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Quaderni della Società Ligure di Storia Patria, 12, Genova, 2022
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S. Rulli
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Elementi dell’antico nell’architettura genovese del secondo Cinquecento: palazzi, ville e giardini
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Se la straordinaria dimora di villeggiatura che Galeazzo Alessi studia per Luca I Giustiniani alla metà del Cinquecento può essere considerata uno dei frutti più interessanti della feconda ricerca che gli architetti rinascimentali elaborano sulle forme dell’antico, non è certo la sola in grado di testimoniare il ruolo che la cultura e la società genovese hanno giocato in questa fervida stagione. Una vasta serie di luoghi, manufatti e “suggestioni” testimonia infatti il grande interesse che artisti e committenti hanno rivolto, in città e fuori dalle mura urbiche, verso questa particolarissima dimensione culturale, declinata secondo i principi di una società che, di lì a poco, sarebbe diventata la protagonista indiscussa delle finanze europee. È così che, al piacere e all’interesse dell’aristocrazia cittadina più colta e raffinata, si affianca la volontà di magnificenza che, riconoscendo immediatamente la grande potenzialità comunicativa dell’antico, governa l’aggiornamento delle residenze secondo i principi di quell’architettura “moderna” innestata sulle ricerche procedenti dal più ampio ambito umanistico.
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Parole chiave: antichità, Galeazzo Alessi, Genova, Giovanni Battista “il Bergamasco”, Pietro Paolo Rubens, rinascimento
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If the extraordinary holiday residence that Galeazzo Alessi studied for Luca I Giustiniani in the mid-sixteenth century can be considered one of the most interesting fruits of the fruitful research that Renaissance architects elaborated on the forms of the ancient, it is certainly not the only one capable of testifying to the role that Genoese culture and society played in this fervid season. In fact, a vast series of places, artifacts and “suggestions” testifies to the great interest that artists and patrons turned, in the city and outside the city walls, toward this very special cultural dimension, declined according to the principles of a society that, shortly thereafter, would become the undisputed protagonist of European finances. Thus it is that, the pleasure and interest of the most cultured and refined city aristocracy is flanked by the desire for magnificence which, immediately recognizing the great communicative potential of antiquity, governs the updating of residences according to the principles of that “modern” architecture grafted onto the research proceeding from the broader humanistic sphere.
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Keywords: Antiquity, Galeazzo Alessi, Genoa, Giovanni Battista “il Bergamasco”, Pietro Paolo Rubens, Renaissance
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