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Listino
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Centocinquant'anni di storia
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S. Allegria
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Rainerius tunc comunis Cortone notarius. Contributo alla storia del documento comunale a Cortona nella prima metà del XIII secolo
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Il saggio approfondisce il rapporto fra notariato e comune di Cortona nella prima metà
del XIII secolo. È questo infatti il periodo in cui il comune raggiunge piena maturità politica e
istituzionale, grazie anche all’apporto dei professionisti della scrittura locali. In un primo
momento la documentazione comunale rimane fedele alle forme della contrattualistica utilizzata
nel medesimo periodo per conto e a favore di privati, poi, grazie anche alla ‘comparsa’ del
notaio Rainerio/Ranerio, la politica comunale acquisisce maggiore riconoscibilità e capacità di
intervento. Lo testimoniano quattro documenti oggi conservati all’Archivio di Stato di Siena:
compilati apparentemente per la risoluzione di una controversia tra privati, essi diventano lo
strumento attraverso il quale il comune di Cortona coglie l’occasione per formalizzare con
Siena un accordo più generale, finalizzato alla tutela del commercio. Autore della documentazione
è Ranerio, un notaio sui generis, reclutato molto probabilmente al di fuori del circuito
cittadino, ma che ha contribuito in maniera determinante alla genesi di nuove forme documentarie
atte a manifestare specifiche esigenze espressive dell’autonomia comunale cortonese.
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Parole chiave: Notariato medievale; documento comunale; Cortona; Siena; Toscana; storia della documentazione.
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The article explores the relationship between notaries and the municipality of Cortona in
the first half of the thirteenth century. This is in fact the period in which the municipality
reaches full political and institutional maturity, thanks also to the contribution of local writing
professionals. At first the municipal documentation remains faithful to the forms of contracts
used in the same period on behalf of and in favor of private individuals, then, thanks also to the
‘appearance’ of the notary Rainerio / Ranerio, the common policy becomes more recognizable.
This is evidenced by four documents now preserved in the Siena State Archive: apparently compiled
for the resolution of a dispute between private individuals, they become the instrument
through which the municipality of Cortona seizes the opportunity to formalize a more general
agreement with Siena, aimed at protecting the commercial reports between the two cities.
Author of the documents is Ranerio, a sui generis notary, most probably recruited outside the
city circuit, but who contributed in a decisive way to the genesis of new documentary forms able
to express specific expressive needs of the Cortona municipal autonomy.
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Keywords: Medieval notary; Municipal charter; Cortona; Siena. Tuscany; History of documentation.
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G. S. Pene Vidari
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Il percorso delle istituzioni di Storia Patria di Genova e Torino: il contributo di Dino Puncuh
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Ho conosciuto Dino Puncuh, già presidente della Società Ligure di storia patria ad un
convegno genovese organizzato da lui, al quale sono andato con Mario Viora, presidente della
Deputazione Subalpina di storia patria. Mario Viora mi ha illustrato le sue capacità scientifiche
ed organizzative: in seguito, subentrato a lui nella carica, ne ho avuta piena conferma. Ciò
ha comportato che la gestione delle nostre due istituzioni sia sempre avvenuta in un clima di
stima ed amicizia. In specie ho avuto il piacere di partecipare nel 2008 al Convegno per il 150°
della Società Ligure di storia patria di cui Dino Puncuh è stato l’ideatore ed il realizzatore sopraffino.
In questo quarantennio, la comunanza di valutazione del rapporto delle nostre istituzioni
con il Ministero (MIBACT) - e pure fra loro - è stato pieno, corroborato dal mio vivo
apprezzamento per la notevole e lucida personalità di Dino Puncuh.
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Parole chiave: Dino Puncuh, Società Ligure di storia patria, Deputazione Subalpina di storia patria.
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I met Dino Puncuh, past president of the Ligurian Historical Society, when I joined a
study congress in Genoa with Mario Viora, president of the Deputazione Subalpina di Storia patria.
Mario Viora told me that Dino Puncuh had excellent organizing and scientific skills. In the
following period, when I succeeded him in the charge of president of the Deputazione Subalpina
di storia patria, I had the chance to appreciate his competencies. For these reasons, it was possible
for me and Dino Puncuh to manage the Ligurian Historical Society and the Deputazione
Subalpina di storia patria in an atmosphere of friendship and respect. In particular, I had the
pleasure to attend in 2008 the congress held for the 150th anniversary of the Ligurian Historical
Society, masterly organized by Dino Puncuh. During the forty years of our activity, we shared a
common approach towards the MIBACT (Department of culture) and for what concerned the
relationships between the two institutions we led, and I had the opportunity to rejoice Dino
Puncuh’s clearness of thought.
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Keywords: Dino Puncuh, Società Ligure di storia patria, Deputazione Subalpina di storia patria.
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F. Amalberti
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Scorci di vita quotidiana a Ventimiglia (secc. XV-XVI)
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Gli atti notarili medievali ci aprono uno scorcio sulla vita quotidiana. Oltre ai contratti
che oggi associamo immediatamente alla funzione del notaio (compravendite, testamenti), si
possano trovare notizie su medicina, scuola, arte e architettura ma anche documenti meno
consueti come: l’invenzione di un mulino funzionante senza l’utilizzo di fonti di energia fino
ad allora conosciute; compravendite di schiavi; litigi, risse e ferimenti; promesse di non giocare
a giochi d’azzardo; testamenti di chi parte per un viaggio e teme di non tornare; notizie relative
a politica e guerre; concessioni comunali; infine vengono esaminate le parole dialettali
presenti nei rogiti dei secoli XV-XVI.
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Parole chiave: Medicina, scuola, arte, architettura, schiavi, dialetto, secoli XV-XVI.
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Medieval notarial deeds open up a glimpse of everyday life. In addition to the contracts
that we immediately associate with the function of the notary (sales, wills), we can find information
on medicine, school, art and architecture but also less common documents such as:
the invention of a working mill without the use of any energy sources known until then; slave
trades; quarrels, brawls and injuries; promises to stop gambling; wills of those who leave on a
journey and are afraid of not returning; news related to politics and wars; municipal concessions;
finally, the dialect words found in the deeds of the 15th-16th centuries are examined.
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Keywords: Medicine, School, Art, Architecture, Slaves, Dialect, 15th-16th Centuries.
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S. Ammirati
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Cum in omnibus bonis … Un inedito frammento berlinese tra papirologia e paleografia
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Edizione e descrizione di un inedito frammento papiraceo in lingua e scrittura latina
conservato presso l’Ägyptisches Museum und Papyrussammlung di Berlino, riferito su base
paleografica al IV secolo, e forse appartenente al cosiddetto ‘Archivio di Teofane’.
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Parole chiave: Littera commendaticia, corsiva nuova, Teofane di Ermupoli, epistolografia tardoantica.
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Edition and description of an unpublished papyrus fragment in Latin language and
script nowadays preserved at the Ägyptisches Museum und Papyrussammlung in Berlin; on
paleographical grounds, it can be referred to the fourth century. Perhaps it belonged to the
so-called ‘Archive of Theophanes’.
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Keywords: Littera commendaticia, Later Roman Cursive, Theophanes of Hermoupolis, Late- Antique Epistolography.
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M. Ansani
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Pratiche documentarie a Milano in età carolingia
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Scopo del saggio è illustrare un gruppo di brevia milanesi di età carolingia, la cui tipologia
è pressoché assente in altre aree del Regno. Con queste scritture venivano descritte e registrate
le modalità di presa della vestitura di beni acquisiti (dal monastero di Sant’Ambrogio
anzitutto) per vendita o donazione, allo scopo di stabilirne e rendere pubblica la legittimità.
Pratiche che prevedevano la presentazione e la lettura pubblica, in loco, dei documenti che accompagnavano
il trasferimento del diritto di proprietà. Scritture da valutare con un occhio rivolto
agli interventi normativi di quegli anni (tra Carlo III e Guido da Spoleto) e alla standardizzazione
documentaria e processuale della ostensio chartae.
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Parole chiave: brevia; Milano; secolo IX; vestitura.
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The aim of the essay is to illustrate a group of Milanese brevia dating from the Carolingian
period, a type of document that is almost absent in other areas of the Kingdom. These
writings described and recorded the methods of taking investiture of goods acquired (firstly
by the monastery of Sant'Ambrogio) through a sale or donation, in order to establish and
make public its legitimacy. Practice provided for the presentation and public reading, on site,
of the documents that accompanied the transfer of the right of ownership. These writings
should be considered against the backdrop of the normative changes occuring in the same period
(from the reign of Charles III to Guido of Spoleto) and to the documentary and procedural
standardization of the ostensio chartae.
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Keywords: brevia; Milan; IX Century; vestitura.
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G. Assereto
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Genova e Francesco Stefano (1739)
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Nel 1739 Francesco Stefano di Lorena, granduca di Toscana dal 1737, compie l’unico
viaggio in quel suo Stato e medita, ritornando a Vienna, di passare da Genova. La Repubblica
deve allora disporre numerosi preparativi per riceverlo degnamente, e impegnarsi in una sottile
schermaglia riguardante il cerimoniale e i titoli con cui rivolgersi a quel principe. Infine il
passaggio da Genova non avrà luogo, ma vi saranno ugualmente significative conseguenze per
quanto concerne le relazioni tra la Repubblica e il Granducato.
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Parole chiave: Genova, Toscana, Cerimoniale.
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In 1739 Francis Stephen of Lorraine, Grand Duke of Tuscany since 1737, made his only
trip to that State and, returning to Vienna, thought of passing through Genoa. The Republic
must then make numerous preparations to receive him worthily, and engage in a subtle
skirmish concerning the ceremonial and titles with which to address that prince. Finally, the
passage from Genoa will not take place, but there will be equally significant consequences as
regards relations between the Republic and the Grand Duchy.
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Keywords: Genoa, Tuscany, Protocol.
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M. Balard
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I Giustiniani: un modello degli ‘alberghi’?
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Partendo dal saggio di Edoardo Grendi sugli ‘alberghi’ genovesi, si è cercato di definire
le caratteristiche dell’albergo Giustiniani: la sua genesi e composizione, la sua denominazione
e quella dei suoi membri, i suoi interessi economici per lo sfruttamento del mastice e
dell’allume, i suoi poteri politici che lo distinguono da gli altri ‘alberghi’ genovesi.
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Parole chiave: Giustiniani, Chio, alberghi, XIV-XV secolo.
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Starting from Edoardo Grendi’s work on the Genoese ‘alberghi’, this article tries to define
what were the characteristics of the Giustiniani ‘albergo’: its birth and composition, its
denomination and that of its members, its economical interests for the exploitation of the
mastic and alum, its political powers, which distinguish it from the other Genoese ‘alberghi’.
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Keywords: Giustiniani, Chios, alberghi, XIVth-XVth Centuries.
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L. Balletto
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Brevi note su Antonio Pallavicino, vescovo di Chio (1450-1470)
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Un esame degli atti redatti nell’isola di Chio negli anni Cinquanta-Settanta del secolo
XV da notai genovesi, soprattutto Bernardo de Ferrariis e Tommaso di Recco, che si conservano
nell’Archivio di Stato di Genova, ha consentito di delineare alcuni aspetti della figura di
Antonio Pallavicino del fu Battista nel periodo compreso fra il 1450 ed il 1470, quando fu al
vertice della Chiesa latina di Chio, succedendo sulla cattedra episcopale a Leonardo Pallavicino,
il quale era a sua volta successo, seppure dopo un breve periodo di vacanza della sede fra il
1408 ed il 1409, a Tommaso Pallavicino, entrambi fratelli di suo padre.
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Parole chiave: Chio, Chiesa latina, Antonio Pallavicino, secolo XV.
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The A. writes an essay about Antonio Pallavicino, son of the late Battista, on the bases
of the acts drawn up in the Isle of Chios (1450-1470) hand-written by some Genoese notaries,
mostly by Bernardo de Ferrariis and Tommaso di Recco, now in the Archivio di Stato of
Genoa. From 1450 to 1470 Antonio Pallavicino was the Latin Church chief in Chios, succeeding
Leonardo Pallavicino to the bishop’s throne, in his turn successor of Tommaso Pallavicino,
even if after a short period of see vacancy (1408-1409). Both Leonardo and Tommaso
were his father’s brothers.
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Keywords: Chios, The Latin Church, Antonio Pallavicino, 15th century.
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E. Barbieri
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Frammenti e registri notarili pavesi e vogheresi del Trecento presso l’Archivio di Stato di Pavia
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I venti registri superstiti del notaio vogherese Giovanni de Acurso, attivo in Voghera
tra il 1341 e il 1406, permettono di ricostruire il quadro dell’attività di un notaio in un centro
periferico durante anni travagliati da guerre e dalla peste, di individuare attraverso i contratti
da lui registrati il tipo di attività commerciali e l’alternarsi di periodi di floridezza economica e
di stagnazione. L’analisi del formulario consente inoltre di verificare l’effettiva competenza
giuridica di un notaio-giurista, attivo nel riformare gli statuti. Il riscontro degli originali conservati
negli archivi di Voghera e dell’Archivio di Stato di Milano consente altresì di verificare
l’assenza di collaborazioni professionali durante la lunghissima vita di Giovanni de Acurso e la
sorte subita dalle sue imbreviature passate nelle mani della famiglia di notai de Bosco ugualmente
a Voghera. L’analisi delle annotazioni dei primi secoli dell’età moderna, insieme con il
confronto con il confronto con le pergamene ricavate dai registri di imbreviatura da Giovanni
stesso e dai suoi successori permette di capire che altri registri andarono perduti tra la metà
del Quattrocento er i primi del Seicento. Il notaio, citato da studiosi di storia demografica e di
storia economica e sociale interessati al caso di Voghera, non era mai stato visto sotto
l’aspetto della sua competenza professionale.
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Parole chiave: Notaio, Voghera, imbreviature, secolo XV.
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The twenty surviving registers of the Vogherese notary Giovanni de Acurso, active in
Voghera between 1341 and 1406, make it possible to reconstruct the activities of a notary
who worked in a peripheral centre during years that were troubled by wars and plague.
Through the contracts he registered we can assess the local commercial activities and identify
alternations between periods of economic prosperity and stagnation. Furthermore, an analysis of
the formulary makes it possible to verify the legal competences of a notary-jurist who was
active in reforming the statutes. The originals, preserved in the archives of Voghera and in the
Achivio di Stato di Milano, also allow us confirm the absence of professional collaboration
during Giovanni de Acurso’s long life, and the fate of his imbreviature which were entrusted
to the de Bosco, a family of notaries likewise active in Voghera. An analysis of the annotations
of the first centuries of the modern age, as well as a comparison with the parchments
obtained from the registers of the imbreviature written by Giovanni himself and his successors,
elucidates that other registers were lost between the middle of the fifteenth and the
early seventeenth centuries. Despite being mentioned by scholars of demographic history,
and economic and social history who studied Voghera, the notary has never been studied
from the perspective of his professional competences.
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Keywords: Notary, Voghera, imbreviature, 15th Century.
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E. Basso
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L’affermarsi di un legame commerciale: Savona e la Sardegna all’inizio del XIV secolo
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Basandosi sull’analisi degli atti rogati a Savona fra il 1323 e il 1328 da due notai genovesi,
Lanfranco de Nazario e Giovanni Petracio, che avevano seguito i ghibellini esiliati nel 1317, l’autore
individua le testimonianze del rafforzamento della linea commerciale che collegava la città
ligure con la Sardegna e in particolare con i porti controllati dal consortile dei Doria. Ciò consente
di evidenziare come già all’epoca Savona esercitasse un ruolo fondamentale in questi
collegamenti dei quali risulta protagonista dopo la metà del Trecento, colmando almeno in
parte la lacuna nelle nostre conoscenze dovuta alla perdita dei registri dei notai savonesi della
seconda metà del XIII secolo e della prima metà del XIV.
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Parole chiave: Storia del commercio, Storia economica, Storia sociale.
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On the base of the notarial deeds drawn up in Savona between 1323 and 1328 by two Genoese
notaries, Lanfranco de Nazario and Giovanni Petracio, which in 1317 followed the exiled
Ghibellines, the author retraces the evidence of the strengthening of the commercial line that
connected the Ligurian city with Sardinia and particularly with the ports under the control of the
consortium of the Doria. This allows to highlight how already at that time Savona played a fundamental
role in these links of which the city is the protagonist after the middle of the 14th century,
bridging at least part of the gap in our knowledge due to the loss of the registers of the notaries
of Savona of the second half of the 13th century and the first half of the 14th.
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Keywords: History of commerce, Economic History, Social History.
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D. Bezzina
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The two wills of Manuele Zaccaria: protecting one’s wealth and saving one’s soul in late thirteenth-century Genoa
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This article analyses two wills drawn up by Manuele Zaccaria, scion of a powerful family of
merchants, and brother of Benedetto, in the late thirteenth century. Manuele dictated his first
will in April 1271, a few days after promising his daughter in marriage to the son of Oberto Spinola,
the newly-elected capitano del popolo. This first document reflects Manuele’s need to protect
his wealth in view of this marriage alliance. The second will, drawn up more than twenty
years later, is telling of Manuele’s religious inclinations and his concern for saving his soul.
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Keywords: Middle Ages; 13th century; Genoa; wills; legal history; family history; personal piety.
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Il contributo prende in considerazione due testamenti stipulati negli ultimi decenni del secolo
XIII da Manuele Zaccaria, erede di una potente famiglia di mercanti e fratello di Benedetto.
Manuele redige il suo primo testamento in aprile del 1271, pochi giorni dopo aver stipulato il fidanzamento
di sua figlia con il figlio di Oberto Spinola, allora appena eletto capitano del popolo.
Questo primo documento riflette la necessità di Manuele di proteggere il suo patrimonio a fronte
di questa alleanza matrimoniale. Il secondo testamento, redatto a più di vent’anni di distanza,
chiarisce le inclinazioni devozionali di Manuele e la sua preoccupazione per salvare la sua anima.
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Parole chiave: Medioevo; secolo XIII; Genova; testamenti; storia del diritto; storia della famiglia; devozione.
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C. Bitossi
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Assassinio politico o vendetta? La morte di Gian Pietro Gaffori e la rivoluzione corsa (1753)
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Il 2 ottobre 1753 il primo Generale della nazione corsa, Gian Pietro Gaffori, venne assassinato
nel giardino della sua casa, a Corte. Vendetta privata oppure omicidio politico
commissionato dalla Repubblica di Genova? La documentazione conservata nell'Archivio di
Stato di Genova permette di ricostruire gli avvenimenti nei dettagli.
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Parole chiave: Repubblica di Genova, Corsica, Gian Pietro Gaffori, Pasquale Paoli.
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On October 2, 1753, Gian Pietro Gaffori, the first General of the natiao and chief of
Corsican insusrgents against the Republic of Genoa was killed in the garden of his house in
Corte. Was it a private vengeange or a political killing masterminded by the Republic? Documents
from Genoa State Archives offer a detailed knowledge of the events.
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Keywords: Republic of Genoa, Corsica, Gian Pietro Gaffori, Pasquale Paoli.
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M. Bologna
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« Non ha la minima idea, cara, di quanto c’è sepolto nella mia vita »* Note esplicative sui processi di formazione degli archivi di persone
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È certo che una persona costruisce il proprio archivio per la concreta ragione, sempre
valida, di tutelare l’attività che ha svolto e che intende svolgere, è però altrettanto vero che vi
sono ulteriori forti ragioni a volte prevalenti per cui delle persone conservano documenti che
le riguardano con l’intenzione di tramandarli ai posteri. Qui si prendono in esame alcuni casi
di archivi di persona (scrittori, poeti, editori, pittori, politici, ecc.) senza voler sviluppare un
saggio teorico, ma piuttosto una riflessione su diversi loro aspetti che sono sembrati peculiari
e non consueti.
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Parole chiave: Archivio, Persona, Composizione, Identità.
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It’s certain that a person builds his own archive for the always valid and concrete reason,
to protect the works he has done and intends to develop, but it is also true that there are
more powerful reasons, sometimes prevalent, whereby people maintain documents concerning
themselfes with the intention to hand down that to posterity. Here we examine some
cases of personal archives (writers, poets, publishers, painters, politicians, etc.) without
wishing to develop a theoretical essay, but rather a reflection on different aspects of them
that seemed peculiar and unusual.
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Keywords: Archive, Person, Composition, Identity.
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R. Braccia
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Spedizionieri, vetturali e navicellai: considerazioni su due discursus legales del Settecento
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Il saggio ripercorre le fasi del processo di codificazione del contratto di spedizione – distinto
dal contratto di trasporto – in Italia, le cui radici sono rintracciabili nell’età del diritto
comune. Lo scopo di questo studio è dimostrare che la letteratura giuridica e la giurisprudenza
di diritto comune individuarono già varie soluzioni per disciplinare la responsabilità dello
spedizioniere, chiamato anche expeditionerius, avvalendosi della prassi commerciale. Si tratta
di un tema su cui il legislatore ritornerà più volte stante la sempre maggiore importanza assunta
nel tempo da tale figura professionale nel mondo degli affari. Sotto questo profilo risultano
particolarmente significativi due discursus legales inseriti nel magnum opus del giurista
genovese Giuseppe Lorenzo Maria Casaregi analizzati in questo studio.
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Parole chiave: diritto commerciale (storia), codice di commercio italiano (storia), contratto di trasporto (storia), contratto di spedizione (storia), responsabilità dello spedizioniere (storia).
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The essay retraces the steps of the Italian process of codification of the freight forwarding
contract – different by the carriage of goods contract – whose origins can be founded
in the age of ius commune. The purpose of this work is to demonstrate that legal literature
and jurisprudence of ius commune recognized already various and possible solutions to regulate
the liability of the forwarder, so-called expeditionerius, through the commercial practices.
Often legislator focused on this theme because the expeditionerius became always more important
in the business world. From this point of view, they are particularly significant two
discursus legales edited in the magnum opus of Giuseppe Lorenzo Maria Casaregi, Genoese jurist,
analized in this study.
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Keywords: Commercial Law (History); Italian Code of Commerce (History); Carriage of Goods Contract (History); Freight forwarding Contract (History); Liability of the Forwarder (History).
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P. Buffo
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Spunti cancellereschi e autonomie dei redattori nella documentazione del principato sabaudo (secoli XII e XIII): nuove proposte di indagine
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Lo studio indaga alcuni aspetti del rapporto fra i conti di Savoia e i redattori della loro documentazione,
ricostruendo gli effetti che tale rapporto ebbe sui piani delle strutture testuali,
delle prassi autenticatorie e delle grafie. In Piemonte la dinastia sfruttò sistematicamente le prestazioni
di notai imperiali. Nei vari settori dei domini transalpini e in valle d’Aosta, invece, la documentazione
sabauda fu redatta sino alla fine del secolo XII da professionisti locali della documentazione
(prevalentemente chierici provenienti dagli entourages scrittori vescovili e monastici),
mentre dagli anni intorno al 1200 gli atti comitali furono spesso prodotti da notai itineranti provenienti
soprattutto dalla Savoia. In quella zona i notai potevano avere una nomina vescovile,
comitale o imperiale (spesso ne associavano più d’una) e le prassi notarili differivano da quelle riscontrabili
in Italia per formulario, modalità di convalida e caratteri estrinseci. I notai-ufficiali sabaudi
(detti in molti casi notarii comitis) riadattarono quelle prassi tenendo conto di molteplici
fattori: le ambizioni della committenza, tra richiami a una legittimità pubblica e bisogni di spendibilità
amministrativa; le tradizioni giuridiche dei luoghi di redazione degli atti; gli esiti variabili
della dialettica tra l’autonomia professionale del redattore e la sua subordinazione funzionariale ai
conti.
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Parole chiave: Savoia, scribi, cancellerie, notariato, instrumentum publicum.
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The study investigates some aspects of the relationship between the counts of Savoy
and the scribes who produced their documents, and reconstructs the effects that this relationship
had on textual structures, authenticating practices and graphic forms. In Piedmont,
the dynasty systematically exploited the work of imperial notaries. In the various sectors of
the transalpine domains and in the Aosta valley, the documents concerning the counts were
written by local scribes (mainly clerics from the entourages of bishops and abbots) until the
end of the 12th century; after 1200 many Sabaudian acts were produced by itinerant notaries
mainly from the Savoy region. In that area notaries could have an ecclesiastical, Sabaudian or
imperial appointment (many of them had more than one) and notary practices differed from
the Italian ones in terms of forms, validation methods and extrinsic characters. The notaries
who were Sabaudian officers (usually designated as notarii comitis) adapted those practices
taking into account many factors: the ambitions of the counts, who looked for both public
legitimacy and administrative efficiency; the legal traditions of the areas where the documents
had to be used; the outcomes of the dialectic between the professional autonomy of the notary
and his subordination to the counts as an officer.
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Keywords: Savoy, Scribes, Chanceries, Notaries, instrumentum publicum.
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M. Calleri
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Un notaio genovese tra XII e XIII secolo: Oberto scriba de Mercato
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Il contributo si propone di analizzare alcuni frammenti tra quelli più antichi conservati
presso l’Archivio di Stato di Genova, in gran parte inediti, contenenti le imbreviature dal 1179
al 1214 del notaio Oberto scriba de Mercato sotto diverse angolazioni: tecniche redazionali,
tipologie documentarie, in particolare negozi commerciali, e committenza.
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Parole chiave: Notariato, Genova, secoli XII-XIII, Oberto scriba de Mercato.
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The article analyses some of the oldest (mostly unpublished) fragments preserved at the
Archivio di Stato di Genova, containing deeds of notary Oberto scriba de Mercato dating
from 1179 to 1214. These will be considered from multiple angles: writing techniques, types
of documents, especially commercial contracts, and clientele.
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Keywords: Notariate, Genoa, 12th-13th centuries, Oberto scriba de Mercato.
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M. Cannataro - P. Cordasco
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Per la storia della chiesa di Taranto nel XIV secolo
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Il lavoro consiste nell’edizione critica di due documenti vescovili e di un documento
pontificio fino ad ora inediti, conservati nell’Archivio Diocesano di Taranto. Gli scritti riguardano
la definizione del numero dei canonici destinati a far parte del capitolo della chiesa
tarantina. Il documento pontificio, emesso dalla cancelleria di Clemente VI, rientra nella categoria
delle litterae. I documenti vescovili, pur essendo vergati da un notaio pubblico, presentano
molte caratteristiche che comunemente sono proprie della documentazione di cancelleria.
Tanto da far ritenere fortemente plausibile l’influenza di modelli documentari di alto livello
sul redattore delle chartae.
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Parole chiave: Documenti, Episcopio, Taranto.
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The work consists of the critical edition of two episcopal documents and a papal document
up to now unpublished, preserved in the Diocesan Archive of Taranto. The writings
concern the definition of the number of canons destined to be part of the chapter of the Tarantine
church. The pontifical document, issued by the chancery of Clement VI, falls into the
category of litterae. The episcopal documents, despite being written by a public notary, have
many features that are commonly found in the stationery documentation. So much so that
the influemce of high level documentary models on the chartae editor is highly plausible.
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Keywords: Documents, Episcopate, Taranto.
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C. Carbonetti Vendittelli
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Il Breve de terris et vineis et silvis que sunt Sancte Agathe. Un inventario romano di beni fondiari del XII secolo
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Si presenta e si pubblica in edizione critica una delle più antiche testimonianze tramandate
di scritture inventariali finalizzate all’amministrazione dei grandi patrimoni fondiari e
immobiliari delle istituzioni religiose romane, che furono prodotte tra il XII secolo e la metà
del XIII utilizzando come spazi di scrittura pagine bianche di codici più risalenti. L’inventario
in questione fu trascritto nel XII secolo su un manoscritto vergato in minuscola romanesca
nella seconda metà dell’XI secolo, oggi conservato nella Biblioteca Marciana di Venezia (Marciano
lat. Z 357) ma proveniente da Roma e dall’antico e illustre monastero femminile dei SS.
Ciriaco e Nicola in Via Lata.
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Parole chiave: Scritture pragmatiche medievali, inventari medievali, Roma medievale, proprietà ecclesiastiche, documenti amministrativi, documenti medievali.
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One of the oldest evidence of the inventories destined to the administration of the
great land ownerships of medieval Roman religious institutions is presented and published
here in a critical edition. The peculiarity of this inventory and of those that were produced in
Rome between the 12th century and the mid-13th century is that it was written in the white
pages of older codes. The inventory in question was transcribed in the 12th century on a
manuscript written in Romanesque minuscule in the second half of the 11th century, now preserved
in the Marciana Library of Venice (Marciano lat. Z 357) but coming from the ancient
and illustrious Roman female monastery of SS. Ciriaco and Nicola in Via Lata.
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Keywords: Medieval administrative records, Medieval land inventories, Medieval Rome, Ecclesiastical properties, Pragmatic records, Medieval records.
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M. Carletti
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Il Protocollo di San Benvenuto amministratore e vescovo della Chiesa di Osimo (1263-1282). Un primo resoconto
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Il contributo presenta i risultati di una prima indagine condotta su un registro vescovile
conservato presso l’Archivio diocesano di Osimo. Nonostante il volume sia conosciuto come
il Protocollo di San Benvenuto, contiene gli atti prodotti da una serie di vescovi dal XIII fino
al XV secolo. Consta di 315 carte in pergamena, dal 1882 suddivise in tre tomi, assemblate
mediante l’unione di fascicoli originariamente autonomi oppure appartenenti a volumi diversi.
La presente indagine è circoscritta alla documentazione prodotta da Benvenuto Scotivoli,
amministratore e vescovo della Chiesa osimana dal 1263 al 1282, quantitativamente prevalente
rispetto al resto. In particolare, si intende dar conto della varietà dei contenuti, inerenti
l’attività corrente del presule in spiritualibus e in temporalibus, delle pratiche di redazione delle
diverse tipologie documentarie – nella maggioranza dei casi imbreviature notarili – e offrire
spunti di riflessione sul complesso rapporto tra vescovo e notai.
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Parole chiave: Vescovo, protocollo vescovile, notai, Osimo, Duecento.
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This paper analyses the outcomes of an initial investigation about an episcopal register
kept in the Diocesan Archive of Osimo. Although the register is known as Protocollo di San
Benvenuto, it contains the acts produced by several bishops from the 13th to the 15th century.
It consists of 315 parchment papers, in 1882 divided into three volumes, assembled
through the union of originally autonomous quires or belonging to different registers. The
present study regard only the documentation produced by Benvenuto Scotivoli, administrator
and bishop of the Osiman Church from 1263 to 1282, quantitatively prevalent. In particular,
this issue focuses on the variety of contents, concerning the current management of
bishop’s different competences in spiritualibus and in temporalibus, and the drafting of various
documentary typologies – in most cases notary’s imbreviature – and offers point of reflection
about the complex relationship between bishop and notaries.
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Keywords: Bishop, episcopal register, notaries, Osimo, Thirteenth century.
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C. Carosi
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Riflessioni su un singolare contratto di commenda
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La relazione si riferisce ad un gruppo di atti di commenda rogati a Famagosta dal notaio
Lamberto di Sambuceto all'inizio del XIV secolo, talvolta denominati zaterium, in cui somme
di denaro, corrispondenti a un certo numero di partes di pari valore, sono affidate lucrandi
causa a un tractator per viaggi verso le coste dell'Armenia e della Siria, nei quali mancano i criteri
per la distribuzione del profitto.
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Parole chiave: Commenda, Diritto commerciale, Medioevo, Cipro.
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The report refers to a group of notarial deeds of commenda, some of which are referred
to as zaterium, received in Famagusta by Lamberto di Sambuceto in the early 14th century. In
those contracts, sums of money, corresponding to a certain number of partes of equal value,
are entrusted lucrandi causa to a tractator who is going to travel to the coasts of Armenia and
Syria, while the criteria for profit sharing are not determined.
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Keywords: Commenda, Trade Law, Middle Ages, Cyprus.
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A. Ciaralli
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Documenti imperiali tra realtà e contraffazione. La pretesa cessione a Nonantola del monastero di Santa Maria di Valfabbrica
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Un diploma di Ludovico il Pio dell’8 dicembre 820 in favore del monastero di S. Maria
di Valfabbrica getta luce i sofisticati meccanismi di falsificazione documentaria messi in atto
dai monaci di S. Silvestro di Nonantola per difendere l’integrità del patrimonio abbaziale.
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Parole chiave: Abbazia di S. Silvestro di Nonantola (Modena), monastero di S. Maria di Valfabbrica (Perugia), documenti imperiali, falsificazioni, Ludovico il Pio.
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A diploma of Louis the Pious from 8 December 820 in favor of the monastery of Santa
Maria of Valfabbrica (Perugia) illustrates the sophisticated techniques the monks of San Silvestro
of Nonantola used to forge documents to defend the monastery’s landholdings.
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Keywords: S. Silvestro Abbey (Nonantola, Modena), S. Maria monastery (Valfabbrica Perugia), forgeries, Louis the Pious.
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D. Ciccarelli
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I Genovesi a Palermo: la Capela Mercatorum Ianuensium (sec. XV)
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Il cuore della operosa presenza genovese a Palermo fu la Capela mercatorum genuensium
ubicata nel chiostro della Basilica di San Francesco d’Assisi grazie al preesistente rapporto di
collaborazione con i francescani. Premesso un breve cenno sulla documentazione relativa alla
nazione genovese in Sicilia e specialmente a Palermo, che vi svolge un importante ruolo commerciale,
sociale, politico e religioso con punto di riferimento la Logia Ianuensis. Si ricordano
le vicende della Capela,sulla concessione vicereale del 1480 di costituirsi in confratria disciplinantium,
le opere d’arte in essa realizzate. Sono individuate presenze genovesi in altre fiorenti
compagnie all’interno dello stesso complesso (San Francesco, San Lorenzo Immacolatella). Si
rileva l’importanza del ritrovamento e pubblicazione del Libro dei Privilegi del Consolato di
Genova e si segnala l’esistenza nella Biblioteca Comunale di Palermo di un codice contenente
gli Annali di Caffaro e dei suoi continuatori fino a Jacopo Doria. Si aggiunge un cenno alla
nuova monumentale chiesa di San Giorgio, fondata nel 1575, più vicina al nuovo porto per essere
status simbol della nazione e per avere più spazi per le attività e per le sepolture che ricordano
illustri personaggi, come la famosa pittrice Sofonisba Anguissola e i parenti di Cristoforo
Colombo che utilizzano lo stesso stemma araldico del navigatore.
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Parole chiave: Caffaro, Cappella dei mercanti genovesi, Genovesi, Palermo.
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The heart of the industrious Genoese presence in Palermo was the Capela mercatorum
genuensium located in the cloister of the Basilica of San Francesco d’Assisi thanks to the preexisting
relationship of collaboration with the Franciscans. Given a brief mention on the
documentation concerning the Genoese nation in Sicily and expecially in Palermo, which
plays an important commercial, social, political and religious role with reference to the Logia
Ianuensis, the paper will recall the events of the Capela, the viceroy permission to group in
confratria disciplinantium (1480), andits works of art. Genoese presences are identified in
other thriving companies within the same complex (San Francesco, Sa(San Francesco, San
Lorenzo Immacolatella). Noteworthy are the discovery and publication of the Book of Privileges
by the Consulate of Genoa and the existence in the Municipal Library of Palermo of a
code containing the Annals pf Caffaro and his continuators up to Jacopo Doria. The paper
will conclude hinting at the new church of San Giorgio, founded in 1575 close to the new
port to be the status symbol of the nation and to have more space for activities and for burials
of famous people, such as the female painter Sofonisba Anguissola and the relatives of
Christopher Columbus under the same coat of arms as the navigator.
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Keywords: Caffaro, Chapel of Genoese merchants, people from Genoa, Palermo.
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L. Codignola
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Ceronio, Rati, e le prime relazioni tra Genova e il Nord America, 1775-1799
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A partire dal suo recente libro sulle prime relazioni tra la penisola italiana e il Nord
America (2019), l'autore mostra il ruolo avuto da Genova e dai genovesi. Descrive le attività
di Stefano Ceronio, prima agente segreto nelle Indie Occidentali al servizio dei rivoluzionari
americani e poi mercante a Filadelfia. Ciò che sappiamo di Giovani Rati svela la familiarità di
questo impreditore genovese con il mondo nordamericano. L'autore ricorda altresí gli arrivi e
le partenze di navi americane dal porto di Genova nell'ultimo quarto del Settecento, e descrive
la presenza in città di cittadini americani, reali o immaginati. Il capitolo termina con un elenco
dei consoli e del personale consolare a Genova tra il 1790 e il 1818.
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Parole chiave: Ceronio, Genova, navigazioni, Rati, Stati Uniti.
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The author makes reference to his 2019 book on the early relations between the Italian
peninsula and North America in order to show the significance of Genoa and the Genoese.
He describes the activities of Stefano Ceronio, a secret agent for the American revolutionaries
in the West Indies and later a merchant in Philadelphia. What we know of Giovanni Rati,
another entrepreneur of Genoese origin, also shows the extent of his familiarity with matters
American. The known Genoa arrivals and departures of American ships are recalled, together
with the presence in the city of some real of fictitious Americans. The chapter ends with the
list of the American consuls and consular personnel in Genoa (1790-1818).
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Keywords: Ceronio, Genoa, Navigations, Rati, United States.
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