230. 221 - 222 1629 settembre 13 - 1629 ottobre 17 «Pro magnifico Angelo Lomellino q.Magnifici Petri. Testes ad instantiam dicti magnifici Angeli examinati». Doppia copia delle deposizioni testimoniali richieste da Angelo Lomellini nella causa predetta. t>. n. 2: il n. 210 di 128 cc., mm. 290x220, il n. 211 di 120 cc., mm. 330x230. 223 - 224 1629 settembre 11 - 1629 novembre 27 «Pro magnifico Angelo Lomellini q. magnifici Petri. Testes examinati ad instantiam magnifici Stephani Dorie sue et nomine...». 332 Archivio Spinola Pallavicini Doppia copia delle deposizioni testimoniali richieste da Stefano Doria nella causa predetta. Regg, n. 2: il n. 212 di 344 cc., mm. 330x235, il n. 213 di 354 cc., mm. 310x240. 225 1639 luglio 28 - 1652 luglio 27 Caterina Lomellini q.Pietro, vedova di Gio Giacomo Lomellini - Richiesta e consenso ad entrare in convento. Francesco M. Lomellini q.Pietro - Lettere inviate. Busta di 2 fasce. INDICE DEI CORRISPONDENTI Arquata Carlo (Monteleone, 1579); Auseda Pietro (1579-1580). Balbi Gio Filippo, Bartolomeo, Gerolamo (Piacenza, 1602, 1613, 1615); Balbi Gio Francesco (Anversa, 1583); Bernissone e Gavotti (Napoli, 1579-1580); Bersotto e Maruffo (Venezia, 1600-1605); Bonvisi Paolo Stefano e Antonio (Lione, 1600-1602); Brignole Teramo (Firenze, 1583); Bussetti Vincenzo (Monteleone, 1579). Calamasa Gio Paolo (1579); Calamasa Gio Vincenzo (1579-1580); Calvi e Lomellini (Madrid, 1583); Camardella Giovanni e Francesco (1579); Campora Gerolamo (1580); Capponi Luigi e Alessandro (Firenze, 1580, 1583); Capurro Giacomo (1579-1580); Casella Antonio (Palermo, 1579); Casella Gio Ambrogio (Napoli, 1612); Casella Gio Francesco (Palermo, 1579, 1611); Casella e Levanto Gio Ambrogio e Nicolò (Napoli, 1605- 1608); Castagnola Filippo (Piacenza, 1607); Cattaneo Cesare (1608); Cattaneo e Centurione Filippo e Adamo (Piacenza, 1594-1595); Celentano Gio Girolamo (1579); Centurione Giorgio (Napoli, 1594, 1600); Centurione e Cattaneo Adamo e Filippo (Piacenza, 1594-1595); Ceuli, Macafassa, Gottardi Gaspare, Gerolamo, Silvestro (1580); Cicala Bartolomeo (Siviglia, 1583); Cicala Gio Andrea (1579); Cicala e Gentile Bartolomeo e Gio Battista (Siviglia, 1583); Coriggia Gio Giacomo (Piacenza, 1614-1619); Corsini Andrea (1579); Costa Cesare (Reggio, 1 5 7 9 ); Curio Bartolomeo (1579). Davanzati Giovanni (1579); Derghi Giuseppe (Piacenza, 1612); Doni Antonio (Genova, 1579); Doria Antoni (Milano, 1579, 1583); Doria Simone (Piacenza, 1603-1604). Follino Gio Tomaso (1579-1580); Fornari Leonardo e Bartolomeo (Firenze, 1583); Franchi (de) Damiano e Giacomo (Venezia, 1594); Franchi (de) Gio Battista (1580); Franchi (de) Giuseppe (Messina, 1579); Franchi (de) Pietro (Napoli, 1579-1580). Garbarino Lazzaro e Gio Gerolamo (1602); Garibaldi Bartolomeo e Gio Nicolò (1597); Gentile (Napoli, 1600); Gentile Gio Stefano (Livorno, 1583); Gentile Cicala Gio Battista e Bartolomeo (Siviglia, 1583); Gentile e Lomellini Pietro e Ambrogio (Napoli, 1583); Gentile Pinelli Gerolamo e Gio Agostino (Roma, 1579-1580, 1583); Giudice Marcantonio (1580); Giustiniani Gio Battista (1602); Giustiniani Giovanni (1579); Giustiniani e Moneglia Paolo e Lucio (Ventimiglia, 1607); Gottardi, Ceuli, Macafassa Silvestro, Gaspare, Gerolamo (1580); Grillo Marcantonio (1602-1603); Grillo Paolo (Bari,. 1579); Grimaldi (Napoli, 1579- 1580, 1583); Guano Gaspare (Messina, 1579); Guano e Molfino (Messina, 1579- 1580). Lazzari (de) Domenico e Oberto (Anversa, 1601); Levanto e Casella Nicolò e Gio Ambrogio (Napoli, 1605-1608); Lomellini Ambrogio (Piacenza, Reggio, Venezia, 1579-1580, 1594); Lomellini Gio Pietro (1594, 1596, 1600-1606); Lo334 Archìvio Spinola Pallavicini meliini Napoleone (Madrid, 1583); Lomellini Nicolò (1594-1595); Lomellini e Calvi (Madrid, 1583); Lomellini e Gentile Ambrogio e Pietro (Napoli, 1583); Lomellini e Pallavicini (Bari, 1594); Lopez e Gerolamo (1579-1580); Lumaga e Mascranico Gio Andrea e Paolo (Parigi, 1621); Luxardo Marcantonio (Parigi, 1610). Macafassa, Gottardi, Ceuli Gerolamo, Silvestro, Gaspare (1580); Madelen Gio Battista (Parigi, 1610); Mainerò Stefano (Messina, 1583); Marini (de) Lucrezia (1580); Maruffo Gio Francesco, Michelangelo (Venezia, 1600-1601); Maruffo e Bersotto (Venezia, 1600-1605); Maruffo e Sauli Gio Francesco e Filippo (Venezia, 1594); Mascranico e Lumaga Paolo e Gio Andrea (Parigi, 1621); Masola Gio Andrea (Napoli, 1635); Merello Bartolomeo e Filippo (Piacenza, 1605); Molfino e Guano (Messina, 1579-1580); Moneglia e Giustiniani Lucio e Paolo (Vendmiglia, 1 6 0 7 ); Montaldo Pietro Francesco (1580); Mortora Nicolò (Parigi, 1610). Negri (de) Nicolò e Gio Gerolamo (Piacenza, 1603); Negrone (Venezia, 1579); Negrone Bendinelli (Piacenza, 1600); Negrotto Cesare (Milano, 1583). Odescalchi Paolo Emilio (1614); Oliva Gio Tomaso (Piacenza, 1607); Ottone (de) Gio Carlo (1580). Pallavicini Giuliano (Napoli, 1594, 1600); Pallavicini e Lomellini (Bari, 1594); Pallavicini e Serra Nicolò e Battista (1602); Pinelli Nicolò (Firenze, 1594- 1595); Pinelli e Gentile Gio Agostino e Gerolamo (Roma, 1579-1580, 1583); Pinseto Pietro Giovanni (Noli, 1627- 1635); Pinseto Tomaso (Noli, Piacenza, 1620-1627); Priaruggia Gio Battista e Francesco (Palermo, 1583). Recco Vincenzo (1579-1580); Ricci (Firenze, 1583); Ricciardi Gio Giacomo (Pisa, 1583); Rovere (della) Giulio (1605). Saluzzo Giacomo (1596, 1601); Salvo Francesco (Piacenza, 1602); Sanseverino Cesare (1579); Sauli (Lione, Milano, 1583); Sauli Antonio (Piacenza, 1601, 1604-1605); Sauli e Maruffo Filippo e Gio Francesco (Venezia, 1594); Senarega Ambrogio Giovanni (Piacenza, 1620- 1621); Sergiusti Pompeo (1579); Serra Gio Battista (Napoli, 1583); Serra e Pallavicini Battista e Nicolò (1602); Serraggi Pietro Paolo (1579); Signori (de) Marcantonio (1579-1580); Sinibaldi Orazio (Roma, 1600); Solimano Ottone (Piacenza, 1605, 1609); Sopranis Cosimo e Stefano (Napoli, 1579-1580); Spinola (Napoli, 1580); Spinola Agostino (Genova, 1579); Spinola Fabrizio (Taranto, 1579); Spinola Filippo (Milano, 1583); Spinola Gio Francesco (Napoli, 1600- 1602, 1606, 1608); Spinola Gio Gerolamo (Venezia, 1583); Spinola Livia (1579); Spinola Luca (1580); Spinola Marcello (1580); Spinola Paolo (Bari, 1597); Spinola Scipione (1579-1580); Strata Carlo e Angelo M. (Piacenza, 1612). Torre Carlo e Paolo (Noli, 1619); Tritone Rinaldo (Milano, 1583). Vaccaro Gio Bartolomeo (Piacenza, 1620); Vergano Gio Angelo (Milano, 1601); Vertima Giovanni M. (Piacenza, 1605-1607); Vitali Benedetto, Gio Ambrogio (Piacenza, 1613); Voltabi (Bari, 1579). CARTE CENTURIONE t I p 4a L’albergo Centurione «Centurione: questa non è famiglia solo albergo di diverse famiglie unite insieme che d’accordo si fecero domandare Centurioni» 1. L’origine e i motivi per i quali è stata assunta questa denominazione sono ancora da chiarire; non esistono del resto, tranne studi dedicati esclusivamente a indagini genealogiche 2 o brevi biografie su esponenti più importanti, ricerche su questo albergo o comunque sulle singole famiglie che nel tempo ne hanno fatto parte. Non è comunque da escludere l’ipotesi che il nome Centurione sia semplicemente simbolico. I genealogisti concordano neH’affermare che intorno alla seconda metà del secolo XIV 3 risalga la prima associazione di alcune antiche famiglie genovesi 4 sotto questa denominazione: Becchignone, Bestagno, Cantelli e Ultramarini, a cui si aggregarono in un secondo tempo gli Scotti5 e i Traverso. La scelta permane anche quando nel 1528 i 1 F. F e d e r ic i, Origini delle famiglie genovesi, ms. in Biblioteca Universitaria di Genova, C. V. 8, c. 225 r. 2 A.M.G. Scorza, Le famiglie nobili genovesi, Genova 1924, pp. 33, 56, 69, 165, 172, 226, 248; V. S p r e t i , Enciclopedia storico-nobiliare italiana, Milano 1928-1935, II, pp. 418-420; VI, pp. 763-765 e Appendice, parte II, p. 641. 5 Cfr. nota precedente. Una scrittura del secolo XVII riassume le motivazioni che hanno portato queste famiglie ad una prima aggregazione: «... Bechignona, Oltremarini, Scotta, et altre, le quali indebolite di numero e forse dalla lunghezza delle civili discordie che in quei tempi regnavano per resistere ad altre prepotenti si unirono assieme, et accordarono con instrumento pubblico in atti del notario Andreolo Caiito (sic), à 16 giugno 1375, per non cedere l’una all’altra di lasciare ognuna il proprio cognome, et armi et assumere tutte quel di Centurione»: Archivio Pallavicini, Centurione, n. 1. Nei cartolari intestati al notaio Andriolus Caitus, conservati presso l’Archivio di Stato di Genova, non è presente documentazione relativa all’anno 1375. 4 G li an n a li del B iz z a r ri e de ll’In te r ia n o a tte s ta n o la p re sen z a di queste s tirp i g ià n e l se co lo XII: P. B i z z a r r i , Senatus populique genuensis rerum domi forisque gestarum historiae atque anuales, A n tv e rp ia e , ex o ffic in a C h ris top h o r i P la n tin i, 1579, p. 8 ; P. I n t e r ia n o , Ristretto della Storia genovese dal 1096 al 1506, Lucca, p e r il Busdrago, 1551, p. 8. 5 Si tenga comunque presente che i componenti di questa famiglia nel 1528 furono ascritti in parte all’albergo Centurione e in parte nei Pallavicini, nei Saivago e nei Cattaneo: cfr. A.M.G. Scorza, Le famiglie ... cit., p. 226. Per una breve sintesi sulle origini del ramo Centurione Scotti, si veda N. B at tilana, Genealogia delle famiglie nobili di Genova, Genova 1825, I, p. 1. Tra le carte dell’archivio Spinola Pallavicini sono presenti documenti inerenti alla famiglia Scotti, v. pp. 248, 259-260. 338 Carte Centurione membri di queste casate si ascrivono al ventottesimo albergo. Albergo di origine nobiliare e, in linea di massima, appartenente alla fazione bianca 6. Diventa premessa necessaria sottolineare che le «carte» Centurione sono relative soltanto a due famiglie - i Becchignone e gli Ultramarini - e la documentazione, limitata quasi esclusivamente al secolo XVIII, presenta tante e tali lacune da rendere difficile, anche per il periodo più documentato, una ricostruzione storica di entrambi i casati. Tuttavia per alcuni personaggi, grazie a notizie rilevate da apporti bibliografici, è stato possibile tratteggiare perlomeno le linee essenziali del loro percorso umano; di certo la maggioranza per mancanza di notizie è rimasta nell’oscurità. Famiglia Becchignone L’albero genealogico, ricostruito mediante l’elaborazione dei dati presenti in queste carte e integrato con indicazioni desunte da altre fonti 7, risale sino ad Arnaldo, attestato intorno alla seconda metà del secolo XII, ma la documentazione presente nell’archivio è inerente soltanto alla progenie di Domenico q.Agostino, a partire quindi dalla seconda metà del secolo XVI. La partecipazione alla gestione del governo e il prestigio conseguente sembrano i principali percorsi attuati dai membri di questa famiglia. Molti di essi sono impegnati in diverse magistrature e ambasciate presso le corti di tutta Europa; carriere che, per quattro volte nell’arco di circa un secolo, culminano nella massima carica della Repubblica. Giorgio I q.Domenico sarà il primo ad essere insignito del dogato (1623-1625) seguito dal nipote Agostino (1650-1652), figlio del fratello Stefano, e infine da Giovanni Battista (1658-1660) e da Lorenzo I (1715-1717), rispettivamente figlio e nipote di Giorgio I. Il grande spazio dedicato all’impegno politico non li ha comunque distolti dalla cura del loro patrimonio. I pochi mastri contabili e soprattutto la corrispondenza dimostrano che gran parte dei loro affari si svolge nelle fiere e che sono presenti con le loro attività finanziarie in quasi tutte le piazze italiane ed estere più importanti. I Becchignone 6 Sulla riforma del 1528 si rimanda ad A. P acini, I presupposti politici del «secolo dei genovesi». La riforma del 1528, in «Atti della Società Ligure di Storia Patria», n.s., X X X / 1 (1990) e alla bibliografia ivi citata. 1 Archivio Durazzo Giustiniani, Genealogie 1/7.5; Ibidem, Genealogie 2/1; Archivio di Stato di Genova, ms. mbr. LXXIX. Carte Centurione Becchignone 339 probabilmente si sono dedicati, oltre che alla compravendita di merci (specialmente olio), al commercio del denaro. Sulla base degli elementi fruibili si ha l’impressione che si siano preoccupati principalmente di far fruttare i loro capitali liquidi e che abbiano lucrato sulle variazioni dei cambi, quando se ne presentava l’occasione. I dati di cui disponiamo non sono comunque sufficienti per ricavare valide conclusioni, soprattutto di ordine quantitativo 8. La scelta della vita militare non sembra rientrare nelle strategie utilizzate per accrescere prestigio e dignità sociale del casato: uniche eccezioni al riguardo sono la carriera intrapresa da Francesco q.Giorgio I, ammiraglio delle galere pontificie dal 1609 al 1620 9, e quella del figlio Ippolito investito della stessa carica 10. A parte il caso di Giovanni Battista q.Domenico, insignito della cattedra vescovile prima a Mariana e Accia in Corsica, nominato da Pio V nel 1570, e poi nel 1584 a Savona u, nessun’altro esponente della famiglia acquisisce posizioni di primo piano in ambito ecclesiastico. Questa indifferenza verso le prestigiose carriere ecclesiastiche, non implica però una non partecipazione alla vita e agli ambienti religiosi soprattutto verso correnti spirituali significative. Altri figli di Domenico manifestano infatti un intenso fervore religioso come Francesco, gesuita, che muore di peste a Milano dopo aver prodigato cure agli ammalati o come il caso, più documentato, del fratello Stefano 12. I primi trent’anni di vita di quest’ultimo, nato a Genova il 6 novembre 1547, ci appaiono sfuocati, se non per qualche traccia offerta da un 8 II capitale valutato 3.962.000 lire nel 1738 è un’indicazione significativa, ma al tempo stesso imprecisa poiché si riferisce genericamente «all’albergo Centurione» senza specificarne, come del resto avviene quasi sempre, il casato: G. G iaccherò, Economia e società del Settecento genovese, Genova 1973, p. 218. 9 A. L e r c a r i , Centurione Francesco, in Dizionario Biografico dei Liguri (D .B .L .), III, pp. 237-241. 10 Su Ippolito, nato da una relazione di Francesco con una donna sposata, si veda G. Nuti, Centurione Ippolito, in Dizionario biografico degli italiani (D.B.I.), 23, pp. 627-629; A. Lercari, Centurione Ippolito, in D.B.L., III, pp. 249-251. 11 C. E ube l , Hierarchia catholica medii et recentioris aevi, Padova 1923, III, p. 235 e p. 292; G .E , B azzano, La sede vescovile di Savona e i vescovi della diocesi, in «Atti della Società Savonese di Storia Patria», Vili (1925), p. 88; O. D ’Almeida, Giovanni Battista Centurione, in D .B .L ., III, p. 246. 12 Di Stefano possediamo il diario autobiografico continuato dal figlio Agostino: Archivio Pallavicini, Centurione, n. 1.2. Per altre informazioni: cfr. G.B. Semeria, Secoli cristiani della Liguria, Torino 1 8 4 3 ,1, pp. 291-296; L.M. Lev a t i, Vita del servo di Dio Stefano Centurione, Genova 1918; G.L. B ru z zone , Centurione Stefano, in D.B.L., III, p. 259. 340 Carte Centurione testo agiografico che, nell’intento edificante di illustrare le scelte religiose adottate dall’uomo in età avanzata, tende a evidenziare, seguendo un topos classico, una giovinezza scapestrata e viziosa n. Dopo gli anni trascorsi a Melfi (1582-1592) in qualità di governatore, per volere di Andrea Doria, Stefano, indubbiamente influenzato dalla forte personalità della moglie Vincenza Lomellini e dall’incontro con la beata Maria Vittoria Sfrata de Fornari, decide di aiutare le due donne nella fondazione dell’ordine della SS. Annunziata, detto anche delle turchine dell’incarnazione 14. Nell’anno 1604, a distanza di un giorno luna dall’altro, Vincenza entra a far parte di quello stesso ordine da lei voluto, mentre Stefano segue, in un primo momento, la regola dei Carmelitani scalzi. Nel 1612, in seguito ad una paralisi che lo porta a disinteressarsi del tutto della cura degli interessi di famiglia — non a caso rilascia l’8 aprile di questo stesso anno procura «generalissima» al figlio Agostino - si ritira fra i Barnabiti, dove la morte lo coglie tredici anni dopo. Il destino di Agostino è per qualche aspetto analogo a quello del padre se non altro per il fatto che anch’esso trova la morte dentro le mura di un ordine conventuale. Le aspirazioni religiose di Agostino, di cui comunque si ignorano i contorni esatti, vanno incontro a quella forma di religiosità che si esplica più in iniziative pie a scopo caritativo e assistenziale che in svolte drastiche come quelle attuate dal padre Stefano 15. Dopo il periodo giovanile trascorso a Melfi, ritorna all’età di quindici anni a Genova e nel 1612 sposa Gerolama Lomellini. In un clima familiare dove l’esempio dei genitori è seguito anche da cinque sorelle e un fratello, tutti appartenenti a diversi ordini claustrali 16, 13 P. Collet, La vita della venerabile madre Maria Vittoria Strata fondatrice dell’ordine della SS. Nunziata con il ristretto della vita della madre Maria Maddalena Centurione religiosa dello stesso ordine e di Stefano Centurione morto c.r. di S. Paolo, Genova, Stamperia Gesiniana, 1780. La biografia di Maria Maddalena Centurione, al secolo Vincenza Lomellini, è alle pp. 359-409, quella del marito Stefano alle pp. 410-420. 14 Probabilmente quest’ultima denominazione deriva dal fatto che l’abito, un saio bianco, era corredato da un manto celeste: cfr. F. Casoni, Annali della Repubblica di Genova, Genova 1799-1800, IV, pp. 238-239. 15 Agostino fu molto interessato al convento fondato dai genitori; amplierà a proprie spese l’edificio aggiungendovi un nuovo fabbricato: cfr. P. Coll et , La vita ... cit., p. 105; sulla religiosità di Agostino cfr. L.M. Le v a t i, Vita ... cit., pp. 58, 131, 134, 146-150, 165, 167. 16 Due figlie di Stefano, Benedetta e Gerolama, entrano nell’ordine della SS. Annunziata, altre due, Maria e Nicolosina, in quello di S. Maria in Passione, di regola agostiniana, la quinta Vittoria, Carmelitana scalza con il nome di Paola Maria di Gesù, andrà a Vienna a fondare un nuovo monastero; anche il figlio Giovanni Battista, con il nome di Giovanni Maria di S. Giuseppe, prende i voti nel convento dei Carmelitani scalzi. Su quésti ultimi si veda G.L. B ru z zo n e , Centurione Paola Maria, in D.B.L., III, pp. 258-259; Id em , Centurione Giovanni Maria, Ibidem, pp. 248-249. Carte Centurione Becchignone 341 egli sente probabilmente la responsabilità di curare il patrimonio familiare. Sul piano politico inizia una lunga carriera che lo porta ad ottenere importanti incarichi diplomatici a Vienna nel 1620 e in Francia nel 1633 presso la corte di Luigi XIII, a Milano nel 1634 e a Roma nel 1642 17. All’età di 66 anni, quando in lui è già maturo il desiderio di dedicarsi alla vita conventuale, pensando in un primo tempo all’ordine carmelitano, la sua fedeltà agli impegni politici lo induce ad accettare gli oneri (e comunque anche il prestigio) del dogato I8; soltanto nel 1654, tre anni prima di morire entra novizio nella Compagnia di Gesù 19. Se per Stefano e i suoi diretti discendenti l’impressione che si ricava è quella di una famiglia dove la ricerca di una pace interiore è un bisogno primario di vita, per il fratello Giorgio I e la sua progenie - tranne i casi del figlio Domenico, teatino 20, e della ancor più «famosa » figlia Virginia Centurione Bracelli21 - l’attività politico-finanziaria non è solo un dovere, ma principale obiettivo di vita, Giorgio I è decisamente un uomo dalle molteplici attività e con multiformi interessi: coinvolto pienamente nelle vicende interne ed estere della Repubblica, egli manifesta tutte le caratteristiche per essere un personaggio rappresentativo àeVì establishment genovese 22. Una certa esuberanza di carattere lo porta ad affrontare disparate situazioni: nell’ottobre 1571 lo troviamo a fianco di Gian Andrea Doria nella battaglia delle isole Curzolari, mentre durante l’epidemia del 1579-1580 organizza in prima persona l’assistenza agli appestati. An17 V. V i t a l e , Diplomatici e consoli della Repubblica di Genova, in «Atti della Società Ligure di Storia Patria», LXIII (1934), pp. 17, 56, 58, 116, 140. 18 L.M. Lev a t i, 1 dogi biennali di Genova dal 1528 al 1699, Genova 1930, II, pp. 123-138. Per l’orazione dedicatagli si veda G.G. Cavallo, Alla libertà genovese sotto la protettione della Regina d e ’ Cieli nella reale solennità p er lo Serenissimo Agostino Centurione duce della Repubblica, Genova, Gio. Maria Farroni, 1651. 19 G. N u t i, Centurione Agostino, in D.B.I., 23, pp. 619-622; A. Lercari, Centurione Agostino, in D.B.L., III, pp. 233-236. 20 Per alcuni cenni biografici si veda C. Longo T imossi, I Teatini e la riforma cattolica nella Repubblica di Genova nella prima metà del Settecento, in «Regnum Dei», anno XLIII, n. 113 (1987), pp. 79-82. 21 Nella documentazione conservata in questo archivio non ci è pervenuto il benché minimo accenno sulla vita di Virginia. Le opere dedicate alla sua figura sono sterminate, si rinvia pertanto a uno degli ultimi lavori, corredato da un ampio apparato bibliografico: M. R omanelli, Virginia Centurione Bracelli, Genova 1992. 22 Per i principali elementi biografici si veda G. N u t i, Centurione Giorgio, in D.B.I., 23, pp. 623-626; A. Lercari, Centurione Giorgio, in D.B.L., III, pp. 242-244. 342 Carte Centurione che lo studio sembra essere un settore che lo affascina: impara diverse lingue, tedesco, spagnolo e francese; è autore di due opere dedicate rispettivamente alla Corsica 23 e al Finale 24, e si interessa ai sistemi difensivi25. Il problema del finalese lo coinvolge a più riprese: una prima volta nel 1582 parte per la Germania con l’intento di bloccare le mire spagnole e appoggiare le rimostranze di Alfonso II del Carretto 26; una seconda nel 1599, durante un viaggio in Spagna al seguito della regina Margherita d’Austria, moglie di Filippo III di Spagna, in qualità di ambasciatore straordinario, per cercare ancora di bloccarne l’acquisto da parte spagnola. Nell’anno 1585, come Commissario generale, ottiene buoni successi nella lotta contro la piaga del banditismo «che infestava non solamente il Bisagno, e la Ponzevera, ma altre Valli, e Territori dello Stato» 27. Per i suoi meriti, specie per quest’ultima mansione e per l’incarico di governatore in Corsica, conseguito nel 1588, ottiene, il 27 giugno 1601, un decreto col quale è esonerato «dai pubblici gravami» per sé e per la sua discendenza maschile primogenita 28. Altri incarichi diplomatici lo conducono a Monaco, in occasione dell’uccisione del principe Ercole Grimaldi, a Milano dal governatore, il conte Fuentes, mentre presso il duca di Savoia, Carlo Emanuele I, tenta di giustificare la Repubblica per l’appoggio dato alla Spagna nell’occupazione di Oneglia 29. Nel 1613, sotto il dogato di Pietro Durazzo, fa parte della commissione incaricata di rivedere il cerimoniale della Repubblica 30. Tut23 L'abate Michele Giustiniani ricorda che Giorgio «ha diligentemente scritto, che si trova manoscritto presso di me, La Descrittione di Corsica»: M. G iu stin ian i, Gli scrittori liguri, Roma, Nicol’Angelo Tinassi, 1667, p. 294. 24 A. O ldoini, Athenaeum ligusticum seu syllabus scriptorum ligurum necnon sarzanensium ac cyrnensium Reipublicae Genuensis, Perusiae, ex Typographia Episcopali, 1680, p. 224-225. 25 Partecipa infatti alle opere di fortificazione necessarie al golfo della Spezia e provvede anche alla sicurezza di Savona: cfr. P. Lisciandrelli, Trattati e negoziazioni politiche della Repubblica di Genova (958-1797). Regesti, in «Atti della Società Ligure di Storia Patria», n.s,, I (1960), n. 1231. 26 E. M a r e n g o , Alfonso II del Carretto marchese del Finale e la Repubblica di Genova, Ibidem, XLVI/2 (1915), pp. 60-61; M. G a sp a r in i, La Spagna e il Finale dal 1567 al 1619. (Documenti di archivio spagnoli), Bordighera 1958, p. 40 (Collana Storico-Archeologica della Liguria Occidentale, XIV). 27 F. Casoni, A n n ali... cit., IV, p. 147. 28 Archivio Pallavicini, Centurione, n. 1.4. 29 v. V itale , Diplomatici ... cit., pp. 42, 112, 168. 30 L. V olpicella, I libri dei Cerimoniali della Repubblica di Genova, in «Atti della Società Ligure di Storia Patria», X L IX (1921), pp. 129-133. Carte Centurione Becchignone 343 te queste mansioni, risolte per lo più positivamente, fanno si che nel 1621 sia eletto doge 31. Muore a Genova l’i l gennaio 1629, all’età di 77 anni; il bilancio attivo del suo operato è sintetizzato in una frase dello storico Casoni: «la rimembranza viverà sempre immortale nelle bocche, e sulle penne de’ Genovesi» 32. Dall’unione con Ersilia de Marini q.Cattaneo, sposata in terze nozze nel 15 9 3 33, nasce nel 1603 Giovanni Battista. Non mancano nel suo curriculum innumerevoli incarichi pubblici34; il più rappresentativo - il dogato (1658-1660) - è caratterizzato da una decisa presa di posizione in difesa degli ebrei 35; una condotta che fa intuire quanto sia concreta e risoluta la personalità dell’uomo che, nel comprendere l’utilità per Genova di un libero commercio con la comunità ebraica, non accetta pressioni esterne, in questo caso mosse dall’ambiente dell’Inquisizione genovese, nei confronti delle sue valutazioni. Nel 1672, quasi settantenne, la Repubblica lo considera la persona più adatta per risolvere la grave situazione creatasi nella riviera di Ponente a causa dell’invasione delle truppe piemontesi; coadiuvato dal giovane Giovanni Luca Durazzo, si dimostra ancora una volta all’altezza delle aspettative, riportando, in qualità di Commissario generale delle armi, due decisive vittorie 3<5. Poche e scarne notizie si ricavano dalla documentazione di questo archivio: si è a conoscenza del fatto che eredita dal nipote Nicolò Pallavicini, figlio di Carlo e della sorella 31 L.M. Lev a t i, I dogi biennali ... cit., I, pp. 403-426. Incoronato in San Lorenzo il 25 settembre, l’orazione fu tenuta dall’abate Agostino Mascardi: Per la coronatione del Serenissimo Giorgio Centurione, Genova, Giuseppe Pavoni, 1622, pp. 49-74. 52 F. Casoni, Annali ... cit., V, p. 21. 33 Giorgio ebbe tre mogli: la prima, Ippolita Spinola, muore nel 1585, tre anni dopo la data del matrimonio, nello stesso anno sposa Lelia Spinola q.Ambrogio. Si veda il lungo elenco in G. Nuti, Centurione Giovanni Battista, in D.B.I., 23, pp. 626-627; A. Le r c a r i, Centurione Giovanni Battista, in D.B.L., III, pp. 246-248. 35 C. B r iz zo lar i, Gli ebrei nella storia di Genova, Genova 1972, p. 159 ss. Per uno studio sulla presenza ebraica nel territorio della Repubblica si veda R. U r ba n i, Nuovi documenti sulla formazione della senza potere dette mie figlie di esse reclamare ... e quella che reclamerà ... s’intenda esclusa da detta porzione». Le figlie a cui si riferisce il testatore sono Giovanna, Luisa, Vittoria e Dorotea; quest’ultima è l’unica a scegliere la via conventuale. Nello stesso anno, 1631, avvengono i matrimoni di Giovanna con Giovanni Francesco II Ferreri, barone di Pettineo e Migaido, e di Vittoria con Giuseppe Valguarnera, conte d’Asaro; undici anni dopo l’ultimogenita Luisa si sposa con Giuseppe Strozzi, principe di Sant’Anna e marchese di Flores. Con queste unioni entrano in scena dunque le stirpi dei Ferreri e dei Valguarnera i cui discendenti avranno innumerevoli occasioni di attrito proprio in seguito alle decisioni prese dalle componenti, tutte femminili, della famiglia di Fortunio Arrighetti. Il primo punto di contrasto si identifica nella figura di Caterina, nelle cui mani confluiscono sia l’eredità del marito sia la metà di quella della madre Eleonora Valguarnera, dal momento che la parte restante e tutti i beni del padre Giuseppe Agamennone passano al fratello Belisario e alla morte di questi a sua figlia Isabella 85. La libertà concessale dall’Arrighetti di poter ampiamente disporre del suo patrimonio permette a Caterina di nominare un’unica erede; la scelta, dettata forse da ragioni puramente affettive, cade su Luisa, mentre le sorelle - Giovanna e Vittoria - ricevono soltanto i «beni liquidi» già stabiliti dal padre 86. L’attenzione si sposta ora necessariamente su Luisa; la sua unione sarà priva di discendenza per cui alla morte del marito (1690) essa acquisisce, senza alcun vincolo, anche tutti i beni dello Strozzi. Il 7 agosto 1691, all’apertura del testamento di Luisa, è nuovamente una figura femminile, la nipote Eleonora Ferreri, figlia di Gio64 Archivio Pallavicini, Centurione, n. 72.2, 82, 84, 90, 91.1. Nel n. 84 in particolare è presente un inventario particolareggiato dei beni immobili del suddetto Fortunio. 85 Ibidem, n. 72.1. 86 A Giovanna in particolare la madre concede anche la «casa grande del Cassaro » con la clausola che trascorsi otto anni dalla sua morte debba passare alla sorella Luisa; per Vittoria invece gli interessi dei «beni liquidi» devono espressamente andare al figlio secondogenito Fortunio Valguarnera: Ibidem, nn. 72.2, 84 e 91.3. Carte Centurione Becchignone 387 vanni Francesco II e Giovanna Arrighetti, la principale beneficiaria delle volontà della zia 87. I beni Strozzi, compreso il titolo di principessa di Sant’Anna, passano interamente a Eleonora con l’obbligo però alla sua morte di nominarne beneficiari per due terzi i cugini Domenico e Vittoria Valguarnera, nipoti di Vittoria Arrighetti Valguarnera, sorella di Luisa Strozzi; per il restante terzo è invece libera di disporne a suo piacere. Per quanto riguarda il lascito Arrighetti, è stabilito che metà sia sempre di Eleonora, mentre l’altra parte è divisa tra i figli della sorella Vittoria: Francesco, principe di Valguarnera, e Fortunio, marchese di Regiovanni. Questi ultimi infine, ancora con la cugina Eleonora, usufruiscono in parte eguale dei legati dell’ava Eleonora Valguarnera. Questo è quanto Eleonora eredita dalla zia materna; ora è il caso di analizzare quanto le perviene dalla famiglia paterna. Ancora una volta l’anello di congiunzione è una donna: Gerolama Ferreri q.Paolo 88. L’albero genealogico dei Ferreri risale qui ad un Ludovico padre di due figli, Vincenzo e Cattaneo; dal primo discende Eleonora, dal secondo Gerolama. Quest’ultima riceve dal padre Paolo e dal marito Marcantonio, suo cugino, la baronia di Caccamo e di Pettineo oltre ai feudi della Cicera, di Migaido, di Risaiaimo, di Santa Venera e di Vescara, tutti situati nelle Madonie occidentali89. Per volontà della stessa Gerolama questi territori passano nel 1623 per donazione a Giovanni Francesco II Ferreri, padre di Eleonora 90, il quale successivamente nomina unica erede la moglie Giovanna Arrighetti. L’ingente patrimonio è legato da questa, come attestano le sue ultime volontà del 15 settembre 1648, al figlio Alessandro II; ma è ancora Eleonora, a causa della precoce morte del fratello (1653), a succedere nell’eredità. 87 Ibidem, nn. 73, 84 e 91.4. 88 Ibidem, nn. 74, 76, 79 e 81. 89 Paolo eredita dal fratello Nicolò il feudo di Caccamo e attraverso permute acquisisce la baronia di Pettineo e il feudo di Migaido; di questi beni Gerolama ottiene l’investitura il 7 febbraio 1577 (Ibidem, n. 74); Marcantonio, il I o ottobre 1587, acquista a nome della moglie e della cognata Violante, moglie di Simone Ventimiglia, il feudo di Risaiaimo da Francesco del Bosco, conte di Vicari, e dalla madre Beatrice. Il destino di questo feudo sarà oggetto in seguito di lunghe discordie: Ibidem, n. 76. 90 La decisione di Gerolama è dettata dal fatto che due figli le premuoiono - Bernardo (1616) e Paolo (1622) - e il terzogenito Vincenzo, dopo aver donato nel 1619 tutti i suoi beni alla madre, entra nell’ordine Gerosolimitano (Ìbidem, nn. 74, 79), pertanto il 30 maggio 1623 «essendo senza figli e volendo conservare la sua casa nella sua famiglia e cognome chiamò in Sicilia Gio Francesco Ferreri, barone di Tricarico all'ora nel Regno di Napoli»: Ibidem, n. 82. 388 Carte Centurione A questo punto in Eleonora, per una serie di circostanze familiari straordinarie, confluisce una grandiosa concentrazione di fortune provenienti da ben cinque famiglie: Arrighetti, Ferreri, Strozzi, Valguarnera e Mancini, quest’ultima conseguita grazie al suo matrimonio con Marco Mancini, terzo marchese dell’Ogliastro. Per tutta la sua vita dovrà comunque salvaguardare i propri diritti dalle pretese avanzate da altri discendenti di questi casati. Aspra la lotta, che spesso tuttavia finisce in compromessi, con i cugini Vittoria Valguarnera Ventimiglia, contessa di Prades, e suo fratello Fortunio, marchese di Regiovanni, in merito alle disposizioni testamentarie di Luisa Strozzi91 ; analoghe contese Eleonora sostiene con Maria Gomez de Silvera, moglie di Antonio Napoli, discendente da Violante Ferreri Ventimiglia, sorella di quella Gerolama che, occorre ricordare, ha donato a suo padre Giovanni Francesco II i feudi siciliani92 ; in ultimo è costretta a difendere anche i beni Mancini dalle richieste inoltrate dal figliastro Marco, quarto marchese dell’Ogliastro 93. Eleonora muore nel marzo 1702 senza lasciare alcuna disposizione; omissione dettata forse dal fatto che non ha eredi diretti da tutelare. Il materiale che compone questa serie di registri permette di identificare in Vittoria del Carretto, moglie di Giovanni Tomaso Serra, e in Fortunio Valguarnera q.Giuseppe, in quanto «cugini germani» della defunta, i due destinatari dei beni ovviamente «liberi» della Ferreri94. Dopo la sorpresa iniziale per l’imprevista notizia 95, Vittoria, residente a Genova, nomina immediatamente (20 aprile 1702) un procuratore siciliano, l’abate Bernardino Papone, con il compito di raccogliere tutta la documentazione necessaria per conoscere i diritti e gli oneri che l’eredità comporta e per certificare la sua posizione nei confronti di quanti possano sostenere ugualmente prerogative sul patrimonio della Ferreri. Non a caso non mancano in questa serie di scritture i procedimenti legali intentati contro Vittoria, provenienti da diverse parti: in 91 Ibidem, nn. 75, 92. È interessante notare come la baronia di Pettineo, appartenente alla stirpe dei Ferreri, passi tramite donazione a Vittoria Valguarnera, moglie di Carlo Ventimiglia: Ibidem, n. 82. 92 Ibidem, n. 75. 93 Ibidem, n. 80. 94 Ibidem, nn. 84, 90. 95 In un documento si accenna al fatto che la detta Vittoria aveva incontrato una soia volta la parente siciliana: Ibidem, n. 74. Carte Centurione Becchignone 389 primo luogo dai discendenti di Fortunio, in secondo da Marco Mancini, figliastro di Eleonora, e infine anche dalle pretese del fratello Stefano in quanto ugualmente Ferreri per parte di madre 96. Il prolungarsi delle diatribe investe direttamente anche le figlie di Vittoria, Maria e Giulia, e i loro rispettivi mariti Lorenzo I Centurione Becchignone e Giovanni Battista Centurione Scotti e suo figlio Carlo poiché molta documentazione è redatta in copia autentica proprio su richiesta dei Centurione. In ultima analisi il 20 novembre 1709 a Vittoria spetta «la metà di tutti li beni liberi e della metà del territorio di Risaiaimi ... 6° parte delli beni dotali di detta Aloisia Strozzi» 91. Se l’insieme di queste carte ha permesso di conoscere l’evoluzione degli assi ereditari di queste famiglie, non ci permette però in definitiva di stabilire con certezza, per mancanza di notizie, gli sviluppi successivi. La stessa Vittoria, nel suo testamento del 28 maggio 17 1 0 98, in cui lascia eredi in parti uguali le due figlie, non fa alcun riferimento specifico a beni collegati alla Sicilia e soprattutto non menziona il territorio di Risaiaimo; non è escluso che sia arrivata a delle soluzioni di compromesso con i lontani parenti siciliani e che alla fine si sia accontentata di un capitale liquido. Fa parte delle carte Centurione, come già indicato, una serie costituita da 23 unità inventariali denominate originariamente «Giuliane». Queste sono formate, prima di tutto, da 28 registri numerati e rilegati in passato in 13 volumi, corredati da un’indice alfabetico dell’intera raccolta intitolato «Giuliana universale delle scritture di Centurione » Ogni registro è composto da diversi fascicoli di differente formato rilegati insieme 10°. Nei casi in cui più registri sono raggruppati in un unico volume, ognuno è preceduto da un proprio indice e presenta una propria cartulazione. A complemento della serie, con 96 Ibidem, nn. 79, 82, 83, 86, 87, 88, 89, 93 e 94. Il fratello Stefano, conte di Millesimo, sposa Laura Ferreri q.Francesco. Per notizie sul ramo di quest’ultima si vedano pp. 68-69. 97 Archivio Pallavicini, Centurione, n. 72. 98 Ibidem, n. 4. 99 Ibidem, n. 85. Questo indice alfabetico fa riferimento ad un ventinovesimo registro, non ritrovato. I volumi 25 e 26 (nn. 81-82) comprendono numerosi alberi genealogici relativi alle famiglie interessate: Arrighetti, Castelnuovo, Ferreri, Strozzi, Valguarnera e Ventimiglia. 100 Tutti i volumi sono rilegaci in cartone, tranne i nn. 82-84 in pergamena. 390 Carte Centurione l’esplicita intitolazione «Scritture di Centurione fuori della Giuliana universale», si hanno altri tre registri 101. La documentazione, quasi totalmente in copia della seconda metà del secolo XVII e degli inizi del successivo, non presenta alcuna sequenza cronologica né all’interno dei volumi, né tra un volume e l’altro. Seguono, infine, altri 5 registri privi della consueta intitolazione 102 e una busta di documenti 103, ma tutti ugualmente collegati per contenuto ai precedenti registri. Il materiale presenta una tipologia strettamente connessa all’attività patrimoniale e amministrativa dei principali esponenti di queste famiglie (scritture contabili, vendite, donazioni, procure e inventari di beni e atti di causa) nonché fedi di battesimo, di dote e di morte, testamenti e alberi genealogici. Numerosi quesiti investono diverse problematiche inerenti sia all’attribuzione del materiale sia al suo processo di formazione. L’insieme della documentazione porta inequivocabilmente a Vittoria del Carretto q.Nicolò, moglie di Giovanni Tomaso Serra, madre di Maria e Giulia, spose rispettivamente di Lorenzo I Centurione Becchignone e di Giovanni Battista Centurione Scotti. La scelta di attribuire questo insieme al ramo Becchignone, benché alcuni documenti siano esplicitamente richiesti da Carlo Scotti, figlio di Giulia Serra e nipote di Vittoria, si basa su un dato di fatto: buona parte della documentazione risulta redatta a nome di Gregorio Castelli 104, procuratore della sola figlia Maria, moglie di Lorenzo I. Se motivi di carattere prettamente storico hanno permesso di identificare in Vittoria del Carretto la promotrice dell’inizio della raccolta, tramite il proprio procuratore in Sicilia, non si conosce l’identità di colui che in seguito ha riordinato l’intera serie di scritture. L’unico dato certo è che la mano che ha stilato gli indici particolari e globali dei singoli volumi non è la stessa che ha numerato e intitolato i registri; è molto probabile che la rilegatura sia stata eseguita, verosimilmente a Genova, in un secondo tempo. 101 Ibidem, nn. 86-88. 102 Ibidem, nn, 90-94. Il n. 91, a differenza degli altri quattro, è mancante del primo fascicolo e non è rilegato. La titolazione di tutti gli altri registri è «Scritture di Centurione». 103 Ibidem, n. 89. 104 Sui rapporti della famiglia Castelli con Genova: cfr. M. A ym a rd , Bilancio di una lunga crisi finanziaria, in «Rivista Storica Italiana», L X X X IV (1972), pp. 998-1021. Carte Centurione Becchìgnom 391 72 1652 maggio 14 - 1711 aprile 14 «Scritture di Centurione voi. primo e 2°» (sul dorso). 1. Stato dell’asse ereditario di Gerardo Castelnuovo, del figlio Giuseppe Agamennone e del nipote Belisario: testamenti e inventari di beni. 1562-1635 (cc. 1-76). 2. Stato dell’asse ereditario di Fortunio Arrighetti, della moglie Caterina Castelnuovo q.Giuseppe Agamennone: fedi di dote, testamenti, inventari di beni e investimenti finanziari. 1611-1711 (cc. 1-180). Reg. di 256 cc., mm. 335x230, con ìndici individuali. Ti 1633 settembre 10 - 1705 luglio 29 «Scritture di Centurione voi. di n°. 3°» (sul dorso). Stato dell’asse ereditario di Luisa Arrighetti Strozzi: fedi di dote, testamenti, donazioni, inventari di beni e investimenti finanziari. Reg. di 200 cc., mm. 335x230, con indice. 74 1568 ottobre 28 - 1719 marzo 27 «Scritture di Centurione voi. 4» (sul dorso) . Stato dell’asse ereditario di Cattaneo Ferreri q.Ludovico e del figlio Paolo, disposto in favore delle figlie Gerolama, moglie di Marcantonio Ferreri, suo cugino, e Violante, moglie di Simone Ventimiglia. Stato dell’asse ereditario di Gio Francesco II Ferreri q.Alessandro: fedi di battesimo, di dote e di morte, testamenti, donazioni, vendite, procure, inventari di beni, scritture contabili e amministrative relative a possedimenti in Sicilia. Alberi genealogici. Reg. di 435 cc., mm. 340x230, con indice. 75 1573 giugno 8 - 1714 giugno 14 «Scritture di Centurione voi. 5° e 6°» (sul dorso). 5. Scritture relative alla controversia tra Eleonora Ferreri e Vittoria del Carretto, moglie di Gio Tomaso Serra, sua cugina, e i fratelli Fortunio Valguarnera e Vittoria Valguarnera Ventimiglia in merito all’eredità di Luisa Arrighetti Strozzi. 1692-1714 (cc. 1-198). 6. Scritture relative alla controversia tra Eleonora Ferreri e Maria Gomez de Silvera Napoli in merito alle baronie di Pettineo e Migaido. Documenti amministrativi e contabili riguardanti tali beni. 1573-1704 (cc. 1-74). Reg. di 272 cc., mm. 340x230, con indici individuali. 392 Carte Centurione 76 1529 agosto 4 - 1764 luglio 14 «Scritture di Centurione voi. 7. 8. 9» (sul dorso). 7. Vendita del feudo di Risaiaimo, di proprietà di Francesco del Bosco, a Marcantonio Ferreri, barone di Pettineo, che agisce a nome della moglie Gerolama Ferreri e della cognata Violante Ferreri Ventimiglia (1587): ratifiche, procure e scritture contabili. 1587-1764 (cc. 1-147). 8 e 9. Scritture relative alla controversia tra Giuseppe del Bosco e il figlio Gio Vincenzo con Marcantonio Ferreri, la moglie Gerolama e la cognata Violante Ferreri Ventimiglia, in merito alla vendita del feudo di Risaiaimo. (8. 1529-1684, cc. 1-100; 9. 1549-1684, cc. 1-82). Reg. di 329 cc., inni. 335x230, con ìndici individuali. 77 1580 gennaio 5 - 1712 novembre 5 «Scritture di Centurione voli. 10. 11. 12. 13» (sul dorso). 10. «Scritture cuscite nell’effetto per la Regia Grande Camera fatto a istanza dell'illustre Donna Vittoria Ventimiglia e Valguarnera Contessa di Prades e constituti contro l’illustre Donna Vittoria Serra e del Carretto e constituti sopra la petizione che si revochi la cedola della tassa di legitima spedita per la Camera Palermitana à istanza della quondam Illustre Donna Leonora Ferreri marchesa dell’Ogliastro di quelle oncie 500 dependenti delle oncie 4000 capitale di oncie 75 annuali olim dovute à Donna Leonora Castelnuovo per l’illustre Principe di Carini e per esso ricattate». 1580-1674 (cc. 1-47). 11. «Scritture cuscite nell’effetto per la Regia Grande Camera fatto à istanza deH’Illustre Don Fortunio Valguarnera marchese di Regiovanni ed Illustre Donna Vittoria Ventimiglia e Valguarnera vidua, contessa di Prades contro l’illustre Donna Vittoria Serra del Carretto sopra la petizione che non si scriva la ingiunzione fatta à istanza del Reverendo Don Bernardino Papone procuratore di detta Donna Vittoria Serra à detto Illustre marchese di Regiovanni e constituti avverso la spedizione di uno, ò più mandati d’assento da spedirsi a nome di detta Illustre del Carretto dirigendi all'illustre Don Vincenzo La Grua principe di Carini annuale debitore di oncie 38, tari 15 dependenti di maggior somma». 1672-1673 (cc. 1-50). 12. Messe in suffragio per Eleonora Ferreri, principessa di Sant’Anna e marchesa dell’Ogliastro. 1697-1712 (cc. 1-99). 13. «Scritture attinenti alle oncie 40 annuali dependenti delle oncie 80 annuali soggiogate per Marcantonio Ferreri barone di Pitineo à Gio. Francesco Ferreri stante gl’altre oncie 40 annuali furono soggiogate à Tomaso Riario». 1580-1623 (cc. 1-10). Reg. di 206 cc., mm. 335x230, con indici individuali. Carte Centurione Becchtgnone 393 78 1516 giugno 27 - 1718 novembre 9 «Scritture di Centurione voi. 14. 15. 16. 17» (sul dorso). 14. Doti, inventari di beni, procure, donazioni e scritture contabili relative alla famiglia Yalguarnera. 1630-1713 (cc. 1-70). 15. Scritture e atti diversi inerenti varie persone. 1534-1718 (cc. 1-39). 16. Rendite annuali dovute a Eleonora Ferreri da parte di diverse persone. 1516-1684 (cc. 1-70). 17. Scritture relative alle famiglie La Favara e Sarno: inventari di beni, rinuncie, donazioni e testamenti. 1607-1633 (cc. 1-98). Reg. di 217 cc., mm. 335x250, con ìndici individuali. 79 1575 giugno 6 - 1710 agosto 28 «Scritture di Centurione voli. 18. 19. 20. 21» (sul dorso). 18. Scritture relative alle rendite annuali dovute alla famiglia Ferreri da diverse persone. 1575-1704 (cc. 1-48). 19. Vendita del territorio di Macellaro fatta da Violante Ferreri Ventimiglia a Vincenzo Giattino (1619) e ratifica da parte di Gio Francesco Ferreri, in quanto erede di Gerolama Ferreri, sorella della detta Violante. 1616-1625 (cc. 1-19). 20. «Scritture attinenti alle oncie 358.22.10 annuali dovute dall'illustre don Alfonso de Cardines marchese Layna sopra le gabelle tiene nella città di Piazza quali oncie 358.22.10 annuali si suppongono ricattate». 1633-1710 (cc. 1-87). 2 1 . Scritture relative alla controversia tra Marco Mancini, quarto marchese dell’Ogliastro, e Bernardino Papone, procuratore generale di Vittoria del Carretto, moglie di Gio Tomaso Serra. 1662-1663 (cc. 1-72). Reg. di 226 cc., mm. 335x230, con indici individuali. 80 1579 ottobre 31 - 1702 aprile 20 «Scritture di Centurione voi. 22. 23. 24» (sul dorso). 22. «Scritture attinenti alle oncie 5000 annuali di cenzo emfiteutico olim dovute al Padre Bernardino Vinti dell’ordine di San Francesco d’Assisi sopra certe case nel quarterio di Siralcadio e contrata di Bonriposo ». 1614-1668 (cc. 1-22). 23. «Scritture attinenti all’accordo fatto fra l’illustre Don Marco Mancini quarto marchese dell’Ogliastro con l’illustre Donna Leonora Parisi e Ferreri marchesa dell’Ogliastro vidua del quodam Don Marco Mancini terzo marchese dell’Ogliastro». 1657-1665 (cc. 1-102). 394 Carte Centurione 24. «Per le oncie 80 annuali assegnate à Don Orazio Milanese come marito di Donna Ippolita Castelnuovo e per le oncie 60 annuali soggiogate per Donna Leonora Castelnovo vidua del quondam Don Giuseppe Agamennone Castelnuovo à detta Ippolita Milanese e Castelnuovo vidua di detto quondam Don Orazio Milanese delle quali oncie 60 annuali ne tiene assentate oncie 30 annuali Donna Vittoria Serra e Carretto». 1579-1702 (cc. 1-96). Reg. di 220 cc., mm. 325x230, con indici individuali. 81 sec. XVIII «Scritture di Centurione volume 25» (sul dorso). Controversie sui lasciti testamentari di Gerolama Ferreri. Reg. di 596 cc., mm. 335x235, con indice. 82 1702 - 1718 «Scritture di Centurione voi. 26» (sul dorso). Scritture, raccolte per volere di Vittoria del Carretto, moglie di Gio Tomaso Serra, relative alle controversie in merito ai lasciti testamentari di Fortunio Arrighetti, Caterina Castelnuovo Arrighetti, Luisa Arrighetti Strozzi ed Eleonora Ferreri, Sono presenti alberi genealogici. Reg. di 430 cc., mm. 335x230, con indice. 83 1689 maggio 14 - 1719 marzo 13 «Voi. 27. Scritture di Centurione» (sul dorso). Scritture e atti giustificativi relativi alle rendite spettanti a Vittoria del Carretto, moglie di Gio Tomaso Serra. Reg. di 93 cc., mm. 327x230, con indice. 84 1634 «Scritture di Centurione voi. 28» (sul dorso). Stati patrimoniali e inventari di beni di Fortunio Arrighetti, della moglie Caterina Castelnuovo, di Luisa Arrighetti Strozzi e di Eleonora Ferreri. Reg, di 428 pp., mm. 330x220, con indice. Carte Centurione Becchignone 395 85 1516 - 1764 «Giuliana universale delle scritture di Centurione» (sul dorso). Indice generale dei 28 registri di «Scritture di Centurione» sopra indicati ai nn. 72-84. Sono indicati tutti i regesti dei documenti compresi in ogni registro. E seguito l’ordine alfabetico della lettera iniziale della parola che indica generalmente il tipo di atto e all’interno di ogni lettera è seguito l’ordine numerico dei registri. Reg. dì 182 cc., mm. 330x225. 86 1566 - 1732 «Scritture di Centurione fuori della Giuliana universale attinenti alle cause delle masserie di Risaiaimi possedute da Alliata e Mazzaccara ed altre scritture contro Galletti» (sul dorso). Scritture dell’amministrazione delle proprietà siciliane di Eleonora Ferreri svolta da Gregorio Castelli, procuratore di Maria Serra q.Gio Tomaso, moglie di Lorenzo I Centurione Becchignone. Reg. dì 352 cc., mm. 330x235. 87 1646 - 1738 «Scritture diverse di Centurione fuori della Giuliana universale» (sul dorso). Sentenze attinenti alla controversia tra gli eredi di Vittoria del Carretto, moglie di Gio Tomaso Serra, e gli eredi di Fortunio Valguarnera in merito all’eredità di Eleonora Ferreri. Reg. di 472 cc., mm, 335x230. 88 1738 «Allegazioni fuori della Giuliana universale» (sul dorso). Scritture dell’amministrazione delle proprietà siciliane di Eleonora Ferreri svolta da Gregorio Castelli, procuratore di Maria Serra q.Gio Tomaso, moglie di Lorenzo I Centurione Becchignone. Reg. di 206 cc., mm. 320x220. 89 1611 - 1718 Documenti e atti riguardanti le famiglie Arrighetti, Ferreri, Strozzi, Valguarnera e vari possedimenti siciliani, tra cui il feudo di Risalai396 Carte Centurione mo, Caccamo e Pettineo: fedi di battesimo, doti, procure, inventari di beni, pareri legali, capitoli matrimoniali, quietanze, scritture contabili e testamenti. Sentenze legali relative alla causa tra gli eredi di Vittoria del Carretto, moglie di Gio Tomaso Serra, e gli eredi di Fortunio Valguarnera in merito all’eredità di Eleonora Ferreri. In copia documentazione del secolo XVI. Busta di 1 fase. 90 1634 «Note di beni, rendite, oneri, crediti, debiti, piane, calcoli, conti e altre delle quattro eredità cioè Arrighetti, Castelnuovo, Strozzi e Ferreri». Elenchi di debitori e di ipoteche su diversi beni. Reg. di 324 cc., mm. 320x220, 91 1634 gennaio 24 - 1702 marzo 2. «Amministrazione dell’eredità del quondam Fortunio Arrighetti. 2». 1634-1650 (pp. 165-241). 3. «Inventario dell’eredità della quondam D. Catarina Arrighetti e Castelnuovo. 3». 1650-1691 (pp- 241-350). 4. «Inventario dell’eredità della quondam D. Aloisia Strozzi e Arrighetti. 4». 1691-1702 (pp. 351-430). Fasce, n. 3 non legati, numerati dal 2 al 4, tutti di mm. 320x225, con paginazione progressiva, p er un totale di 133 cc. Manca il primo fascicolo di 82 cc. 92 1704 aprile 3 - 1707 febbraio 20 «N. 356. Copia del compromisso dell’heredità di Sant’Anna, cioè del primo compromisso e secondo». Il primo compromesso (3 aprile 1704) si riferisce alle disposizioni di Eleonora Ferreri sull’eredità di Eleonora Valguarnera Castelnuovo nei confronti di Vittoria Valguarnera Ventimiglia; il secondo (20 febbraio 1707) si riferisce alle disposizioni di Eleonora Ferreri sull’eredità di Fortunio Arrighetti nei confronti degli eredi di Vittoria Arrighetti Valguarnera. Reg. di 88 cc„ mm. 320x220. Carte Centurione Becchignone 397 93 1709 agosto 10 - 1714 novembre 14 Prospetto delle spese sostenute da Vittoria del Carretto, moglie di Gio Tomaso Serra, per l’eredità di Eleonora Ferreri. Reg. di 40 cc., mm. 305x210, 94 1710 Eredità di Eleonora Ferreri gestita da Bernardino Papone, procuratore di Vittoria del Carretto, moglie di Gio Tomaso Serra. Reg. di 109 cc., mm. 315x220. la genealogica delle famiglie presenti nelle «Giuliane» Ludovico FERRERI Gerardo CASTELNUOVO (1) riuseppe j UARNERA Giuseppe I----- Isabella Ippolita sp. Orazio Milanesi Porzia Giuseppe Agamennone sp, Eleonora VALGUARNERA (2) I Vincenzo -----1 Cattaneo sp. Io Pietro La Favara sp. IIo Pietro Lo Monaco 1----- Giuseppe I Ottaviano -----------------------------! Gio Francesco I . Alessandro I Bernardo Paolo (4) Belisario (6) sp. Giovanna VALGUARNERA Isabella I Caterina (7) sp. Fortunio ARRIGHETTI (8) I I Gio Battista Laura T r Alessandro I Violante . Livia Marcantonio (9) .. sp... Gerolama (10) Vittoria (11) Dorotea Luisa (12) Giovanna, sp. Giuseppe (13) STROZZI r T Gio Francesco II (14) Vincenzo T T r I Violante sp. Simone VENTIMIGLIA sp. i I----- Francesco Fortunio r Giuseppe Domenico Fortunio Saverio Vittoria sp. Carlo VENTIMIGLIA Giulia (15) Scipione Paolo Bernardo Paolo sp. Niccolò DEL CARRETTO 1 Alessandro II (17) ------ 1 Eleonora (18) sp. Marco MANCINI ! Vittoria (19) sp. Gio Tomaso SERRA Eleonora r Giulia sp. Gio Battista CENTURIONE SCOTTI --------- 1 Maria sp. Lorenzo I CENTURIONE BECCHIGNONE --------- 1 Stefano sp. Laura FERRERI q,Francesco Domenico conte di Millesimo Vincenzo Giovanna (16) sp. Luigi GOMEZ SILVERA Maria (20) sp. Antonio NAPOLI Niccolò (5) Filippo Giovanni Giuseppe S c h e d e b io g r a f ic h e d e i p e r s o n a g g i p r e s e n t i n e l l e « G iu l ia n e » Le notizie, biografiche su questi personaggi sono ricavate dalla documentazione conservata in questo fondo. I numeri tra parentesi si riferiscono all’albero genealogico. A lessandro II F e r r er i (17) - f. di G iovanni Francesco II e di G iovanna Ar r ig h e t t i. f 24 dicembre 1653. Celibe. Nomina erede universale la sorella E leonora F e r r e r i . B elisario Castelnuovo (6) - f. di Giuseppe Agamennone e di E leonora V alguarnera. Sp. Giovanna Valguarnera. Test. 31 agosto 1634. f 1634. Nomina erede universale dei beni paterni la figlia Isabella, moglie di Ippolito Milanesi, f 1635. B ernardo F er r er i (3) - f. di Cattaneo. Sp. Gerolama Riario. Test. 28 agosto 1572. Caterina Castelnuovo (7) - f. di Giuseppe Agamennone e di E leonora V a lguarnera . Sp. Giuseppe Barresi e il 27 dicembre 1611 F o r - tunio A r r ig h e t t i. Test. 6 settembre 1645. | 24 febbraio 1650. E leonora F e r r e r i (18) - f. di G iovanni F rancesco II e di G iovanna A r r ig h e t t i. Sp. il 19 aprile 1657 Marco Mancini, terzo marchese dell’Ogliastro. | marzo 1702 a Palermo. E leonora V alguarnera (2) - Sp. Giuseppe Agamennone Castelnuovo. Test. 27 novembre 1623. t 4 gennaio 1624. Fo rtun io A r r ig h e t t i (8) - N. a Siena nella seconda metà del secolo XVI. Sp. il 27 dicembre 1611 Caterina Castelnuovo. Test. 1° settembre 1631. t 28 gennaio 1634. Nomina erede universale la moglie. G erardo Castelnuovo (1) - Sp. C a te rin a (? ). T e s t. 14 maggio 1562. N om in a erede universale il figlio G iuseppe Agamennone. G erolama F er r er i (10) - f. di P aolo e France sca Arin e lla . Sp. il 2 giugno 1580 il cugino Marcantonio. Il 30 maggio 1623 dona la b a ro nia di P e ttin e o a G iovanni F rancesco II F e r r e r i. Carte Centurione Becchtgnone 401 G iovanna Ar r ig h e t t i (13) - f. di F ortunio e Caterina Castelnuovo. N. 13 maggio 1612. Sp. il 12 giugno 1630 G iovanni F rancesco II F e r r e r i . Test. 1 luglio 1651. t 4 luglio 1651. Nomina erede universale il figlio A lessandro. G iovanna V entimiglia (16) - f. di Simone e Violante Ferreri q.Paolo. Sp. il 22 dicembre 1616 Luigi Gomez de Silvera. G iovanni F rancesco II F e r r e r i (14) - f. di Alessandro I e di Eleonora Gavetta. Sp. il 12 giugno 1630 G iovanna A r r ig h e t t i. Test. 15 settembre 1648. f 17 settembre 1648. Nomina erede, universale la moglie. G iulia F e r r e r i (15) - f. di Alessandro I e di Eleonora Gavetta. N. 29 luglio 1597 a Savona. Sp. 2 agosto 1617 Nicolò del Carretto, conte di Millesimo. Test. 4 novembre 1670. Luisa Ar r igh e t t i (12) - f. di Fortunio e Caterina Castelnuovo. Sp. I’l l maggio 1641 Giuseppe Strozzi, principe di Sant’Anna e marchese di Flores ( f 1690). Test. 28 luglio 1691. f 7 agosto 1691. M arcantonio F e r r e r i (9) - f. di B ernardo e Gerolama Riario. Sp. il 2 giugno 1580 la cugina G erolama. Test. 30 agosto 1622. | 30 agosto 1622. Maria G omez D e S ilvera (20) - f. di Luigi e G iovanna V entimiglia. Sp. il 20 febbraio 1639 Antonio Napoli. Test. 1° dicembre 1691. t 16 febbraio 1694. N icolò F er r er i (5) - f. di Cattaneo. Inventario del 23 ottobre 1568. P aolo F e r r e r i (4) - f. di Cattaneo. Sp. Francesca. Inventario 28 luglio 1594. V ittoria Ar r ig h e t t i (11) - f. di F ortunio e Caterina Castelnuovo. Sp. il 10 aprile 1630 Giuseppe Valguarnera, conte di Asaro. V ittoria del Ca r r e t to (19) - f. di Nicolò e G iulia F e r r e r i. Sp. il 21 maggio 1650 Gio Tomaso Serra (test. 2 aprile 1672. f già nel 1702). Test. 28 maggio 1710, codicillo 13 novembre 1713. CARTE DELLA FAMIGLIA CENTURIONE ULTRAMARINI Carte della famiglia 95 1574 - 1826 1. Benedetto q.Luciano - Fedecommesso istituito in favore del figlio Ludovico su alcuni beni in Valpolcevera e testamento. 1574-1799. 2. Adamo III q.Luciano - Scritture relative ai discendenti di Marco I. Primogenitura istituita da Livia q.Carlo, moglie e cugina di Marco II. Asse ereditario di Livia q.Ottavio, moglie di Giuseppe III Pallavicini, e di Carlo Adamo q.Gio Battista: carte contabili, estimi, inventari di beni, pareri legali e testamenti. Asse ereditario di Gio Luca Spinola q. Domenico in favore della nipote Giulia Imperiale q.Domenico, moglie di Carlo Adamo, e controversia tra Gio Battista q.Carlo Adamo, erede della madre Giulia Imperiale, con Franco Grimaldi, fedecommissario di Gio Luca Spinola, in merito all’eredità di quest’ultimo: lettere, procure, conti, ricevute, inventari di beni, istanze alla Rota civile, pareri legali, relazioni, deposizioni testimoniali relative alla causa e testamento. Alcuni fascicoli sono a stampa. 1586-1826. 3. Agostino q.Luciano - Scritture riguardanti la successione ereditaria di Lazzaro Spinola Grimaldi Cebà, suocero di Gio Agostino II: fedi di dote, rinunce, procure, pareri legali, interessi nei «juros» di Spagna. Vendite, procure, interessi finanziari e testamento di Gio Francesco, figlio di Gio Agostino II. Diverse carte con notizie di interesse per le famiglie di Negro e Pallavicini. 1689-1796. Busta di 3 fasce. Giovanni Battista II q.Luciano 1. Scritture relative ai discendenti di Agapito I. Documentazione inerente alle controversie tra Agapito II q.Cristoforo Battista e i fratelli Pietro Francesco, Clelia, moglie di Francesco M. Clavesana, e la cognata Barbara Grillo Cattaneo, vedova del primogenito Vincenzo M., per 96 1597 - 1843 Carte Centurione Ultramarini 403 l’eredità del padre: primogeniture, procure, testamenti, fedi di morte, ricorsi alla Rota civile e pareri legali. Diverse carte con notizie di interesse anche per le famiglie Clavesana, Grimaldi e Imperiale Lercari. 1597-1843. 2. Scritture relative alla controversia tra Agapito II q.Cristoforo Battista, erede universale della madre Anna M. Doria, e la sorella Clelia, moglie di Francesco M. Clavesana, in merito all’insolvenza del pagamento di un legato materno e della propria dote. 1741 (reg. di 36 cc., mm. 315x220). Busta di 1 fase, e 1 reg. 97 1650 - 1750 1. Scritture relative ai discendenti di Giovanni Battista III. Stato dell’asse ereditario di Oriettina Lomellini q.Gio Francesco, moglie di Gio Battista III. Stato dell’asse ereditario di Filippo II q.Gio Battista III a favore della moglie Giovanna Lomellini q.Francesco e della figlia Clelia, moglie di Alessandro Grimaldi q.Pietro Francesco: fedi di dote, procure, inventari, estimi su possedimenti in Sarzana, testamenti. Documentazione relativa alla controversia tra Giovanna Lomellini e la figlia Clelia in merito alle suddette eredità. Diverse carte con notizie di interesse anche per le famiglie Grimaldi e Lomellini. Alcuni fascicoli sono a stampa. 1650-1750. 2. e 3. Scritture diverse relative ai discendenti di Giovanni Battista III. Scritture relative alla controversia tra Giovanna Lomellini q.Francesco, moglie di Filippo II, e la figlia Clelia, moglie di Alessandro Grimaldi q.Pietro Francesco. (2. 1715-1716, reg. di 40 cc., mm. 300x205', 3. 1715- 1719, reg. di 60 cc., mm. 295x200). Busta di 1 fase, e 2 regg. Centurione Ultramarini Giannettino Guglielmo Adamo I Francesco Daniele Francesco Adamo I I . — Giacomo i—'Gerolamo —Giacomo • Gio Battista I —Marietta r—Luciano —Francesca ¦ Adamo '—Bartolomeo -Agostino -Niccolò Giulio I ------------ Gio Agostino I ¦ —Antonio i—Gerolama -Giacomo -Adamo III (1) ¦ - Marco I -Ginetta r—Giovanni - Ludovico -Gio Battista -Marzia -Andrea -Cosma------- —Benedetto (2) — —Andrea —Liviano - Gio Battista II (3 ) — Cristoforo (4) - — Nicola — Carlo ----------- -Maddalena (5) -Livia -Adamo —1— -Barbara -Giulio II - -Francesco - Adamo — - Cecilio Marco II (6) sp. Livia (7) -Battista - Ottavio —Filippo I —Vincenzo "Gio Giacomo -Lucia -Francesco M. -Giovanna Felice - M. Francesca "Cristoforo ------- 'Caterina -Domenico -Carlo -Gio Battista III (8) —Agapito I --------- -Lorenzo -Tomaso -Vincenzo -Gio Stefano (9) —Lazzaro -Gio Agostino II (10) -Luigi -M. Aurelia -Livia -M. Giovanna -GioFrancesco (13) -Lazzaro -Gio Agostino -Gio Battista Livia —Oriettina Domenico Anna r— Filippo II (11)- Vincenzo — Caterina Cristoforo Battista (12) • -Livia Maria -Alessandro -Gio Battista ------ Carlo Adamo (17) -Livia Caterina -Ottavio ----- -Giovanna -Cosma (14) -Adamo -Adamo - Livia (18) sp. Giuseppe III Pallavicini Marco -Marzia —i sp. Ambrogio — IMPERIALE Giuseppe -Clelia (15) -Pietro Francesco -Agapito II -Vincenzo Maria ------ Cristoforo Filippo -Clelia (16) —Gio Battista (19) — Domenico (20) Alessandro “ Carlo M. Francesca sp. Gio Tomaso Becchignone —Lorenzo S c h e d e b io g r a f ic h e d i a l c u n i C e n t u r io n e U l t r a m a r in i Le notizie biografiche su questi personaggi sono ricavate in parte dalla documentazione conservata in questo fondo e in parte dal Dizionario Biografico degli Italiani e dal Dizionario Biografico dei Liguri. I numeri tra parentesi si riferiscono all’albero genealogico. A d am o III (1) - f. di Luciano e Chiara di Negro q.Benedetto. Sp. Orietta Grimaldi q.Marco. f 1568. B e n e d e t t o (2) - f. di Luciano e Chiara di Negro q.Benedetto. Sp. Minetta Spinola q.Battista. Test. 13 giugno 1581, codicillo 5 aprile 1582. C a r l o A d am o (17) - f. di Giovanni Battista e Teresa Spinola. Sp. Giulia Imperiale q.Domenico ( f settembre 1760). f 13 novembre 1756. C l e l ia (16) - f. di C r i s t o f o r o B a t t i s t a e Anna M. Doria q.Vincenzo. Sp. Francesco M. Clavesana. Test. 30 agosto 1743. C l e l ia (15) - f. di F ilip p o II e Giovanna Lomellini q.Gio Francesco. Sp. Alessandro Grimaldi q.Pietro Francesco. Fede di dote 12 febbraio 1686. Fede di morte 15 marzo 1742. C o sm a (14) - f. di M a r c o II e L iv ia q.Carlo. Sp. Francesca de Marini q.Paolo M . f 24 giugno 1677. C r i s t o f o r o (4) - f. di G io v a n n i B a t t i s t a II e Caterina (?). Sp. Luchinetta di Negro. Test. 11 agosto 1607. C r i s t o f o r o B a t t i s t a (12) - f. di Agapito I e Gerolama Imperiale q.Gio Vincenzo. Sp. Anna M. Doria q.Vincenzo (test. 10 dicembre 1718. f 1718). D om e n ic o (2) - f. di C a r l o A d am o e Giulia Imperiale q.Domenico, secondogenito, f 29 luglio 1760. F ilip p o II (11) - f. di G io v a n n i B a t t i s t a III e Oriettina Lomellini q.Gio Francesco. Sp. Giovanna Lomellini q.Gio Francesco, t 24 febbraio 1690. Carte Centurione Ultramarini 407 G io v a n n i A g o s t in o II (ÌO ) - f. di Giulio II e M. Maddalena Spinola Grimaldi Cebà q.Lazzaro. Costituzione di dote 11 luglio 1689. Sp. il 12 giugno 1689 M. Maddalena Pallavicini q.Gio Francesco II, sua cugina (costituzione di dote 8 giugno 1689). G io v a n n i B a t t i s t a (19) - f. di C a r l o A d am o e Giulia Imperiale q.Domenico, primogenito. Sp. nel 1739 Placidia Teresa Pallavicini q.Paolo Gerolamo III. G io v a n n i B a t t i s t a II (3) - f. di Luciano e Chiara di Negro q.Benedetto. Sp. Caterina (?). Test. 18 febbraio 1557. G io v a n n i B a t t i s t a III (8) - f. di Filippo I e Clelia Grillo. Sp. Oriettina Lomellini q.Gio Francesco (test. 10 dicembre 1693). f ne^ 1653. Giovanni F rancesco (13) - f. di Giovanni Agostino II e M. Maddalena Pallavicini q.Gio France sco II. N. 21 luglio 1 6 9 6 . Test. 2 4 n o v em bre 1779. t 9 dicembre 1 779. G io v a n n i S t e f a n o (9) - f. di Giovanni Giacomo e M. Maddalena. Sp. Anna Spinola. Test. 23 aprile 1688. L iv ia (7) - f. di Carlo e Livia Cattaneo q.Domenico. Sp . M a r c o II q.Cosma. Test. 2 maggio 1682. f 7 maggio 1683. L iv ia (18) - f. di Ottavio e Veronica Fieschi. Sp. nel 1696 Giuseppe III Pallavicini q.Gio Luca II ( t 1726). | 20 aprile 1758. M a d d a l e n a (5) - f. di Marco I e Battina Negrone. Sp. Maurizio Lomellini. Test. 1620. f 30 agosto 1626. M a r c o II ( 6 ) - f. di C o sm a e Porzia Lomellini. Sp . L iv ia q.Carlo. Test. 17 marzo 1667. CARTE ALVARADO CASADO MONTELEONE VELASCO La struttura portante di questo piccolo complesso di documenti è l’archivio Casado su cui si innesta, per un matrimonio, l’insieme di carte Alvarado. Il titolo di marchese di Monteleone viene concesso ad uno degli ultimi Casado, Isidoro II, che sposa Maria Francesca Velasco. Alla morte di costei, il 7 agosto 1716, è esecutore testamentario Gio Tommaso Centurione, già amministratore fiduciario suo e del defunto marito, ed è probabilmente attraverso questo percorso che tutto il fondo ci è pervenuto. I Casado giungono a Milano nei primi anni del XVII secolo come funzionari dell’amministrazione spagnola del ducato. II primo di cui si conoscano incarichi e fortune è Isidoro I che sarà podestà di Vercelli, governatore di Alessandria, questore del Magistrato ordinario e, da ultimo, vice presidente di quella magistratura. Muore, dopo aver fatto testamento il 26 gennaio 1658, al termine di una carriera di tutto rispetto che viene coronata dalla trasmissione della carica di questore al figlio primogenito avuto dalla moglie Caterina Rosales, Pietro II. Sono documentati ben nove figli di Isidoro I, vivi alla sua morte, di cui almeno due oltre al primogenito, degni di nota. Giuseppe Casado y Rosales è prete e dal 1670 canonico di S. Maria della Scala in Milano; lo si vede personaggio molto ben introdotto presso il governo spagnolo tanto da accompagnare la moglie del governatore durante un viaggio in Spagna ed ancor più da essere nominato nel 1701 vicario generale (ecclesiastico) dell’esercito spagnolo in Italia. A costui scrivono tutti: i fratelli e le sorelle dall’Italia e dalla Spagna, il cognato Diego Alvarado, i nipoti e i figli dei nipoti; dopo la morte della sorella Francesca, vedova di Diego Alvarado, è tutore dei loro tre figli, secondo le volontà testamentarie dei genitori. Buona parte delle carte pervenute sono sue o comunque appartenenti al suo archivio. Francesca Casado sposa Diego Helguero de Alvarado (o Albarado) nel gennaio del 1651 a seguito, probabilmente, di una ispezione che il padre Isidoro I aveva compiuto nel marchesato di Finale e nelle Langhe di cui era da poco tempo governatore appunto Diego Alvarado. Poco da dire di lei se non che scrive molto e con toni umani e Carte Alvarado Casado 409 scevri della freddezza contabile che domina tutte le lettere, ad esempio, dei Pallavicini. Avrà tre figli, tutti ancora minori quando morirà il 18 aprile 1672, già vedova da quasi due anni. Il fratello canonico, tutore, accasa entro l’anno e anche discretamente, le due femmine mentre il maschio, di nome Giuseppe, segue la carriera militare. Degli altri figli di Isidoro I sappiamo che Gaspare è frate e vive in Spagna, Matteo è barnabita in Milano e le femmine, tranne la nota Francesca, sembrano tutte religiose: una di esse, suor Angelica Gabriella Maria è monaca del SS. Crocifisso in Milano e si occuperà, già vecchia, della prima educazione della bisnipote Teresa, figlia del nipote Isidoro II, che andrà sposa nel 1718 ad Agostino Origoni. Le carte che riguardano gli Alvarado, iniziano a parlare di loro dall’arrivo in Italia di Diego Helguero come sergente maggiore della fanteria spagnola attorno al 1620. Militare di carriera, giungerà al grado di «mastro de campo generai» e, soprattutto, sarà incaricato del governo del Finale dal 1647 come reggente e ne sarà nominato governatore il 19 ottobre 1649. Lascerà la Liguria con rincrescimento che pare sincero quando, con notevole progressione di carriera, diviene governatore di Cremona, la seconda città del ducato di Milano, il 20 settembre 1668. Per breve tempo dura però la permanenza lungo le rive del Po perché, senza cause evidenti, Diego muore nella seconda decade del maggio 1670. Più ancora di prima la vedova Francesca Casado si rivolgerà al fratello canonico, del resto stimatissimo ed amato anche dal cognato, per la soluzione di tutti i problemi successori e di educazione dei figli ancora minori, come già detto. L’unico maschio, Giuseppe Alvarado y Casado, seguirà le orme paterne nell’esercito spagnolo, ma con minor fortuna: col grado di capitano di fanteria lo troviamo in Alessandria nel 1687 e ad Orbassano nel 1698 dove muore in battaglia. Le sorelle vengono rapidamente sposate dallo zio tutore con due discreti esponenti dell’imprenditoria milanese dell’epoca: la maggiore Maria con Agostino Uccedo, di provenienza spagnola, il 27 novembre 1672, solo sette mesi dopo la morte della madre e la minore Caterina con Carlo Annoni, milanese, il 21 dicembre 1673. Sappiamo che gli Uccedo avranno due figlie femmine, Teresa e Francesca, mentre gli Annoni avranno un solo maschio, Gio Pietro, che proseguirà l’attività di famiglia di consulente finanziario ed amministratore con alcune delle più prestanti famiglie genovesi, tra cui i Pallavicini. Pietro II Casado y Rosales, primogenito di Isidoro I, nasce attorno al 1640 e diverrà questore del Magistrato ordinario e senatore. Sposa in Finale, il 26 agosto 1666, Anna Teresa del Masso q.Gio.Battista, di Madrid, che faceva parte del seguito di Margherita d’Austria, figlia di Filippo IV, che andava in sposa all’imperatore Leopoldo I. Non ha vita tranquilla come pare avesse avuto il padre e appare svol410 Carte Centurione gere le sue funzioni di governo in modo che potremmo dire piuttosto disinvolto e certamente con un’intraprendenza che darà consistenti frutti. Certo è che nel 1679 viene incriminato per concussione, corruzione e interessi privati in atti d’ufficio, è destituito e gli sequestrano i beni (interessantissimo l’inventario), ma nel 1682 viene assolto, reintegrato nelle cariche e nel possesso dei beni con piena e totale riabilitazione regale. Muore nel maggio 1707, onorato, vedendo l’unico figlio che ci risulti, in ottima posizione sociale: marchese di Monteleone, sposato con Maria Francesca V'elasco, questore anch’egli del Magistrato ordinario e soprattutto ben avviato nella carriera diplomatica che sarà la fortuna di Isidoro II perché pochi anni dopo, col trattato di Rastadt, gli spagnoli perdono il ducato di Milano e di conseguenza tutte le cariche di governo ad esso pertinenti. E così che Isidoro II Casado è inviato straordinario del re di Spagna a Genova dal 1708, poi a Parigi, Utrecht, L’Aia, Londra ed infine ambasciatore a Venezia dove muore l’i l novembre 1733 dopo una vita che, a giudicare dai conti che ci sono restati, fu ricca e dispendiosa. Probabilmente a causa del suo inequivocabile legame con la corona spagnola o forse anche per l’impossibilità di stabilire una residenza definitiva, nomina ben presto suo procuratore ed amministratore Gio Tommaso Centurione q.Lorenzo, come fa anche la moglie che lo istituisce perfino suo procuratore «ad votum post mortem» ed esecutore testamentario (muore il 7 agosto 1716). In questo modo i Centurione iniziano a curare gli interessi della famiglia Casado e nel 1762, quando la discendenza di Gio Tommaso è già arrivata al genero Domenico Pallavicini, saranno ancora vive le pretese di un nipote di Isidoro II, Melchior, figlio di Pietro III che era morto nel 1761 litigando per presunte irregolarità nella divisione ereditaria effettuata da Gio Tommaso. Gli ultimi Casado che troviamo documentati nelle carte qui conservate sono i figli di Isidoro II e di Maria Francesca Velasco: Pietro III, Antonio, Francesco, Teresa e Caterina. Ne sappiamo ben poco in realtà, a parte diversi conti relativi all’eredità dei genitori, gestita dai Centurione; dei tre fratelli conosciamo quasi solo la data di morte e che Pietro III, marchese di Monteleone, vive in Spagna, Antonio (muore nel 1753) è anch’egli nella diplomazia spagnola e Francesco (muore il 22 luglio 1744) è in Italia. Gli ultimi due fratelli Casado mantengono la procura in favore di Gio Tommaso Centurione, mentre Pietro III e suo figlio ne contestano l’operato. Delle sorelle si sa che Caterina sposa nel 1715 il conte Paolo Zambeccari di Bologna ove va a vivere e che Teresa sposa nel 1718 Agostino Origoni dopo aver ceduto i suoi diritti ereditari a Gio Tommaso Centurione per costituirsi una dote dignitosa. Ella era stata allevata dalla prozia Maria Casado nel monastero del SS. Crocifisso di Milano ed aveva ereditato dai fratelli Carte Alvarado Casado 411 Antonio e Francesco e morirà nel 1763. Melchior, marchese di Monteleone, figlio di Pietro III richiede dettagliato rendiconto dell’operato di Gio Tomaso Centurione e figli come esecutori e parzialmente benificiari dell’eredità dei nonni Isidoro II e Maria Francesca de Velasco; resta una presenza molto indefinita e lontana, ben misera rispetto a quella dei suoi vitali antenati. L’archivio è giunto nel più totale disordine, privo di alcuna distinzione di provenienza e di qualsivoglia pertinenza. Le carte erano mischiate senza condizionatura e senza tracce di precedenti sistemazioni. Si è, pertanto, iniziato a separare le lettere dai conti e dalle carte pubbliche, operando nel contempo la distinzione tra archivio Casado e archivio Alvarado. All’interno di quest’ultimo compariva una cospicua corrispondenza ufficiale del governatore del Finale principalmente con Milano, ma anche con la Spagna e la Sicilia, mentre mancavano del tutto carte contabili. Nel Casado risultavano una netta preponderanza delle lettere private dei vari personaggi e la maggior parte dei pochi registri pervenuti. L’attribuzione al singolo personaggio delle carte ad esso relative secondo la provenienza genealogica, ha permesso di ricostruire il complesso documentario nel rispetto della sua progressiva formazione e sedimentazione anche se è giunto a noi attraverso passaggi non del tutto documentati e comunque non attenti al processo di formazione delle scritture. Carte della famiglia Alvarado 98 1619 - 1669 Atti e documenti relativi al governo del marchesato del Finale, con note descrittive, elenchi di beni ed armamenti. Permanenza di dieci giorni in Finale della figlia di Filippo IV, Margherita d’Austria, che si reca in isposa all’imperatore Leopoldo I (agosto 1666). Atti e scritture della causa giudiziaria tra Diego Alvarado, in qualità di governatore del marchesato del Finale e Pietro Malvasia, arciprete di Finale Marina, per ottenere la disponibilità di un lascito testamentario in favore di varie opere pie della zona (1632-1649). Busta di 22 fasce. 99 1635 - 1669 Carteggio di Diego Helguero de Alvarado come governatore del marchesato del Finale: corrispondenza col governatore dello stato di Mila412 Carte Centurione no e con numerosi esponenti del governo spagnolo, dispacci reali, riconoscimenti e attestazioni di servizio. Notizie sull’artiglieria e la fanteria spagnola presenti in Finale. Insieme di norme di buon governo e di ammonimenti sul miglior comportamento dei governanti. Busta di 24 fascc. 100 1644 - 1664 Copie di dispacci, relazioni ed istruzioni ricevute da Diego Alvarado come governatore del marchesato del Finale, inviategli dal governatore o dal segretario alla guerra del ducato di Milano. Spesso vi sono allegate le copie delle risposte inviate dall’Alvarado. Busta dì 258 fascc. 101 1645 - 1671 Relazioni, copie di dispacci reali, informazioni. Copie di trattati e convenzioni tra Spagna e Francia, riassunti di comunicazioni e lettere ufficiali del re di Francia e del cardinale Mazzarino (1630-1652). Scritture relative ai genitori ed ai fratelli di Diego Alvarado: carte amministrative, conti e lettere (1645-1659). Lettere ricevute da Francesca Casado Alvarado (1662-1671). Busta di 5 fascc. 102 1648 - 1666 1. Documenti giustificativi delle entrate e uscite di cassa di Diego Alvarado. 1648-1666. 2. Note e rendiconti delle spese per la guarnigione militare del marchesato del Finale. 1649-1666. Busta di 2 fascc. 103 1661 - 1673 Partitario dei creditori di Diego Alvarado in Finale. Reg. di 80 cc., mm. 290x205. 104 - 107 1637 - 1669 Lettere ricevute da Diego Helguero de Alvarado inviate da diversi corrispondenti. 104. 1637 - 1648 106. 1657 - 1661 105. 1649 - 1656 107. 1662 - 1669 Carte Alvarado Casado 413 108 1670 - 1699 1. Instrumenti di tutela dei figli di Diego Alvarado in favore della loro madre Francesca Casado. 1670. 2. Instrumenti di tutela dei figli di Diego Alvarado in favore del loro zio don Giuseppe Casado. 1672. 3. Instrumento di resa dei conti della tutela svolta da don Giuseppe Alvarado nei confronti della nipote Caterina q.Diego in favore del figlio di questa, Giovanni Pietro Annoni. 1699. Busta di 3 fasce. 109 1673 - 1698 Scritture relative all’attività ed alle vicende di Giuseppe II Alvarado q.Diego: conti e lettere ricevute (1684-1688). Carteggio ufficiale con il governo di Milano e di Madrid attorno a nomine e attestazioni di servizio. Carte diverse sul comando della compagnia di fanteria di cui era capitano in Alessandria (1687). Testamento. Busta dì 32 fasce. 110 1672 - 1693 «Cassa del signor minore Alvarado». Libro giornale delle entrate e uscite disposte per la gestione dell’eredità di Diego Alvarado in favore dei figli ancora minori, da Giuseppe Alvarado, loro zio e tutore dopo la morte della madre Francesca Casado (18 aprile 1672). Reg. di 188 ce., di cui 96 bianche, mm. 375x255. 111 1672 - 1693 «Rubrica del libro mastro del signor minore don Giuseppe Alvarado per l’anni 1672-1673-1674-1675-1676-...». Libro mastro delle entrate e uscite disposte per la gestione dell’eredità di Diego Alvarado in favore dei figli ancora minori, da Giuseppe Alvarado, loro zio e tutore dopo la morte della madre Francesca Casado (18 aprile 1672). Reg. di 188 ce., mm. 440x280. Con rubrica. INDICE DEI CORRISPONDENTI Almarca (de) Giuseppe (Napoli, 1666); Alvarez Benavides (de) Ynes (Madrid, 1666); Arnioni Carlo (Alessandria, 1656); Aragona (de) Pedro (Roma, 1664); Arese Bartolomeo (Milano, 1660); Arronis (de) Mattias (Madrid, 1663- 1665, 1668). Balbases (los) marchese de (Madrid, 1659); Bellina Strada Costanza (Santhia, 1647); Biassica Giuliano (Massara, 1647); Bosia e Torriano (Genova, 1656); Brugga (de) Juan (Bruges, 1661-1662); Brunengo Niccolò (Finale, 1663). Capata Diego (Milano, 1656); Caracena, marchese di (Lodi, Milano, Pizzighettone, 1648-1654); Carafa Giovanni (Roma, 1660); Casado Rosales Gaspare (Madrid, Napoli, Roma, 1662-1670); Castagna Francesco (Acqui, 1662); Castiglia, conestabile di (Alessandria, Milano, Vigevano, 1646-1647); Castro (de) Noxa Diego (Madrid, Milano, 1648, 1654-1656, 1663); Ceriano Domenico (Milano, 1656); Cittadino Carlo (Milano, 1660); Coca (de) Agostino (Alessandria, Milano, 1668). Doria Carretto Carlo (Genova, 1661- 1662); Doria Spinola Gerolama (Genova, 1662). Falletti Francesco (Milano, 1653- 1654); Fuensaldagna, conte di (Milano, Tortona, 1656-1659). Gurca (de) Salvatore (Milano, 1667); Guzman (de) Dionisio (Milano, 1647). Haro, conte di (Milano, Pavia, 1647- 1648). Iturrietta (de) Miguel (Milano, Tortona, 1656-1659). Lopez Eugenio (Alessandria, 1647). Manserra Margherita (Pavia, 1663); Mantegaza Angelo (Milano, 1668); Martinez Lazzaro (Lodi, 1647); Melzi Carlo Francesco (Milano, 1652); Mena (de) Lorenzo (Cremona, Milano, Pizzighettone, 1648-1656); Merate Felice (Lodi, 1647); Mercader Baldassarre (Milano, 1660); Montoja (de) y Muxica Alonso (Castro, Laredo, 1665); Morello Lorenzo (Madrid, 1669); Muxica (de) Rodrigo (Milano, 1648). Negro (di) Giacomo (Diano, 1649). Orozco (de) Pedro (Milano, 1661- 1667); Ortiz Cortes Francisco (Napoli, 1665-1666). Porro Giovanni (Finale, 1649); Precotto Ilario (Milano, 1659). Quinzano Bartolomeo (Madrid, 1669). Rador (de) Carranza Pedro (Milano, 1663); Reguin Paolo Gerolamo (Madrid, 1662-1663); Ronchillo Antonio (Genova, 1647-1648). Savona, Protettori di N.S. di (Savona, 1662); Sermoneta, duca di (Milano, 1660-1661); Serra Gio Francesco (Cremona, Lodi, Milano, 1646-1654). Torriano e Bosia (Genova, 1656); Trivulzio Giovanni Giacomo Teodoro, cardinale (Alessandria, Milano, 1656); Tursi, duca di (Genova, 1661). Ucedo (de) Sebastiano (Milano, 1660-1661). Vayla, conte di (Milano, Pavia, 1658, 1666-1669); Velada, marchese di (Finale, Novara, Pegli, 1645-1646, 1659); Visconti Ercole (Milano, 1662), Zapata Diego (Milano, 1664-1666). Carte Alvarado Casado 415 Carte della famiglia Casado 112 1618 - 1680 Isidoro I - Carteggio ufficiale, scritture, lettere ricevute (dal 1634). Scritture attinenti l’attività di questore del Magistrato delle entrate ordinarie dello stato di Milano. Podestà di Alessandria e poi di Vercelli, provveditore generale dell’esercito spagnolo. Lunga questione, che si protrae sino al 1680, per una fornitura di riso effettuata nel 1646. Testamento (26 gennaio 1658). Busta di 4 fasce. 113 1665 - 1718 Pietro II - Nomina a questore del Magistrato ordinario dello stato di Milano (1666). Carteggio ufficiale, scritture relative a diverse questioni di pubblica amministrazione (1665-1708). Incriminazione e procedimento per concussione, corruzione ed interessi privati nell’attività di magistrato (1679-1682). Lettere ricevute (1667-1697). Gaspare - Due scritture (1672-1680). Matteo Isidoro - Lettere ricevute (1668). Maria Antonia, suora, e la nipote Teresa - Alcuni conti e lettere (1714-1718). Busta di 5 fasce. 114- 115 1647 - 1708 Giuseppe I, religioso - Lettere ricevute da diversi corrispondenti. 114. 1647- 1671 115. 1672 - 1708 116 1661 - 1710 Giuseppe I, religioso - Canonico di S. Maria della Scala in Milano, vicario generale dell’esercito spagnolo nello stato di Milano: carteggi relativi col governo di Milano e di Madrid. Incartamenti su casi personali e per la tutela dei nipoti, figli del fratello Diego. Inventario degli arredi della sua abitazione in Milano. Testamento. Busta di 8 fasce. 117 1 6 9 1 -1 7 1 0 Isidoro II, marchese di Monteleone - Inviato straordinario di Spagna in Genova. Lettere ricevute (1691-1709) e minute di lettere spedite da 416 Carte Centurione Genova a corrispondenti esteri (Roma, Versailles) prevalentemente attorno a questioni di carattere diplomatico. Busta dì 6 fasce. 118 1 710-1715 Isidoro II, marchese di Monteleone - Ambasciatore di Spagna. Carteggio diplomatico da Parigi, Utrecht, L’Aia e Londra. Lettere ricevute con informazioni di politica estera. Minute di lettere spedite a Milano e Madrid. Lettere alla moglie M. Francesca Velasco. Busta di 3 fasce. 119 1693 - 1734 M. Francesca Velasco Casado - Lettere ricevute e minute di lettere inviate a diversi corrispondenti (1693-1708). Inventario degli arredi della casa di abitazione in Genova (Carignano) alla sua morte (1716). Scritture relative a membri della famiglia Velasco ed eredità (1714- 1734). Busta di 4 fasce. 120 1712 - 1740 Isidoro II - Rapporti finanziari con Giovanni Tomaso Centurione (1712-1718). Attività di Giovanni Tomaso Centurione suo esecutore testamentario. Successione ereditaria di Isidoro II ( f 11 novembre 1733), contrasti tra i figli (1733-1740). Busta di 4 fasce. 121 1 7 1 6 -1 7 4 5 Eredità di Isidoro II, liti tra gli eredi per la divisione dei beni (1741- 1745). Rapporti con Giovanni Tomaso Centurione, esecutore testamentario di Isidoro II e procuratore generale «ad votum post mortem » di M. Francesca Velasco, sue difficoltà nel recuperare i crediti dei defunti (1733-1752). Pietro III - Carteggio (1748). Antonio - Carteggio (1744). Giuseppe Francesco - Carteggio (1732-1736). Teresa - Suo matrimonio con Agostino Origoni di Milano (1718), assegnazione di dote. Caterina - Suo matrimonio con Paolo Zambeccari di Bologna, assegnazione di dote. Busta di 9 fasce, Carte Alvarado Casado 417 Registri contabili 122 1707 - 1711 «C». Inventario dei beni esistenti nella casa di Pietro II nel giorno della sua morte (15 maggio 1707), con valutazioni, controfirmato da Giuseppe Casado, tutore degli eredi ancora minorenni. Reg. di 12 cc,, mm. 375x245. 123 1707 - 1711 «D». Libro giornale delle uscite di cassa effettuate in conto dell’eredità di Pietro II, controfirmato da Giuseppe Casado, tutore degli eredi ancora minorenni. Reg. di 12 cc., mm. 315x245. 124 1707 - 1711 «F». Partitario dei fittavoli del podere di Figino (vicino a Milano), dal giorno della morte di Pietro II. j. di 216 cc., mm. 360x255. 125 1712 - 1716 «Marchese di Monteleone. Mastro» (sul dorso). Libro mastro delle entrate e uscite di Isidoro II. Reg. di 144 cc., di cui 120 bianche, mm. 350x255. Con rubrica. 126 1733 - 1735 «1733. Stato de generi dell’eredità del marchese di Monteleone». Libro mastro delle entrate e uscite dell’amministrazione dei beni ereditari di Isidoro II. Redatto in due esemplari uguali, uno dei quali destinato a Giuseppe Francesco. Regg. 2 uguali, di 44 cc., mm. 315x245. 418 Carte Centurione Registri contabili di M. Francesca Velasco Casado 127 1 7 1 2 -1 7 1 6 «1712» (sul frontespizio). «Marchese di Monteleone. Manuale» (sul dorso). Libro giornale delle entrate e uscite di M. Francesca Velasco Casado. Reg. di 168 cc,, mm. 335x250. 128 1 7 1 2 -1 7 1 6 «1712» (sul frontespizio). «Marchese di Monteleone. Mastro» (sul dorso). Libro mastro delle entrate e uscite di M. Francesca Velasco Casado. Reg. di 240 cc., mm. 335x250. Con rubrica. 129 1716 - 1731 «Eredità» (sul frontespizio). «1716 in 1731. Eredità marchesa di Monteleone. Manuale» (sul dorso). Libro giornale delle entrate e uscite dell’amministrazione dei beni ereditari di M. Francesca Velasco Casado ( f 7 agosto 1716), gestita da Giovanni Tomaso Centurione. Reg. di 96 cc., mm. 345x255. 130 1716 - 1731 «Eredità» (sul frontespizio). «1716 in 1731. Eredità marchesa di Monteleone. Mastro» (sul dorso). Libro mastro delle entrate e uscite dell’amministrazione dei beni ereditari di M. Francesca Velasco Casado ( f 7 agosto 1716), gestita da Giovanni Tomaso Centurione. Reg. di 144 cc,, mm. 345x255. INDICE DEI CORRISPONDENTI Acugna (de) Juan (Barcellona, Madrid, 1687-1699); Aguilar, contessa di (Novara, 1697); Alvarado Diego (Cremona, Finale, 1661-1671); Alvarado Giuseppe (Alessandria, 1688). Balbases (los), marchese de (Madrid, 1697); Brantibilla, conte di (Madrid, 1700). Cabrera Enrico (Barcellona, 1688); Carrero Alonso (Madrid, 1689); Casado Isidoro II (Mantova, Salamanca, Venezia, 1688-1702); Casado M. Antonia (Novara, 1668); Casado Matteo (Napoli, 1661- 1668); Casado Pietro II (Milano, 1667- 1689); Casado Alvarado Francesca M. (Cremona, Finale, 1661-1671); Casado y Rosales Gaspare (Madrid, Roma, 1661- 1680); Castelrodrigo y Almonacir, marchese di (Madrid, 1678-1700); Cortez Pedro (Madrid, 1680). Del Rio Pinacho Caterina (Madrid, 1700-1702); Dominguez Juan (Valencia, 1694, 1700). Fernandez de Cordoba Francesco (Valencia, 1687). Giacchino Pietro (Milano, 1687). Heredia (de) Antonio (Milano, 1687). Lambrana (de) Giuseppe (Milano, 1697); Lavastida (de) y Pardo Miguel (Cremona, 1670-1671); Leganes, marchese di (Madrid, 1698-1700); Leyva (de) Giuseppe (Madrid, 1699); Lopez Martines Juan (Milano, 1701). Martone Raimondo (Messina, 1679); Meistrembl Giorgio (Pavia, 1687); Morselli Gio Battista (Vigevano, 1680, 1684). Nerli Francesco, cardinale (Roma, 1683). Olivares (de) Giuseppe (Milano, 1680-1686); Ortis de Heredia Nicola (Madrid, 1679-1680). Patigno Diego (Milano, 1688); Perez Gerolamo (Madrid, 1694); Perez de Aradei Vincenzo (Madrid, 1701); Pimentel Pedro (Lodi, 1699); Pinacho Fernando (Madrid, 1700); Pino Giovanni (Messina, 1679); Pomar Luigi Carlo e Pietro Paolo (Madrid, 1699). Quinzan Bartolomeo (Madrid, 1682). Robles (de) Juan (Milano, 1686- 1688); Rosales Barbara (Milano, 1661); Rossi Giovanni Carlo (Finale, 1677- 1678); Rubin Manuel (Novara, 1686); Rubino Paolo Giacomo (Madrid, 1701). Salazar (de) Diego (Casale, 1671); San Pietro, duca di (Milano, 1687); Sanudo Giuseppe (Lodi, 1670); Sarte (de la) Giovanni (Alessandria, 1687); Sotis Sebastiano (Milano, 1679); Spinola Luca (Cremona, 1701); Spinola de la Zerda Ambrogio (Genova, 1708); Spinola y Amacho Pietro (Madrid, 1694). Torres (de) Giovanni (Genova, 1678). Valdez y Nassao Juan (Madrid, 1698); Vargas (de) Diego (Roma, 1661- 1670); Vayla, conte di (Milano, 1661- 1671, 1688); Villareal, marchese di (Madrid, 1700); Visconti Giuseppe M. (Novara, 1687). Zumenza (de) Manuel (Milano, 1701). Alvarado Giovanni Zainz ALVARADO Giovanni sp. Giovanna Sarrabia q. Helguero Maria Pietro Helguero sp. Maria Diego VELASCO Rodrigo sp. Isabel Sarrabia q. Helguero Lucia i I I Rodrigo Inigo Giovanni Giovanni Diego Helguero sp. Anna Lozano sp. Francesca CASADO Nicola Pietro prete sp. ? de Enoja Castilla Casado Pietro I Isidoro I i i i Giuseppe I Barbara Anna Francesca sp. Diego ALVARADO Caterina Maria sp. Carlo ANNONI sp. Agostino UCCEDO Giuseppe II Matteo Pietro II Maria Isidoro II sp. Maria Velasco Giovanni Pietro Teresa Francesca Caterina Francesco sp. Paolo Zambeccari Pietro III Antonio Caterina - f. di D iego e F rancesca Casado. Sp. Carlo Annoni di Milano il 21 dicembre 1673. Maria - f. di D iego e F rancesca Casado. Sp. Agostino Uccedo il 27 novembre 1672. D iego H elguero - f. di Pietro e Maria Velasco. Sp. F rancesca Casado di I sidoro I nel gennaio 1651. Segue la carriera militare terminandola come «mastro de campo generai». Governatore del marchesato del Finale e delle Langhe, come reggente dal 1647, ufficialmente dal 19 ottobre 1649. Curatore testamentario del suocero. Governatore di Cremona dal 20 settembre 1668. t (20 ?) maggio 1670. G iusepp e - f. di D iego e F rancesca Casado. Capitano della fanteria spagnola in Alessandria nel 1687. Test. 1693. f 1698 nella battaglia di Orbassano. S c h e d e b io g r a f ic h e d i a l c u n i A l v a r a d o Schede biografiche di alcuni Casado A ntonio - f. di Isidoro II e M. Francesca Velasco. | già nel 1753. Caterina - f. di I sidoro II e M. Francesca Velasco. Sp. Paolo Zambeccari di Bologna nel 1715. F rancesca - f. di I sidoro I e Caterina Rosales. Sp. D iego H elguero de Alvarado nel gennaio 1651. f 18 aprile 1672. F rancesco (Giuseppe Francesco) - f. di Isidoro II e M. Francesca Velasco. Lascia erede universale la sorella T er esa, f 22 luglio 1744. G aspare - f. di Isidoro I e Caterina Rosales. Religioso in Spagna. G iuseppe I - f. di I sidoro I e Caterina Rosales. Prete, canonico di S. Maria della Scala in Milano dal 1670. Tutore dei nipoti Alvarado dal 1672. Vicario generale dell’esercito spagnolo nel 1701. t 1711. 422 Carte Centurione I sidoro I - f. di P ietro I e Francesca de Acevedo. Sp. Caterina Rosales. Governatore di Alessandria. Podestà di Vercelli. Questore del Magistrato ordinario e poi vice presidente. Test. 26 gennaio 1658. f febbraio 1658. I sidoro II - f. di P ie t ro II e Anna Teresa del Masso. Sp. M. Francesca Velasco ( f 7 agosto 1716). Questore del Magistrato ordinario. Marchese di Monteleone. Inviato straordinario di Spagna in Genova 1708- 1710. Ambasciatore di Spagna in Venezia, f 11 novembre 1733 in Venezia. Gio Tomaso Centurione è esecutore testamentario suo e della moglie. Maria - f. di I sidoro I e Caterina Rosales. Suora nel monastero del SS. Crocifisso in Milano col nome di Angelica Gabriella Maria. Ma tteo - f. di I sidoro I e C a te rin a R o sa le s . R e lig io so (b a rn a b ita ) in Milano. P ietro I - f. Sp. Francesca de Acevedo. P ie tro II - f. di I sidoro I e Caterina Rosales. Sp. il 26 agosto 1666 in Finale Anna Teresa del Masso di Gio Battista, di Madrid. Questore del Magistrato ordinario. Incriminato nel 1679 per concussione, assolto e riabilitato nel 1682. Senatore, f (15 ?) maggio 1707. P ie t ro I I I - f. di I sidoro I I e M. Francesca Velasco. Marchese di Monteleone. f 1761. T eresa - f. di I sidoro II e M. Francesca Velasco. Sp. Agostino Origoni nel 1718. Cede a Gio Tomaso Centurione tutti i diritti ereditari in cambio della dote. Eredita dai fratelli Antonio e Gio Francesco, f già nel 1763. CARTE DELLA FAMIGLIA SPINOLA DI LUCCOLI i/I $ I L’ipotesi più verosimile in grado di spiegare la presenza di queste carte nell’archivio Pallavicini si basa sui matrimoni di M. Aurelia Pallavicini q.Giuseppe II con due Spinola: prima con Filippo q.Giulio e poi in seconde nozze con Filippo q.Gherardo, in entrambi i casi senza prole. Ella lascia eredi i nipoti, figli del fratello Paolo Gerolamo III: Giuseppe IV e Domenico del ramo cadetto della famiglia che si sarebbe estinto entro pochi anni trasmettendo ogni bene e titolo al ramo primogenito nella persona di Ranieri Pallavicini q.Giovanni Carlo. I rapporti dinastici sono questi, ma resta una pura ipotesi che le scritture inventariate in questa serie abbiano percorso tale strada per giungere nell’archivio Pallavicini ed è anche un’ipotesi piuttosto ardua da verificare. Di certo non hanno nulla da spartire con l’archivio Spinola Pallavicini, anche se le abbiamo trovate fisicamente assieme ad esso. Si è già detto delle condizioni in cui abbiamo rinvenuto quel fondo; tra i pezzi dello Spinola Pallavicini se ne notavano alcuni che non avevano con essi nemmeno una affinità esteriore che, analizzati, dichiaravano apertamente la loro disomogeneità verso le unità di quell’archivio. Sicuramente non Spinola Pallavicini, ma forse potevano essere solo Spinola, di qualche ramo che in qualche modo aveva avuto contatti con gli Spinola prima che diventassero Spinola Pallavicini. Nemmeno questa ipotesi è stata avvalorata dalla verifica che ha dimostrato, invece, come la provenienza delle scritture in questione fosse addirittura di un’altra casata Spinola: non Spinola di San Luca, ma Spinola di Luccoli, marchesi di Arquata. In poche parole, tutt’altra cosa e, dunque, un altro archivio o frammento d’archivio. Resta comunque di oscura origine l’esistenza in questo complesso di un considerevole numero di carte Spinola certamente non provenienti dai matrimoni ricordati prima, quali, ad esempio, i due copialettere di Giovanni Battista Spinola q.Marcantonio (1595-1632) o i due registri di atti giudiziari di Paolo M. Spinola q.Andrea. Si spiegano invece con molta plausibilità i quattro registri di scritture e di contabilità compilati da Opizio Spinola q.Michele, suocero di Paolo Gerolamo I Pallavicini. Opizio agisce spesso in favore della figlia e del genero, sia a Napoli che in Sicilia ed a Milano: alcune sue scritture sono già state inventariate nel primo volume, perché intimamente unite a quelle proprie dei Pallavicini, mentre queste altre, più formalmente autonome, sono state considerate come distinte ed aggregate. 426 Carte Spinola di Luccoli Il complesso è certamente non originale e non omogeneo e si giustifica solo con la volontà di non disperdere queste carte. Carte che con molta probabilità avevano un loro sito archivistico in ben altri archivi ed erano collegate a ben altre scritture, ma che ormai non possono più aspirare ad una sistemazione maggiormente rispettosa della loro storia e di quella dei loro autori. In simili casi si è ritenuto più corretto evitare ogni inserimento «probabile» e comunque non attestato, in insiemi di per sé omogenei, con conseguente stonatura in quell’omogeneità e forzatura nell’assetto formale di tali memorie, per preferire compilazioni come quella che segue, in cui l’elemento unificante è estremamente esiguo e debole, ma che garantisce di non prevaricare sugli aspetti più profondi e qualificanti delle scritture. Carte d’amministrazione Interessi in Lavagna 1 1515 marzo 12 - 1705 marzo 23 «Fogliazzo primo delle scritture concernenti gli effetti di Lavagna». Acquisti, cessioni, locazioni, concessioni di prestiti, procure, estimi di beni in Chiavari, Lavagna e dintorni. I beni sono di proprietà degli Spinola discendenti da Quilico q.Battista e delle loro mogli o vengono da loro acquistati. Numerose acquisizioni da parte di Lorenzo Spinola q. Stefano, Filza di 88 fasce. «Fogliazzo secondo delle scritture concernenti gli effetti et altri interessi di Lavagna». Acquisti, cessioni, locazioni, concessioni di prestiti, procure, estimi di beni in Chiavari, Lavagna e dintorni. I beni sono di proprietà degli Spinola discendenti da Quilico q.Battista e delle loro mogli o vengono da loro acquistati. Filza dì 141 fasce. «Fogliazzo quarto delle scritture concernenti gli effetti et altri interessi di Lavagna». Acquisti, cessioni, locazioni, concessioni di prestiti, procure, estimi di beni in Chiavari, Lavagna e dintorni. I beni sono di proprietà degli 2 1596 aprile 24 - 1704 dicembre 3 1558 maggio 18 - 1712 settembre 30 428 Carte Spinola di buccoli Spinola discendenti da Quilico q.Battista e delle loro mogli o vengono da loro acquistati. Filza di 174 fascc. Eredità Rivarola 4 1559 aprile 24 - 1669 marzo 4 «Fogliazzo di scritture diverse spettanti all’eredità del q.magnifico Bernardo Rivarola». Acquisti, vendite, locazioni, censi, debiti, quietanze e addizioni d’eredità, istanze e scritture diverse relative all’amministrazione dei beni provenienti dall’eredità di Bernardo Rivarola q.Giovanni Battista. La figlia di questi, M. Gerolama, vedova di Quilico Spinola q.Stefano, lascia i beni paterni in eredità al figlio Stefano che li trasmetterà a sua volta all’unico figlio maschio, Lorenzo. Filza di 134 fascc. 5 1563 novembre 18 - 1717 ottobre 28 «Scritture concernenti l’eredità delle qq.magnifiche Pellina e Isabella Spinola, ... Spinola, Maria Frugona Spinola e Maria Geronima Rivarola, et altre scritture delli da Neo (sic) a favore delli magnifici Giovanni Maria e Steffano fratelli Spinola». Carte d’amministrazione, di varia provenienza e tipologia, relative alla gestione dei beni dotali e di proprietà di varie mogli degli Spinola discendenti da Giovanni Battista q.Giovanni Antonio. Pellina e Isabella sorelle Spinola q.Francesco q.Agostino, sono le mogli rispettivamente di Stefano Spinola q.Quilico q.Giovanni Battista (nel 1577) e di Giorgio Spinola q.Luciano q.Giorgio, M. Gerolama Rivarola q.Bernardo q.Giovanni Battista sposa nel 1614 Quilico Spinola q.Stefano e Maria Frugone q.Giovanni Andrea sposa nel 1615 Agostino Spinola figlio del predetto Stefano q.Quilico. Filza di 100 fascc. 6 1589 marzo 17 - 1707 settembre 23 «Fogliazzo di scritture e note d’interessi nel capitaneato di Chiavari di spettanza del q.magnifico Franco Spinola q.magnifici Nicolai». Acquisti, vendite, locazioni, censi, atti giudiziari, addizioni d’eredità, decreti del senato, istanze, quietanze di pagamenti, procure, estimi ed Carte Spinola dì Luccolì 429 altre scritture diverse relative ai beni siti in Chiavari, Cogorno e Lavagna provenienti dall’eredità Rivarola. Filza di 93 fasce. 7 1593 agosto 27 - 1703 maggio 26 «Scritture concernenti la fideicommissaria del ... Nicolò Spinola q.Franco». Carte d’amministrazione di varia provenienza e tipologia relative al fedecommesso istituito da Bernardo Rivarola, cognato senza prole di Franco Spinola q.Giorgio. Donazione di Isabella, vedova di Giorgio Spinola q.Luciano al nipote ex sorore Quilico Spinola q.Stefano. Fedecommesso istituito da Niccolò Spinola q.Franco nel 1657-1659 su diversi beni mobili ed immobili; inventari di arredi; notizie attorno all’epidemia di peste; il fratello Giovanni Antonio è suo fedecommissario ed il figlio Franco, beneficiario, vive presso la zia Giulia Spinola Clavesana. Filza di 296 fasce. 8 1629 gennaio 25 - 1706 agosto 4 «Fogliazzo delle scritture concernenti le case ed effetti et altri interessi in Genova e in Sanpierdarena e Sturla». Acquisti, vendite, locazioni, censi, debiti, quietanze, addizioni d’eredità, istanze e scritture diverse relative all’amministrazione dei beni in Genova e Sampierdarena di Stefano Spinola q.Quilico e poi del figlio Lorenzo e del fratellastro di questi, Franco Spinola q.Niccolò. Filza di 76 fasce. 9 1655 luglio 15 - 1722 gennaio 24 «Fogliazzo primo delle scritture concernenti l’eredità delli qq.magnifici signori Nicolò q.Franci e Franco q.Nicolò padre e figlio Spinola». Acquisti, vendite, locazioni, censi, atti giudiziari addizioni d’eredità, decreti del senato, istanze, quietanze di pagamenti, procure, testimonianze, fedi di battesimo, estimi ed altre scritture diverse relative ai titoli di possesso ed alla gestione dei beni pervenuti in fedecommesso dai Rivarola. Eredità di Lorenzo Spinola q.Stefano trasmessa al fratellastro Franco q.Niccolò. Ammissione di Gerolamo Spinola di Franco all’ordine gerosolimitano. Matrimonio di M. Maddalena Spinola di Franco con Carlo I Pallavicini q.Giovanni Luca IV. Filza di 80 fasce. 430 Carte Spinola di Luccoli Feudo di Arquata 10 1608 ottobre 23 - 1649 maggio 31 «Fogliazzo primo delle scritture, instrumenti, fatti, informazioni et altro concernenti le differenze con il signor Filippo Spinola per il feudo et effetti di Arquata». Scritture diverse relative alla contesa sorta tra Niccolò e Giovanni Antonio, fratelli Spinola q.Franco, da una parte e Filippo Spinola q.Giulio dall’altra, attorno alle rispettive quote di pertinenza del feudo imperiale di Arquata. Narrative degli scontri e dei danneggiamenti reciproci, istanze all’imperatore, atti giudiziari, testimonianze. Elenchi di debiti e di censi, inventari di beni. Filza di 83 fascc. 11 1595 aprile 22 - 1699 ottobre 13 «Fogliazzo terzo delle scritture concernenti gli effetti et altri interessi di Arquata». Acquisti, vendite, procure, locazioni, censi, debiti, quietanze, estimi, atti giudiziari, addizioni d’eredità, decreti del senato di Genova, istanze e ricorsi relativi ai beni in Arquata spettanti a diversi Spinola titolari di quote del detto feudo imperiale: Niccolò e Giovanni Antonio q.Franco, Stefano e Giovanni Maria q.Quilico, Filippo q.Giulio ed i suoi figli Giulio e Gherardo. Filza di 48 fascc. 12 1598 gennaio 7 - 1717 marzo 11 «Fogliazzo delle scritture appartenenti alli effetti et altri interessi di Novi». Acquisti, vendite, locazioni, censi, atti giudiziari addizioni d’eredità, decreti del senato, istanze, quietanze di pagamenti, procure, estimi ed altre scritture diverse relative ai beni siti in Arquata, Rigoroso, Gavi e Novi di proprietà di Franco Spinola q.Niccolò. Filza di 60 fascc. Scritture contabili 13 1624 agosto 8 - 1636 giugno 26 «1624 a 8 agosto. Manuale del fideicommisso. Manuale del fideicommisso lasciato dal q.Bernardo Rivarola q.Luigi hora divenuto libero in Carte Spinola di Lticcoli 431 Franco Spinola q.Niccolò mediante la persona del q.Lorenzo Spinola q.Stefano suo fratello uterino di cui è rimasto herede ab intestato». Libro giornale delle entrate e uscite dell’amministrazione del fedecommesso di Bernardo e Giovanni Battista Rivarola. Sono registrati movimenti di cassa relativi solamente a locazioni di immobili e terreni. I beni si trovano prevalentemente in Chiavari e dintorni. Reg. di 95 cc., mm. 295x225. 14 1636 aprile 23 - 1638 aprile 15 « t MDCXXIIII (sic). Manuale del cartulario del fidecommesso delli q.magnifici Bernardo Rivarola e Giovanni Battista suo figlio spetante a Bernardo figlio del detto q.Giovanni Battista et herede per metà delli detti q.magnifici Bernardo e Giovanni Battista». Libro giornale delle entrate e uscite dell’amministrazione del fedecommesso di Bernardo e Giovanni Battista Rivarola. Sono registrati movimenti di cassa relativi solamente a locazioni di immobili e terreni. I beni si trovano prevalentemente in Chiavari e dintorni. Reg. di 12 cc,, bianche da c. 32, mm. 355x240. 15 1636 aprile 23 - 1637 dicembre 7 « f MDCXXIIII (sic). Cartulario delli fidecommissi del li q.magnifici Bernardo Rivarola e Giovanni Battista suo figlio spetante à Bernardo figlio del detto q.Giovanni Battista et herede per metà delli detti q.magnifici Bernardo e Giovani Battista». Libro mastro delle entrate e uscite dell’amministrazione del fedecommesso di Bernardo e Giovanni Battista Rivarola. Sono registrati movimenti di cassa relativi solamente a locazioni di immobili e terreni. I beni si trovano prevalentemente in Chiavari e dintorni. Reg. dì 120 cc., mm. 360x250. 16 1698 giugno 21 - 1700 maggio 1 «Conti con il q. signor Filippo Spinola e signora Maria Aorelia Pallavicina Spinola». Libro mastro delle entrate e uscite del conto personale di M. Aurelia Pallavicini q.Giuseppe II, moglie di Filippo Spinola q.Giulio prima e, in seconde nozze, di Filippo Spinola q.Gherardo. Le registrazioni sono effettuate dal fratello Paolo Gerolamo III. Reg. di 24 cc., mm. 245x180. 432 Carte Spinola di Luccoli 17 1701 giugno 1 - 1719 maggio 5 Libro giornale e corrispondente libro mastro delle entrate e uscite di Battina Spinola q.Niccolò, vedova di Luciano Spinola q.Carlo. Suo figlio Carlo sposa Silvia Grimaldi Granada q.Giovanni Giacomo. Reg. di 10 fasce, di 24 cc. ciascuno, non legati tra loro; mm. 290x210. Altri rami Spinola di Luccoli Carte amministrative sciolte relative ai seguenti personaggi Spinola: Umberto, Gerolamo, Agostino e Carlo fratelli Spinola q.Paolo (1567), Luca e Ginevra coniugi Spinola (1575), Marzia Spinola Centurione (1644), Veronica Spinola di Luca (1650), Barbara Spinola q.Battista in Marcello Doria (1664), Gio Battista Spinola (1671), M. Ginevra Spinola (1687), Niccolò Spinola q.Gio Francesco (1695), Maria Spinola di Gerolamo (1696), Maria Negrone Spinola, Gio Domenico Spinola q.Gio Luca (1697), Catetta Spinola q.Stefano (1718). Busta dì 9 fasce. 19 1587 gennaio 1 - 1589 agosto 18 «Libro di Baldassare Spinola e Gio Battista Riccio dell’anno 1587 in 1589». Libro mastro delle entrate e uscite dell’amministrazione della società costituita in Milano da Baldassarre Spinola, Giovanni Battista Ricci, Giovanni Francesco I Pallavicini e Niccolò de Ferrari. Reg. di 112 cc., mm. 345x270. Opizio Spinola q. Michele «MDLXXXVII» (sic). Libro di scritture diverse relative all’esecuzione testamentaria di M. Aurelia Spinola q.Pantaleo, vedova senza prole di Ettore Spinola q.Agostino, redatto da Opizio Spinola q.Michele in qualità di erede universale della defunta M. Aurelia, sua cugina. Reg. di 24 cc., mm. 310x220. 18 1567 - 1718 20 1595 agosto 15 - 1620 agosto 31 Carte Spinola di Luccoli 433 21 1609 marzo 23 - 1622 giugno 17 «Instrumenti di vendita che fece l’anno 1622 del palazzo che haveva in Strada nuova lasciatole dalla q.Aurelia Spinola moglie del q.Hettore Spinola per atti del notaro Ambrosio Rapallo pervenuto in detto signor Opitio venditore in virtù di testamento della detta signora Aurelia rogato l’anno 1595 a 14 di agosto dal notaro Abramo anzi Carlo Albara». Libro di scritture diverse relative alla vendita del palazzo in Strada nuova lasciato in eredità dalla defunta M. Aurelia Spinola q.Pantaleo, vedova senza prole di Ettore Spinola q.Agostino, al cugino Opizio Spinola q.Michele. La vendita è effettuata da Opizio ad Andrea Spinola q.Alessandro al prezzo di 134.000 lire. Reg. di 80 cc., mm. 275x215. 22 1609 agosto 1 - 1619 dicembre 31 «MDCVIIII. Libro del magnifico Opizio Spinola dell’anno 1609 in 1619». Libro mastro delle entrate e uscite di Opizio Spinola q.Michele. Reg. di 174 cc., mm. 315x220. 23 1620 gennaio 2 - 1624 ottobre 2 «MDCXX. Libro del magnifico Opizio Spinola dell’anno 1620 in 1624». Libro mastro delle entrate e uscite di Opizio Spinola q.Michele. Reg. di 144 cc., mm. 355x270. Giovanni Battista Spinola q.Marcantonio 24 1595 giugno 14 - 1613 novembre 1 «Registro di litere». Copialettere di Gio Battista Spinola q.Marcantonio. Reg. di 144 cc., mm. 315x215. 25 1613 dicembre 12 - 1632 aprile 24 «MDCXIIII. Registro del signor Gieronimo Spinola del q. signor Marc’Antonio ». Copialettere di Gio Battista Spinola q.Marcantonio. Reg. di 120 cc., mm. 345x260. 434 Carte Spinola di Luccolì 26 1654 luglio 8 - 1655 marzo 29 «Registro di lettere scritte per l’ambasceria fatta al Re Cristianissimo ». Copialettere di Lazzaro Spinola, inviato straordinario della Repubblica presso il re di Francia. Le lettere sono indirizzate prevalentemente da Parigi ai governanti di Genova, ma anche a numerosi corrispondenti nella stessa Francia. Reg. di 12 cc., mm. 350x260. Paolo M. Spinola q.Andrea q.Alessandro 27 1698 giugno 24 «Processo d’apellatione inanzi al signor conte Filippo Archinto giudice delegato daH’eccellentissimo Senato di Milano». Memoria difensiva di Paolo M. Spinola presentata innanzi al senato di Milano nel giudizio di appello della causa che lo contrappone ai fratelli Carlo e Giovanni de Guasco q.Guarneri per la successione ereditaria di Flaminia Sauli Guasco Ghilini, nonna dello Spinola e zia dei Guasco (primo matrimonio). Viene contesa soprattutto la proprietà di una tenuta denominata «La mezzana». Reg. di 24 cc., mm. 280x200. 28 1722 agosto 11 - 1724 luglio 6 1. «Copie prodotte et quittantie Spinola contra Aribaldi» (225 cc., mm. 210x200). 2. «Atti Spinola contra Aribaldi, voi. 2°» (196 cc., mm. 210x200). Atti, testimonianze e memorie della causa vertenze tra i fratelli Aribaldi Ghilini di Alessandria e Paolo M. Spinola per il rimborso di un credito proveniente dalla successione ereditaria di Flaminia Sauli Guasco Ghilini, nonna dello Spinola e zia dei Ghilini (secondo matrimonio). Regg. n. 2. INDICE DEI CORRISPONDENTI Albizi Nicolò (Siviglia, 1631-1632); Anfosso Orazio (Lisbona, 1595-1597). Balbi Stefano (Milano, Piacenza, 1621, 1629-1630); Benzi Battista e Gerolamo (Palermo, 1628-1631); Bernardi (de) Giacomo (Avignone, 1654); Bernizzone e Rocca Paolo e Gio Filippo (Napoli, 1620); Biassa Gio Battista (La Spezia, 1596); Borgo Valerio (Castelnuovo, 1615-1625); Borrione Gio Francesco (Pavia, 1613-1614); Brienne, conte di (Parigi, 1654-1655); Buonaccorsi Ettore (Livorno, 1596). Cardese Francesco (Milano, 1625); Cardese e Pei Francesco e Gio Domenico (Milano, 1624); Casella e Levanto Ambrogio e Domenico (Napoli, 1603); Castagnola Filippo (Palermo, 1627); Cattaneo Isnardo (Piacenza, 1603); Cattaneo e Gentile (Piacenza, 1597); Cavanna Giovanni M. (Roma, 1621); Cavanna Giulio (Piacenza, 1611); Centurione Adamo, Filippo, Gio Giacomo (Novi, 1624); Centurione e Marini (de) Vincenzo e Olindo (Venezia, 1596-1597); Centurione e Spinola Ottaviano e Baldassarre (Lisbona, 1596); Cestri Gio Giacomo (Savona, 1597); Chiesa Andrea e Agostino (Massa, Novi, 1623-1627); Costa (Piacenza, 1600); Costa e Herrera Giovanni e Pietro (Roma, 1613); Costa e Herrera Ottavio e Gio Enrico (Roma, 1599, 1609, 1611); Costa e Rivarola (Milano, 1623). Dolmeta Orazio (Genova, 1654); Dongo Bartolomeo (Siviglia, 1630); Doria Filippo (Piacenza, 1610); Doria Giacomo (Anversa, Burgos, Madrid, Venezia, 1596-1615); Doria Gio Bartolomeo e Niccolò (Piacenza, 1605); Doria Gio Giacomo (Piacenza, 1605); Doria Gio Giacomo e Domenico (Valladolid, 1603); Doria Simone (Piacenza, 1605-1607); Doria Stefano (1629-1632); Doria e Spinola Giacomo e Carlo (Anversa, 1595- 1597. Fieschi Ugo (Londra, 1655); Fieschi e Garbarino (Madrid, 1595); Fornari Bartolomeo e Luca (Napoli, 1616-1622); Fornari e Franchi (de) Giacomo e Nicolò (Napoli, 1604-1608, 1613-1616); Fornelli e Luxardo (Lione, 1600); Forni Gio Battista, Gio Giacomo, Francesco (Parigi, 1654); Forti Stefano (Piacenza, 1604); Franchi (de) Antoniotto e Gio Battista (Granada, 1613); Franchi (de) e Fornari Nicolò e Giacomo (Napoli, 1604-1608, 1613-1616). Gallo, Roman, Ibarra (Lisbona, Madrid, 1595); Gandolfi Filippo (Roma, 1620-1621); Gandolfi Gio Battista (Roma, 1618, 1620); Garbarino e Fieschi (Madrid, 1595); Garibaldi Giovanni e Bartolomeo (Piacenza, 1604, 1610, 1613); Gavi Marcantonio (Granada, 1597, 1599); Gentile Ambrogio (Piacenza, 1598-1601); Gentile Dionisio (Novi, Sestri Levante, 1627); Gentile Marcantonio (Napoli, 1622-1623); Gentile Ottavio (Napoli, 1622-1623); Gentile e Cattaneo (Piacenza, 1597); Giovo Gio Tomaso (Lione, 1654); Giovo Pietro Giuseppe (Lione, 1654); Giunta Alessandro e Giacomo (Francoforte, 1595); Giustiniani Battista (Genova, 1597); Giustiniani Giuseppe e Vincenzo (Roma, 1517); Giù436 Carte Spinola di Luccoli stiniani Stefano e Michele (Piacenza, 1607); Grasso Giacomo (Castelnuovo, 1626-1630); Grillo Gio Battista (Milano, 1622, 1625); Grillo e Spinola Agostino e Ottavio (Piacenza, 1605); Grimaldi Nicolò (Novi, 1624); Grimaldi Pietro Francesco (1627-1628); Grimaldi e Spinola Alessandro e Antoniotto (Siviglia, 1624, 1629); Gropallo Orazio (Napoli, 1597); Guardi Paolo (Firenze, 1596); Guardi e Velluti Paolo e Andrea (Livorno, Pisa, 1596-1597). Herrera e Costa Gio Enrico e Ottavio (Roma, 1599, 1609, 1611); Herrera e Costa Pietro e Giovanni (Roma, 1613). Ibarra, Gallo, Roman (Lisbona, Madrid, 1595); Imperiale Baliano (Piacenza, 1610); Invrea e Levanto Lorenzo e Vincenzo (Piacenza, 1603). Lercari e Spinola Gerolamo e Giulio (Lisbona, 1602); Levanto e Casella Domenico e Ambrogio (Napoli, 1603); Levanto e Invrea Vincenzo e Lorenzo (Piacenza, 1603); Lomellini Angelo (1628); Lomellini Gerolamo (Piacenza, 1595); Luxardo e Fornelli (Lione, 1600). ' Maino Francesco (Palermo, 1629); Mari e Spinola Pier Francesco e Gerolamo (Venezia, 1597); Marini Francesco (Piacenza, 1606); Marini Francesco e Gio Ambrogio (Piacenza, 1603); Marini (de) Gio Antonio (Piacenza, Valladolid, 1595- 1596, 1602); Marini (de) Ottavio (Madrid, 1595-1596); Marini (de) e Centurione Olindo e Vincenzo (Venezia, 1596- 1597); Martignoni e Vito Ottavio e Gio Domenico (Piacenza, 1610); Maruffo e Sauli (Venezia, 1596); Marzotti (Parigi, 1655); Massola e Zattara Benedetto e Cesare (Piacenza, 1604-1605); Mazzarino, cardinale (Parigi 1654-1655); Melagosio Pompeo (1609); Merello Gio Giacomo (Siviglia, 1623-1624); Merello e Parmender Gio Giacomo e Nicolò (Siviglia, 1620-1623); Moneglia Benedetto e Camillo (Piacenza, 1612); Moneglia Pietro Antonio (Granada, 1599); Montemerlo Carlo (Roma, 1655) Montemerlo Nicolò (Tortona, 1607). Negro (di) Gio Gerolamo (Piacenza, 1598); Negro (di) Nicolò (Piacenza, Valladolid, 1603-1605); Negro (di) e Spinola Gio Gerolamo e Camillo (1599); Negro (di) e Spinola Nicolò e Agostino (Madrid, Valladolid, 1596, 1602); Negrone e Spinola Tobia e Baldassarre (Siviglia, 1595). Orange, vescovo di (Orange, 1654). Pallavicini Camillo (Palermo, 1610- 1611); Pallavicini Damiano (Napoli, 1630); Pallavicini Gio Battista (Parigi, 1654); Pallavicini Gio Francesco (Novi, 1625); Pallavicini Gio Francesco I (Milano, Piacenza, 1596-1597, 1610); Pallavicini Gio Luca (Madrid, 1630-1631); Pallavicini e Serra Nicolò e Paolo (Piacenza, 1598-1609); Pallavicini e Spinola (Lione, 1617); Parmentier e Merello Nicolò e Gio Giacomo (Siviglia, 1620-1623); Pavesi Camillo (Piacenza, 1605); Pavesi Ottavio e Lelio (Piacenza, 1615); Pei e Cardese Gio Domenico e Francesco (Milano, 1624); Peri Gio Domenico (Novi, 1628- 1629); Pernice Gio Battista (Palermo, 1623-1630); Pernice e Scotto Marcantonio e Sebastiano (Palermo, 1613-1623); Pernici e Vignolo Marcantonio e Gio Agostino (Palermo, 1610); Platono Andrea (Piacenza, 1607); Preve Gerolamo (Piacenza, 1603). Quintanaduegnas Gaspare (Siviglia, 1600). Ravano Gio Andrea (Piacenza, 1614); Ravano Gio Stefano (Piacenza, 1612- 1613, 1620-1622); Ravano Giovanni M. (Piacenza, 1611-1612); Ravano Raffaele e Gio Stefano (Piacenza, 1615-1618); Remondini Giorgio (Venezia, 1607-1609, 1612); Rivarola Francesco (Milano, 1613-1616, 1621-1623); Rivarola Nicolò (Milano, 1614); Rivarola e Costa (Milano, 1623); Rocca e Bernizzone Gio Filippo e Paolo (Napoli, 1620); Roman, IbarCarte Spinola dt buccoli 437 ra, Gallo (Lisbona, Madrid, 1595); Rovere (della) Clemente (Madrid, 1630-1631); Rovere (della) Giulio (Piacenza, 1603). Saluzzo Giacomo (Piacenza, 1600, 1608); Saluzzo Pietro Francesco (Napoli, 1598-1604); Sanguineti Genesio (Piacenza, 1608); Sauli Gio Francesco (Madrid, 1654-1655); Sauli e Maruffo (Venezia, 1596); Savignone Gio Pietro (Marsiglia, 1654-1655); Scotto e Pernice Sebastiano e Marcantonio (Palermo, 1613-1623); Sepezzi Gio Stefano (Vienna, 1625); Serra Battista (Burgos, Madrid, Valladolid, 1598-1604, 1610-1613); Serra Francesco (Madrid, Piacenza, 1611, 1618); Serra Gerolamo (Piacenza, 1606-1610); Serra Nicolò (Piacenza, 1603-1604); Serra e Pallavicini Paolo e Nicolò (Piacenza, 1598-1609); Spinola (Siviglia, 1630); Spinola Agostino (Madrid, 1597); Spinola Ambrogio (Bruxelles, 1617); Spinola Baldassarre (Siviglia, 1602-1603, 1613- 1621); Spinola Corrado e Andrea (Piacenza, 1600); Spinola Francesco (Novi, 1622); Spinola Francesco e Giulio (Napoli, 1604); Spinola Galeotto (Napoli, 1596); Spinola Gerolamo (Pisa, 1596); Spinola Giacomo (Tortona, 1624); Spinola Gio Battista (Novi, 1627); Spinola Gio Francesco (Napoli, 1608); Spinola Gio Gerolamo (Piacenza, Torino, 1596, 1605); Spinola Gio Nicolò (Madrid, 1595-1596); Spinola Giovanni M. (Madrid, 1595); Spinola Giulio (Madrid, Valladolid, 1595-1603); Spinola Lazzaro (Madrid, Piacenza, 1595-1598); Spinola Lorenzo (Piacenza, 1595); Spinola Luigi (Massa, Novi, 1622-1629); Spinola, marchese (Milano, 1606); Spinola Orazio (Napoli, Palermo, 1623-1632); Spinola Paolo Agostino (Novi, 1628-1630); Spinola Paolo Battista (Piacenza, 1602- 1604); Spinola Pompeo e Claudio (Valladolid, 1601-1602); Spinola Stefano (Madrid, Novi, 1621-1625); Spinola e Centurione Baldassarre e Ottavio (Lisbona, 1596); Spinola e Doria Carlo e Giacomo (Anversa, 1595-1597); Spinola e Grillo Ottavio e Agostino (Piacenza, 1605); Spinola e Grimaldi Antoniotto e Alessandro (Siviglia, 1624, 1629); Spinola e Lercari Giulio e Gerolamo (Lisbona, 1602); Spinola e Mari Gerolamo e Pier Francesco (Venezia, 1597); Spinola e Negro (di) Agostino e Nicolò (Madrid, Valladolid, 1596, 1602); Spinola e Negro (di) Camillo e Gio Gerolamo (1599); Spinola e Negrone Baldassarre e Tobia (Siviglia, 1595); Spinola e Pallavicini (Lione, 1617); Squarciafico Gio Battista e Vincenzo (Massa, Novi, 1623-1628). Tagliacarne e Zaretta Antonio e Battista (Granada, 1614-1632). Vassallo Gio Antonio (Castelnuovo, 1625); Velluti e Guardi Andrea e Paolo (Livorno, Pisa, 1596-1597); Vignolo e Pernici Gio Agostino e Marcantonio (Palermo, 1610); Vigo Gio Battista (Novi, 1623); Villa Baldassarre (Piacenza, 1609); Visconti Paolo (Piacenza, 1611); Vito e Martignoni (Gio Domenico e Ottavio (Piacenza, 1610). Zaretta e Tagliacarne Battista e Antonio (Granada, 1614-1632). Spinola di Luccoli, marchesi di Arquata -Giorgio — q. Antonio —Maria -Antonio • Gerolamo • ¦ Antonio ¦ Giulio -Franco —Catetta sp, Bernardo Rivarola Delia Giulia —Giovanni Antonio — Niccolò ------------- sp. Lelia Rivarola q.Domenico ¦ Franco - ---------- 1i II nozze sp. Gerolama Cattaneo q.Leonardo Giorgio - - Luciano - - Giorgio s.p........ q.Luciano sp. Maria Spinola q.Antonio Gio Battista ------- 1—Quilicoq. Gio Antonio sp. Isabella Spinola q.Francesco -Stefano -Gio. Antonio -------------- Maria -Gerolamo sp. Ranieri Grimaldi q.Gio. Francesco -M. Maddalena sp. Carlo I Pallavicini q.Giovanni Luca IV I nozze i sp. Pellina Spinola sp. Gerolama Rivarola q.Francesco q.Bernardo —Giovanni M. —Agostino sp. Maria Frugone q.Gio Andrea —Giulio - -Stefano • -Maria sp. Giacomo Rivarola -Angelo Gio-------Giulio - -Filippo - ----- Filippo s.p. i |i sp, M, Aurelia Pallavicini q.Giuseppe II ¡iI I —Gherardo---------- Filippo s.p. - Lorenzo s.p. matrimonio successione ereditaria APPENDICE y \ 4 Le seguenti unità archivistiche vengono qui riunite e descritte per due ordini di ragioni. Gran parte di esse avrebbe dovuto essere sistemata assieme agli archivi propri Pallavicini, ma il suo ritrovamento è avvenuto solo durante i lavori di ordinamento dagli archivi aggregati e, in non pochi casi, anche durante la schedatura dell’archivio Sauli che è in avanzato stato di attuazione. La massa di materiale che costituisce l’intero complesso Durazzo Giustiniani (più di cinquemila pezzi anteriori al 1830 e almeno un migliaio posteriori) è tale da provocare simili tardivi rinvenimenti. Tutti questi archivi hanno, inoltre, subito vari traslochi negli ultimi cinquant’anni: durante la seconda guerra mondiale erano stati sfollati separatamente, per essere poi riuniti in tempi diversi ad un piano del palazzo Durazzo Pallavicini di via Balbi a Genova. Dopo d’allora sono stati trasferiti ad un altro piano attorno al 1980 e nel 1994 hanno traslocato nuovamente per trovar posto nella attuale sede, definitiva per gli archivi già ordinati, ma ancora provvisoria per gli altri. In tutti gli spostamenti si sono verificati dei disguidi, quasi sempre individuati e rimediati, ma evidentemente non nei casi delle unità sotto elencate. La seconda ragione che ha fatto inserire in quest’elenco alcune unità deve essere, invece, individuata nelle carte stesse: sono scritture andate anch’esse disperse in tempi passati, ma prive di qualsiasi elemento che consenta di riferirle a persone o ad affari precisi e già individuati e tanto meno ad una precedente posizione originale. L’unica certezza che si è riusciti ad avere nei loro confronti è che facciano parte degli archivi Pallavicini, propri o aggregati, ma niente di più esatto. Riteniamo che la stesura di questa appendice contribuisca a fornire agli studiosi ulteriori elementi potenzialmente utili alle ricerche con la massima chiarezza che ci è stato possibile raggiungere, pur nella schematicità della sua compilazione. Non si può nemmeno escludere, come sa ed ha sperimentato ogni buon archivista, che altri pezzi si trovino tuttora collocati assieme a quel materiale più recente che si ricordava prima e che non è stato mai «gestito» da noi, ma che potrà essere oggetto di un ulteriore iniziativa di ordinamento e inventariazione, per ora non in programma: nemmeno l’appendice può dirsi dunque completa. 442 Appendice 1 - 4 (1558 - 1810) 1 1558 ottobre 30 - 1563 febbraio 3 «Libro degli acquisti fatti in Arenzano dal magnifico Tobia Pallavicino q.Francesco li 30 ottobre 1558» (dì mano posteriore). Registro di copie degli atti di acquisto di diversi beni in Arenzano effettuati da Tobia Pallavicini q.Francesco. Reg. dì 200 cc., rum. 300x220. 2 1634 - 1646 «Libro a fitavoli di Arenzano e Bogliasco». Partitario dei locatari di beni immobili e di terreni in Arenzano e Bogliasco di proprietà dei discendenti di Tobia Pallavicini q.Francesco. Bogliasco cc. 1-22, Arenzano cc. 23-51. Reg. di 12 cc., mm. 280x210. 3 , 1713 - 1721 Brogliaccio delle entrate e uscite di cassa dell’amministrazione dei beni in Arenzano di Gerolama Grimaldi Cebà q.Niccolò, moglie di Michele Camillo Pallavicini q.Alessandro. Reg. di 12 cc., mm. 330x240. 4 circa 1810 «Pandetta». Inventario e repertorio dei «mazzi» degli atti e documenti relativi ai beni in Arenzano di proprietà dei Pallavicini discendenti da Tobia q.Francesco. Reg. di 192 cc., mm. 300x220. 5 - 6 (XVII - 1799) 5 XVII - 1799 Scritture relative a diverse colonne delle compere di San Giorgio istituite da membri della famiglia Doria, con particolare riguardo a quella di Bianchinetta Doria (v. Archivio Pallavicini, ramo cadetto, n. 4 e 15). Busta dì 9 fascc. Appendice 443 6 1783 - 1785 «1783. Scritture poste alli atti dalli magnifici Spinola Trisobii contra il magnifico Domenico Pallavicino» (reg. di 68 cc., mm. 300x220). «Pro illustrissimo Dominico Pallavicino contra ... Iacobum et Aloisium Franciscum Spinola coram magnifica rota civili». 1785 (reg. di 362 cc., mm. 310x220), Scritture attinenti alla composizione amichevole della vertenza sorta tra Maria Fieschi q.Pier Luca, moglie di Giacomo Spinola q.Gio Battista e i suoi fratelli Filippo e Gerolamo Fieschi, per la successione ereditaria di un altro loro fratello, Giulio (v. Archivio Pallavicini, ramo cadetto, n. 15). 7 1630 - 1755 Testamenti di personaggi appartenenti a famiglie diverse. Busta di 64 fascc. 8 1638 - 1672 Scritture attinenti alla causa sorta tra Gaspare e Battista Spinola q.Goffredo da una parte e il principe di Conca (Giulio Cesare di Capua e poi Domenico M. di Capua) dall’altra, per la restituzione di un prestito accordato nel 1628 da Goffredo Spinola al principe. Busta di 8 fascc. 9 1657 «Pro Ioanne Maria Arata contra dominum Ioannem Nicolaum Furnum ». Causa intentata da Gio Niccolò Forno contro Giovanni M. Arata per la restituzione di un prestito. Reg. di 42 cc, e numerosi allegati, mm. 300x220. 10 1689 aprile 24 - 1691 giugno 8 Documenti contabili dell’attività delle tonnare delle Egadi: diari di pesca, «uccise», produzione e vendita di vari generi alimentari. Filza dì 165 fascc. 11 1758 - 1769 Partitario del commercio di grani, di autore non identificato. Reg. di 104 cc., scrìtte 1-22, mm. 215x170. 444 Appendice 12 1780 - 1837 Incartamenti di scritture relative a beni in vai Bisagno, già della famiglia Seassaro, e a terreni in Staglieno. Busta di 2 fasce. 13 1783 - 1794 «Scontro de banchi della casa illustrissima di San Giorgio». Partitario dei crediti detenuti da diversi membri delle tre «case» Pallavicini nei banchi I, II, III, IV e Paghe del banco di San Giorgio. Reg. di 132 cc., mm. 215x160. 14 1786 Causa intentata da Giovanni Carlo Pallavicini contro Andrea Garmoglieri per la restituzione di un prestito. Busta di 3 fasce. 15 1792 - 1832 Carte d’amministrazione sciolte, trovate disperse, prodotte dalla gestione patrimoniale di Paolo Gerolamo IV, con prevalenza di scritture relative a questioni fiscali e giudiziarie. Busta di 23 fasce. 16 XVIII Carte d’amministrazione sciolte, trovate disperse, tutte sicuramente Pallavicini, ma non riconducibili ad una sistemazione esatta, né riferibili a personaggi o affari precisi e già individuati. Busta di 18 fasce. 17 XVIII Scritture contabili sciolte, trovate disperse, tutte sicuramente Pallavicini, ma non riconducibili ad una sistemazione esatta, né riferibili a personaggi o affari precisi e già individuati. Busta di 26 fasce. Appendice 445 Sono state, inoltre, ritrovate alcune lettere ricevute dai Pallavicini che sono già state collocate nelle unità di rispettiva conservazione. Ad ogni buon conto si è compilato il relativo indice dei corrispondenti. Baccini Gio Battista (Bordighera, 1787). Caiani (Sarzana, 1785); Cattaneo Baldassarre (Genova, Napoli, 1709). Diano Giacomo (Savona, 1762, 1764, 1775-1779); Dotto Gio Battista (Palermo, 1769). Forte Nicola (Favignana, 1763). Gaggiolo Prospero (Formica, 1763); Gavi Gio Antonio (Livorno, 1709); Gnecco Domenico (Favignana, 1814); Grimaldi Gio Pietro (Aiaccio, 1678). Landolina Francesco (Catania, 1786). Malaspina Paolo (Orezzoli, 1784); Martinelli Gio Battista (Sarzana, 1803); Migiarra Carmine e Niccolò (Napoli, 1761-1762). Pasqualino Gio Stefano (Bastia, 1678). Quartino Gio Battista (Voltri 1786); Quiros, conte di (Palermo, 1730). Rolandi Francesco (Borgio, 1791). Sacco Giacomo M. (Palermo, 1768); Savona, vescovo di (Savona, 1678, 1785, 1787); Serra Francesco (Venezia, 1709). Torrenz Paolo (Levanzo, 1762). INDICE DEI NOMI DI PERSONA E DI LUOGO L’indice è stato redatto da Marco Bologna, con la collaborazione, per le parti di loro competenza, di Marta Calieri, Maddalena Giordano e Sandra Macchiavello. Non sono stati inseriti nell’indice, benché presenti nell’inventario, i nomi dei corrispondenti epistolari e delle località da cui scrivono, in quanto già compresi negli appositi indici dei corrispondenti. Sono state inoltre escluse le tavole genealogiche, le schede biografiche e le voci generiche Genova e Pallavicini. Abbate, famiglia: 89. Abbi, Lazzaro: 100. Accia: 339. Acevedo (de), Pedro Enriquez: 342. Acquetico: 44, 96. Acqui: 278, 320. Adano, famiglia: 228. Adorno, famiglia: 152, 153. — Antoniotto, doge di Genova: 58. Adorno Durazzo, Aurelia q.Filippo : 174. Agnese, famiglia: 89. - Francesco: 68. - Niccolò: 68. - Pietro: 223, 235, 237. Aicardi, famiglia: 203. Airaldo, vescovo di Alberga: 50. Airolo, Agostino q.Gio Tomaso: 267. — Barnaba: 270. — Gio Tomaso q.Giacomo: 268. Ajaccio: 115. — seminario: 98. Alassio: 99, 101, 117-120. Alba, comune: 49. Albano: 114. Albaro: 94. - Abramo Carlo: 433. Albenga, vescovo di: 52, 54, 56, 61, 67, 94, 97. — comitato, comune, comunità, diocesi, marca: 45-51, 53-57, 66, 67, 76, 80, 93, 94, 97, 98, 101, 104, 111, 112, 114-120. - marchese di: v. Clavesana Bonifacio I. Albisola: 114, 120. Aleramici: 46. Aleramo: 97. Alessandri (d’), famiglia: 99- Alessandria: 120, 306, 318, 408, 409, 413, 415, 434. Alicante: 113. Alizeri, Federico: 344. Allegrini, Niccolò: 207, 209, 211. Alliata: 395. Alpe, feudo: 252. Alpi Marittime: 56. Alto, comunità: 99. Alvarado, famiglia: 4, 6, 18, 409. - archivio: 408, 411. - Diego Helguero q.Pietro: 408, 409, 411-413, 415. - Giuseppe q.Diego: 409, 413. Alvarado Annoni, Caterina q.Diego: 409, 413. Alavardo Uccedo, Maria q.Diego: 409. Amandola, famiglia: 153. Amedeo VI, conte di Savoia: 45. Amsterdam: 346. Ancona: 114, 278. Andagna: 117. - chiesa di S. Martino: 98. Andora: 50-52, 54. - castello: 51, 53. Angeli, famiglia: 152. Annoni, Carlo: 409. - Gio Pietro q.Carlo: 409, 413. Ansaldo, famiglia: 156. - Santino: 191. Anseimo, figlio di Bonifacio del Vasto: 45, 47. Apparizione, località, chiesa: 70, 84, 85, 87. Aquila, comunità: 99. Archinto, Filippo: 434. Arduinici: 46. Arenzano: 101. - cantieri navali: 71. Aribaldi Ghilini, famiglia: 434. Arnaldi, famiglia: 203. 450 Indice dei nomi di persona e di luogo Arnasco, feudo: 98-99. Arquata, località, marchesi di:278, 425, 430. Arrighetti, famiglia: 385, 388, 389, 395, 396. - Dorotea, suora: 386. - Fortunio: 385-387, 389, 391, 394, 396. Arrighetti Ferreri, Giovanna q.Fortunio, sp. Gio Francesco II: 386, 387. Arrighetti Strozzi, Luisa q.Fortunio, sp. Giuseppe: 386-389, 391, 394, 396. Arrighetti Valguarnera, Vittoria q.Fortunio, sp. Giuseppe q.Francesco: 386, 387, 396. Arroscia, valle, fiume: 51, 52, 54, 55, 58, 59. Artana, feudo: 252. Arveglio: 99- Asaro, contea: 386. Asti: 49. Augusta, lega di : 320. Aulla, marchesato di : 349. Aurigo: 44, 48, 58. Aveto, vai d’: 244. Avignone: 57. Bacelega: 94. Badalucco: 119- Bagalar, Ottone: 204. Bagnara: 114. Bagnasco, signori di: 52, 80. Balbases (de los), marchese: v. Spinola Doria Paolo. Balbi, famiglia: 101. Balestrino, marchese di: 99. Baliano, Bernardo: 281. Barabino, Gio Agostino: 355. Barca, famiglia: 98. Bargonasco: 228, 232. Bargone, feudo: 155, 230. Barletta: 114. Baronino, Evandro: 318. Barresi, Giuseppe: 385. Barrilari, famiglia: 103- Bassanico (Bassanego, Bassinico): 93, 94. Basso, famiglia: 54. Bastia: 80, 94, 114, 119. - (Corsica): 98, 115. Battilana, famiglia: 232. Bava, famiglia: 153. Becchignone, v. Centurione Becchignone. Belgorod Dnestrovskij (Malmorto): 114. Bera: 113. Berlengeri, Niccolò q.Angelo: 156. Berlingeri, famiglia: 152. Bernabò, famiglia: 228. Bertore, famiglia: 228. Bestagno, v. Centurione Bestagno. Bianchi, Gio Battista: 320, 321. - Gio Dionisio: 320, 321. Bichi, famiglia: 152. Bisagno, capitanato: 156, 331. - valle del: 82, 258, 342. Bisola: 349. Bo, famiglia: 228, 232. Boero, Agostino: 86. Bolasco, Gio Domenico: 189. Bollasco, Martino: 191. Bologna, città, collegio dei nobili: 116, 210, 346, 357-360. Bondenaro, famiglia: 44, 70, 79-82, 84, 86, 87, 102, 113, 114. - Ambrogio: 70, 81, 87, 102, 109. - Barbara: 82. - Lorenzo: 84. Bondenaro da Passano, Ortensia: 70, 82, 84, 86, 102, 106, 107, 109, 114. Bondenaro Gio Battista: v. Cicala Bondenaro Gio Battista. Bonfante, famiglia: 90, 101, 103. Bonfante, Gio Battista: 91. Bonfiglio, famiglia: 232. Bonriposo, contrada: 393. Borbera, fiume: 306. Ìndice dei nomi di persona e di luogo 451 Borelli, famiglia: 104. Borghetto: 94, 117. Borghetto S. Spirito: 104. Borgio: 120. Borgomaro: 118-120. Borlasca, Gerolamo: 264. Borromeo Arese, Carlo: 214. Borzone, famiglia: 204. Bosco: 94, 99, 117. Bosco (del), Beatrice: 387. Bosco (del), Francesco, conte di Vicari: 387, 392. — Gio Vincenzo q.Giuseppe: 392. - Giuseppe: 392. Bosio, famiglia: 103. Botta Monleone, famiglia: 82. Boucicault: v. Le Meingre Jean. Bracelli, famiglia: 204. Brescia: 114. Brignole, famiglia: 204. Brignole Sale, Gio Francesco: 197. Brina: 349. Brusco, famiglia: 232. Bruxelles: 346. Busalla, comunità, feudo: 102, 203. Busca, marchesi di: 49. Busca, marchese di, Manfredo: 49. Buto: 227. Cabella, feudo: 4, 5, 119, 243-247, 250, 256, 276, 282, 283, 306-312, 318. Caccamo, baronia, feudo: 68, 387, 396. Cadice: 113. Caetani, Michelangelo: 176. Cairo: 116. Caito, Andriolo: 337. Calabria: 201, 258. Calabria citra: 68, 89, 100, 105. Calais: 346. Calderara: 99. Calizzano: 118. Calvi, famiglia: 86. Calzamiglia, Domenico: 182. Cambi, famiglia: 82. - Gio Tomaso: 271. Cambiaso, Gio Battista q.Carlo: 29, 30. Campegli: 220, 227-230, 232, 235, 236. Campello, famiglia: 152. Campi, feudo: 242, 252. Campilli, Filippo: 182. Campo: 120. Campoloro: 115. Campora, famiglia: 152. Campotejar, feudo: 4, 21, 22. Canonero, famiglia: 152. Cantelli, v. Centurione Cantelli. Canton (Cina): 175. Caprara, Carlo: 210. Caprauna: 93, 99, 104, 119. Caprigliola: 114. Caprile, Giacomo M.: 346, 353, 364- 366. — Gio Battista: 366. Carande, Ramn: 348. Carbuccio, famiglia: 153. Carcare: 116. Cardi, famiglia: 153. Cardines (de), Alfonso, marchese Layna: 393. Cardini: 228. Carini, principato: 392. Carievari, casa de’: 227, 229, 230. Carlo, famiglia: 54. Carlo Emanuele I, duca di Savoia: 342. Carlo Emanuele II, re di Sardegna: 245. Carlo Emanuele III, re di Sardegna: 64. Carlo I, duca di Mantova: 241, 318. Carlo I d’Angiò, re di Sicilia: 57. Carlo II, duca di Mantova: 241, 319. Carlo III, re di Spagna: 26. Carlo IV, imperatore: 57. Carlo V, imperatore: 152, 241, 307, 318, 348, 349. Carmagnola, famiglia: 153. 452 Ìndice dei nomi dì persona e di luogo Carmelo: 229, 230, 235. Carpasio: 44, 120. Carpena: 228, 229. Carpeneto, v. Prati di Carpendo. Carrega, feudo: 247, 307. Carretto (del), marchesi, famiglia: 47, 49, 55, 57, 59, 60, 73, 80, 86, 93, 96, 97, 99, 102, 103. - Aleramo, marchese: 57. - Alfonso II: 342. - Alfonso, marchese: 60. - Antonio, marchese: 58. - Carlo I, marchese: 58. - Carlo II, marchese: 60. - Domenico Francesco M.: 68, 69. - Enrico II, marchese: 57. - Galeotto I, marchese: 59, 60. - Galeotto II, marchese: 60. - Giorgino, marchese: 58. - Giorgio, marchese: 57. - Giovanni I, marchese di Clavesana: 60. - Giovanni II, marchese: 60. - Lazzarino I, marchese: 58. - Lazzarino II, marchese: 59, 80. - Manuele, marchese: 57, 58. - Stefano, conte di Millesimo: 69, 100. - Stefano q.Niccolò, conte di Millesimo: 389. Carretto (del) Serra, Vittoria q.Niccolò: 388-397. Carrodano, comunità: 83. Cartagena: 113. Cartari, statuti: 61, 75, 79. Casa (della), famiglia: 101. Casado, famiglia, archivio: 4, 6, 18, 345, 408, 411. - Antonio q.Isidoro II: 410, 411, 416. - Francesco q.Isidoro II: 410, 411. - Gaspare q.Isidoro I: 409, 415. - Giuseppe: 408, 413, 415, 416. - Giuseppe Francesco q.Isidoro II: 416, 417. - Isidoro I: 408, 409, 415. Casado (segue). - Isidoro II: 408, 410, 411, 415-417. - Isidoro II, marchese di Monteleone: 345. - Maria, suor Angelica Gabriella q.Isidoro I: 409, 410, 415. - Matteo q.Isidoro I: 409, 415. - Melchior q.Pietro III: 410, 411. - Pietro II: 408, 409, 417. - Pietro III: 410, 411, 416. Casado Alvarado, Francesca q.Isidoro I: 408, 409, 412, 413. Casado Origoni, Teresa q.Isidoro II: 409, 410, 415, 416. Casado Zambeccari, Caterina q.Isidoro II: 410, 416. Casale Monferrato: 260, 318, 320. Casali: 228. Casanova, famiglia: 52. Casanova, feudo, castellania, comunità: 63, 65, 67, 78, 80, 93-95, 101, 104, 117, 120. Casareggio: 229. Casarza Ligure: 230, 232, 234. Casoni, Filippo: 343. Casotto, monastero di S. Maria: 51. Cassaro, casa del: 386. Castagnola, famiglia: 83. Castagnola da Passano, Luchinetta, sp. Bartolomeo I da Passano: 81, 82. - Luchinetta sp. Bartolomeo II da Passano: 83. Castelbianco, castello: 53, 57. Castellaro, feudo: 50, 52, 55, 97. Castelli, famiglia: 390. - Gregorio: 390, 395. Castelnuovo, famiglia: 385, 389, 396. - Belisario q.Giuseppe Agamennone: 386, 391. - Gerardo: 391. - Giuseppe Agamennone q.Gerardo: 385, 386, 391, 394. - Isabella q.Belisario: 386. Castelnuovo Arrighetti, Caterina q.Giuseppe Agamennone, sp. Fortunio: 385, 386, 391, 394, 396. ìndice dei nomi di persona e di luogo 453 Castelnuovo Bormida, marchese di: v. Ferraris Ottavio. Castelnuovo Milanesi, Ippolita q.Gerardo, sp. Orazio: 394. Castelvecchio: 57. Castiglione, Gio Stefano: 272. Castiglione Chiavarese: 227-230, 233. Cattaneo, famiglia: 152, 153, 204, 337. — Baldassarre, princice di Sannicandro: 158. — Filippo: 29. Cattaneo Adorno, archivio: 5. Cattaneo de Marini Doria, Benedettina: 63, 90, 99- Cattaneo Grillo Sauli, Isabella q.Gio Battista: 102. Cattaneo Lomellini, Isabella: 91. Cattaneo Pallavicini, Placidia q.Niccolò: 347. Cavanna: 320. Cavarunco, Filippo, console di Genova: 50. Caveri, famiglia: 153. Cazulini (Cassolino), famiglia: 91, 98, 99, 104. Cazulini, Francesco q.Pantaleone: 99. Cenesi: 120. Genova, comunità, parrocchia: 44, 56, 58, 62, 63, 80, 87, 88, 96, 97, 103, 116, 117, 121. Centurione, famiglia: 3, 6, 11, 92, 151-155, 204, 241, 248, 319, 320. — Agabito: 102. - Agabito q,Agabito: 94. - albergo, archivio: 10, 11, 18, 337- 339, 349, 351, 352, 389-395. - Domenico: 363. — Filippo q.Gio Battista: 155. - Livia q.Carlo: 265, 266. - Lorenzo: 258. — Marco: 265, 266, 281. Centurione Becchignone, famiglia, archivio: 4, 6, 337-349, 351-353, 355, 357, 363, 390. Centurione Becchignone, Agostino q.Stefano, doge: 338-340, 355. - Ambrogio q.Gio Tomaso: 345-347, 352, 356, 357, 359-364, 366. - Arnaldo: 338. - Benedetta q.Stefano, suora: 340. - Domenico: 357. - Domenico q.Agostino: 338, 339, 356. - Domenico q.Giorgio I, teatino: 341, 363. - Francesco q.Domenico, gesuita: 339. - Francesco q.Giorgio I: 339, 355. - Gerolama q.Stefano, suora: 340. - Gio Battista q.Domenico, vescovo: 339, 344. - Gio Battista q.Giorgio I, doge: 338, 343, 344, 355-357, 363. - Gio Battista q.Stefano, carmelitano: 340. - Gio Tomaso: 6. - Gio Tomaso q,Lorenzo I: 345, 346, 352, 356, 358-360, 362, 364, 365. - Giorgio I, doge: 338, 341-343, 345, 363. - Giorgio II: 344, 356, 363. - Giorgio III: 345, 356, 357, 359, 364. - Ippolito q.Francesco: 339. - Livia M. q.Ippolito, suora: 355. - Lorenzo I, doge: 338, 344, 345, 356, 358, 359, 364, 365, 389, 390, 395. - Lorenzo II: 345, 346, 356, 357, 360, 362-364. - Lorenzo q.Giorgio I: 363. - Luigi: 357. - M. Vittoria q.Lorenzo I, suora: 355. - Maria q.Stefano, suora: 340. - Nicola II q.Teramo: 344. - Nicolosina q.Stefano, carmelitana: 340. - Stefano q.Domenico: 338-341, 355. - Vittoria q.Stefano: 340. 454 Indice dei nomi di persona e di luogo Centurione Becchignone Bracelli, Virginia q.Giorgio I, sp. Gaspare q.Giacomo: 341. Centurione Becchignone Doria, Livia M. q.Giorgio II: 344, 356. Centurione Becchignone Pallavicini, M. Gerolama q.Gio Tomaso, sp. Domenico: 347, 352, 356. - Salvagina q.Giorgio I: 344, 355. Centurione Becchignone Spinola, Maria q.Gio Tomaso, sp. Giorgio: 346, 347, 352, 356, 357, 361-363, 365, 366. Centurione Bestagno, famiglia: 337. Centurione Cantelli, famiglia: 337. Centurione Clavesana, Clelia q.Agabito: 65, 86, 94. Centurione Grimaldi, Clelia q.Filippo: 155, 160. Centurione Lomellini, Maddalena q.Barnaba V: 260. Centurione M. Maddalena, v. Lomellini in Centurione Becchignone Vincenza. Centurione Pallavicini, Giovanna q.Marco: 264. - M. Gerolama q.Gio Tomaso: 6. Centurione Scotti, famiglia: 337. - Barnaba IV: 241, 242, 259, 280, 318, 319. - Barnaba V: 241, 242, 244, 248, 255, 260, 307, 319, 320, 328, 329. - Battina (suor M. Paola Caterina): 242. - Carlo: 319. - Carlo q.Gio Battista: 389, 390. - Carlo q.Luigi: 242, 255, 260, 266. - Gio Battista: 389, 390. - Isabella q.Barnaba IV: 259. - Luigi II: 241, 242, 260, 307, 318, 319. Centurione Spinola, Paola M. q.Barnaba IV: 242-244, 248, 254, 258, 259, 264, 265, 267, 268, 281. Centurione Spinola Pallavicini, Giovanna q.Barnaba V: 242, 244, 245, 248, 260, 265, 266, 274, 307, 319, 320. Centurione Traverso, famiglia: 337. Centurione Ultramarini, famiglia, archivio: 4, 337, 338, 345, 347- 352, 363, 402, 403. - Adamo III, marchese di Monasterio: 345, 348-350, 352, 402. - Adamo, q.Gio Battista: 348. - Agapito I: 402. - Agapito II: 402, 403. - Agostino q.Luciano: 348, 350-352, 402. - Alessandro q.Marco II, arcivescovo: 350. - Antonio q.Agostino: 351. - Benedetto q.Luciano: 348, 402. - Carlo Adamo q.Gio Battista: 402. - Cristoforo q.Gio Battista II: 350. - Filippo II: 353, 403. - Giannettino: 348. - Gio Agostino II: 351, 352, 402. - Gio Battista: 348. - Gio Battista II: 348, 349, 352, 353, 402. - Gio Battista III: 403. - Gio Battista q.Carlo Adamo: 402. - Gio Francesco q.Gio Agostino II: 351, 402. - Giulio I: 351. - Giulio II: 351, 352. - Luciano: 348. - Ludovico q.Benedetto: 348, 402. - Marco I: 349, 402. - Marco II: 402. - Ottavio q.Cristoforo: 349. - Ottavio q.Marco II: 352. - Pietro Francesco q.Cristoforo Battista: 402. - Vincenzo M.: 402. Centurione Ultramarini Centurione, Livia q.Carlo: 402. Centurione Ultramarini Clavesana, Clelia q.Cristoforo Battista, sp. Francesco M.: 402, 403. Indice dei nomi di persona e di luogo 455 Centurione Ultramarini Grimaldi, Clelia q.Filippo II, sp. Alessandro: 353, 403. Centurione Ultramarini Imperiale, Marzia q.Cosma q.Marco II, sp. Ambrogio: 345. Centurione Ultramarini Pallavicini, Livia q.Ottavio, sp. Giuseppe III: 346, 352, 402. CepoIIa, famiglia: 54. - Leonardo: 59. Cepollini, famiglia: 54, 98, 104. - Agostino: 99- Cenale: 93, 94, 104, 117, 119. Ceriana, signori di: 58. Cerreto, feudo: 252. Cervo, castello, comunità: 50, 51, 94, 114, 117, 119. Cesis, famiglia: 153. Ceva: 49. - marchesi di, famiglia: 45, 49, 52, 54, 57, 80, 94, 97. - Alessandro, marchese di: 61. - Guglielmo, marchese di: 45, 47-49. - Nano, marchese di: 57. - Pagano, marchese di: 57. Chiappa: 94. Chiavari, famiglia: 71, 120, 427-431. Chiavari Garbarino, Violante: 71, 83. Chiazo: 230. Chiusanico, comunità: 55. Cibo, famiglia: 204. Cicala Bondenaro, Gio Battista: 82. Cicera, feudo: 387. Cigala, famiglia: 153. Ciriè, feudo: 62. Cisterna: 176. Civitavecchia: 120. Clavesana, famiglia: 10, 403. - Bonifacio I, marchese di: 45, 47- 52. - Bonifacio II, detto de Gambis, marchese di: 51, 52. - Bonifacio III, detto Tagliaferro, marchese di: 52. Clavesana (segue). - Bonifacio IV, marchese di: 52. - Carlo q.Manuele: 91. - castello, comunità: 45, 49. - Cristoforo: 65. - Federico I, marchese di: 55, 57. - Federico II: 61, 93, 96. - Francesco II, marchese di: 56, 57. - Francesco III, marchese di: 60, 61. - Francesco IV, marchese di: 61, 63, 67, 90-92, 94-96. - Francesco M.: 402, 403. - Francesco M. I, marchese di: 64, 89, 110. - Francesco M. II, marchese di: 64, 65, 68, 69, 71, 73, 76, 84, 86, 89, 90, 92, 94, 110, 116. - Gaspare I, marchese di: 60. - Giovanni Battista I: 61, 91, 92. - Giovanni Battista IV: 91. - Giulia: 21. - Manuele I, marchese di: 45, 52. - Manuele II q.Federico, marchese di: 58, 59, 86, 91, 93. - Manuele III, marchese di: 60. - marchesato di: 55, 56, 58, 59. - Niccolò I, marchese di: 61-64, 67, 91,97, 99, 110. - Niccolò II, gesuita: 65. - Oddone I, marchese di: 52. - Oddone II, marchese di: 56, 57. - Ottone, marchese di: 51, 52. - Paolo Antonio I: 61. - Paolo Antonio II q.Selvaggio: 91. - Paolo Antonio III, cavaliere gerosolimitano: 62-64, 110. - Selvaggio I: 91. - Selvaggio II: 91, 94, 102. - Simone, cavaliere gerosolimitano: 62, 94. Clavesana Cazulini, Paola q.Gaspare II: 99. Clavesana Clavesana, Maria: 61, 84. Clavesana da Passano, Giulia: 65, 71, 76, 100. 456 Indice dei nomi di persona e di luogo Clavesana del Carretto, Caterina: 57, 59. Clavesana di Ceva, Virginia: 61. Clavesana di Saluzzo, Argentina: 57, 58, 59. Clavesana Gaspare II: v. Doria Clavesana Gaspare II. Clavesana Guglielmo: v. Ceva Guglielmo. Clavesana, marchesa di: v. Grimaldi Pallavicini Maria Giovanna. - v. Carretto (del) Giovanni I. - v. Saluzzo Giovanni q.Giacomo. - v. anche Carretto, marchesi del. - v. anche Saluzzo, marchesi di. Clavesana, marchesi di, famiglia, archivio, eredità: 44, 45, 47-49, 51- 61, 63-68, 70, 72-82, 86, 88, 90-99, 101-110, 113, 115, 117. Clavesana Nicolini, Maddalena: 92. Coasco: 94. Cocano, castello: 53. Cogoleto: 255, 273. Cogorno: 429. Colorno: 115. Conca, principi di: 271. Conio: 44. Conio, castello: 48. Conna: 120. Copenhagen: 161. Cornigliano: 258. Corsica: 339, 342. Corsica, governatore di: 70, 71, 84, 98, 100, 115. Cosio: 44, 119. Costa, famiglia: 91. Costa Restagno, Josepha: 53. Cremona: 409. Cremonte, feudo: 5, 244, 247, 306- 309. Cressini, famiglia: 152. Cuneo: 45, 49. Curio, famiglia: 204. Curzolari, isole (delle): 341. Degna: 93, 94. Dego: 89. Denia: 114. Devoto, Gio Battista: 196. Diana, famiglia: 93, 103. — Gio Bernardo: 116. — Giorgio M.: 116. — Guglielmo: 116. Diano Castello: 50, 52, 55, 91, 94, 101, 117. Diano Marina: 118. Dolcedo: 50, 52, 55, 118. Domoculta (de), famiglia: 86. Doppio, Gio Battista: 223, 238. Doria, famiglia, albergo: 58, 85, 86, 92-94, 153, 232,247, 306-308, 328. — Aleramo: 63, 90, 91. — Alessandro q.Giovanni M.: 206. — Ambrogio q.Giorgio: 269. — Andrea: 241, 307, 330, 340, 348, 349. — Andrea, marchese di Torriglia: 344, 356. — Bartolomeo: 61. — Carlo Giuseppe: 272. — Clemente: 216. — contrada, case: 58, 60, 76. — Francesco M. Saverio: 345. — Gian Andrea: 306, 307, 341. — Gian Gerolamo: 62. — Gio Francesco: 345. — Lanfranco: 53. — Luciano: 60. — M. Teresa: 155. — Manuele: 53. — Marcello: 252, 257, 432. — Niccolò: 201. — Raffaele q.Alessandro: 58. — Raffaele q.Corrado: 58. — Stefano: 331, 332. Doria Centurione Ultramarini, Anna M. q.Vincenzo, sp. Cristoforo Battista: 403. Doria Clavesana, Gaspare II: 61, 90, 91, 98, 99. Indice dei nomi di persona e di luogo 457 Doria di Melfi, famiglia: 101. Doria Galiano, Gio Battista: 330. Doria Grimaldi, Benedetta q.Niccolò: 216. — M. Caterina: 206. Doria Grimaldi Cebà, Peretta: 91. Doria Landi, Andrea: 308. Doria Pamphili, Andrea IV: 247, 306, 307, 309. Doria, signori di Oneglia: 62. Durazzo, famiglia, archivio: 15, 75, 152, 174. — Eugenio: 258. - Giacomo Filippo II: 22, 174-176, 189, 346. - Gio Luca: 343.' — Giuseppe M. q.Marcello I: 3, 4, 22, 23, 150, 151, 174-184, 189-191, 193, 195, 196. - Marcello I: 174, 176, 190. — Pietro, doge: 342. Durazzo Brignole Sale, M. Ignazia: 174, 189, 191, 192, 196, 197. Durazzo Giustiniani, complesso archivistico: 3, 5, 27, 250. Durazzo Grimaldi, Clelia q.Giacomo Filippo III: 151, 162-164, 167. Durazzo Grimaldi, Giulia M.: 4, 22, 151, 174, 175, 191-196. Durazzo Negrone, Anna M,: 174, 191, 192. Durazzo Pallavicini, archivio, palazzo: 74, 249. - Giacomo Filippo: 66. Durini Pallavicini, Margherita: 162. Elma: 120. Emanuele Filiberto, duca di Savoia: 62. Enrico VII, imperatore: 57, 64. Estepa, marchesato in Spagna: 349. Fallabrino, Benedetto q.Matteo: 322. — Matteo: 321, 322. Fallabrino (segue). - Pietro: 322. Fano: 114. Fantini, famiglia: 154. Fa sciotti, archivio: 5. Favara (la), famiglia: 393. Favarolo: 231. Fazio, famiglia: 204. Federici, famiglia: 189, 230. - Battista, somasco: 345. Federico II, duca di Mantova: 318. Federico II, imperatore: 53, 57. Felice Teresa di Gesù, monaca: 245. Ferdinando III, imperatore: 306. Ferrara, città, debito pubblico di: 120, 176, 346, 357, 358. Ferrari (de), famiglia: 189, 204, 207, 227, 229. - Gregorio Domenico: 233. - Niccolò: 432. Ferraris, Ottavio: 318. Ferreri, famiglia, archivio: 44, 64, 67-69, 72, 75, 80, 82, 88-92, 94, 100, 101, 105, 106, 110, 113, 117, 385-389, 393, 395, 396. - Alessandro II: 387. - Bartolomeo: 68. - Bernardo q.Marcantonio: 387. - Cattaneo q.Ludovico: 387, 391. - Francesco I: 68, 106. - Francesco II: 68, 69, 80, 90, 106, 110. - Gio Andrea II q.Orlando: 89. - Gio Andrea III: 106. - Gio Francesco II, barone di Pettineo e Migaido: 386-388, 391-393- - Gio Vincenzo: 68, 89. - Giovanni Battista II q.Francesco: 68, 89-91, 100, 106. - Giovanni Battista III: 68, 69, 80, 89, 90, 92, 100, 105, 106. - Lorenzo: 69, 89, 90, 100, 105. - Ludovico: 68, 387. - Marcantonio q.Bernardo: 387, 391, 392. 458 ìndice dei nomi di persona e di luogo Ferreri (segue). — masserie: 68, 69, 80, 89, 100. — Orlando: 68. — Paolo q.Cattaneo: 387, 391. — Paolo q.Marcantonio: 387. — Vincenzo q.Ludovico: 387. — Vincenzo q.Marcantonio, gerosolimitano: 387. Ferreri, cappellanie: 68, 89, 106. Ferreri Clavesana Pallavicini, Vittoria M.: 64, 68, 69, 89, 90, 92, 105. Ferreri del Carretto, Laura q.Francesco II: 68, 69, 90, 100, 389. Ferreri Ferreri, Camilla q.Vincenzo: 106. — Gerolama q.Paolo, sp. Marcantonio: 387, 388, 391-394. Ferreri Mancini, Eleonora q.Gio Francesco II, sp. Marco: 386-389, 391-397. Ferreri Rolando: v. Ferreri Orlando. Ferreri Ventimiglia, Violante q.Paolo, sp. Simone: 387, 388, 391-393. Fieschi, famiglia: 82, 203, 204. — Gian Luigi: 349. — Giannettino: 349. Fieschi Raggio, Niccolò: 81. Figino: 417. Filippi, famiglia: 93. Filippo III, re di Spagna: 342. Filippo IV, re di Spagna: 409, 411. Filippo V, re di Spagna: 261. Finale: 58, 120, 159, 342, 411. — marchesato del: 55, 59, 60, 408- 412. Firenze: 114, 212, 346. Flores, marchesato: 386. Fogona (San Giovanni): 229. Fontana, Ambrogio: 307. Fontanarossa, feudo: 4, 5, 119, 241- 247, 256, 283, 306-310, 315, 318. Fontanegli: 115. Forlani, Marina: 74. Fornari (de), famiglia: 86. Fornari (de) Raggio, Francesca M. Vittoria: 83. Fossalupara (Faccialupara) : 222, 227- 231, 235, 236. Francavilla, feudo: 154. Francesi: 60. Franchi (de), albergo, famiglia: 82, 83, 85-87. Franchi (de) da Passano, Lucietta: 81. Francia: 99, 165, 341, 346, 434. Franzone da Passano, Lucrezia: 102. Franzoni, Gerolamo: 346. Frugone Spinola, Maria q.Gio Andrea: 428. Fuentes, conte di, v. Acevedo (de), Pedro Enriquez. Gabbiano, feudo: 22, 66. Galeotti, Ottavio: 182. Galleani, famiglia, conti: 246, 253, 254, 260-264, 273, 319, 321. - Andrea: 260, 262, 263. - Domenico q.Agostino: 319. - Gio Andrea: 261, 321. Galletti, famiglia: 395. Gandolini, Giacomo: 159. Garbagna, feudo: 247, 307. Garbarino, famiglia: 44, 71, 82, 83. - Emanuele: 83. - Raffaele: 71, 83. Garbarino da Passano, Battina: 71, 82, 83, 106, 107, 115. Garessio (di), Antonio: 57. - Giovanni: 57. - Rubaldo: 52. - signori di: 52, 57, 80. Garibaldi, Paolo M. q.Giuseppe: 273. Garlenda: 94. Gasdia, Piero Antonio: 269. Gastaldi, famiglia: 101. - Federico: 116. Gavenola: 93, 94, 104, 120. Gavi: 114, 430. Gavotti, famiglia: 68, 89-91. Indice dei nomi di persona e di luogo 459 Gavotti Ferreri, Geronima: 90. Gazale, famiglia: 208. Gazzelli, comunità: 55. Gazzo: 94. Geloso, Flavio: 264. Generalife, feudo: 5, 21, 22, 155. Genova, albergo dei poveri: 101. - Banchi: 247, 250, 254, 257, 272, 274, 276. - Canneto: 102. - Carignano: 154, 416. - Castelletto: 201, 202, 206. - chiesa di S. Ambrogio: 94. - chiesa di S. Lorenzo: 343. - chiesa di S. Luca: 259. - chiesa di S. Siro: 92, 94. - commenda di Pre: 99, 101. - Fossatello: 350. - Grazie (le): 82, 87. - Maddalena: 92. - missionari urbani di san Carlo, biblioteca: 346, 357. - Molo: 82, 87. - monastero di S. Maria in Passione: 340. - monastero di S. Stefano: 47. - ospedale di Pammatone: 93, 104, 356, 357. - palazzo Cambiaso: 350. - palazzo Centurione Ultramarini: 350. - palazzo Gio Battista Centurione Becchignone: 344. - palazzo Podestà: 241. - Piccapietra: 70, 79, 81, 87. - salita della Zecca: 344. - salita Santa Caterina: 247, 257, 258, 274. - San Luca: 257. - Soziglia: 82. - Strada Nuova: 241, 242, 433. - via Balbi, 238. - via del Campo: 350. - via Lomellini: 344. - via Luccoli: 79, 82, 87, 257, 258, 274. Genova (segue). - vico della Casana: v. Genova, vico di Promontorio. - vico di Promontorio: 60, 92. - Zecca: 359-360. Genovesato: 60. Gentile, famiglia: 3, 4, 22, 150, 152- 154, 157, 203, 204, 219-222, 227- 238. - Antonio q.Marco q.Gaspare: 221. - archivio: 10, 11. - Benedetto q.Giovanni: 220, 221. - Cesare q.Pietro M.: 4, 22, 23, 219, 221-223. - Gaspare q.Antonio: 221, - Luca q.Pietro M.: 221, 223. - Niccolò q.Filippo: 221. - Pietro: 330. - Pietro M. q.Cesare: 231, 232, 234, 271, 347. - Pietro q.Oberto: 221. - Sisto q.Goffredo: 231. Gentile Negrone, Maria: 91. Gentile Pallavicini, Giulia: 79. Geraci, feudo: 201. Germania: 342. Ghiara, famiglia: 357. Ghirardi, Gio Tomaso q.Giuseppe: 271, 272. Giacometti, Francesco M.: 29, 30. Giambone, Ottavio: 32. Gianelli, famiglia: 232. Gianetta, famiglia: 103. Giattino, Vincenzo: 393. Ginestra: 229, 230. Ginevra: 346, 350, 351. Gioia, feudo: 201. Giovannetta, Giacomo: 91. Giovanni M. di S. Giuseppe, v. Centurione Becchignone, Gio Battista q.Stefano. Giovanniti: 45. Giovo, famiglia: 232. Giussano, famiglia: 152. Giustenice: 94, 104. 460 Indice dei nomi di persona e di luogo Giusti, Gio Antonio q.Gregorio: 255. - Gio Battista q.Gregorio: 255. Giustiniani, archivio: 5. - famiglia: 80, 86, 87. - Giacomo: 87. - Lorenzo: 80, 87. - Matilde: 27. - Michele, abate: 342. - Vincenzo, cardinale: 318. Giustiniani Adorno, Bartolomea: 91. Giustiniani Centurione, Battina q.Pietro Giuseppe: 241, 242, 253, 318. Giustiniani de Marini, Bianca: 91. Giusto, Gio Antonio: 273. - Gio Battista: 273. - Pantaleo q.Gio Antonio: 273. Gomez Silvera Napoli, Maria q.Luigi, sp. Antonio: 388, 391. Gorasco: 349. Gorreto: 306. Gotuzzo, Gio Battista: 86. Govi, Giacomo: 161. Graffione, famiglia: 152. Granada: 22, 87, 113, 114, 155, 224. Grandi, famiglia: 152. Grasso, famiglia: 152. Gregorio XIV, papa: 350. Grillo, famiglia: 86, 152, 153, 156, 204, 253. - Marcantonio: 156. Grillo Cattaneo Centurione Ultramarini, Barbara, sp. Vincenzo M.: 402. Grillo Imperiale, Giovanna q.Mancantonio: 156, 157. Grimaldi, famiglia: 3, 5, 21-23, 29, 153-159, 232, 353, 403. - Alessandro jr.: 155, 160. - Alessandro q.Pietro Francesco: 353, 403. - Alessandro senior: 167. - Andrea q.Battista: 203, 208, 211, 216. - Andrea q.Pasquale: 201, 202, 207. Grimaldi (segue). - Ansaldo: 152, 153, 158. - Battista: 199, 200. - Battista q.Andrea jr. q.Battista: 198, 200-202, 205-209, 211, 212. - Battista q.Andrea senior: 208. - Battista q.Gerolamo: 202, 203, 206, 215, 216. - Clelia: 69. - Ercole, principe di Monaco: 342. - Eugenia q.Pasquale: 203. - Francesco M. q.Ranieri q.Tomaso: 26, 27, 29-31, 159. - Francesco q.Gio Battista q.Giorgio: 29. - Franco: 402. - Gerolamo Francesco M. q.Ranieri: 26. - Gerolamo q.Gio Francesco: 202. - Gerolamo q.Giorgio: 215, 216. - Gio Agostino q.Battista: 203. - Gio Battista q.Ansaldo: 158. - Gio Battista q.Gerolamo: 164, 216. - Gio Battista jr.: 4, 22, 23, 151, 157, 160-168, 198, 200, 201, 208-212, 219. - Gio Battista senior: 158-161, 166, 167. - Gio Francesco q.Battista: 202. - Gio Giacomo q.Gio Battista q.Giorgio: 29. - Giuseppe q.Pier Francesco jr.: 151, 160-164, 167, 196. - Luca q.Ansaldo: 153, 158. - Luchinetta: 153. - Luciano: 153. - M. Aurelia (Lilla) q. Pier Francesco jr.: 155. - Marina q.Gio Battista jr.: 155. - Niccolò q.Andrea jr.: 209, 211, 212. - Orazio q.Andrea: 203. - Paolo Gerolamo q.Francesco M.: 21, 26, 28, 32. - Pasquale q.Battista q.Gerolamo: 201, 202, 212, 215. Indice dei nomi di persona e di luogo 461 Grimaldi (segue). — Pier Francesco jr.: 4, 22, 151, 154, 159-162, 166, 167, 174, 195. — Pier Francesco q.Alessandro: 158, 167, 328. — Pier Francesco senior: 164, 165, — Ranieri: 65, 66, 72-76, 108, 110, 111, 117, 118. — Ranieri q.Francesco M.: 10, 21, 26, 28, 30, 32. — Ranieri q.Tomaso: 30. — Silvia q.Gio Giacomo: 432. — Teresa (Anna) q.Pier Francesco jr.: 155. Grimaldi Cattaneo, Teresa q.Ranieri: 29. Grimaldi Cebà, famiglia: 86. — Giorgetta: 82, 102. Grimaldi DQria, M. Caterina q.Battista q.Andrea: 206. Grimaldi, duchi, signori di Rezzo, famiglia, archivio: 10, 16, 23, 24, 26, 64, 72, 74, 75, 91, 101-104, 106, 110, 118. Grimaldi Gentile, M. Caterina (Marina): 4, 22, 219, 222-224, 232, 237. Grimaldi Granada, famiglia: 3, 4, 21- 23, 150, 151, 160. — archivio: 10, 11, 18, 24, 150, 174, 175. Grimaldi Landi, Angela: 22, 210. Grimaldi Lomellini, Camilla q.Alessandro: 204. — Francesca q.Battista: 204. Grimaldi Oliva, famiglia: 3, 4, 21, 23, 198, 207. — archivio: 23, 24, 150, 198. Grimaldi Oliva Grimaldi, M. Benedetta q.Battista: 4, 22, 23, 162, 198-201, 204, 208-216, 219, 232. Grimaldi Pallavicini, Giovannetta q.Ranieri: 4, 21, 26, 27. — Maddalena (Manin) q.Gio Battista jr.: 4, 18, 22, 155, 165, 199, 219, 242, 254. Grimaldi Pallavicini (segue). - Teresa q. Gerolamo Francesco M,: 27. Grimaldi Pallavicini Clavesana, Maria Giovanna: 65, 72-74, 103, 119. Grimaldi Serra, M. Antonia: 216. - M. Teresa q.Gio Battista jr.: 219. Grimaldi Spinola, Artemisia q.Battista q.Andrea: 206. - Eleonora q.Pasquale: 215. - M. Teresa q.Battista q.Andrea: 205-207. Gramolo, fiume: 189. Gropallo, famiglia: 232. Grua (la), Vincenzo, principe di Carini: 392. Guasco (de), Carlo q.Guarneri: 434. - Giovanni q.Guarneri: 434. Guercino: 69. Imperia: 44. Imperiale, famiglia: 151-153, 156, 204. - Andrea q.Michele: 156. - Bartolomeo: 271. - Carlo q.Michele: 156, 164. - David: 156. - Filippo q.Michele: 156. - Gio Battista q.Michele: 156, 271. - Michele: 155, 156. Imperiale Centurione Becchignone, M. Francesca q.Ambrogio, sp, Gio Tomaso: 345, 352, 356. Imperiale Centurione Ultramarini, Giulia q.Domenico, sp. Carlo Adamo: 402. Imperiale Lercari, famiglia: 403. Ingolstadt: 243. Interiano, famiglia: 86, 204. Invrea, famiglia: 85, 153. - Gio Tomaso: 28. Isola, Angelo M.: 182. Isola Maggiore: v. Ventimiglia Francesco, conte di. 462 Ìndice dei nomi di persona e di luogo Isola Maggiore (segue). - v. Ventimiglia Guglielmo q.Enrico, conte di. Italia meridionale: 68. L’Aia: 410, 416. La Bossora, masseria: 68. La Colletta, masseria: 68. La Diamantina, tenuta agricola: 346, 357. La Mannia, masseria: 68, 69, 89, 100. La Mezzana, tenuta agricola: 434. La Spezia, città, golfo: 114, 115, 120, 342. Landi, Fezrdinando: 22. Langhe: 64, 408. Lascaris di Tenda, famiglia: 56, 62. Lavaggi, famiglia: 230. - Domenico: 32. Lavagna: 235, 237, 427-429. Lavagnino, Francesco Saverio: 159. Lavagnola: 89. Lavina, comunità, parrocchia: 44, 56, 58, 62, 80, 93, 94, 117, 118, 121. Lavina , castello: 48. Layna, marchesato: 393. Laziano, feudo: 156, 164. Le Meingre, Jean: 59. Lelmi, Francesco: 183. - Giovanni q.Francesco: 183. Lengueglia (della), conti, famiglia, archivio: 44, 51-54, 67, 72, 91, 93- 95, 97, 99, 101, 102. - Bonifacio: 52, 67. - Carlo Emanuele Domenico, conte: 66. - Filiberto q.Giovanni: 63, 91. - Gio Antonio: 63. - Giovanni: 67. - Margherita q.Filiberto: 63. - Pietro: 91. Lengueglia (della) Clavesana, Margherita q.Giovanni: 63, 67, 95. Leone, famiglia: 93. Leopoldo I, imperatore: 409, 411. Lerca: 255, 273. Lercaro, famiglia: 86, 156. — Gaspare: 254. Lercaro Spinola, colonna del banco di S. Giorgio: 257. Lerici: 114. Lerins, monastero di: 91. Lerone, valle, fiume: 51, 54, 63, 67. Levanto, comunità: 83, 100. Levreri, Filippo Maria: 121. — Giuseppe: 121. Liassa, torrente: 306. Libiola: 229, 230. Lignone: 227, 229-231. Ligo: 54, 94. Liguria: 55, 59, 60, 306. Lione: 346. Livellato, parrocchia: 154. Livorno: 114, 115, 346. Lombardia: 306. Lomellini, famiglia: 4, 70, 84, 94, 100, 150-153, 155, 157, 158, 202- 204, 229, 248, 328, 330, 353, 403. — Angelo q.Pietro: 328, 331. — Carlo q.Agostino: 29, 30. — Caterina q.Pietro: 152, 328, 332. — Filippo q.Gio Francesco: 204. — Francesco q.Giacomo q.Gio Battista: 330. — Francesco q.Pietro: 332. — Giacomo q.Agostino q.Giacomo: 330. — Gio Battista q.Carlo: 22. — Gio Carlo, vescovo: 192. — Gio Domenico q.Franco: 155. — Gio Giacomo q.Tomaso: 158, 332. — Gio Pietro q.Paolo Vincenzo:328, 329. — Marcaurelio q.Paolo Vincenzo: 328, 330, 331. — Niccolò: 241. — Paolo Vincenzo q.Goffredo: 328. — Pietro q.Stefano: 328, 331. — Stefano: 260. — Stefano q.Francesco q.Giacomo: 330. Indice dei nomi di persona e dì luogo 463 Lomellini Centurione, Paola q.Gio Pietro: 242, 244, 248, 255, 260, 328, 329. Lomellini Centurione Becchignone, Gerolama, sp. Agostino q.Stefano: 340. - Vincenza q.Francesco, sp. Stefano q.Domenico: 340. Lomellini Centurione Ultramarini, Giovanna q.Gio Francesco, sp. Filippo II: 353, 403. - Oriettina q.Gio Francesco, sp. Gio Battista III: 403. Lomellini Doria, Camilla q.Agostino: 91, 201. Lomellini Grimaldi, Aurelia q.Pietro: 158, 328. - Giulia: 201, 215. Londra: 117, 161, 346, 410, 416. Loto: 230. Lucca: 115, 347. Luigetti, famiglia: 152. Luigi XIII, re di Francia: 71, 341. Luigi XIV, re di Francia: 71, 100. Lusignano: 120, Macellaro, territorio: 393. Maddalena, villa della: 229. Madonie occidentali: 387. Madrid: 103, 113, 114, 409. Maffei, Niccolò: 176. Maineri, Carlo: 272. Malaga: 113. Malaspina, Angelo M.: 252. — Carlo: 252. — Gerolamo Ambrogio: 349. — Giuseppe: 252. — marchesi: 244. — Pietro: 252. Malmorto: v. Belgorod Dnestrovskij. Malta: 114. Malta, cavalieri di: 62. Malvasia, Pietro: 411. Mancini, famiglia: 388, 389. Mancini (segue). - Marco q.Marco, quarto marchese dell’Ogliastro: 388, 389, 393. - Marco, terzo marchese dell’Ogliastro: 388, 393. Manetti, Giovanni: 183. Manfredi, famiglia: 64, 103. - Angelo: 116. - Antonio M.: 108. - Federico: 108. Mantova e Monferrato, duca di: 245, 253, 318, 320. Maremo: 93, 94. Margherita d’Austria, imperatrice: 409, 411. - regina di Spagna: 342. Mari (de), Stefano: 210. Mari (de) Spinola Pallavicini, Costanza: 246, 258. Maria Teresa, imperatrice d’Austria: 352. Mariana: 339. Marini (de), famiglia: 94, 153, 190, 204. - Gio Giacomo: 191. - Luigi Antonio: 280. - Niccolò: 63, 91, 92, 99. Marini (de) Centurione Becchignone, Ersilia q.Cattaneo, sp. Giorgio I: 343, 355. Marini (de) Clavesana, Bianca: 63, 91, 92. Mariotti, Matteo: 178, 182. Marmoreo: 93, 94, 116, 118, 119. Maro: v. Ventimiglia del Maro, conti di. Maro, castello: 48. Maro e Prela, marchesato: 62. Marsiglia: 114, 365. Marta: 94. Maruffo, famiglia: 229. Mascardi, Agostino, abate: 343. Maschio, famiglia: 153, 200. - Gio Battista: 155, 165. Maschio Grimaldi, M. Francesca: 203. 464 Indice dei nomi di persona e di luogo Masone, feudo: 97, 120, 349- Massa, Antonio Maria: 116. Massasco: 222, 227-230, 232, 235- 237. Masso (del) Casado, Anna Teresa q.Gio Battista: 409. Masso, località: 230. Massucco, famiglia: 229. Mattarana, comunità: 83. Mazzacara: 395. Mazzarino, cardinale: 412. Melfi: 340. Mendatica: 116. Menicucci, Giuseppe: 182. Merigo, Parent e C.: v, Parent. Messina: 114. Mezema: 228. Migaido, feudo: 386, 387, 391. Migliato: 228. Milanesi, Orazio: 394. Milano: 71, 82, 84, 98, 102, 105, 114, 115, 117-119, 152, 214, 215, 268, 279, 339, 341, 342, 408, 415, 425- 432. - chiesa di S. Maria della Scala: 408, 415. - collegiata di S. Nazaro: 64. - ducato: 60, 70, 80, 87. - monastero del SS. Crocifisso: 409, 410. - ospedale maggiore: 90. Millesimo, località, conti di: 69, 100, 105, 166, 117, 389. Moano: 93. Mocci, Ottavio: 30. Molinari, famiglia: 99, 101, 103. - Ascanio: 307. - Bartolomeo: 307. - Gio Antonio: 307. - Gio Battista: 307. Molinelli, famiglia: 229. Molini di Triora: 120. Mombaruzzo: 120. Monaco: 116, 342. Mondovì, comune: 45, 116, 119. Moneglia, famiglia: 82. - 237. - 70, 82, 84, 113, 118, 120. Monferrato: 318, 320. - ducato del: v. Mantova. - marchesi del: 49. Monleone, Gio Ambrogio: 86. Montaldo, feudo: 4, 5, 120, 241-249, 253, 254, 261, 264, 273, 276, 283, 307, 318-322. Monte di Valli: 349. Monte Domenico: 229. Monte Invrea: 28. Montecalvo: 93, 104, 118, 120. Montegrande: 104. Monteleone, marchese di: v. Casado, diversi. Montepù: 229, 230, 232, 236. Monterosso: 70, 87, 114. Morasca: 227, 228. Morbello, feudo: 44, 5, 119, 120, 244- 247, 253, 254, 261, 264, 273, 276, 283, 307, 318-322. Morchi, famiglia: 92. - Francesco q.Gio Battista: 92. Morsasco, feudo: 241, 242, 253, 259, 318, 319. Mortola, famiglia: 154. Muraglia, famiglia: 99. Murialdo: 159. Musso, famiglia: 228-230. - Domenico: 108. - Francesco: 108. Napoli, Antonio: 388. - città: 64, 68-71, 79, 84, 113-115, 117. - regno di: 29, 80, 83, 84, 101, 102, 154, 258, 260, 261, 268, 274, 278- 280, 282, 328-330, 387, 425. Naratta, famiglia: 228. Narino, famiglia: 153. Nasino: 51. Nava, colle: 56. Nazelli, famiglia: 89. Indice dei nomi di persona e di luogo 465 Negri (de), famiglia: 92, 153. Negro (di), famiglia: 153, 402. Negro (di) Centurione Ultramarini, Clara, sp. Luciano: 348. Negrone, famiglia: 86, 153. Negrone Spinola, Maria: 432. Negrotto Cambiaso, archivio: 5. — Pier Francesco: 27. Nervi: 222. Neva, valle: 54, 57. Nicolini, famiglia: 91, 93, 103, 232. - Cesare: 77, 92, 93. Nizza: 48, 104, 118-120. Nizza Monferrato: 246, 260-263, 319. Noceto (Nucetto): 93, 117. Noceto (Nucetto), signori di: 61, 94. Noli, comune: 50, 114. Nostra Signora del Rifugio: 182. Nostra Signora del Rimedio: 28. Novano (Noano): 230. Novi: 114, 120, 320, 361, 430. Odicini, Lorenzo: 311. Odone, famiglia, archivio: 5, 84. Ogliastro, marchesato: 388, 392, 393. Olanda: 365. Oliva, famiglia: 81, 86. Oli veri, famiglia: 230. Oltremare, Ugo: 351. Oneglia: 44, 48, 51, 55, 62, 104, 116- 120, 342. — signori di: 62. - valle: 52, 55. Oneto, famiglia: 101. Onzo: 94, 104, 117. Onzo, statuti: 61, 76, 79. Orbassano, battaglia: 409. Orengo, Gio Matteo: 116. Origoni, Agostino: 409, 416. Ormea, marchesato, signori di: 52, 57, 62, 80. Orsara, conte di: v. Ferraris Ottavio. Ortovero: 66, 80, 93, 94, 104, 108, 111, 112, 117-120. Ortovero, castello: 55. — signori di: 52, 54. Ottaviano, beato, vescovo di Savona: 106. Ottone, feudo: 247, 307. Ottone Boverio, figlio di Bonifacio del Vasto: 47. Ottone I, imperatore: 97. Ovada: 120. Padula, certosa di S. Lorenzo: 114. Palermo: 114, 385. Pallavicini, Agostino q.Stefano: 243. - Alessandro: 27. - Bernardo: 210. - Carlo I q.Gio Luca IV: 429. - Carlo q.Niccolò: 343, 355. - Cristoforo: 64, 69, 90, 94, 105. - Domenico q.Paolo Gerolamo III: 6, 347, 352, 356, 410, 425. - Felice I q.Stefano: 242, 248, 254, 259, 267, 268, 307. - Felice II q.Felice I: 242-244, 254, 259, 264, 266, 273, 281, 306-308. - Francesco Camillo q.Alessandro: 27. - Giacomo Maria: 64, 69, 90, 94, 105. - Giovanni Battista: 64, 69, 90, 105. - Giovanni Carlo: 4-6, 8, 10, 21, 26- 28, 65, 66, 69, 72-74, 104, 108, 110-112, 118-120, 246, 247, 258- 261, 276, 283, 306, 307, 309, 311, 315, 319, 321, 322, 347. - Giovanni Francesco I: 432. - Giovanni Francesco II: 351, 352. - Giovanni Luca III: 346, 352, 357. - Giuseppe II: 347, 352. - Giuseppe III: 352, 402. - Giuseppe IV: 425. - Ignazio Alessandro: 23, 24, 66, 112, 119. - Maria q.Agostino: 243, 254, 259. 466 Ìndice dei nomi di persona e di luogo Pallavicini (segue). - Niccolò q.Carlo: 79, 343, 355, 356. - Paolo Gerolamo I: 425. - Paolo Gerolamo II: 270. - Paolo Gerolamo III: 425-431, - Paolo Gerolamo IV: 4, 18, 22, 23, 28, 65, 66, 73, 104, 108, 112, 118- 121, 199, 210, 219, 247, 311, 312, 319, 321, 322. - Paolo Gerolamo V: 347, 352, 356, 357, 361. - Ranieri q.Gio Carlo: 6, 65, 108, 118, 311, 347, 425. - Stefano I, q.Simone: 242, 259, 267, 268. - Stefano II: 161. - Teresa q.Ignazio Alessandro: 24, 249. Pallavicini Centurione Becchignone, Maria sp. Giorgio II: 344. Pallavicini Centurione Ultramarini, Maddalena q.Gio Francesco II, sp. Gio Agostino II: 351, 352. Pallavicini Durazzo, archivio: 249. Pallavicini Grimaldi, Giovanna q.Gio Francesco II: 26, 27. - Lelia q.Agostino: 29. Pallavicini Spinola, M. Aurelia q.Giuseppe II: 425-431. - Maria q.Tobia: 255, 257. Pallavicini Spinola Pallavicini, Livia q.Gio Francesco II: 246, 258, 264, 270. Paola, feudo: 154. Paola M. di Ges, v. Centurione Becchignone Vittoria q.Stefano. Paolo III, papa (Alessandro Farnese): 61. Papone, Bernardino: 388, 392, 393, 397. Parent, Merigo e C.: 32. Parigi: 32, 71, 83, 100, 113, 117, 162, 346, 410, 416, 434. Parma: 115, 162, 244, Passano, comunità: 83. Passano (da), famiglia: 10, 206. - Antonio: 102. - Bartolomeo I: 81. - Bartolomeo II: 82, 83. - Bartolomeo III: 71, 82, 83, 87, 99, 100, 102, 106, 107, 109, 113, 114. - Bartolomeo V: 65, 70, 71, 76, 84, 86, 98, 100, 107, 115. - Gio Gioacchino q.Niccolò: 72, 83, 84, 86, 102. - Giovanni Battista I: 70. - Nicola q.Bartolomeo: 86. - Raffaele II q.Bartolomeo: 108,109. - Raffaele III: 71, 82, 84, 86, 98, 107, 109, 114, 115. - Raffaele IV: 107. - Stefano I: 70, 82, 84, 86, 102, 109. - Stefano II: 71, 83, 84, 107, 109, 115. Passano (da) de Delfinis, Giacomo: 81. Passano (da) Giustiniani, Lucietta: 80, 81, 87. Passano (da) Grimaldi, Maria (Marina): 21, 26, 65, 70, 71, 73, 102, 107, 108. Passano (da), signori, famiglia, archivio, eredità: 44, 64, 66, 70-72, 74-77, 79-87, 99, 101, 102, 106- 108, 113, 114. Passano (da) Spinola, Giulia M.: 82. Passano (da) Zoagli, Luchinetta: 81. Pastino (de), famiglia: 82. Pavareto: 228. Pavese, famiglia: 68, 91. Pavese Ferreri, Maria: 90, 100, 106. Pavese Gavotti, Laura: 90. Pavia: 119, 283. Pavoni, Romeo: 51. Peagna: 94. Pegli, museo navale: 350. - orto botanico: 151. Pegli, località: 94, 104, 153, 154. Pej, feudo: 244, 252. Pelliccia, Gio Antonio: 278, 281. Pennavaira, valle: 54. Indice dei nomi di persona e di luogo 461 Pettineo, baronia: 386-388, 391, 392, 396. Pettineo, baroni di: 68. Piacenza: 22, 115. Piccamiglio, famiglia: 204. - Giannettino: 202, 203. Piemonte: 44, 49, 51, 55, 67. Pietra (della), feudo: 201. Pietra Ligure: 94, 117. Pietracalante: 229, 230. Pieve di Teco: 56, 66, 80, 93, 94, 99, 101, 115-120. - borgo: 56. - castello: 53, 56. - valle: 79. Pinelli, famiglia: 84, 86, 89, 204. - Bannina: 91. - Gio Agostino: 272. Pinelli Ferreri, Virginia: 69, 90, 105. Pio IV, papa: 351. Pio V, papa: 263, 339. Piola, Domenico: 344. Piombino, Gio Battista: 168. Pisa: 48, 176, 346. Pisticcio: 114. Pistoia: 344. Pittaluga, Giovanni M.: 94. Podestà, famiglia: 230. Poggiolo: 94, 117. Polcevera, capitanato: 176, 182. - valle del: 102, 154, 342, 402. Pompeiana, feudo: 97. Ponte, famiglia: 89. Ponzerone: 228, 229. Ponzone: 120. Porcile, Gio Battista: 238. Pornassio, castello: 57. Pornassio, feudo: 44, 57, 80, 96, 97, 101, 104, 117, 118. Pornassio, signori di: 57, 93. Portoferraio: 115. Portogallo: 72, 83. Portomaurizio: 50, 52, 55, 117-120, 154, 167, 203, 281. Portovenere: 48, 120. Postumia, via romana: 306. Prades, contea: 388, 392. Prati di Carpeneto, feudo: 119, 120, 242, 244, 253, 283, 318, 319, 322. Pregola, feudo: 244, 252. Prela: 51. Prel: v. Maro e Prel, marchestao. Prel Soprana, castello: 48. Promontorio (de), famiglia: 92. - Pellegro: 91. Provero, Luigi: 45. Puncuh, Dino: 74, 353. Quaranta (di), Anseimo: 67. Quaranti (Quaranta): 67, 120. Quarto: 70, 79, 84, 85, 87, 220, 222. Quinto: 84, 222. Raggio, famiglia: 83, 86, 232. - Carlo Francesco: 83. - Raffaele: 83. Ragone: 229, 230. Ramorino, Emanuele: 165. Ranzo: 94, 118, v. anche Rocca di Ranzo. Rapallo: 115. - Ambrogio: 433. Rastadt, trattato di: 410. Ravaschieri, famiglia: 231, 232. Recco: 115. Reggio, famiglia: 153. Regiovanni, marchesato: 387, 392. Repetto, famiglia: 153. Reverdito, Biagio: 234. Rezzo, archivio, comunità, feudo, marchesato: 3, 10, 15, 16, 21, 23- 26, 44, 46, 48, 51, 55, 66, 71-76, 78-80, 87, 88, 90-93, 96-98, 101- 104, 108, 116-121. - borgo: 57. - castello: 51, 57. - follone: 66. - mulini, palazzo: 60, 63, 66, 76, 103. - parrocchia di S. Martino: 61, 65, 103. 468 Indice dei nomi di persona e di luogo Rezzo, signora di: v. Grimaldi Pallavicini Maria Giovanna. - signori di: 56, 66, 88, 97. - statuti: 61, 75, 78, 79. - valle: 57. Riario, famiglia: 204. - Tomaso: 392. Ricci, Gio Battista: 432. Richeri, Cristoforo: 234. Rigoroso: 430. Riofreddo, ferriera: 30, 159. Riolfo, famiglia: 203. Risaiaimo, feudo: 387, 389, 392, 395. Risone: 45. Rivarola, Bernardo q.Gio Battista: 428, 429, 431. - Bernardo q.Luigi: 430. - Gio Battista: 431. Rivarola Spinola, Gerolama q,Bernardo: 428. Rivarolo: 120. Rivernari, feudo: 98, 99. Riviera di Levante: 70, 113. Riviera di Ponente: 44, 53, 58, 62, 64, 66, 72,75,77,94-95,109,113, 119, 120, 343. Roberto d’Angiò, re di Sicilia: 57. Rocca Crovara o Corvara, castello: 51, 53. Rocca di Ranzo, statuti: 61, 75, 79. Rocca Grimalda, feudo: 3, 21, 23, 198-216. Rolandi Ricci, famiglia: 66, 104. Rollero, famiglia: 229. Roma: 32, 69, 71, 83, 84, 89, 97-100, 113-115, 117, 120, 176, 178, 183, 210, 212, 280, 341, 346, 358, 359, 416. - collegio dementino: 344, 358. - palazzo Negroni: 177. Rosales Casado, Caterina: 408. Rospigliosi, Gio Battista: 355. Rospigliosi Pallavicini, famiglia: 344. - Niccolò q.Gio Battista Rospigliosi: 355. Rossetti, famiglia: 153. Rossi, famiglia: 227. — Giacomo: 195, 196. Rossiglione: 120. Rossini, famiglia: 153. Rottario, Bartolomeo: 215. Rottario Trotti, Gio Paolo: 216. Rovere, Antonella: 74, 353. Rovereto: 229. Roveri Trotti, v. Trotti. Rubens, Pietro Paolo: 241, 344. S. Carlo, parrocchia: 154. S. Lorenzo di Torbi, parrocchia: 154. Saint Gilles, conte di, Bertrando: 48. Salomone, Agostino; 183. Saluzzo, marchesi di, famiglia: 49, 59, 80, 101. - Antonio q.Nicolino, marchese di: 45. - Giacomo (Iacopo), marchese di: 57. - Giovanni, marchese di: 57. - Giovanni q.Giacomo, marchese di Clavesana: 58. - Manfredo, marchese di: 47. - Tommaso q.Giovanni, marchese di: 59. Saivago, famiglia: 153, 204, 337. Saivago Centurione, Maddalena q.Enrico: 242. Saivago Clavesana, Maria: 91. Samengo, famiglia: 229. Sampierdarena: 154, 201, 202, 241, 429. San Bartolomeo: 231. San Bernardo: 89. - cascina; 230. San Damiano: 120. San Fedele: 94. San Felice, feudo: 201. San Giorgio, banco di: 77, 83, 84, 86, 87, 90, 102, 103, 105, 110, 153, 154, 158, 159, 181, 204, 209, 220. - castello: 52, 55. San Lazaro: 231. Indice dei nomi di persona e di luogo 469 San Michele di Pagana: 241, 242, 244, 247, 257, 258, 273, 274, 280. San Pietro di Frescate: 229, 230. Sanremo: 101, 114, 117, 118, 120. - molo: 101. - signori di: 58. Sant’Ambrogio: 114. Sant’Angelo, feudo: 201. Sant’Anna, principato: 386, 387, 392, 396. Santa Margherita: 222, 227-231, 233- 238. Santa Teresa: 231. Santa Venera, feudo: 387. Santa Vittoria di Libiola: 228-230. Santo Stefano, feudo: 247, 307. Saponara: 114. Sara: 227-231. Sardegna, re di: 64, 65, 97, 103, 319- 321, 356. Sarno, famiglia: 393. Sarzana: 114, 115, 120, 346, 403. - vescovo di: 192. Sassello: 120. Sauli, famiglia: 70, 85. Sauli Guasco Ghilini, Flaminia: 434. Sauli Luigi q.Ambrogio: 102. Sauli Pallavicini, Luisa: 27. Savignone, famiglia: 229. Savoia, famiglia: 56, 58, 62, 245, 254, 283. - ducato: 61, 63, 76, 88, 96, 97. Savona: 245, 280, 281, 339, 342. - bosco di: 68, 69, 80. - cattedrale, cappella di S. Stefano: 68, 89, 106. - comune, marca: 44, 47-50, 54, 67, 71, 72, 88-89, 93, 100, 101, 106, 114-117, 119, 120. - governatore di: 168. - masseria della cattedrale: 69. - monastero di S. Teresa di Lavagnola: 245. - marchese di, Enrico il Wert: 47. Savona (segue). - marchesi di; v. Carretto, marchesi del. - ospedale di Nostra Signora: 89. Savonesi: 50. Scanavino, famiglia: 231-233. - Gio Andrea: 233. - Pietro Antonio: 233. Scarampi, famiglia: 89, 90. Scarella, famiglia: 90, 93, 96. Scotti, v. Centurione Scotti. Scotto, Gerolamo: 329. Scrivia, fiume: 318. Senarega, Matteo, doge: 350. Sepozzo, famiglia: 156. Sermoneta: 176. Serra, famiglia: 200, 201, 203, 204. - Gio Carlo q.Domenico: 22, 219. - Gio Tomaso: 388, 390, 391, 393- 397. - Settimio q.Gio Pietro: 209. Serra Centurione Becchignone, Maria q.Gio Tomaso, sp. Lorenzo I: 356, 357, 358, 364, 389, 390, 395. Serra Centurione Scotti, Giulia q.Gio Tomaso, sp. Gio Battista: 389, 390. Sestri Levante: 3, 4, 7, 70, 87, 120, 159, 257, 258, 358. - monastero delie Turchine: 233. Sestri Levante Durazzo: 22, 23, 174, 175, 189-191, 195-197, 219. Sestri Levante Gentile: 23, 219-222, 227-238. Sestri Ponente, chiesa di S. Francesco: 344. - località: 154, 344, 355, 357, 358, 360, 362, 363. Sforza, Galeazzo Maria, duca di Milano.: 60. Sicilia: 24, 68, 114, 385, 387, 389- 391, 425. Siena: 346. Siralcadio, contrada: 393. Siviglia: 29. Smirne: 114. Sospello: 114. 470 Indice dei nomi di persona e di luogo Spagna: 4, 5, 21, 29, 59, 70, 84, 87, 101, 103, 113, 156, 165, 342, 348, 350, 355, 402, 408. Spinola, famiglia: 29, 79, 82, 85, 86, 92, 101, 153, 154, 200, 203, 204, 206, 220, 244, 248, 257, 261, 328, 347, 349. - Agostino q.Paolo: 428, 432. - Andrea q.Alessandro: 433. - Baldassarre: 432. - Battina q.Niccolò: 432. - Bernardo q.Gerolamo: 307. - Carlo q.Luciano: 432. - Carlo q.Paolo: 432. - Catetta q.Stefano: 432. - Ettore q.Agostino: 432, 433. - Filippo q.Gherardo: 425, 431. - Filippo q.Giulio: 425, 430, 431. - Francesco q.Battista: 343. - Franco q.Giorgio: 429. - Franco q.Niccolò: 428-431. - Gerolamo q.Franco: 429. - Gerolamo q.Goffredo: 252, 255, 257, 262. - Gerolamo q.Marcantonio: 433. - Gerolamo q.Paolo: 432. - Gherardo q.Filippo: 430. - Giacomo q.Gio Francesco: 206. - Gio Andrea q.Gio Battista: 206, 207. - Gio Andrea q.Gio Stefano: 267. - Gio Antonio q.Franco: 429, 430. - Gio Battista: 432. - Gio Battista q.Gio Antonio: 428. - Gio Battista q.Gio Stefano: 267. - Gio Battista q.Marcantonio: 425, 433. - Gio Battista q.Pietro: 331. - Gio Benedetto q.Giorgio: 347, 352. - Gio Domenico q.Gio Luca: 157, 432. - Gio Filippo q.Francesco M.: 270. - Gio Luca q.Domenico: 402. - Gio Stefano q.Gerolamo: 266, 267. - Giorgio: 347, 356, 361, 362, 365. Spinola (segue). - Giorgio q.Luciano q.Giorgio: 428, 429. - Giovanni M. q.Quilico: 428, 430. - Giulio q.Filippo: 430. - Goffredo q.Luca: 252, 257, 263. - Goffredo q.Tobia: 255, 256, 258, 266-269, 274, 280-282. - Isabella q.Francesco q.Agostino: 428, 429. - Lazzaro: 434. - Luca: 432. - Luca q.Battista: 252, 254, 257. - Luca q.Gaspare q.Goffredo: 257. - Luciano q,Carlo.: 432. - M. Aurelia q.Pantaleo: 432, 433. - M. Ginevra: 432. - M. Maddalena q.Franco: 429. - M. Rosolea: 21. - Niccolò q.Franco: 429, 430. - Niccolò q.Gio Francesco: 432. - Opizio q.Michele: 425, 432, 433. - Paolo M. q.Andrea q.Alessandro: 425, 434. - Pellina q.Francesco q.Agostino: 428. - Quilico q.Battista: 427, 428. - Quilico q.Stefano: 428, 429. - Stefano q.Quilico q.Gio Battista: 428-430. - Tobia q.Gerolamo: 243, 248, 252, 254, 257, 259, 260, 262, 266-268, 271, 273. - Umberto q.Paolo: 432. - Veronica q.Luca: 432. Spinola Centurione, Marzia (Maria) q.Gerolamo: 255, 266, 432. - Violante: 242. Spinola Centurione Becchignone, Ippolita, sp. Giorgio I: 343. - Lelia q.Ambrogio, sp. Giorgio I: 343, 355. Spinola Clavesana, Giulia: 64, 429. Spinola di Luccoli, famiglia: 4, 248, 425, 432. Spinola di San Luca, famiglia: 425. Indice dei nomi di persona e di luogo 471 Spinola Doria, Barbara q.Gio Battista: 252, 257, 432. - Paolo: 268, 269. Spinola Grimaldi, Artemisia q.Gio Battista: 201, 215. - Laura q.Niccolò: 30. - Mariettina: 215. - Settimia q.Stefano q.Carlo: 206. Spinola Grimaldi Cebà, Lazzaro: 351, 352, 402. Spinola Grimaldi Cebà Centurione, M. Maddalena q.Lazzaro: 351, 352. Spinola Grimaldi Cebà Pallavicini, M. Aurelia q.Lazzaro: 270, 351, 352. Spinola Imperiale, Maria: 156. Spinola Pallavicini, famiglia: 3, 5, 6, 7, 9, 15, 241-252, 257, 259, 260, 278, 306-308, 320. - Barnaba q.Felice: 5, 246, 249, 250, 253, 258, 259, 261, 270, 274, 276- 281, 307, 309-311, 315, 319, 320. - Barnaba q.Gerolamo, S.J.: 244, 258. - Felice q.Gerolamo: 244-246, 254, 257, 258, 260-263, 269, 270, 271- 276, 278-281, 307, 311, 315, 319- 322. - Gerolamo q.Tobia: 242-245, 248, 252, 255-257, 260-262, 267, 272- 275, 278-282, 307, 310, 315, 319, 320, 322, 328. - Goffredo q.Gerolamo: 244. - Isabella: 244, 272, 273. - Livia q.Gerolamo: 244, 272, 273, 315. - Luigi q.Gerolamo: 280, - Teresa: 244, 272, 273. SS, Annunziata, ordine: 340. Stellanello: 52, 93, 104. Stellanello, castello: 53. Strafa de Fornati, M. Vittoria, beata: 340. Stregiaporco, Porchetto: 54. Strozzi, famiglia: 385, 387-389, 395, 396. Strozzi (segue). - Bernardo: 344. - Giuseppe, principe di S. Anna, marchese di Flores: 386. Sturla: 220, 222, 429. Susa, contessa di, Adelaide: 47. Tabarca, isola: 151, 166. Taggia: 50, 52, 55. Tagliolo Monferrato, feudo: 220. Tanaro, fiume: 318. - valle: 54, 56. Tarchione, famiglia: 230. Taro, valle del: 244. Tartago, feudo: 252. Tavarone, Francesco Giovanni: 189. Tealdi, famiglia: 231. Tenda, contea di: 62. - v. Lascaris di Tenda. Terra d’Otranto, provincia: 156, 164. Terranova, feudo: 201. Testico: 80. Timone, famiglia: 153. Tiscornia, Giacomo Filippo: 364, 366. Tiziano: 101, 344. Toirano: 94. Tomatis (de), famiglia: 103. Tonini, Gio Battista: 271. Torino: 73, 103, 116, 118-120, 221, 247, 260, 261, 263, 264, 281, 283, 346, 356. Torre: 120. Torre (de), Giovanni M.: 272. Torre (della), famiglia: 79, 85. Torria, comunità: 55. Torriglia, famiglia: 114, 153. - feudo; 247, 307. Tortona: 306. - vescovo di: 308. Trapani: 114. Traverso, v. Centurione Traverso. Trebbia: 306. Tregoso: 230. 472 Indice dei nomi di persona e di luogo Tricarico, baronia: 387. Triora, 44, 64, 96, 98, 105, 110, 111, 117-120. Triora, collegiata: 105. Triora, scuola Velli: 64. Trisobio: 120. Trotti, Gio Giacomo: 215. Trotti Rottario, Bianca: 215. Trotti (Roveri Trotti), famiglia: 199, 202, 215. Trucco, Giorgio: 66, 103. Tursi, feudo: 155. Ubaghetta: 93, 94, 104. Uccedo, Francesca q.Agostino: 409. — Teresa q.Agostino: 409. Ugo, figlio di Bonifacio del Vasto: 45. Ultramarini, v. Centurione Ultramarini. Ussuna, duca di: 64. Utrecht: 410, 416. Vado: 114. Valetari (de), famiglia: 82. Valguarnera, famiglia: 385, 386, 388, 389, 393, 395. — Domenico q.Francesco: 387. - Fortunio q.Fortunio, marchese di Regiovanni: 388, 391, 392, 395, 396. — Fortunio q.Giuseppe, marchese di Regiovanni: 386-388, - Francesco q.Giuseppe, principe di Valguarnera: 387. - Giuseppe q.Francesco, conte d’Asaro: 386. — principato: 387. Valguarnera Castelnuovo, Eleonora, sp. Giuseppe Agamennone: 385- 387, 392, 394, 396. Valguarnera Ventimiglia, Vittoria q.Fortunio, sp. Carlo, contessa di Prades: 387, 391, 392, 396. Van Dyck, Antonio: 344. Varazze: 114, 203. Varenna: 153. Varese Ligure: 120, 228-231. Vasto, marchese del, Bonifacio: 44, 46, 47, 55. Vasto, marchese del, Bonifacio, suoi figli: v. Anseimo, Ottone Boverio, Ugo. Vasto, marchesi del, famiglia: 46, 55, 67. Vattuone, famiglia: 231, 232. Veirana q.Oberto, conte di Ventimiglia: 57. Velasco, famiglia: 416. Velasco Casado, M. Francesca: 345, 408, 410, 411, 416, 418. Vellego, feudo: 63, 67, 95. Velli, famiglia, fedecommessi, legati: 74, 105, 110. - Antonio: 98. - Cesare: 64, 98, 105, 110, 111. - Fabrizio: 105. - Giovanni: 64, 98, 105, 111. Vendone: 94, 104. Venezia: 69, 71, 83, 89, 102, 105, 113, 115, 152, 346, 358, 410. Ventimiglia, famiglia, conti di: 46, 48, 51, 53, 56, 80, 385, 389. - 54, 118. - Carlo: 388. - Guido, conte di: 91. - Lombardo q.Roggero, conte di: 58. - Oberto, conte di: 46. - Simone: 387, 391. Ventimiglia del Maro, conti di, famiglia: 53, 56. Ventimiglia e Isola Maggiore, Francesco, conte di: 56. - Guglielmo q.Enrico, conte di: 55. Ventimiglia Oberto, conte di: v. Veirana q.Oberto. Vercassoni, Diego: 176. Vercelli: 408, 415. Verda, famiglia: 90, 103. Verzi: 94. Indice dei nomi di persona e di luogo 473 Vescara, feudo: 387. Vessalico: 80, 93, 94, 116, 118. Vessalico, statuti: 61, 75, 79. Viacroce: 230. Vicari, contea: 387. Vienna: 152, 161, 216, 278, 281, 282, 308, 340, 341, 346. - pace di: 64. Villanova d’Albenga: 51, 80, 92-94, 104, 117-120. Villanuova: 235. Villaregia: 47. Villavecchia, famiglia: 176. - Gio Francesco: 178. Vincenzo I, duca di Mantova: 241. Vinti, Bernardino: 393. Vinzoni, Matteo: 69, 80, 116. Visdomini, famiglia: 153. Visone, feudo: 242. Vitale, Vito: 351. Vittorio Amedeo II, re di Sardegna: 245. Vivaldi, famiglia: 153, 204. Volpara: 308. Voltaggio: 114, 206-208. Volterra (da), famiglia: 86. Voltri: 114, 120, 154, 156. Zambeccari, Paolo: 410, 416. Zarello: 228-231. Zenone, famiglia: 231. Zerba, feudo: 252. Zoagli, famiglia: 70, 82, 86. - località: 191. - Francesco: 81. Zoagli Bondenaro, Geronima: 70. Zolla, opera pia: 207. Zuccarello, località, castello: 53, 57. Zuppa, famiglia: 153. 4 *¡í g ERRATA CORRIGE del volume I ERRATA CORRIGE P- 11, sestultima riga giovani giovane p- 31, riga 12 -vergenze -vergenza p’ 57, riga 6 circostanziali circostanziati p- 60, ultima riga temi tempi p- 81, quintultima riga Manca nn. 41. p- 87, riga 12 1640 1646 p’ 89, riga 17 e a p' 134, riga 18 7192 1719 p' 169, riga 11 1692 1629 p’ 170, riga 34 fattore affittuario p’ 177, riga 24 Sesto «Sesto p- 206, riga 18 50 p- 256, riga 3 Ambrogio Antonio p’ 281, riga 23 1913 1613 p' 319, tav. 13 Clelia Durazzo Giulia Durazzo p- 327, riga 8 1776-78 1676-78 GENEALOGIA DURAZZO (1 ) GIOVANNI (2 ) BENEDETTO (3 ) MOISIA (4 ) ANTONIO (5 ) ANDREA o ANDREOLG (6 ) PIETRO I numeri rinviano alle note di « L’Archivio dei Durazzo, marchesi di Gabzano », in « Atti deña Soc. Lig. St. Patria », n. s., I I , 1981, p. 603 e sgg. (7 ) GEROLAMO (8 ) G IP BATTA (9 ) BARTOLOMEO (1 0 ) SIMONA (1 1 ) FRANCESCO (1 2 ) MATTEO (1 3 ) BRIGIDA (1 4 ) COSMO (1 5 ) IPPOLITINA (1 6 ) PELLEGRO (1 7 ) PIETRO (1 8 ) GIOVANNI 3“ (19) SIMONE (2 0 ) BATTINA (2 1 ) DOMENICO (2 2 ) GEROLAMO (2 3 ) MARIOLA (2 4 ) PERETTA > 1 (2 5 ) MARCO (2 6 ) SIMONE (2 7 ) GIO ANDREA (2 8 ) GIOVANNI (2 9 ) SUSANNA (3 0 ) RAIMONDO (3 1 ) ANTONIO (3 2 ) GIORGIO (3 3 ) MARIOLA (3 7 ) MAR ~ H (3 8 ) C AT (3 9 ) b a t : 140) SËL1 J - t (41) DOMI (4 2 ) GERÌ (4 3 ) FRA (4 4 ) GIP (4 5 ) BAR1 (4 6 ) FRA D - - (4 7 ANT I H (4 8 ) APO (4 9 ) GIAi J " - (50) PIE (5 1 ) MAI (5 2 ) CAI (5 3 ) FRA (5 4 ) ANI (5 5 ) MAI (5 6 ) BER (5 7 ) PER (5 8 ) MAÏ (5 9 ) ORI (6 0 ) NIC (6 1 ) VIN 1 —I (6 2 ) BEÑ ~H (6 3 ) AMI (6 4 ) ARC (3 4 ) MARCHISIO 1— (6 5 ) RAI (3 5 ) DESIDERIO 1 (6 6 ) BEN (6 7 ) MAI (3 6 ) GIOVANNI h (6 8 ) ANC .(7 4 ) LAURA (7 5 ) GIOVANNI “ > IH (9 7 ) G IP AGOSTINO (9 8 ) GIO ANTONIO (9 9 ) GIP BATTISTA (7 1 ) MADDALENA ¡ (1 0 7 ) KfljftUiKfaMMMMilifflaqj ¦ LONIA (1 0 8 ) FRANCESCO I w u a m AGOSTINO (1 0 9 ) FRANCESCO I I 1 (1 1 0 ) MARCELLO OMO 1— I (7 3 ) BATTINA (1 1 1 ) GEROLAMO (1 1 2 ) DIONIGI (6 9 ) PIETRO (7 0 ) LUCREZIA (1 0 0 ) CESARE (1 0 1 ) NICCOLP' (1 0 2 ) BATTISTA (1 0 3 ) STEFANP (1 0 4 ) MARIA (1 0 5 ) CASSANDRA (1 0 6 ) GIACPMO M. (7 6 ) GIULIA (7 7 ) LAURA (7 8 ) ARGENTINA (7 9 ) BATTISTA (8 0 ) TEODPRA (8 1 ) NICOLETTA (8 2 ) PELLEGRINA (8 3 ) MARIA C- 4O ORIETTA (8 5 ) MARGHERITA (8 6 ) GRITTA (8 7 ) FRANCESCO (1 1 3 ) EMILIA (1 1 4 ) GIOVANNI (8 8 ) LUCREZIA (8 9 ) PIETRO (9 0 ) LAURA (9 1 ) GIOVANNI (9 2 ) CARLO (9 3 ) GIACOMO (9 4 ) GIULIA (9 5 ) CAMILLO (9 6 ) GIAN ANTPNIP (1 1 8 ) BENEDETTA (1 1 9 ) GIO BERNARDP (1 2 0 ) GIO MATTEO (1 2 1 ) VINCENZO (1 2 2 ) FRANCESCO (1 2 3 ) CARLO OTTAVIO (1 2 4 ) RAFFAELE (1 2 5 ) G IP ANTONIO (1 2 6 ) GREGORIO (1 2 7 ) GIULIA (1 2 8 ) ANNAMARIA IH (1 2 9 MARCELLO (130 PIETRO (131 GIACOMO M. (132 GIO BATTISTA (1 3 3 AURELIA (1 3 4 M. CATERINA (1 3 5 NICOLETTA M. (1 3 6 GIORGIO (137 GERONIMA (1 3 8 BATTINA (1 3 9 AURELIA M. (1 4 0 BRIGIDA (141 GIACOMO (1 4 2 STEFANO I (1 4 3 STEFANO I I (1 4 4 PIERFRANCESCO (145 GIO ANTONIO (1 4 6 FRANCESCO M. (1 4 7 ) LAURA (1 4 8 ) PAOLA M. CATERINA (1 4 9 ) FRANCESCA (1 5 0 ) FRANCESCO M. (1 5 1 ) GABRIELE (1 5 2 ) URBANO (1 5 3 ) GIOVANNI (1 9 1 ) CESARE (1 9 2 ) M. AURELIA (1 9 3 ) CARLO (1 9 4 ) GIACOMO M. I (1 9 5 ) GIACOMO M. I I (1 9 6 ) STEFANO (1 9 7 ) M. GIOVANNA (1 9 8 ) MARIA (1 9 9 ) GIORGIO (2 0 0 ) M. ER S IL IA (2 0 1 ) NICCOLO' (2 0 2 ) BARTOLOMEO (2 0 3 ) M. GERONIMA (2 0 4 ) M. AURELIA (2 0 5 ) MARCELLO (1 5 4 ) ¦ MARCELLO I (1 5 5 ) IPPOLITO GIACINTO (1 5 6 ) AGOSTINO (1 5 7 ) GIO ANDREA (1 5 8 ) VINCENZO (1 5 9 ) GIO AGOSTINO (1 6 0 ) M. GERONIMA (1 6 1 ) PAOLO AGOSTINO (1 6 2 ) GIUSEPPE M. (2 0 6 ) GIUSEPPE M. (2 0 7 ) M. GERONIMA (2 0 8 ) IPPOLITO (2 0 9 ) GIAN LUCA (2 1 0 ) 1 GIACOMO H Í I P W f f t ¦ (2 1 1 ) ANGELO M. (2 1 2 ) M. MADDALENA (2 1 3 ) L IVIA MARIA (2 1 4 ) M. ANNA (1 6 3 ) TOMMASINA (2 1 5 ) GEROLAMO (1 6 4 ) GIAN LUCA (2 1 6 ) CLARICE (1 6 5 ) GIO AGOSTINO w— (2 1 7 ) TERESA (1 6 6 ) GIO DOMENICO (2 1 8 ) M. GERONIMA (1 6 7 ) GIO STEFANO (1 6 8 ) EUGENIO H (2 1 9 ) GEROLAMO (1 6 9 ) GIO FRANCESCO (1 7 0 ) CLARICE (2 2 0 ) TERESA (1 7 1 ) MARIA (1 7 2 ) MARCELLO — (2 2 1 ) GIAN LUCA - (2 2 2 )' MARIA (2 2 3 ) GIO AGOSTINO i (2 2 4 ) GIO BATTISTA [ IH (1 7 3 ) ANGELA (1 7 4 ) CARLO EMANUELE I (1 7 5 ) CARLO EMANUELE I I (1 7 6 ) GIOVANNA (2 2 5 ) MARIA ANNA (2 2 6 ) GIO STEFANO (2 2 7 ) TERESA EMILIA (2 2 8 ) GIOVANNA MARIA (1 7 7 ) GIACOMO K (2 2 9 ) VITTORIA (1 1 5 ) MARCO (1 1 6 ) GIO BATTISTA (1 1 7 ) GIACOMO M. (1 7 8 ) GIUSEPPE (1 7 9 ) MARIO EMANUELE (1 8 0 ) LELIA (1 8 1 ) M. FRANCESCA (1 8 2 ) CLELIA (2 3 0 ) ANNAMARIA (2 3 1 ) GIOVANNI (2 3 2 ) CHIARA (2 3 3 ) ANGELO (2 3 4 ) VINCENZO M. (242) (243) (244) (245) (246) (247) (248) (249) (250) (251) (252) (253) (254) (255) (256) (257) (258) (259) (260) (261) (262) (263) (2 6 4 ) ~ (2 6 5 ) (266) (267) (268) (269) (270) (271) (272)! (273) (274) (275) (276) (277> (278) (279) (280) (281) (282) (283) (284) (2851 (286) (287) (288) (289) (290] (2911 (292) (1 8 3 ) LAURA (1 8 4 )' M. MADDALENA (1 8 5 ) VINCENZO u*~ > (1 8 6 ) TERESA (1 8 7 ) LELIA (1 8 8 ) ROSALIA (2 3 5 ) M. LELIA (2 3 6 ) M. MADDALENA (2 3 7 ) M. TERESA (2 3 8 ) M. VITTORIA (2 3 9 ) M. PAPLA (2 4 0 ) GIO BATTISTA (2 4 1 ) ANGELA CATERINA (1 8 9 ) MARIA (1 9 0 ) GIO BATTISTA VITTORIA FRANCISCA IGNAZIA SAVERIA IGNAZIO GIORGIO :e s a r e NICCOLO’ PIETRO VIOLANTE M. AURELIA (2 9 3 ) FRANCESCO (2 9 4 ) ( ? ) (2 9 5 ) ARTEMISIA LAVINIA (2 9 6 ) CESARE (2 9 7 ) STEFANO (2 9 8 ) GIÖ CARLO (2 9 9 ) BATTINA — I ( 3 U ) GAETANO MARIaToÑETQ | BATTINA GIO ANTONIO MARCELLO OTTAVIA PIERFRANCESCO STEFANO M. BARBARA I M. BARBARA I I (3 0 0 ) GIULIO CESARE | (3 0 1 ) NICCOLO' h (3 0 2 ) AURELIA |r (3 1 5 ) LUIGIA (3 1 6 ) ERNESTA (3 1 7 ) GEROLAMO (3 1 8 ) STEFANO (3 1 9 ) LILLINA (3 2 0 ) GIO ANTONIO (3 2 1 ) VIOLANTE (3 2 2 ) MARCELLO (3 2 3 ) GIOVANNA BATTISTA r! ANNAMARIA I I MARCELLO M. CATERINA MARCELLO 1! ANNAMARIA OLIMPIA M. MADDALENA IGNAZIA AGOSTINO FRANCESCO M. AGOSTINO M. M. MADDALENA M. TOMASINA (3 2 4 ) MARCELLO GIULIA M. (3 2 5 ) CLELIA M. IGNAZIA (3 0 3 ) IPPOLITO J— (3 2 6 ) LIVIA M. ANNAMARIA I (3 2 7 ) PAOLA (3 4 1 ) NICCOLO' (3 4 2 ) CARLO (3 4 3 ) GIUSEPPE (3 4 4 ) ARGENTINA 1 (3 4 5 ) NICCOLO' (3 4 6 ) CESARE (3 4 7 ) CAMILLA (3 4 8 ) IPPOLITO (3 4 9 ) NICOLETTA (3 5 0 ) CLELIA (304.) BARBARA (3 0 5 ) M M « (3 0 6 ) PAOLA (3 0 7 ) GIAN LUCA (3 0 8 ) GIUSEPPE M. SERAFINO CARLO EMANUELE ANNAMARIA FRANCESCO M. M. FRANCISCA GIACOMO CARLO TERESA ANNAMARIA (3 2 8 ) CARLO (3 2 9 ) CLELIA (3 3 0 ) 1 MARCELLO 111 (3 3 1 ) M. GIOVANNA (3 3 2 ) BARBARA (3 3 3 ) GAETANO GIAN LUCA (3 3 4 ) MARIA BEATRICE I (3 3 5 ) MARIA BEATRICE I I (3 5 1 ) BENDINELLI (3 5 2 ) GAETANO ANTONIO (3 5 3 ) M. ANGELA MADDALENA (3 5 4 ) 1 GIACOMO F IL IP P O ’ -IV ¦ (3 5 5 ) GIO CARLO (3 5 6 ) CLELIA (3 5 7 ) M. TERESA (3 7 5 ) MARCELLO (3 7 6 ) LAURA (3 7 7 ) CARLO f (3 7 8 ) TOMASINA LAURA —i (3 7 9 ) MARCELLO IV (3 3 6 ) CLELIA (3 3 7 ) GIP FRANCESCO (3 3 8 ) MARCELLO (3 8 0 ) LUIGI (3 3 9 ) CLELIA (3 4 0 ) MARCELLO H— M. FRANCISCA CLELIA (3 0 9 ) GIAN LUCA ¡ MARCELLO FRANCESCO MARCELLO GIUSEPPE (3 1 0 ) PAOLA j GIROLAMO GIACOMO (3 1 1 ) GEROLAMO | IGNAZIA TERESA ANNAMARIA (3 1 2 ) FRANCESCA | (3 5 8 ) CESARE h - (3 8 1 ) LAURA (3 5 9 ) M. FRANCISCA (3 8 2 ) GIO FRANCESCO (3 6 0 ) CARLO 1— (3 8 3 ) CAROLINA (3 6 1 ) MADDALENA | (3 6 2 ) GIAN LUCA (— (3 8 4 ) MARCELLO (3 8 5 ) FILOMENA (3 6 3 ) CLELIA (3 8 6 ) FRANCESCO GIACOMO (3 8 7 ) GIACOMO (3 6 4 ) TERESA (3 8 8 ) M. TERESA (3 8 9 ) FRANCESCA V. M. (3 6 5 ) VITTORIA [ (3 9 0 ) FRANCESCA V. L . (3 9 1 ) FRANCESCA M. L . (3 6 6 ) MADDALENA | (3 9 2 ) AGOSTINO ]¦ (3 6 7 ) ENRICHETTA M. (3 6 8 ) ENRICHETTA ANGELA. (3 6 9 ) GEROLAMO AI (3 9 3 ) GIULIA ¦1 (3 9 4 ) MARIA (3 7 0 ) AGOSTINO 3 - C (3 9 5 ) GIULIA (3 7 1 ) FRANCISCA (3 7 2 ) GIUSEPPE M. 3— (3 7 3 ) M. CRISTINA (3 7 4 ) GIAN LUCA (3 9 6 ) M. MADDALENA (3 9 7 ) MARCELLO (3 9 8 ) FLAVIO (3 9 9 ) GIOVANNA (4 0 0 ) M. GIULIA (4 0 1 ) M. GERONIMA (4 0 2 ) MARIA FRANCESCO ?HI (3 1 3 ) MARIA LUIGI |403) BENDINELLI ¡404) _CAM IL LA _ _ i 405) BENDINELLI 406) ima— 4-07) LAURA 4 08) CESARE 4 09) ELENA 410) GINEVRA" LAURA 1411) CARLO________ |412) GIUSEPPE M. ;413) GIUSEPPINA j ;414) MARCELLO ;415) MARIA ¡416) GIAN LUCA _417) EUGENIA 4 1 8 ) FRANCESCO Í ¡419) GIUSEPPE M. 42 0 ) LUCREZIA M. €j\ Associazione aH'USPI 4 Unione Stampa Periodica Italiana Direttore responsabile: Dino Puncuh, Presidente della Società Autorizzazione del Tribunale di Genova N. 610 in data 19 Luglio 1963 Stamperia Editoria Brigati Glauco - via Isocorte, 15 - 16164 Genova-Pontedecimo